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Autore: pillina28    20/07/2015    5 recensioni
STORIA CON AGGIORNAMENTI LENTI
" AAA. Cercasi disperatamente Mary Poppins! Dove sei? Qui c’è un angioletto che ha bisogno di te! "
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La principessa Kagome di Aruntia ha tutto ciò che una ragazza di ventisei anni può desiderare.. tutto ma non l’amore.
Cresciuta con un padre assente e una madre troppo cinica e fredda per occuparsi di una bambina, Kagome non sa cosa significa crescere in una famiglia normale, piena di affetto e di amore.
E ora il dovere la chiama: deve sposarsi con un uomo di sangue blu e dare un erede maschio al suo casato.
Consapevole delle sue responsabilità, accetta di sposarsi, pretendendo però da quei genitori che da sempre l’hanno abbandonata, di avere un mese di libertà, lontana dalla sua famiglia e dal suo casato, per scoprire cosa si prova ad essere una donna del tutto normale.
E cosi, attirata da uno strambo annuncio su un giornale, parte per godersi i suoi ultimi trenta giorni di libertà.. non sapendo che tutto quello che ha sempre sognato sta per avverarsi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AUTRICE: Eccomi qui! Dunque, per chi non mi conosce, sono Priscilla, ho 22 anni e sono una fan di Inuyasha da molto tempo.. seguo le fanfiction di questo fandom da anni!
Chi ha gia letto l'altra mia storia sa che da Agosto dovevo tornare con una nuova storia; tuttavia ho deciso di pubbliare anche questa , il cui primo capitolo è gia pubblicato anche nella sezione romantica, perchè finalmente dopo mesi sono riuscita a continuarla.
Spero piaccia, buona lettura ^^





PREFAZIONE: Due vite opposte




Inuyasha Pov
 
<< Mi sta dicendo che Koga ha nominato me come tutore di suo figlio? >> domando con tono incredulo all’avvocato che, serio e composto, mi osserva dall’altro capo della scrivania.
L’uomo sospira e ribatte seriamente: << Capisco che per lei non è facile accettare la cosa signor Taisho ma questo è quanto. Il signor Koga e la signorina Ayame non avevano parenti in vita e hanno lasciato un testamento in cui specificano che, nel caso fosse successo loro qualcosa, la tutela legale del loro bambino sarebbe passata a lei. D’altronde eravate amici fin da bambini e presumo che lei fosse la persona più fidata tra le conoscenze del mio cliente >>.
Ascolto le sue parole mentre nella mia testa si accavallano mille emozioni: Koga, il mio più caro amico… è morto quattro giorni fa in un incidente stradale insieme alla moglie.
Chiudo gli occhi, mentre con tristezza e rammarico, ricordo il suo sorriso contagioso, la sua battuta pronta e il suo carattere spiritoso.
La vita a volte riserva delle sorprese davvero crudeli: entrambi erano cosi giovani, così innamorati.. progettavano di allargare la famiglia, di comprare una casa più grande, di invecchiare insieme e di dare una giusta educazione al loro figlioletto.
Invece tutto questo gli è stato negato.
E a rimetterci è un bambino di appena un anno che legalmente ora risulta affidato a me.
Come è potuto accadere?
 
Io non so niente di bambini!
La vita per me è il lavoro.. solo quello. Non ho la più pallida idea di come ci si comporti con un bimbo piccolo,quali siano le sue esigenze,come si cambia un pannolino o quello che mangia.
Come ha potuto Koga prendere una decisione del genere?
Perché non aveva nessun’altro.. ecco perché.
<< Allora signor Taisho, è disposto a vedere il piccolo Ryo? >> dice l’avvocato, risvegliandomi dai miei pensieri.
<< Dov’è ora? >> .
<< In questi giorni è stato affidato ad una casa famiglia dove si sono occupati  di lui al meglio, anche se il piccolo continuava a piangere e a chiedere della mamma >> risponde l’uomo sospirando.
Io ed Koga ci vedevamo spesso, ma è passato un po’ di tempo da quando ho visto Ryo per l’ultima volta: era un esserino rosa un po’ paffuto e con pochi capelli. Ricordo che ho pensato fosse davvero piccolo e ho rifiutato di prenderlo in braccio per paura di romperlo.
<< Allora? >> mi richiama all’attenzione e io fisso lo sguardo su di lui.
<< Non so se è il caso. La verità è che non so occuparmi di un bambino.. io ho sempre vissuto da solo.. il lavoro che faccio è tutta la mia vita. Come faccio a conciliare questa vita con un bambino? >> chiedo io a disagio.
L’uomo mi guarda serio e sembra manifestare disapprovazione: << Prima che lei prenda una decisione, voglio che legga la lettera allegata al testamento.. una lettera indirizzata a lei >> mi dice, sorprendendomi ed estraendo dal cassetto una busta sigillata.
L’afferro e la apro: da questa, appare un foglio tutto ripiegato con cura e fa bella mostra di sé la calligrafia di Koga:
 
“Caro Inuyasha, se stai leggendo questa lettera, vuol dire che noi due non siamo più in grado di occuparci del nostro bambino. So che hai sempre detto che non sei adatto a fare il padre, che il lavoro è la tua vita e che una famiglia non è contemplata nei tuoi piani.. ma non ho nessun’altro a cui potrei affidare la cosa più preziosa della mia vita: mio figlio è più importante di tutto il resto e,dal momento che non sono li a potermi occupare di lui, voglio che lo faccia qualcuno che so che gli darà i giusti insegnamenti, la giusta guida per la vita..qualcuno che gli racconterà com’era il suo papà e com’era la sua mamma.. qualcuno che si occuperà di lui al meglio.
Ti prego prenditi cura del nostro bambino,dagli tutto quello che noi non possiamo più dargli; fa che cresca con dei giusti valori.. e quando sarà grande magari raccontagli che suo padre e sua madre lo amavano da morire.
Ti saluto, sperando che tu faccia la cosa giusta.. e spero che tu non debba mai leggere questa lettera amico mio.
Con affetto Koga.”
 
Un nodo si forma nella mia gola: io ed Koga eravamo grandi amici, quasi come fratelli.
Perderlo è stato un colpo durissimo e mentre chiudo gli occhi, lo vedo intento a baciare dolcemente la moglie, a fare una carezza e a giocare con il suo bambino..
Non posso tirarmi indietro. Lui ha avuto fiducia in me, affidandomi suo figlio e io non lo deluderò: crescerò quel bambino come fosse mio figlio e quando sarà grande gli racconterò che aveva un padre davvero fantastico.
Cercando di mantenere l’emozione sotto controllo, alzo lo sguardo dal foglio e lo punto negli occhi dell’avvocato, che mi guarda consapevole.
<< Andiamo a prendere il piccolo Ryo>> ribatto.
 
 
 

 Kagome Pov

<< State scherzando vero? >> grido io sgomenta, alzandomi con impeto dal tavolo e facendo cadere a terra la sedia su cui ero seduta.
<< Kagome siediti e calmati.. non è questo il modo di rivolgerti a tua madre >> dice severo mio padre, con aria che non promette nulla di buono.
Faccio un respiro profondo per cercare di calmarmi e un cameriere si affretta ad aiutarmi, riassettando la sedia e aiutandomi a sedermi.
<< Kagome, sai benissimo che essendo la nostra unica figlia, hai il dovere di sposarti e dare un erede maschio al regno. Ormai hai ventisei anni ed è ora che accetti le tue responsabilità di principessa. Io e tua madre abbiamo selezionato il candidato ideale, il quale è onorato di avere il privilegio di sposarti >> mi dice mio padre, con tono freddo.
<< Ma padre.. volete obbligarmi ad un matrimonio combinato? >> chiedo agghiacciata mentre loro mi guardano impassibili.
<< Kagome sappiamo che non è facile da accettare, ma è un tuo dovere. Sposerai Hojo Akitoki .. vedi di mettertelo in testa. Il regno ha bisogno di stabilità. Sposando l’erede di una delle famiglie più ricche del nostro paese, risolleverai le sorti del regno e la popolazione vi darà il proprio appoggio >>.
<< E se io mi rifiutassi? >> chiedo atona.
Un silenzio di tomba scende nella stanza, mentre entrambi i miei genitori, il re e la regina di Aruntia, mi guardano come se fossi matta.
<< Come Re non ti concedo la possibilità di rifiutare! Sei la principessa di questo Regno! Non puoi tirarti indietro, sono stato chiaro? >> tuona mio padre sbattendo le mani sul tavolo, facendo irrigidire tutti i servitori presenti.
Sento il gelo impossessarsi del mio corpo: per anni, per loro non sono esistita.. li vedevo a malapena durante i pasti. Da loro non ho mai ricevuto affetto, solo regole e rigide ramanzine sul mio comportamento.
Sono vissuta con una schiera di bambinaie e, mamma e papà, sono state le ultime parole che ho imparato a pronunciare.
Non sono stata mai buona a nulla per loro.. ma adesso hanno bisogno di me.. per salvare il regno.
Come possono essere così crudeli?
Come possono permettere che io sposi un perfetto sconosciuto solo per salvare il Regno e per dare alla luce un erede?
Mi chiedo se abbiamo un cuore…
Io so solo che se avessi un bambino non mi comporterei mai come loro hanno fatto con me: sarei li, affianco a lui, a curarlo, a guidarlo, a consolarlo quando cade… loro tutto ciò non l’hanno mai fatto.
Ed ora pretendono che io sia una figlia ubbidiente; che sacrifichi me stessa per il Regno.
Come principessa sono stata educata a tutto questo e sono consapevole che non posso oppormi o sottrarmi alle mie responsabilità.. ma mi chiedo spesso perché dovrei farlo, perché devo accontentarli sempre quando loro non hanno mai accontentato me?
Io amo il mio Regno, ma condannarmi ad una vita di infelicità è davvero giusto?
Sospiro pensando che in effetti le condizioni del nostro paese sono abbastanza gravi e un alleanza importante come questa, decisamente potrebbe risollevarne le sorti.
<< Va bene >> dico infine segnando il mio destino.
<< Bene, vedo che cominci a ragionare figlia mia >> dice mia madre decisamente più rilassata.
<< Accetto, ma ad un patto >> dico avendo un’improvvisa illuminazione.
<< Kagome non vorrai credere di poterci ricattare vero? >> domanda mio padre alterato.
<< Non si tratta di un ricatto, ma solo di uno scambio. Accetto il matrimonio, ma in cambio voglio un mese di libertà lontana da voi e dal Regno.. >> affermo sotto il loro sguardo sconcertato.
<< Stai scherzando spero? >> dice mia madre sgomenta.
<< Affatto. Voglio avere trenta giorni di libertà in cui sarò una semplice ragazza, senza titolo e corona.. voglio vivere come una normale ragazza di ventisei anni >>.
<< Ma è una follia! Non pensi alla tua sicurezza? >> strilla mio padre.
<< Padre, sono grande abbastanza per badare a me stessa. Prenderò le giuste precauzioni per evitare di essere riconosciuta. Ma voglio questa possibilità! >> dico sicura di me.
<< Non puoi farlo, non se ne parla proprio >> afferma, scuotendo la testa.
<< Bè, in questo caso rinuncio alla corona >> dico lasciandoli di stucco.
Mia madre inizia a farsi aria con la mano, guardandomi come se fossi un’aliena.
<< Non puoi farci questo! Come puoi essere così ingrata? E non pensi al Regno? Il popolo ti adora.. cosa accadrà se tu rinunci!? >>.
<< Allora accettate la mia proposta padre, perché non intendo cambiare idea >> ribatto seria.
Per la prima volta nella mia vita, sento di aver preso la giusta decisione e voglio portare avanti la mia idea fino infondo.
I miei genitori, quelli sempre seri e composti, sembrano sotto shock e senza parole e,se la situazione non fosse cosi grave, mi verrebbe quasi da ridere.
Vedo mio padre sospirare e poggiarsi pesantemente allo schienale della seduta.
<< E va bene, trenta giorni Kagome, a partire da domani. Non un ‘ora in più sia chiaro. Al trentunesimo giorno verrai qui e sposerai Hojo, adempiendo al tuo dovere. Sono stato chiaro? >>.
<< Si padre >> ribatto un po’ sollevata.
<< Bene, allora è deciso. Cerca di fruttare questi giorni al meglio. Inutile dirti che devi far in modo che la stampa non sappia nulla di questa storia e che nessuno ti riconosca. In quale luogo vorresti recarti? >> .
<< New York >>.
 
***
 
<< Kagome, sei sicura di quello che stai facendo? >>.
<< Si Sango, sono più che sicura. Sta tranquilla non mi accadrà nulla >> la rassicuro, mentre faccio una lista delle cose che mi occorrono.
Sango è la mia assistente personale e anche la mia più cara amica. È accanto a me da anni e senza di lei non so cosa avrei fatto.
<< Potrebbe essere pericoloso! Qualcuno potrebbe riconoscerti! >> mi dice preoccupata.
<< Vedrai che non accadrà nulla: indosserò una parrucca e delle lenti colorate.. e comprerò dei vestiti larghi e anonimi. Vedrai che nessuno mi riconoscerà mai come la Kagome e sofisticata principessa Kagome di Aruntia >> dico io sorridendo, eccitata alla prospettiva di questa avventura.
La mia amica sospira, ben sapendo che con me non la spunterà: << dove vuoi andare? >> mi chiede rassegnata.
<< New York.. li tra il caos della città nessuno mi noterà. Ho intenzione di prendere un giornale e cercare un impiego che preveda anche un alloggio >> dico io, chiamando la cameriera e richiedendo un settimanale di annunci di New York.
<< Vuoi metterti a lavorare? >> mi chiede con occhi spalancati.
<< Bè perché no! Sai che mi piace darmi da fare. Voglio un lavoro che mi permetta di rendermi utile e che mi faccia vivere davvero come una donna comune >>.
Bussano alla porta e una cameriera entra porgendomi un giornale ben ripiegato.
<< Grazie Yura >> le sorrido afferrandolo.
<< Di nulla Altezza >> sorride di rimando, uscendo silenziosamente dalla stanza.
<< Vediamo un po’ cosa c’è qui >> dico aprendo il giornale e la mia amica si fa avanti per sbirciare assieme a me.
<< Sono tanti i lavori che potresti fare sai? Infondo hai due lauree, hai frequentato un corso da croce rossa, conosci tre lingue.. e sei bravissima a relazionarti con gli altri, tanto che il tuo popolo ti adora. Non penso che avrai difficoltà a trovarti un impiego adeguato >>.
<< Non voglio fare carriera Sango, voglio un impiego semplice >> dico io, mentre insieme a lei sfoglio il quotidiano, leggendo i vari annunci.
All’improvviso uno attira particolarmente la mia attenzione: “AAA Cercasi disperatamente Mary Poppins! Dove sei? Qui c’è un angioletto che ha bisogno di te!”
<< Questo! >> dico indicandolo e la mia amica spalanca gli occhi: << vuoi fare la babysitter? >> mi chiede frastornata.
<< Perché no? Infondo sono abbastanza brava con i bambini no? Ho avuto esperienza nelle scuole e nei vari orfanotrofi che ho visitato.. che ne pensi? Sarebbe davvero bello occuparsi di un bambino.. >> dico io sorridendo radiosa.
<< Bè è anche una grande responsabilità.. sei sicura di farcela? >> mi domanda lei seria.
<< Assolutamente, vedrai che saprò cavarmela >> ribatto sicura di me.
<< Bene allora fa la valigia, si parte per Manhattan >> sospira rassegnata e io non posso fare a meno di sorridere.
Libertà sto arrivando!
 



Angolino Mio

Spero che questo prologo vi sia piaciuto!
Ringrazio chi ha letto e spero mi farete sapere se volete che la storia vada avanti o meno!
La decisione di pubblicarla anche in questo fandom è perchè sono riuscita a continuarla, dopo un anno in cui era in stand by, solo immaginando i protagonisti come Inuyasha e Kagome! ^^
Quindi mi sembrava giusto metterla anche qui..!

Un bacione, lascio giudicare voi se vale la pena o meno.

Vi lascio il link dell'altra storia appena conclusa, se vi interessa: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3124778&i=1

 
   
 
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