Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Piuma_di_cigno    05/07/2015    4 recensioni
Elsa guarda sua sorella Anna volteggiare entusiasta tra le braccia di Kristoff il giorno del suo matrimonio. Per un attimo, rimpiange che il suo cuore sia tanto freddo da non permetterle di conoscere davvero qualcuno.
Ma quella sera, quando decide di fare una passeggiata nei giardini del castello, qualcosa stravolge il cuore di Elsa.
*“Come mai siete qui tutta sola? Vostra sorella ha dato inizio alle danze, dovreste andare a cercarvi un cavaliere.”
Strinsi le labbra.
“E voi lo stesso.”
(...)
“Non sono interessato alle dame nel castello.”
“Perché, se posso chiedere?”
Il giovane mi lanciò un'occhiata.
“Ballo solo con la dama che amo.”*
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 2 – Viaggio

Come nasce un amore? Cosa fa sì che una persona appaia più luminosa, più bella, speciale e perfetta per colui o colei che guardandola sente vacillare le gambe e il fiato accorciarsi fino a sparire in una angolino sperduto della pancia, dove d'un tratto volano le farfalle?
(Fairy Oak, Elisabetta Gnone)

“Elsa!!”

Anna irruppe letteralmente nella mia stanza, svegliandomi di colpo. Mi seppellii sotto le coperte e mugugnai qualcosa.

Ma mia sorella non era una che si arrendeva.

Mi saltò praticamente addosso, mi tolse le coperte e cominciò a scrollarmi piuttosto violentemente.

“Anna!” dissi, scandalizzata, finalmente capace di parlare. Era in camicia da notte, tutta spettinata; i capelli rossi erano praticamente dritti sulla sua testa, gli occhi verdi spalancati. Doveva essere successa una vera catastrofe.

“Perché non hai informato la tua sorellina che hai incontrato un tenebroso uomo del mistero!?” ruggì. “Perché!?” scese dal letto, vedendo la mia espressione sgomenta, e cominciò a camminare in giro per la stanza.

Cercai di fare mente locale e di capire di chi parlasse. La mia mente era molto confusa dal sonno e dal suo arrivo tanto improvviso e poi … Che? Io con un uomo del mistero?

Anna aveva l'espressione assorta e prevalentemente tormentata di quando era assorta nei pensieri più cupi.

“E te l'avevo anche detto!” esclamò, facendo un monologo davanti ai miei occhi esterrefatti. “Dai, Elsa, ti piace qualcuno? Me lo dirai quando ti piacerà qualcuno, vero? Posso aiutarti a cercare qualcuno che ti piaccia? E tu, no, certo che no, non mi interessa nessuno, non mi interesserà mai nessuno, e non voglio cercare nessuno e poi plaf! Una sera sparisci nei giardini con un affascinante tizio del nord, lasciando peraltro la tua sorellina tutta sola davanti a una marea di sudditi fissati con il discorso che tu avresti dovuto fare ...” Qui, sussultai. Accidenti. Il discorso! Come avevo potuto dimenticarmene? Oddio, i miei sudditi … “Ma non importa! Non importa assolutamente, non ci sono problemi! Perché io sono felice che tu te ne sia andata con un tizio invernale che dava i brividi a tutti gli invitati, ma come hai potuto non dirmelo!?” feci per rispondere, ma Anna parlava praticamente da sola. “Ricordi quante volte te l'ho chiesto? Ti ho presentato praticamente tutti i giovani del regno … E all'improvviso, tu te ne esci con quel … Quel … Ghiacciolo!”

Sotto gli occhi stupiti di Anna, mi alzai ridacchiando.

“Harry non è un ghiacciolo! È una persona molto gentile.” dissi, mentre i ricordi della sera precedente riaffioravano nella mia mente, facendomi arrossire.

Mi sedetti davanti allo specchio e cominciai a sciogliere la treccia e a pettinarmi i capelli.

“Sì, ma questo non toglie … Aspetta, che?” Anna si bloccò di colpo e mi fissò, mentre un sorriso malizioso si allargava sul suo viso. “Harry, eh? Allora ho visto bene!”

Arrossii di nuovo, provocando altro sgomento a mia sorella.

“Elsa è arrossita! Oh, Cielo, sei arrossita!” esclamò, con gli occhi accesi di meraviglia. “Devi raccontarmi tutto tutto tutto, subito!” strillò.

Mi prese le mani e mi fece voltare verso di lei, che si sedette sul letto e mi fissò ansiosa.

“Oh, Anna.” sospirai. “Non è il caso di farne tutta questa esagerazione … Harry è semplicemente stato gentile con me, nulla di più. Non è successo niente.”

Ma Anna sgranò gli occhi.

“E allora che cosa cavolo avete fatto per ore in giro per i boschi!? Non dirmi che siete andati a trovare i troll, perché non me la bevo.” mi lanciò un'occhiata soddisfatta. “Ti ho vista rientrare alle due passate, completamente fradicia, lo sai?”

Mi sentii arrossire di nuovo.

“Mmh … Ecco, noi abbiamo …” come potevo rendere, alle orecchie di mia sorella, più carina la frase: abbiamo nuotato insieme in un fiume al chiaro di luna? Anna sembrava sul punto di esplodere dalla curiosità.

“Abbiamo … Uhm … Fatto … Nuotato …”

Mia sorella esplose.

Avete nuotato insieme al Fiume dei Daini?!?” ululò saltandomi addosso. “E' fantastico! Oh, sono tanto, tanto, tanto contenta per te! Vi sposerete al castello, vero?”

Fissai Anna, inebetita.

“Cosa!? No!” esclamai, arrossendo ancora. “Non … Non lo conosco nemmeno, Anna! Una persona può anche essere gentile con un'altra, senza che ci siano secondi fini! Magari lui voleva solo … Ecco … Fare amicizia!”

Mia sorella drizzò la schiena e alzò le sopracciglia.

“Amicizia.” ripeté, scettica.

“Sì, amicizia.” confermai io, alzandomi e indossando un vestito azzurro più pesante del solito.

“Oh, andiamo Elsa! Perché pensi che ti abbia seguita nel bosco? Solo per fare amicizia!?”

Alzai le spalle.

“Magari sì.” risposi sedendomi di nuovo davanti allo specchio e legandomi i capelli nella solita treccia. “Aspetta ...” mi voltai, trovando il dettaglio che stonava in quello che mi aveva appena detto. “Ci siamo incontrati per caso, non mi ha seguita.” precisai.

Anna alzò gli occhi al cielo.

“Ma dai, Elsa! Harry non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo in tutta la sera … Era talmente ovvio che in giro per il regno ci sono già pettegolezzi su voi due e madame Rose sta iniziando a confezionare il tuo vestito da sposa!”

Strabuzzai gli occhi e la fissai.

“Davvero?”

Anna ridacchiò.

“Sì.”

Questa volta, mi sentii impallidire. Tutto il regno pensava sicuramente che ero una pazzoide innamorata persa di un giovane sconosciuto e che avevo fatto chissà cosa con lui nel bosco …

Mia sorella ignorò la mia espressione terrificata e continuò:”Sono tutti felicissimi per voi! Finalmente l'amore trionfa anche per la grande regina di ghiaccio!”

Mi presi il viso tra le mani.

“Siete tutti usciti di senno.” mi voltai verso mia sorella. “Anna, tu dovresti essere da Kristoff; dovete partire per il viaggio di nozze, e io dovrei essere al porto, dove una nave è pronta per portarmi alle terre del Nord a firmare l'accordo per lo scambio del ghiaccio. Fila a prepararti!”

La spinsi fuori dalla porta, furiosa e urlante, e la chiusi dietro di lei. Ammettevo che non era un bel gesto da parte mia, ma Anna sapeva essere davvero assillante e l'idea che il regno intero credesse che tra poco mi sarei sposata, mi metteva non poco in imbarazzo.

Non feci colazione: mangiai solo una focaccia salata. Soffrivo un po' il mal di mare e temevo che se avessi mangiato più di quello, avrei vomitato tutto e si supponeva che l'equipaggio preferisse non assistere a una simile scena.

La luce del sole estivo mi inondò il viso appena uscii e mi diressi verso il porto. Non potevo negare che amassi Arendelle d'inverno, ma anche d'estate qualcosa di meraviglioso c'era; i fiori alle finestre, la gente allegra, in maniche corte, che si fermava a chiacchierare nelle strade … Tutti mi salutavano al mio passaggio. Mi metteva un po' in imbarazzo essere chiamata vostra maestà. Ero più giovane della maggior parte delle persone e mi sembrava strano venire trattata con più rispetto da una persona che aveva più esperienza di me.

Mi sedetti su una panchina al porto e aspettai Anna, che arrivò trafelata, ovviamente in ritardo, quando ormai le navi erano già pronte.

Ci fu talmente poco tempo, che riuscimmo solo ad abbracciarci velocemente e a scambiarci la reciproca promessa di scriverci durante il viaggio. Poi, io salii su una nave, lei sull'altra.

La mia nave era immensa, maestosa. In fondo, avevamo davanti ben una settimana di viaggio, con attracchi nei rarissimi paesini sulle coste del Nord, prima di raggiungerne il vero e proprio regno.

Dovevo solo arrivare lì, firmare il contratto e andarmene. Era poco conveniente, ma per cose particolarmente importati come questa, era preferibile firmare di persona, per evitare complicazioni. Visto che l'argomento del contratto era il permesso di transito nelle terre del Nord, in modo che potessimo rifornirci di ghiaccio anche nelle stagioni calde, ero io a dover partire, in vece di Arendelle.

Perciò, mi sedetti in un angolino, vicino al bordo della nave, ma fortunatamente abbastanza stabile da non provocarmi il mal di mare, e salpammo.

Tutti salutarono me e Anna, mentre partivamo, e fu augurata ad entrambe tanta felicità, in un coro di grida, applausi e saluti di vario genere.

Mi ero appena seduta, quando una voce, molto ben conosciuta, interruppe di colpo i miei pensieri.

“Che fai Elsa, mi segui?” Harry, con la divisa da capitano, tanto di cappello, era davanti a me, con un sorrisetto sghembo stampato in viso.

Arrossii.

“No che non ti seguo! Se mai tu segui me … Cosa ci fai su questa nave?”

Ridacchiò e indicò il distintivo di Arendelle.

“Sono il capitano.” si avvicinò a me. “E ci aspetta un'incantevole settimana insieme, regina Elsa. Qui, insieme, su questa nave ...”

Quando temetti che il cuore stesse per uscirmi definitivamente dal petto, finalmente Harry se ne andò ghignando e prese il suo posto al timone. Mi ritrovai a chiedermi se avessi fatto qualcosa di sbagliato; riuscii a distogliere il pensiero da lui solo quando mi accorsi che per il nervosismo avevo ghiacciato la sedia su cui mi trovavo.

Spazio autrice: ciao a tutti! Il colore del giorno, oggi, è l'arancione. In base al mio umore, direi che questo è il colore perfetto; oggi tutto è caldo, terribilmente caldo, e quale colore più adatto dell'arancione, non passionale come il rosso, ma nemmeno allegro come il giallo?
Il capitolo di oggi è stato immensamente divertente da scrivere, e spero che anche per voi sia altrettanto divertente leggerlo. Ho sempre pensato che le emozioni dello scrittore passassero da lui al lettore, mentre scrive. Chissà se è vero?
Come citazione, ho messo, come faccio spesso, un estratto di Fairy Oak, una delle mie favole e/o storie preferite. L'avete letto?
Se la risposta è no, sono felice di dirvi che è uno dei libri che si è sempre in tempo per apprezzare, in un modo, o nell'altro. ^.^
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
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