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Autore: Sanzina Shirogane    13/07/2015    6 recensioni
Il mondo è un luogo davvero strano, la vita è davvero strana perché, da un momento all'altro, tutte le tue certezze possono cambiare...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Cavaliere Blu, Ichigo Momomiya/Strawberry, Profondo Blu, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La casa era silenziosa; Gish sapeva di trovarla nel suo luogo preferito, una poltrona color pastello che dava sulle grandi finestre del salotto. Le gambe al petto e lo sguardo perso oltre gli alti palazzi di Tokyo. Indossava una vestaglia leggera, i capelli ricadevano umidi ai lati del viso, mentre un asciugamano era abbandonato a terra. Una composta immagine di incompostezza.
Non disse nulla quando lo sentì avvicinarsi, non si mosse, niente nella sua espressione sembrava voler cambiare. Gish sapeva che quella costruita impassibilità era la difesa che Pam aveva eretto nel corso degli anni. Attendeva il dardo ma non avrebbe mostrato nessuna sofferenza di fronte al "nemico". 
Il ragazzo sorrise malinconico. -Pare stia per piovere- disse in tono neutro mentre Pam si limitava ad annuire.
 - Ma a noi la piogga piace, no?-
-Non ho voglia di chiacchierare Gish, sei venuto a prendere la tua roba?-
L'alieno comprese la sfida - Ne ho ammucchiata davvero parecchia, sarebbe una gran faticaccia doverla portar via!-
-Preferisci che la faccia buttare?-
Sembrò pensarci su - Potrebbe essere una soluzione- 
Pam rabbrividì, qualcosa di impercettibile ma non abbastanza da sfuggire agli occhi di chi aveva imparato a conoscerla fin troppo bene.
- Allora farò così-
-Già- camminando lentamete Gish le fu di fronte - E' più facile, giusto?-
La ragazza sostenne lo sguardo - Facile?-
-Sì, accantonare, gettare... Impedisce di affrontare il problema-
Lo sguardo del lupo si rifletteva ora nelle iridi del giovane - Stai dicendo che sto scappando?!-
L'alieno alzò le spalle - Nh, sì. Credo di stare proprio dicendo questo-
-Come osi!- e lo schiaffo fu fermato saldamente dalla mano di Gish. Le stringeva il polso con forza, più Pam tentava di liberarsi dalla presa più questa aumentava.
-Ho incontrato Strawberry poco fa- disse Gish sorridendo come se la conversazione fosse del tutto normale.
-Non mi importa!-
-Ah no? Dalla nostra chiacchierata di stamattna sembrava importarti. Comunque abbiamo rinvangato il passato. Le ho ricordato di quando le correvo appresso come un pazzo pur di averla. Ma questo lo ricordi bene anche tu!-
Pam non riuscì a trattenere, strozzò a malapena un singhiozzo -Lasciami...-
La presa si fece meno feroce ma Gish non aveva intenzione di lasciarla andare.
- La prima volta che l'ho incontrata etrambi lo ricordiamo come fosse ieri-
Lei scosse il capo - Queste cose non mi interessano, non voglio ascoltarti-
Gish le afferrò anche l'altro polso, richiamando a sé i suoi poteri alieni ora stava sospeso di fronte a lei, spinse con forza nella sua direzione tanto che la poltrona si rovesciò all'indietro e Pam si ritrovò per terra, Gish la sovrastava.
-Facevo cose pazze tipo questa- seguitava a sorridere -Volevo un appiglio a tutti i costi-
-Vattene!-
L'alieno scosse il capo - Te l'ho detto non mi farò accantonare. Ora ascolterai quanto devo dire-
Lei lo fulminò -Mi pare tu abbia detto abbastanza-
Come non l'avesse sentita proseguì - Strawberry sa davvero fare la finta ottusa. Pensa che quando le ho detto che ne ero innamorato ha avuto anche il coraggio di fingersi sorpresa-
Pam tremava, mostrare una simile debolezza la faceva sentire nuda, un'anima troppo esposta, troppo facile da dilaniare.
- Per me lei era un' ossessione. Quella che qui sulla terra chiamate cotta. Ero attratto dalla sua positività. L'amore è una cosa diversa, vero Pam?-
Ormai le lacrime le solcavano il bel viso senza tregua - Non credo di saperlo-
Gish le baciò le guance -Bugiarda- sussurrò e solo in quell'istante Pam si rese conto che gli occhi dell'alieno erano lucidi.
- Potrei diventare folle e tenerti chiusa qui dentro per sempre se questo dovesse essere il solo modo per tenerti mia. Noi due nella nostra torre di cemento e il resto del mondo là fuori. Ma tu mi hai insegnato che amare è prima di tutto mettere la felicità dell'altro al primo posto. E tu sei al primo posto in tutto per me. Non scuotere la testa perchè sai che è vero!- labbra su labbra. L'ultima resistenza di una donna innamorata.
- Mentirei se dicessi che la tua gelosia non mi fa piacere e mentirei nel non ammettere di essere geloso del tempo che rivolgi alle tue amiche e alle loro turbe. Mentirei se dicessi che la mia malsopportazione verso Shirogane o chi per lui è dovuta al fatto che non sopporto sentirti dire "noi ci comprendavamo profondamente", perchè, che diavolo!Voglio essere io la persona da cui ti senti maggiormente compresa. Sai benissimo che è così!-
- Sai fare i discorsetti, alieno- Pam lanciò l'ultimo moto di orgoglio. 
-Come ti pare ma ora io ti bacerò e sarai tu a decidere se quel che ho detto è vero o meno-
Senza attendere oltre Gish ne catturò le labbra, Pam lo ricambiò prima con un morso, ma poi il suo corpo si abbandonò alla marea calda che fluiva dentro di lei, che la faceva piangere, essere felice e triste allo stesso tempo. Aveva temuto di perderlo, aveva temuto confermate tutte le sue paure, eppure quegli occhi color dell'ambra sembravano profondamente onesti.
Quando si sentì stringere più forte e toccare la pelle nuda sotto il leggero strato della vestaglia un sussulto sorpreso la portò ad arretrare. Gish stava ancora sopra di lei, la sua bocca e le sue mani non sembravano avere intenzione di desistere dal loro obbiettivo.
-Non ho intenzione di trattenermi- le sussurrò all'orecchio -Né adesso né mai più-
La ragazzo si aggrappò con forza alle sue spalle, non era la prima volta che facevano l'amore, e nel tocco di Gish riconosceva la consueta dolcezza. Stavolta però la passione lo animava con più disperazione.
-Giurami che non mi farai mai più una cosa simile- le disse mentre gli indumenti perdevano la loro utilità ed i loro corpi potevano finalmente fondersi in un tutt'uno. 
-Io ti amo! Giurami che non dubiterai mai più di questo-
La testa di Pam era un vortice di pensieri che viaggiavano velocissimi per poi congiungersi e disgregarsi, rompersi in mille pezzi. Inarcò la schiena quando Gish entrò in lei, non trattenne il gemito, il richiamo del proprio corpo, il richiamo del proprio cuore.
-Lo sai che ti amo, idiota- riuscì a dire - Non ti avrei permesso di vedermi piangere altrimenti-
Gish si sollevò un poco per poterla guardare negli occhi -Superba come al solito- un altro bacio, stavolta intento a lasciare entrambi senza respiro. Non c'era più nulla da dire, nulla a cui pensare, c'era solo la loro unione, forte e rumorosa, dimentica di ogni freno. Dimentica del mondo esterno. 
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Le pareva di galleggiare all'interno di una bolla, sospesa in un frammento di tempo congelato, qualcosa di intangibile, privo di nome, privo di senso. Eppure questo non sembrava sconvolgerla. Sapeva che era giusto restare lì, in attesa. Ogni tanto le era concesso uno sguardo sulla finestra di ciò ch era stato, ma le immagini erano troppo veloci e spesso facevano male. Si raggomitolva su se stessa e rifiutava di ascoltarlo nonostante la sua voce fosse gentile.
-Mi dispiace- le ripeteva - Non volevo fossi coinvolta in tutto questo, non l'avevo previsto-
Ed ormai era stufa di tutte quelle scuse; avrebbe preferito qualcosa di differente, un racconto differente. Ma dopotutto erano la stessa cosa, dove lui finiva lei iniziava, perciò non poteva pretendere visioni dissimili anche se ogni tanto cercava di ribattere.
-Sono stanca ora- sussurrava, ed era stanca per davvero. 
-Riposa- la  voce gentile la cullava - Quando sarà il momento verrò a destarti-
-Con un bacio?- e sorrideva nel chiederlo mentre le palpebre si facevano via via più pesanti.

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Di quella che un tempo era stata la stanza di Ryan, non rimanevano che le doghe di un letto e una scrivania spoglia. Strawberry guardava oltre il vetro polveroso, tracciava linee immaginarie a contornare gli alberi mentre fuori l'oscurità calava definitivamente.
-Hai in mente qualche altro posto ?- chiese al ragazzo seduto sulle doghe. Aveva lo sguardo basso e le mani serrate a pugno sopra le ginicchia.
-No- ammise
-Non è facile trovare un gatto specie se non vuole farsi trovare-
Il giovane emise un profondo respiro - E' strano, ieri non era certo nelle condizioni di muoversi. Sembrava stesse per morire-
La rossa smise di guardare fuori dalla finestra - Quando sono malati i gatti tendono a nascondersi, di solito si isolano per andare a morire- e non sapeva perchè le era uscita una realtà tanto crudele. Ma dopotutto lei possedeva i geni di iromote e in tutto e per tutto era legata ad essi.
-Ti ringrazio Momomiya era proprio quello che speravo di sentire!- 
-Mi dispiace, ma sei stato tu il primo a dirmi che con la realtà bisogna fare in conti-
-Hai ragione, sono stato crudele con te. E lo sono stato anche con Berry-
La rossa si decise a guardarlo - Con Berry?-
Ryo annuì - L'ho lasciata al ballo da sola, sconvolta dal mio comportamento. Se fossi stato meno stupido e impulsivo forse a quest'ora non sarebbe...- ma non proseguì. Era troppo penoso ricordare la sua sorellina in quel letto, addormentata in un sonno che non aveva spiegazioni.
Strawberry si fece serie e lo fronteggiò -Shiarayuki cos'è successo a Berry?-
Il giovane scosse il capo - Non lo so. Quando sono rientrato delirava, e poi ha perso i sensi e non si è più svegliata-
-Ma è terribile!- la ragazza era incredula -E tu per quale motivo sei qui invece di starle vicino!?-
-Te l'ho detto, volevo trovare Art. So che sembra stupido ma ho avuto la sensazione che Art e Berry fossero in qualche modo correlati. Sembra ridicolo eppure...-
Strawberry si inginocchiò di fronte a lui ponendo le mani sulle sue - In che modo potrebbero essere correlati?- chiese
Ma Ryo non aveva risposta. - Berry ti ha nominata, ha parlato di doverti proteggere-
-Proteggermi?- 
Lui annuì - Chi sei tu Momomiya?-
Di colpo la ragazza fu nuovamente in piedi come un animale che fiuta il pericolo.
- Che domanda sarebbe?-
- Sei tornata in questo posto per quale motivo? Non credo si tratti di nostalgia. Questo posto era il caffé Mew Mew, giusto? Il nome delle cinque combattenti che proteggevano Tokyo fino ad un paio d'anni fa-
-Chi...chi ti ha detto questo?-
Ryo sorrise - Non è difficile fare una ricerca oggi giorno, basta semplicemente accendere un pc. E' curioso che quelle ragazze siano sparite-
Lei alzò le spalle- Non so che dirti-
-Io invece vorrei che tu fossi sincera se questo può aiutare Berry-
Strawberry strinse il medaglione nella tasca. Doveva rivelare il segreto? 
- Mi spiace Shirayuki non posso davvero aiutarti-
Ryo scattò in piedi e l'afferrò per le spalle - Mia sorella è in pericolo Strawberry e questo ha qualcosa a che fare con te! -
-Ca...capisco i tuoi sentimenti ma...-
-Non si tratta di sentimenti sono informazioni!-
-Informazioni?-
-Lasci perdere. Voglio solo sapere cosa ti lega a questo posto, alle Mew Mew e di conseguenza a Berry!-
Strawberry era seria, prese il medaglione dalla tasca e lo mostrò a Ryo.
-Che cos'è?-
-Un medaglione- 
-Questo lo vedo ma che significa?-
La ragazza prese un lungo respiro - Grazie ad esso potevo trasformarmi in una Mew Mew-
Ryo le lasciò le spalle -Allora non sbagliavo, tu sei...-
-Mew Berry. O per essere più corretti lo ero. Il medaglione non ha più alcun potere ora, è solo un comune oggetto così come io sono tornata ad essere una comune ragazza-
Ryo sfiorò il medaglione con le dita - Somiglia- fece una pausa -Somiglia ad un gioello della mamma. Anzi è identico-
-Tua madre ha un medaglione come questo?- 
Il ragazzo strinse gli occhi come se bruciassero - Sì, in un portagioie. Me l'ha mostrato qualche volta. Era un regalo di mio padre. Lui...lui glielo regalò quando si conobbero-
Strawberry si sentì confusa. Ma dopotutto poteva trattarsi di una coincidenza?
-Perchè non puoi più trasformati?-
Lei distolse lo sguardo - Non lo so. Io ero una combattente non conoscevo realmente come funzionava il progetto mew-
-Il progetto mew?-
Strawberry sorrise malinconica - Ryan lo chiamava così.  E' stato lui a fare in modo che io e le mie compagne potessimo avere i geni degli animali codice rosso. Spesso si sentiva in colpa per questo e ripeteva che una volta conclusa la missione saremmo tornate alle nostre normali vite. Come vedi è stato così-
-Non mi hai mai detto come è morto-
Si morse le labbra - In verità non ha importanza e non ti aiuterebbe a sapere ciò che vuoi. Non so cosa possa essere accaduto a Berry, tuttavia nonostante io non possa più copiere la metamorfosi, per qualche motivo porto ancora in me i geni di Iromote. Questo significa che ho lo stesso istinto di un gatto e in quanto tale posso aiutarti a trovare Art-
Ryo non comprendeva a pieno ciò che la ragazza stava dicendo, ma non importava, l'importante era trovare il modo di risvegliare Berry.
-Aiutami allora, ti prego Momomiya-
Lei sorrise incoraggiante. Sentiva che il destino la stava chiamando ad un' ennesima prova, e lei non si sarebbe tirata indietro. 
  
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