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Autore: Borange    07/07/2015    2 recensioni
È tutto un inferno qui.
Le fiamme mi stanno rodendo la pelle.
La depressione, la tristezza e la solitudine mi corrodono da dentro.
La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore ingiustificato, un dolore così forte mai provato prima; costante e crescente.
Tu, mia cara e bellissima Granger, mi hai stravolto; mi hai travolto; mi hai scomposto:
non so più cosa farne della mia vita.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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CAPITOLO 11- Scrigno.
 
"Non poter stare insieme a qualcuno,
non poter stare nemmeno senza.
Non poter stare vicini,
ma neppure distanti.
Mancarsi accanto,
Mancarsi dentro.
Chissà se è amore lo stesso questo..
questo non smettere di cercarsi."

-Citazione.
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Una volta dentro alla Stanza delle Necessità, Harry si ritrovò davanti agli occhi uno scenario davvero raccapricciante e poco rassicurante. Milioni e milioni di cose, impilate e accantonate durante gli anni.
Non aveva la più pallida idea di dove cominciare per trovare il diadema di Priscilla Corvonero.
Iniziò a girovagare sperando di trovare in fretta ciò che cercava, guardando ogni angolo di quella immensa stanza e soffermandosi quando trovava qualcosa che potesse assomigliare minimamente all’oggetto in questione.
“Bene bene”.
Harry ebbe un sussulto e si girò di colpo.
“Cosa ti porta qui, Potter?”
Harry che aveva un’espressione al quanto sbalordita di ritrovarsi avanti a se, in quel preciso momento, proprio Draco, Tiger e Goyle, non riusciva a credere come era ad un passo per trovare l’Horcrux e che ad ostacolarlo fosse proprio questi 3 bamboccioni. “Potrei chiederti la stessa cosa, Malfoy”.
“Hai una cosa che mi appartiene, la rivoglio indietro”.
“Cos’ha quella che hai che non va?”
“E’ di mia madre, è potente ma non è la stessa cosa, non riesce a capirmi e.. non è mia”.
Hermione e Ron erano ormai dispersi nell’immensa stanza e quindi ad interrogare i 3 era rimasto solo Harry.
“Non dovreste essere con Voldemort ora?”
“Saremo ricompensati” disse Tiger.
Harry accigliò ancora di più la sua espressione, era forse la prima volta che sentiva parlare Tiger.
“Siamo rimasti, Potter. Abbiamo deciso di non andare a differenza di molti altri codardi. Abbiamo deciso di portarti da lui.”
“Bel piano”, disse Harry con finta ammirazione e visibile ironia.
“Che ci fai tu qui?” La voce proveniva dalle spalle di Harry. Era Hermione.
“Mezzosangue, di cosa ti impicci”
Che ci fai tu qui”, disse lentamente Hermione scandendo bene ogni sillaba.
“Come osi rivolgergli la parola?” disse Tiger, grugnendo.
Harry puntò la bacchetta in faccia a Tiger in segno di difesa dell’amica e Tiger fece lo stesso.
“Come avete fatto ad entrare?”
Malfoy prese parola “So come entrarci, ho praticamene vissuto qui dentro”
spostò lo sguardo su Hermione, “..per un po’”.
Lei involontariamente arrossì al solo pensiero di quello che c’era stato in quella stanza , scrigno di mille segreti.
“Ci siamo nascosti nei corridoi qui fuori” continuò Goyle, “sei arrivato proprio di fronte a noi ed hai detto stavi cercando un certo diadema”
“Harry, stai parlando con qualcuno?” la voce di Ron risuonò all’improvviso dall’altra parte del muro, alla destra di Harry.
Con un rapido movimento, Tiger punto la bacchetta verso la montagna di vecchi mobili, bauli rotti, libri ed altre cianfrusaglie, alta circa 15 metri, e gridò:
“Descendo!” e il muro iniziò a vacillare, poi crollò nel corridoio successivo dove si trovava Ron.
“No, Ron” urlò Hermione, portandosi successivamente le mani alla bocca in segno di disperazione.
Harry che manteneva la calma puntò la bacchetta verso la cascata ed esclamò:
“Finite!” e quella si fermò.
“NO!” gridò Malfoy, trattenendo il braccio di Tiger pronto a far ricadere l’ammasso di roba.
Harry rimase ancora una volta sorpreso.
Malfoy che difendeva Harry, questa si che è bella!
Draco accortosi di avere gli occhi puntati addosso di tutti i presenti continuò dicendo “quello che voglio dire è che.. che se distruggi la stanza, rischi di seppellire anche il diadema”.
Tiger si liberò prima dalla stretta, poi si girò completamente verso di Draco ed esclamò: “Ma che senso ha!?”
“L’Oscuro Signore vuole POTTER! Non quell’insignificante diadema!”
“Potter è entrato qui per prenderlo, stupido coglione, quel vuol dire che ha importanza, no?”
Tiger puntò la bacchetta verso Malfoy.
“Non m’importa di quello che pensi tu, non prendo più ordini da te!” ringhiò Tiger.
“Sei solo uno stupido orco, non capisci proprio un cazzo” disse con riluttanza Malfoy.
Nel frattempo Harry ed Hermione si guardarono negl’occhi e nelle pupille dei due nacque lo stesso pensiero: scappare mentre quei 3 imbecilli litigano fra loro.
Si presero per mano e lentamente fecero piccoli passi verso dietro, sembrava funzionare, non si erano accorti di niente. Ma nel preciso istante in cui i due si girarono per darsela a gambe elevate Goyle li vide: “Dove state andando? Stanno scappando!”
Tiger rapidamente si voltò verso i due: “CRUCIO!” Ma Malfoy deviò il braccio di Tiger “FERMO!”
La maledizione per poco non sfiorò Harry.
“Ma a che gioco stai giocando? Testa di cazzo!” urlò Tiger a Malfoy, che per poco non lo malediva seduta stante.
“Tu sei solo un coglione! Voldemort lo vuole vivo!”
“Non lo sto mica uccidendo” Tiger era veramente furioso
“..però, potrei uccidere te, visto che sei solo uno stupido essere platinato a cui piace comandare” e puntò la bacchetta verso Draco.
“Ma che fai!?” risuonò la voce di Goyle. Harry si vide passare davanti agli occhi lo Schiantesimo che Hermione aveva scagliato contro Tiger ma che non colpì perché Goyle l’aveva vista ed aveva scansato l’amico, finendo entrambi a terra. Hermione, che aveva già girato l’angolo, urlò: “SCAPPA HARRY!”.
“Sporca, lurida MEZZOSANGUE!” Tiger era ormai furibondo. “AVADA KEDAVRA!”
Draco rimasto immobile dopo la scena, vide il fascio di luce verde passare dinnanzi a se e schiantarsi con violenza contro un altro ammasso di roba inutile.

Non l’ha colpita. Mi ha salvato la vita.

Tiger e Goyle iniziarono a correre dietro Harry ed Hermione, mentre Draco decise di prendere una strada opposta, convinto di allontanarsi dal pericolo.
Harry riuscì a rallentare Tiger e a schiantare Goyle. Hermione invece continuò a correre in cerca di Ron ma andò a scontrarsi contro qualcun altro, qualcuno di molto familiare. Draco la cinse a se e le mise una mano sulla bocca in modo da non farla urla, la trascino in un armadio con un anta sola che era proprio affianco a loro.

“Devi parlare più a bassa voce puoi” disse Draco, quasi rassicurante.
Hermione fece di si con il capo e Draco spostò la mano dalla sua bocca.
“Mi dispiace, io.. i-“
“Ti sei messa con Weasley?”

Hermione guardò con infinita tristezza Draco e borbottò qualcosa di incomprensibile.
“Non importa, voglio che tu mi prometta una cosa..”
“C-cosa?”
“Sopravvivi, stanotte. Ti prego Hermione… sopravvivi
.” Le diede un bacio sulla fronte ed uscì dall’armadio correndo in cerca di Tiger e Goyle.

“Ti piace il caldo, lurida feccia?” ruggì Tiger mentre correva.
Aveva dato vita a qualcosa che non riusciva a controllare. Fiamme di dimensioni abnormi li stavano inseguendo, lambendo i fianchi dei bastoni di cianfrusaglie che si sgretolavano andando in fumo al loro tocco.

“Aguamenti!” urlò Harry, ma la barriera d’acqua creata dal ragazzo evaporò in men che non si dica, “CORRETE!” .
Malfoy afferrò Goyle che era stato schiantato e lo trascinò con sé. Ron prese Hermione per mano, Tiger superò tutti. Quello che un attimo prima era un duello, un attimo dopo divenne una vera e propria fuga disperata.
Il fuoco li inseguiva.
Non si trattava di un fuoco normale, Tiger aveva usato un potente incantesimo che Harry non conosceva. Le fiamme sembravano vive e dotate di coscienza, mutavano forma, formavano un enorme branco di belve di fuoco, serpenti fiammeggianti, chimere e draghi che si alzavano e scendevano volando, detriti di secoli con i quali si nutrivano, spazzati via come nulla.
“Cosa possiamo fare!?” urlò Hermione.
Harry afferrò un paio di manici  di scopa: “QUI!”
Lanciò delle scope ai suoi amici ed i tre si alzarono in volo.
Il fumo ed il calore stavano diventando opprimenti, sotto di loro il fuoco stava distruggendo tutto.
Hermione, che guardava verso il basso, divenne malinconica e triste, e una lacrima amara le scese sul viso. Quel fuoco stava distruggendo  gli unici ricordi legati a quell’amore sbagliato, quell’amore proibito, il rifugio delle sue colpe, il fuoco stava distruggendo lo scrigno che un tempo aveva contenuto voglie e piaceri.
“DRACO!” esclamò Hermione che vide da lontano il biondo platino di Draco.
Draco era rimasto appeso ad una montagna di  cianfrusaglie ancora rimaste in vita.
“Ci penso io Hermione!” urlò Harry, prima di buttarsi in picchiata.
“HARRY cosa fai!? SE MORIAMO PER LORO TI UCCIDO!” disse Ron alquanto alterato dall’insolita decisione presa da Harry.
I due riuscirono a prendere Draco e Goyle.
Harry si guardò in torno in cerca dell’uscita, ma non riusciva a vedere assolutamente niente se non oggetti di ogni tipo che volevano in aria, come se quel fuoco maledetto stesse festeggiando. Si vedeva volare di tutto, coppe, scudi, sedie, collane luccicanti, trofei… il diadema!
Harry si diresse il più veloce che poteva nella direzione del diadema mentre Malfoy dietro di lui lo malediva perché la porta era esattamente dal lato opposto.
Afferrato il diadema Harry scattò più veloce che poteva nella direzione in cui credeva fosse la porta.
Non si vedeva nulla, il fumo era pungente, le fiamme erano ormai alte, le forze scarseggiavano. Pochi attimi ancora e…

aria pulita invase i polmoni dei due.
Harry ormai senza forze non riuscì a fermare la scopa ad alta velocità, ed i due andarono a schiantarsi sul muro, nel corridoio fuori la porta.
Harry rotolò per mezzo metro, mentre Draco rimase steso per terra a faccia in giù, boccheggiando, tossendo e scosso da conati di vomito.
Ron, Hermione e Goyle erano a terra ancora ansimanti.
Goyle si avvicinò a Draco ancora sofferente
“T-Tiger…” disse tremante “Dov’è?”
“E’ morto” disse a fatica Draco, fra un colpo di tosse e un altro.
   
 
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