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Autore: Meissa Antares    25/07/2015    2 recensioni
Meno uno.
Ci doveva essere senz’altro una spiegazione ben plausibile per quell’evento. [...] Vide chiaramente la distanza tra i loro volti annullarsi e aveva già socchiuso gli occhi, quando sentì un dito sottile premuto contro le sue labbra.
« Non è ancora mezzanotte » disse lei, forse in preda ad un attacco di lucidità. Ma ciò sarebbe stato impossibile, poiché, se fosse stata cosciente, non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere. E con mai, si intende proprio mai: eppure, stava accadendo davvero.
« Al diavolo le tradizioni » sussurrò con voce roca, prendendo il viso della ragazza tra le proprie mani e poggiando finalmente le labbra sulle sue.
Mezzanotte.
Aveva voluto disperatamente assaggiare quelle labbra al sapore di ciliegia. Anzi no, ne aveva avuto un folle e ostinato bisogno. Come se ne andasse della sua stessa vita. [...] Ma Lily era fatta così: una volta che entrava a far parte della tua vita, non potevi fare a meno di amarla.
« Buon anno, Lily » mormorò, posandole un dolce bacio sulla fronte.
« Buon anno anche a te, Scorpius » sorrise, le labbra leggermente gonfie e i capelli scompigliati ma, per lui, non c’era spettacolo più bello al mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Racconto12 - Nuovi inizi.
Capitolo 12.
Nuovi inizi.


Scorpius&Lily


“In un bacio,
Saprai tutto quello che è stato taciuto”.
(Pablo Neruda)



« Ciao Lily, ben arrivata » Neville Paciok sollevò gli occhi scuri dai fogli di pergamena che stava leggendo con interesse. « Fatto buon viaggio? »

La ragazza uscì fuori dal camino, situato nell’ufficio dell’insegnante di Erbologia, nonché direttore della Casa di Grifondoro. Con un lieve colpo di bacchetta, si affrettò a togliere la fuliggine dai suoi abiti: per quanto fosse un metodo comodo e veloce per spostarsi da un luogo all’altro - soprattutto per i maghi minorenni -, odiava utilizzare la Metropolvere.

« Non vedo l’ora di compiere diciassette anni, così da potermi Smaterializzare a mio piacimento » replicò con un tono di voce piuttosto seccato, cosa che fece sorridere l’uomo.
« Hai passato buone vacanze? »

Scrollò le spalle, poi piegando gli angoli delle labbra all’insù, con fare divertito. « Il solito manicomio » si appoggiò con nonchalance al suo baule, scrutando il suo insegnante. « E tu? Stando a quanto mi aveva riferito Alice, prima di partire, sei rimasto ad Hogwarts, giusto? »
« È esatto » si passò una mano tra i capelli corti e scuri, scompigliandoseli leggermente. « Ma sono riuscito a convincere la professoressa McGranitt a concedermi il Natale libero » le scoccò un occhiolino, con fare complice.

Scoppiò in una risata deliziosa, portando una mano a coprirsi la bocca e lasciando intravedere le fossette sulle guance. « Immagino che non sia stata una cosa semplice »
« Ho quasi preferito l’idea di dover affrontare Voldemort e il suo serpente un’altra volta » sospirò pesantemente. « Comunque sia, credo - anzi ne sono più che convinto - che Alice sia pronta a farti un resoconto dettagliato. Specialmente per quanto riguarda una certa scopa da corsa nuova, che io ed Hannah le abbiamo regalato... »
I suoi grandi occhi color cioccolato, e dalla forma leggermente a mandorla, si sgranarono per lo stupore. « Ma non mi dire... » sul suo viso, fece capolino un sorriso malizioso, uno di quei sorrisi tipici di chi la sapeva lunga. « Le avete comprato una Nimbus 2023? » Neville si limitò a farle un cenno d’assenso con il capo e - in risposta - ottenne un fischio di ammirazione. « Ci tieni parecchio a quella coppa lassù, non è vero? »

Il professore si girò a mezzobusto sulla sua comoda poltrona in chintz - rigorosamente dai colori rosso e oro - e ricercò, non senza qualche difficoltà, il 'punto d’onore' in cui aveva sistemato la famosa Coppa di Quidditch, vinta per quattro anni consecutivi dalla squadra della sua Casa. Si appuntò mentalmente di mettere un po’ in ordine tra tutte quelle piante che aveva portato con sé dai suoi numerosi viaggi, compiuti subito dopo essersi diplomato.

« Effettivamente, devo ammettere che mi ci sono piuttosto affezionato. Inoltre, credo che - se a fine anno dovessi cedere il trofeo a Lumacorno, Teddy o Vitius - la Preside sarebbe capace di non rivolgermi più la parola e, nel peggiore dei casi, di mettermi in punizione »

Un’altra risata cristallina risuonò all’interno della stanza, facendola sembrare ancora più calda, luminosa e accogliente.

« Mi dispiace di essere arrivata così tardi, ma sai... la nonna non aveva alcuna intenzione di farci tornare indietro » sollevò gli occhi al cielo, ed emise un impercettibile sbuffo seccato.
« Spero di non averti disturbato troppo »

« Oh, nient’affatto. Mi stavo divertendo a correggere alcuni temi di Erbologia, da riconsegnare subito dopo la fine delle vacanze » sventolò allegramente un rotolo di pergamena scritto con una calligrafia minuscola e fitta: chiunque fosse il proprietario di quel compito, aveva sicuramente svolto un lavoro più che eccellente. Magari era di sua cugina Rose.

Sbirciò il primo nome sulla pila di prove già valutate, ordinatamente disposte sulla parte sinistra della scrivania dell’insegnante.

« Ah, ma sono quelli del quinto anno! » esclamò entusiasta. « Il mio l’hai già letto? »
« Sì, ma fai attenzione: sono in ordine di voto » la osservò con fare piuttosto preoccupato, indeciso se interrompere o meno le sue ricerche disparate. « Stavo giusto per iniziare quello di Hugo »

Lily si bloccò per un momento, puntando il suo sguardo verso il rotolo completamente ricoperto d’inchiostro. « Sarà sicuramente un altro Eccezionale, a giudicare da quanto ha scritto » tirò fuori, con aria vittoriosa, il suo compito, leggendo attentamente il giudizio dell’insegnante. « Mi hai dato un Oltre Ogni Previsione »
« Ritenevo che fosse un tema ben fatto » puntò le sue iridi sulla figura snella della ragazza. « Stando a quanto mi hanno detto anche gli altri insegnanti, Lily, se continui di questo passo, i G.U.F.O. saranno una passeggiata. Eccelli praticamente in tutte le materie, senza sforzo alcuno »
« Tranne in Storia della Magia » annunciò, stirando le labbra nel suo tipico ghigno di scherno. « Lì il mio... talento naturale non funziona poi così bene. Non che mi
dispiaccia » disse, incamminandosi lentamente verso la porta. « Sto seriamente pensando di farmi bocciare apposta, così da non doverla più seguire il prossimo anno » guardò il suo nuovo orologio da polso, gentile regalo natalizio da parte di Alice e Roxanne. « Bene, Albus mi aveva espressamente ordinato di “restare ferma qui”, ma credo proprio che nonna Molly lo stia trattenendo con la forza » sorrise malandrina, per nulla desiderosa di compatire il fratello maggiore. « E poi, non ho assolutamente alcuna intenzione di starlo a sentire » strizzò l’occhio con fare gioioso e sventolò allegramente una mano, in segno di saluto. « Arrivederci, professore, e buonanotte »


Si richiuse delicatamente l’uscio alle spalle, affrettandosi a percorrere i lunghi e freddi corridoi del castello - completamente deserti, a quell’ora -, ben intenzionata a rimandare al giorno seguente, la noiosa e petulante ramanzina che suo fratello le avrebbe sicuramente fatto, per non avergli dato retta.
Le sarebbe bastato fare gli occhioni dolci e tutto si sarebbe risolto per il meglio. Come se lei avesse mai dato ascolto ad Al, a Jamie o a qualsiasi altra persona che non fosse se stessa. Hugo l’aveva sempre definita uno spirito libero.

« È curioso di come debba ricordare a voi Potter l’esistenza della magia. E di come possa essere praticata grazie all’uso di una bacchetta » una voce roca e sensuale la colse alla sprovvista, facendo sì che si immobilizzasse poco prima di una rampa di scale. « Baule Locomotor »

La giovane Grifondoro si voltò verso il suo interlocutore con una lentezza disarmante, sfoderando un sorriso decisamente provocatorio e malizioso. Il colore dei capelli del ragazzo era di una tonalità di biondo spaventosamente simile al bianco e riflettevano la luce delle torce, appese su entrambi i lati del muro di pietra. Quello che, però, sicuramente, tutte le ragazze di Hogwarts avrebbero affermato, era che la bellezza di Scorpius Hyperion Malfoy stava - oltre che nel fisico statuario - nei suoi magnetici occhi plumbei: di un grigio particolare, con qualche sfumatura diversa a seconda della luce.

« Malfoy » lo studiò con particolare interesse, inclinando leggermente la testa di lato, salvo poi spostare la sua attenzione sulla sua valigia, intenta a galleggiare a qualche metro da terra.
« Ero perfettamente in grado di cavarmela anche da sola »
« Correggimi se sbaglio, ma mi pare di ricordare che la vostra Sala Comune sia al settimo piano »
« Vedo che qualcuno, qui, è ben informato... »
« Mi piace tenermi aggiornato » scrollò le spalle, con noncuranza. « E avere tutto sotto controllo »

Lily mosse qualche passo studiato nella sua direzione, avvicinandosi talmente tanto che - ciascuno - riuscì a percepire il profumo dell’altro. « Non ti piacciono gli imprevisti, Malfoy? L’adrenalina dettata dall’imprevedibilità... e tutte quelle cose che non sai se stiano per accadere o meno? » soffiò al suo orecchio, con fare provocante e tentatore.
« È un qualcosa che non sopporto minimamente » rispose utilizzando un tono di voce non troppo convincente e reprimendo a stento un brivido.
« Peccato » sussurrò, mordendosi il labbro inferiore. « Quindi, se facessi una cosa del genere non ti piacerebbe... » si alzò sulle punte, afferrandolo per le spalle, e gli stampò un caldo bacio sul collo.
« Assolutamente no » replicò, socchiudendo gli occhi.
« E questo? » gli mordicchiò delicatamente il lobo dell’orecchio sinistro, mentre il ragazzo si pietrificò sul posto, quasi come se qualcuno gli avesse lanciato un incantesimo della Pastoia Total-Body a tradimento.
« No »
« Sei testardo... » bisbigliò, annullando quasi completamente la già breve distanza che li separava. « ...Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me »
« E come pensi di riuscirci? » domandò, recuperando un po’ della sua spavalderia.

Lily era come un salto nel vuoto.

« Oh, ma è facile » ridacchiò appena, un suono che avrebbe voluto continuare ad ascoltare per il resto della sua vita.

Uno di quei salti nel vuoto in cui sai già che ti schianterai al suolo, perché non ci sarà nessun materasso ad attenderti alla fine della caduta, né tantomeno un incantesimo di Levitazione pronto ad essere utilizzato all’ultimo minuto.

Il viso della ragazza si fece sempre più vicino, e Scorpius sperò - in cuor suo - che quel momento potesse durare per sempre. Le sue narici respirarono l’odore dolce che l’avvolgeva, un lieve sentore di gigli, e non era più così sicuro di riuscire a resistere a quella meravigliosa tentazione, ancora a lungo.
Finalmente, quasi come se la sua fosse stata una preghiera silenziosa, le labbra carnose della Grifondoro si poggiarono delicatamente su quelle del ragazzo, che - preso dalla foga del momento - le cinse la vita con le braccia muscolose e l’attirò di più a sé. Lily intrecciò le mani dietro la nuca del Serpeverde, giocherellando con i corti ciuffi di capelli biondi.
Il giovane Malfoy pensò, per un folle attimo, che il cuore stesse per scoppiargli violentemente nel petto, da tante erano le diverse emozioni contrastanti che stava provando in quel preciso istante. Si separò controvoglia, incrociando immediatamente le sue iridi color cioccolato e accarezzandole lievemente una guancia rosea.
 
Poteva esistere una ragazza così dannatamente bella?

Avrebbe voluto baciarla per ore, assaggiando quelle labbra rosse e piene che - fino a qualche minuto prima - avevano lasciato un marchio indelebile, una striscia infuocata che ancora gli faceva ribollire il sangue al sol pensarci. La guardò. La guardò come mai aveva fatto prima di allora. E scoprì che entrambi avevano una luce diversa negli occhi, come se avessero preso piena consapevolezza di ciò che era accaduto. Qualcosa era cambiato, definitivamente.
Soltanto in quell’istante, Scorpius comprese appieno i suoi sentimenti, che gli offuscavano il cervello, mandando a quel paese la sua razionalità e il suo autocontrollo. La bramava. Lui voleva Lily Potter. E questo desiderio lo stava facendo letteralmente impazzire, corrodendo la sua sanità mentale in modo fin troppo lento.

« Lily, che cosa diavolo... »
Gli mise una mano sulla bocca, mettendo a tacere le sue incertezze. « Shh. Va tutto bene, non preoccuparti » le sue labbra si poggiarono sul lato sinistro della sua mandibola, scoccando un bacio lieve. « È tutto okay. Va bene perdere il controllo, qualche volta » proseguì la sua lunga tortura, depositando una scia di baci bollenti lungo il collo, e poi risalendo verso il viso.

In una frazione di secondo, decise di ascoltare il proprio cuore e di seguire ciò che il suo istinto gli stava praticamente urlando di fare. Non importava se si sarebbe spiaccicato al suolo. Fece un passo in avanti e si buttò, precipitando nel vuoto.
Invertì le posizioni, facendo sì che la schiena della ragazza si scontrasse contro uno dei solidi muri di pietra del castello. Le loro labbra si incontrarono per una seconda volta, dandogli l’impressione che fossero perfettamente equivalenti: come due tessere combacianti, di un puzzle particolarmente complesso da finire. Lily lo aveva fermamente arpionato per le spalle, impedendogli in alcun modo di scappare via - non che avesse intenzione di farlo -, mentre le mani di lui si fecero spazio sotto la camicetta della divisa scolastica femminile, sfiorando ogni centimetro della sua pelle perfetta. Aveva corso il rischio. Si era lanciato. Si era lanciato senza protezioni e...

« SVEGLIA, DORMIGLIONI! »

Un urlo - dalla tonalità ben al di sopra della media consentita, soprattutto a quell’ora del mattino - lo fece sobbalzare. Spalancò i grandi occhi argentei, tentando di districarsi dal groviglio informe che avevano assunto le sue lenzuola. Era stato un sogno. Un fottutissimo sogno.
Le tende intorno al suo baldacchino vennero tirate con fin troppa forza, facendo sì che - per un attimo - rimanesse accecato dalla luce verdognola del lago Nero, la cui innaturale trasparenza era probabilmente dovuta dal fatto che, all’esterno, risplendesse il sole. Aveva solo una gran voglia di far fuori chiunque avesse avuto quella geniale trovata.

« Giù dalle brande, coraggio! Fuori il cielo è limpido e sereno, una mattinata a dir poco perfet-... »  ma nessuno seppe mai com’era quella mattinata, perché Shane Harper venne zittito con un cuscino in piena faccia.
« Ottimo lancio, Zabs » sbadigliò Adam, girandosi poi sull’altro fianco.
« Se non l’avessi fatto tu, ci avrei pensato io. Più che volentieri » aggiunse Albus, seduto sul materasso a gambe incrociate, cruciando il povero malcapitato con un’occhiata terrificante.
Shane, dopo aver passato qualche interminabile minuto sdraiato sul pavimento, si tolse il cuscino dalla faccia e - puntellandosi su un gomito - lo rispedì al mittente. « Ma, dico io, vi siete scordati che gran giorno è oggi? » si spostò per la stanza, osservando i suoi compagni con aria severa. « È il trentun dicembre! E ciò significa che, questa sera, oltre a festeggiare la fine dell’anno, onoreremo il diciottesimo compleanno di Zabini! »¹

Nessuno degli altri sembrò aver ascoltato una sola parola del fantastico discorso che aveva appena pronunciato. Continuarono a riposare placidamente, qualcuno anche russando, addormentati in strambe posizioni nei loro comodissimi baldacchini e avvolti dal calore delle pesanti coperte.

« Oh be’, peggio per voi » disse Harper, scrollando le spalle con finta noncuranza e assumendo un’espressione offesa. « Visto che tra poco le ragazze saranno qui »
« Ragazze?! Quali ragazze?! » saltò su Albus, mettendosi a sedere con uno scatto talmente improvviso che, per poco, non venne sbalzato giù dal letto.
L’amico lo scrutò con i suoi occhi nocciola, ostentando un sorrisino vittorioso sulle labbra. « Le più importanti, mi sembra ovvio »

Quasi come se le avessero chiamate, un lieve bussare alla porta risuonò tra le pareti, scatenando altre maledizioni e imprecazioni da parte dei tre occupanti che si erano nuovamente lasciati cullare dalle braccia di Morfeo.  

« Toc, toc » Lily Luna Potter fece capolino sulla soglia, sorridendo apertamente, seguita a ruota da Alice Paciok, Sophia Stonem e Naya Quensfort.  « Per caso, siamo arrivate troppo presto? »
« ! » tuonò Blake, affondando la testa sotto al guanciale. « Nel caso in cui non ve ne foste accorte, siamo ancora in vacanza, perciò fuori dai piedi e lasciateci in pace »
« Harper compreso » mugugnò quello che doveva essere Malfoy, seppellito sotto al plaid.
« Suvvia, non è educato... » soffiò Naya divertita, osservandoli con i suoi occhi verdi da gatta.
« Non fateci caso, fanciulle, di mattina sono sempre tutti intrattabili » sussurrò Harper, con una mano a coprirsi la bocca.
« Sei tu che sei troppo vitale, Shane » brontolò Adam, continuando a tenere gli occhi chiusi. « Non è normale »

Lily ridacchiò divertita, accomodandosi con grazia sul letto di quest’ultimo e togliendogli qualche ciocca di capelli scuri dal viso, cercando in tutti i modi di renderli meno spettinati.

« ‘Giorno, raggio di sole » disse, quando gli occhi verde prato del ragazzo si posarono su di lei. « Dormito bene? »
Sbadigliò sonoramente, stiracchiandosi. « In realtà, speravo di potermi riposare ancora un po’ »
« Sono quasi le due del pomeriggio » lo informò Sophia, che si era seduta vicino a Scorpius. « Ormai avete perso il pranzo »
« Motivo in più per rimettersi a dormire. Addio »
« Zabini, stando a quello che ci ha detto Harper poco fa, è il tuo compleanno » affermò Alice, prendendo posto sul suo materasso.

Albus si riscosse, spostando il suo sguardo smeraldino dalla strana visione di un’Alice Paciok comodamente spaparanzata sull’altro lato del letto di Blake. « Ehi, è vero! » si tirò una pacca sulla fronte « Tanti auguri, Zabs! »
« Mh »
« Buon compleanno, Zabs » aggiunse Adam, giocherellando con una ciocca dei capelli di Lily.
Scorpius aprì svogliatamente un occhio, notando soltanto in quel momento la presenza di quattro ragazze nel loro dormitorio. « Voi che ci fate qui?! »
« Harper ci ha intercettate giù in Sala Grande » spiegò Lily, sorridendo malandrina. « E ha tanto insistito perchè vi aiutassimo ad organizzare la festa di stasera »
« Festa? » anche Blake si svegliò completamente. « Quale festa? Di cosa stai parlando, Rossa? Sputa il rospo! »
« Si dice che voi Serpi siete famose per la perspicacia e l’ambizione, di sicuro non per l’intelletto » ribattè aspramente, suscitando qualche risatina nelle altre ragazze. « La festa per il tuo diciottesimo compleanno, Zabini » precisò, scandendo bene le parole, come se stesse insegnando a contare ad un Troll di montagna particolarmente stupido. « E per festeggiare la fine dell’anno »

Sembrò quasi che, il ragazzo, nell’udire quella spiegazione, si fosse appena risvegliato da un lungo sogno ad occhi aperti. Prima di tutto, balzò in piedi con talmente tanta energia che gli altri lo osservarono con sguardi piuttosto perplessi e sgomenti. Subito dopo, cominciò a percorrere la stanza a grandi passi, camminando in tondo, e borbottando tra sé e sé parole sconnesse e frasi senza senso. Passarono la mezz’ora seguente a guardarlo mentre scavava un solco circolare nel pavimento di pietra e ad ascoltare la confusionaria litania che fuoriusciva dalle sue labbra.
Shane fece per aprire bocca - probabilmente, per chiedere delucidazioni al riguardo -, ma venne prontamente zittito da un’occhiata rassegnata da parte di Albus.

« Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo? » sussurrò Naya a mezza voce, ostentando un’espressione confusa.
« Sta semplicemente creando » le rispose pacatamente Adam, non riuscendo proprio a nascondere un sorrisino divertito ad un’occhiata stralunata di Lily.
« Prego? » Alice alzò elegantemente un sopracciglio.
« Nulla di cui dobbiate preoccuparvi più di tanto » disse Albus, prendendo parola col tono di un leader carismatico. « Per farvela breve, Blake sta solamente mettendo in moto quei due neuroni che gli sono rimasti in testa. Se vi concentrate a dovere, dovreste essere in grado di vedere le sue sinapsi connettersi, dopo mesi - se non addirittura anni - di inattività cerebrale »
« Quindi, fatemi capire bene » proferì la piccola Potter, attirando tutte le attenzioni dei presenti su di sé. « Ogni volta che ad una qualche lezione gli pongono una domanda, fa così? Speriamo che non si trovi mai nella condizione di dover prendere una decisione in punto di vita o di morte, perché altrimenti... bè, insomma, sarebbe spacciato »
Sophia sbuffò irritata, incrociando le braccia al petto, ed ignorando palesemente gli avvertimenti che il secondogenito di casa Potter le lanciava. « Zabini, dobbiamo chiamare i Guaritori? Oppure preferiresti un bel gruppetto di Auror? Puoi persino scegliere in quale posto fare la tua prossima gita: il San Mungo o Azkaban »

Il bel Serpeverde si voltò a fissarla, prestandole attenzione: sembrava che non avesse capito assolutamente nulla di quello che i suoi compagni andavano ciarlando, rendendo il suo viso una maschera di puro stupore.

« Di cosa vai blaterando, Stonem? »
« Quello che la cara Sophia, probabilmente, intendeva dire... » cominciò Scorpius, sollevando gli occhi al cielo. « ...É che sicuramente dovremmo darci tutti quanti una mossa. Immagino che la festa, che Shane ha deciso di organizzare senza consultare nessuno, non si preparerà certo da sola »
« Mi sembra ovvio » ironizzò Blake, come se fino a quel momento non avessero fatto altro che discutere di quello. « Fortunatamente, ci sono io, gente! Mi domando come fareste senza il mio provvidenziale aiuto » Harper si schiarì nervosamente la voce, come intimandolo ad andare avanti col suo discorso. « D’accordo » si sfregò animatamente le mani, mettendosi al centro della stanza e guardandoli con solennità. « Visto che siamo tornati ad Hogwarts soltanto ieri sera tramite la Polvere Volante e, soprattutto, visto che il tempo a nostra disposizione scarseggia inesorabilmente... Ho pensato che sarebbe molto più comodo e veloce se ci dividessimo in gruppi, a cui assegnerò uno o più incarichi da portare a termine »
« E tu, ci hai messo più di un’ora per partorire questa stronzata?! Persino un bambino di due anni ci sarebbe arrivato prima di te! » si sfogò Sophia, per poi venire prontamente trattenuta da Scorpius stesso.
« Vai avanti, Zabs » lo incoraggiò Albus, sperando di sviare l’attenzione dell’amico da quell’affronto così diretto.
« Dunque: siccome io sono il festeggiato, a me spetta il compito di stilare la lista degli invitati e di consegnare gli inviti. Paciok, sarei lieto se tu mi dessi una mano in quest’impresa: mi sembri abbastanza sveglia da potermi aiutare a scartare tutti coloro che non sono bene accetti »
« Ehm... Grazie? » sussurrò titubante, non avendo ben capito se quello fosse un complimento o un insulto ben velato.
« Naya, Shane, voi dovrete sgraffignare l’ottimo cibo delle cucine. Amico, sai come e cosa fare »
Harper si mise sull’attenti e fece il tipico gesto del saluto militare. « Signorsì, capo! »
« Al, Adam e Stonem, a voi la missione più pericolosa: dovrete trovare una quantità smisurata di alcool. Un fiume di alcool. Mi raccomando, non dovete assolutamente essere visti o intercettati. Ne va della riuscita della festa. Albus, Adam, per voi non è la prima volta, basterà che seguiate i soliti metodi »

Sophia lo fulminò con lo sguardo, mentre i due ragazzi si scambiarono un cenno d’intesa.

« Scorps, Potter... A voi due affido l’incarico più difficile: ci serve un posto spettacolare. Un luogo che abbia quello che io chiamo il wow-factor.² Ovviamente, vi toccherà anche decorarlo a dovere. Non è necessario che io lo veda, voglio poi gustarmi tutto nel suo insieme » sorrise sornione. « Bene, tutto chiaro? Sono le tre del pomeriggio, indi per cui abbiamo fino all’ora di cena per concludere l’opera. Ci ritroviamo direttamente giù in Sala Grande, okay? Buon lavoro a tutti! »
« Io mando un gufo ad Azkaban e tu al San Mungo » bisbigliò Malfoy a Sophia. « Con un po’ di fortuna, lo rinchiuderanno per il resto dei suoi giorni »



****



Albus Severus Potter adorava andarsene a zonzo per il castello, specialmente quando - per fare ciò - bisognava utilizzare la moltitudine di anfratti e passaggi segreti, necessari per non farsi scoprire da chicchessia. Nonostante mancassero ancora parecchie ore al coprifuoco, Albus era più che certo che - in quel preciso istante -, lui e i suoi due compagni d’avventura, stessero infrangendo almeno un centinaio di regole e, sicuramente, importare illegalmente dentro la scuola una spaventosa quantità di bottiglie d’alcool, era tra queste.
Improvvisamente, venne arpionato saldamente per le spalle e trascinato a forza dietro ad un arazzo, con una mano premuta sulla bocca, mentre le bottiglie tintinnarono sinistramente all’interno della sua borsa a tracolla. Sophia si sporse leggermente oltre il loro nascondiglio, assicurandosi che la via fosse libera, dopodiché si voltò a tirare un poderoso pugno al ragazzo.

« Ahia! » si lamentò il suddetto, massaggiandosi il punto colpito. « Che diavolo fai, Soph?! »
« Ma dico, sei impazzito? Dove hai la testa? Stavi quasi per farci scoprire! » e indicò la professoressa McGranitt, ormai fortunatamente lontana.
« Io... Scusate, mi ero distratto un attimo »
« Distratto? Distratto?! Potter non possiamo commettere errori! » sibilò inferocita. « A meno che tu non voglia deliberatamente farti espellere! In quel caso, prego, fai pure! »
« Sophia ha ragione, Al » aggiunse Adam, scrutando l’amico. « A che diavolo stavi pensando? »
« Non capisco a che gioco stia giocando Zabs » spiegò tutto d’un fiato, come se questo pensiero gli arrovellasse il cervello da un po’ di tempo. « Mettere in coppia Lily e Scorps... Rabbrividisco al solo pensiero di cosa possa accadere tra quei due. Come minimo, faranno saltare in aria l’intero castello »
La ragazza roteò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente. « Santo Merlino, ma per quale assurdo motivo sono l’unica, qui dentro, a vedere le cose come stanno? »
« In che senso? » chiese Adam, corrugando le sopracciglia scure.
« Date tempo al tempo. E un po’ più di fiducia a quei due » sbirciò verso il corridoio, ancora fortunatamente deserto.
« Forza, muoviamoci. Al momento non sembra esserci nessuno, ma mancano ancora due piani alla nostra Sala Comune »
« Non dovremmo portarle al luogo della festa? »
« Se tu sai quale posto hanno scelto Lily e Scorpius, adesso è il momento giusto per parlare » Albus rimase zitto. « Come pensavo »
« È nervosetta oggi, eh? » sussurrò il ragazzo all’amico, evitando accuratamente di farsi sentire dalla ragazza. « Scommetto che è per Zabini. Non ho mai capito per quale motivo lo disprezza così tanto »

Adam, rimasto stranamente in silenzio fino a quel momento, si affrettò a rispondere, sempre guardandosi furtivamente intorno. « Stalkeraggio »
« Come? »
« Saranno almeno un paio d’anni che Zabs la insegue ovunque vada, tranne che nel bagno delle ragazze. Fortunatamente, lì non ha ancora tentato di approcciarla. Comunque sia, lo sai come è fatto: spara sempre battute a destra e a manca, credo nella speranza di conquistarla. L’unica cosa che, però, è riuscito a fare fin’ora è stata quella di essere riuscito a guadagnarsi il suo odio »
L’altro lo squadrava con gli occhi praticamente fuori dalle orbite. « Non la sapevo questa storia. Nessuno dei due mi ha mai detto nulla al riguardo »
« Be’, non sono propriamente cose che vai a spifferare volentieri in giro, no? Specialmente se, per colpa di Zabs, Sophia ci ha rimesso il rapporto con il suo - ormai ex - ragazzo, Eric Huddertone »
« Stava con Huddertone?! »

Il tono di voce del secondogenito di casa Potter si alzò di un’ottava di troppo, perché Sophia - che era qualche metro davanti a loro, ispezionando la zona - si voltò a scrutarli.

« Di cosa state parlando, voi due? » domandò sospettosa, assottigliando le iridi azzurre.
« Non... Non avevamo fretta? » disse Albus, sfoderando un enorme sorriso e fingendo un’espressione di pura innocenza ed ingenuità.

La Serpeverde li esaminò ancora per qualche minuto, dopodiché girò sui tacchi e riprese il cammino verso i sotterranei.

« Oh Morgana » sbuffò, passandosi una mano tra i capelli corvini ribelli. « Pensavo che ci avesse scoperti. Comunque, cosa stavi dicendo, Adam? Che è colpa di Blake se Sophia e Huddertone si sono lasciati? »
L’amico annuì impercettibilmente col capo. « Prova ad immaginare di metterti assieme ad Alice - e non negare, lo so che ti piace -, vivete un anno in totale simbiosi e armonia, poi - per chissà quale motivo - arriva un ipotetico spasimante della tua ragazza che comincia a tormentarla ad ogni ora del giorno. E no, non cambierebbe nulla se tu fossi con lei o meno. Che faresti? »
« Penso che una bella scazzottata alla Babbana non gliela toglierebbe nessuno » riflettè, puntando i suoi occhi smeraldini sulla bionda.
« Ed è quello che è successo, ma ti assicuro che è rimasto esattamente tutto come prima. Alla fine, Huddertone ha deciso di chiudere definitivamente la questione, sostenendo che siccome Zabs voleva tanto Sophia, adesso avrebbe potuto averla tutta per sé. Peccato che non abbia considerato un piccolo particolare »
« Che Soph non lo sopporta minimamente? »
« Quello è poco, ma sicuro. Anche se, tua sorella ha proposto un’interessante teoria »
« Lily è al corrente della faccenda?! » chiese, fissandolo con aria stralunata. « Perchè devo sempre essere l’ultimo a sapere le cose? » si lamentò, afflitto.
« Credo proprio che gliene abbia parlato Sophia stessa. Per quello che ne so, si è confidata soltanto con Scorps che poi l’ha raccontato a me, col chiaro intento di ricevere un aiuto, per tirarla su di morale. Blake, ovviamente, ha assistito al fattaccio in prima persona, così come Shane, che era con lui. Pensavo che qualcuno te ne avesse parlato » i suoi occhi verdi lo sondarono preoccupati, come se si aspettasse una sceneggiata.
« E mia sorella che cosa ha detto? Sono proprio curioso di sentire il suo punto di vista, solitamente è brava in queste cose. È più furba e sveglia di quello che pensiamo »
« Lily ha affermato che, in realtà, quella di Sophia sarebbe una tattica che le ragazze mettono in atto, quando non vogliono far sapere che quel determinato ragazzo a loro piace »
« Cioè? Che sta facendo tutto questo perché in realtà è anche lei cotta di Zabs? »
« Una cosa del genere, sì »

A dispetto delle sue previsioni - come minimo si aspettava che la mascella di Albus cadesse per terra dallo stupore -, l’altro ragazzo esplose in una risata a dir poco divertita.

« Che stupidaggine! » esalò tra le lacrime, asciugandosele con una manica della divisa. « Questa volta mia sorella ha toppato alla grande!  Aspetta che ne venga al corrente il resto della famiglia: saranno felicissimi di sapere che Lils non è poi così infallibile. Cominciavano a credere che fosse una Veggente o una Legilimens, sai? Hugo, quando era piccolo, ne era completamente terrorizzato, aveva paura che potesse scoprire tutti i suoi segreti e andarli a spifferare in giro »

Adam sogghignò, immaginandosi fin troppo facilmente una versione in miniatura di Lily, totalmente assorta nell’intento di terrificare il parentame, confermando le loro assurde teorie sul fatto che fosse una Veggente o che fosse in qualche modo diventata una Legilimens.
La Stonem, poco più avanti di loro, si bloccò all’inizio dei sotterranei, in un modo talmente brusco ed inaspettato che, per poco, i due ragazzi non le si scontrarono addosso.

« Soph! » brontolò Albus, con fare decisamente scocciato. « Che succede? Perché ti sei fermata? »
« Perché abbiamo compagnia » replicò, indicando un puntino che galleggiava sopra le loro teste. « E siamo nei guai »

Pix il Poltergeist fece un’allegra capriola a mezz’aria, sghignazzando divertito.



****



« Paciok che ti prende? Sarà la centesima volta che sbuffi » protestò vivamente Blake, incrociando le sue iridi color miele. « È piuttosto fastidioso avere come sottofondo l’Espresso per Hogwarts. Mi distrai e io ho bisogno di assoluta concentrazione »
Alice roteò gli occhi al cielo, risentita. « Scusami tanto, Zabini, ma sono passati almeno tre quarti d’ora e hai scritto soltanto nove nomi sulla lista. I nostri »
« Non è un lavoro così semplice, sai? Fosse per me, ci sarebbe mezza Hogwarts questa sera, ma ho promesso a Scorpius che avrei invitato pochi intimi » la sua bocca si contrasse in una smorfia disgustata.
« E da quando in qua tu dai retta a Malfoy? »
Il viso di Blake si illuminò di colpo, come se avesse appena finito di bere un calderone pieno di Felix Felicis. « Paciok cominci proprio a starmi simpatica »

Scarabocchiò freneticamente per alcuni minuti che parvero interminabili, dopodiché posò la piuma e si sgranchì la mano destra con aria soddisfatta.

« Ecco fatto, dacci pure un’occhiata »

La ragazza scrutò attentamente il foglio, non trovando assolutamente nulla da ridire, almeno fino a quando non giunse alla fine. Lesse e rilesse quei nomi più e più volte, pensando che ci fosse un errore o che forse non era riuscita ad interpretare correttamente la scrittura del Serpeverde. Eppure...

« Che c’è? » domandò Blake, sporgendosi di lato per riuscire a sbirciare la pergamena.
« Oh... ehm... niente » si affrettò a rispondere, sperando di risultare convincente.
« Ma andiamo, Paciok! » scoppiò in una risata divertita. « Sei diventata tutta rossa, ergo: sei l’ennesima persona che conosco a non essere in grado di mentire. Forza, sentiamo » poggiò i piedi sul tavolo di legno, mise le mani dietro la nuca e cominciò a dondolarsi appena con la sedia. 
« Sono soltanto rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che tu voglia invitare parenti e amici di Lily, tutto qua »
« Be’, non mi sembra una scelta poi così insensata, ti pare? Ormai è come se la Rossa fosse parte della famiglia, non so se mi spie-... »
« Warrington e Wiggs?! Sei impazzito, per caso? »
« A tutto c’è una spiegazione, cara Paciok. Sono mesi che rincorro quei due idioti per tutto il castello, visto che mi devono dieci galeoni a testa, ma riescono sempre a volatilizzarsi nel momento più opportuno. Quindi, questa sera, dopo essermi assicurato che svuotino a dovere le loro bottiglie di Whiskey Incendiario... » ghignò malandrinamente.

La parete di pietra che celava la Sala Comune dei Serpeverde scivolò di lato, lasciando entrare Shane e Naya, entrambi con le borse a tracolla colme di ogni sorta di vettovaglie provenienti dalle cucine.

« Ce l’avete fatta! » esclamò Zabini, correndo loro incontro. « Ottimo lavoro! È filato tutto liscio? »
« Affermativo » confermò Harper. « Mentre facevamo un giro di ricognizione, abbiamo incrociato Lily e Scorps: sono riusciti a trovare il luogo perfetto per la festa » annunciò allegramente.
« Sarà senz’altro un party come Merlino comanda » gli occhi blu mare del ragazzo luccicarono di gioia.
« Quindi? Cosa facciamo? » chiese Naya. « Raggiungiamo Lily e Scorpius e portiamo loro il cibo? »
« Diteci dov’è questo posto, lo faremo io e Paciok » affermò Zabini con convinzione. « Voi due consegnate gli inviti a tutti i nomi sulla lista » diede alla Serpeverde il foglio di pergamena.
« Paciok, qual è la parola d’ordine per la Sala Comune di Grifondoro? »
« Non sono affari che ti riguardano »
« Come sarebbe? Paciok, forse non hai capito che in quell’elenco ci sono anche i nomi dei tuoi amici Grifoni » sbottò il festeggiato, perdendo la pazienza.
« Zabini è quella la parola d’ordine. Il giorno del Ballo di Natale, la Signora Grassa era un po’... su di giri, ecco. Proprio per questo motivo, a fine serata arrivando davanti al ritratto, c’era un ingorgo pazzesco. Non aveva alcuna intenzione di aprirsi per lasciarci passare, anzi: ha iniziato a blaterare parole a caso, si è messa a litigare con uno dei Prefetti di Grifondoro e quando è arrivato mio padre, stava giusto urlando: “Sono io che mi scardino tutte le volte per lasciarvi passare, anche a notte fonda! Non avete alcun rispetto per me! Quindi quello che faccio o meno dentro la mia cornice, non sono affari che ti riguardano!”. L’ha trovata così spassosa che fino alla fine delle vacanze avremo questa parola d’ordine » spiegò tutto d’un fiato, scrollando le spalle.

Naya scoppiò in una risata cristallina, dovuta sia alla storiella appena raccontata, sia alle buffe espressioni sui volti di Shane e Blake. « Io amo tuo padre, Alice » diede poi una leggera gomitata ad Harper. « Forza, muoviamoci: abbiamo un bel giro da fare e manca poco più di un’ora alla cena »
Il ragazzo annuì con convinzione. « Comunque sia, dovete recarvi al settimo piano. Lily ha detto che vi aspetteranno di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll. Ci vediamo dopo! » li salutarono con la mano, uscendo nuovamente dalla Sala Comune.

Anche l’altra coppia si avviò verso il settimo piano, parlottando di tanto in tanto di come avevano passato quella breve settimana trascorsa a casa. Finalmente raggiunsero quello che era sicuramente uno degli arazzi più strani che ci fossero all’interno delle mura del castello: un uomo - presumibilmente Barnaba il Babbeo - veniva preso a randellate dalle clave dei Troll, a cui aveva - inutilmente e stupidamente - tentato di insegnare la danza classica. Poco più avanti, ecco gli altri due ragazzi: Lily li guardava sorridendo maliziosamente, come suo solito; Malfoy, invece, aveva le braccia incrociate al petto e un’espressione a metà tra il contrariato e l’infastidito.

« Ehilà, festeggiato! » trillò la rossa, accogliendoli.
« Dove sarebbe questo fantomatico luogo, perfetto per la festa? » volle sapere Blake, guardandosi intorno. « Io non vedo proprio nulla »
« Devi avere fiducia, Zabini. Non preoccuparti è già tutto sistemato: mancano soltanto le vivande e... voi-sapete-cosa »
« Come sarebbe? » li interruppe Alice, con sguardo corrucciato. « Albus, Adam e Sophia non sono ancora arrivati? »
« Qua no di sicuro, Paciok. E ne sono più che certo, visto che la tua cara amica, qui presente, mi ha fatto rimanere di guardia - davanti al nulla - per più di un’ora » replicò Malfoy, irato.
« Be’, è strano... » disse l’amico, sfregandosi il mento con fare pensieroso. « ...Non sono mai arrivati nemmeno in Sala Comune »

Tutti e quattro si scambiarono un’occhiata decisamente preoccupata. Dove diavolo si erano cacciati?



****



« Potter »
« Zitto, Malfoy, sto pensando »

Era da almeno dieci minuti buoni che, ad intervalli regolari, continuava a ripetere il suo cognome. Era snervante.

« Potter »
« Che c’è?! » sbottò, voltandosi verso di lui e degnandolo delle attenzioni che tanto reclamava.
« È la quinta volta che vedo quello stupido arazzo, stiamo girando in tondo »

Lily si girò nella direzione da lui indicata. Di fronte a lei c’era un arazzo raffigurante un idiota che piroettava allegramente intorno ad un gruppo di Troll dall’aria palesemente confusa; dopodiché veniva malmenato selvaggiamente dagli stessi.
Maledizione. Malfoy aveva ragione.

« Ci siamo persi, Potter, ammettilo »
« Non è vero, so perfettamente dove siamo »

Negare. Negare sempre l’evidenza, Lily.

« Davvero? » la squadrò con sospetto. « E allora dimmi, di grazia, dov’è che stiamo andando? »
« Sai, Malfoy, ti sei sempre vantato spudoratamente di possedere un’intelligenza sopra la media. Perfetto: sfruttala. Sono l’unica cretina tra i due che si sta scervellando per trovare un posto quantomeno decente - e lontano da orecchie indiscrete -, per la festa del tuo amico Zabini, hai presente? »
Sbuffò, sollevando gli occhi plumbei al cielo, con fare teatrale. « Siamo nervosette, eh, Potter? Almeno spostiamoci di qui, se vedo ancora una volta Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll potrei mettermi ad urlare »
« Come hai detto, scusa? »
« Non ci senti, Potter? Ho semplicemente de-... »
« Sì, sì, ho capito » sventolò una mano con fare seccato, come a scacciare un insetto particolarmente molesto. « Intendevo: quello lì è l’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll? »

La squadrò come se si fosse ammattita tutta d’un colpo. « Ma certo, Potter » replicò sarcasticamente. « Hai mai studiato, o quantomeno seguito, Storia della Magia, ogni tanto? »
Gli sorrise, malandrina. « Certo che no, Malfoy » lo prese per mano. « Vieni, ho appena trovato un posto fantastico » si fermò all’improvviso davanti ad un muro di pietra completamente spoglio. « Ecco qua »
« Potter... Sei sicura di sentirti bene? Qui non c’è niente »
« Aspetta e vedrai » le sue iridi color cioccolato si allacciarono a quelle argentate di lui, e stirò le labbra nel sorrisino tipico di chi la sapeva lunga. « Quand’ero piccola, mio padre mi ha parlato di questo posto e... »
« Ah, allora se te l’ha detto il grande Harry Potter... siamo a posto » ironizzò, contraendo il viso in una smorfia.
Assottigliò pericolosamente gli occhi. « Per una volta nella tua vita, Malfoy, impara a fidarti del prossimo »

Stava già per ribattere con arroganza, quando una voce proveniente dal fondo del corridoio li fece sobbalzare entrambi.

« Ehi, Lily! »
« Roy, che piacere » mormorò maliziosa, studiandolo con il suo solito modo di fare accattivante.
« Pensavo che saresti tornata con il treno dopo il sei gennaio » si passò una mano tra i capelli biondi e, soltanto in quel momento, si accorse della presenza di Scorpius. « Oh. Ciao Malfoy »
« Prescott » sputò fuori, quasi ringhiando.
« Credevo che voi due foste nemici giurati o qualcosa del genere » fece un cenno verso di loro con il capo. « Non sapevo che vi frequentaste. Da quanto state insieme? »
« Eh? » dissero in coro, palesemente confusi e spiazzati da quella domanda.

 Guardando verso il basso, ne capirono il motivo: senza rendersene conto, avevano le mani ancora intrecciate. Immediatamente, si affrettarono a separarle.

« Oh, Roy, ma quanto sei stupido? » disse Lily con affetto. « Io e Malfoy non stiamo insieme! Era semplicemente un Incantesimo di Adesione Temporanea »

Il Serpeverde sentì il proprio cuore farsi decisamente più pesante, mentre un’inaspettata delusione si fece largo all’interno del suo essere. Ma certo, Scorpius, che ti aspettavi?

« Allora va bene » le sorrise apertamente, decisamente più sollevato nel sentire quella notizia. « Senti, Lily, in realtà volevo chiederti una cosa: ho appena visto in Sala Comune che hanno messo l’annuncio per an-... »
« Scusa l’interruzione, Prescott » esordì Malfoy, ostentando un sorriso tutt’altro che cordiale. « Io e la Potter dovremmo sbrigare una faccenda di vitale importanza. Quindi, visto che abbiamo fretta... se non ti dispiace, sarebbe... sì, insomma... sarebbe meglio se ti levassi dai piedi »

Gli occhi azzurri di Leroy gli lanciarono uno sguardo decisamente poco amichevole, ma decise saggiamente di non insistere; indi per cui - dopo aver salutato la ragazza con un caloroso abbraccio - si allontanò, lasciandoli nuovamente da soli.

« Ora capisco perché in giro si vocifera che Scorpius Hyperion Malfoy non abbia un cuore »

A giudicare dall’espressione sul suo viso di porcellana, Lily Luna Potter non sembrava arrabbiata anzi, dava l’impressione che si stesse terribilmente divertendo. E, forse, era realmente così.

« Dove le senti queste cavolate, Potter? »
« Insomma, non sei certamente la persona più adatta per fare amicizia, soprattutto con studenti di altre Case, ma che motivo c’era di prendersela così tanto con Roy? Non mi pare che ti abbia mai fatto nulla » piegò gli angoli della bocca carnosa in un impercettibile sorriso.
« C’era eccome: è insopportabile »
« A meno che... » continuò a sondarlo con i suoi grandi occhi color del cioccolato, leggermente a mandorla. Nei punti in cui si erano posati, Scorpius potè giurare che gli avessero lasciato un marchio infuocato sulla pelle.
« Cosa, Potter? » pronunciò stancamente, socchiudendo le palpebre.
« A meno che tu non sia geloso » inarcò elegantemente un sopracciglio vermiglio.
Sbuffò col naso. « Che stupidaggine »

Con mosse lente e ben studiate, la ragazza gli si avvicinò senza che se ne rendesse minimamente conto. « Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me » sussurrò tentatrice, contro il suo orecchio. « Comunque » riprese, scostandosi ed indicando la parete - completamente spoglia fino a qualche minuto prima - che adesso presentava una bella porta in legno massiccio, lasciando il ragazzo paralizzato per lo stupore. « Benvenuto nella Stanza delle Necessità »



****



« Pix, per favore » lo supplicò Sophia, per quella che parve la millesima volta. « Saresti così gentile da lasciarci passare? Possibilmente incolumi? »
Il Poltergeist fece una sonora pernacchia, per poi scoppiare a ridere come un pazzo. « Non penso proprio. No, no, no! » canticchiò entusiasta.

La Serpeverde sbuffò, per poi tornare indietro sui suoi passi e ricongiungersi con gli altri due compagni, tenutisi a debita distanza dallo spiritello malvagio.

« Niente da fare, con le buone non funziona » lanciò un’occhiata di sbieco a Pix, ancora alle sue spalle. « Si potrebbe tentare con qualche incantesimo, ma ho paura della ritorsione che potrebbe mettere in atto. E oggi non abbiamo proprio bisogno di essere scoperti »
« Non ci sono altri modi per raggiungere la nostra Sala Comune, vero? » domandò Albus, anche se - in cuor suo - conosceva già la risposta.
« No, purtroppo » la bionda scosse la testa con aria afflitta. « Ci ho pensato anch’io ma... »
« Ehi, Pix! »

Tutti e tre si voltarono incuriositi verso colei che avrebbe potuto essere la loro unica chance di salvezza.

Il Poltergeist fece un breve e solenne inchino a mezz’aria, perdendo subito la sua aria giocosa in favore di una più formale. « È, per caso, la Malandrina Potterina? »
« Esattamente » sogghignò appena, annuendo. « Sai, Pix, sarebbe meglio se liberassi i miei amici e mio fratello. Anche perché scommetto che quello che ho lasciato davanti all’ufficio di Gazza ti piacerà da matti »
Lo spettro spalancò gli occhi, rendendoli ancora più immensi del solito. « Una sorpresa? Per me? »
« Puoi giurarci » soffiò maliziosa.

Si inchinò un’altra volta, dopodiché cominciò a simulare una colonna sonora bellica e svolazzò via, tutto contento.
 
« Come diavolo... » cominciò Adam, a metà tra lo stupito e l’ammirato.
« Mi ha presa in simpatia, fin da quando sono arrivata ad Hogwarts ad undici anni » replicò angelicamente, facendo strada. « Per il primo scherzo che ho fatto a Gazza, sono andata a chiedergli qualche consiglio. Volevo iniziare col botto » 



****



Cominciò a bere nell’esatto istante in cui le sue mani erano riuscite ad arraffare - senza troppe cerimonie - una delle ultime bottiglie di Ogden Stravecchio rimaste. Purtroppo, quel glorioso liquore era andato via come il pane e, a testimoniarlo, c’erano i suoi numerosi compagni mezzi ubriachi che si aggiravano nei dintorni.
Hugo Weasley era tra questi, perché lo individuò in piedi - ad occhi semichiusi e con un braccio poggiato al muro -, apparentemente intento a parlare con una rigogliosa pianta decorativa. Fortunatamente per lui, Rose non lo aveva ancora visto. Scoppiò in una risata cristallina, scuotendo appena il capo con fare divertito.
Aimee Forson gli si avvicinò, col chiaro intento di trascinarlo via e di farlo riprendere un po’, ma l’impresa si stava rivelando più ardua del previsto. Nonostante la musica assordante e spacca timpani, riuscì lo stesso ad ascoltare un pezzo della conversazione.

« E quindi, ho inventato una scopa che arriva fino a Giove! Ci crederesti? »³ biascicò il ragazzo, singhiozzando leggermente.
Aimee gli toccò una spalla con fare gentile. « Hugo » lo chiamò, alzando la voce per farsi sentire. « Stai parlando con una pianta » lui si voltò a guardarla con occhi vacui, riuscendo a stento a reggersi sulle gambe. « Vedi? » gliela indicò. « Adesso, salutala, è il momento che tu venga con me » proseguì, utilizzando parole semplici e scandendole fin troppo, sperando che la capisse.
« Noooo, non voglio! » si lamentò, lasciandosi trascinare per qualche metro. « È mia amica! »
« Sembra proprio che tuo cugino si stia divertendo » Shane sbucò a tradimento alle sue spalle, facendola sobbalzare per lo spavento.
« Forse persino troppo » replicò, una volta che il suo cuore ebbe ripreso a battere ad un ritmo regolare. « Come mai tutto solo? Pensavo che tu e Zabini foste inseparabili. Dove hai lasciato la tua dolce metà? »
« È laggiù da qualche parte, circondato da uno stuolo di ammiratrici » indicò un punto non molto distante, dove Blake - in piedi su un tavolino di plastica scura - stava tenendo comizio, circondato da ragazzine del quarto anno che lo fissavano con sguardi adoranti.

Lily scosse il capo, con un’espressione a metà tra il rassegnato e il divertito.

« Ehi! » esordì all’improvviso, Harper, guardandola ad occhi sgranati. « Lentiggini, dove diavolo hai trovato quella bottiglia?! »
Istintivamente, la ragazza strinse di più a sé l’Ogden Stravecchio, come se stesse proteggendo un figlio. « Sono stata molto fortunata: evidentemente deve essere sfuggita a qualcuno. E la risposta è no, Harper »
« Oh, per Salazar » sbuffò, portando una mano a scompigliarsi i corti capelli castani. « Eddai, Lentiggini, ne sto cercando una da quando sono arrivato » le fece gli occhi dolci.
Lo esaminò per bene, mettendogli addosso anche una certa soggezione, dopodiché fece per tendergli la bottiglia. « D’accordo, Harper, ce la smezziamo. A patto che il prossimo alcolico decente che riuscirai a trovare, lo dividerai con la sottoscritta »
« Affare fatto! » trillò allegramente, afferrando il liquore e bevendone una lunga sorsata.

Sotto lo sguardo vigile e attento di Adam, i due sgraffignarono altre tre,  quattro bottiglie e si sedettero su uno dei comodissimi divanetti che contornavano la stanza.
Lily, quella sera, - così come tutte le ragazze presenti -, indossava un vestitino rosso, con la gonna leggermente a palloncino, che le arrivava di poco sopra il ginocchio. Era bella da star male. Ovviamente, molti dei ragazzi, quando passava loro davanti, si voltavano a fissarla senza alcun ritegno, persino tirando gomitate nelle costole agli amici per indicarla. Lei, di tutta risposta, li ignorava palesemente e alcuni rischiarono di ricevere una bella Fattura Orcovolante per averla importunata una volta di troppo.
I due nuovi compagni di bevute si scolarono velocemente un paio di bottiglie a testa, dopodiché si lanciarono in pista, attorniati dalla moltitudine di studenti hogwartsiani che Blake aveva avuto la bella idea di invitare. Sophia e Naya li raggiunsero poco dopo, affrettandosi a trovare il ritmo giusto per ballare quella stramba musica da discoteca. Anche Zabini, sorprendentemente, si avvicinò al gruppo di amici, sempre tenendosi a debita distanza dalla Stonem, per evitare che succedessero spiacevoli disguidi.

« Buon compleanno, Zabini! » urlò Lily, tenendo in mano una bottiglia di Whiskey Incendiario, presa chissà dove.
« Auguri, Zabs! » rincarò la dose Shane, sollevando il suo bicchiere come a proclamare un brindisi.
« Rossa, questo posto è fenomenale! » le gridò in un orecchio, congratulandosi.
« Ha abbastanza wow-factor per i tuoi gusti, quindi? » sorrise, inarcando un sopracciglio.
« Assolutamente sì! »
« Dovremmo organizzare più feste come questa! » esordì Naya, saltellando sul posto a tempo con la canzone.
« Secondo me, il merito va al fatto che - una volta tanto - Serpeverde e Grifondoro abbiano unito le loro forze » disse Sophia, mettendo un braccio sulle spalle di Lily e scompigliandole i capelli.
« Peccato che non possiamo dirlo alla McGranitt » precisò Shane, facendo scoppiare tutti in una risata collettiva, e sghignazzando a sua volta.
« Non credo che ne sarebbe tanto fiera » proferì la Quensfort, ridacchiando.
« Che dici, Naya, balliamo? » Shane le tese una mano, a cui lei si aggrappò saldamente, cominciando poi a volteggiargli attorno.
« Ooh, non trovi che siano carini quei due? » disse Sophia, tirando una gomitata complice a Lily.
« Dai tempo al tempo, Stonem! » strillò la rossa, fermandosi un attimo per togliersi quelle dannate scarpe con un tacco decisamente assassino. « Ora va molto meglio! » e le lanciò da qualche parte.

Blake, ogni tanto, spuntava come un fungo, portando con sé bicchieri colmi di Whiskey Incendiario, che - dopo accurati brindisi fatti per ogni minima sciocchezza (« Alla piovra gigante! » tuonò Zabini, rovesciando un po’ di alcool addosso ad un malcapitato Serpeverde di passaggio) - venivano vuotati in un sol sorso.
La testa di Lily diventò leggera come una piuma, sembrava che tutto il suo corpo stesse galleggiando, e quella sensazione le piaceva moltissimo, anche se la stanza tutt’intorno aveva preso a girare leggermente.

« Ehi, guardate! È arrivato Scorps! » Blake si precipitò ad accogliere l’amico, per portarlo dagli altri.

Adam, per la prima volta da quando era iniziata la serata, fece saettare il suo sguardo smeraldino dalla Potter al cugino, nonché migliore amico: aveva accettato volentieri un bicchiere, bevendone di tanto in tanto il contenuto, e faceva scorrere gli occhi plumbei per tutto l’ambiente circostante, come se cercasse qualcosa. O qualcuno.

« Non ti unisci agli altri? »
Il ragazzo sorrise leggermente, mentre incrociava il viso minuto di Alice Paciok. « Potrei farti la stessa domanda »
Arricciò il naso. « Non sono portata per le feste, non le sopporto un granchè »
« E perché sei venuta, allora? » chiese gentilmente.
« Be’, ho fatto una certa fatica nell’organizzarla, mi sembrava il minimo partecipare » sollevò le spalle.
« Giusto »
« È proprio bella, eh? » con un cenno del capo, indicò Lily: era a qualche metro di distanza, intenta a ballare su un tavolino assieme a Blake e Shane.
« Già » annuì concorde.
« Adam... » cominciò, mettendogli una mano sul braccio. « ...Lo so che ti piace. Voglio dire, l’ho notato e... insomma, secondo me dovresti buttarti »

In quel momento, Harper balzò al centro della stanza, brandendo una bottiglia di champagne e gridando che mancava soltanto un minuto alla mezzanotte.
Ad Alice e Adam vennero passati due calici colmi di quel liquido ambrato, strumenti necessari per il brindisi di inizio anno nuovo. La folla intorno a loro gridava a squarciagola il conto alla rovescia, emozionati e pieni di buoni propositi per l’arrivo di quel 2024, che ciascuno - nel proprio piccolo - spera sempre sia migliore dell’anno precedente. 

« Tre... due... uno... buon anno! » si sollevò un coro assordante e, successivamente, tutti si affrettarono a spostarsi da una parte all’altra per fare gli auguri ad amici o parenti.
« Buon anno nuovo, direi » disse Alice, sollevando il suo calice e facendolo tintinnare leggermente contro quello di Adam, che era rimasto come pietrificato a fissare qualcosa.
« Tu dici, eh? » si allontanò, ferito, ma non prima di aver indicato alla ragazza con un cenno del capo coloro che avevano attirato pienamente la sua attenzione.

Lily e Scorpius si scambiarono un ultimo bacio a fior di labbra, sulle note iniziali di ‘Magic Works’ delle Sorelle Stravagarie



****



« So, believe... That magic works... » canticchiò Lily con voce armoniosa, sussurrando le parole all’orecchio di Scorpius, in modo che le potesse sentire soltanto lui. « ...Don’t be afraid of being hurt... Don’t let this magic die... »

Erano in mezzo alla pista, circondati da una miriade di coppiette. Ballavano vicinissimi, quasi guancia contro guancia, mentre dalle casse fuoriuscivano le dolci note di una vecchia canzone delle Sorelle Stravagarie. Lily - che, grazie a sua madre, aveva sviluppato una passione per quella band - sapeva tutti i loro pezzi a memoria, cosa che il ragazzo si appuntò mentalmente. 

« ...The answer’s there... Oh, just look in her eyes... »

E  Scorpius decise di ascoltare le indicazioni e i consigli che quella canzone gli stava dando : puntò le sue iridi argentate in quelle scure di Lily, che gli regalò un sorriso malandrino e sfregò leggermente la punta del naso contro il suo. Le fece fare una giravolta, per poi riportarla velocemente tra le sue braccia muscolose e stringerla a sé. 

« ...And make your final move... Don’t be scared, she wants you too... » lui affondò il viso in quella cascata rossa che erano i suoi capelli, non prima di averle lasciato un casto bacio sul collo. « ...Yeah, it’s hard, you must be brave... Don’t let this moment slip away... »

Continuarono a muoversi lentamente, abbracciati l’uno all’altra, come se non avessero voluto lasciarsi andare mai più. Scorpius si avvicinò alle labbra rosee della ragazza con estrema calma e senza alcuna fretta, ma Lily - più veloce e più impaziente - lo attirò a sé, coinvolgendolo nell’ennesimo bacio della serata, per poi separarsi e stirare la bocca carnosa in un sorriso vero, lasciando intravedere le fossette sulle guance.

‘Magic Works’ era ormai arrivata alle sue battute finali e - sorprendentemente - questa volta fu Scorpius a soffiare dolcemente le parole all’orecchio di Lily, che rabbrividì impercettibilmente, ascoltandole con gli occhi socchiusi e lasciandosi trasportare dalla magia del momento.

« ...So dance, your final dance... ‘Cause this is your final chance »






Angolo dell'autrice:

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.

¹ Ho fatto un po' di ricerche su internet e ho scoperto che Hermione è nata il 19 settembre del 1979 (Harry e Ron sono rispettivamente nati il 31 luglio e il 1° marzo del 1980). Quindi, la nostra cara so-tutto-io preferita è di un anno più grande. Da questo, ne ho dedotto che chiunque sia nato/a dopo il 1° settembre, riceverà la lettera per Hogwarts al (quasi) compimento dei 12 anni. Stessa cosa vale per Zabini: compie 18 anni perchè è nato un anno prima degli altri.

² L'idea del "wow-factor" l'ho ripresa da Cameron Tucker di Modern Family (puntata 4x18). A chi non l'avesse mai visto, consiglio vivamente di farlo, è esilarante. :)

³ Per quanto riguarda Hugo che ha inventato una scopa che arriva fino a Giove, non sono impazzita all'improvviso: ho preso spunto da Ron in Harry Potter e il Calice di Fuoco quando, mentre fuggivano nella foresta durante l'attacco dei Mangiamorte alla Coppa del Mondo di Quidditch, incontrano un gruppo di Veela, attorniate da dei ragazzi che stavano cercando di mettersi in mostra. E il nostro caro Ron-Ron ha proprio urlato quella frase, per pavoneggiarsi un po' (faccio tanto la Hermione Granger di turno soltanto perchè sto rileggendo - credo per la millesima volta - tutta la saga). :)

Salve a tutti/e! (Scusate, dovevo assolutamente farlo).
Come vi butta, bella gente? Spero che (caldo infernale a parte) stiate tutti bene. Oramai non vi elenco nemmeno più le svariate cause della mia assenza prolungata. Che poi, per farla breve, sono sempre le stesse: sessione d'esami invernale, università, palestra, uscite con gli amici, studio, università, studio matto e disperato, sessione d'esami estiva - la peggiore in assoluto -, caldo, stanchezza a palate, vita sociale pari a zero, blocchi dello scrittore a non finire e... credo basta. Insomma, la vita da universitari è un vero spasso.
Ma basta parlare di me e dei miei numerosi problemi (tralasciando quelli mentali). Stamattina sono andata in palestra, quindi perdonate qualsiasi strafalcione o frase senza senso, ma sono a pezzi.

Siamo arrivati al dodicesimo capitolo. Io ancora non ci credo, ve lo giuro. :') Spero che il mio (solito) clamoroso ritardo nel riaggiornare la storia, possa venire perdonato con questo capitolo di ben sedici pagine. Teoricamente avrei dovuto/voluto mettere un altro pezzettino, ma... non volevo nè dividerlo in due parti, nè tantomeno farlo diventare la nuova edizione della Divina Commedia (che Dante mi perdoni), quindi ho deciso di fermarmi qui. :) Come sempre, il mio lavoro non mi convince nè soddisfa mai pienamente, ma... ormai il danno è stato fatto. E' stato piuttosto strano parlare di Capodanno/brindisi di inizio anno nuovo e cose del genere, considerato che ormai siamo quasi ad agosto. :'D
Passiamo al capitolo? Forse è meglio, sì.


Parte uno: quante/i di voi ho fatto morire con la scena Scorily? Tanti? *esplodono boati d'indignazione*. Lo so. Sono malvagia. Sadica. Crudele. Perfida. Probabilmente, giù all'Inferno, di fianco al posto di Lucifero/Satana/come volete chiamarlo, c'è sicuramente un altro posto col mio nome sopra. Mi attendono con ansia. Perciò questo caldo è decisamente utile per ambientarsi poi a quello che mi aspetterà laggiù. E-ehm *tossicchia come la Umbridge*. Comunque sia, tanti auguri al nostro caro Blake Zabini! *soffia una trombetta e lancia coriandoli*. Aaah, 18 anni! Che bell'età! *sospira*. Be', insomma, i 18 anni non si possono certo celebrare con una festicciola da niente, no? Anche se, teoricamente, nel mondo magico i 17 sono la maggiore età, ma non importa: ogni scusa è buona per fare bagarre. Tutti i nostri Serpeverde preferiti e le due Grifondoro si sono riuniti all togethaaaa per regalare al nostro Zabs una notte da ricordare. Ci tengo a precisare che, nella mia assurda fantasia, gli studenti di Hogwarts che vogliono ritornare prima al castello (come nel caso dei nostri beneamini) possono farlo attraverso la Polvere Volante, che li catapulterà nel camino del Direttore della loro Casa (ovviamente a giorni e orari stabiliti, se no chissà che ingorghi!). Altrimenti, tutti di ritorno felici e contenti con l'Espresso, immagino dopo la Befana, quindi il 6/7 gennaio.

Parte due: devo ammettere che in questo capitolo abbiamo dei momenti di friendship completamente nuovi. In questo caso, lo strano trio formato da Adam, Albus e Sophia, tutti intenti a compiere la missione più pericolosa (altro che James Bond o Mission Impossible): contrabbandare alcool. Scopriamo qualcosa di più sul "passato" della nostra bella Stonem, che ve ne sembra? Zabini-lo-stalker, ahahah, povero cuore. ♥ Dite che la teoria di Lily sarà poi così assurda, come pensa Albus? Mah, lo vedremo... ;) Quando il caro Severus dice: "Perchè devo sempre essere l'ultimo a sapere le cose?", ecco, cari lettori, la stessa cosa succede anche alla sottoscritta. Non preoccuparti, Al, sei in buona compagnia!
*Rullo di tamburi* Gente, è tornato Pix! Il nostro Poltergeist-combinaguai è riuscito a sgamarli in pieno. Come affermo sempre: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.


Parte tre: anche qui abbiamo un'amicizia totalmente nuova e un po' strana (soprattutto per Albus): Alice e Blake (Blice? Alike? Bo). Devo ammettere che questi due non mi dispiacciono affatto, chi lo sa, magari riuscirò a reinserirli in qualche altro capitolo. ♥ Spero che la parola d'ordine di Grifondoro vi piaccia tanto quanto piace a me. ♥ Quel pezzo è nato praticamente per caso, ma lo adoro (e adoro Neville, of course).

Parte quattro: Scorily is the way! ♥ Come potevo non dedicare un pezzo interamente a loro due, come!? ♥ (Aspettatevi tanti cuori, in questa quarta parte). Io, bo, li amo troppo, non c'è niente da fare. ♥ Sono sempre lì che battibeccano e si punzecchiano come se non ci fosse un domani, ma poi... eheh. E' ritornato anche l'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll. ♥ In questo modo (visto che, alla fine, questo capitolo è una "ripresa" del primo) scopriamo come sono riusciti ad avere l'idea di utilizzare la Stanza delle Necessità (bentornata ♥). Abbiamo una new-entry, ebbene sì, bella gente: Leroy Prescott, detto Roy. Mi sembra che il suo nome sia spuntato nel secondo capitolo, dovrei averlo definito come un probabile ex per la nostra rossa di casa Potter. Aaah, Scorpius, Scorpius. ♥ Questo povero ragazzo morirà di crepacuore con Lily, ne sono convinta. Abbi fede, blondie! Per quanto riguarda la frase: "Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me", tenetela bene a mente, perchè ritornerà più avanti.

Parte cinque: qua dico semplicemente che mi è piaciuta l'idea che Pix avesse preso in simpatia Lily, fin dal suo primo anno ad Hogwarts. D'altronde non è propriamente una cosa impossibile: in Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Fred e George - prima di partire e andarsene da Hogwarts sulle loro scope - avevano dato l'incarico a Pix di rovinare la vita della Umbridge al castello.

Parte sei: comincia la fiesta! Il mio adorato Hugie è sempre uno spasso, anche inconsciamente. ♥ Vi assicuro che - durante qualche serata in discoteca - di gente che parlava con alberi o se li abbracciava con aria goduta, ne ho vista parecchia. :'D Anche qui abbiamo una new-friendshipcouple: Lily e Shane. Che vi sembrano i nostri Shaily? Ho bisogno di pareri per vedere se reinserirli in parti a caso della storia o meno. :) E vogliamo parlare di Shane e Naya? (Shaya?) Eheh. Qui gatta ci cova! ♥
Vi assicuro che nello scrivere la parte finale, mi si è spezzato il cuore. Adam, tesorino, mi dispiace tantissimo! ♥ Abbi fede pure tu, perchè so che ti rifarai!

Parte sette: questo penso che sia il pezzo che preferisco di più in assoluto. ♥ Mentro lo scrivevo mi sono ascoltata la canzone penso sulle mille volte, per prendere spunto e farmi venire l'ispirazione e... voilà. Per quanto non sia una parte lunghissima, è tanto, tanto, tanto, tanto dolce. Me li immaginavo lì, intenti a ballare quella musica lenta, abbracciati stretti, stretti, sorridendosi un po' timidamente... vi dico che mi sono persino commossa. :') La pucciosità. ♥ Godetevela, perchè - ahimè, sono sadica, ve l'ho detto - dal prossimo capitolo le cose non saranno proprio così zuccherose tra questi due. D: Se vi sembra troppo (per i loro standard, insomma), ricordatevi che comunque sia entrambi hanno dell'alcool in corpo, ahahah.

E niente, direi che anche per questo capitolo abbiamo concluso. *Scoppiano cori da stadio* Per quanto riguarda il tredicesimo capitolo, al momento, ho scritto semplicemente il titolo e incollato la perfetta immagine, per il resto pagina bianca. Abbiate fede, le idee ci sono, devo solo metterle in pratica. D: Posso anticiparvi che saremo un po' ad Hogwarts - per vedere gli strascichi della festa di Capodanno - e un po' fuori Hogwarts (ritorneranno senza ombra di dubbio i nostri James&Effy e i nostri Fred&Ele, più una nuova coppia: Teddy&Victoire).
Ricordo sempre a tutti che nell'angolo autrice del 3° capitolo ci sono i volti dei personaggi e vi consiglio di dare un'occhiata, perchè in questi giorni ho apportato un po' di modifiche: ho aggiunto i prestavolti di Teddy e Victoire (quest'ultima l'ho anche cambiata, rispetto a cosa avevo scritto nell'angolo autrice dell'11° capitolo), ho cambiato i nomi di alcuni personaggi (tipo Meghan Walker che è diventata Emily Walker e Faye Glaser che è diventata Katherine Dursley. Sì, avete letto bene: Dursley. Quando spunterà, vi spiegherò ;)) e ho - purtroppo - preferito togliere di mezzo le bacchette (a parer mio creavano troppa confusione, così mi sembra più ordinato. E - col senno di poi - ritenevo che non avessero senso).
Vi lascio agli abiti della serata (tutti rigorosamente red):

Lily Luna Potter
Naya Quensfort
Sophia Stonem
Rose Weasley
Sage Spence
Roxanne Weasley
Alice Augusta Paciok

Bene, credo di avervi detto proprio tutto quanto, in caso contrario sono sempre più che disponibile a chiarire ogni dubbio. :) Abbiate fede (anche voi) e tanta pazienza per quanto riguarda il prossimo aggiornamento: ripeto che a questa storia tengo parecchio, non la lascerò mai in sospeso nè tantomeno la mollerò. Deve solo venirmi l'ispirazione giusta, le idee sono tutte nella mia testa, ma poi a metterle per iscritto non riesco. D: Anyway, stay tuned, everybody! ♥
Per il resto, vi auguro buone vacanze (io dovrei partire il 6/7 di agosto, per questo ci tenevo a riaggiornare). ♥
Un bacione, alla prossima! ♥

Fatto il misfatto.

Giorgia. ♥   

 








   
 
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