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Autore: ___Page    13/07/2015    2 recensioni
"Anno X824.
Il pianeta è sull’orlo del collasso.
Le fonti di magia si stanno esaurendo, soffocando la vita.
Nonostante i molti anni di ricerche, non è stata trovata alcuna fonte rinnovabile e nessuno ha molte alternative.
In quest’epoca gli umani sono diventati cannibali, rubandosi a vicenda la magia.
Lottiamo per un’esistenza nemmeno degna di tale nome. Qualcuno ha un motivo, qualcuno solo paura di morire, qualcuno più niente da perdere."
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Meredy, Mirajane, Sting Eucliffe, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Anno X824.
16 Giugno.
Oggi è il mio sessantaquattresimo giorno con i Raven Tail.
Nonostante io sia tutt’ora considerata una recluta e mercenaria di livello 1, da quasi tre settimane sono stata inserita nella squadra del comandante Dreyar.
Mi hanno detto che è un onore, che mai una recluta aveva avuto la possibilità di entrare in questo gruppo, dove il livello minimo richiesto è il secondo. Noi siamo il team più forte, quello a cui vengono affidate le missioni più pericolose. Da noi ci si aspettano grandi cose.
Mi hanno detto che mi fa onore, so di essere una brava combattente ma so anche di essere interessante per un altro motivo.
Esistono solo tre tipi di armi magiche ancora funzionanti in questo mondo. I fucili, le spade e le fruste.
I miei compagni, tutti combattenti di livello due e tre, nonostante i pochi anni che ci separano, usano tutti spade o fucili.
Io combatto con la frusta.
Con l’estate che si avvicina, il caldo si sta facendo sempre più insopportabile, l’afa rende difficili gli allenamenti ma non mi faccio abbattere da questo.
Il comandante Dreyar è esigente ma non cattivo. È un bravo comandante, nonostante io abbia sentito alcune voci che…



 
-Meldy cosa fai ancora alzata? È tardi va a dormire- la richiamò la mora, sdraiata sul proprio letto della loro stretta e scarsamente arredata stanza, nel dormitorio femminile.
Appollaiata sulla sedia, Meldy si girò a guardarla, distraendosi dalla meticolosa scrittura del proprio diario, sferzando l’aria con i boccoli rosa raccolti in un’alta coda di cavallo per permettere alla pelle del collo di respirare almeno un po’. La studiò mentre si sedeva sul letto, i capelli neri dai riflessi porpora a incorniciarle il viso regolare, la folta frangia che si confondeva con le sopracciglia arcuate, che rendevano il suo sguardo caramello e sottile ancora più severo.
 

 
Nome: Kagura Mikazuchi.
Identificativo: Mercenaria di livello 3.
Età: 19 anni.
Tipo di arma: Spada.
Nome arma: Archenemy.

 
Se lo chiedeva, Meldy, come facesse a sopportare i capelli sciolti con quell’afa micidiale, che sembrava schiacciarti per terra, impregnando la pelle sudata e rallentando i movimenti ma, d’altra parte, le erano bastati pochi giorni con loro per capire che parte della forza di Kagura era proprio lo stoicismo e la capacità di sopportare ogni cosa.
L’esatto contrario della loro terza compagna di stanza, la cui voce si levò in un mugugno infastidito dal piano superiore del letto a castello, dove la ragazza si stava rigirando, litigando con le lenzuola grezze che le si appiccicavano addosso.
-Juvia non riesce a dormire!- si lamentò, picchiando un pugno sul materasso sotto di sé.
 

 
Nome: Juvia Locksar.
Identificativo: Mercenaria di livello 2.
Età: 18 anni.
Tipo di arma: Fucile.
Nome arma: Water Nebula.

 
-Perché fa caldo. Sì lo sappiamo. Sarà la centesima volta che lo ripeti, Juvia- commentò Kagura, guardando verso l’alto con fastidio.
-Però ha ragione Kagura! Neppure io ci riesco!- intervenne la rosa, sorridendo appena di fronte a quel siparietto a cui si era abituata in poco tempo e che veniva sempre condotto da Juvia che, incurante della voce delle altre due, aveva intanto continuato a lamentarsi.
-… così caldo!!!- esclamò, tirando l’ennesimo pugno e facendo scattare definitivamente la mora.
-Ma la vuoi finire?! Non fa meno caldo perché ti lamenti! Usa quel tuo dannato fucile se hai così caldo!- esclamò lanciando un’occhiata verso il letto montato sopra al suo.
Juvia sgranò gli occhi indignata prima di sollevarsi, afferrare il bordo di metallo arrugginito con entrambe le mani e piegare la testa e il busto verso Kagura, nascondendola momentaneamente alla vista di Meldy con i suoi capelli blu, acconciati in una treccia mezza sciolta.
-Se pensi che Juvia sprecherebbe della preziosa magia per un motivo tanto futile, allora…-
-Io penso che Juvia dovrebbe parlare di meno o andare a dormire con Lyon in alternativa. Sicuro che ti verrebbe sonno- ribatté, tornando fredda e assottigliando lo sguardo, mentre l’altra mercenaria arrossiva e spalancava di nuovo gli occhi, stavolta in imbarazzo.
Meldy ridacchiò appena nel vederla risollevarsi e rigettarsi sul letto, lasciandosi cadere pesantemente all’indietro e gonfiando le guance infastidita da quell’insinuazione.
-A Juvia non interessa Lyon-sama!- mise in chiaro, incrociando le braccia sotto il seno, nonostante la posizione orizzontale, tenendo gli occhi fissi al soffitto.
-E a Kagura questo fa immensamente piacere per te ma Kagura ora è solo interessata a dormire- mormorò, tornando a sdraiarsi, la mora -E dovreste provarci anche voi. Potrebbero chiamarci per una missione domattina presto- concluse, convincendo Meldy a chiudere il diario, rilegato in pelle viola, con un gesto secco della mano che provocò un lieve spostamento d’aria.
Non fece in tempo a districare l’intreccio delle gambe per mettersi in piedi e dirigersi alla sua branda che il cicalino posato sul comodino di Kagura prese a vibrare, muovendosi per tutta la superficie del tavolino di metallo, come in preda alle convulsioni.
Meldy si immobilizzò con la mani avvolte intorno alla seduta di legno scheggiato mentre Juvia si tirava su a metà e si sporgeva appena.
Kagura sospirò senza muoversi di mezzo centimetro, restando supina, limitandosi ad allungare il braccio per spegnere il cicalino. Rimasero immobili qualche secondo, prima di scattare in perfetta sincronia, quasi rispondendo a un segnale, per alzarsi, vestirsi, armarsi e raggiungere il resto della squadra.
-Hanno un concetto tutto loro di domattina presto- sibilò Kagura alzandosi, mentre Juvia le passava davanti per recuperare il Water Nebula e Meldy si sistemava meglio la coda, già pronta per uscire dalla stanza.
 

 
***

 
-E poi cosa succede?!- chiese la piccola Frosch, gli occhioni sgranati a fissare il biondo, seduta tre le gambe incrociate di suo fratello, i capelli verdi raccolti in una morbida treccia e il pigiamino rosa addosso.
Il ragazzo si girò a guardarla sfoderando il suo miglior ghigno, socchiudendo appena gli occhi.
-Beh poi il soldato sconfigge il drago e riporta a casa la magia!- affermò con orgoglio, facendo roteare gli occhi al moro.
-E quel soldato sei tu, vero Sting?!- domandò Lector, sollevando le braccia verso l’alto in segno di vittoria, già sicuro della risposta del fratello maggiore.
-Puoi scommetterci, fratellino!- esclamò, distendendo il palmo per farsi dare il cinque.
 

 
Nome: Sting Eucliffe.
Identificativo: Mercenario di livello 2.
Età: 18 anni.
Tipo di arma: Spada.
Nome arma: Wesslogia.

 
Frosch batté le mani, ridendo divertita e rischiando di cadere, non fosse stata per la presa lesta del fratello che ne approfittò per alzarsi e ficcarla sotto le lenzuola.
-Sei così forte Sting!- esclamò la piccola, incurante del fatto di trovarsi ora in posizione orizzontale.
-E poi, mentre festeggiava, il soldato perse l’equilibrio e cadde dalla torre- aggiunse scettico il moro, finendo di rimboccare le coperte alla sorellina, portando l’attenzione di Sting e Lector su di sé.
-Ma così rovini il finale!- mormorò Sting, alzando un sopracciglio, mentre Lector lasciava cadere le braccia lungo i fianchi.
-Eppure sono sicuro che succedeva questo al soldato arrogante- insistette, voltandosi verso di loro con le mani sui fianchi.
Sting lo studiò un attimo perplesso, prima di venire colto da un’illuminazione improvvisa e sogghignare divertito.
-Dì un po’… Non sarai geloso di Frosch, vero, Rogue?!- chiese, facendolo sobbalzare, mentre alle sue spalle la sorellina continuava ad agitare un braccio nell’aria come se stesse brandendo una spada, ripetendo “Prendi questo, brutto drago! E questo! Io sono il grande Sting e riporterò la magia ai miei amici!”.
 

 
Nome: Rogue Cheney.
Identificativo: Mercenario di livello 2.
Età: 18 anni.
Tipo di arma: Fucile.
Nome arma: Skiadrum.

 
Sentì il fastidio montargli dentro sotto allo sguardo sornione dell’amico e aprì bocca per ribattere, mandando al diavolo la sua proverbiale indifferenza, quando un suono vibrante lo distrasse, facendo girare tutti e quattro verso il comodino posizionato tra i letti dei due bambini.
Fu Rogue a muoversi per spegnere il cicalino, mentre Lector si girava a cercare il fratello, seduto sul materasso accanto a lui, con occhi preoccupati.
-Una missione a quest’ora?!- domandò, il tono agitato, richiamando l’attenzione del biondo.
Sting si girò a guardarlo per un attimo con sguardo vacuo, prima di scuotere la testa e sorridere con noncuranza.
-Siamo o non siamo la squadra più forte dei Raven Tail?! È assolutamente normale che ci chiamino in qualunque momento!- gli fece notare, portando poi una mano a scompigliargli i capelli spettinati e color nocciola -E adesso dormi, campione!- lo ammonì, alzandosi in piedi e osservandolo scivolare per sdraiarsi nel letto mentre un potente attacco di tosse lo coglieva, facendo irrigidire il mercenario.
-Dormi anche tu, mi raccomando- sussurrò Rogue, chinandosi sull’altro letto per scoccare un bacio sulla fronte di Frosch che gli circondò subito il viso sorridendo radiosa e in contemplazione del suo fratellone -Ci vediamo domattina-
-Anche Fro lo pensa!- esclamò la piccola, facendolo sorridere paterno prima di raddrizzarsi e avviarsi alla porta insieme a Sting.
Si richiusero l’uscio alle spalle e fu solo quando le sentì sospirare che Rogue si rese conto che Sting si era addossato alla porta e aveva chiuso gli occhi in un tentativo di calmare l’agitazione.
Si girò a guardarlo, sollevando un sopracciglio.
-Tutto bene?- chiese, stranito da quel comportamento.
Lo osservò passarsi pollice e indice sugli occhi, prima di fissarli in quelli dell’amico e perdere la sua maschera di strafottenza.
-È peggiorato ancora- si limitò a soffiare, quasi stesse proferendo una sentenza di morte, facendo sgranare appena gli occhi all’altro.
Rogue gli si riavvicinò, posandogli le mani sulle spalle, comprensivo.
-Nell’ultima missione abbiamo raccolto un sacco di magia- affermò convinto, obbligandolo a sollevare gli occhi su di sé -Sono sicuro che presto ce ne sarà abbastanza per curare Lector! Vedrai! La sola cosa di cui ti devi preoccupare è che tra qualche anno non potremo più lasciarli nella stessa camera. Non avranno sei e otto anni per sempre- concluse, tornando al suo solito tono e riuscendo a strappargli un mezzo sorriso.
Annuì convinto, ottenendo lo stesso gesto in risposta, prima di staccarsi da lui e riavviarsi lungo il corridoio, subito affiancato dall’amico.
-Diamoci un mossa- mormorò Sting, nuovamente determinato mentre svoltavano l’angolo, ritrovandosi a pochi passa dalla porta della loro stanza che si spalancò verso l’esterno senza preavviso, facendoli arrestare.
Un ragazzo armato di tutto punto, con i capelli a spazzola di uno stranissimo colore bianco perla ne uscì, voltandosi verso di loro, indifferente.
-Oh ecco i principini di ritorno dall’angolo della fiaba- commentò, squadrandoli quasi infastidito -Muovete il culo, ci hanno chiamato- intimò loro, facendogli stringere i pugni e soffiare dal naso.
 

 
Nome: Lyon Vastia.
Identificativo: Mercenario di livello 3.
Età: 20 anni.
Tipo di arma: Fucile.
Nome arma: Deliora.

 
-Di un po’ Lyon, vuoi fare un po’ di riscaldamento preventivo?!- chiese Sting, infiammandosi subito e facendo assumere al compagno uno sguardo prima truce e poi divertito.
-Sai che non mi tiro indietro davanti a niente Sting ma, per tua fortuna, stasera ci servi in grado di deambulare quindi fingerò che tu non lo abbia detto-
-Ma brutto…- imprecò il biondo, già pronto a scagliarsi verso di lui, mentre un’altra figura usciva dalla camera e Rogue si allungava per trattenerlo.
-Cosa state facendo?- domandò tonante l’ultimo arrivato, fissandoli dall’alto della sua imponente stazza con i suoi occhi rossi e severi quanto la sua espressione, appena schermati dalla fascia legata sulla fronte.
 

 
Nome: Gajeel Redfox.
Identificativo: mercenario di livello 3 e vicecomandante.
 Età: 19 anni.
Tipo di arma: Spada.
Nome arma: Metalicana.

 
-Vi sembra il momento?- chiese ancora, con voce roca e profonda, sistemandosi meglio lo spadone sulla schiena e la protezione sulla spalla destra -Andate a cambiarvi, muovetevi- intimò ai due più giovani, che si mossero continuando a sfidare Lyon con gli occhi finché non furono rientrati nella loro stanza.
Gli ci vollero pochi minuti per indossare le armature e caricarsi fucile e spadone sulla schiena, trovando i due compagni di squadra e stanza ad aspettarli addossati al muro, con le braccia intrecciate al petto.
-Bene- mormorò Gajeel squadrandoli e piegando le labbra in un ghigno storto -Gihihih! Possiamo andare!- affermò, staccandosi dal muro e avviandosi in testa al gruppo, percorrendo i corridoi di metalli arrugginito, malamente intonacati e scrostati in alcuni punti.
Svoltarono un paio di volte prima di raggiungere lo snodo che collegava il dormitorio femminile a quello maschile, passaggio obbligato per raggiungere la piattaforma di decollo dove il comandante di certo li stava già attendendo.
Si fermarono voltandosi verso destra nel sentire altri passi riecheggiare tra le fredde pareti, mettendo a fuoco tre ombre in avvicinamento che non faticarono a identificare, complice anche il fatto che non potevano essere che loro a quell’ora.
-Tutto a posto?- domandò Gajeel, facendo annuire seccamente Kagura, l’unica a portare la spada al fianco, essendo un’arma sottile e affilata, più maneggevole rispetto a quelle dei compagni.
Le tre ragazze si unirono al gruppo, lasciandosi guidare dalla mole del vicecomandante, le cui cicatrici, che lo segnavano su tutte le braccia, riverberavano alla luce delle lampade, contrastando con la pelle bronzea del mercenario.
Salirono in silenzio sul montacarichi, aspettando solo qualche istante prima che si mettesse in moto, la tensione palpabile nell’aria intorno a loro.
-Sei particolarmente bella stasera Juvia- mormorò Lyon, piegando appena il capo verso la compagna, capitatagli accanto.
Juvia abbassò gli occhi al pavimento, perdendo la sua aria di temibile combattente e arrossendo sulle guance mentre muoveva appena il busto a destra e a sinistra, in imbarazzo.
-Lyon-sama…- lo chiamò per chiederglieli di smetterla.
-Falla finita- sibilò Kagura, gli occhi puntati al soffitto del montacarichi, facendolo girare di scatto verso di sé.
Con un gran stridere, la cabina raggiunse la piattaforma di decollo, dove, immerso nella penombra, un uomo solitario, con un gigantesco fucile sulle spalle, li attendeva.
Si girò nel sentirli arrivare e rimase immobile e impassibile mentre la sua squadra si schierava, studiandoli uno ad uno per assicurarsi che ci fossero tutti.
Li osservò fermarsi di fronte a lui e portarsi la mano alla fronte in un saluto militare, tutti tranne Gajeel che si limitò a incrociare nuovamente le braccia al petto e ghignare.
-Comandante- lo salutarono all’unisono, mentre lui si avvicinava, camminando avanti e indietro lungo la fila che i suoi sottoposti avevano formato.

 
Nome: Laxus Drehyar.
Identificativo: Comandante.
Età: 36 anni.
Tipo di arma: Fucile.
Nome arma: Lightning.

 
-Stasera ci spostiamo con i sabertooth- li informò senza preamboli, indicando con un cenno del capo le moto volanti che funzionavano a magia, sospese a mezz’aria, in attesa di essere montate e portate a destinazione -Meldy tu non ne hai mai guidato uno di notte, vai con Rogue- snocciolò continuando a camminare -La meta è Magnolia, attivate i radar per trovare le fonti di magia solo una volta atterrati, non possiamo rischiare che ci intercettino in volo-
I soldati annuirono in attesa che Laxus desse l’ordine di sciogliere le righe e partire.
Il biondo li osservò un’ultima volta prima di battere le mani.
-Bene, andiamo- sentenziò, facendoli muovere come un unico corpo -Gajeel tu no- lo richiamò poi, facendolo bloccare e girare verso di sé, scioccato.
-Come?!- domandò incredulo, assottigliando lo sguardo.
Laxus lo raggiunse fermandosi a pochi passi da lui e caricando meglio il fucile sulla schiena.
-Tu devi andare a Crocus- lo informò, lasciandolo ancora più perplesso.
-Non c’è più magia a Crocus…-
-I radar a distanza hanno avvertito una forte attività, molto potente- lo interruppe, senza particolare verve -Ho bisogno che vai a controllare- concluse, trasmettendogli la fiducia che provava nei suoi confronti.
Si fissarono per un lungo istante prima che Gajeel annuisse mentre il rombo dei sabertooth, che venivano accessi alle loro spalle, riempiva l’aria e i fari illuminavano la notte intorno a loro.
-Io vado con loro- disse ancora Laxus, superandolo e avvicinandosi al proprio mezzo di trasporto -Torna tutto intero!- gli disse, alzando appena la voce, prima di darsi la spinta con i piedi per partire.
Gajeel rimase zitto e impassibile ancora qualche istante prima di alzare un angolo della bocca.
-Gihihih. Hai qualche dubbio, comandante?- domandò con strafottenza, osservandoli poi levarsi nella notte e allontanarsi rapidi, lasciandolo da solo con il proprio sabertooth, nuovamente immerso nel buio.
  
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