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Autore: Lady Lucilla    20/01/2009    1 recensioni
Questa mia storia parla della vita di due giovani innamorati che vivevano in irlanda nel 1800...una storia tormentata da un amore mai dichiarato e dei segreti mai rivelati...una storia che si perde nei meandri dell'Irlanda e tra le vie della Francia. Beth e Thomas solo due ragazi immersi in una società a loro estranea e a volte crudele.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It Always Rains Under The Trees

Brocken Glasses and Straw Hat”

 

Beth stava ancora maledicendo la sorella mentre la loro carrozza si fermava davanti al portone della residenza estiva dei Grey.

“Devi assolutamente venire con me da Philippe, non vorrai lasciarmi sola?” le aveva detto tre settimane prima “e poi cosa penseranno i vicini? Non è conveniente che una ragazza della mia età vada a stare nella casa del fidanzato da sola prima del matrimonio!”

“Non ci vedo poi tutto questo scandalo, in fondo siete fidanzati no?” le aveva risposto cercando di tirarsi fuori da quell’impiccio.

“Invece c’è più scandalo di quanto credi, oh Beth te ne prego, fallo per me!” i suoi occhi diventarono lucidi “è la mia unica occasione di passare un po’ di tempo con il ragazzo che amo e se tu non vieni...non potrò andare nemmeno io!”

“Bene, allora non andrà nessuna delle due! Ci saranno altre occasioni vedrai!” si vedeva che Meg era sull’orlo di scoppiare a piangere, la madre le aveva impedito di andare a Wexford da sola e quindi Beth era la sua unica salvezza.

“E’ la tua decisione definitiva?”

“Assolutamente si!” beh, almeno ci aveva provato. Due settimane dopo si ritrovava a dover preparare i bagagli per rimanere un mese a casa dei Grey a Wexford dove avrebbe trascorsi piacevoli pomeriggi a parlare e parlare e parlare, stava male già all’idea.

Il viaggio era stato lungo e faticoso, ma quando finalmente la carrozza si arrestò davanti alla scalinata della villa Beth fu felice di essere calorosamente accolta dalla cameriera ed ex balia dei fratelli Grey, Michelle. Era una ragazza semplice ma molto carina e accogliente, portava i lunghi capelli biondi legati in una treccia che le raggiungeva la vita, in viso era raggiante e le accolse con molta allegria:

“Siete le benvenute nella umile casa di Wexford, le vostre stanze sono già state preparate con cura e i vostri effetti personali verranno trasportati al piano superiore da Mimì, adesso seguitemi nel salone, il Mr Grey vi attende con ansia” tese le mani a Beth e a Meg e le fece entrare.

La casa era veramente maestosa, l’ingresso era illuminato da un lampadario di cristallo e i pavimenti erano quasi interamente ricoperti da tappeti persiani e di magnifica fattura, i muri erano adornati da meravigliosi quadri e la scalinata era ricoperta da una passatoia rosso sangue, stupenda.

“Attendete qui un minuto, vado a annunciarvi!” Michelle scomparve dietro a una porta e lasciò da sole le due ragazze, poi ricomparve e prese per mano Meg raggiante, Beth capì che era meglio aspettare fuori e disse che avrebbe incontrato Philippe dopo, a pranzo.

Così Elisabeth rimase da sola nella grande sala centrale, si tolse il cappello di paglia e si fece aria con questo, faceva molto caldo nonostante fosse mattina presto e la casa le sembrava vuota, silenziosa e deserta.

Ma quel silenzio venne rotto dal rumore di passi in cima alle scale, girò la testa e quando vide la scena che si stava svolgendo sopra la sua testa rimase sconvolta. Vide il ragazzo con cui aveva ballato alla festa dei Grey, a petto nudo e con i capelli spettinati, aveva una bottiglia stretta nella mano destra, una rasoio nella mano sinistra e aveva il viso ancora sporco di sapone. Lui non la notò immediatamente e quindi fece in tempo a fare una giravolta su se stesso e a intonare un motivetto fischiettando, ma quando smise di piroettare e la vide a momenti cadde dalla scalinata, si lasciò scivolare di mano la bottiglia che rovinò giù dalla scalinata e andò in mille pezzi spargendo vetri ovunque.

“Tu?!” urlò lui sconvolto, Beth non rispose più sconvolta di lui “Tu?!” ripeté una seconda volta, ma anche questa volta la ragazza non aprì bocca “Ma, sei proprio tu?”

“Si, sono proprio io!” disse infine la ragazza cercando di porre fine a quelle domande che le stavano facendo esplodere la testa già ricolma di mille e più pensieri.

“Ma cosa ci fate qui…voi!” chiese Thomas mentre scendeva le scale.

“Potrei porvi la stessa domanda!”

“Beh, io sono qui perché questa è casa mia!” disse lui ridacchiando sotto i baffi. Beth stralunò gli occhi, si appoggiò alla parete più vicina e si mise la mano sulla fronte cercando di capire se aveva la febbre o no “ma voi cosa ci fate qui?” continuò lui mentre scendeva le scale tentando di evitare i vetri rotti.

“Beh mi…mi avete invitata insieme a mia sorella, cioè…io e mia sorella Meg siamo state invitate a passare un mese qui da Mr Philippe Grey!”

“Voi siete…siete la sorella della ragazza con cui si è fidanzato mio fratello Philippe? Voi siete Elisabeth Beckley, sorella di Meg Beckley?!” chiese sempre più stupito Thomas mentre era ormai alla fine della scalinata.

“Si, sono io…ma quindi se vostro fratello è P-Philippe…voi siete Thomas Grey?”

“In persona per chi mi avevate scambiato. Per un domest…” non riuscì a finire la frase perché pestò con il piede nudo un vetro della bottiglia, cacciò un urlo e cadde rovinosamente dagli ultimi gradini ruzzolando ai piedi di Beth.

La ragazza senza nemmeno rendersi conto di quello che stava facendo si chinò velocemente per aiutarlo a rialzarsi:

“Vi sentite bene?” chiese spaventata temendo che si fosse rotto qualche osso a causa della caduta. Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che dall’altra stanza accorsero Michelle, Philippe e Meg allarmati per il grido che avevano sentito. Rimasero tutti un po’ sconvolti vedendo Elisabeth che stringeva tra le braccia Thomas a petto nudo, con un rasoio in mano e con la faccia sporca di sapone.

Philippe non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere mentre Michelle e Meg, severe, andarono a rimproverare i due ragazzi per il loro comportamento così sconveniente.

“Non arrabbiatevi con Miss Beckley, sono stato io a far cadere la bottiglia dalla scalinata e a ferirmi con un vetro, lei è solo accorsa ad aiutarmi” disse Thomas cercando di spiegare la situazione “è stata così gentile con me!”

“Ma come avete fatto a cadere e a rompere la bottiglia?” chiese ancora Michelle che non credeva del tutto alle parole di Thomas.

“Beh…“ disse lui mentre Philippe lo aiutava ad alzarsi “sono stato abbagliato dalla bellezza di Miss Beckley, l’ho vista in fondo alle scale e mi è caduta di mano la bottiglia, cose che succedono Michelle, adesso spero che non mi farai una ramanzina per i vetri e perché sono stato accecato dalla meravigliosa ragazza che mi sta dinnanzi?”

“Non per i vetri e non per la signorina Beckley, ma per la bottiglia! Lo sapete meglio di me che non fa bene bere la mattina presto…o la sera tardi!” disse guardando con sguardo di rimprovero Philippe e Thomas “e soprattutto se la bottiglia contiene superalcoolici!”

Elisabeth rimase in silenzio, ma non arrossì quando sentì le parole di Thomas, anzi, provò ancora più antipatia per il giovane e non sarebbero stati i suoi complimenti a farle cambiare idea.

Le aveva fatto fare una figuraccia davanti a tutti e il suo comportamento aveva messo in imbarazzo lei e Meg che ci teneva tanto a fare bella figura davanti a Philippe, Beth si sentì un verme e fu felice della proposta avanzata da Mr Grey:

“Adesso sarà meglio che voi due andiate nelle vostre stanze a riposarvi mentre io aiuto mio fratello a medicarsi il piede!”

Così Michelle e Mimì accompagnarono le due sorelle nelle loro rispettive stanze affinché si preparassero per il pranzo e si riposassero prima di scendere, così Philippe poté riaccompagnare Thomas nella sua camera e stare un po’ da solo con lui.

Mentre si sedeva sul letto Thomas si rese conto che la presenza di Elisabeth a casa sua era proprio un colpo di fortuna, se voleva conquistarla quale occasione sarebbe stata migliore?

“Beh, sei riuscito a fare la tua entrata trionfale, o sbaglio?”

“Come sei spiritoso Philippe, guarda che il piede mi fa male veramente e non mi aspettavo di vedere Miss Elisabeth a casa nostra, non sapevo che fosse la sorella di Miss Meg! Cosa vuoi fare con quella bottiglia?” chiede impaurito il ragazzo. Philippe la stappò e con gesto fulmineo ne versò il contenuto sulla ferita del fratello che lanciò un urlo agghiacciante per il dolore.

“Ma sei impazzito?!”

“Su, tante storie per un taglietto! In ogni caso non mi è sembrato di vedere Elisabeth caderti ai piedi, se rimanesse da sola con me almeno una volta mi cadrebbe letteralmente ai piedi, anzi mi è parso proprio il contrario!” Philippe rise e offrì la bottiglia al fratello che, dopo una lunga sorsata, disse:

“Vedrai…la prossima volta non saprà resistermi!”

“Ci scommetto campione! Ma adesso fammi finire di medicarti il piede o la ferita farà infezione, perciò dovresti ridarmi la bottiglia…”

“Secondo te sono pazzo? La bottiglia rimane con me e il mio piede verrà medicato da Michelle, che è molto più delicata e gentile di te!” rispose Thomas stringendosi la bottiglia al petto e ritraendo il piede dalla sgrinfie del fratello.  Philippe lo guardò teneramente e poi tutt’ a un tratto si fece serio:

“Thomas, io credo di doverti informare di alcuni fatti che potrebbero interessarti, volevo già parlartene ieri sera, ma poi la serata e degenerata. Insomma, prima che arrivi Michelle con le medicazioni, ti devo parlare!” Philippe sembrava molto preoccupato e camminava in su e in giù per la stanza.

“Dimmi pure, cosa ti preoccupa?” gli chiese Thomas dopo essersi fatto serio.

“Vedi, tu sai che io ho un debole per il gioco e spesso ho contratto molti debiti che mi hanno messo in difficoltà…beh, se quelle volte aveva trovato i soldi per pagare i debitori adesso non ho più nemmeno una sterlina!” Thomas guardò enigmatico il fratello, poi allungò la mano e prese il suo portafoglio:

“Di quanto è il debito?” Philippe lo vide e rise.

“Non credo che tu possa aiutarmi, almeno non in quel senso, io…il debito è di trecento mila sterline!”

“Cosa?! Ma quanto hai perso per aver contratto un debito simile?”

“Ero molto ubriaco e da ubriachi non si riesce a capire quando è ora di smettere di giocare, ma in ogni caso devo trovare questi soldi il prima possibile, se no…quelli mi ammazzano!” Thomas rimase in silenzio “non posso nemmeno chiedere i soldi ai nostri genitori, mamma ne morirebbe e papà non mi darebbe nemmeno un quattrino, infangherei il nostro buon nome e metterei anche te in cattiva luce e poi… e in fine se questa storia venisse a galla sicuramente Meg non vorrebbe più sposarmi!”

Thomas si prese la testa tra le mani. “Cos’ hai intenzione di fare?”

“Non lo so, penso continuamente a Meg e la sola idea di non poterla sposare mi uccide…io non voglio perderla!”

“Sei stato tu a cacciarti in un guaio simile, avresti dovuto pensarci prima alla tua Miss Beckley! Come credi che io possa aiutarti? Non possiedo una cifra del genere e non so nemmeno dove poterla andare a cercare!” Philippe gli prese le mani:

“Te l’ho detto solo per essere corretto nei tuoi confronti…non ti volevo chiedere quel denaro, questa faccenda riguarda solo me e non intendo mettere nei guai il mio unico fratello! Comunque ho deciso che fino alla fine dell’estate non me ne preoccupererò, ho ancora tempo per procurarmi quei soldi….adesso voglio solo passare questo mese con Meg!”

“Ti capisco Philippe ma…” il fratello gli fece cenno di tacere e pochi istanti dopo entrò Michelle nella stanza, raggiante in volto e con le bende tra le mani:

“Allora dov’è il malato?”

  
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