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Autore: Borange    13/07/2015    2 recensioni
È tutto un inferno qui.
Le fiamme mi stanno rodendo la pelle.
La depressione, la tristezza e la solitudine mi corrodono da dentro.
La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore ingiustificato, un dolore così forte mai provato prima; costante e crescente.
Tu, mia cara e bellissima Granger, mi hai stravolto; mi hai travolto; mi hai scomposto:
non so più cosa farne della mia vita.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 13- Terrore.

Inserì la chiave nella porta di casa per aprirla.
Le era sembrato di mancare da un secolo, quell’essere l’aveva trattenuta circa 4 ore.
Aperta la porta, lo scenario che si ritrovò davanti fu più o meno questo:
Andrew, con i capelli in disordine, seduto comodamente sul divano e con i piedi sul tavolino, in mano il telecomando della tv tenuto in modo annoiato, facendo zapping in cerca di qualcosa di interessante, affianco a lui un cartone mezzo vuoto di pizza, l’odore che c’era faceva intuire che le finestre era chiuse da un po’ e che Andrew si fosse fumato almeno 10 sigarette.
Hermione chiuse quasi con violenza la porta, facendo sobbalzare Andrew, che nel frattempo non si era accorto della sua presenza.
“Potevo essere un ladro, uno sconosciuto, un intruso… e tu? Lì tranquillo, come se non fosse niente” disse lei, ironica, gettando le chiavi sul mobile alla sua destra.
“E invece sei solo tu..” disse con voce roca Andrew, per niente sorpreso della sua presenza.
“Oh cazzo, Andrew! Hai bevuto, si sente puzza di alcool fin da qui!”
“Perspicace lei..” disse ironizzando.
“Datti una ripulita Andrew!”
“Ma non mi rompere il cazzo, smettila di dirmi quello che devo o non devo fare”
“Hai reso questo salone un cesso, dovresti ripulire pure qui”
“Dov’è che sei stata?” disse Andrew, cautamente, accendendosi un’altra Marlboro Rossa.
“Non dovresti fumare qui”
“Dimmi. Dove. Sei. Stata.” Scandì ogni parola.
“Cosa te ne frega.. saranno fatti miei di dove vado o non vado, tu invece dovresti rispettare le regole di questa cas…” non finì nemmeno la parola che Andrew scattò in piedi.
“Hai un altro vero? DIMMELO IN FACCIA, LURIDA TROIA!” il suo tono era di gran lunga più alto di quello di un attimo fa, decisamente e visibilmente più irritato, tanto da far spaventare Hermione.
“Andrew, sei ubriaco.. davvero va a riposarti”
“Ancora che mi ordini.. io non prendo ordini da te! Chi cazzo sei!” lanciò la sigaretta a terra e si avvicinò a grandi passi a lei, seppur barcollando. Hermione che spaventata indietreggio, appoggiando la mano sulla tasca dei jeans, pronta ad usare uno Schiantesimo pur di allontanarlo.
“Ti scopi un altro eh? Ieri con me, oggi con un altro, chissà chi sarà il prossimo domani” disse Andrew, a pochissimi centimetri da lei. Hermione poteva sentire bene l’odore di alcool misto a quello del tabacco. Gli occhi di lui erano lucidi, gonfi, e pieni di venature rosse.. probabilmente aveva pianto. Ma celavano anche tanta rabbia, specchio di chi era pronto a qualsiasi cosa.
Hermione presa dalla rabbia anch’essa per via di quelle offese gratuite gli sferrò uno schiaffo, talmente forte da far girare il volto di Andrew di lato, i suoi capelli ricci e spettinati ricaddero sulla guancia colpita, che piano diventava di un rosso violaceo.
Subito pentita di quel gesto Hermione si portò le mani alla bocca..
“Sc-scusami.. io… io non volevo” disse, quasi sussurrando. 
Andrew rialzò il voltò. Gli occhi ancora più gonfi di rabbia, e rossi, nell’iride scura gli si vide nascere propriamente un pensiero oscuro, un pensiero malsano, un pensiero impuro.
La cinse con violenza per le spalle, sbattendola alla porta.
“Sei una lurida puttana!” urlò in faccia, in un modo in cui Hermione non aveva mai visto fare da Andrew.
A pensarci bene, Hermione non aveva mai visto Andrew conciato in quel modo, cosa l’aveva ridotto così? Sarà forse stata la chiamata avvenuta poche ore prima?

“Cosa vuoi da me!? Lasciami!” Non riusciva a muoversi, non riusciva a raggiungere la bacchetta depositata nella tasca posteriore dei jeans, le stringeva forte le braccia e la scuoteva con violenza, facendole urtare la testa ripetutamente contro la porta alla sua spalle.
Urlò molto forte, nella speranza che qualche vicino curioso accorresse.

“Non posso sopportare di vederti con un altro.. ti voglio tutta per me Hermione” disse quasi sussurrando Andrew con un tono caldo che era ben differente da quello che Hermione era abituata a conoscere, si spinse verso di lei, tenendo a fatica l’equilibrio.
Hermione non rispose, cercava di liberarsi dalla presa, ma lui la teneva ben salda.
Andrew era al quanto palestrato, era forte, muscoloso e decisamente più alto di lei… non avrebbe mai potuto sottrarsi alla sua salda presa.
In quel momento provava terrore, aveva un presentimento di quello che da lì a poco sarebbe successo.
Andrew le liberò un braccio, le ripercorse lentamente i fianchi per poi arrivarle all’attaccatura dei jeans. Glieli slacciò senza alcuna fatica con una mano, per poi infilargli una mano al suo interno.
“Oh, sei calda Hermione.. mi ecciti troppo” disse, soffocando la frase in un bacio sul collo.
Con la mano libera Hermione tentò di recuperare la bacchetta che era nella tasca dietro, una volta recuperata lo avrebbe Schiantato ed era libera.
Mosse lentamente la mano verso dietro, per poi appoggiarla alla tasca ma… la bacchetta non era lì.


Terrore.


Eppure era sicura di averla messa lì, doveva essere lì. Iniziò a palpeggiarsi insistentemente sperando di sbagliarsi.
“STA FERMA” grugnì Andrew, schiacciandola ancora di più verso la porta.
Hermione guardò verso il basso.. ed eccola lì, la sua bacchetta.
Probabilmente cadutale quando Andrew l’aveva scossa con violenza.


Terrore.
Era disarmata.

 

Andrew le liberò anche l’altro braccio, passando a palpeggiarle il sedere con la mano libera.
Le infilò la mano nei jeans e tentò di abbassarglieli quanto bastava.

“Voglio prenderti in tutti gli angoli di questa casa” disse rabbioso Andrew
“Lasciami stare porco schifoso!” Si ribellava Hermione, sforzo totalmente inutile essendo Andrew decisamente più possente di lei. Cercò di chiudere la gambe il più che poteva e di usare la mani per spingerlo. Ma Andrew era alquanto furbo.
Le mise una gamba fra le sue e con un gesto al quanto violento fece si che Hermione divaricò le gambe.
Con l’aiuto dell’altra mano le fece scivolare già i pantaloni.
“Andrew, ti prego, lasciami andare, perché cazzo stai facendo questo..” disse, quasi in lacrime Hermione.
“…ti prego, lasciami” sussurrò ancora.
“Non ci penso proprio, anzi mi stai scocciando!”
Con un scatto lento e furioso la prese in braccio, Hermione si dimenava più che poteva per potersi liberare da quella presa, ma era veramente tutto inutile.
Andrew non si diresse in camera da letto come aveva pensato Hermione, ma in cucina.
A quel punto non sapeva se essere più terrorizzata, o meno.
La cucina era piena zeppa di utensili con cui si sarebbe potuta difendere.. se solo si fosse potuta muovere un po’.
Arrivato in cucina Andrew scaraventò Hermione giù, quasi da farla cadere a terra, con una forza non indifferente la fece abbassare sul tavolo della cucina e nel frattempo le tirò le mani indietro per tenerla ferma.
“Cristo, e sta ferma un po’!”


Terrore allo stato puro.
Era spacciata.



La superfice del tavolo era straordinariamente fredda, totalmente in contrasto con le lacrime calde e amare che le stavano scendendo ora dagl’occhi scuri, pieni d’ira e orgoglio ferito. 
Andrew, con la mano rimasta libera, le abbassò l’intimo.
Hermione sentì perfettamente Andrew insinuarsi con una mano nella sua nudità. Sentiva le dita di lui invadergli le sue parti erogene con gusto. Urlò.
Dolore misto ad imbarazzo la facevano da padrone, i suoi gemiti riecheggiavano per tutta la casa. Nel frattempo cercava ancora disperatamente di liberarsi dalla stretta che la imprigionava.
 
Non era affatto piacevole come la sera prima, non era affatto lo stesso Andrew.


Hermione in quel momento stava provando un odio mai provato prima. Se proprio doveva succedere, voleva almeno che fosse rapido e veloce. Si stava ormai rassegnando alle grinfie del mostro che la teneva prigioniera.


Sentì i pantaloni di Andrew aprirsi e scivolare lentamente a terra. Sentiva i suoi ghigni. I suoi gemiti. Come aveva mai potuto fidarsi di lui? Come aveva mai potuto concedersi ad un essere così spregevole?
Eppure, l’Andrew che aveva conosciuto lei non era affatto così.
“Come sei calda Hermione”
Si era presentato a lei calmo, dolce, in certi casi addirittura premuroso.
“Adesso ti farò un po’ male” rise, beffardo.
Era un ragazzo di cui ci si poteva fidare, un ragazzo che si fa amare e che ti ama come meriti. Ma no, era tutto un fottuto abbaglio. Non era niente di tutto ciò.
Sentì Andrew penetrargli dentro violentemente.
Non riuscì a trattenere le urla.
“Oh si, cazzo, si.. sei mia” disse schifosamente, ma non finì nemmeno di dirlo che qualcuno si materializzò al suo fianco e non ci pensò due volte ad urlare: “STUPEFICIUM!” ed Andrew volò andandosi a schiantare contro dei mobili della cucina.

Hermione era rimasta immobile, con le lacrime agli occhi, senza capire cosa stesse succedendo. Ma quando si rese conto di avere le mani libere e che qualcuno la stesse aiutando ad alzarsi, si rese conto che il pericolo era scampato.
Quando fece per alzare lo sguardo vide che la figura snella e slanciata che la teneva ben salda era proprio Draco Malfoy.
 
Evidentemente in imbarazzo le disse nel modo più cortese possibile “Rivestiti Granger”
E lei ubidì, senza dire niente. Nella stanza riecheggiavano solo i sui singhiozzi.
Era troppo orgogliosa per poter scoppiare a piangere.
Una volta sistematasi guardò Draco, perplessa.

“M-mi hai s-salvato l-..” Non parlare.
La strinse in un abbraccio, così caldo, così affettuoso. Fra le sue braccia era a casa.
“Voglio ucciderlo”
Hermione alzò il capo. Lo guardò instancabilmente negl’occhi.
Poi arricciò lo sguardo. Si liberò dall’abbraccio e fece qualche passo indietro.

“Come…c-come posso fidarmi di te?” disse incerta lei.
“Cosa?” risposte irritato lui.
“Dimmi, come posso fidarmi di te dopo quello che è successo a casa tua?” Aveva già ripreso le forze, era già ritornata in lei. Ed ora voleva solo andare lontano da lì.
Lontano da quei due mostri.
Seppur molto diversi, erano pur sempre due mostri.


“Io….io non ti capisco..” disse Draco, confuso dalle parole di Hermione. “IO TI HO APPENA SALVATO LA VITA! E’ OVVIO CHE PUOI FIDARTI DI ME!” sputò quelle parole come veleno. “COSA CAZZO TI PRENDE ORA!?” Era davvero dispiaciuto della sua reazione. Ora voleva solo… voleva solo tenerla stretta a se e coccolarla come avrebbe dovuto già tempo fa.
“Draco hai già dimenticato la discussione avvenuta a casa tua?”
“Come dimenticarla. Mi hai detto che amavi quel verme!” disse, puntando con la mano con ancora in pugno la bacchetta il corpo immobile di Andrew fra i mobili della cucina distrutti.
Hermione abbassò lo sguardo..
Stava per dirgli la verità, non ce la faceva a guardarlo dritto negl’occhi e dirgli che l’aveva fatto soffrire volutamente.
“Mentivo” risultò quasi più un bisbiglio.
Draco gli rivolse uno sguardo che se poteva parlare era sicuramente una maledizione Cruciatus.
“COSAAA!?”
“Sta cal-” stava per dire Hermione ma lui la interruppe furioso.
“NO, NON MI CALMO PER UN CAZZO! MI HAI MENTITO! Sai che c’è!? Ti ho dato questo piacere di vedermi debole, distrutto.. completamente annientato. BEH, NON AVRAI Più QUESTO ONORE!” quelle parole uscivano dalla sua bocca piene di disprezzo, era veramente arrabbiato.
“Perché dovrei fidarmi di te?” disse Hermione, con molta più calma di quella che si aspettava “Mi hai torturata per mesi, hai invaso la mia privacy, mi hai importunato di notte, hai usato il mio corpo per i tuoi sporchi piaceri. Le uniche volte in cui eri presente è stato per rendermi la vita un casino. Ok, ora mi hai salvato. Ma come cazzo posso fidarmi di te? E se…” Hermione si soffermò un momento a riflettere
“E se fosse tutto organizzato da te? E se io fossi solo l’ennesima pedina nel tuo grande gioco?
O mio dio.. devi andartene, voglio stare da sola”
“Cazzo” sibilò Andrew fra le macerie, probabilmente aveva appena ripreso conoscenza, ma Draco senza pensarci due volte si girò verso di lui “CRUCIO!” e scagliò tutta la sua rabbia su quell’essere, ripetutamente.
“Come puoi pensare una cosa del genere?” cercava di mantenere la calma Draco, tornando a lei “So di aver sbagliato in questi mesi ma..”
“MA COSA? TU TI SEI APPROPRIATO DELLA MIA VITA.. COSA CAZZO VUOI DA ME!?”
“E’ complicato.”
“Complicato. Certo. E’ questa la tua spiegazione. Ti voglio fuori dalla mia vita.” Disse, freddamente Hermione. Si sistemò i vestiti sgualciti poi si incamminò verso la porta d’entrata.
Draco la seguì quasi immediatamente.
“Aspetta..” le ferrò il polso e la tirò verso di te
“Che vuoi?”
“Devo darti una cosa.. questa ti aiuterà a capire” E cacciò dalla tasca un foglio ripiegato, sgualcito.
Hermione la prese e la esaminò velocemente.
“Cos’è?”
“Ci sono tutte le spiegazioni che vuoi qui. Ti prego, prendila e leggila”
Infilò la lettera nella tasca dei jeans. “Ok va bene, ma voglio farlo fuori da questo inferno… DA SOLA
“Si ma aspetta, non mi hai detto cosa vuoi farne di lui” fece un cenno verso sinistra, dov’era la cucina, per intendere Andrew “Non puoi lasciarlo così”
“Lo so..” Hermione sospirò “Credo che un Oblivion sia più che adatto.. ci pensi tu?”
“D’accordo ma…. Non sparire
“Non ci contare” disse freddamente. E finalmente uscì da quella casa infernale. Sul pianerottolo di casa però si ritrovò il buon vecchio Steven, il vicino di porta.
“Signorina.. signorina Granger, cos’è successo? Ho sentito un forte boato.. le serve aiuto?”
“Troppo tardi vecchio” disse Hermione, acidamente, lasciando completamente senza parole il vecchio. Dopo qualche secondo della sua risposta se ne pentì anche, Steven era solo un uomo anziano che cercava di aiutarla, oltretutto. Ma doveva evacuare da lì, il prima possibile. O rischiava di diventare pazza.
E così fece.
 
Nel frattempo Draco si avvicinò al corpo di Andrew.
Assalito da una forte rabbia alla vista di quell’essere spregevole gli scagliò ancora una volta la maledizione Cruciatus.
1000 Cruciatus non sono paragonabili al male che ha inflitto ad Hermione.
Draco ribolliva di rabbia, ma doveva darsi una calmata.
Con un incantesimo non verbale rimise apposto la cucina.
Poi si accovacciò su Andrew.
“Sei un lurido figlio di puttana… te lo taglierei.. Oblivion
E si smaterializzò, lontano da lì, pensando solo ed esclusivamente ad Hermione.
“Ti troverò, questa è una promessa e… sarai totalmente ed esclusivamente la mia mezzosangue.”
   
 
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