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Autore: MomoiDancho    13/07/2015    1 recensioni
< Salazar, perché mi sono fatto coinvolgere? Spero che il tuo piano funzioni, Granger, perché ho un brutto presentimento > sibilò Malfoy
< Beato te, Draco, io ho un pessimo presentimento > piagnucolò Ron.
< Shhh. Harry ha detto che dobbiamo fidarci di lui. Tranquilli, il corpo insegnanti è dalla nostra parte, nel peggiore dei casi non verremmo comunque espulsi > sussurrò Hermione.
< Ma come fa a dire una cosa simile in questo momento?!> sbottò il Rosso, mentre si appiattivano contro il muro, cercando di non farsi scoprire.
< È la Granger, Weasley. Che ti aspettavi? > ghignò sottovoce Malfoy.
Segretamente, ammirava il coraggio e l'intraprendenza della Gryffindor, ma ovviamente non le avrebbe mai dato la soddisfazione di saperlo.
*attenzione, questa parte si trova nei capitoli successivi alla creazione dell'E.S! Non disperate se non trovate la Dramione nei primi capitoli, tutto a tempo debito ;) *
Genere: Azione, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dolores Umbridge, Draco Malfoy, Esercito di Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Capitolo 6
Umbridgite e Parkinson




Quella settimana fu una delle più divertenti che gli studenti videro da quando la scuola iniziò: le lezioni si rivelarono particolarmente comiche per i ragazzi e i professori dovettero ammettere a se stessi che fu così anche per loro.
Durante le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure, invece, entrarono in gioco i prodotti dei fratelli Weasley: i due, vendevano di nascosto prodotti per ammalarsi “momentaneamente” durante le ore scolastiche, ed il 90% dell'uso era riservato per le sue ore. 
Dolores Umbridge, si ritrovò quindi a dover affrontare, oltre al corpo docenti, orde di ragazzi vomitanti o febbricitanti durante la sua materia e, quando chiese ad una sarcastica McGonagall se ne sapesse qualcosa, lei consigliò all’Inquisitrice di andare dal Professor Snape a chiedere un rimedio per “L’Umbridgite” tanto diffusa nelle sue classi.
Durante l’unica lezione di Pozioni durante la quale la Umbridge partecipò, notò che i ragazzi rimasero in gruppetti sempre uguali.
Le balenò in mente l’idea che i ragazzi potessero cospirare contro di lei, quindi chiese al Professore Snape di mischiare gli studenti, giustificandosi con:
«I ragazzi non riescono a fare un intruglio senza essere vicino ai loro amichetti, Severus?»
Con un sospiro rassegnato e irritato, l'uomo esordì la lezione dopo, con un tono glaciale «Visto che qualcuno ha insinuato che voi non sappiate fare una pozione senza l’aiuto dei vostri compagni di Casa, mi trovo obbligato a mischiarvi. A breve arriverà la Professoressa Umbridge per valutare il vostro modo di lavorare. Non azzardatevi a combinare qualsiasi altra cosa che non sia la vostra pozione o, giuro sul mio onore, che vi farò testare le pozioni dei peggiori studenti che si trovano in questa classe.» godendosi l’effetto suscitato dalle sue parole, riprese, con tono noncurante « Adesso, spostavi velocemente. Weasley, vicino a Parkinson. Finnegan con Goyle. Thomas, si sposti vicino a Tiger; Granger, lei si sieda vicino a Malfoy» a quest'ultima frase la ragazza arrossì violentemente e cercò di protestare col professore che, con un'occhiataccia, le disse « Signorina Granger, non vedo cosa ci sia di male nel lavorare con il signor Malfoy. Se si lamenterà un'altra volta toglierò dei punti a Gryffindor ».
In quel momento, Harry entrò dalla porta con il fiatone: « Mi scusi Professore ...sono rimasto indietro per ricopiare gli ultimi appunti di Storia della Magia... della sala comune non ho sentito la campanella suonare» il Moro seppe in quel momento che, a giudicare dallo sguardo dell'uomo, sarebbero sicuramente stati tolti dei punti alla sua Casa.
«Molto bene, signor Potter. 20 punti in meno a Gryffindor» e con un ghigno, indicò la cattedra dicendo « Ora, si sieda qui velocemente. A breve arriverà l'Inquisitrice ».
In quel preciso istante Dolores Umbridge entrò spalancando la porta con occhi infuocati dalla rabbia, dovuta alla borsetta resale poco prima: Severus la fisso negli occhi per qualche secondo e subito dopo si voltò andando verso la cattedra, nascondendo un'espressione divertita. "Probabilmente le avrà letto nella mente", pensò Harry; subito dopo il ragazzo si ricordò di dover evitare il più possibile di pensare durante le lezioni di Pozioni, almeno per preservare quel briciolo di dignità che gli era rimasto dall'ultima volta che era rimasto da solo con Snape. 
La donna fermò subito il professore, chiedendogli di far preparare agli studenti una pozione per risolvere il problema delle interruzioni che si verificavano durante le sue ore: l'uomo cercò di rimanere impassibile davanti alla richiesta della Professoressa, rispondendole che la McGonagall gli aveva accennato il problema quella mattina e che, per curare "L’Umbridgite", era necessaria una semplice Pozione di Guarigione. Harry, quando sentì nominare la pozione, si sforzò di rimanere normale, ma se già normalmente continuava a pensare all'ultimo incontro serale avvenuto con l'uomo, allo sbottare della Professoressa  « E che allora la preparino, che diamine! » diventò rosso, lasciando carta bianca ai pensieri che aveva cercato di reprimere per tutto il tempo. 
Hermione impallidì di fronte alla richiesta della Umbridge; cercò subito di nascondere il libro già aperto sul tavolo, inutilmente, perché quando Malfoy la vide, la guardò fingendo un'aria interrogativa e con un sorrisetto le chiese: «Hai qualcosa da nascondere, Granger?», lei lo guardò male e ostentando un'aria sfrontata gli disse «Assolutamente, no Draco. A differenza tua, io ho le mani pulite».
La Gryffindor si rese conto troppo tardi della gaffe e si affrettò ad aggiungere  «Per tua informazione, l'ho fatto in quanto prefetto, quindi levati quel ghigno dalla faccia!» il ragazzo la guardò, simulando stupore «Fatto cosa, Hermione?» disse imitando il tono della ragazza, calcando sull'ultima parola che fece avvampare la riccia.
«Ringraziare e basta è troppo, nel mondo degli Slytherin?» rispose voltandosi verso di lui, piccata.
«Forse non è chiaro quello che deve fare, signorina Granger» disse Snape fermandosi davanti al calderone e, appoggiando entrambe le mani sul banco, si avvicinò continuando «Nel caso non avesse capito, deve andare alla pagina..» 
«43. Si, adesso ci vado subito, mi scusi» disse lei, mortificata per il rimprovero. Il professore si allontanò con una smorfia, in direzione di Harry.
«Com'è che con Snape non hai da ridire?» frecciò il ragazzo ghignando.
Lei lo fulminò con uno sguardo, e trascorse la lezione ancora imbarazzata dal rimprovero e dalla presenza di Malfoy che continuò ad avvicinarsi a lei per copiare le sue mosse.
Alla fine dell'ora, il ragazzo guardò soddisfatto il suo paiolo: "Quasi identico a quello della Mezzosangue", pensò soddisfatto. Se avesse continuato così, entro fine anno avrebbe potuto persino prendere una O con Snape.
Harry, a fine lezione, guardò contento il suo calderone, iniziando a mettere a posto gli strumenti: "Grazie ai consigli di Seve..ehm, Snape", si corresse mentalmente, notando che il professore in quel momento lo guardò male da dietro un banco "Snape. Grazie ai suggerimenti di Snape, la pozione è perfetta. Potrei addirittura prendere una E!" a quel punto, il professore cominciò ad avvicinarsi ed Harry temé che fosse perché poteva aver letto i suoi pensieri. Sbatté gli occhi velocemente e deglutì quando l'uomo, dietro di lui, si sporse per vedere il risultato del suo lavoro. Cercò di continuare a mettere a posto, fingendo noncuranza. 
Quando Snape, avvicinandosi tanto da fargli sentire il suo profumo, prese un bezoar dalla sua mano, il ragazzo si rese conto che le dita gli tremarono al contatto: l'uomo, molto lentamente, lo guardò da vicino e gli disse: «Potter, la prossima volta che sarà in punizione con me, le farò preparare qualcosa di più difficile. Una pozione contro i tremori del Parkinson, magari. » e guardò il ragazzo con una faccia divertita, mentre quest'ultimo lottò con se stesso per non pensare a niente: vedere gli occhi neri di Severus, così vicino a lui, lo avrebbe portato a dire o a pensare qualcosa di estremamente stupido; alla fine, decise di abbassare velocemente lo sguardo, arrossendo.
L'uomo, sogghignando, si allontanò dal ragazzo mormorando qualcosa di simile a  «Saggia decisione». 
Poco dopo, si ritrovò a pensare a come avrebbe potuto metterlo in imbarazzo la volta successiva. 
Ammise a se stesso che trovava divertenti le reazioni timide del Ragazzo Sopravvissuto, ma soprattutto adorava vedere la sua mente andare totalmente in confusione quando lo scrutava con aria severa. 
"Decisamente, quel ragazzo è strano" pensò, chiudendo la porta dell'aula dopo che furono usciti tutti.
 
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~ Buongiorno a tutti! 
Scrivo dal mio divano in diretta, ore 00:45.
Oggi, ho parlato con una mia cara amica iscritta a EFP: mi ha chiesto di mettere più Dramione nella storia, quindi, ta-daan, ho fatto passare loro ben due ore assieme. 
Si, insomma, non c'è stato molto dialogo, ma parliamo di Draco ed Hermione! 
Non sono per nulla contraria alle FF nelle quali si saltano addosso subito, ma non è molto nel mio stile stravolgere completamente i caratteri dei personaggi.
(Comunque, rimanendo sulla FF, credo di poter riuscire a scrivere dell'E.S tra un paio di capitoli)
Chiedo perdono per eventuali errori di grammatica e/o parole totalmente diverse: a quanto pare, i prodotti Apple si rifiutano di accettare termini magici. Tsk, prodotti babbani, valli a capire.
Scrivetemi le vostre opinioni!
 
Al prossimo capitolo! 

MomoiDancho 13/07/15
   
 
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