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Autore: IsaMor    08/07/2015    8 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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CAPITOLO V


Il vento aveva smesso di soffiare e l'alba stava sorgendo, preannunciando una calda giornata.
Stiles era disteso nel letto, stringeva le lenzuola all'altezza del collo, in un gesto pudico che non aveva senso in compagnia di uno come Peter.
L'altro sorrise e gattonò sino a lui, sovrastandolo. Si piegò e diede un bacio sulla guancia del ragazzo per poi sussurrare dolce: "Io non parlo, se non lo fai tu. D'accordo?"
L'altro annuì.
Dopo un qualche secondo vide l'uomo uscire dalla finestra che aveva scassinato poco prima e con la stessa eleganza del nipote, balzò di sotto.
Rimase a fissare l'alba che sorgeva senza sapere bene cosa fare o dire. Nella sua mente le parole di Peter riecheggiavano e facevano male.
Aveva paura e ne avrebbe avuto maggiormente in serata.
Doveva solo aspettare.


Quella mattina Stiles rimase in casa.
Suo padre, che solo la sera prima avrebbe scommesso il distintivo su Bobby come futuro genero, ora si stava ricredendo.
L'osservò finchè non fu l'ora di andare alla centrale.
Sperava di vederlo prendere il cellulare e telefonare a Bobby, ma niente. Stiles, continuava a guardare il cellulare con aria persa senza fare nulla.
Alla fine ipotizzò che Bobby gli avesse promesso di chiamarlo e si tranquillizzò. Uscì per andare alla centrale e si ripromise di telefonargli più tardi per vedere come stava e come stessero andando le cose.
Qualche minuto dopo che lo sceriffo fu uscito di casa, Stiles ricevette il messaggio di Isaac.

-Ciao Stiles. Stasera dico tutto a Danny. Mi faresti il piacere di stargli vicino? Non ho idea di come reagirà. Siete diventati molto amici e credo che si fidi del tuo giudizio per quanto riguarda tutto ciò.
Ci saranno tutti. Così avrà modo di capire meglio e di fare domande.
Lydia e Allison, se vedranno che non regge la cosa lo riporteranno a casa, ma ci devi essere tu a sostenerlo.
Derek ha già detto che cercherà di fare il possibile per aiutarlo a capire, anche se ultimamente è strano. Mi sono dovuto rivolgere a Peter, sembra assurdo, ma è stato comprensivo più del solito.
Comunque, ci vediamo alla vecchia casa Hale. Passiamo a prenderti verso le sei, io e Danny. Lui sa già che devo dirgli qualcosa d'importante. Credo che si aspetti una proposta di legame e non quello che sto per rivelargli...
Magari fosse così facile.


Qualche secondo dopo il telefono vibrò di nuovo.
-P.S. Scusa il poema.


Rispose.
-Ci sarò e farò il possibile per Danny. Spero che vada tutto bene. Siete perfetti insieme. Vedrai che capirà.


-Grazie Stiles. Sei un grande amico. A stasera.


Qualche secondo dopo il telefono vibrò nuovamente, ma questa volta era Danny.
-Stiles bello, come stai? ...
Che ruffiano pensò teneramente Stiles.
-... Isaac mi ha detto che vuole dirmi una cosa importante stasera e che ci sarà tutto il gruppo. Tu non sai niente? Potresti darmi un'anteprima?


-Mi dispiace Danny "bello", deve essere lui a parlartene.


-È una cosa brutta Stiles?


-Non proprio. Solo un po' strana, ma puoi stare tranquillo.


-Quindi non si tratta della proposta di legame? Speravo che facesse qualcosa di carino... :-(


-No, non si tratta di quella. Credo che per quella sceglierà un'altra occasione meno stressante.


-Stressante?


-Danny, fidati di me. Non è facile per Isaac confessarti questa cosa. Conosci il suo passato e la storia di suo padre... Quell'uomo gli ha inculcato per tutta la vita di essere una nullità e un incapace, ed ora lui è preoccupato di non essere abbastanza per te. Teme di apparire anche come un mostro ai tuoi occhi.


-Per caso ha a che fare con l'omicidio di suo padre? A me non importa se è stato lui. Il padre meritava quella fine!


-No, non è stato lui. Ci sono le prove che è innocentissimo!!! Ma non posso spiegarti chi è stato, forse dopo stasera capirai molte cose.


-Ok. Quindi devo solo aspettare a stasera...
Mi viene l'ansia!
Usciamo? Così mi aggiorni sul coach.


-Solo se prometti di non farmi altre domande su Isaac... E magari evitiamo di parlare anche di Bobby...


-Perché? È stata così terribile la cena?
Non l'avrai mutilato o altro?
Conoscendoti.


-No. È andato tutto abbastanza bene, solo che ho bisogno di tempo per capire cosa voglio.


-E soprattutto, chi vuoi?


-Cosa vuoi dire?


-Derek


-Lasciamo perdere per ora.
Usciamo? Centro commerciale?


-Facciamo per mezzogiorno? Così pranziamo lì, oggi sono solo a casa.


-Pure io... Deprimente.
Ok. A dopo.


- ;-) A dopo Stiles bello.


-Smettila di fare il ruffiano! Posso farlo solo io.


-Ora capisci quant'è fastidioso quando mi chiami così?!


-Sì. Comunque non lo faccio da un po'.


-Siamo cambiati molto Stiles nell'ultimo mese. Tra un anno saremo diversissimi da come siamo ora. Parliamone dopo a pranzo. Ciao


-Ok. Ciao.


Stiles passò il pomeriggio con Danny, rendendosi conto che negli ultimi tempi si trovava bene con lui. Scott era stato sempre il suo migliore amico, ma ora cercava qualcuno che potesse comprendere la sua situazione di omega.
Stavano mangiando un gelato mentre aspettavano Isaac che li avrebbe accompagnati a casa Hale e lì, avrebbe rivelato tutto.
"Secondo te cambieremo molto dopo il legame?", chiese a Danny.
"Non dovremmo cambiare di molto, se l'alpha è quello giusto. Hai paura di non essere più il solito pasticcione iperattivo?", domandò sorridendo.
"No. Ho solo paura di sentirmi prigioniero del legame."
"Con Bobby non dovrebbe accadere. Lui è molto permissivo su tutto. Non credo che ti terrà chiuso in casa."
"Non è solo questo. Il legame ti cambia. Le priorità sono altre e ti senti costretto a fidarti ciecamente dell'alpha. Io non riesco a fidarmi di lui."
"Non stai parlando di Bobby, vero?"
Stiles non rispose.
"Derek, è un po' duro, ma non è cattivo. Forse, potrebbe essere un tipo geloso, ma non ti farebbe mai sentire sottomesso."
"Invece, credo, lo farebbe. Ha avuto una brutta esperienza con una omega e non vuole ritrovarsi nella stessa situazione. Quando mi ha baciato, era ciò che tentava di fare bloccandomi sul letto. Voleva che sentissi chi era a dominare in quella situazione. Poi deve essersi reso conto che non valeva la pena con me e ha rinunciato, in fondo gli piace solo il mio odore."
"Stiles, smettila di pensare che non gli piaci. Ti vuole tutto e non solo il tuo odore."
Annuì, per niente convinto.
Per sua fortuna arrivò Isaac a tirarlo fuori da quella conversazione.
Salirono in auto e Danny bacio Isaac che pareva una corda di violino per quanto era teso.
Per quasi tutto il tragitto non volò una mosca. Tranne quando Danny notò che si dirigevano in una strada non asfaltata.
"Dimmi che non vuoi uccidermi e nascondere il mio corpo.", scherzò.
Isaac non reagì.
Si parcheggiarono davanti alla casa bruciata della famiglia Hale e per un attimo quel luogo mise più nervosismo a Stiles che non a Danny. Ricordava il sogno e si sentiva male.
Erano arrivati tutti tranne Derek, notarono, ma dovetterò ricredersi quando Derek uscì dalla porta dell'abitazione. Stiles per un attimo sussultò, ripensando ancora al sogno.
"Grazie per essere venuti tutti.", parlò Isaac più teso di prima.
"È un piacere esservi d'aiuto.", annunciò Peter osservando Isaac e poi lasciando scorrere il suo sguardo da Stiles a Derek.
"È il momento Isaac. Forza.", incitò dolcemente Scott mentre stringeva la mano di Allison.
Quei due erano oscenamente sdolcinati.
L'alpha si girò verso il suo Danny: "Amore mio, è dal primo momento che volevo dirti questa cosa, ma temevo la tua reazione."
"Isaac puoi dirmi tutto quello che vuoi.", l'interruppe l'altro.
Prese coraggio: "So che non appena te lo dirò tu mi prenderai per pazzo, ma posso mostrarti che è tutto vero."
Danny cercò per qualche secondo la mano di Stiles a suo fianco.
"Danny, io e altri qui... Siamo dei licantropi. Ecco l'ho detto.", chiuse gli occhi terrorizzato dalla possibile reazione dell'omega.
"Non è divertente farmi stare in ansia un'intera giornata per poi prenderti gioco di me."
Stiles intervenne: "Danny, e vero."
Danny rise isterico per poi guardare tutti.
"Volendo crederci... Hai detto che puoi dimostrarlo."
"Sì, ma resta calmo."
Isaac si trasformò, mutando gli occhi, le unghie e i canini.
Danny per un attimo restò sconvolto, poi prese un profondo respiro e un po' titubante si avvicinò al suo alpha.
"Sei... sei... strano. Sei davvero una cosa strana.", sostenne, toccandogli il viso più curioso che spaventato.
Iniziarono ad esserci sospiri di solievo da parte dei licantropi che potevano sentire il cambiamento d'umore di Danny. Poco dopo anche gli umani distesero i nervi notando un piccolo sorriso nascere sulle labbra di Danny. L'unico ancora teso era Isaac, ci pensò Stiles a far cessare il silenzio, in fondo quello logorroico era lui.
"Dovresti vederlo con la luna piena. Ti toccherà spulciarlo ogni volta che torna dalla passeggiatina nel bosco. Se fossi in te gli farei una bella antirabbica per stare tranquilli..."
"Stiles, smettila di parlare.", si fece sentire Boyd, una volta tanto.
Il ragazzo di colore era quello più silenzioso e riflessivo del gruppo, ma quando parlava, tutti l'ascoltavano. Anche se in quel preciso momento Stiles non se la prese, erano tutti sorridenti e pronti a scherzare, tranne Derek. Lui aveva sempre il suo solito sguardo da "ti apro la gola".
L'avevano notato tutti, ma erano più presi da Isaac e Danny che avevano iniziato a baciarsi, anzì quello era più un limonare di brutto.
Peter sospirò sottovoce: "E questa è fatta."
"Cosa, mio psicopatico preferito?", domandò Lydia a suo fianco.
"Dobbiamo ancora spiegare tante cose a Danny."
I due innamorati si staccarono per ascoltare Peter.
"Isaac, i particolari li lascio spiegare a te quando sarete soli, ma nel frattempo è meglio che parliamo della luna piena di domani sera a Danny e non solo.", annunciò ammiccando.
"Perché ho l'impressione che intendi fare un corso di educazione sessuale per licantropi?", domandò cinica Erica.
"Perché è così."
Anche Derek reagì esasperato come tutti i presenti.
Ricordava ancora le sue spiegazioni riguardo all'avvicinarsi dei primi calori precedute dalle lune piene e non gli erano servite a nulla.
"Non fare quella faccia. Tu ne hai bisogno più di tutti qui."
"Cosa?!", ringhiò Derek e Stiles deglutì capendo che riguardava anche lui.
"Ora sta' tranquillo e fammi tenere la mia lezione ai bambini."
Derek sbuffò irritato.
Peter si sistemò come a tenere una conferenza stampa e prese posto sul patio bruciacchiato di casa Hale. Derek si allontanò da lui avvertendo qualcosa di strano in suo zio. Non volle dargli importanza.
"Signore, signori e cagnacci, domani sera ci sarà la penultima luna piena prima del calore. Per i licantropi potrebbe essere difficile da sopportare, perché avrete la terribile voglia di andare dai vostri compagni e accoppiarvi violentemente."
Si sentì Allison gemere di paura.
"Tu, non fare la verginella! Voi due avete già consumato da tempo. Al massimo Scott ti dà qualche morso."
"Ehi, Peter!", lo rimproverò Scott. "Scusa, ma voi siete sicuramente quelli che faranno meno danni domani sera. Comunque, se non vi controllate abbastanza potrebbe essere spaventoso per i vostri compagni umani."
"Noi possiamo stare tranquilli?", chiese Erica.
"Siete entrambi licantropi e sicuramente vi cercherete per fare cose sporche nei boschi. Ci saranno graffi e morsi, ma nulla di pericoloso."
"Cosa?", domandò Danny particolarmente teso tra le braccia di Isaac.
"Nel caso di voi omega umani, è meglio tenervi lontano dai vostri alpha se temete che vi facciano del male."
"Io non farei mai del male a Allison.", sostenne Scott.
"Ecco perché ho detto che siete i più tranquilli. Però Isaac potrebbe, senza volerlo. Sicuramente pretenderà di fare l'amore e tieni presente Danny che con la luna lui sarà pieno di peli. Non credo sia una cosa sexy..."
"Ma non mi farà del male in modo serio?"
"Non dovrebbe visto che ora non è più ansioso perché non sapevi che lui fosse un licantropo."
"Bene. Allora affronteremo anche la luna piena insieme.", sussurrò a Isaac.
"Per evitare gravidanze indesiderate per voi ragazze, vi consiglio anticoncezionali da assumere già da stasera. Deaton ne ha preparati per te Erica, visto che quelli normali non funzionano sui licantropi. Per i ragazzi invece non ci sono problemi fuori dal calore."
"Perché usi il plurale?", chiese Scott: "L'unico omega maschio che sta con un licantropo è Danny."
"E adesso veniamo al punto principale della mia spiegazione."
Stiles aveva già capito cosa stesse per dire.
"Come sapete, ci sono due zucconi che non vogliono capire di essere perfetti insieme. Ora, non ci sarebberò problemi se uno di questi due non fosse il nostro capobranco."
Derek ringhiò verso Peter. "Cos'è un capobranco?", domandò Danny confuso.
"È questo idiota di mio nipote.", indicò.
"Peter!", l'ammonì.
"Zitto Derek. Non ho mai giudicato le tue scelte, ma ora ti stai comportando da idiota e fin qui non sarebbe un problema, se non fosse che domani con la luna, potresti uccidere Stiles."
"Cosa!?", chieserò contemporaneamente sia Stiles che Scott.
"Peter, cosa vai farneticando?", sbraitò Derek.
"Sono tre giorni che non sei in te e cioè da quando hai baciato Stiles, ma poi vi siete allontanati. Non ci sarebberò problemi se non fosse che sei interessato... anzì ossessionato da lui e domani sera potresti infuriarti e scatenare tutta la tua frustrazione sul suo esile corpo."
"Non me ne frega nulla di Stiles!", affermò per far smettere suo zio.
Stiles, trattenne la delusione e il dolore per quella frase.
"Derek, smettila di fare il bastardo e ascoltami. So bene che il tuo precedente legame è stato uno schifo, ma devi ammettere che con Stiles sarà diverso. Tra di voi c'è già un forte legame e ora devi solo accogliere questo legame è farti pervadere dalla pace che trasmette, possibilmente prima della luna piena."
"Perché è così urgente?", s'informò Scott.
"Perché l'ancora di Derek sta crollando e domani sera sarà incontrollabile."
"L'ancora di Derek non ha a che fare con Stiles, giusto?", chiese Scott.
"No. Con la rabbia che..."
"ZITTO!", urlò Derek nel panico.
"Senti, non lo dico, ma devi ammettere che non funziona più come ancora ora che c'è Stiles."
Derek stava respirando pesantemente come a volersi controllare, senza riuscirci. Trovò un attimo di lucidità per chiedere: "Cosa dovrei fare per... per riprendere il controllo."
"Semplice. Inizia con l'accettare Stiles come tuo possibile omega."
"No! Lui non è... Lui non posso... Non ho il controllo su di lui! Finirà come l'altra volta."
Erano tutti sbalorditi. Derek si stava aprendo e sembrava voler accettare l'aiuto di Peter e del branco se fosse servito.
"È Stiles. Lo conosci, non farebbe male ad una mosca. Vedi, è lì più nervoso di te. Avvicinati a lui."
Peter stava riuscendo a far cadere le difese di Derek. Sapeva che una volta che avesse accettato Stiles come omega, la sua ancora sarebbe sparita per la seconda volta nella sua vita e avrebbe dovuta sostituirla subito con una nuova.
Era sconsigliato avere una persona come ancora, ma nel caso non ci fosse stato tempo per trovarne una nuova per la luna piena, Stiles andava più che bene.
Derek si mosse verso il ragazzo sotto gli occhi attenti di tutti. Arrivò ad un metro da quei occhi che ai raggi del tramonto parevano color miele.
Stiles era spaventato, l'accordo con Peter prevedeva che se lui parlasse all'alpha, l'uomo l'avrebbe sostenuto, altrimenti non avrebbero insistito, visto che Derek era al limite.
"Ehi, Derek.", ruppe il silenzio nervoso.
Non era sicuro di ciò che stava facendo, solo la sera prima era attratto da Bobby, ma con il licantropo c'era qualcosa di diverso.
"Io non voglio un omega.", disse rivolto a Peter.
"Perché hai paura che ti faccia soffrire, vero? Però vuoi Stiles."
"E solo perché è vicino al calore, lui non mi è mai interessato..."
"Sicuro? Perchè lo sbattevi sempre al muro allora? Quello è il modo di fare degli Hale quando sono eccitati."
Stiles sembrava incerto se continuare, l'altro insisteva su quel punto, dando tutta la colpa all'odore.
"Se dovessi decidere di legarmi...", s'interruppe osservando Stiles.
"Cosa Derek?"
"Dovrà dimostrarsi un bravo omega sin da subito. Farà qualsiasi cosa io dica."
Stiles si accigliò contrariato, ma Peter rispose al suo posto.
"Derek, non serve essere così dominanti con lui. Non vuole usarti. Vuole solo legarsi a te nel modo giusto."
Era chiaro a tutti che il problema di Derek fosse con qualsiasi omega esistente. Avevano compreso che l'uomo avesse sofferto a causa di qualcuno a cui si era legato.
"Farai il bravo o mi userai per controllare il branco?", domandò finalmente a Stiles, avvicinandosi un altro po'.
"Io non voglio avere nessun controllo sul branco.", affermò.
"E allora cosa vuoi da me?"
Andò nel panico, non trovava una risposta. Quello che voleva, non c'erano parole che potesserò esprimerlo, era solo una sensazione. Una strana e meravigliosa sensazione che premeva nel petto.
"Io... Io..."
"Tu cosa?"
"Voglio te.", abbassò lo sguardo dopo aver fissato gli occhi di Derek per troppo tempo senza ricevere nessun segno dall'alpha.
Iniziò a guardarsi le scarpe, certo di essersi esposto troppo.
Due mani si posarono sulle sue guance.
Alzò il viso e si ritrovò occhi negli occhi con l'altro. Le sue iridi cambiavano continuamente colore passando dal verde al rosso. Peter capì che l'ancora di Derek era appena sparita e ora il capo branco era una preda facile. Con la luna piena sarebbe stato fuori controllo, ma se ora Stiles gli dava modo per crearne un'altra, sarebbe andato tutto a posto.
Kate gli aveva donato come ancora l'odio verso se stesso per aver portato un'omega assassina in casa.
Derek stava smettendo di sentire quell'odio per la sua incapacità di trovare una brava omega.
Ora era pronto ad andare avanti con Stiles.
Si avvicinò al ragazzo premendosi contro il suo corpo e sentendo il respiro spezzato e il battito feroce del cuore.
Stava sorridendo, come non sorrideva da tanto.
Avvicinò il suo viso a quello dell'altro.
Erano tutti pronti ad esultare, quando accadè l'impensabile.
Derek cambio espressione e annusò Stiles.
"Cosa?! Perché odori di Peter?"
"Io... Ci siamo visti oggi..."
"Eravate d'accordo!", asserì infuriato: "Ti ha usato per farmi abbassare la guardia! Vuole il potere e usa te? Sei suo complice. Sapevo di non dovermi fidare, sei come tutti gli altri omega!"
Peter riuscì a strappare Stiles dalle mani del nipote prima che l'aggredisse. Anche gli altri erano intervenuti. Gli omega erano rimasti lontano vedendo con quanta furia Derek si dimenasse mentre Scott, Boyd e Isaac lo trattenevano.
"Sei uguale a Kate, un traditore!", urlò, mentre il ragazzo sconvolto veniva portato via da Erica per essere condotto a casa.


Stiles si ritrovò sul suo letto a piangere e soffocare urli di rabbia sul cuscino. Intorno a lui c'erano gli omega del branco, tranne Lydia che era rimasta con gli alpha.
La ragazza sapeva come calmare Derek, l'aveva già fatto quando aveva resuscitato Peter, ma la sua presenza aveva altre motivazioni: doveva sapere cosa fosse accaduto tra Peter e Stiles prima dell'incontro.
Lydia aveva imparato fin da subito che i piani di Peter non funzionavano mai, se fosse stata a conoscenza di un suo piano, per sicurezza l'avrebbe impedito.
I risultati ora erano evidenti e lei doveva sapere il perché di quell'ultimo fallimento.
Gli altri omega circondavano Stiles senza sapere cosa fare. Ciò che Erica annusava in quella stanza era frustrazione, sofferenza, delusione e rabbia ed era l'omega sul letto ad emanare tutte quelle emozioni.
Era stato un duro colpo per lui, vedere la persona che desiderava veramente diventare aggressiva.
Tutti si chiedevano come mai Derek fosse così duro quando si trattava di trovare un omega per sé. Il nome di Kate era saltato fuori all'improvviso e ora speravano tutti che quella donna non fosse riuscita a dare il colpo di grazia a Derek dalla tomba.
"Stiles, non fare così. Vedrai che appena si calma e Peter gli fa capire che non ha fatto nulla di male, lui tornerà da te. Ha bisogno di tempo. È testardo, ma ti vuole veramente.", cercò di tranquillizzarlo Allison.
Stiles urlò: "Non lo voglio più! Come faccio a stare con lui se non si fida di me? Non voglio più vederlo!"
Tornò a piangere e a soffocare la rabbia nel cuscino.
Erica sentì dei rumori: "Tuo padre è tornato."
Sembrò non importare al ragazzo.
Non ci volle molto che lo sceriffo lo trovasse in quello stato.
"Stiles, stai bene? Cos'è successo?", chiese, vedendolo continuare a piangere, con Allison accanto che gli accarezzava una spalla per calmarlo.
"Bambino mio, è tutto a posto. Passerà, te lo prometto.", sussurrò abbracciandolo.
Si rivolse ai presenti: "Cosa gli hanno fatto?", nessuno sapeva come rispondere: "Chi è stato?", era arrabbiato.
Fu Danny a rispondere: "Peter ha tentato di farlo riavvicinare a Derek, solo che lui non si è fidato e si è arrabbiato con Stiles."
"È un bastardo!", asserì fuori di sé e piangendo sulla spalla di suo padre.
"Questa volta gli sparo a quei dannati Hale!", affermò furioso: "E pensare che credevo fosse un ottimo alpha per te Stiles. Non dovevo lasciarlo entrare in camera tua per tutto questo tempo.", sospirò.
Stiles s'irrigidì e alzò gli occhi per incontrare quelli del padre: "Tu... tu lo sapevi?", domandò.
"Sono stato io a dargli il permesso. Sapevo che non era una cattiva persona e che come alpha ti avrebbe potuto aiutare a capire cosa volevi e chi cercavi. Un po' speravo che lo scegliessi, visto che ti ha sempre guardato come l'essere più importante sulla faccia della terra."
"Cosa? Volevi che scegliessi lui? Ma... Ma..."
"Sono stato uno sciocco. Mi dispiace, non credevo che le cose finisserò così."
Stiles si rilassò alle scuse del padre. Non voleva che si sentisse peggio di come già stava.


Il giorno dopo ricevette la visita di Lydia, che voleva delucidazioni sulla visita notturna di Peter.
L'amico le confermò le parole di Peter, sul fatto che non fosse successo niente tra di loro e che le intenzioni di Peter erano buone, una volta tanto.
Passarono la notte della luna piena a guardare film romantici e commedie, sentendo di tanto in tanto dei ululati. Qualche volta gli ululati sembravano dei pianti e Stiles sospettó che fosserò rivolti a lui.
Derek aveva perso la sua ancora e lottava per crearne un'altra.
Peter gli aveva spiegato che la prima ancora di Derek era stata la famiglia, come per molti licantropi nati tali, poi quella era stata sostituita dalla rabbia che provava nei propri confronti per essere stato indirettamente la causa dello sterminio della sua famiglia. Neanche quando Peter aveva ucciso Kate, quell'ancora era crollata.
Ora, invece, Derek stava smettendo di odiarsi come alpha e aveva iniziato a pensare al futuro con un omega e più precisamente con Stiles. Non poteva coesistere l'odio di sé come alpha con l'amore per Stiles come omega.
Derek stava cambiando.


Il giorno dopo la luna piena, tutto il branco era distrutto.
Se Peter aveva ipotizzato una notte di sesso sfrenato per tutti si era dovuto ricredere. Gli unici che erano riusciti a combinare qualcosa durante la luna piena erano Erica e Boyd, peccato che ci avevano rimesso i vestiti e rientrare a casa era stata un'impresa anche per due licantropi.
Peter si era dovuto fare una notte in bianco con Derek legato in uno scantinato meno bruciato di casa Hale.
Convincerlo a trovare una nuova ancora era stata un'impresa, perché lui l'aveva trovata, ma sapeva che era pericoloso scegliere una persona come ancora. Le persone cambiano e Stiles più di tutti, scatenando l'imprevedibilità del lupo interiore.
Alla fine ci era riuscito, aveva di nuovo la sua ancora, era il branco e Stiles che era sempre stato un punto fisso nel branco, era diventato parte di quell'ancora.
Neanche Scott e Isaac erano riusciti a passare la notte con i loro omega.
Jackson si era improvvisamente trasformato in licantropo. Dopo tutta la storia del kanima e di Matt, era finalmente un licantropo a tutti gli effetti. Nessuno se l'aspettava più, visto che era passata una luna piena senza che accadesse nulla.
Sembrava che Jackson avesse avuto fortuna con la sua ancora. L'aveva trovata in se stesso dopo tutto ciò che aveva passato come kanima.
La luna piena era stata tranquilla alla fin dei conti. Nessuno si era lasciato andare ai propri istinti e il branco c'era stato per tutti.


Fu in quei giorni che Stiles decise di prendersi una serata libera da ogni pensiero negativo per divertirsi.
Danny gli aveva sempre parlato di un locale chiamato Jungle e a Stiles era venuta una voglia matta di uscire, ballare e bere.
Ne parlarono in camera di Stiles, intendo a cercare cosa mettersi.
"Non mi sembra una buona idea uscire di notte. Il posto è nella città accanto e se avessimo problemi..."
"Hai detto che dentro ci sono dei bravi buttafuori. Quindi se qualcuno ci infastidisce lo facciamo allontanare. E poi staremo sempre insieme. Quanti malintenzionati credi che possano decire di prendersela con due omega."
"Sì, ma... Non mi piace nascondere le cose a Isaac. Lui è stato onesto su tutto con me e ..."
"Senti Danny, tra un po ' andremo in calore e non ci sarà più occasione di fare qualche stupidagine a cuor leggero senza dare di conto ai nostri alpha."
"Perché non andiamo con Isaac e magari possiamo portare Bobby? Non lo hai più sentito dalla cena."
"Stasera è solo nostra. Dai, aiutami a scegliere cosa indossare. Non voglio sembrare un ragazzino con queste felpe e non voglio rendere evidente che sono un omega con le sciarpe."
"Io continuo ad essere poco convinto, comunque vediamo cosa c'è nell'armadio."
Danny infilò praticamente la testa dentro e iniziò a tirare fuori delle giacche leggere e delle e camicie.
Stiles andò a sistemarsi meglio i capelli con il gel e quando tornò, trovò Danny con in mano la giacca di pelle nera di Derek.
Rimase stupito di vederla ancora lì.
"Hai detto che non vuoi far notare di essere un omega. Questa è perfetta, odora di alpha e copre il collo se non vuoi indossare le camicie che detesti tanto."
"Dov'era?"
"Nel tuo armadio. Perché?"
"Non ce l'ho messa io là."
"Forse è stato tuo padre."
"Lui non mette mai ordine nella mia camera. Dev'essere colpa di ... Derek.", disse infastidito.
"Ora capisco perché odoravi di lui in continuazione. Ti ha appestato tutti i vestiti. Deve averlo fatto per far capire che eri suo. Non credo che ci siano altre spiegazioni."
"No che non ci sono.", affermò serio.
Decise di indossarla, almeno avrebbe sfruttato l'odore dell'alpha per tenere lontano altri.


Il Jungle era una discoteca molto tranquilla frequentata da alpha e omega. Non c'erano stati casi di aggressione nei confronti degli omega al suo interno.
Stiles e Danny erano arrivati lì con l'auto di quest'ultimo, visto che la jeep sarebbe stata riconoscibile dai colleghi dello sceriffo. I loro genitori non sapevano della loro libera uscita.
Passarono un'ora a ballare prima di tentare di convincere il barman a dargli dell'alcool. Stiles se lo stava lavorando per bene al bancone, mentre Danny ascoltava divertito.
"Ciao.", disse una voce al suo fianco.
Danny salutò, notando che il ragazzo alto e bello era un omega: "Ciao."
"Il tuo amico non riuscirà a convincerlo. È incorruttibile."
"Può darsi, ma mi diverte tanto vederlo provarci.", ammise sorridendo.
"Infatti, è divertente. Non siete di questa città?"
"No. Siamo di Beacon Hills."
"Come mai da queste parti? Non si vedono molti omega non legati, allontanarsi dalla propria città in questo periodo."
"Avevamo bisogno di cambiar aria."
"E tu? Come mai tutto solo?"
"C'è mio fratello alpha che mi tiene d'occhio. Vedi è lì.", indicò un ragazzo identico a lui dall'altra parte del bancone.
"Gemelli?"
"Sì. Non siamo ancora riusciti a trovare dei compagni e abbiamo pensato di tentare anche qui. A quanto pare, tu ne hai già uno."
"Oh, sì... È così carino e dolce. Mi pento quasi di avergli detto che restavo a dormire da un amico per poter venire qui."
"Scommetto che è tutta colpa sua.", indicò Stiles che aveva rinunciato a tentare di convincere il barman: "Non sembra avere un alpha. Potrei presentargli mio fratello?"
"Meglio di no. Credo che per stasera non voglia conoscere alpha."
Stiles si avvicinò ai due sconsolato e sconfitto.
"Niente drink?", chiese divertito Danny.
"No. Si è intestardito. È tu chi sei?", domandò notando il ragazzo.
"Scusate, non mi sono presentato. Ethan, piacere."
"Danny e Stiles.", fece Danny.
"Che razza di nome è Stiles?"
"Credimi, migliore del mio vero nome.", sospirò ancora più abbattuto.
"Mio fratello mi chiama. Ora vi saluto. Spero di rivedervi. Ah, ragazzi meglio se non fate tardi. Stasera ci sono troppi alpha su di giri. A presto.", raggiunse un ragazzo uguale a lui.
"Sembrava simpatico."
"Qualche mese fa ci avrei fatto un pensierino, ora voglio solo tornare dal mio Isaac.", confessò Danny.
"Almeno tu hai da chi tornare. Dai, andiamo via. È chiaro che tu voglia concludere la notte in altro modo.", sospettò Stiles con un sorriso malizioso.
"Accompagno te e vado da lui.", disse felice, mentre si avviavano verso l'uscita e il parcheggio.
"Meglio se fai una doccia da me e ti cambi i vestiti. Puzziamo dopo essere stati lì dentro. Non vorrei che si arrabbiasse con te."
"Stiles, Isaac non è quel tipo di alpha. A volte è geloso e protettivo, ma mai mi costringerebbe a stare chiuso in casa. Stai diventando proprio un bravo omega. Beh, tranne per l'uscita di nascosto."
Erano arrivati all'auto di Danny. Stiles fu il primo ad avere l'impressione di essere osservato, si voltò e vide Ethan.
"Scusate ragazzi."
"Ma...", non ebbe il tempo di fare domande che diverse persone li avevano circondati.
C'erano sia omega che alpha e avevano l'aria pericolosa.
Ethan lasciò brillare gli occhi di rosso e non fu neanche l'unico con quel colore di occhi. Il gemello fece lo stesso e Stiles capì di essersi cacciato in un grosso guaio.




NOTE DELL'AUTRICE

Salve a tutti. Devo ringraziarvi per le tante recensioni e per aver inserito la storia tra le preferite o le seguite. Vi ador.
Devo ammettere che far soffrire questi due è quasi divertente, ma se lo meritano. Sono testardi. Per fortuna c'è zio Peter.
Forse il capitolo è più corto degli altri, ma preferisco pubblicarlo subito, prima di vedere la seconda puntata della terza stagione... ma quanti cavolo di licantropi ci sono a Beacon Hills???
Stanno esagerando!
Spero che vi piaccia il capitolo con Ethan. Non si poteva non inserirlo.
Prometto che il seguito non sarà così brutto come sembra con tutti questi licantropi.
Non sto più capendo quanto lunga sarà la storia perché c'è ancora tanto da racconta e cioè: pasticci di Stiles, Bobby, pretendenti vari, Derek, calore, cuccioli, celebrazioni di legame, liti, ecc... (sono messi alla rinfusa)
Vi ho incuriositi?
Potrei pubblicare tra due settimane perché sono un po' occupata, ma la storia c'è quasi tutta nella mia testa.
Fatemi sapere se ci sono errori. Alcuni non li ho ancora corretti nei primi capitoli e lo farò appena avrò tempo.
Baci.
   
 
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