Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: The Princess of Stars    18/07/2015    5 recensioni
La storia che sto scrivendo è una di quelle che nascono sempre dalla domanda "E se...?". Come sarebbe andata l'avventura di Anna se ci fosse stata una terza sorella, più grande di Elsa e con dei poteri sul fuoco? E se Hans non avesse mai avuto cattive intenzioni?
Tre sorelle: due con poteri opposti, una senza. La maggiore se la vedrà con i suoi poteri in un modo, la seconda ne troverà un altro ma non meno doloroso. Quando Elsa avrà la sua "crisi agghiacciante" come si risolverà la situazione? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hola! Eccoci arrivati all'ultimo capito del racconto! La prossima volta ci sarà l'epilogo del racconto e saremo giunti al termine della storia...
 Spero vi piaccia il capitolo!
Buona lettura!

 

Anna e Graham erano vicinissimi, gli mancavano poche porte e sarebbero arrivati alla sala riunioni. Corsero il più velocemente possibile, ma quando Graham fece per aprire la porta davanti a loro, li attese una spiacevole sorpresa.

“E’ chiusa!” disse il servitore.

“Cosa?! No! Non adesso!” disse Anna.

“Hai qualcosa da infilare nella serratura?” chiese Graham.

“No. La tua spilla?”

“L’ho lasciata nel rifugio. Non me la posso portare-” il ragazzo si bloccò quando sentì un rumore venire dalla serratura. Subito fece cenno ad Anna di nascondersi ai lati, ma quando la porta si aprì rimasero entrambi sotto shock.

“Olaf!” esclamarono quando lo videro entrare.

“Ehilà!” rispose l’allegro pupazzo di neve mentre si rimetteva sul naso la carota che aveva usato come passe-partout.

“Come hai fatto ad arrivare-” Anna si bloccò “-non importa- vieni, dobbiamo andare!” disse e rimettendosi in cammino, con Graham che la seguiva, seguito da Olaf. Grazie ad Olaf riuscirono ad aprire l’ultima porta, e i tre si trovarono fuori dalla porta delle riunioni. Graham fu il primo ad entrare, ma nel momento in cui lo videro i nobili, subito fu additato come il servo traditore, per primo dal Duca di Whiselton. I nobili gli furono subito addosso, non permettendogli di parlare. Graham tentò di liberarsi ma erano troppi.

“LASICATELO ANDARE!” disse Anna facendosi avanti “E’ la principessa che ve lo ordina!” Tutti gli occhi furono puntati su lei e tutti subito lasciarono Graham, sbalorditi.

“Principessa Anna!” esclamò uno accorrendo da lei.

“Principessa, siete viva!” esclamò un altro accorrendo e inchinando il capo.

“Ma i principi Kyle e Robert ci avevano detto che
la regina Elsa vi aveva uccisa !” disse un altro.

“E che il principe Hans fosse morto di dolore per la vostra perdita!” aggiunse un quarto. Solo il Duca di Whiselton rimase pietrificato.

“E voi gli avete creduto?! Sì, mia sorella mi ha colpita, ma è stato un’incidente! Non mi farebbe mai del male! Il Principe Kyle e Robert vi hanno beffato tutti!” disse Anna con un rimprovero.

“Principessa, vi prego di lasciarmi spiegare la situazione. Ascoltatemi-” disse il Duca di Whiselton, ma che fu bruscamente interrotto da Anna.

“-No, adesso voi tutti ascoltate me e vi fate rimproverare e non mi fate passare per cretina! Non tollererò un fiato perché tutto questo è colpa della vostra
ignoranza!” disse Anna furiosa. I nobili non fiatarono “Mia sorella può sciogliere l’inverno e in questo momento è lì fuori a combattere con i nostri soldati per salvarci tutti da due tiranni disposti a uccidere il proprio fratello pur di ottenere questo trono!”

“Il principe Hans è vivo?” disse un nobile

“Certo che è vivo!” disse Anna “Mentre io stavo congelando, lui mi ha svelato tutta la congiura dei suoi fratelli in cui era stato coinvolto. Il nostro fidanzamento era una finzione! Quando ha confessato tutto, i suoi fratelli lo hanno colpito alle spalle, legato e imbavagliato per poi tornare farlo fuori, dopo essersi liberati di Elsa. In questo momento si trova nel campo di battaglia, incappucciato per distrarre i soldati”

“Ma la Regina Elsa-”

“-Ditemi un po’ Duca” tagliò nuovamente Anna “Dopo tutti gli assalti che avete fatto a mia sorella, quanti soldati sono morti? Quanti sono quelli in pericolo di vita?" Silenzio “Nessuno… questo dovrebbe dirvi qualcosa. Il fatto che io sia viva e che lo sia anche il principe Hans dovrebbe dirvi qualcosa. E se vogliamo metterla sul piano di diritti sulla corona, farete un enorme torto al regno se uccidete quel uccello di fiamme, la fenice che protegge Elsa. Quella è mia sorella maggiore, la Principessa Ereditaria Crystal di Arendelle, legittima erede al trono, colei che dovrebbe essere la sovrana di Arendelle, ma ha lasciato il trono in favore di mia sorella Elsa. La Regina Elsa che tanto temete e criticate, senza sapere che l’unico che dovete veramente temere, è il Principe Kyle che ha poteri ben peggiori di quelli delle mie sorelle”

“Che cosa?!” esclamarono in generale i nobili

“Avete capito bene!” disse Anna “Il Principe Kyle ha un potere che controlla la paura, con quel potere può manipolare le menti e trasformare Arendelle in un regno del terrore. E’ lui che va fermato!"

“Anna” chiamò Olaf entrando nella sala suscitando lo stupore degli uomini “Non mi va dimetterti fretta, ma non so quanto Crystal, Elsa, Hans e Kristoff possano resistere ancora con tutti quei soldati”

“E quello che cos’è?! Che stregoneria è mai questa?!” disse il Duca di Whiselton.

“Non è una cosa molto carina da dire…” disse Olaf guardando giù, poi vide gli altri nobili e trotterellò accanto ad Anna “Ciao! Io sono Olaf e amo i caldi abbracci!” disse aprendo le braccette di legno. Anna non era mai stata così contenta di vedere Olaf.

“Ecco! Guardatelo. Olaf è una creazione di mia sorella. Vi sembra forse malvagio?” disse Anna accarezzando la testa del pupazzo di neve.

“Sì, è vero mi ha creato Elsa! E vi assicuro che una delle persone più carine, gentili e affettuose che io conosca” disse il pupazzo di neve torcendosi le manine legnose in modo timido e imbarazzato. Gli altri nobili si guardarono. Anna e Graham rimasero col cuore in gola.

“Principessa Anna, noi siamo con voi”

 

 Fuori ancora ci si dava battaglia. Crystal bruciava frecce e rompeva le macchine da guerra, Kristoff ed Elsa con i pupazzoni di neve si occupavano dei soldati, Hans e Kyle si davano battaglia. Tutti stavano cominciando a stancarsi, ma dovevano resistere fino all’arrivo di Anna, Graham e dei nobili. All’improvviso Crystal venne colta da un improvviso dolore al petto mentre era in volo. Il suo cuore si stava congelando ancora di più. La fenice sembrò precipitare sul ghiaccio, ma Crystal incurante del dolore riuscì a risollevarsi in volo. Kyle lo aveva sentito e per un momento si sentì più debole. Se Hans non si fosse fermato, lo avrebbe trafitto in quel momento, ma non poteva rischiare di uccidere Crystal. La fenice volava alta nel cielo e poi accadde l’inaspettato. Gli arcieri tentarono nuovamente di colpire la regina con le loro frecce, Crystal, come al solito, con una manovra fece per bruciarle. Ma questa volta, o per la stanchezza, o per il cuore che le si era freddato ancora di più, non prese tutte le frecce, alcune si conficcarono nel terreno, ma una prese Kyle in piena spalla. Il Principe si fermò dolorante, col fiato mozzato e in quel momento, Crystal, sentendo un dolore lancinante e il mancarsi il fiato improvvisamente, perse il controllo e cadde dentro al castello. Tutti, Compreso Kyle guardarono con orrore la scena. Kyle si tolse la freccia dalla spalla con dolore e si levò un grido da parte dell’uccello caduto.

“La fenice…” disse sottovoce “RITIRATA!! RITIRATA!! ARCIERI, CESSATE IL FUOCO!”

“Cessate il fuoco, ma rimanete di guardia!” gridò il principe Robert, mentre il fratello e i soldati subito gli obbedirono e tornarono indietro cercando rifugio nel castello.

“Kristoff, prendilo!” disse Elsa accorrendo in soccorso di Hans che dopo la battaglia, ferito si era inginocchiato a terra riprendendo fiato. Il consegnatore di ghiaccio gli fu subito alle costole, ma non fece in tempo, rimase chiuso fuori dalle porte, quando alcuni arcieri gli scoccarono contro delle frecce per tenerlo lontano dal castello. Kristoff non poté andare oltre, significava morte certa, così si ritirò subito presso Elsa.

“Maledizione! E’ scappato!” disse Kristoff arrabbiato. Elsa fece subito un gesto con il polso e i pupazzoni di neve, subito si misero intorno a loro come un muro per proteggerli “E adesso che facciamo?” chiese il biondo. Elsa non rispose subito, pensierosa, mentre metteva del ghiaccio sulle ferite di Hans, facendo sulla spalla quella sorta di cerotto che aveva fatto a Crystal per bloccare il sangue, scusandosi per il dolore che provocava.. Poi sentirono urlare da dentro le mura. I tre si guardarono interdetti, poi Kristoff si affacciò ad un’apertura tra le gambe di due pupazzi di neve e la vista lo fece sorridere con sollievo.

“E’ Robert! Dei soldati lo stanno arrestando! Ce l’hanno fatta! Anna e Graham ce l’hanno fatta!” disse il consegnatore di ghiaccio.

“Quindi significa… che ci apriranno le porte! Ci siamo riusciti!” disse Hans guardando Elsa con sollievo. La ragazza gli accarezzò il volto, togliendogli il cappuccio.

“Prima fammi sciogliere l’inverno, allora ce l’avremmo fatta davvero” disse con un sorriso “Aspettiamo che ci aprano le porte, devo farlo davanti a loro” Detto questo aspettarono e poi le porte del palazzo si aprirono, i soldati e i nobili uscirono dall’entrata principale aspettandoli sul ponte di pietra sul fiordo ghiacciato. Con un elegante manovra del polso, Elsa sciolse i mostri di neve e i tre li raggiunsero, Kristoff aiutando Hans. Anna e Graham, tuttavia non erano tra loro, ma con loro c’era Olaf.

“Olaf?!” fece Elsa sorpresa dal vederlo lì.

“Ciao, Elsa!” disse il pupazzo andandole incontro abbracciandole le gambe “Hai visto? Non è stato poi così difficile! Anna e Graham hanno detto a questi signori la verità!”

“Allora è tutto vero!” disse uno dei nobili quando vide Hans “Siamo stati ingannati… presi in giro come idioti”

“Dov’è mia sorella?” chiese la regina

“La principessa è al sicuro, vostra Maestà, le abbiamo detto di aspettare nel palazzo, con il vostro fedele servitore” rispose un altro.

“Adesso devi solo sciogliere l’inverno e andrà tutto a posto!” disse Olaf allegro.

“Ha!” esclamò Kyle incatenato accanto a Robert “Ancora credete che possa sciogliere quest’inverno! L’unico modo per portare tutto alla normalità è ucciderla!”

“Tu chiudi quella boccaccia!” disse Hans dolorante, ma furioso. Elsa gli mise una mano sul braccio per tranquillizzarlo, poi si fece avanti, aprì le braccia e la neve cominciò a smuoversi. Elsa alzò le braccia lentamente e in tutta Arendelle, la neve cominciò a sollevarsi dal terreno in forma di una leggera brina, tutti guardarono con meraviglia quello spettacolo incantevole. La neve saliva, il fiordo si scioglieva, le navi galleggiavano nuovamente sull’acqua limpida, la neve sui tetti sparì, i fiori non ancora appassiti si risollevarono dal peso della neve, il calore tornò in tutta Arendelle e il sole estivo splendeva più che mai. Elsa alzò le braccia a cielo unendo le mani, trasformando quelle tonnellate di neve e freddo in un enorme fiocco di neve nel cielo che, non appena la regina aprì nuovamente le braccia con eleganza, si dissolse in minuscola brina. Era tornata l’estate.

“Ce l’hai fatta, lo sapevo!” disse Hans mettendole una mano intorno alla vita.

“Ha-ha!” esclamò Olaf felice “E’ il giorno più bello della mia vita!” disse cominciando a sciogliersi “E molto probabilmente l’ultimo”

“Oh, Olaf! Resisti, piccolo” disse Elsa e con un leggero gesto circolare della mano, ricompose il pupazzo di neve dotandolo di una nuvoletta sopra la testa.

“AHHH! EVVIVA! HO LA MIA NEVICATA PERSONALE!” disse il pupazzo. I tre amici ridacchiarono, ma poi il loro sguardo si posò sui nobili. Loro ancora guardavano sbalorditi il paesaggio intorno a loro, poi il loro sguardo si posò sulla loro regina. I nobili si fecero avanti e si inginocchiarono davanti a lei.

“Siamo stati degli stolti, vostra Maestà” disse un nobile facendosi portavoce degli altri “Non abbiamo avuto fiducia in voi e vi abbiamo accusata di crimini che non avevate compiuto, facendoci ingannare da due usurpatori. E’ con somma vergona per nostra ignoranza e le nostre azioni che chiediamo umilmente il vostro perdono, mia Regina” tutti gli aristocratici rimasero col fiato sospeso in attesa della risposta.

“Concesso” disse Elsa “Adesso alzatevi, vi prego” disse, i nobili obbedirono con sollievo.

“No!” esclamò Kyle furente “Non vi permetterò di rovinare tutto adesso! Ho provato a farlo con le buone, ma ora sono stufo di giocare! Volete che sia il cattivo? Accontentati!” e detto questo, Kyle emanò dal corpo una luce rossa, che fece allontanare spaventati, i soldati da lui, poi tutta la luce si ritirò. Elsa capì subito cosa stava per fare.

“Hans! Kristoff! Olaf! Dietro di me!” disse. I tre obbedirono e in quel momento, Elsa creò uno scudo di ghiaccio, nel momento in cui Kyle liberò un’onda rossa che investì tutti. Nobili e soldati. L’unico che rimase indenne per sua volontà fu il fratello. Gli occhi di tutti, nobili e soldati erano diventati rossi, rossi di terrore, tutti sotto il controllo di Kyle.

“Ritirata!” urlò di nuovo, nel momento in cui Elsa ritirò lo scudo, e come prima, a causa degli arcieri, i tre rimasero chiusi fuori, mentre l’esercito, i nobili e gli impostori rientrarono nel palazzo.

“E adesso? Anna e Crystal sono lì dentro!” disse Kristoff.

“E anche Graham!” esclamò Olaf. Elsa si illuminò.  E guardò il pupazzo di neve.

“Olaf, tu come sei entrato nel palazzo?” gli chiese. Il pupazzo rimase un momento pensieroso poi si illuminò.

“Oh! Ohoho! Lo so! Lo so! Mi sono ricordato! Venite!” disse e li guidò verso l’entrata mentre Elsa attardandosi un momento creò un gigantesco mostrone di neve affinché tenesse impegnati gli arcieri… e sperando anche i soldati, ovviamente con l’ordine di non distruggere mura o cancello e non uccidere nessuno.
I ragazzi e il pupazzo di neve aggirarono il fiordo e si ritrovarono davanti al muro dei giardini reali. L’alto muro che cingeva i giardini era per molti tratti ricoperto di una folta edera che cresceva su di esso. Olaf si avvicinò al muro e scostò l’edera rivelando una crepa nel muro abbastanza grande affinché ci passassero all’interno Olaf, Elsa e forse Hans. Per Kristoff era decisamente troppo piccola.

“Eccola qui!” disse il pupazzo di neve soddisfatto.

“Bravissimo, Olaf!” disse Elsa, dandogli un caldo abbraccio, come ricompensa.

“Lo dicevo che eri affettuosa!” disse il pupazzo felice. Poi prima che la regina potesse entrare attraverso la crepa, Olaf si intrufolò prima uscendo senza problemi, per quanto riguardava testa e corpo, per il suo sedere ci volle un piccolo sforzo. Elsa si fece avanti per passare per seconda. Quando Hans si avvicinò per passare dopo di lei, Elsa lo lo trattenne fuori.

“No, Hans, tu resta qui” disse lei.

“Cosa? Non ci penso proprio!” rispose lui.

“Hans, tu sei ferito. Anna l’ho quasi persa prendendosi una freccia per me, Crystal è intrappolata lì dentro per proteggere me, Graham è intrappolato lì dentro con Anna per aiutare me. Non voglio che anche tu ti sacrifichi per mio conto” disse Elsa decisa.

“Io non ti lascio da sola lì dentro, passa e io ti seguo” disse Hans determinato.

“No, Kristoff tienilo fuori. Appena trovo Graham ti farò venire a prendere e passerai per il passaggio segreto” disse Elsa al consegnatore di ghiaccio.

“Elsa, non fare l’eroina! Non devi dimostrare più niente a nessuno!” disse Hans insistendo.

“Ho tutto da dimostrare… a me stessa” disse Elsa “Io ho ancora paura, Hans. Ho paura di perdere le persone che amo… e non voglio più averne, perché voglio essere certa che il nostro legame sia più forte di qualunque altro potere”

“Lasciala andare, Hans” disse Kristoff. Il principe scosse la testa.

“No. Mi rifiuto di lasciarti sola!” disse lui, ma venne trattenuto da Kristoff.

“Hans, lascia che Elsa vada” ripeté Kristoff  “Lascia che Elsa vada” disse di nuovo mandandogli un’occhiata. Il principe sembrò calmarsi un secondo, Elsa allora approfittò del momento per salire sulle punte, baciare velocemente il suo principe e poi passare oltre la crepa per andare a cercare le sorelle. Hans e Kristoff rimasero fuori finché Elsa non scomparve dalla vista. Il principe si girò verso il biondo.

“Adesso Elsa è andata” disse Hans. Kristoff lo lasciò e si mise con le spalle al muro intrecciando le dita delle mani.

“Scaletta” disse e il principe non esitò un momento, incurante della spalla ferita, a usare l’amico come scaletta per aiutarlo a superare il muro.
 
Dentro al palazzo, intanto, Anna e Graham si erano accorti che qualcosa non andava. Avevano visto Crystal precipitare, e fu quello il segnale d’allarme, ma si tranquillizzarono quando videro tutta la neve sciogliersi e l'estate tornare. Tuttavia, quello che gli fece capire di essere in pericolo fu il fatto che nessuno dei nobili fosse ancora tornato e che dalla finestra li avevano visti muoversi come automi con Robert e Kyle che giravano liberi. Erano già usciti dalla sala riunioni e dovevano uscire dal palazzo per andare ad aiutare Crystal. Poiché la fenice non si era ancora rialzata in volo, non gli ci volle molto a capire che la ragazza era stata catturata e che dovevano liberarla. Anna seguì Graham, in quanto il ragazzo conoscesse il palazzo come il palmo della sua mano molto meglio di lei. Per il primo tratto di strada non avevano trovato guardie, questo significava che i soldati stavano ancora tornando alle loro postazioni. Anna e Graham corsero fino al corridoio che dava alla sala del trono e fu in quel momento che gli si pararono davanti due guardie.

“Va' a liberare Crystal” disse il servitore sguainando la spada che la ragazza stessa gli aveva dato.

“Graham-”

“VAI!” disse lui e i soldati subito gli furono addosso, Anna non se lo fece ripetere e subito andò in cerca della sorella. Crystal infatti si trovava nel cortile del palazzo, legata stretta da molte catene che le bloccavano mani, braccia e gambe. La caduta e il dolore al cuore improvviso l’avevano fatta ritrasformare e i soldati ne avevano approfittato per immobilizzarla. Il primo colpo di gelo e il ferimento tramite Kyle, tuttavia non furono privi di conseguenze. I capelli corvini che per il cuore gelato avevano rivelato solo una folta ciocca bianca, adesso lo erano quasi per metà e la ragazza cominciava a sentire freddo, nonostante il ritornato calore estivo. Provò a sciogliere le catene, ma non ci riuscì, si sentiva sempre più indebolita, ma con tenacia non mollò e continuò a provare, ma più usava i suoi poteri più si sentiva mancare le forze.

“Crystal!” disse una voce fin troppo allegra “Vedo che il ghiaccio sta facendo effetto, ti consiglio di non arrenderti subito, la mia vita dipende da te” disse Kyle avvicinandosi. Crystal non rispose, ma lo guardò con uno sguardo assassino.

“Chissà perché non mi sono fatta togliere il ghiaccio da mia sorella?” disse sarcastica.

“Oh, ma stai tranquilla… presto il tuo cuore si scioglierà e tua sorella non sarà più un problema” disse lui “Dopotutto, siamo vincolati. Perché essere nemici, quando potremmo essere padroni di… tutto! Oggi Arendelle, domani il mondo. Fuoco e Paura, pensa a cosa possiamo fare insieme!”

“Distruggere tutto? No, grazie”

“No… controllare! Unisciti alla mia causa. Se sei in queste condizioni è colpa di tua sorella Elsa. Guarda cosa ti ha fatto! Perché non vendicarsi?”

“Perché non ho nulla di cui vendicarmi”

“Allora tradiscila e libera tutto il tuo potenziale unendoti a me”

“Allearmi con te e tradire il mio popolo e la mia famiglia?” disse Crystal lasciandosi scappare una risata sardonica “… Preferisco morire” rispose guardandolo negli occhi determinata. Kyle sospirò.

“Il tuo carro è attaccato al mio, quindi mi dispiace, ma quella non è un’opzione… Peccato!… dovrò fare tutto da solo…” e detto ciò si allontanò lasciandola sola.

Nel frattempo, Elsa e Olaf si erano infiltrati nel castello, facendo attenzione a non attirare l’attenzione dei soldati. Tuttavia, più tempo passava e più soldati circolavano e infiltrarsi diventava sempre più difficile. Olaf inoltre passava meno inosservato di lei, ma al contrario di Elsa, se veniva colpito si sarebbe tranquillamente riassemblato, e come se non bastasse, la nevicata personale del pupazzo aveva lasciato una leggera scia di neve. Elsa allora disse al pupazzo di separarsi, in questo modo, se qualcuno avesse visto la scia, avrebbe trovato solo un innocuo pupazzo di neve, senza Regina delle Nevi. I due si separarono e seguirono due strade differenti. Ad un certo punto Elsa passò davanti ad una finestra che dava sul cortile del palazzo e vide la sorella maggiore incatenata. Subito corse verso la strada più breve che conosceva verso il cortile, rispetto alla sua posizione ossia quella sulle mura. Ma quando la ragazza fece per aprire la massiccia porta che dava sulle mura, dall’altra parte qualcuno spinse con forza facendole sbattere la fronte sulla porta e cadere a terra. Era Robert che non appena la fece cadere fu subito pronto a trafiggerla, ma Elsa si spostò rapidamente e congelò la spada a terra, rialzandosi. Robert riuscì a togliere la spada da terra e la inseguì subito sulle mura. Ma non era solo, altri soldati si fecero avanti, tutti con le iridi rosse che si lanciarono su di lei con impeto e sete di sangue. Elsa usò i suoi poteri con una nuova maestria, bloccando i colpi e i soldati, ma erano molti. Crystal da sotto aveva visto la sorella combattere sulle mura, e come se non lo avesse fatto fino adesso, tentò ancora di liberarsi, ma questa volta si spinse oltre a quello che era diventato il suo limite e ne seguì un ulteriore stretta al cuore, che fece diventare bianca un’altra ciocca di capelli.
Sulle mura intanto, Elsa stava cercando di immobilizzare il maggior numero di soldati. Era appena riuscita a bloccare l’ultimo soldato, ma per l’ennesima volta, Robert tentò di attaccarla alle spalle, ma questa volta venne bloccato dalla spada di Hans, che venne subito affiancato da Kristoff armato di piccone.

“Elsa, va a liberare Crystal, a lui ci pensiamo noi!” disse Kristoff parando un colpo di Robert. Subito dopo Hans parò un colpo del fratello e con una mossa veloce sfilò dalla fascia che aveva in vita Kristoff, il coltello del boscaiolo e lo passò ad Elsa.

“Dallo a Crystal!” disse principe e detto ciò, Elsa si allontanò.  Hans avrebbe potuto combattere contro suo fratello anche da solo, ma le ferite non glielo permettevano, aveva bisogno di aiuto. Elsa intanto corse verso Crystal, occupandosi dei soldati che le andavano incontro. Hans e Kristoff se la stavano cavando bene contro Robert, ma l’altro principe era un ottimo spadaccino. I tre si batterono senza esclusioni di colpi, ma alla fine dopo l’ennesimo attacco, Hans incrociò le spade con il fratello e invece di fare forza spingendo contro di lui, dopo una spinta iniziale, scivolò di lato facendo cadere il fratello in avanti che non appena si rialzò, per sua sfortuna venne accolto con forza da un pugno di Kristoff, che lo stordì, permettendo al consegnatore di ghiaccio di metterlo fuori gioco per un po’ colpendolo con la parte inferiore del piccone, spedendolo nel mondo dei sogni.
Elsa intanto, durante il loro combattimento, era finalmente riuscita a raggiungere la sorella, bloccando a terra con il ghiaccio, alcuni soldati.

“Crystal! Come ti senti? Hai i capelli bianchi! E la spalla?” le chiese, usando i suoi poteri su ogni serratura delle catene.

“La spalla sta bene, non preoccuparti” rispose la maggiore togliendosi le catene.

“Andiamo, dobbiamo trovare Anna e Graham” disse la bionda aprendo l’ultima catena, e passandole il coltello, ma venne bloccata dalla sorella, che la prese per un braccio.

“No, Elsa, dobbiamo eliminare Kyle, subito! Non possiamo aspettare che il mio cuore si congeli. Colpiscimi ora e facciamola finita” disse Crystal. Elsa la guardò esterrefatta, incredula a quella richiesta.

“Che cosa?! NO!” fece lei togliendole il braccio dalla presa “Dobbiamo andarcene da qui, una volta al rifugio ti toglierò il ghiaccio dal cuore e ci riprenderemo Arendelle”

“Arendelle non sarà mai salva finché Kyle è qui. Guarda cos’è successo! Con i suoi poteri, lui può controllare le menti degli altri e se mi togli il ghiaccio diventerà ancora più forte. Potrai provare la tua innocenza mille volte, ma con quel potere lui può rivoltarci contro
chiunque. L’unico modo sicuro per uccidere Kyle è uccidere me” disse la maggiore. Elsa scosse la testa, pur sapendo che la sorella aveva ragione.

“No! No! Non lo farò!”

“Elsa, non puoi affrontare Kyle! Lui non esiterebbe a ucciderti e con un potere come il suo, usato con una tale maestria, non puoi sconfiggerlo da sola!”

“Non posso farlo! Non mi puoi chiedere una cosa del genere! Sei mia sorella! Non posso ucciderti!” disse Elsa trattenendo le lacrime, sentendo una morsa al cuore per il dolore “Ci deve essere un altro modo!”

“Non c’è un altro modo e tu lo sai! Elsa, qui non si tratta di noi, ma del nostro popolo e io non permetterò che Arendelle viva nel terrore sotto il comando di un pazzo come Kyle! In confronto ad Arendelle la mia vita non conta niente! Il mio popolo viene prima di me… il tuo popolo viene prima di me” disse l’altra con un dolente determinazione. Elsa fece un passo indietro guardandola negli occhi.

“Non lo farò” disse decisa. Lo sguardo di Crystal si irrigidì

“Allora ti costringo io” disse e infiammate le mani cercò di colpirla, ma Elsa prontamente si scostò schivando il colpo, ma non sfruttò l’occasione di un contrattacco e rimase immobile con le mani sollevate, pronta ad usare i poteri. La maggiore tentò di colpirla con il coltello, ma Elsa si spostò e non contrattaccò. Crystal allora le sparò contro un getto di fuoco che Elsa parò con uno scudo di ghiaccio, ma quando finì la fiammata, lei sciolse lo scudo e basta.

“Avanti, Elsa! Colpiscimi!” disse Crystal, ma Elsa invece abbassò le mani, indicando chiaramente che non avrebbe combattuto con lei “Rimettiti in guardia e attaccami! ORA!” disse autoritaria Crystal, ma Elsa non fece niente.

“Dobbiamo trovare Anna, stiamo perdendo tempo” disse la ragazza.

“Non dovrete cercare a lungo” disse la voce di Kyle.

“ANNA!” esclamarono le due sorelle quando videro il principe tenere Anna stretta a sé premendole un pugnale alla gola. Elsa subito alzò le mani contro Kyle, ma lui premette di più la lama contro la gola di Anna costringendola a bloccarsi. Kristoff e Hans si erano avvicinati, ma quando Kyle si fece vedere erano troppo lontani per fare qualunque cosa, ed erano stati visti, ormai.

“Alt! Provaci o fai solo un passo e lei muore. Oppure, provaci pure! Se mi uccidi e morirà anche Crystal, ma tanto, tu non saresti in grado di farlo, non è una cosa ti appartiene, Elsa. ‘Uccidere’ è un concetto che ti è lontano anni-luce” disse sfottendolo, ma Crystal non si lasciò intimorire, scambiò la mano con cui teneva il pugnale e si ferì la mano destra. Il dolore fu improvviso e abbastanza forte che prima che Kyle potesse cominciare a fare il lavaggio del cervello ad Elsa, lui sentì un dolore lancinante alla mano e fece cadere il pugnale. Anna allora gli diede una gomitata nello stomaco e si allontanò di corsa verso Kristoff. Quel gesto sembrò far infuriare Kyle che corse contro di Elsa. La regina si fece avanti alzando le mani per usare i poteri.

“ELSA!” si sentì chiamare, si voltò e vide Crystal che si mise dritta con le braccia leggermente allargate in segno di più completa apertura. Voleva che la colpisse e farla finita una volta per tutte. I loro occhi si incontrarono. Elsa sapeva che Crystal aveva ragione. Lei non poteva sconfiggere Kyle da sola; per avere una possibilità aveva bisogno di Crystal che era legata al loro nemico. Lei era l’unica piccola fonte di protezione per Anna, Hans, Kristoff, Graham e tutto il regno e sapeva che Kyle ne era cosciente. Lui doveva uccidere lei per prima, allora, non avrebbe più avuto ostacoli. Elsa guardò Crystal, poi guardò Kyle che correva verso di lei con una mano che brillava di una pericolosa luce rossa, i suoi occhi iniettati di veleno e furia. Fu allora che Elsa, con il cuore pieno di dolore e le lacrime agli occhi, diede le spalle a Kyle e colpì Crystal nel petto con una stalattite che le passò da parte a parte. In quel momento, mentre Crystal cadde a terra, Kyle arrancò ma fino all’ultimo andò avanti nella speranza di colpirla, ma fu bloccato da Hans che lo fece cadere a terra puntandogli contro la spada, ma Kyle chiuse gli occhi esalando il suo ultimo respiro. In tutto il palazzo i soldati che stavano accorrendo in quel momento improvvisamente si fermarono, i loro occhi tornando del colore normale, rendendosi conto di cosa fosse accaduto. I nobili erano appena arrivati a loro volta e quando videro Kyle a terra senza vita capirono cosa era successo. Lo sguardo di tutti si focalizzò su Crystal. Elsa e Anna erano subito accorse al suo fianco insieme a Kristoff.

“Mi dispiace! Mi dispiace! Perdonami, ti prego!” disse Elsa prendendo il busto insanguinato della sorella tra le braccia, accarezzandole il volto, con le lacrime che le scendevano dagli occhi come fiumi in piena.

“Hai fatto… la cosa giusta… non c’è nulla… da perdonare…” disse Crystal con un filo di voce, sentendo le forze che l’abbandonavano.

“Ti prego, non lasciarci! Tu sei più forte del vincolo, puoi farcela!” disse Anna piangendo, tenendole una mano. La ragazza alzò l’altra mano e accarezzò il volto di Elsa e poi quello di Anna che come la sorella aveva il volto in lacrime. “Sono orgogliosa di voi… di tutte e due… sarete due grandi guide… per Arendelle” poi si volse verso i due ragazzi “Abbiate cura delle mie sorelle… e tu Anna tieni d’occhio Kristoff...” disse ammiccando un sorrisetto, sentendosi le forze mancare sempre di più.

“Te lo prometto” disse il principe. Kristoff invece si fece avanti e le prese il viso tra le mani, guardandola dritta negli occhi, nonostante anche lui si fece scappare delle lacrime.

“Ti voglio bene… tantissimo” disse il ragazzo. Crystal fece un mezzo sorriso.

“Anch’io” rispose e il ragazzo le lasciò il volto. Crystal stava morendo e questo era chiaro, Elsa doveva parlare adesso. La ragazza le accarezzò la guancia facendo sì che la sorella la guardasse.

“Crystal, io-”

“- ti voglio bene” la interruppe la ragazza, ma in quel momento, anche se un po’ malconcio arrivò anche Graham, seguito da Olaf, che con orrore vide la scena davanti a sé.

“CRYSTAL!” gridò precipitandosi accanto a lei e non permettendo ad Elsa di parlare. Il pupazzo di neve era rimasto pietrificato. Appena le fu accanto le prese la mano e le accarezzò il viso “No! No, no! Che cosa è successo?! Perché glielo avete fatto fare?!” disse il ragazzo fuori di sé. Poi vide la stalattite insanguinata, guardò Elsa con gli occhi sgranati, increduli… sconvolti.

“Graham… glielo ho detto io… non arrabbiarti con Elsa… non avevamo scelta… lo sai” disse Crystal, prima che lui se la prendesse con Elsa, con un filo di voce egli occhi socchiusi, non aveva molto tempo. Lo sguardo del servitore passò da una sorella all’altra.

“Tieni duro, ti salveremo! Elsa, fa qualcosa! Dobbiamo bloccare il sangue!”

“Graham…”

“Ti sono stato accanto da quando eravamo piccoli, non ti lascerò morire adesso!” disse il servitore con le lacrime agli occhi.

“Graham…”

“Qualcuno faccia qualcosa! Dobbiamo portarla dai troll! Dobbiamo-”

“Graham!” fece Crystal togliendo la mano dalla presa del ragazzo e mettendogliela sul volto per costringerlo a guardarla negli occhi. Crystal gli fece un piccolo sorriso, accarezzandogli i capelli per l’ultima volta, mentre lui le teneva la mano “Ti amo…” quell’ultima confessione ammutolì il ragazzo, poi la ragazza chiuse gli occhi e Crystal di Arendelle spirò tra le braccia della sorella, dopo essersi sacrificata per il suo popolo.
Fu in quel momento che Elsa e Anna scoppiarono in un pianto disperato. Kristoff teneva Anna stretta a sé, mentre la ragazza piangeva e lui con lei, tentando invano di trattenere le lacrime. Graham da accovacciato cadde a terra distrutto, incrociando le braccia appoggiandole sulle ginocchia e piangendo il suo amore perduto, incurante degli sguardi altrui. Non sentiva più niente, all’infuori di quelle due ultime parole che rimbombavano nella sua testa come tuoni in una tempesta e il suo cuore che si riempiva di vuoto. Elsa stringeva forte il corpo senza vita di Crystal, piangendo disperata, schiacciata dal rimorso e dal senso di colpa, incurante del conforto di Hans che accovacciato accanto a lei la abbracciava, per quanto possibile. Non c’era riuscita. Stava per farlo, voleva farlo e aveva fallito. Doveva solo dire ‘Crystal, ti perdono. Ti voglio bene’ e non ci era riuscita. Sua sorella era morta senza sapere di essere stata perdonata, senza sentire Elsa esprimere il suo affetto per lei un’ultima volta… e l’unica responsabiledi questo era lei, lei e il suo stupido orgoglio.

 

So che appena leggerete questo capitolo vedrò tutti i fan di Crystal sotto casa mia armati di forconi...
Questo è sicuramente il finale più bastardo che io abbia mai scritto. Soprattutto perchè è l'ultimo capitolo.
Beh, allora? Bello? Brutto? Mi volete ammazzare? Guardate che se lo fate non leggerete l'epilogo!
 Allora, ho pubblicato questo capitolo che avevo 33 recensioni... se arriviamo a 37 o 38 pubblicherò l'epilogo.... qundi...

Recensite! Recensite!
E con ciò, ci vediamo all'epilogo! ;-)
Baci
Stella




 
  
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