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Autore: Angel2211    01/07/2015    2 recensioni
Questa è la mia prima storia attraverso la quale emerge un lato davvero nascosto di me... Questa non è una semplice storia, ma è più una favola, la favola di un amore proibito: Diana e Zaffiro scopriranno il vero significato dell'amore e del coraggio.
Dal primo capitolo:
-Si fermò perché vide un ragazzino più o meno della sua età creare fiammelle sulle dita, restó stupita dalla bellezza delle sue ali nere con sfumature rosse e si avvicinó. Lui la vide e non potè fare a meno di notare le sue regali ali candide a sfumature blu e dedusse che ella era un angelo bianco allora le domandó con coraggio: "Cosa ci fai qui straniera?"-
Spero che vi piaccia e che commentiate ma ovviamente si accettano anche critiche.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un rumore proveniente dalla finestra risvegliò la principessa che si avvicinó ad essa, quando una voce, che le riportò alla mente antichi ricordi, disse: "Principessa! Sono Borea! Vi ricordate di me?" "Certo che mi ricordo, ma cosa ti porta qui?" rispose sorpresa Diana. "Il principe Zaffiro era molto preoccupato... Dice che Zirconia ha intenzione di uccidervi! Manderà Odisio! Il principe mi ha ordinato di dirvi che lui tenterà di fermarlo, ma se non ci riuscirà dovrete stare in guardia!" "Come faccio a sapere che è a verità e non una stupida trappola del tuo principe?" "Io stessa, Altezza, ho visto Odisio aggirarsi per la foresta" "Capisco... Ti ringrazio Borea, starò in guardia" "Lo spero principessa, perché stavolta il principe era davvero preoccupato... Ora vado, Altezza... Spero di rivedervi!" "Anche io... A presto amica mia!" Borea scomparve come era apparsa: in una folata di vento. Diana rimase sconvolta dalle parole dell'amica. Zaffiro la stava salvando? Lui stava per incontrare in combattimento Odisio solo per lei? Quello stesso principe che le spezzo il cuore con un biglietto? Si stava prendendo gioco di lei? No! Borea non avrebbe mai acconsentito dopo tutte le chiacchierate e i segreti che le raccontavo, quando Zaffiro mi mandava messaggi d'amore. Doveva stare in guardia! Diana, dopo qualche ora, uscì dalla camera per avvertire il marito. Ci aveva pensato molto prima di uscire: in qualche modo doveva giustificare la venuta di Borea. Alla fine aveva avuto un'idea. Dopo che abbe bussato alla porta dell'ufficio del marito, questo le si presentò assonnato e sorpreso e disse: "Moglie mia, cosa vi porta qui?" E lei rispose: "Ho bisogno che tu ascolti attentamente quello che sto per dirti... Siamo in pericolo!" "Che significa?" "Un messaggero mi ha riferito che Odisio sta venendo qui per uccidere me è contemporaneamente il bambino!" "Tutto ciò è esatto, ma è sbagliato un particolare: sono già qui!" disse la voce di Odisio sorprendendo entrambi i futuri sovrani. "Non può essere..." disse ad un tratto Diana "Cosa hai fatto a Zaffiro?!" "Non so come voi lo conosciate ma è morto!" Lo sguardo della principessa si spense e calde lacrime le bagnarono il volto, fino a quanto non tornò a fissare Odisio, con sguardo pieno di rabbia. In un secondo si formò un muro d'acqua e dall'interno di esso si innalzò una colonna di fuoco. Zein rimase sbalordito, come del resto le Driadi, il re e la regina ne erano accorsi dopo aver sentito le urla strazianti di Odisio. Diana rimase in silenzio con gli occhi vuoti non curandosi di quello che aveva fatto, nonostante tutti le chiedessero cosa fosse successo e come avesse fatto a determinare quel fuoco. L'unica cosa che disse fu: "Zein, portami nella mia stanza, ti prego" Zein fece quello che gli era stato chiesto senza fiatare e, una volta uscito dalla camera della moglie, la sentì piangere e urlare. Quella notte fu tremenda per tutti: gli inspiegabili poteri di Diana erano completamente fuori controllo, la sua stanza fu divorata dalle fiamma come molte altre aree del castello, quei poteri erano immensi. Il re ordinò che il suo esercito fosse interamente disposto lungo il perimetro del castello e impose alle Driadi di non lasciare mai sola Diana. La venuta di Odisio fu una dichiarazione di guerra e adesso entrambi i regni erano in tensione. "Sei stato molto utile Feuer" iniziò a dire Zirconia rivolgendosi al marito, nella sala del trono "ma adesso non mi servi più" "Mia regina..." azzardò il re. "E come tutte le cose inutili, anche per te è arrivato il momento di essere gettato via" "No! Vi supplico mia regina..." "Pereo!" Dagli occhi del te iniziò a uscire del fumo verde che scomparve non appena il corpo, ormai senza vita, di Feuer cadde sul pavimento ai piedi di Zirconia. Un urlo, che non era del re, si dilatò nella stanza e la regina andò a sedersi sul suo trono. "Bentornato, Odisio" disse la regina davanti alla figura ferita dell'uomo. "Mia regina, mi avete salvato voi?" "E chi altro ti avrebbe salvato, stolto?!" "La mia vita vi appartiene, Maestà" "La tua vita mi appartiene da sempre, incosciente! Ti ho salvato solo perché in fondo hai messo per sempre fuori gioco i Nereidi e il principe, quindi il tuo non è stato un totale fallimento" "Oh Maestà, mi stavate osservando?" "Ma certo idiota! Io osservo tutto!" Odisio non si era ancora accorto della presenza del corpo del re, fino a quel momento e disse: "Mia regina, cosa è accaduto al re?!" "L'ho ucciso, era inutile, e a tal proposito voglio che tu dica al popolo che il loro re è morto per una caduta da cavallo, vai!" "Come desiderate, mia regina" Nel frattempo, in un luogo sconosciuto e assai lontano, sei ragazzi, accasciati al suolo, si stavano risvegliando. Hendrick, che si era appena svegliato, strattonò gli altri affinché si svegliassero: "Ragazzi! Forza svegliatevi!" "Ma dove siamo finiti?!" chiese Rayan confuso. "Io ricordo solo che Odisio voleva uccidere Diana, noi siamo andati a fermarlo, ma ci ha lanciato una sfera e poi credo di essere svenuto" disse Michael. "Mi dispiace, ragazzi... È colpa mia se ora siete nel bel mezzo del nulla... Non so davvero come scusarmi per avervi trascinato qui" disse affranto Zaffiro. "Non dirlo neppure per scherzo! Noi siamo fratelli e i fratelli si aiutano fra loro!" rispose di rimando Raphael. Tutti gli altri annuirono, allora Zaffiro propose di fare un giro di perlustrazione per capire dove erano finiti. Faceva freddo per loro che erano abituati al caldo afoso delle Terre Proibite, ma per fortuna possedevano ancora i mantelli che indossarono per andare alla ricerca di Odisio. "Hey! Cosa ci fare all'interno del cantiere?!" chiese un ragazzo minuto che non poteva avere più di vent'anni e che indossava una canotta nera, pantaloncini verdi e un caschetto color limone. "Zaffiro, ma solo io noto che quel ragazzo, oltre ad essere vestito in modo strano, non ha le ali?" chiese ingenuamente Kristian. "No, lo vedo pure io" "Allora?!" insistette il ragazzo. "Ci siamo persi" rispose Zaffiro. "Ah, va bene... Ma adesso uscite prima che vi veda il capo-cantiere e mi licenzi" "Certamente, ma potrebbe darci un'informazione, buon uomo?" "Va bene, ma potreste parlare in modo normale e non come se proveniste dal medioevo?" I ragazzi si guardarono straniti. "Cos'è il medioevo? È un insulto per caso?" intervenì Rayan estraendo la propria spada dal fodero. Lo sconosciuto cadde a terra spaventato. "Rayan! Fermo!" ordinò Zaffiro poggiando una mano sulla spalla dell'amico. Scuotendo il capo avanzò verso il ragazzo dicendo: "Afferra la mia mano, amico, e ti prego di perdonare Rayan, ma come avrai ben notato, noi non siamo di queste parti" "Lo avevo notato... Non sembrate neanche abitanti della Terra" "Cosa?! Terra???" "Mi vorreste fare credere che non siete di questo pianeta?! Che non siete della Terra?! In tanti mi hanno preso in giro... Sono sempre stato la vittima dei bulli ma nessuno mi aveva creduto tanto stupido..." disse il ragazzo con malinconia. Dopo ciò una forte folata di vento sganciò i mantelli dei Nereidi e del principe, rivelando le loro ali. L'umano fu così spaventato che svenne. I ragazzi ripresero i mantelli e lo portarono via. Entrarono in mezzo alle campagne e, quando furono certi che nessuno li potesse vedere, posarono il ragazzo a terra e gli diedero degli strattoni per farlo svegliare. "Che mi e successo?" si risvegliò il ragazzo. "Stai tranquillo sei solo svenuto" rispose Michael con una calma impressionante. L'altro sentendo la sua voce si ricordò ogni cosa e spaventato disse: "Cosa siete voi?!" I sei angeli si guardarono complici e con uno sguardo capirono che ormai tanto valeva raccontargli tutto e così fecero.
   
 
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