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Autore: moira78    24/01/2009    2 recensioni
Una storia triste e drammatica, fa parte anch'essa del passato. Un'idea che ho tentato di rendere nel modo più delicato possibile.
Edit del 25/02/2009: ff interamente revisionata e corretta da Tiger eyes.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo II

MIGLIORAMENTI




La settimana successiva la febbre sparì e Akane poté tornare al Furinkan. Il dottor Tofu aveva riscontrato un’anomalia nel sangue prelevato alla sua paziente. “Pochi globuli rossi e tanti globuli bianchi.” Spiegò alla famiglia. “L’apporto di ossigeno è lievemente danneggiato da questa disparità e c’è una scarsità di vitamina B12. In parole povere sarebbe utile fare altre analisi e nel frattempo somministrare del ferro aggiuntivo tramite medicinale.”
La febbre tornò altre volte, ma in forme lievi che costrinsero Akane a stare a casa non più di due o tre giorni. Nel complesso era migliorata, ma il dottore la sottopose a iniezioni vitaminiche continue e ad analisi approfondite. La debolezza non aveva raggiunto livelli allarmanti, ma da un po’ di tempo Akane era stata costretta a rinunciare al footing mattutino e alle corse estenuanti con Ranma quando era in ritardo.
Quella mattina erano per l’appunto in ritardo e Akane si stava lavando i denti con vigore, imprecando perché sapeva di non poter correre. Sputò l’acqua nel lavandino, preparandosi mentalmente a una mattinata in corridoio con i secchi, e si gelò. L’acqua era rossa. Aprì le labbra in un ghigno, studiandosi le gengive davanti allo specchio, e vide le macchie di sangue colarle sui denti. Inghiottì, disgustata, e si sciacquò la bocca una seconda volta, senza guardare stavolta.
“Akaneee! La colazione!” Le gridò Kasumi.
“Sono in ritardooo!”
“Akane, ricorda cosa ha detto il dottor Tofu!” Ribatté la sorella.
Akane sbuffò. “Sì sì, una buona colazione tutte le mattine!”
Mentre si avviava incrociò Ranma ancora in pigiama. “Ma lo sai che ore sono?”
Lui sbadigliò. “Sì che lo so… tra cinque minuti sarò di sotto per la colazione.”
Lei alzò le spalle e scese in fretta le scale. Dietro di lei, Ranma fissava le macchie rosse nel lavandino e la seguiva con lo sguardo.

Ranma fu di parola e cinque minuti dopo era di fianco alla sua fidanzata, ingurgitando la sua porzione di riso. Il tragitto verso la scuola cominciò con un vantaggio di soli due minuti.
“Accidenti, arriveremo in ritardo anche stamattina!” Dichiarò Akane scoccando un’occhiata all’orologio da polso.
“Beh pazienza!” Fece Ranma da sopra la rete.
Lei lo guardò con un sorrisetto. “Tu potresti correre avanti, non sei anemico e debole!”
“Per stamattina ti aspetterò.” Dichiarò con noncuranza. Akane fece per rispondere che tutte le mattine lui l’aspettava, tardi o no. Si sentì vagamente in colpa per costringerlo indirettamente a fare tardi, così cominciò a correre.
“Ehi, Akane, che fai?!”
“Non sono una vecchia malata e voglio arrivare in orario!”
Ranma la seguì per un po’ e quando lei barcollò la prese al volo. Akane fissò gli occhi grigio-blu di Ranma e vide preoccupazione e rimprovero. “Sto bene… era solo un capogiro.” Protestò.
“Sei una stupida, ecco cosa sei. Hai perso altro sangue stamattina, cosa credevi di fare?” Lei spalancò gli occhi, sorpresa.
“Come…?” Poi ricordò di essersi sciacquata la bocca una seconda volta, senza guardare, e capì. Non poté aggiungere altro, perché Ranma l’aveva presa in braccio. “Che far?!”
“Ti porto a scuola!” Dichiarò lui cominciando a saltare sui tetti fino al Furinkan, facendole balzare il cuore in gola. Avvertì la solidità dei suoi muscoli fluttuare sotto la sua maglietta di seta e allora si sentì davvero debole e… calda. Stava volando a scuola tra le braccia del suo fidanzato e si sentiva felice. Mai, come in quel momento, aveva amato vivere.

Ranma atterrò davanti al cancello e la posò a terra.
“Fiuuu! Appena in tempo!” Sospirò asciugandosi la fronte. Akane lo vide entrare prima di lei e lo bloccò per un braccio.
“Ranma?”
Lui si voltò a guardarla. “Cosa?”
“Grazie.” Disse lei arrossendo e posandogli un lieve bacio sulla guancia prima di precederlo in classe in tutta fretta.
Lui rimase lì allibito e non notò la figura accigliata alle sue spalle.
Akane la pagherà cara stavolta, pensò Shampoo correndo via.
   
 
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