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Autore: Ramo97    16/07/2015    3 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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Foto ricordo

Il prefetto di Serpeverde li stava scortando al loro dormitorio, dopo la cena.
L'inizio era stato umiliante.
Sperava che il suo nome passasse inosservato, ma evidentemente il figlio del temibile Antonin Dolohov non veniva smistato tutti gli anni. Vedere gli sguardi pieni di ripudio degli studenti di Hogwarts, Serpeverde compresa, era stato fin troppo. L'unica cosa positiva è che, essendo l'unico maschio Serpeverde del suo anno, avrebbe avuto un dormitorio tutto per lui.
- Siamo arrivati - disse gentilmente il prefetto, un riccio castano.
Una porzione di muro, decorata con due cobra di pietra, si trovo davanti a loro.
- Allora - disse nuovamente - per entrare avete bisogno della parola d'ordine. Quella attuale è Preside Piton.
Una porzione di muro si aprì e il prefetto si girò, non vedendo così lo sguardo accigliato di Bartemius. Ma davvero? Quella era una parola d'ordine segreta?
- Ora, se non vi dispiace, vi lascio - disse il prefetto - e salgo di sopra. A domani.
Sia lui che Eva lo salutarono e il riccio si allontanò su una scala a chiocciola con serpenti intarsiati sul corrimano.
Bartemius si guardò intorno. L'ambiente era ampiamente illuminato da cinque camini che, in contrasto con le finestre verdognole che davano sul lago, illuminavano con una luce tetra la stanza. Sopra ogni camino c'era un quadro, ne riconobbe due: su quello più a destra, con un capello a punta e un ricco mantello, stava Merlino, che guardava la libreria intorno lui con bieco interesse. Come aveva letto su un libro, Merlino era un Serpeverde. Su un altro, più centrale, si trovava un uomo con i capelli lunghi neri con qualche filo bianco e la barbetta. Dormiva beato, con un medaglione con incisa una S in mano. Salazar Serpeverde.
- Lui è diverso dagli altri. E' simpatico - disse Eva da dietro di lui.
Bartemius la guardò per la prima volta bene. Aveva i capelli castani, come i suoi occhi, legati in uno chignon e sembrava stanca.
- In che senso? - le chiese
- E' forse uno dei pochi che ci ha trattati bene questa sera.
Bartemius restò senza parole. Non era l'unico ad averlo notato. Non sapeva come reagire però.
- I tuoi ci credono ancora? - le domandò.
- I miei sono in carcere entrambi. Mio fratello era Evan Rosier.
- Il Mangiamorte ucciso nel 1981?
- Lui. Mio padre era un compagno di scuola di Voldemort. Mi ebbe poco prima del 2 maggio.
- E ora con chi vivi?
- Con Roger Davies e Katherine Orwell. Roger è il parente più prossimo che io abbia ed è quello che considero mio padre. Io non voglio essere considerata una Mangiamorte.
Bartemius annuì - Tranquilla, appena si saprà in giro che sei stata cresciuta da due persone normali smetteranno. E poi sei stata cresciuta Roger Davies, il cacciatore più valido dei Puddlemere United e capocannoniere dell'ultimo mondiale, dovrà pur valere qualcosa.
Eva sorrise nella direzione del ragazzo.
- Tifi per il Puddlemere?
- No, mi fanno cagare. Tifo Tornados.
Lei rise. Per la prima volta sentiva di avere un'amica.
- Tu invece devi essere proprio cresciuto tra i Mangiamorte, se tifi Tornados.
- I Malfoy - rispose lui stringendosi dalle spalle.
- Draco? - chiese lei.
- Sì. E la moglie. Astoria Greengrass.
- E' la Medimaga che ha fatto nascere mia sorella.
Bartemius sorrise - Sì, si occupa di quel campo principalmente.
- Non sei stanchissimo?
- Sì - annuì il ragazzo.
- Andiamo a dormire? -
- Va bene, mamma - rise lui.

*

- Ted svegliati - disse una voce sopra di lui.
Teddy aprì gli occhi e si trovò davanti due occhi verdi che gli erano molto famigliari.
- Harry, ti prego, lasciami dormire...
- Non sono Harry - disse stizzita la voce. Una voce femminile.
Teddy si tirò su a sedere.
- Dove sono? - disse guardando il letto a lui sconosciuto e la ragazza.
- Ma stai bene? - gli chiese Anne, guardandolo torva.
Teddy sbadigliò, sbatté le palpebre e si sedette.
- Benissimo. Ho il risveglio lento. Che ore sono?
- Le sette e trenta.
- Ma le lezioni iniziano alle nove! - si lamentò Teddy affranto.
- Beh sì - disse lei titubante - ma visto che eravamo tutti svegli... ho pensato che volessi essere svegliato.
- Quindi vuol dire che Edgar e Harry stavano parlando di Quidditch e sembravi loro un alieno perché non sai niente di queste cose?
Lei sorrise timidamente - Esatto. Cioè non fraintendermi, mi stanno simpatici, ma non capisco davvero niente di quello che dicono.
Questa volta a sorridere fu Teddy. Edgar era un bravissimo ragazzo,da quel poco che ci aveva parlato la sera prima: gentile, educato, fine ma fin troppo simile a Baston. Ovvero una persona che aveva molti interessi, ma un solo argomento di cui parlare: il Quidditch.
- Continuano a parlare di quello sport con le scope. Ti giuro che non ci capisco niente.
Teddy si alzò e si sgranchì, mentre si avvicinava la suo baule. Era contento che Anne si fosse un po' sciolta, almeno con lui. la sera prima erano rimasti svegli per qualche ora a parlare con i prefetti e i ragazzi più grandi e sospettava che lei, come lui, si sentisse veramente a casa. Tanta gente, tutta gentile e disponibile, gli aveva fatto passare una bella serata, con tanto di festa di benvenuto grazie al cibo dato loro dagli elfi domestici. Non sapeva perché tutti denigravano I Tassorosso, ma quello che aveva capito la sera prima è che per loro ognuno era importante.
- Hey, ma tu sei una donna! - esclamò all'improvviso Teddy, ricordandosi delle parole di Ron.
Anne arrossì.
- Come hai fatto ad entrare? Ron mi ha detto che il castello non permetteva a nessuna donna di andare nel dormitorio maschile e viceversa.
La ragazza restò senza parole e divenne più rossa di quanto lo era già diventata prima, se possibile.
- Cosa vuol dire? C'è un incantesimo di protezione? Mi riempirò di pustole in men che non si dica? Oddio!
- Stai calma! - disse Teddy - Ron si sarà sbagliato.
- Ma tu ti sei abituato al fatto che tutto questo esista? - gli chiese isterica.
Teddy sorrise. Non aveva mai pensato a come una Nata Babbana doveva sentirsi con la scoperta del Mondo Magico.
- Tu sei abituata a quei cosi che usate per chiamarvi l'un l'altro?
- I telefoni?
- Credo che siano loro.
- Per forza, ci convivo dall'infanzia.
Teddy annuì - Per me è lo stesso con la magia. Ora, se non ti dispiace, puoi tornare da Harry così posso cambiarmi?

*

Dopo un'ora stavano facendo colazione al tavolo, quando Audrey arrivò consegnando gli orari ai vari Tassorosso. Quelli del primo anno avrebbero avuto lei alla prima ora, insieme ai Corvonero.
- Com'è lei? - chiese Baston, mentre i tre uscivano dalla Sala Grande.
- Brava- rispose Teddy - ma severa, o almeno così dice mio zio Percy.
- E lui come la conosce? - intervenne Anne.
- Sono sposati.
- La professoressa di Trasfigurazione è tua zia!? - chiesero in coro i suoi due compagni di classe.
- Sì, cioè, non proprio... E' la moglie di un membro di una famiglia che era molto legata ai miei genitori.
A Teddy non piaceva parlare della sua famiglia, adottiva e non. Non sapeva perché aveva chiamato Percy "zio", di solito non lo faceva mai all'esterno della famiglia. Evidentemente Baston sapeva della sua condizione famigliare, visto che se ne restò zitto. Anne invece preferì non fare domande.
- Ma tu leggerai tutte quelle lettere? - gli chiese Baston, cercando di cambiare argomento. Prima infatti gli erano arrivati un bel po' di gufi portando lettere da sua nonna e da tutte le famiglie Weasley.
- Appena arriveremo al dormitorio - rispose - tanto tra quanto inizia lezione?
- Venticinque minuti.
- Ne leggerò qualcuna.
Raggiunsero il corridoio del dormitorio. Era caldo e accogliente, sempre pieno di buoni odori, a causa anche della cucina, che era poco distante.
Un insieme di botti era davanti a loro e Baston colpì ripetutamente a ritmo la seconda botte dal basso, nella seconda fila. Essa si aprì e li lasciò entrare nella Sala Comune.
La Sala Comune era circolare, con alcune finestre in alto, questa erano esattamente sul livello del terreno. Inondavano di luce la sala comune, la quale sembrava una locanda molto retrò, con pareti in legno un camino grane e accogliente, con il quadro di Tosca Tassorosso sopra. Su ogni fianco del camino c'erano due porte circolari che sembravano intagliate in una botte. Quella di sinistra faceva accedere al dormitorio femminile, mentre quella a destra a quello maschile.
- Ma quand'è che iniziano la selezioni per la squadra di Quidditch? - chiese Baston a Teddy, che scosse la testa.
- Non sarà difficile passarle - continuò percorrendo il corridoio dei dormitori maschili - questi pappamolla non sapranno vedere neanche da lontano una pluffa.
Teddy sorrise. Baston non aveva ancora accettato di essere finito a Tassorosso e per questo era dalla sera precedente che stava sparando a zero sui suoi compagni di Casa, definendoli "pappamolla" o "idioti", anche se a fine serata aveva dovuto ammettere che erano stati gentili.
- Se faccio un pisolino adesso, mi sveglio per Trasfigurazione? - chiese Teddy quando arrivarono in camera.
- Stamattina io e Edgar abbiamo provato a svegliarti e non abbiamo ottenuto niente, neanche un grugnito. Sembravi morto.
Teddy rise - Ma chi ha voglia di svegliarsi alle sette se le lezioni iniziano alle nove?
- Stamattina con la Gazzetta del Profeta c'era l'inserto sul mercato delle squadre di Quidditch. Quindi io avevo voglia di svegliarmi.
Teddy alzò un sopracciglio, mentre apriva la lettera inviata da Harry.
- A te cosa te ne frega del mercato? Tanto tuo papà non se ne andrà dal Puddlemere neanche sotto tortura.
- Conosci il tuo nemico! - replicò Baston, recuperando il suo libro di Trasfigurazione.

Caro Teddy,

Complimenti! Qui a casa abbiamo saputo tutti del tuo Smistamento! Un Testurbante! Dicono che ce ne sia uno ogni cinquant'anni e di solito combineranno grandi cose! Noi, James e Albus siamo molto contenti per te. Mi raccomando, se vuoi farti mettere in punizione aspetta almeno un paio di mesi. E non farti beccare dall'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Come disse un caro amico di tua mamma: vigilanza costante!

Baci,
Harry,
Ginny, James, Albus e Lily.

P.S. Sono Ginny, ignora Harry e non farti mettere in punizione.
P.P.S. Ginny alla tua età ha fatto di peggio, fai come ti dico, Teddy, ma non esagerare. Fare come George è divertente, ma tua nonna Andromeda non la prenderebbe molto bene.

*

Le lezioni furono abbastanza leggere il primo giorno. Audrey fu molto clemente e spiegò solo i principi base, dopo ovviamente aver detto frasi di rito su quanto fosse pericolosa la sua materia. Per la restante mezzora si divertì a trasformare qualsiasi cosa in animali, tra gli sguardi stupiti degli studenti. Audrey gli piaceva, era sempre stata solare e gentile, molto diversa dall'ombroso marito. Quando la lezione finì, non facendosi notare dagli altri studenti, gli fece l'occhiolino.
Il professore di Difesa contro le Arti Oscure, al contrario, fu molto esplicito. Entrò quando tutti i Tassorosso e i Grifondoro erano già seduti, sbattendo la porta e andando a grandi passi verso la cattedra.
- In questa classe non volerà una mosca, se non sarò io a dirlo. Non si estrarrà la bacchetta, se non sarò io a dirlo. Non si aprirà un libro, se non sarò io a dirlo. - disse minaccioso - Il mio nome è John Dawlish, ex-capo dell'Ufficio Auror presso il Ministero della Magia e da qualche anno insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Studiate ed esercitatevi e saremo migliori amici, fate il contrario sarà peggio per voi.
Dawlish era un uomo grosso, molto muscoloso, dai capelli grigi.
- In questa classe non imparerete solo a combattere, a difendervi dalle Arti Oscure e a sapervi relazionare con esse. Voi imparerete lezioni di vita.
Tutta la classe lo ascoltò in silenzio - Io ho fatto molte nefandezze in passato. Nella Seconda Guerra Magica io stavo dalla parte dei cattivi. Non perché fossi contro i Babbani, anzi, non ho mai fatto distinzioni di questo tipo, ma perché ero ossessionato dal mio lavoro da Auror e dalla mia lealtà al Ministero. Io oggi sono qui per farvi capire anche cos'è giusto e cos'è sbagliato. E lo capirete, ne sono certo.
Tutti restarono senza parole, mentre lo osservavano. Li guardava duramente, non con odio, ma con qualcosa di più simile a orgoglio. Iniziò a spiegare il programma del primo anno e, quando suonò la campanella, le razioni furono diverse.
Harry Doge, un Grifondoro molto amico di Baston, ne esaltò le qualità - Che classe. E che stile. Da grande vorrei essere come lui.
- Un Mangiamorte? - chiese cupo Baston.
- Perché dici questo?
- Perché è quello che era. Ha scortato tanti di quei Nati Babbani davanti ai Dissennatori che avrebbe potuto fare a gara con Bellatrix Lestrange.
Anne sbiancò. Teddy invece chiese, curioso - Come fai a saperlo?
- Mio papà ha conosciuto mia mamma così. Lui, Kingsley Sheckbolt e altri attaccarono un convoglio che stava portando da Azkaban al Ministero dei Nati Babbani, tra cui mia madre. A capo di quel convoglio c'era Dawlish. Riuscirono nell'attacco e salvarono i prigionieri, ma Dawlish cercò di ucciderli. Per questo i miei lo odiano. Ma la preside a quanto pare non vuole rinunciarci e i miei si fidano ciecamente della McGranitt.
Baston non sembrava più il solito. La sua faccia era contratta in uno sguardo di rabbia. Teddy lo capiva, ma al contempo provava anche una certa compassione verso Dawlish. Anche se era burbero e abbastanza militaresco, non sembrava un uomo felice.

*

Dopo pranzo ebbero lezione con Vitious. Per la prima volta in vita loro iniziarono ad usare la bacchetta e, con suo grande stupore, notò che non se la cavava affatto male. Dopo pochi tentativi, i movimenti divennero immediati, e fu il primo della classe ad ottenere quel risultato. Il secondo fu Albert Boot di Corvonero e poi Anne. Baston, invece, sembrava un po' un troll di montagna. Agitava la bacchetta come una clava e rischiò seriamente di ammazzare Vitious, dando fuoco ad uno dei libri che lui usava per riuscire a vedere oltre la cattedra. Harry una volta gli aveva detto che da giovane Vitious era stato un incredibile duellante, ma a vederlo così fu difficile da credere.
L'ora successiva invece ebbero Storia della Magia. Un anziano signore entrò e iniziò a spiegare quanto fosse bella e impegnativa la storia magica in Inghilterra. Il nome del professore era Elphias Doge. Il vecchio fantasma che insegnava prima di lui, Ruf, era appena diventato Gran Maestro dell'Ordine dei Fantasmi della Gran Bretagna e aveva dovuto abbandonare la cattedra da un paio d'anni.
Doge metteva passione in ciò che diceva e notò che anche i due Serpeverde ascoltavano attentamente la lezione. I due, anche se c'erano molti posti, si erano messi notevolmente distanti dai Tassorosso e sembravano cercare di evitarli in tutti i modi.
Scena che si ripeté anche durante Pozioni, con il professor Lumacorno, che passò la prima lezione a illustrare i vari strumenti che avrebbero usato quell'anno.
Lumacorono era un uomo molto in carne, molto gioviale, che aveva fin da subito notato Baston e Lupin, e il Metamorfmagus sospettava già il perché.
A fine lezione li fermò entrambi e li invitò a partecipare a una seratina intima organizzata di lì a breve. Entrambi non volevano, ma accettarono per cortesia. Harry glielo aveva detto che sarebbe stata la sua condanna.
- Ti prego, Ted, fingiamoci malati - supplicò l'amico mentre raggiungevano al Sala Grande con Anne - quel tricheco mi fa paura. Sembra il clown Babbano di cui avevo paura da piccolo.
- Il che? - chiese Teddy
- Clown - spiegò Anne, contenta per una volta di essere lei quella a spiegare qualcosa - è un uomo che si colora la faccia e fa cose buffe per far ridere la gente.
- Come George, solo che lui non si colora la faccia.
- George Weasley? - saltò su Baston - Lui è un genio! Quanto amerei avere un po' della sua roba per fare uno scherzo al pozionista trippone.
- Mi ha detto che se voglio mi manda roba gratis, se vuoi me la procuro.
- State seriamente pensando di fare uno scherzo ad un professore? - chiese Anne alzando un sopracciglio.
-Sì! - risposero in coro i due.
- Ma vi metterà in punizione!
- No, se non ci facciamo beccare - ammiccò Baston - Ted, tu sei dalla mia, vero?
Teddy si guardò intorno. Certo, non era proprio nel suo stile, ma lo divertiva l'idea di fare qualcosa contro le regole, di essere il James della situazione.
- Ovvio. - rispose.
- Voi state male. -
Baston sorrise e si buttò sulla panca del tavolo di Tassorosso.
- Comunque, sarà Mangiamorte quanto volete, ma quella Rosier è un bel bocconcino.
Teddy scosse la testa e rise.
- Neanche due giorni e sei già all'attacco.
Anche Baston rise - Ho vissuto undici anni con mia madre e le mie nonne come uniche donne intorno a me. E' il momento di darsi alla pazza gioia.
Anche Anne sorrise. Teddy intanto addentò una fetta d'arrosto, mentre ripensava a quella volta che lui e Victoire, quando il ragazzo aveva cinque anni, si erano convinti che ogni bambino incontrava la sua anima gemella nella prima bambina che conosceva e che quindi loro due sarebbero stati costretti a sposarsi. Arrossì al pensiero, principalmente per la risposta che aveva dato loro George.

*

Caro Teddy,

A casa mia tutti ti fanno i complimenti: mamma, papà, Domi e anche Louis ha fatto un gemito quando gliel'ho detto. Papà è stato al settimo cielo, ha detto che si ricorda di tua madre quando era in quella Casa e ha detto che non potevi finire in casa migliore (anche perché, essendo convinto che io sarò una Grifondoro, per fare il simpatico ha detto che così non saremo nello stesso dormitorio. Ah ah, il solito burlone). Ovviamente scrivimi tanto, visto che qui, anche se sono passati due giorni sento già la tua mancanza. Oggi Fred mi ha mostrato il suo nuovo arsenale insieme a James, che non ho ancora perdonato per la Caccabomba su mia madre. Insomma, una noia mortale, è stato quasi più divertente quando zio Percy ci ha mostrato la sua collezione di premi scolastici.
Spero di sentirti davvero presto.

Sempre tua,
Victoire

Teddy sorrise di nuovo. Un pochino gli mancava Victoire. Non sapeva se era perché o era stanco o perché era da solo nella Sala Comune, ma sentiva la mancanza della sua migliore amica. Era strano sapere che non l'avrebbe vista per mesi, quando per una vita l'aveva vista più di una volta a settimana. Alzò la testa dalla lettera. Stava diventando sentimentale. Notò delle foto sopra l'ingresso dei dormitori maschili. Sopra di esse c'era la scritta "Per non dimenticare".
Una rappresentava era un signore alto con i capelli lunghi scuri, la cui etichetta segnava il nome Edgar Bones.
Doveva essere un parente del suo compagno di stanza.
La seconda invece ritraeva un ragazzo abbastanza sportivo, alto, con gli occhi grigi e i capelli neri. Quando lesse il nome capì perfettamente chi era: Cedric Diggory.
Ma il suo sguardo cadde subito sulla terza foto. Dalla cornice gli sorrideva suo nonno, il suo omonimo. Era un personaggio panciuto, gioviale, con una chioma di capelli biondi.
Fu preso da un dubbio. Se lì c'era suo nonno, allora davanti ai dormitori femminili ci doveva essere lei. Velocissimo raggiunse la parte opposta e la vide.
Era lì, che gli sorrideva con lo stesso sorriso di suo nonno, che gli era rimasto impresso nella memoria. Lo salutava, muovendo velocemente la mano, e sventolava i capelli rosa shocking.
- Ciao mamma... - disse alla foto. Lei parve sorridere di più.

Angolo dell'autore

Bentrovati, oggi pubblico questo capitolo, che quasi sicuramente sarà l'ultimo per il prossimo mesetto, in quanto vado via da venerdì prossimo senza Internet. Mi rifarò sicuramente al ritorno, visto che il computer me lo porterò dietro, ma mi raccomando continuate a seguirmi.
In questo capitolo ho introdotto i vari professori, ho inserito Doge al posto di Ruf per risanare le quote Serpeverde nel collegio docenti e ho introdotto Dawlish, uno degli Auror che nel quinto libro cerco di arrestare Silente, come professore. E' un peronaggio in cerca di redenzione e creerà un rapporto ben definito con Teddy e Bartemius.
Nel prossimo capitolo ci sarà spazio soprattutto per i grandi, che sono ignoranti da un po'.
Spero di riuscire a pubblicare ancora un capitolo, se non sarà così, buone vacanze!

Alla prossima,
Ramo97

  
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