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Autore: EffeI    16/07/2015    2 recensioni
Un futuro alternativo per Harry e Hermione. Qualcosa accade nella tenda, così vuota senza Ron, poi più nulla. Quattro anni dopo Harry ha sconfitto Voldemort, sconfitta pagata a caro prezzo, e il suo futuro sembra essere già scritto....o forse no?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La partita 

 

Il suono della sveglia destò prepotentemente Harry dal suo sonno, tuttavia quando cercò di spostarsi  si rese conto di avere qualcosa che lo bloccava, o meglio qualcuno. Si strofinò gli occhi e allungò istintivamente la mano sul comodino afferrando gli occhiali e dopo averli indossati  scorse una chioma di capelli rossi adagiati sulla sua spalla: Ginny.

 Il ricordo di quello che era accaduto la notte precedente lo assalì e un senso di sollievo si impadronì di lui quando ricordò che tra loro non era accaduto nulla. Ricordò solo che non appena rientrati a casa Ginny lo aveva implorato di parlarle e Harry nel vederla così fragile e distrutta non era riuscito ad aggiungere altro e la aveva abbracciata. Erano rimasti così per un po' e poi lei era scoppiata in lacrime, lui aveva cercato di confortarla per quanto gli fosse possibile e si erano addormentati in camera abbracciati. Harry non l’aveva mai vista in quelle condizioni e si chiese come fosse possibile che una persona così forte come Ginny potesse crollare in quel modo. Ovviamente riusciva a capire che per lei quella situazione doveva essere estremamente umiliante, si stava lasciando andare sotto gli occhi dell’uomo che amava più di ogni altra cosa e che ormai per lei provava solo un profondo affetto e rispetto. L’idea di confessarle che era innamorato di Hermione  e che lo era sempre stato sfumò completamente nel momento in cui lesse nei suoi occhi, il dolore per la distanza che si era creata tra di loro, l’unica cosa che Harry sperava, era che al suo risveglio Ginny non fraintendesse l’affetto e l’attenzione che Harry le aveva dedicato: i suoi sentimenti non erano cambiati, era ancora deciso a dirle la verità ,semplicemente non lo avrebbe fatto quel giorno. Le sue riflessioni mattutine vennero interrotte da un leggero movimento, Ginny si stava svegliando e nel farlo affondò il viso nella spalla di Harry respirando profondamente il suo odore e stringendo forte a se il suo braccio.

Harry non seppe cosa fare, non voleva essere scortese ma non voleva nemmeno che lei si illudesse e fraintendesse,così con un movimento delicato cercò si sfilare il braccio dalla sua stretta e accarezzò piano la testa di Ginny cercando di farle alzare lo sguardo.

"Ehi” disse sollevandole il viso in modo da guardarla negli occhi 

“Ciao” rispose lei in tono flebile accennando un sorriso.

“Come stai?” chiese Harry

"Non lo so,insomma…mi dispiace per ieri sera. La verità è che non avrei dovuto lasciarmi andare in quel modo è solo che….Harry che cosa ci sta succedendo? Voglio dire fino a neanche una settimana fa andava tutto bene, eravamo felici invece adesso ci ritroviamo a litigare almeno due o tre volte al giorno…..io vorrei solo capire"

 Harry distolse lo sguardo da lei e appoggiò la testa sul cuscino chiudendo gli occhi. Perché quando si presentava l’occasione migliore per poterle dire la verità,lui non poteva farlo? 

“ Non lo so Ginny, so solo che qualcosa è cambiato e ti prometto che in un modo o nell’altro lo affronteremo,d’accordo?"

 Lei gli sorrise e lentamente si portò all’altezza del suo viso cercando di baciarlo ma pochi istanti prima che le loro labbra si toccassero, un gufo dal piumaggio dorato era  atterrato sul davanzale della finestra beccando sul vetro con un messaggio legato alla zampa. Harry si alzò liberandosi dalla stretta di Ginny e corse verso il gufo, gli sfilò un piccolo pezzo di pergamena arrotolato e lo accarezzò ringraziandolo per averlo salvato da quella situazione. 

“ Chi è?” chiese Ginny. 

Harry srotolò la pergamena e riconobbe la scrittura disordinata e irregolare di Ron che gli ricordava della partita di Quidditch che si sarebbe tenuta alle 14.00 il pomeriggio stesso. Poi si accorse che c’era  un post scriptum, solo con una grafia diversa, molto più ordinata ed elegante: Hermione. Sorrise al suo pensiero e ricordò che quella mattina loro erano tecnicamente in servizio, come lei le ricordava nella lettera.

"Harry? Va tutto bene?” 

La voce di Ginny interruppe le sue riflessioni, si era dimenticato che gli aveva chiesto chi fosse

"Si scusami, è Ron ci ricorda che oggi c’è la partita  e di essere pronti per le 12.00. Inoltre io e Hermione dobbiamo passare dal gruppo di sorveglianza di Auror. Oh non preoccuparti, giusto per far vedere loro che se ne avessero bisogno ci siamo anche noi” aggiunse alla vista dell’espressione scocciata di Ginny. 

“Io faccio una doccia, è tardi dobbiamo essere pronti tra un’ora” disse Harry, ma mentre si avviava verso il bagno Ginny gli afferrò la maglietta e si alzò in ginocchio sul letto  avvicinando il suo viso al suo e sussurrando:

"Ti faccio compagnia?” 

Harry deglutì a fatica e sciolse la presa di Ginny dalla maglietta.

“Non è necessario, sarà una doccia veloce..perchè non scendi a fare colazione? È meglio se ottimizziamo non voglio far aspettare troppo Hermione e Ron” le lanciò uno sguardo furtivo mentre si infilava nel bagno per evitare che potesse braccarlo lì dentro e notò la sua espressione delusa sul viso:nonostante  non la amava più come aveva creduto di fare tempo prima, lo faceva stare male vederla in quello stato. Si tolse la maglietta e pochi istanti dopo il gettò dell’acqua calda lo colpì in pieno viso, sperò che almeno la doccia lo potesse rilassare e aiutare  ad affondare quella giornata. Lo aspettava tutto il giorno con Hermione non potendo però toccarla o stringerla, avrebbero passato la notte nella tenda,ma lui non poteva essere con lei! Dio il solo pensiero lo faceva impazzire! Tuttavia decise di godersi la doccia e non pensarci.

 

Alle 12.00 Harry sentì il campanello suonare e prima che Ginny potesse muovere un passo si precipitò ad aprire. Lì sulla soglia c’era Ron vestito con la sua tuta e la sciarpa della nazionale con un sorriso a 32 denti e dietro di lui Hermione. Harry rimase a fissarla per qualche secondo.Merlino quanto era bella! Eppure indossava dei semplice jeans e una canottiera con una camicia a quadri blu. Non appena si accorse che Harry la guardava gli sorrise debolmente e il movimento delle sue labbra provocò una fitta all’altezza dello stomaco di Harry: Sarebbe andata peggio di quanto pensava 

“ Harry!!! Pronto per la partita!! Ned ha preso le tende migliori! Vedrai sarà una semifinale FANTASTICA!"

L’entusiasmo di Ron lo riportò alla realtà 

“ Si! Prontissimo! Ginny!! Andiamo?” esclamò Harry 

“ Arrivo,arrivo! Hai preso la borsa? disse lei 

“ Si già pronta, dai faremo tardi!" rispose lui. 

Pochi minuti dopo erano fuori pronti a smaterializzarsi 

"Ron dov’è di preciso?” chiese Harry 

“Oh beh lo stadio sulla collina di Gredings" rispose Ron 

“Mi raccomando concentrati sul confine della collina perché altrimenti ci becchiamo delle sanzioni! Ci si può materializzare solo ed esclusivamente ai confini non dentro e non fuori” aggiunse in tono grave

 “ Ok” disse Harry quindi porse la mano a Ginny che la strinse forte e pochi istanti dopo si ritrovarono sull’estremità  di una collina. In lontananza di stagliava lo stadio e sciogliendo la presa di Ginny, Harry si avviò verso il campo seguendo un Ron traboccante d’entusiasmo. Avanzando Harry si rese conto che le tende non erano molte, anzi in realtà dovevano essere al massimo una trentina tutte raccolte quasi all’uscita dal campo. Mentre si guardava intorno una voce attirò la loro attenzione

" Weasley!!” esclamò 

"Ned!!!” rispose Ron e si affrettò a raggiungere un ragazzo robusto con i lineamenti pronunciati capelli rossi e barba rada dello stesso colore di Ron.

"Weasley! Che piacere vederti!” disse stringendo la mano e abbracciando Ron

 “Piacere mio Ned! Questo è Harry Potter”disse Ron presentando Harry che strinse la mano di Ned,però ha una bella stretta,pensò Harry, mentre Ron presentava Hermione 

"..e beh conosci già mia sorella Ginny” disse Ron 

"Ginevra. Sempre più bella vedo” disse Ned posando un bacio sulla mano di Ginny. Lei sorrise compiaciuta rispondendo

"Sempre molto spavaldo Ned, non cambi mai” poi, come se volesse dimostrare a Ned che era già  impegnata, infilò la mano in quella di Harry e si accostò a lui. Ned parve cogliere  la frecciatina ma non disse nulla e li accompagnò verso una delle tende al centro dello spiazzo

" Ecco a voi! La migliore che ho potuto trovare, tutta per voi! Ha due spazi che potete dividere tranquillamente” 

Nell’udire quelle parole Harry intervenne:

"Scusami, intendi dire che la tenda è solo una? Voglio dire non avremo tende separate?” 

Ned parve perplesso a quella domanda 

"Beh ringrazia che sia riuscito a trovare questa, le altre erano prenotate da mesi, perciò si dividerete la tenda. C’è qualche problema?”

 “No, assolutamente” rispose Harry. 

Qualche problema? Nessun problema, pensava che almeno l’idea che lui e Hermione non potessero incontrarsi sarebbe stata supportata dal fatto che erano in tende separate, invece no! Gli toccava pure la stessa tenda! Non ce l’avrebbe mai fatta! pensò. Dopo aver sistemato delle cose all’interno e aver mangiato dei panini  lui e Hermione si allontanarono per raggiungere gli Auror in servizio

 “Allora ci vediamo direttamente sugli spalti tra mezz’ora, d’accordo? Mi raccomando non fate tardi altrimenti vi perderete la partita! Quando usciamo vi lasciamo i biglietti sul tavolo” disse Ron 

“Ok a dopo” rispose Harry e uscì dalla tenda con Hermione alle sue spalle. Fecero metà del tragitto in un silenzio imbarazzante  rotto finalmente da Harry

"Sei bellissima oggi” Hermione lo guardò e arrossì leggermente

"Grazie” rispose. 

Harry le sorrise compiaciuto, be almeno posso farla sorridere,pensò. Pochi minuti dopo trovarono il gruppo degli Auror radunati attorno ad una tenda nera con la famigliare M del Ministero, non appena li videro alcuni colleghi gli andarono incontro e gli strinsero la mano cordiali. Rimasero a parlare delle misure di protezione adottate in caso di imprevisti e 10 minuti prima dell’inizio della partita si avviarono verso la tenda salutando gli altri. Giunti all’ingresso Harry varcò la soglia seguito da Hermione, fortunatamente era vuota: Ron e Ginny dovevano essere andati già al campo. Harry si guardò intorno cercando i biglietti quando si ricordò che Ron gli aveva detto che li avrebbe lasciati sul tavolo,così si girò e allungò la mano per prenderli ma nello stesso momento Hermione fece altrettanto e le loro mani si incontrarono. Harry rimase fermo a guardare la piccola mano di Hermione e  lentamente incastrò le sue dita con quelle di lei fino a stringerla forte con la sua. 

Alzò lo sguardo e incrociò quello di Hermione,le sorrise e senza sciogliere la stretta annullò la distanza tra loro avvicinando il proprio viso al suo guardandola negli occhi. All’improvviso Harry non riuscì a capire più nulla e posò le sue labbra su quelle di Hermione. Fu come due giorni prima, come 4 anni prima; nulla era cambiato ogni volta che incontrava le sue labbra era completamente estasiato così con la stessa delicatezza approfondì il bacio nel momento in cui sentì Hermione emettere un gemito. Lentamente si allontanò e sempre tenendole la mano la guidò verso il letto della sua camera. 

Hermione era completamente stordita. Non riusciva a staccare lo sguardo dagli occhi di Harry e così si lasciò guidare in una delle camere e nel momento in cui sentì le sue gambe toccare il bordo del letto  Harry la fece sdraiare e tornò a baciarla stavolta con più determinazione. Hermione sentiva il desiderio di farlo suo di nuovo  e riusciva a percepire lo stesso nei baci di Harry, le sue mani vagavano sul suo corpo dalla schiena fino alle sue gambe,avido di percepire la sua pelle. Lentamente allontanò le sue labbra da quelle di Harry e posò le mani sul suo petto,poi guardandolo negli occhi cominciò a sbottonare la sua camicia fino a lasciarlo a petto nudo. Indugiò sulla forma delle sue braccia, come aveva fatto 4 anni prima, accarezzò i bicipiti robusti e definiti di Harry e spostò la piccole mani sul suo petto fino a scendere sugli addominali. Nel frattempo Harry aveva sbottonato la sua camicia a quadri e con un rapido movimento la aveva alzata e le stava sfilando la canottiera. Prima che Hermione potesse fare o dire qualcosa Harry la costrinse a sdraiarsi di nuovo e cominciò a baciarle lentamente il collo e l’incavo del seno. Non sopportando quella dolce tortura Hermione afferrò i capelli di Harry e sorridendo portò il suo viso all’altezza del proprio baciandolo con passione Dio quanto le era mancato accarezzare i suoi capelli in quel modo!, pensò, come aveva potuto anche solo pensare di vivere senza Harry?  Così incuranti del fatto che potevano essere scoperti, incuranti del fatto che Ron e Ginny li stavano aspettando, tornarono ad amarsi come l’ultima volta,esplorando nuove sensazione e riscoprendo nuove emozioni che solo l’uno era in grado di dare all’altra.




Angolo dell'autrice:
Salve, ho deciso di pubblicare un altro capitolo dato che esattamente un anno fa pubblicavo il primo  di questa storia. Ho deciso di "celebrarlo" così, spero che la storia sia di vostro gradimento e colgo inoltre l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno recensito e anche solo letto la storia che si sta avvicinando lentamente alla sua conclusione.
Alla prossima 
EffeI :D

  
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