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Autore: GReina    22/07/2015    5 recensioni
Cosa succederebbe se due semidei vedessero che la loro è solo una delle tante realtà? Cosa accadrebbe se capissero che il loro, non è l'unico mondo da scoprire? Vedremo Percy e Annabeth proiettati in un nuovo mondo a loro sconosciuto con mostri del tutto diversi da quelli che conoscono.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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14. IL PIANO

La prima prova era fissata da li a due mesi. Sarebbe stata all'inizio di Dicembre per poi lasciare liberi gli studenti per le vacanze di Natale. Ogni coppia iscritta al torneo, aveva un professore che li allenava e aiutava prima della prova. A loro toccò il professor Packiock, ma non era molto pratico sul come suggerire a due diciasettenni a sopravvivere a un drago senza magia, così quando Annabeth disse di avere un piano, non si oppose minimamente. 
Per prima cosa, dovevano capire se Percy riusciva o no a cominucare con i Thestral. Così il professore di Erbologia li portò in un piccolo boschetto dove le carrozze restavano parcheggiate tutto l'anno. In esso trovarono una mandria di cavalli scheletrici. Il figlio del signore dei cavalli iniziò a sentire i loro pensieri. Quelle creature potevano essere viste solo da chi aveva assistito ad una morte, era plausibile che i loro pensieri fossero così tetri. 
''Allora?'' lo incalzò Annabeth guardandolo con quegli occhi che sembravano vedere tutto ''Riesci a sentirli?''
''Sì'' affermo Percy ''ma non vuol dire che ci aiutaranno''
''Che aspetti?'' chiese lei impaziente ''Prova a fare conversazione no?'' il professore sembrava capire vacamente, così aggiunse 
''Questa può aiutarti'' gli porse una borsa. All'interno vi era solo carne cruda ''Non mangiano altro'' spiegò l'uomo. 
Percy avanzò. I pensieri delle creature lo mettevano sempre più giù di morale, ma si impose di rimanere concentrato. Si avvicino a quello più isolato del gruppo. Sembrava meno magro e tetro degli altri. Allungò la mano con un pezzo di carne stretta nel pugno
''hey'' iniziò Percy parlando col pensiero. Il Thestral parve sorpreso che qualcuno potesse comunucare con lui così, quindi il semidio colse l'occasione per continuare ''ti ho portato una borsa piena di carne, e se vuoi posso continuare a farlo per il resto dell'anno, ma avrei bisogno del tuo aiuto'' il Thestral si avvicinava, i pensieri tetri non lo abbandonavano, ma sembrava che la carne lo distraesse un po' ''vedi, sono iscritto al Torneo e avrei bisogno di qualche modo per distrarre il drago'' continuò con voce calma e gentile. Il Thestral era ora a portata di mano, così Percy aprì il palmo per offrirgli la carne 
''cosa vorresti che faccia in cambio della carne per un anno intero?'' sentì dire al Thestral mentre mangiava dalla sua mano 
''svolazzare sotto il naso di un drago evitando di farsi arrostire non sarebbe male'' riprese il semidio stavolta un po' più tranquillo 
''lasciami la borsa'' continuò lo pseudo cavallo masticando ancora, ma guardando il semidio negli occhi questa volta ''quando sarà il momento basta che mi chiami e arriverò, figlio del dio del mare'' disse con un leggero inchino ''in cambio voglio la tua parola che verrai a portarmi della carne ogni settimana'' 
''lo prometto sullo Stige'' concluse raggiante il ragazzo. 
Dopo la conversazione, il Thestral si fece accarezzare anche da Annabeth, e propose di far fare un giro a Percy vantandosi della sua velocità. A dirla tutta era più veloce BlackJack, ma quasto non lo disse. Era da tanto che non volava e si godette il giretto intorno al castello fino in fondo. Quando atterrarono fece i complimenti alla creatura, e gli chiese se avesse un nome. Lui gli rispose che era inutile averne uno, così il semidio decise di chiamarlo Gog. 
Il piano era stato stabilito. Se avvessero fallito in quello, il piano B consistena in, bhe, fare quello che facevano ad ogni missione in cui il piano A falliva: Improvvisare. 
I giorni scorrevano veloci, e Teddy cominciava ad allentare un po' la pressione. Di solito, appena li vedeva girava i tacchi e schizzava via. Era ancora così, ma esitava nel farlo. 
La mattina del giorno della prima prova c'era aria di festa. Tutti erano elettrizzati per quello che prevedeva il pomeriggio. Iniziò ad arrivare gente di ogni tipo da Hogsmade. C'era anche chi piazzava scommesse. Un uomo in particolare, sembrava molto risentito per il cambiamento nel regolamento, ma ciò non lo fermò dallo scommettere sul risultato. 
Quel giorno furono tra i primi ad arrivare in Sala Grande per la colazione. Si sedettero nel solito posto, sperando che almeno quella mattina, i loro amici si sarebbero seduti insieme al loro. 
Dopo un po' che si ingozzavano, videro arrivare Teddy, insieme a lui c'era Victoire ed entrambi erano attorniati da un sacco di studenti. Il motivo - capirono subito dopo - doveva essere l'uomo sulla trentina che parlava con loro. Aveva i capelli neri e spettinati come Percy, e anche negli occhi assomigliava al semidio. Portava una montatura rotonda e aveva una cicatrice a forma di saetta sulla fronte 
''Quello deve essere Harry Potter'' disse piano a Percy avvicinandosi per parlare il più piano possibile. Effettivamente l'uomo corispondeva alla descrizione della preside e dal momento che stava discutendo allegramente con Teddy era molto probabile che il mago fosse il suo padrino. 
Lo accompagnarono fino al tavolo dei professori e li si separarono. Teddy si voltò con ancora il sorriso stampato in faccia che si spense una volta incrociato lo sguardo del semidio. 
Finito di mangiare stavano andando a lezione quando furono intercettati dal professore di erbologia ''Ragazzi, voi siete esonerati dalle lezioni del mattino. Andate a mettere le tute sportive e vediamoci al campo da Quidditch''.
Le ''tute'' erano più armature, con parti in cuoio a rinforzare il petto, gli avanbracci e le coscie. Raggiunsero il campo da gioco che si era trasformato: gli spalti rimanevano, il centro non era più un prato verde con delle strisce disegnate sopra, ora era pieno di rocce a formare un terreno naturale tra gli scogli. Appena fuori il terreno roccioso era stata montata una tenda, entrandoci, vi trovarono il professor Packiock, i presidi delle rispettive scuole, qualche giornalista, il ministro e quello che presumevano essere Harry Potter. Erano gli ultimi ad arrivare, quindi iniziarono subito a spiegare le regole. ''Ancora?'' si ritrovò a pensare Percy. Per la centesima volta quindi gli venne detto di prendere quel dannato uovo d'oro senza farsi ammazzare. 
Finito di ripetere quello che avevano sentito anche troppe volte, li fecero metter in cerchio. Il ministro teneva un sacchetto fumante in mano e uno per coppia doveva ''pescare'' il proprio drago. A ripensarci ora probabilmente quella di Percy non fu una buona idea: era il secondo a pescare e non provò nemmeno ad afferrare qualcosa. Lasciò semplicemente che uno dei due draghi rimasti gli si arrampicò sul guanto. Ovviamente uscì il più feroce. 
Una volta finita la ''Pesca Fortunata'' il cannone fece partire un colpo e il Torneo ebbe inizio.



angolo autrice:
scusate il ritardo, in questi giorni ho avuto un po' da fare. So che questo capitolo è molto corto, ma compenserà il 15 dopodomani :D al prossimo capitolo <3
xxx
vostra, GReina
   
 
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