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Autore: Lucyvanplet93    04/07/2015    1 recensioni
Sequel/prequel di "Insieme.", estratto della storia che mi sono decisa solo ora a pubblicare per intero.
Riprendo dalla fine del secondo film Di Captain America, con James impegnato nel recuperare i suoi ricordi e la sua vita passsata.
Durante una delle sue innumerevoli fughe dall'Hydra Il Soldato si imbatte in una curiosa ragazza che come lui sembra aver perso la memoria e che presto si rivela essere molto più intelligente e "pericolosa" di quel che sembra.
Insieme intraprenderanno un viaggio nel tortuoso ed insidioso sentiero dei ricordi, recuperando pezzi di loro stessi e completandosi a vicenda.
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Storia forse dall'inizio un pò banale, ma che mi sono impegnata a rendere il più "intricata" possibile.
CAPITOLO 9 DI AVVISO. AVVISO CHE VERRA' RIMOSSO NEL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff, Nuovo personaggio, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questo non è un vicolo Steve è la guerra!”*
Sono queste le sue parole, le parole di un uomo in divisa, con occhi e capelli chiari mentre si rivolge al suo amico più mingherlino e dall’aria decisamente più cagionevole, anch’egli con occhi e capelli chiari. Vuole proteggerlo, evitare che possa succedergli qualcosa,  non vuole perdere la sua famiglia.

 
Lo stesso uomo appena più giovane è alle spalle di Steve, che ora lo supera di qualche centimetro in altezza e che ha perso quell’aria cagionevole ed indifesa e che ora si erge di fronte ad un nemico con al posto della faccia un teschio rosso e maligno.
“Non hai anche tu una di quelle vero?”**
 
Scuote la testa James cercando di scrollarsi quei ricordi di dosso, i ricordi di quell’uomo che quasi una settimana prima ha cercato di uccidere. Soffoca la nausea alla bocca dello stomaco, provocata dal mal di testa che quei fastidiosi Flashback gli scatenano.
Non è nemmeno certo che siano flashback.
Non è sicuro che quelli siano ricordi suoi.
Quelle immagini si presentano in un contesto così antiquato al confronto con quello che ha davanti agli occhi, che più volte si è trovato a domandarsi se quelle che gli offuscano la mente non siano solo immagini di un film. Magari uno scherzo decisamente poco divertente dei dottori dell’Hydra che lo sottoponevano continuamente all’elettroshock.
Il rumore dei bidoni che crollano a terra costringono l’uomo a tornare alla realtà.
Ha perso tempo per colpa di quei ricordi nebulosi che riaffiorano in continuazione e sempre nei momenti meno opportuni come quello.
Sopravvivere al bombardamento simultaneo di tre Helicarrier armati fino ai denti, è già di per se un miracolo, miracolo che non sarebbe mai potuto avvenire senza l’intervento del misterioso uomo a stelle e strisce che continua insistentemente ad occupargli il cervello.
Considerando il fatto che la sua missione consisteva nell'ucciderlo, liberarlo da quella tonnellata di acciaio che gli era crollato addosso, era stata una mossa molto altruista o molto stupida, a seconda dei punti di vista.
Certo ora non era nelle condizioni fisiche migliori ma il semplice fatto di essere vivo era già di per se un evento straordinario, la spalla lussata e risistemata alla meglio gli faceva vedere le stelle impedendogli di chiudere occhio la notte, non che potesse permettersi il lusso di grandi dormite, con l’Hydra che lo cercava per eliminare con lui ulteriori prove della sua esistenza.
Nonostante il Capitano avesse cercato in tutti i modi di non difendersi alla fine lo aveva fatto. E non ci era andato leggero.
Se la missione del soldato era quella di uccidere il capitano, allo stesso modo la missione principale del capitano sembrava essere quella di convincerlo che fossero amici.
James era certo di non avere amici che lo cercavano per fargli tornare la memoria, James piu semplicemente era certo di non avere amici e quelli che lo cercavano erano più che intenzionati a fargli la pelle.
Eppure Steve aveva qualcosa di famigliare… Davvero si conoscevano? Davvero facevano parte dello stesso passato?
Un’altra stilettata di dolore alla testa lo costrinse a soffocare un gemito di dolore ed impedendo alla sua mente di perdersi di nuovo riprese a correre tentando di mettersi in fuga.
Il rifugio in quell’accampamento di senzatetto era bruciato nel giro di poche ore ed era stato costretto a scappare in fretta e furia mettendo K.O. un paio di soldati scelti, senza però riuscire ad evitare che una pallottola sparata alla cieca gli si conficcasse nell’addome.
In quelle condizioni, con un bendaggio di fortuna e con la ferita che aveva ripreso a sanguinare non avrebbe resistito un secondo contro i suoi inseguitori.
Si imbucò in un vicolo, prima a destra poi a sinistra preoccupandosi di non lasciare tracce di sangue lungo il percorso, la periferia di Washington era un vero labirinto ed era decisamente più caotica del centro.
Continuò a correre senza una meta finche le gambe glielo permisero, doveva trovare un posto in cui nascondersi e riposarsi un posto sicuro in cui poter riprendere le forze. Ma dove?
Magari sarebbe potuto salire su una di quella scale di acciaio esterne alle abitazione con un po’ di fortuna avrebbe trovato un edificio abbandonato, o qualcosa di simile, o…
Non poteva crederci, scioccato voltò lo sguardo sull'edificio che aveva alla sua destra. Chi poteva essere tanto incosciente da lasciare la finestra aperta al piano terra? In qualsiasi telegiornale avesse avuto l'occasione di sentire  -passando davanti alle vetrine dei bar camuffato alla meglio- si raccomandava di non andare in giro da soli di notte e di chiudere bene porte e finestre quando non si era in casa, visti gli episodi dell’ultimo periodo e lui cosa vedeva davanti ai suoi occhi?
Una finestra aperta.
Un invito quasi, una trappola forse.
Ma non aveva tempo per pensare, se fosse rimasto la fuori sarebbe morto comunque. Senza pensarci troppo ed il più velocemente possibile entro dalla finestra ritrovandosi all’interno di una camera da letto, in fretta chiuse il vetro e si appiattì contro la parete, nascosto dall’oscurità della stanza osservo i suoi inseguitori filare dritto senza incertezze superando la sua finestra.
Se quella era una trappola, stava tardando a scattare.
Decise di non prendere troppo in giro la stupidità e la mancanza di strategia dei suoi aguzzini, che sembravano non  aver preso in considerazione nemmeno per un momento la possibilità che lui si fosse nascosto in uno di quegli edifici, pensando che forse nemmeno lui era stato tanto intelligente nell'intrufolarsi in quella casa.
Sfinito crollò sul materasso accanto alla finestra, la ferita che bruciava e la spalla pulsava dal dolore.
Doveva medicarsi, doveva mangiare e doveva ricominciare a scappare, ma non aveva la forza di fare nessuna di quelle tre cose.
Se la ferita avesse continuato a sanguinare in quel modo sarebbe morto era quello il problema principale, ma non riusciva comunque a muoversi.
Il corpo si fece all’improvviso pesante, e le palpebre cedettero ben presto alla forza di gravità.
Svenne.




*Frase presa dall'inizio del primo film.
**La frase di Bucky a Steve, quando il capo dell'Hydra rivela la sua vera natura.

Angolo "autrice"
Salve a tutti, torno a bazzicare questa sezione con una nuova storia, che poi tanto nuova non è visto che ho iniziato a scriverla subito dopo aver visto, The winter soldier.
E' il Prequel/Sequel di un atra mia storia intitolata, "Insieme" anche se non serve leggerla per capire questa di storia
.
Spero non sia uscita fuori una schifezza e spero di non aver tralasciato orrori ortografici. Vi assicuro che l'ho riletta milioni di volte prima di pubblicarla, ma se mi sono persa qualcosa vi prego di farmelo sapere.
Quindi... Non mi ricordo cosa devo dire, perciò credo concluderò chiedendovi soltanto di farmi sapere cosa ne pensate di questa storia, accetto qualsiasi critica, positiva o negativa che sia e se secondo voi sarà il caso di finirla qui, beh fate un fischio.
Vlauterò la proposta.
Alla prossima, baci Lucy <3
(dovrei aggiornare ogni settimana, giorno più giorno meno, visto che la storia è in gran parte già scritta... deve solo essere ritoccata qua e la.)
  
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