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Autore: Stella cadente    01/07/2015    7 recensioni
Francia, 1482:
Parigi è una città che nasconde mille segreti, mille storie, mille volti e mille intrecci.
Claudie Frollo è un giudice donna che tiene alla sua carriera più di ogni altra cosa al mondo.
Olympe de Chateaupers è una giovane ragazza da poco al servizio del giudice e, sebbene sia spavalda e forte, si sente sempre sottopressione sotto lo sguardo austero di quella donna cinica ed esigente.
Nina è una semplice ragazza di quindici anni, confinata nella cattedrale a causa di un inconfessabile segreto..
L’arrivo di Eymeric, un giovane ramingo gitano, sconvolgerà le vite di queste tre donne, in un modo diverso per ognuna.
Ma alla fine, di quali altri segreti sarà testimone Parigi?
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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IX.
Eymeric
 
Olympe
 
 
 Eccoli lì, finalmente. Lo sapevo, pensai. Mi sentivo potente, in quel momento in cui li avevo colti in flagrante. Sapevo che i miei sospetti erano fondati, alla fine. Ma quell’insicurezza strisciava ancora nel mio cervello.
È davvero quello che vuoi, Olympe?
«Salve» disse lo zingaro, mettendosi davanti a Nina con un sorriso furbo.
Lo osservai. Dannazione, era ancora più bello di quel che ricordavo.
Il cuore prese a battermi a mille.
«Che abbiamo intenzione di fare?» fece, alzando un sopracciglio.
«Ho ricevuto l’ordine di arrestarti, Eymeric» replicai, con il tono più duro che sarei riuscita a fare.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia scure e mi incenerì con lo sguardo.
«Mi hai ingannato» ringhiò, senza smettere di fissarmi. «Avevi detto che non avevi questo incarico.»
«Ho mentito» ribattei, sorridendo furba.
«Aspetta!» Nina si mise davanti a lui con fare protettivo. «Tu lo conosci?» chiese poi, squadrandomi.
Accidenti.
Mi ero fatta sfuggire il suo nome inavvertitamente.
«Ehm... »  tentennai «beh, l’ho incontrato prima della Festa dei Folli» ammisi.
«Come puoi pensare di arrestare un tuo amico?» insistette Nina.
Sospirai lievemente: aveva toccato un punto debole.
«Non è proprio mio amico, io... »
Lei mi fissava ancora con sguardo inquisitorio, senza staccare quei suoi occhi blu dai miei.
Mi spazientii.
«Cosa dovrei fare, ragazzina?» esplosi. «Non arrestarlo e perdere il lavoro?»
Eymeric sogghignò.
«Non sembri affatto come gli altri servi di Frollo» disse, con aria quasi soddisfatta.
«E questo cosa vorrebbe dire?» sbottai, lanciando la spada a terra.
Presi un respiro profondo, poi snocciolai:
«Senti, in tutta onestà non voglio arrestarti. Ma c’è in ballo il mio lavoro. Non so che cosa fare. E non so nemmeno perché te lo sto dicendo. È solo che... »
«Cosa?» chiese Nina, che ancora mi scrutava con diffidenza.
Stavo parlando con lui, in realtà.
La ignorai.
«Non lo trovo giusto, ecco» ammisi, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Eymeric mi guardò.
«Non hai già comunicato a Frollo che mi hai trovato, giusto?» chiese.
Scossi la testa.
«Beh, allora, se è così... »
Anche lui non toglieva quella nota sospettosa dal suo tono di voce, ma nonostante ciò sembrava fidarsi.
«Potresti semplicemente non dirglielo» concluse, facendosi comparire un sorriso astuto sul viso.
«Ma... »
«Non lo saprà mai, giusto?»
Per un attimo i miei occhi si incatenarono ai suoi. E, non so come, ma ci capimmo all’istante. Era come se tutto il mondo si fosse fermato e, solo per quel momento, esistessimo solo noi due.
Mi sciolsi subito in un sorriso, uno di quelli che solo lui sapeva farmi fare.
«Giusto» assentii, decisa.
E mai fino a quel momento mi ero sentita più tranquilla.
Anche se sapevo che dovevo aver perso del tutto il senno.
 
 
 
«Quindi è qui che è stato nascosto in questi giorni» riflettei ad alta voce, quando Nina mi mostrò la stanzetta nel muro in cui – a detta sua – aveva relegato Eymeric per il periodo in cui Frollo era sulle sue tracce.
«Esattamente. Era lì anche quando sei venuta a cercarlo» fece la ragazza, che ora si era un po’ ammorbidita nei miei confronti.
«Wow... » mormorai, ammirando la stanza di Nina con calma. E la vista, la vista che c’era da lassù. Fantastica.
Eymeric era andato a prendere qualcosa da mangiare, e ora mi trovavo faccia a faccia con quella ragazzina. Mi sentivo vagamente a disagio, ma cercai di non darlo a vedere.
«Secondo te adesso cosa succederà?» chiesi. «Voglio dire, come farò a tenere nascosto tutto questo a Frollo? E se mi scoprisse? Non potrei mai permettermi questa mancanza e… »
Nina sorrise.
«So quanto sia difficile avere a che fare con lei. Ma dei sistemi ci sono» disse, con una leggerezza che non compresi.
«E quali?»
«Calma, Olympe» rispose solo, ermetica. «Soltanto molta calma.»
Non capivo esattamente cosa volesse dire.
Ma restammo comunque entrambe in silenzio, respirando quell’alba invernale in cui il cielo assumeva tinte fredde e delicate.
 
 
****
 
 
«Come proseguono le ricerche, Olympe?»
Quel pomeriggio mi trovavo di nuovo nello studio di Frollo, mentre il suo sguardo inquisitore mi bruciava addosso.
«Non bene, signora» dissi con sincerità, facendo del mio meglio perché non capisse ciò che stava in realtà succedendo alla cattedrale. «Ancora nulla.»
Lei storse le labbra. E avrei giurato di aver visto i suoi occhi assumere un bagliore folle.
Brutto segno, pensai.
Poi riprese quella sua perenne espressione altezzosa.
«Vorrà dire che dovrete cercare meglio. Avete perlustrato tutta la cattedrale?»
«Sì, signora. Cioè» mi corressi, schiarendomi la voce per far sì che non fosse troppo evidente il mio improvviso cambio di idea «mi mancano le stanze superiori. E i sotterranei. Sapete, Notre-Dame è grande e io sono solo una. Ma effettuerò queste ultime ricerche al più presto, signora. Troverò quello zingaro.»
Dovevo essere stata parecchio credibile, perché Frollo mi guardò con un’espressione soddisfatta.
«Ottimo, Olympe. Sapevo che potevo fidarmi di voi» accennò ad un sorriso che forse voleva essere rassicurante, ma che a me sembrò solo il suo solito ghigno astuto che aveva ultimamente; si vedeva che aveva in mente qualcosa.
«Potete andare» disse poi, sfoderando la mano inanellata, fine e bianchissima, in un elegante cenno verso la porta.
 
 
****
 
 
 
«Cosa pensi che dovrei fare? Mi trovo in difficoltà serie» dissi ad Eymeric.
Facevo molto spesso visite alla Chiesa, di notte, anche per vedere quelli che ormai stavano diventando i miei amici. Nina era scesa un attimo a controllare il giardino del chiostro, e noi stavamo sul balcone della cattedrale, a guardare Parigi sovrappensiero mentre parlavamo.
«In effetti è una situazione abbastanza rischiosa» convenne lui «ma non preoccuparti, Olympe: a breve troverò il modo per fuggire. Te lo prometto» disse, con aria determinata.
Avvertii un tuffo al cuore. Non volevo che se ne andasse. Non volevo che fuggisse e che sparisse fra i tanti cittadini che camminavano per le strade di Parigi.
«Ma io non voglio che tu te ne vada» mi sfuggì di bocca.
Lui si voltò verso di me.
«Perché?»
Era incredibile, riusciva a spiazzarmi e a togliermi la parola in un attimo. Lo guardai meglio, con occhi nuovi rispetto a prima: era così... bello.
La pelle bruna era illuminata da alcuni pallidi  raggi lunari, ma sembrava comunque splendere di un bagliore ramato, esotico, perfetto. Gli occhi erano due smeraldi, e quella luce naturale li faceva scintillare più che mai. Un’espressione dubbiosa si era formata su quel volto bellissimo, che mi guardava come se mi vedesse per la prima volta.
Mi sentii avvampare.
Dirglielo o non dirglielo?
In quei pochi giorni – una settimana circa – che passavo ripetutamente dalla cattedrale mi ero accorta sempre più che provavo una certa attrazione per quel ragazzo.
Ma sarebbe stato giusto farglielo sapere?
 
 
«Ti piace Eymeric?» chiese Nina, alzando un sopracciglio.
Non capivo se il suo atteggiamento ostentasse rivalità o semplice interesse.
«Ehm... credo di sì» ammisi, un po’ tentennante. «Perché?»
Nina si strinse nelle spalle.
«Così.»
Era notte fonda e, sul ciglio della grande porta della cattedrale, stavo per tornarmene a casa.
Feci un cenno di assenso e mi allontanai di qualche passo.
Poi mi voltai.
«Ah, Nina?» la chiamai.
La ragazzina mi guardò.
«Sì?»
«Di’ ad Eymeric che è molto fortunato.»
Lei aggrottò le sopracciglia.
«Perché?»
Sorrisi, sincera.
«Ha un’amica come te» dissi, prima di montare in groppa ad Achille e sparire nella notte.
 
 
Guardai Eymeric come se lui stesso fosse la risposta.
Il viso sembrava essersi fatto bollente.
 
 
«Forse posso fidarmi di te» disse lui sovrappensiero. «Credo.»
«Già, forse » assentii, lasciando vagare lo sguardo lungo la cattedrale.
Lui mi guardò intensamente, così tanto che mi sentii tremolare le gambe.
Poi distolse lo sguardo.
 
 
«Perché io a te ci tengo» sussurrai, senza guardarlo. «Insomma, ecco, mi piaci.»
Capacità espressiva degna di un Gargoyle, Olympe. Ma va bene così.
Lui sorrise. Sembrava divertito dal mio imbarazzo, ma non mi stava prendendo in giro. Sembrava più... intenerito, forse.
Poi mi fece una carezza sulla guancia, lieve, appena accennata, che mi fece andare il viso completamente a fuoco. Mi attirò a sé, e prima che io potessi dire o fare qualcosa, mi baciò dolcemente, abbracciandomi con affetto.
Mi rilassai tra le sue braccia, stringendolo a mia volta, aspettandomi di sentire le farfalle nello stomaco, il cuore a mille e tutte quelle sensazioni  di cui parlavano molte mie amiche.
Ma non sentii niente di tutto ciò.
Mi staccai subito, guardandolo con aria smarrita.
«Eymeric» chiesi, confusa e imbarazzata. «Che cosa sta succedendo?»

 


Attenzione attenzione, Olympe ha trasgredito le regole... e ha baciato Eymeric. Ma la situazione sembra confusa: un altro punto interrogativo di questa storia.
Scrivere questo capitolo è stato divertente, ma sono anche rimasta soddisfatta dal fatto che comunque Olympe stia cominciando a pensare con la sua testa e cominci ad apprezzare Nina. Le cose stanno un po’ cambiando nel trio Nina-Eymeric-Olympe, mentre Frollo è ancora all’oscuro di tutto questo..anche se sospetta sempre di più ogni secondo che passa.
Come al solito, vi ringrazio tutti (siete sempre gentilissimi, vi adoro) e sono curiosissima di leggere le vostre recensioni.
A presto,
Stella cadente
  
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