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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    13/07/2015    1 recensioni
[Seguito della One-Shot "You abandoned me"; spoiler X-Men DOFP]
Charles, Erik, Logan e Hank tornano a villa Xavier per tentare di localizzare Raven. Ad aiutarli ci sarà Charlotte Xavier, sorella di Charles, anch'essa mutante.
Durante le ricerche e gli allenamenti per migliorare i suoi poteri, Charlotte scoprirà cose che avrebbero dovuto rimanere nascoste, segreti mai rivelati e così potenti che sconvolgeranno totalmente la sua vita.
Nella corsa contro il tempo per salvare l'umanità e impedire al terribile futuro descritto da Wolverine di avverarsi, ognuno degli X-Men dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro e mettere da parte l'orgoglio e l'odio per salvare, non solo le persone amate, ma l'umanità tutta.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The second chance

CAPITOLO TRENTACINQUE
 
 Charlotte era immobile di fronte allo specchio unidirezionale che separava la stanza in cui Charles era stato rinchiuso, dal laboratorio di Hank. Poteva vedere suo fratello, immobile, rannicchiato in un angolo della stanza, con la testa fra le mani e le ginocchia strette al petto. Hank le aveva raccontato che non aveva mai chiesto di uscire dalla stanza o di vederla – per paura forse di farle del male – né aveva protestato o chiesto aiuto da parte dello scienziato. Si era chiuso nel più completo silenzio, rimanendo immobile sul pavimento per giorni interi, con la testa fra le mani.
 Erik era accanto a lei e la stava reggendo per i fianchi per impedire che cadesse. Si era risvegliata solo il giorno prima e dopo vari giorni di immobilità totale era complicato camminare o anche solo reggersi in piedi.
 «Perché il siero ha smesso di fare effetto?» domandò la ragazza rivolta a Hank.
 «Credo che l’organismo di Charles abbia sviluppato una sorta di tolleranza.» spiegò «E probabilmente il siero che Trask gli aveva somministrato è riuscito ad aprire un varco nella sua mente facendogli perdere il controllo.»
 «C’è un modo per chiudere la sua mente e impedire a Trask di controllarlo?» chiese Erik «Non possiamo permettere che prenda nuovamente il controllo su di lui.»
 Bestia scosse il capo e sospirò. «Sto tentando di creare un siero specifico, ma è complicato. Non so esattamente dove il siero di Trask sia andato a colpire. Dovrò effettuare altri esami per essere sicuro di non procurare alcun danno.» concluse.
 «Fai tutto ciò che è necessario, Hank.» riprese Charlotte «Riportami Charles, ti prego.»
 «Farò il possibile, Lot.» assicurò. «Perché non vai a riposare, adesso? Sei pallida, forse dovresti sdraiarti un po’.»
 Lei scosse il capo. «Ho solo bisogno di un po’ d’aria.» affermò accennando un sorriso «Vorrei fare una passeggiata per sgranchirmi un po’ le gambe.»
 Erik volse lo sguardo verso lo scienziato, che fece annuì. «Un po’ d’aria ti farà bene.» concluse «Ma non sforzarti troppo. Se non ce la fai, siediti e riposa. Capito?» si raccomandò.
 Charlotte annuì. «Certo.» si volse verso Erik «Mi accompagni?»
 L’uomo annuì.
 
 Erik e Charlotte uscirono in giardino, camminando mano nella mano per quasi un’ora.
 Le nubi avevano nascosto il sole primaverile che prima illuminava l’ambiente, ma nonostante il vento che scuoteva delicatamente le fronde degli alberi, il calore continuava a permeare l’aria.
 Il rombo di un tuono fendette l’aria, così i due rientrarono nella villa appena qualche secondo prima che cominciasse a piovere.
 Non appena varcarono la soglia, la ragazza si fermò, chiudendo gli occhi, sentendo le gambe cominciare a dolere nuovamente. Poggiò la schiena contro la parete all’ingresso, inspirando ed espirando profondamente.
 «Tutto bene?» chiese Magneto, portando una mano alla guancia della giovane. Era pallida e sembrava stesse facendo fatica a respirare. «Vuoi andare in camera tua?» chiese.
 Charlotte annuì.
 Erik la guidò lungo il corridoio tenendola per le braccia e quando raggiunse la stanza della giovane, l’aiutò a sdraiarsi sul materasso, prendendo poi posto al suo fianco. Le scostò una ciocca di capelli dal viso e cercò il suo sguardo.
 «Va meglio?» chiese ancora.
 Lei aprì gli occhi e annuì. «Scusa, le gambe mi fanno male di nuovo.» spiegò passandosi una mano fra i capelli «Mi dispiace.»
 L’uomo scosse il capo. «Non devi scusarti.» dichiarò «Hank ha detto che faranno male per un po’ fino a che non ti sarai riabituata a camminare. È normale e soprattutto non è colpa tua.»
 Charlotte si volse verso di lui e sorrise. Erik, come sempre, riusciva a farla stare meglio con qualche semplice parola. «Grazie per quello che stai facendo per me, Erik. E per essere qui con me.»
 «Dove altro potrei essere?» chiese poggiando il capo su un braccio «Il mio posto è accanto a te, Charlotte.»
 La giovane Xavier sorrise. «Hank e Raven mi hanno detto che mi sei rimasto accanto per tutto il tempo.» affermò ricordando la conversazione avuta con la sorella e con lo scienziato il giorno precedente.
 Erik annuì.
 «Guardati, sei distrutto.» disse accarezzandogli le guance coperte dalla barba rossiccia che gli incorniciava le labbra sottili da tempo, ormai. «Dovresti riposare. Ne hai più bisogno di me in questo momento.»
 Lui scosse il capo. «Sto bene.»
 «Erik-»
 Magneto scosse il capo. «È così, Lottie.» affermò Si schiarì la voce. «E poi non voglio stare in un posto in cui tu non ci sei.» ammise. Poi ripensando alla paura di perderla e al pensiero di una vita senza di lei, sentì gli occhi inumidirsi. «Se fossi morta io non avrei… non ce l’avrei fatta a vivere senza di te.» concluse.
 Blade sorrise dolcemente. «Non devi dirlo, Erik. Mai.» gli prese la mano.
 «È la verità.» affermò. Non le aveva ancora dichiarato i suoi sentimenti. Certo, le aveva parlato mentre era priva di sensi, ma molto probabilmente lei non aveva sentito nulla. «Ma mentre eri priva di sensi, quando credevo che saresti… che non ce l’avresti fatta…» tentò di mantenere la voce ferma «Ho capito di aver commesso un errore.»
 Lei aggrottò le sopracciglia e lentamente si mise a sedere. «Quale?» chiese con urgenza.
 Magneto si sedette a sua volta. «In tutto questo tempo, da quando ci siamo baciati, da quando abbiamo riavuto i nostri ricordi, non ti ho mai detto che-» si interruppe per schiarirsi la voce. «Non sono mai stato bravo con i sentimenti e soprattutto con le parole. Ma proverò comunque a dirti quello che penso e che provo.»
 «Ok.»
 «Charlotte, io non potrei mai farcela senza di te. Sei l’unica ragione della mia vita. Tu mi hai reso migliore, mi hai salvato la vita. Se non fosse stato per te-» si interruppe e chiuse gli occhi per un momento. «Io ti amo, Lottie.» concluse prendendole il volto fra le mani. «Ti amo con tutto me stesso. Sei la donna della mia vita e per questo mi dispiace. Mi dispiace tanto di non avertelo mai detto.» sospirò «Sei una ragazza meravigliosa e ti meriteresti qualcuno accanto che te lo ricordi ogni giorno, non una persona come me che non è nemmeno in grado di proteggere ciò che gli sta a cuore.»
 Charlotte sorrise. «Erik, io non voglio nessun’altro accanto.» replicò «E non mi importa se non me lo hai mai detto. So che mi ami, perché anche io ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Non voglio nient’altro che starti accanto e averti con me.» concluse in un sussurro, poi avvicinò il volto a quello di Erik e lo baciò, accarezzandogli le labbra con delicatezza.
 Magneto chiuse gli occhi e si abbandonò a quel contatto, poggiandole le mani sui fianchi per tirarla a sé.
 La mutante dimenticò il dolore alle gambe e quando sentì le braccia di Erik chiudersi attorno al suo corpo, strisciò sul materasso mettendosi a cavalcioni su di lui e circondandogli il collo con le braccia.
 Ansimò contro la sua bocca, mordicchiandogli il labbro inferiore e giocando con la sua lingua.
 Erik la portò più vicina a sé, facendo aderire i loro corpi e facendole scorrere le mani sulla schiena, sotto la maglietta e sulla pelle calda e sensibile lungo la colonna vertebrale. 
 Quando si separarono, Erik poggiò la fronte contro quella di lei.               
 I nasi rimasero a contatto, le labbra a pochi centimetri le une dalle altre.
 «Vorrei rimanere qui per sempre.» sussurrò Charlotte, soffiando sulle labbra di lui. «Io e te. Per sempre.»
 «E sarà così, amore mio.» replicò Magneto «Non ti lascerò più. Niente mi separerà più da te.»
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ecco che con un immenso ritardo, mi ripresento qui a pubblicare il brevissimo seguito del 34esimo capitolo della mia long.
Lo so pensavate che fossi scomparsa, ma in realtà a parte l’università che mi ha impegnato parecchio, ciò che mi ha tenuta lontana da voi, o miei cari lettori, è stata la mancanza di ispirazione. La maledetta mancanza di ispirazione. Grrrr…
In ogni caso, anche se breve, questo è il 35esimo capitolo.
Spero tanto che vi piaccia, anche perché devo ancora cominciare la stesura del prossimo, quindi ci vorrà un po’ ^.^”
Grazie a tutti coloro che mi leggono/preferiscono/seguono/ricordano/recensiscono! ;-*
A presto,
La vostra Eli
 
   
 
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