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Autore: GReina    26/07/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se due semidei vedessero che la loro è solo una delle tante realtà? Cosa accadrebbe se capissero che il loro, non è l'unico mondo da scoprire? Vedremo Percy e Annabeth proiettati in un nuovo mondo a loro sconosciuto con mostri del tutto diversi da quelli che conoscono.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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16. PARLARE CON UN DRAGO NON E' UNA COSA DA TUTTI I GIORNI

Una volta finita la prova, raggiunsero gli altri campioni grazie a un passaggio di Gog. Si trovavano all'interno di una seconda tenda insieme a una giornalista e i suoi fotografi. Era una donna bionda, con gli occhiali e il naso ugualmente appuntiti. Indossava uno stretto abito verde e accanto a lei una penna scriveva sola. Quando i semidei entrarono, lei era intenta ad intervistare i francesi. Ebbero così occasione di parlare con i Kane.
''Carter si può sapere che cosa state facendo?'' chiese subito Percy
''Bhe...'' esitò lui ''almeno noi siamo maghi!!'' protestò ''Voi piuttosto''
''Voi sarete pure maghi, ma noi abbiamo veramente 17 anni''
''Oh certo perchè partecipare ad un torneo magico senza saper usare la magia secondo te è peggio di non essere maggiorenni?'' si difese l'egittologo
''Ragazzi'' li interruppe Annabeth ''non credo che questo sia il momento di elencare tutte le regole che stiamo trasgredendo'' disse sempre sottovoce facendo un cenno con la testa verso la giornalista 
''Hai ragione'' gli diede man forte Carter ''abbiamo le nostre buone ragioni per partecipare. Lo stesso sarà per voi, ma non credo che sia consigliabile indagare oltre'' 
Percy era d'accordo. Ogni volta che loro quattro si incontravano tutto andava storto. Immischiarsi nelle faccende di altre divinità era pericoloso, lo avevano appurato nella battaglia contro Gea, quando greci e romani per poco non si annientavano a vicenda. Il semidio era sfinito, non voleva darlo a vedere ma se avesse mollato la presa da Gog alla quale si reggeva, sicuramente le sue gambe sarebbero crollate sotto il suo peso. Era pallido, e non aveva più la forza di fare niente. Annabeth se ne accorse. Prese il braccio del fidanzato e lo sorresse con il collo. Lo aiutò ad attraversare la sala, con Gog a seguirli. Lo fece sedere nella panca di legno che trovarono in tenda e lì gli tastò la fronte
''Che cos'ha?'' chiese preoccupata Sadie 
''Ha esaurito le energie cercando di proteggere gli spalti dal fuoco'' rispose Annabeth 
''sto bene'' Percy diceva sul serio. Non era ferito, era solo tremendamente stanco, ma con la stanchezza aveva imparato a conviverci ''davvero!'' aggiunse vista l'espressione della semidea. Fu allora che gli si avvicinò la giornalista che si presentò come Rita Skeeter. Iniziò a fargi una serie di domande, fino ad arrivare a quella cruciale ''e ditemi'' esordì con la sua voce stridula ''come avete fatto a sorvolare l'arena senza una scopa?'' Gog, dietro di loro, si sentì offeso. I pensieri tetri che il semidio non sentiva da qualche minuto tornarono 
''Abbiamo cavalcato il fantastico Gog'' disse Percy cercando di tirare su di morale il destriero 
''Gog?'' chiese incerta la Skeeter 
''Sì, è un thestral'' spiegò Annabeth ''si trova proprio dietro di lei'' la giornalista si girò di scatto e allarmata. Non contribuì a risollevare l'umore di Gog che ora iniziava a scalpitare innervosito. Percy si alzò, e tra i giramenti di testa andò ad accarezzare il muso del cavallo che si calmò almeno in parte. Una serie di flash gli abbagliarono la vista. Certo non si vedeva tutti i giorni un ragazzo che accarezzava l'aria. 
''Un thestral?'' chiese la donna ''Ooh poveri ragazzi, deve essere orribile vederlo'' Gog iniziò ad insultarla di brutto. In quel momento il figlio di Poseidone credette che Arion, il cavallo di Hazel fosse un animale ben educato in confronto. ''e ditemi'' continuò imperterrita avvicinandosi pericolosamente alla faccia di Annabeth ''di chi è che avete visto la morte?'' la figlia di Atena non era pronta. Ogni volta che ripensava a tutte le volte in cui avevano visto qualcuno morire gli si bagnavano gli occhi, Percy lo sapeva, e infatti fu così. Percy si allontanò dal thestral e abbracciò la fidanzata ingnorando completamente il broncio della giornalista che si prese una bella strigliata da Sadie tra i singhiozzi di Annabeth ''Come le salta in mente di chiedere una cosa del genere a una ragazza di diciasette anni??'' spraitò la Kane, e ne avrebbe avuto ancora per molto, ma fortunatamente per la giornalista fu interrotta dall'ingresso nella tenda dei professori, del ministro e di Harry Potter che vedendo la donna in verde e Annabeth con gli occhi arrossati vicino al thestral, parve capire tutto. 
Tutti gli ultimi arrivati parevano vedere Gog, ma non fecero parola sul thestral, si complimentarono invece con i campioni. Piano piano, tutti gli spettatori stavano tornando verso la scuola, e dopo qualche minuto anche le tre coppie partecipanti al torneo iniziatono a rientrare. 
Fu difficile arrivare in Sala Comune, con tutti gli studenti che si complimentavano con loro. La maggior parte però sembrava guardali male, in particolar modo ad Annabeth. Non ci badarono molto. Superarono corridoi e scale e si rifugiarono nel punto di ritrovo dei Grifondoro. Anche i loro compagni di Casa sembravano strani, ma prima che potessero chiedergli qualcosa gli si avvicinarono Victoire e, per la prima volta da settimane, Teddy
''Ve la siete vista brutta'' iniziò il maghetto con il broncio ''mi avete fatto prendere un colpo'' 
''mi dispiace'' gli rispose Percy sorridente 
''non c'è niente da ridere! Sono morto di paura'' 
''lo so, lo so scusa, ma è bello rivederti'' fece il semidio dandogli una pacca sul braccio. 
Teddy arrossì ''non avrei dovuto compontarmi così... ora l'ho capito'' guardò Victoire con le orecchie sempre più rosse. A quanto pare la ragazzina l'aveva fatto ragionare. ''non credo che voi siate il tipo di persone che cercano la gloria''
''era ora che lo capissi'' continuò il semidio con un sorriso a trentadue denti. I compagni continuavano a guardarli chi in cagnesco, chi curiosi ''si può sapere che cosa succede?'' chiese Percy guardandosi intorno
Teddy e Victoire si guardarono prima di rispondere ''avete parlato con il drago, nessuno lo aveva mai fatto prima d'ora'' 
''era solo greco antico'' si difese Annabeth facendo spallucce ''Chiunque lo conosca avrebbe potuto parlarci.''
''Come fate a conoscere il greco?'' chiese allora stupita Victoire 
''Annabeth è una appassionata di architettura. Ama gli antichi edifici greci e tutto il resto. Quindi a iniziato a studiare la lingua antica e ha costretto anche me a studiarla, anche se non la so poi così bene'' si inventò al momento il figlio di Poseidone. La figlia di Atena parve sorpresa a sentirlo inventare una scusa valida di punto in bianco ''quindi è per questo che tutti ci guardano male?''
''I draghi sono rettili'' spiegò la streghetta ''probabilmente tutti vi credono rettilofoni''
''Rettilofoni?'' 
''In grado di parlare con i serpenti'' chirì Teddy ''in tutta la storia dei maghi solo tre persone ne sono state in grado: Salasar Serpeverde, Lord Voldemort e il mio patrigno. Harry ne era in grado grazie al legame con Voldemort, ma di solito è una cosa brutta. L'eredità del più malvagio dei quattro fondatori…'' 
''Quindi credono che siamo malvagi solo perché abbiamo parlato con un drago?'' 
''La rettilofonia fa questo effetto agli scettici'' continuò Teddy ''ma come facevate a non sapere che Voldemort parlava il serpentese? Lo sanno anche i bambini di due anni'' ora li guardava con aria sospetta. La preside li aveva avvertiti: ''il minimo sospetto e chiunque potrebbe accorgersi di non avervi mai visto o sentito nominare a Hogwarts'' ma il figlio di Poseidone non aveva idea di come uscire da quella situazione. Neanche Annabeth aveva un piano, e se lei non aveva un piano chi mai l'avrebbe potuto avere?
''Voi siete davvero studenti di questa scuola?'' riprese il mago dalla testa blu
''Certo! Cosa ti salta in mente?'' rispose subito il semidio. Teddy si accigliò, come a domandarsi perché quelle parole gli fossero uscite di bocca 
''scusate io… non so cosa pensavo'' 
''sono molto stanca'' Annabeth puntò a quel momento di quiete ''vorrei andare a stendermi un po' se non vi dispiace'' disse sbadigliando 
''non è una cattiva idea'' si accodò Percy ''mi farebbe bene dormire'' continuò dando un bacio in fronte alla fidanzata ''ci vediamo più tardi'' e salutando anche i maghi si diressero ognuno al proprio dormitorio.
L'avevano scampata per un pelo. Mentire a Teddy e Victoire era sempre più difficile. Ma la scusa che avevano usato non era del tutto una bugia. Percy era esausto. Alla stanchezza dovuta alle notti insonne si era aggiunto lo sforzo di evocare l'acqua dal suo stesso corpo. Appena si stesse sul letto si rese conto quanto in realtà avesse sonno, così si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi. 
Gli incubi non mancarono, ma almeno dormì.
   
 
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