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Autore: destiel87    03/07/2015    2 recensioni
Gabriel dopo un litigio amoroso con Sam decide di mandare lui, Dean e Castiel nel magico mondo di Westereos, durante la guerra dei 5 re.
Tra lupi, leoni, battaglie, intrighi e amori, riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?
Riuscirà Sam a riconquistare il cuore di Gabriel?
E come reagirà Castiel nel vedere Dean trasformato in un bel cavaliere?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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L’amore è veleno. Un dolce veleno, certo, ma che comunque uccide.
Cersei Lannister

Castiel stava correndo nella grande sala da ballo con il cuore in gola, conoscendo Dean sapeva che non aveva molto tempo prima che lui sfoderasse le sue mosse, doveva fermarlo, doveva dirgli quello che provava prima che fosse troppo tardi.
Cercò con lo sguardo le balconate dove si era diretta la Regina e riprese a correre, intravide alla sua sinistra Joffrey e Sansa che danzavano, circondati dalle altre coppie che ballavano intorno a loro. Per un fugace istante incrociò lo sguardo con la giovane lupa, gli si spezzava il cuore nel vedere la sofferenza della ragazza, e per un attimo pensò di andare ad aiutarla, ma in quel momento doveva preoccuparsi della sua di sofferenza, così strinse i pugni e continuò a correre.
Raggiunse i terrazzi, si guardò intorno nervosamente cercando la direzione giusta, mentre sentiva il cuore che gli martellava il petto e lo stomaco che gli si ritorceva senza sosta.
Rise, pensando che adesso oltre a dover sopportare il dolore del suo cuore, aveva anche quello fisico a tormentarlo.
Castiel non sapeva molto sull' amore, ma da quello che aveva capito, era una sofferenza continua. Si fermò, chiedendosi se ne valesse davvero la pena. Poi ripensò a quello che aveva provato sdraiato sul petto di Dean, a quell' emozione fortissima che lo aveva travolto durante quel lunghissimo ed intenso abbraccio dopo la battaglia, e ricominciò a correre.
Raggiunse una serie di balconate ricoperte da grandi archi di pietra, l'oscurità della notte non gli rendeva facile distinguere le ombre dalle persone, ma qualcosa dentro di lui gli diceva di dover andare in quella direzione, così riprese a correre, superando corridoi, invitati e guardie, finchè improvvisamente si bloccò.
Di fronte a lui c'era Dean, chinato sulla Regina. Le stava accarezzando i capelli, arricciandoli tra le dita, il suo viso era appoggiato sul incavo del suo collo, mentre con la mano destra le stringeva il fianco. La Regina aveva la testa inclinata all' indietro, si lasciava baciare ad occhi chiusi, componendo con le mani dei piccoli cerchi sul suo petto.
Castiel sentì come se il mondo si fosse fermato, come se tutto fosse finito, un enorme vuoto si era creato dentro di lui. Rimase immobile mentre sentiva il suo cuore frantumarsi e le lacrime rigargli il volto.
Improvvisamente la Regina aprì gli occhi, ridendo sommessamente alle carezze di Dean,  guardò distrattamente nella sua direzione, e lo vide.
Si staccò bruscamente da Dean spingendolo via con le mani, appoggiandosi al muro dietro di lei, mentre sul suo volto si dipingeva la paura.
Dean la guardò confuso cercando di capire che cosa stesse succedendo, notò che stava fissando qualcosa dietro di loro, si voltò, e i loro sguardi si incontrarono.
Castiel si asciugò immediatamente le lacrime con la manica dell' abito, non voleva farsi vedere da lui in quelle condizioni, non ne valeva la pena, non più ormai.
Il viso di Dean era ancora più impietrito di quello della Regina, sembrava che avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco, e a Castiel sembrò che avesse gli occhi lucidi, ma non gli importava più. Tutto quello che aveva provato per lui era scivolato via come le lacrime calde sul suo volto.
C'erano solo due cose che avrebbe voluto fare in quel momento: Gettare entrambi giù dalla balconata, o fuggire via e dimenticare per sempre quello che era successo.
Indietreggiò e si voltò, deciso a correre via e non voltarsi mai più indietro.
"Guardie! Guardie! - Urlò la Regina - Fermate quell' uomo!"
Quattro guardie reali apparsero davanti a lui, estraendo le loro spade.
"Ma che stai facendo? - Urlò Dean afferrando il braccio della Regina - Non ha fatto nulla!" 
"In questo mondo vedere troppo è già un crimine." Gli sussurrò lei sorridendo.
Si liberò dalla sua presa e rivolgendosi alle guardie disse:
"Arrestatelo! Portatelo immediatamente nelle segrete! E' accusato di alto tradimento verso la corona!" 
"Ma non puoi farlo! Non è giusto!" Esclamò Dean furioso.
"Oh povero caro... Non te l'ha mai detto nessuno che la vita è ingiusta?" Cersei scoppiò a ridere e riprese a bere dal suo calice.
Dean avrebbe voluto prenderla a schiaffi, ma il rumore della spada di Castiel che veniva estratta dalla cintura lo distrasse.
Se quel pazzo si fosse messo contro le guardie lo avrebbero certamente ucciso.
Corse verso di lui estraendo velocemente la spada, quando gli fu vicino lo afferrò per il braccio e lo tirò con forza dietro di sè, spingendolo contro il muro e mettendosi davanti a lui, facendogli da scudo.
Non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male. Alzò la spada e urlò:
"State indietro bastardi! O vi ammazzo come cani!" 
Le guardie alzarono le loro spade, preparandosi a combattere.
"Fermi!" Esclamò la Regina.
Le guardie reali arretrarono di un passo, abbassando le spade.
Cersei si avvicinò lentamente a Dean, sorseggiando il suo vino e sorridendo.
Quando fu di fronte a lui gli passò un dito sul viso e disse:
"Portateli nelle segrete, ma vedete di non rovinare questo bel faccino!"
Sorrise e si voltò incamminandosi verso la sala da ballo.
"Maledetta strega! Lasciaci subito andare!" Disse Dean con rabbia.
Cersei si fermò, si voltò verso di lui, inarcò il sopracciglio e con espressione seria disse:
"Fai attenzione cavaliere, ho detto alle mie guardie di non rovinare il tuo bel faccino, non ho mai parlato della tua lingua." Gli fece l' occhiolino e tornò a camminare con il suo solito passo calmo e distinto, come se nulla fosse accaduto. 
Le segrete della fortezza rossa erano anguste e fredde. Erano completamente buie, solo la pallida luce della luna che filtrava tra le sbarre della finestra illuminava la cella.
Dean era seduto per terra con la testa appoggiata alle ginocchia, e fissava Castiel che sospirava stringendo le sbarre a testa bassa.
Prese coraggio, si alzò e si diresse verso di lui.
"Cas... Mi dispiace, è tutta colpa mia se sei qui dentro..." Gli disse con la voce carica di dolore.
"No, è colpa mia che sono stato così stupido da seguirti. Non capiterà mai più." Replicò amaramente lui.
"Castiel non fare così, ti ho detto che mi dispiace, sul serio." Dean provò a toccargli il braccio, ma lui si spostò bruscamente. 
"Lasciami in pace Dean!" Disse l'angelo, camminando verso la parte opposta della cella.
"Castiel non possiamo almeno parlarne?" Chiese Dean, avvicinandosi a lui.
"Vai a parlare con la tua Regina." Rispose lui astioso.
"Oh per la miseria! Ma che diavolo hai? Sembra quasi che tu sia geloso!" Sbottò Dean.
"Io sono geloso!" Urlò Cas, allontanandosi da lui.
"Perchè?! Per tutti gli Dei perchè?" Urlò Dean a sua volta afferrandolo per il polso e tirandolo verso di sè.
"Perchè voglio che tu corteggi me, non la Regina! - Disse Castiel sbattendo la mano sul suo petto - Voglio che desideri me, non lei, e voglio che tu baci me, non lei! Bacia me Dean!" 
Castiel strinse la mano sul suo petto, guardandolo dritto negli occhi. Non si era mai sentito così nudo come in quel momento, era completamente esposto, gli aveva appena offerto il suo cuore, pur sapendo che lo avrebbe fatto a pezzi, ma non riusciva più a fingere, era arrivato al limite, e a quel punto nè il suo orgoglio nè i suoi dubbi avevano importanza.
Sentì la mano di Dean stringergli con forza il polso, quasi a volerlo spezzare.
I suoi occhi lo fissavano, erano lucidi e brillavano di luce propria, il suo respiro era affannoso e irregolare, e Castiel aveva la sensazione che stesse tremando.
"E' questo che vuoi veramente?" Chiese Dean.
"Si. Si è questo che voglio!" Rispose lui con un filo di voce.
La mano di Dean strinse con più forza il suo polso, gli faceva quasi male, ma non avrebbe mai mollato la presa, non in quel momento.
Dean alzò la mano sinistra, fino ad arrivare al suo volto. La avvicinò titubante alla sua guancia, e molto lentamente la appoggiò al suo viso, accarezzandolo con il pollice.
Fece un profondo respiro, chinò la testa verso di lui, si avvicinò, restando fermo a pochi centimetri dalla sua bocca, guardandolo in un modo che Castiel non aveva mai visto, neppure quando era in compagnia delle sue ragazze.
Lo guardò dritto negli occhi, poi fisso le sue labbra semi aperte, chiuse gli occhi e infine si chinò su di lui, baciandolo.
Castiel ebbe un lieve sussultò quando sentì le labbra del ragazzo sulle proprie, e si aggrappò con più forza al suo petto, aprendo le labbra.
Dean lo baciò piano, restando appoggiato alla sua bocca per qualche istante, prima di staccarsi un momento e poi tornare ad assaporarle.
Lo baciò di nuovo, poi scese a stringere il suo labbro inferiore tra le sue labbra, risalendo poi a baciarlo con più passione.
Castiel si sentiva svenire, aveva perso le speranze con lui, eppure ora stava accadendo quello che aveva così tanto sognato, ma era più bello di come se l'era immaginato: più intenso, più vivo.
Improvvisamente capì cosa ci trovavano tutti nell' amore, perchè sopportassero le sofferenze e i dolori, perchè finissero ad ubriacarsi fino a dimenticare i loro nomi, capì le violenze, le gelosie, le risate e quei gesti che aveva sempre considerato sciocchi, come il tenersi per mano o lo scambiarsi piccoli baci ogni volta che se ne aveva l' occasione.
Aprì di più la bocca, permettendo alla lingua di Dean di insinuarsi dentro di lui, facendogli perdere ogni controllo del suo corpo, si sentiva leggero come quando volava, e allo stesso tempo pesante, come se fosse incollato al suolo.
Dean scese lentamente con la mano sul suo petto, andando ad appoggiarsi sul suo fianco, spingendolo verso di lui e premendo il suo corpo contro il suo.
Castiel spostò leggermente la mano liberandosi dalla stretta che gli bloccava il polso, poi risalì fino a toccare la sua mano, ed intrecciò le sue dita con quelle del ragazzo, stringendole forte.
La luce della luna illuminava i loro corpi intrecciati, mentre nel silenzio della notte i due amanti continuavano a baciarsi, poco importava che fossero in cella, poco importava quello che sarebbe accaduto dopo, erano insieme.
"Accidenti ragazzi che scena romantica!" Esclamò commosso Gabriel. 
"Vuoi stare zitto? Non potevi lasciarli finire razza di insensibile?" Lo incalzò Sam.
Al sentire quelle voci Dean si staccò immediatamente, rischiando di perdere l'equilibrio.
"Che... Che diavolo ci fate voi qui?" Chiese Cas cercando di non balbettare.
 "Che domande, siamo venuti a salvarvi no?" Rispose Gabriel, che con un gesto aprì le sbarre di ferro della cella.
"Ma come facevate a sapere che eravamo qui?" Disse Dean, cercando di recuperare il controllo della situazione.
"Beh stavi andando a provarci con la Regina, e non avendoti più visto, abbiamo previsto che saresti finito qui. Abbiamo cercato anche Cas, e alla fine abbiamo pensato che vi foste cacciati in qualche guaio." Spiegò Sam.
"E infatti eccoli qua!" Disse Gabriel, scoppiando a ridere.
"Dobbiamo andarcene subito da qui Gabriel!" Disse Dean con voce preoccupata.
"Lo avevo immaginato, ma non preoccupatevi, so già dove possiamo andare! Tuttavia fate attenzione, perchè la notte è oscura e piena di terrori!" Esclamò Gabriel sorridendo.

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