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Autore: destiel87    07/07/2015    2 recensioni
Gabriel dopo un litigio amoroso con Sam decide di mandare lui, Dean e Castiel nel magico mondo di Westereos, durante la guerra dei 5 re.
Tra lupi, leoni, battaglie, intrighi e amori, riusciranno i nostri eroi a tornare a casa sani e salvi?
Riuscirà Sam a riconquistare il cuore di Gabriel?
E come reagirà Castiel nel vedere Dean trasformato in un bel cavaliere?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Non esistono ombre nelle tenebre. 
Le ombre sono serve della luce, sono figlie del fuoco. 
Ed è la fiamma più vivida a proiettare le ombre più oscure. 
Lady Melisandre

Roccia del Drago era un luogo inospitale, freddo, tetro, affascinante.
Le alte torri padroneggiavano sulla scogliera, e chiunque arrivasse dal mare non poteva che rimanere catturato dal suo fascino oscuro.
I Draghi scolpiti nella roccia pareva avessero vita propria, come se da un momento all'altro potessero staccarsi dal castello per spiccare il volo e divorare i loro nemici.
"Certo che chi ha costruito questo posto doveva essere proprio una persona cupa e triste! - Disse Gabriel scuotendo la testa - Fossi stato io..." 
"Le torri sarebbero arcobaleno e regalerebbero caramelle all'entrata!" Lo interruppe Sam.
"E ci sarebbe una fontana di cioccolato nella piazza!" Aggiunse Castiel.
"Quella la vorrei anch'io!" Disse Dean scoppiando a ridere.
"Beh sarebbe molto più divertente così! Potrei chiamarla Roccia Degli Angeli!"
I ragazzi scoppiarono a ridere, Sam gli mise un braccio intorno al collo dandogli un bacio sulla fronte e insieme si incamminarono verso il castello, affondando gli stivali nella sabbia della spiaggia e respirando l'aria salmastra.
Erano quasi arrivati alla grande porta di ferro quando un gruppo di cavalieri gli venne incontro a cavallo, uno di loro reggeva lo stendardo del Re, un cuore rosso fiammeggiante con al centro un cervo incoronato. Si fermarono di fronte a loro, e uno di loro disse:
"Benvenuti a Roccia del Drago cavalieri, Lady Melisandre vi attende. Vogliate seguirci."
"E se non volessimo seguirvi?" Rispose Dean con voce minacciosa.
"Temo che non abbiate scelta, mio lord." Esclamò il cavaliere posando la mano sull'elsa della spada.
L'interno del Castello era buio e freddo, le sale erano enormi e silenziose, in tutto il palazzo regnava un aria lugubre e tetra, e le persone lo erano ancora di più.
I cavalieri scortarono i ragazzi nelle stanze della Donna Rossa, che si trovavano ai piani superiori, vicine a quelle del Re.
Appena entrarono notarono subito i mobili e i tavoli ricolmi di pozioni e di pesanti libri, un grande letto rosso al centro della stanza, con accanto un braciere di ferro, che insieme alla luce delle decine di candele sparse sui mobili illuminava la stanza.
Lady Melisandre era intenta a scrutare le fiamme, quando uno dei cavalieri annunciò il loro arrivo. La Donna Rossa si girò lentamente, aveva un lungo e stretto vestito rosso, sul quale ricadevano i lunghissimi e fluenti capelli rosso rubino.
Anche i suoi occhi erano rossi come rubini, così come la grande collana che portava al collo e le sue labbra sottili. Tutto in lei era di quel colore, anche l'anima.
"Finalmente siete giunti a me miei lord, il Signore della Luce mi aveva avvertita del vostro arrivo." Disse con voce suadente, camminando verso di loro.
"E cosa gliene importa al Signore della Luce se siamo arrivati?" Rispose Dean con voce strafottente.
"Il Signore della Luce sà molte cose, giovane cavaliere: Cose che sono accadute, cose che stanno accadendo e cose che devono ancora accadere. Ci sono eventi nella vita di uomo che possono sembrare irrilevanti, ma per chi come me riesce a intrecciare il passato ed il futuro, nulla è irrilevante. Tutti noi abbiamo un compito da svolgere, prima che cali la lunga notte."
Lady Melisandre si avvicinò a Castiel, prese il suo viso tra le mani, e guardandolo negli occhi disse:
"La morte nel fuoco è la più pura delle morti. Essa ci avvicina al Signore della Luce. Tu sei risorto dalle fiamme per suo volere, poichè egli deve affidarti un compito molto importante."
"Veramente cara Jessica Rabbit, lui è risorto per mio volere! E ha già un compito molto importante da svolgere: farmi da schiavetto per tutta la vita!" Esclamò Gabriel sorridendo.
Gli occhi della Donna Rossa si accesero, e per un istante il fuoco delle candele ondeggiò, come sospinto da un vento invisibile.
"Non scherzare con il fuoco mio lord, o finirai per bruciarti." Disse Lady Melisandre facendo un gesto alle guardie, che presero per le braccia Dean, Sam e Gabriel trascinandoli bruscamente fuori.
"Castiel, qualsiasi cosa dica non ascoltarla, vieni subito via da lì!" Urlò Dean mentre spintonava una guardia.
L'ultima cosa che vide furono le mani della Donna Rossa che scendevano sul petto dell' angelo, mentre sul suo volto si dipingeva un sorriso.
Gabriel aspettò di essere in uno dei lunghi e oscuri corridoi del palazzo, prima di colpire una delle guardie in testa con il pesante candelabro che aveva vicino, Dean e Sam seguirono subito il suo esempio e in poco tempo riuscirono a stendere le guardie e cambiarsi prontamente gli abiti, in modo da muoversi liberamente a palazzo.
Cercarono di tornare nelle stanze della Donna Rossa per liberare Castiel, ma la camera era sorvegliata da quattro guardie, e altre andavano e venivano continuamente dai corridoi. Da quanto avevano capito Re Stannis stava rientrando a palazzo e tutti si stavano preparando per il suo arrivo.
Dean tamburellava nervosamente le dita sul muro, avevano deciso di aspettare vicino alla stanza in modo da recuperare Castiel una volta uscito, ma più il tempo passava più il nervosismo di Dean aumentava.
Non riusciva a pensare ad altro che a Jessica Rabbit che metteva le mani addosso al suo angelo, e ogni minuto che passava la sua gelosia aumentava.
Non si era mai sentito così: come se tutto il suo corpo stesse letteralmente bruciando di rabbia, e non aveva mai pensato che proprio Castiel potesse procurargli un così violento attacco di gelosia, eppure dopo quello che era successo nelle segrete della Fortezza Rossa sentiva che quell'angelo gli apparteneva, e non voleva dividerlo con nessuno.
Dopo un lasso di tempo che gli parve infinito Castiel uscì dalla stanza, si guardò intorno fino ad incrociare il suo sguardo, e si diresse nella sua direzione.
"Allora fratellino com'è andata con Lady simpatia?" Disse Gabriel appena lo vide.
"Stai bene Cas? Che cosa voleva da te?" Chiese Sam preoccupato.
Cas non ebbe il tempo di rispondere, "Dobbiamo parlare!" Esclamò Dean nervosamente, mentre lo prendeva per mano e lo trascinava via.
Con passo veloce attraversarono corridoi e grandi sale, oltrepassando i soldati e la servitù che correvano da una parte all'altra del castello, indaffarati nella preparazione del banchetto che si sarebbe svolto la sera, in onore del ritorno del Re.
Dean apriva le porte delle stanze con rabbia, cercando quella giusta al suo scopo.
Finalmente ne trovò una abbastanza appartata, era un piccolo studio con un grande tavolo sulla sinistra e delle librerie sulla destra, con al centro dei piccoli divanetti e un tavolino.
Dean entrò, chiuse la porta a chiave e sbattè Castiel contro il tavolo.
"Cosa avete fatto li dentro tu e la rossa?!" Urlò.
"Dean ma che ti prende?" Disse Castiel a bassa voce, intimorito dalla sua rabbia.
"Rispondimi Castiel!" Urlò nuovamente.
"Niente abbiamo solo parlato del mio destino e di..."
"Solo parlato? - Lo interruppe Dean - Vuoi farmi credere che non avete fatto altro?"
"Cos'altro avremmo dovuto fare?" Rispose Cas, con voce arrendevole.
"Oh non prendermi in giro, ho visto cosa fà quella, vuoi dirmi che non ti ha toccato?"
"Beh dipende cosa intendi per toccato..." Disse Cas, che era sempre più confuso dal comportamento del ragazzo che aveva di fronte: Non lo aveva mai visto così.
Dean gli mise una mano sulla guancia.
"Ti ha toccato qui?" Chiese.
"Si." Rispose Castiel.
"E qui ti ha toccato?" Chiese di nuovo appoggiando la mano sul suo petto.
"Si." Rispose nuovamente Cas.
Dean scese con la mano fermandosi sugli addominali.
"E qui?" Chiese con più calma.
"Si." Rispose lui, sempre più agitato.
Il ragazzo scivolò con la mano andando a finire sulla sua schiena.
"E qui?"
"N-no." Balbettò lui.
"E qui invece?" Chiese posandogli una mano sul fondoschiena.
Cas sussultò e scosse la testa.
Dean mosse la mano, accarezzandolo fino ad arrivare alla parte interna della coscia.
"E qua sotto?" Chiese con un sorriso malizioso.
"No." Sussurrò l'angelo, mordendosi le labbra.
"E qua, ti ha toccato?" Chiese stringendo la mano sul suo membro.
"No... Ma... Tu puoi farlo." Sussurrò con voce tremante Cas.
Dean strinse con più forza e lo baciò, coprendo i gemiti emessi dall'angelo.
Cas gli mise le braccia intorno al collo, aggrappandosi a lui.
Piano piano Dean scese sempre più giù, fino a sdraiare Cas sul tavolo, rimanendo sopra di lui.
Iniziò a baciargli il collo, leccandolo e mordendolo, gli piacevano  i versetti che faceva Cas, e il fatto che la Donna Rossa non si fosse spinta così in là come pensava lo rassicurava: Cas era ancora puro, ed era ancora suo.
Sentiva di volerlo, come non aveva mai voluto nessuno prima, voleva farlo completamente suo, fondersi con il suo corpo ed il suo cuore.
Gli strappò via i vestiti con impeto, anche se gli ci volle un po' perchè gli abiti dei cavalieri erano pieni di ganci e lacci, ed erano complicati da togliere.
"Dov'è Gabriel quando serve dannazione?!" Esclamò esasperato Dean, armeggiando con la cotta maglia.
Castiel rise, contento che suo fratello non fosse davvero li, e con un pò di imbarazzo lo aiutò a slacciare i vestiti.
Quando finalmente furono nudi, uno sopra l'altro, Dean iniziò a baciargli il collo, poi lentamente scese sul suo petto, indugiando sui suoi capezzoli turgidi.
Toccò con una mano la sua erezione, e Castiel cercò goffamente di imitarlo, mentre cercava di controllarsi per non urlare troppo forte.
Dopo un po' Dean spostò la mano più in giù, penetrandolo delicatamente con le dita, senza smettere di baciarlo.
Castiel ripeteva il suo nome, in preda all'estasi.
"Calmati angioletto, è tutto ok, rilassati." Disse Dean in tono dolce, cercando di rassicurarlo.
Castiel annuì e cercò di normalizzare il respiro, ma non ci riusciva.
In vita sua non aveva mai provato tanto piacere come in quel momento, nemmeno credeva potesse esistere.
Quando Dean entrò dentro di lui dovette premergli la mano sulla bocca, per evitare che l'intero palazzo sentisse quello che stavano facendo.
"De-Dean?" Balbettò Cas tra un gemito e l'altro.
"Cosa c'è?" Chiese lui fermandosi un attimo.
"Po-Potresti... - Cas abbassò lo sguardo, si vergognava da morire a chiederglielo perchè pensava che lo avrebbe trovato stupido, ma ne sentiva il bisogno  - Tenermi la mano?"
Dean sorrise, con la bocca e con gli occhi, la sua dolcezza lo disarmava.
Gli prese la mano, intrecciando le dita tra le sue.
Non avrebbe mai creduto che potesse piacergli tanto fare l'amore con Castiel, eppure era una sensazione unica.
Non era come il sesso occasionale che aveva sempre adorato, era qualcosa di più profondo, di più intimo.
Continuarono a farlo, baciandosi e chiamandosi, mentre i loro corpi sudati si fondevano in uno solo.
Quando finirono, Dean cadde esausto sul petto dell' angelo, ansimando e chiudendo gli occhi, mentre ascoltava il battito del suo cuore.
"Dean... - Disse dopo un po' Castiel - E' strano sai? Ho sempre pensato che per sesso si intendesse l'unione di due corpi per riprodursi. Ma noi non ci stiamo riproducendo..."
"Per fortuna!" Rispose Dean, scoppiando a ridere.
"Si ma... Non sono solo i corpi ad unirsi vero? Insomma è qualcosa di più spirituale, come se... Non lo so, come se anche le nostre anime si fossero unite."
Dean rimase un momento in silenzio, colpito da quelle parole. 
"Si, è così." Disse sospirando.
"E succede tutte le volte Dean?" Chiese ingenuamente Castiel.
"Quasi mai." 
"Perchè?" 
"Perchè succede solo se la persona con cui stai facendo l'amore è speciale per te, se è davvero importante. Quando fai sesso con una sconosciuta conosciuta al bar è solo quello, sesso."
"E... - Cas si bloccò un attimo, indeciso se proseguire o no - E a te è mai successo?" Chiese infine.
Dean pensò rapidamente a tutto il sesso che aveva fatto nella sua vita, non poteva certo lamentarsi: ne aveva fatto tanto, e la maggior parte delle volte era stato fantastico, selvaggio, passionale. Ma niente era mai stato uguale a quello, niente gli aveva dato le stesse sensazioni, come se per un pò i loro corpi avessero lasciato il mondo terreno, elevandosi in un luogo più alto, più puro, fatto solo per loro.
"Si, adesso." Disse sorridendogli.
Castiel sorrise a sua volta, illuminandosi di gioia. Strinse più forte la sua mano, mentre Dean tornava a sdraiarsi sul suo petto, esausto ma felice.

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