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Autore: Ice_DP    04/07/2015    6 recensioni
Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le imbarazzanti avventure di Ace'
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100 modi per uccidere Barbabianca


#1 Erba assassina


Era su quella nave da poco tempo, ma gli sembrava trascorsa già una mezza eternità. Ogni attimo passato su quell'imbarcazione, scappando dagli altri membri della ciurma, sembrava interminabile.

Quando non era intento a rubare da mangiare o urlare a qualcuno di lasciarlo in pace, cercava disperatamente un modo intelligente ed efficace per uccidere Barbabianca.

Non che avesse davvero qualcosa contro quella persona, a parte il fatto che gli aveva chiesto di diventare suo figlio.

Niente era più sbagliato che porre una domanda del genere a Portuguese D. Ace.

Ogni momento trascorso sulla Moby Dick era buono per saltare alla gola del capitano.

Peccato che a ogni tentativo coincidesse sempre una sconfitta; più o meno grave, dipendeva dalle volte. C'erano situazioni in cui ad Ace usciva solo un po' di sangue dal naso, altre invece, se non fosse stato per il potere del suo Rogia, probabilmente avrebbe perso qualche pezzo per strada.

Ma lui non pareva farci molto caso, e imperterrito portava avanti la sua missione.

Quel giorno approfittò della cucina deserta; era quasi ora di pranzo, ma nella stanza non si vedeva un'anima. Ace non stette a chiedersi nemmeno il perché di tanta tranquillità; gli era andata fin troppo bene, e sicuramente non si sarebbe fatto scappare quell'occasione.

In una delle sue tante esplorazioni dell'immensa nave, si era imbattuto nell'infermeria; entrandoci, aveva iniziato a curiosare tra gli scaffali contenenti una quantità davvero ragguardevole di medicinali.

Leggendo di fretta le tante etichette, la sua attenzione era stata catturata da un'erba: l'adonide. La scritta, in caratteri minuscoli e quasi illeggibili, riportava la parola mortale.

Quale chance più ghiotta, se non quella di un erba velenosa, per poter mettere al tappeto una volta per tutte quel vecchio balordo?

Ecco spiegato il motivo per cui era nella cucina, a quell'ora, e con quella boccetta in mano; rubata qualche ora prima.

Cercò l'otre da cui il vecchio beveva sempre, trovandolo vicino alla riserva del liquore. Controllò che dentro ci fosse il saké e vi versò tutto il liquido giallastro dell'erba assassina.

Tanto per essere sicuri” sogghignò tra sé e sé.

Aveva imparato, nel breve tempo che era stato lì, che il capitano adorava il saké, che beveva praticamente tutto il giorno.

Uscì silenziosamente dalla cucina, attento a non far nessun rumore e nascondendo l'arma del delitto.

Si avviò verso il ponte, dove decise di aspettare l'ora del pranzo, declinando ogni invito ad unirsi alla ciurma. Si sedette vicino alla balaustra, in attesa.

Aspettò e aspettò, impaziente, finché il pranzo non finì e il vecchio tornò sul ponte per adagiarsi sulla sua solita poltrona.

Ma come è possibile?!” saltò su Ace, incredulo nel vederlo in piedi e sghignazzante.

Barbabianca lo fissò con i suoi occhi piccoli, iniziando a ridere senza riuscire a contenersi.

Ragazzino, pensi davvero che un po' di veleno possa uccidermi? Guarararara!”

Ace rimase di sale.

Quell'uomo era indistruttibile. O era immune a quel veleno.

Imprecò senza curarsi di essere sentito.

Doveva pensare a qualcosa di più efficace.



ANGOLO DELLA DEMENZA

Buonasera a voi, miei prodi (?) arrivati fino a qui!
Inizio col dire che sì, questa raccolta che ho in mente non ha senso; e no, non mi aspetto nemmeno che qualcuno la legga.
Ma a me faceva ridere.
Oggi, riguardando per la milionesima volta le puntate in cui Ace era ancora vivo (sigh, sono una di quelle piagnone che non è riuscita e non riuscirà mai a superare la sua morte, ahimè!), mi sono imbattuta nell'episodio in cui cerca di ammazzare ad ogni occasione quel povero Barbabianca. Nel flashback, mentre vola in mare, si sente un membro della ciurma che dice che quella volta, era la centesima.
Da qui, nella mia testa si è accesa una lampadina; sperando che non si spenga e che non mi lasci col sedere per terra, magari a metà.
Una precisazione.
La pianta assassina, esiste sul serio! Non sarei capace di inventarmi su due piedi una cosa così complicata, data la mia scarsa conoscenza della botanica.

Adonide gialla


Tipica pianta delle regioni steppiche dell'Europa sud-orientale e dell'Asia occidentale. Alta 20-30cm la più conosciuta è l'adonide gialla che fiorisce in primavera. I grandi fiori hanno reso questa pianta popolare e coltivata per scopo ornamentale soprattutto nei giardini rocciosi.

Veniva utilizzata sotto forma di infuso per il trattamento di leggere debolezze cardiache.

L'adonide gialla e le altre specie perenni congeneri contengono, in tutta la pianta, glicosidi cardioattivi che esplicano un'azione simile a quella della digitale purpurea ma con un effetto più rapido, più debole e meno persistente.

Vomito e diarrea sanguinolenta; convulsioni; arresto cardiocircolatorio.

MORTALE

Fa abbastanza schifo, per non dire altre volgarità, ma mi era simpatica dall'immagine, nonostante fosse gialla. Io odio il giallo.
Detto ciò, chi volesse saperne di più su piante velenose, non chieda a me ma ad Ace, e chi avesse bisogno di un antidoto, chieda a Barbabianca, che tanto è immortale!
Ringrazio di cuore chi è arrivato fin qui!
Peace & Love!

   
 
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