Il prefetto di Serpeverde
li stava scortando al loro
dormitorio, dopo la cena.
L'inizio era stato umiliante.
Sperava che il suo nome passasse inosservato, ma
evidentemente il figlio del temibile Antonin Dolohov non veniva
smistato tutti
gli anni. Vedere gli sguardi pieni di ripudio degli studenti di
Hogwarts,
Serpeverde compresa, era stato fin troppo. L'unica cosa positiva
è che, essendo
l'unico maschio Serpeverde del suo anno, avrebbe avuto un dormitorio
tutto per
lui.
- Siamo arrivati - disse gentilmente il prefetto, un riccio
castano.
Una porzione di muro, decorata con due cobra di pietra, si
trovo davanti a loro.
- Allora - disse nuovamente -
per entrare avete bisogno della parola d'ordine. Quella
attuale è Preside Piton.
Una porzione di muro si aprì e il prefetto si
girò, non
vedendo così lo sguardo accigliato di Bartemius. Ma davvero?
Quella era una
parola d'ordine segreta?
- Ora, se non vi dispiace, vi lascio - disse il prefetto - e
salgo di sopra. A domani.
Sia lui che Eva lo salutarono e il riccio si allontanò su
una
scala a chiocciola con serpenti intarsiati sul corrimano.
Bartemius si guardò intorno. L'ambiente era ampiamente
illuminato da cinque camini che, in contrasto con le finestre
verdognole che
davano sul lago, illuminavano con una luce tetra la stanza. Sopra ogni
camino
c'era un quadro, ne riconobbe due: su quello più a destra,
con un capello a
punta e un ricco mantello, stava Merlino, che guardava la libreria
intorno lui
con bieco interesse. Come aveva letto su un libro, Merlino era un
Serpeverde.
Su un altro, più centrale, si trovava un uomo con i capelli
lunghi neri con
qualche filo bianco e la barbetta. Dormiva beato, con un medaglione con
incisa
una S in mano. Salazar Serpeverde.
- Lui è diverso dagli altri. E' simpatico - disse Eva da
dietro di lui.
Bartemius la guardò per la prima volta bene. Aveva i capelli
castani, come i suoi occhi, legati in uno chignon e sembrava stanca.
- In che senso? - le chiese
- E' forse uno dei pochi che ci ha trattati bene questa sera.
Bartemius restò senza parole. Non era l'unico ad averlo
notato. Non sapeva come reagire però.
- I tuoi ci credono ancora? - le domandò.
- I miei sono in carcere entrambi. Mio fratello era Evan
Rosier.
- Il Mangiamorte ucciso nel 1981?
- Lui. Mio padre era un compagno di scuola di Voldemort. Mi
ebbe poco prima del 2 maggio.
- E ora con chi vivi?
- Con Roger
Davies e Katherine Orwell. Roger è il parente
più prossimo che io abbia
ed è quello che considero mio padre. Io non voglio essere
considerata una
Mangiamorte.
Bartemius annuì - Tranquilla, appena si saprà in
giro che sei
stata cresciuta da due persone normali smetteranno. E poi sei stata
cresciuta
Roger Davies, il cacciatore più valido dei Puddlemere United
e capocannoniere
dell'ultimo mondiale, dovrà pur valere qualcosa.
Eva sorrise nella direzione del ragazzo.
- Tifi per il Puddlemere?
- No, mi fanno cagare. Tifo Tornados.
Lei rise. Per la prima volta sentiva di avere un'amica.
- Tu invece devi essere proprio cresciuto tra i Mangiamorte,
se tifi Tornados.
- I Malfoy -
rispose
lui stringendosi dalle spalle.
- Draco? - chiese lei.
- Sì. E la moglie. Astoria Greengrass.
- E' la Medimaga che ha fatto nascere mia sorella.
Bartemius sorrise - Sì, si occupa di quel campo
principalmente.
- Non sei stanchissimo?
- Sì - annuì il ragazzo.
- Andiamo a dormire? -
- Va bene, mamma - rise lui.
*
-
Ted svegliati - disse una voce sopra di lui.
Teddy aprì gli occhi e si trovò davanti due occhi
verdi che
gli erano molto famigliari.
- Harry, ti prego, lasciami dormire...
- Non sono Harry - disse stizzita la voce. Una voce
femminile.
Teddy si tirò su a sedere.
- Dove sono? - disse guardando il letto a lui sconosciuto e
la ragazza.
- Ma stai bene? - gli chiese Anne, guardandolo torva.
Teddy sbadigliò, sbatté le palpebre e si sedette.
- Benissimo. Ho il risveglio lento. Che ore sono?
- Le sette e trenta.
- Ma le lezioni iniziano alle nove! - si lamentò Teddy
affranto.
- Beh sì - disse lei titubante -
ma visto che eravamo tutti svegli... ho
pensato che volessi essere svegliato.
- Quindi vuol dire che Edgar e Harry stavano parlando di
Quidditch e sembravi loro un alieno perché non sai niente di
queste cose?
Lei sorrise timidamente - Esatto. Cioè non fraintendermi, mi
stanno simpatici, ma non capisco davvero niente di quello che dicono.
Questa volta a sorridere fu Teddy. Edgar era un bravissimo
ragazzo,da quel poco che ci aveva parlato la sera prima: gentile,
educato, fine
ma fin troppo simile a Baston. Ovvero una persona che aveva molti
interessi, ma
un solo argomento di cui parlare: il Quidditch.
- Continuano a parlare di quello sport con le scope. Ti giuro
che non ci capisco niente.
Teddy
si alzò e si sgranchì, mentre si avvicinava la
suo baule. Era contento che Anne
si fosse un po' sciolta, almeno con lui. la sera prima erano rimasti
svegli per
qualche ora a parlare con i prefetti e i ragazzi più grandi
e sospettava che
lei, come lui, si sentisse veramente a casa. Tanta gente, tutta gentile
e
disponibile, gli aveva fatto passare una bella serata, con tanto di
festa di
benvenuto grazie al cibo dato loro dagli elfi domestici. Non sapeva
perché
tutti denigravano I Tassorosso, ma quello che aveva capito la sera
prima è che
per loro ognuno era importante.
- Hey,
ma tu sei una donna! - esclamò all'improvviso Teddy,
ricordandosi delle parole
di Ron.
Anne
arrossì.
-
Come hai fatto ad entrare? Ron mi ha detto che il castello non
permetteva a
nessuna donna di andare nel dormitorio maschile e viceversa.
La
ragazza restò senza parole e
divenne più
rossa di quanto lo era già diventata prima, se possibile.
-
Cosa vuol dire? C'è un incantesimo di protezione? Mi
riempirò di pustole in men
che non si dica? Oddio!
-
Stai calma! - disse Teddy - Ron si sarà sbagliato.
- Ma
tu ti sei abituato al fatto che tutto questo esista? - gli chiese
isterica.
Teddy
sorrise. Non aveva mai pensato a come una Nata Babbana doveva sentirsi
con la
scoperta del Mondo Magico.
- Tu
sei abituata a quei cosi che usate per chiamarvi l'un l'altro?
- I
telefoni?
-
Credo che siano loro.
- Per
forza, ci convivo dall'infanzia.
Teddy
annuì - Per me è lo stesso con la magia. Ora, se
non ti dispiace, puoi tornare
da Harry così posso cambiarmi?
*
Dopo un'ora stavano facendo
colazione al tavolo, quando
Audrey arrivò consegnando gli orari ai vari Tassorosso.
Quelli del primo anno
avrebbero avuto lei alla prima ora, insieme ai Corvonero.
- Com'è lei? - chiese Baston, mentre i tre uscivano dalla
Sala Grande.
- Brava- rispose Teddy - ma severa, o almeno così dice mio
zio Percy.
- E lui come la conosce? - intervenne Anne.
- Sono sposati.
- La professoressa di Trasfigurazione è tua zia!? - chiesero
in coro i suoi due compagni di classe.
- Sì, cioè, non proprio... E' la moglie di un
membro di una
famiglia che era molto legata ai miei genitori.
A Teddy non piaceva parlare della sua famiglia, adottiva e
non. Non sapeva perché aveva chiamato Percy "zio", di solito
non lo
faceva mai all'esterno della famiglia. Evidentemente Baston sapeva
della sua
condizione famigliare, visto che se ne restò zitto. Anne
invece preferì non
fare domande.
- Ma tu leggerai tutte quelle lettere? - gli chiese Baston,
cercando di cambiare argomento. Prima infatti gli erano arrivati un bel
po' di
gufi portando lettere da sua nonna e da tutte le famiglie Weasley.
- Appena arriveremo al dormitorio - rispose - tanto tra
quanto inizia lezione?
- Venticinque minuti.
- Ne leggerò qualcuna.
Raggiunsero il corridoio del dormitorio. Era caldo e
accogliente, sempre pieno di buoni odori, a causa anche della cucina,
che era
poco distante.
Un insieme di botti era davanti a loro e Baston colpì
ripetutamente a ritmo la seconda botte dal basso, nella seconda fila.
Essa si
aprì e li lasciò entrare nella Sala Comune.
La Sala Comune era circolare, con alcune finestre
in alto, questa erano esattamente
sul livello del terreno. Inondavano di luce la sala comune, la quale
sembrava
una locanda molto retrò, con pareti in legno un camino grane
e accogliente, con
il quadro di Tosca Tassorosso sopra. Su ogni fianco del camino c'erano
due
porte circolari che sembravano intagliate in una botte. Quella di
sinistra
faceva accedere al dormitorio femminile, mentre quella a destra a
quello
maschile.
- Ma quand'è che iniziano la selezioni per la squadra di
Quidditch?
- chiese Baston a Teddy, che scosse la testa.
- Non sarà difficile passarle - continuò
percorrendo il
corridoio dei dormitori maschili - questi pappamolla non sapranno
vedere
neanche da lontano una pluffa.
Teddy sorrise. Baston non aveva ancora accettato di essere
finito a Tassorosso e per questo era dalla sera precedente che stava
sparando a
zero sui suoi compagni di Casa, definendoli "pappamolla" o
"idioti", anche se a fine serata aveva dovuto ammettere che erano
stati gentili.
- Se faccio un pisolino adesso, mi sveglio per
Trasfigurazione? - chiese Teddy quando arrivarono in camera.
- Stamattina io e Edgar abbiamo provato a svegliarti e non
abbiamo ottenuto niente, neanche un grugnito. Sembravi morto.
Teddy rise - Ma chi ha voglia di svegliarsi alle sette se le
lezioni iniziano alle nove?
- Stamattina con la
Gazzetta del Profeta c'era l'inserto sul mercato delle squadre di
Quidditch.
Quindi io avevo voglia di svegliarmi.
Teddy alzò un sopracciglio, mentre apriva la lettera inviata
da Harry.
- A te cosa te ne frega del mercato? Tanto tuo papà non se
ne
andrà dal Puddlemere neanche sotto tortura.
- Conosci il tuo nemico! - replicò Baston, recuperando il
suo
libro di Trasfigurazione.
Come disse un caro
amico di tua mamma: vigilanza costante!
Harry, Ginny,
James, Albus e Lily.
P.P.S. Ginny alla tua
età ha fatto di peggio, fai come ti dico, Teddy, ma non
esagerare. Fare come
George è divertente, ma tua nonna Andromeda non la
prenderebbe molto bene.
*
Le lezioni furono
abbastanza leggere il primo giorno. Audrey
fu molto clemente e spiegò solo i principi base, dopo
ovviamente aver detto
frasi di rito su quanto fosse pericolosa la sua materia. Per la
restante
mezzora si divertì a trasformare qualsiasi cosa in animali,
tra gli sguardi
stupiti degli studenti. Audrey gli piaceva, era sempre stata solare e
gentile,
molto diversa dall'ombroso marito. Quando la lezione finì,
non facendosi notare
dagli altri studenti, gli fece l'occhiolino.
Il professore di Difesa contro le Arti Oscure, al contrario,
fu molto esplicito. Entrò quando tutti i Tassorosso e i
Grifondoro erano già
seduti, sbattendo la porta e andando a grandi passi verso la cattedra.
- In questa classe non volerà una mosca, se non
sarò io a
dirlo. Non si estrarrà la bacchetta, se non sarò
io a dirlo. Non si aprirà un
libro, se non sarò io a dirlo. - disse minaccioso - Il mio
nome è John Dawlish,
ex-capo dell'Ufficio Auror presso il Ministero della Magia e da qualche
anno
insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Studiate ed esercitatevi e
saremo migliori
amici, fate il contrario sarà
peggio per
voi.
Dawlish era un uomo grosso, molto muscoloso, dai capelli
grigi.
- In questa classe non imparerete solo a combattere, a
difendervi dalle Arti Oscure e a sapervi relazionare con esse. Voi
imparerete
lezioni di vita.
Tutta la classe lo ascoltò in silenzio - Io ho fatto molte
nefandezze in passato. Nella Seconda Guerra Magica io stavo dalla parte
dei
cattivi. Non perché fossi contro i Babbani, anzi, non ho mai
fatto distinzioni
di questo tipo, ma perché ero ossessionato dal mio lavoro da
Auror e dalla mia
lealtà al Ministero. Io oggi sono qui per farvi capire anche
cos'è giusto e cos'è
sbagliato. E lo capirete, ne sono certo.
Tutti restarono senza parole, mentre lo osservavano. Li
guardava duramente, non con odio, ma con qualcosa di più
simile a orgoglio.
Iniziò a spiegare il programma del primo anno e, quando
suonò la campanella, le
razioni furono diverse.
Harry Doge, un Grifondoro molto amico di Baston, ne esaltò
le
qualità - Che classe. E che stile. Da grande vorrei essere
come lui.
- Un Mangiamorte? - chiese cupo Baston.
- Perché dici questo?
- Perché è quello che era. Ha scortato tanti di
quei Nati
Babbani davanti ai Dissennatori che avrebbe potuto fare a gara con
Bellatrix
Lestrange.
Anne sbiancò. Teddy invece chiese, curioso - Come fai a
saperlo?
- Mio papà ha conosciuto mia mamma così. Lui,
Kingsley
Sheckbolt e altri attaccarono un convoglio che stava portando da
Azkaban al
Ministero dei Nati Babbani, tra cui mia madre. A capo di quel convoglio
c'era
Dawlish. Riuscirono nell'attacco e salvarono i prigionieri, ma Dawlish
cercò di
ucciderli. Per questo i miei lo odiano. Ma la preside a quanto pare non
vuole
rinunciarci e i miei si fidano ciecamente della McGranitt.
Baston non sembrava più il solito. La sua faccia era
contratta in uno sguardo di rabbia. Teddy lo capiva, ma al contempo
provava
anche una certa compassione verso Dawlish. Anche se era burbero e
abbastanza
militaresco, non sembrava un uomo felice.
*
Dopo pranzo ebbero lezione
con Vitious. Per la prima volta in
vita loro iniziarono ad usare la bacchetta e, con suo grande stupore,
notò che
non se la cavava affatto male. Dopo pochi tentativi, i movimenti
divennero
immediati, e fu il primo della classe ad ottenere quel risultato. Il
secondo fu
Albert Boot di Corvonero e poi Anne. Baston, invece, sembrava un po' un
troll
di montagna. Agitava la bacchetta come una clava e rischiò
seriamente di
ammazzare Vitious, dando fuoco ad uno dei libri che lui usava per
riuscire a
vedere oltre la cattedra. Harry una volta gli aveva detto che da
giovane
Vitious era stato un incredibile duellante, ma a vederlo
così fu difficile da
credere.
L'ora successiva invece ebbero Storia della Magia. Un anziano
signore entrò e iniziò a spiegare quanto fosse
bella e impegnativa la storia
magica in Inghilterra. Il nome del professore era Elphias Doge. Il
vecchio
fantasma che insegnava prima di lui, Ruf, era appena diventato Gran
Maestro
dell'Ordine dei Fantasmi della Gran Bretagna e aveva dovuto abbandonare
la
cattedra da un paio d'anni.
Doge metteva passione in ciò che diceva e notò
che anche i
due Serpeverde ascoltavano attentamente la lezione. I due, anche se
c'erano
molti posti, si erano messi notevolmente distanti dai Tassorosso e
sembravano
cercare di evitarli in tutti i modi.
Scena che si ripeté anche durante Pozioni, con il professor
Lumacorno, che passò la prima lezione a illustrare i vari
strumenti che
avrebbero usato quell'anno.
Lumacorono era un uomo
molto in carne, molto gioviale, che aveva fin da subito notato Baston e
Lupin,
e il Metamorfmagus sospettava già il perché.
A fine lezione li fermò entrambi e li invitò a
partecipare a
una seratina intima organizzata di lì a breve. Entrambi non
volevano, ma
accettarono per cortesia. Harry glielo aveva detto che sarebbe stata la
sua
condanna.
- Ti prego, Ted, fingiamoci malati - supplicò l'amico mentre
raggiungevano al Sala Grande con Anne - quel tricheco mi fa paura.
Sembra il
clown Babbano di cui avevo paura da piccolo.
- Il che? - chiese Teddy
- Clown - spiegò Anne, contenta per una volta di essere lei
quella
a spiegare qualcosa - è un uomo che si colora la faccia e fa
cose buffe per far
ridere la gente.
- Come George, solo che lui non si colora la faccia.
- George Weasley? - saltò su Baston - Lui è un
genio! Quanto
amerei avere un po' della sua roba per fare uno scherzo al pozionista
trippone.
- Mi ha detto che se voglio mi manda roba gratis, se vuoi me
la procuro.
- State seriamente pensando di fare uno scherzo ad un
professore? - chiese Anne alzando un sopracciglio.
-Sì! - risposero in coro i due.
- Ma vi metterà in punizione!
- No, se non ci facciamo beccare - ammiccò Baston - Ted, tu
sei dalla mia, vero?
Teddy si guardò intorno. Certo, non era proprio nel suo
stile, ma lo divertiva l'idea di fare qualcosa contro le regole, di
essere il
James della situazione.
- Ovvio. - rispose.
- Voi state male. -
Baston sorrise e si buttò sulla panca del tavolo di
Tassorosso.
- Comunque, sarà Mangiamorte quanto volete, ma quella Rosier
è un bel bocconcino.
Teddy scosse la testa e rise.
- Neanche due giorni e sei già all'attacco.
Anche Baston rise - Ho vissuto undici anni con mia madre e le
mie nonne come uniche donne intorno a me. E' il momento di darsi alla
pazza
gioia.
Anche Anne sorrise. Teddy intanto addentò una fetta
d'arrosto,
mentre ripensava a quella volta che lui e Victoire, quando il ragazzo
aveva
cinque anni, si erano convinti che ogni bambino incontrava la sua anima
gemella
nella prima bambina che conosceva e che quindi loro due sarebbero stati
costretti a sposarsi. Arrossì al pensiero, principalmente
per la risposta che
aveva dato loro George.
*
Caro
Teddy,
Spero
di sentirti davvero presto.
Victoire
Teddy
sorrise di nuovo. Un pochino gli mancava Victoire. Non sapeva se era
perché o
era stanco o perché era da solo nella Sala Comune, ma
sentiva la mancanza della
sua migliore amica. Era strano sapere che non l'avrebbe vista per mesi,
quando
per una vita l'aveva vista più di una volta a settimana.
Alzò la testa dalla
lettera. Stava diventando sentimentale. Notò delle foto
sopra l'ingresso dei
dormitori maschili. Sopra di esse c'era la scritta "Per non
dimenticare".
Una
rappresentava era un signore alto con i capelli lunghi scuri, la cui
etichetta
segnava il nome Edgar Bones.
Doveva
essere un parente del suo compagno di stanza.
La
seconda invece ritraeva un ragazzo abbastanza sportivo, alto, con gli
occhi
grigi e i capelli neri. Quando lesse il nome capì
perfettamente chi era: Cedric Diggory.
Ma il suo sguardo
cadde subito sulla terza foto.
Dalla cornice gli sorrideva suo nonno, il suo omonimo. Era un
personaggio
panciuto, gioviale, con una chioma di capelli biondi.
Fu preso
da un dubbio. Se lì c'era suo nonno, allora davanti ai
dormitori femminili ci
doveva essere lei. Velocissimo raggiunse la parte opposta e la vide.
Era lì,
che gli sorrideva con lo stesso sorriso di suo nonno, che gli era
rimasto
impresso nella memoria. Lo salutava, muovendo velocemente la mano, e
sventolava
i capelli rosa shocking.
- Ciao
mamma... - disse alla foto. Lei parve sorridere di più.
Angolo dell'autore
Bentrovati, oggi
pubblico questo capitolo, che quasi sicuramente sarà
l'ultimo per il prossimo mesetto, in quanto vado via da
venerdì prossimo senza Internet. Mi rifarò
sicuramente al ritorno, visto che il computer me lo porterò
dietro, ma mi raccomando continuate a seguirmi.
In questo capitolo ho
introdotto i vari professori, ho inserito Doge al posto di Ruf per
risanare le quote Serpeverde nel collegio docenti e ho introdotto
Dawlish, uno degli Auror che nel quinto libro cerco di arrestare
Silente, come professore. E' un peronaggio in cerca di redenzione e
creerà un rapporto ben definito con Teddy e
Bartemius.
Nel prossimo capitolo ci sarà spazio soprattutto per i
grandi, che sono ignoranti da un po'.
Spero di riuscire a pubblicare ancora un capitolo, se non
sarà così, buone vacanze!
Alla
prossima,
Ramo97