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Autore: Crysty    18/08/2003    6 recensioni
Ha luogo alcuni anni dopo la fine del gioco. Quistis e Seifer, attraverso una girandola di eventi, si ritrovano l'uno nel cammino dell'altra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

WISHES
scritta da Crysty, tradotta da Erika, Giuditta e Alessia Heartilly
Capitolo 1: Un annuncio

Tre anni dopo la "fine"
Era il tramonto a Fisherman's Horizon, nel luogo dove il tramonto doveva essere il più bello del mondo. I colori si confondevano l'un altro e diventavano l'arazzo più prezioso e vibrante che si fosse mai visto.

L'unico occupante di un bar assai pulito non sembrava apprezzare la vista, mentre guardava fuori dalle finestre che occupavano l'intera parete.

Era tardi. Perché ancora non era tornata? La notte era pericolosa. Le isole più vicine al Paradiso e all'Inferno erano pericolose. E quella combinazione era praticamente letale, se non si era ben equipaggiati. Naturalmente, c'erano stati tutti, una volta, per notti di fila, ad allenarsi e allenarsi. Ma lei ora era sola, e stare là era difficilmente necessario come in passato. Tirò fuori il comunicatore dalla tasca e digitò il suo numero.

"Cosa c'è?" Il saluto fu brusco, sbrigativo.

"Trepe, cosa stai facendo ancora fuori?"

Un grugnito esasperato. "Mi concentro," rispose acida e chiuse la comunicazione.

"È ancora fuori?"

Squall si girò verso Zell, che era in piedi vicino all'entrata, ombreggiata da una palma. "Sì."

"Ma sono le isole più vicino al Paradiso e all'Inferno," disse Zell, imprecando a bassa voce. "Sono passati tre anni. Perché non può semplicemente..."

Squall sospirò. "È stato facile per noi andare avanti. Abbiamo persone da cui tornare a casa, cose da preparare. Per Quistis..."

"Non c'è nessuno. E niente, ma questo è perché si rifiuta di cercare altre cose," sospirò Zell. "Non penso che sia il suo destino stare da sola."

"Quando Seifer è tornato due anni fa, ho pensato che forse..."

Zell guardò l'amico attonito. "Seifer? Sul serio? Seifer Almasy?"

"Proprio lui."

"Cioè, è vero che è migliore di un tempo. Diavolo, sono persino diventato suo amico. Ma è rozzo, arrogante-"

"Che è proprio quello di cui Quistis ha bisogno. Ha bisogno di essere lei quella debole, Zell." Rinoa si unì agli uomini a tavola, con una morbida stretta di mano come saluto per Squall. Stava per continuare quando il comunicatore di Squall suonò.

"Trepe?" rispose.

"Ora puoi dirmi perché diavolo hai dovuto interrompere una battaglia con un Archeosaurus per parlarmi?" L'irritazione era evidente, e lui rabbrividì, tanto da essere felice di stare lontano da lei in quel momento.

"È tardi."

"Non sapevo di avere il coprifuoco, Istruttore Leonhart," rispose lei sarcastica.

"Non si tratta di coprifuoco, né di regole. Solo di preoccupazione. Capito?"

Dall'altra parte della linea, Quistis sospirò, rassegnata. "Ok, sto venendo. Dove sei ora?"

"FH. Fai attenzione."

"Sì... come vuoi."

"Sta venendo," riferì Squall ai due, che lo avevano osservato con interesse durante la conversazione.

"Ha preso per sé, togliendola a noi, la missione più difficile e pericolosa che potesse esserci. Perché? Come hai potuto anche solo permetterglielo?" chiese Zell, esasperato.

Rinoa rifletté. "L'ha sempre capito quando le abbiamo affidato missioni di basso livello, e ce lo ha anche detto. Ci abbiamo provato... e poi... beh... Quistis ci vuole bene, anche se non lo dà a vedere. Vuole proteggerci. E quindi, ha deciso di combattere al posto nostro... perché pensa che ha meno da perdere se..."

Squall si schiarì la gola. "Penso che sia parte del perché. Ma penso che ci sia una motivazione anche egoistica: penso che voglia rendersi conto di essere viva, anche se si tratta di provare paura."

Non sapevano come diavolo ce l'aveva fatta, ma lei li stupì tutti quanti mostrandosi un'ora dopo cavalcando un cucciolo di Archeosaurus, che aveva sellato con la sua stessa frusta.

Scese dall'animale con leggerezza, come se non avesse passato le dodici ore precedenti a destreggiarsi nel combattimento con alcune delle più pericolose bestie sulla faccia del pianeta. Il cucciolo di Archeosaurus la guardò per un attimo, e poi corse via.

"Cosa diavolo era quello? Avresti potuto farti uccidere!" esclamò Rinoa.

"...Chissenefrega."

"Si sta trasformando in te," disse Zell a Squall con una triste nota di divertimento.

"È bello vedere che ho una famiglia da cui tornare," disse Quistis, per metà sincera, e per l'altra sarcastica. Se fosse stata una persona più espansiva li avrebbe abbracciati. Ma non lo era. "Sono stanca. Vado a letto."

"È come un riccio," commentò Rinoa dopo che Quistis se ne fu andata.

"È anche molto, molto più forte di quanto lo sia mai stata prima. Avete visto come teneva il cucciolo di Archeosaurus?" esclamò Zell meravigliato.

È come un riccio. Squall ripeté le parole fra sé e sé mentre si preparava ad allenarsi. Era effettivamente più forte. Con tutti gli allenamenti e tutte le missioni che aveva svolto, ora come ora, Quistis Trepe poteva batterlo senza problemi.

Si sta trasformando in te. Le parole di Zell gli tornarono alla mente, accusatorie. Non si era interessato abbastanza. Era semplice. Se lui, o chiunque altro, le avesse mostrato che non era sola in quegli attimi cruciali dopo Artemisia, ora sarebbe stata probabilmente una persona molto più aperta. Ma tutti erano così impegnati nei cambiamenti che erano avvenuti nella loro vita che non c'era tempo, non c'era la forza di pensare agli altri.

Sì... come vuoi. Il fatto che lei usasse quella frase lo addolorava. Si ricordò di quando la usava per prenderlo in giro, prevedendo l'uso di quella frase da parte sua. Squall si allacciò per bene gli stivali, e controllò il gunblade ancora una volta. Poi guardò dall'altra parte del campo di allenamento, e vide il suo partner entrare e togliersi il soprabito.

Quando Seifer Almasy si era presentato al Garden di Balamb due anni prima, e aveva chiesto di essere riammesso, Cid si era consultato con Squall, preoccupato, sperando che al ragazzo andasse bene l'idea. Squall aveva sorpreso tutti quando si era offerto di supervisionare personalmente l'allenamento di Seifer; pensava di diventare insegnante sin da quando si era dimesso da Comandante. E dopo Artemisia, aveva guadagnato il punto di vista e la pazienza necessaria verso le persone in generale che gli faceva desiderare di dare una possibilità a Seifer.

"Niente sfide," aveva detto sia a Cid che a Seifer.

Chi poteva biasimare Cid se voleva assicurarsi che Squall fosse sincero? Squall aveva persino apprezzato la presenza di Cid all'inizio, perché calmava entrambi gli irritabili esperti di gunblade. Alla fine, e con sorprendente semplicità, i due erano riusciti a costruire una sorta di amicizia, e Cid aveva deciso che aveva cose più importanti e interessanti da fare che guardare quei due andare d'accordo, anche se di per sé era una vista incredibile.

Seifer era diventato SeeD sei mesi dopo l'inizio del suo allenamento. La notte dei festeggiamenti, si era circondato dei suoi amici, quei nuovi amici che si era dolorosamente guadagnato, proprio quelli che avevano perdonato i suoi precedenti errori.

Tutti tranne Quistis, notò Squall. No, Quistis era completamente ignara dell'esistenza dell'istruttore Almasy nel Garden di Balamb. Era stata completamente ignara di qualsiasi cosa succedesse nel Garden in generale. Si chiese se almeno sapesse che il suo matrimonio con Rinoa avrebbe avuto luogo di lì a poche settimane.

Seifer si avvicinò a Squall. "Hey, pronto alla sconfitta?"

"Nei tuoi sogni." Squall rivolse a Seifer un ghigno divertito.

La loro battaglia era elegante, uno spettacolo eccellente allo sguardo. Molti studenti amavano osservare i due istruttori di gunblade mentre si allenavano e ora affollavano i contorni della palestra. Squall faceva movimenti leggeri, puliti, e il suo arsenale di mosse gli permetteva di sferrare attacchi micidiali. Seifer da parte sue possedeva un creativo gioco di gambe e il fatto che fosse ambidestro dava vita a colorite mosse di geniale inventiva. Erano alla pari e, cosa riconosciuta da entrambi, non più rivali.

La porta della palestra fu aperta di colpo, e entrambi i combattenti si fermarono sorpresi. Gli studenti guardarono la persona che aveva interrotto la lotta con stupore; nessuna osava mai interrompere l'allenamento dei due istruttori! Una Quistis Trepe visibilmente infuriata marciò nella palestra. Gli occhi degli studenti quasi uscirono dalle loro orbite alla vista dell'unica eroina che non era mai al Garden. Quistis Trepe!

"Chi cazzo pensi di essere?" Spinse di lato Seifer e andò dritta verso Squall.

Non era armata, perciò Squall abbassò la sua arma immediatamente. "Quistis..."

"Non osare, sai!" Gli diede un pugno allo stomaco.

Era una mossa inaspettata, veloce e forte, e Squall si piegò in due per il dolore. Seifer gettò l'arma a terra e fece per aiutarlo ma Squall gli lanciò un'occhiata che gli diceva di stare indietro.

Così ecco com'era Quistis Trepe ora. Seifer rimase a fissare gli stivali militari, i pantaloni scuri, adatti per nascondersi, che le cadevano bassi sulla vita, e un top che rivelava le braccia tonificate e abbronzate. I capelli erano tenuti strettamente all'indietro ed erano raccolti in uno chignon. Aveva un aspetto severo, pareva priva di anima ed era incredibilmente bella.

Seifer si era sempre chiesto negli ultimi due anni come fosse diventata la sua ex istruttrice. In un certo senso, era rimasto deluso nel sapere che non aveva ripreso il suo vecchio posto. Era tornato a Balamb proprio per continuare a studiare sotto la sua guida. Per quanto si fosse lamentato, alla fine Quistis era davvero la migliore insegnante che avrebbe mai potuto volere.

Aveva scoperto presto che era diventata una leggenda: bella, intelligente e fredda. Una SeeD di livello A, e sempre fuori dal Garden in missione. Dicevano che non tornava mai; chiamava solo per fare rapporto e ottenere nuovi incarichi. Aveva sentito qualcosa dei suoi viaggi dagli altri, e la folle esagerazione della sua forza, ma persino Irvine aveva ammesso che probabilmente ora era in grado di battere Squall.

E poteva crederci, soprattutto adesso, quando lo aveva ridotto a un ammasso ai suoi pedi. Temeva che avrebbe cominciato a dargli calci da un momento all'altro.

Cid arrivò di corsa.

"Ma di che parli?" chiese Squall con il fiato corto.

"Lo sai bene," sibilò lei.

"Ho solo detto a Cid che pensavo dovessi prenderti una vacanza."

"Già, a vita," ringhiò lei.

"Non è stato Squall a dire a Cid di limitarti. Sono stata io." Edea si fece avanti.

Gli occhi di Quistis si spalancarono, "Oh." Tese la mano a Squall, e lo aiutò ad alzarsi, mentre lo curava con la magia. "Scusa," disse a disagio.

Seifer si chiese se l'avesse detto così a disagio perché in imbarazzo o perché non fosse abituata a scusarsi. Le parole erano state pronunciate in un tono brusco, e aveva perso quell'educazione ed eleganza nell'espressione che aveva avuto da insegnante.

Poi si voltò verso Edea, confusa. "Perché?"

"Lo spettacolo è finito," disse Squall bruscamente agli studenti. "Fuori."

"Ci incontriamo nella sala conferenze fra dieci minuti. Squall, chiama gli altri," disse Cid.

"Seifer, voglio che ci sia anche tu," aggiunse Edea.

Fu allora che Quistis si rese conto che la persona che era rimasta in piedi accanto a Squall per tutto quel tempo era nient'altro che Seifer Almasy. Che diavolo ci faceva lì?

Non l'aveva riconosciuto, concentrata com'era prima solo sul farla pagare a Squall. I capelli di Seifer erano più lunghi ora, come quelli di Squall, tenuti indietro da una bandana, e bagnati dal sudore causato dall'allenamento. Ma non erano stati i capelli a sconvolgerla. Era l'intera... aura che emanava, il che spiegava perché non l'aveva riconosciuto in un primo momento. Era rilassato. Lo fissò nei brillanti occhi verdi per un millisecondo e capì che aveva perso tutto il disprezzo e l'odio che aveva avuto dentro, per chiunque, e ora era in pace.

Ne era invidiosa. Si girò e uscì a grandi passi dalla palestra.

Seifer la guardò andarsene. Gli occhi di lei assumevano striature dorate quando si arrabbiava. E non erano blu, come i suoi ammiratori avevano affermato. Erano viola, e tumultuosi, una fusione di umori, come il tramonto di Fisherman's Horizon.

Era in ritardo, ma se lo aspettava. Dopo tutto, era arrabbiata come una bestia e l'ultima cosa che voleva in quel momento era probabilmente obbedire agli ordini. Squall guardò Edea preoccupato. "È sicura di sapere quello che fa?"

"Non preoccuparti. Andrà tutto bene."

Lo disse con lo stesso tono che aveva usato quando era un bambino piccolo, quando le sue parole sembravano semplicemente... rilassarlo. E perciò sospirò pesantemente, e credette, anche se solo per un secondo, che Quistis Trepe non avrebbe per davvero preso a calci qualcuno quando sarebbe arrivata lì.

Selphie chiese, "come sta?"

"È ferita," disse Squall piano.

"Avrei dovuto starle accanto," disse Zell.

"Tutti avremmo dovuto," sospirò Irvine.

La porta si aprì e tutti quanti persero lo sguardo di compassione che avevano avuto fino a poco prima. Quistis li avrebbe odiati se avesse saputo che avevano pietà di lei.

Entrò con lunghi passi cadenzati. "Salve a tutti." Stava cercando di sembrare serena. Dopo tutto, voleva bene a quelle persone. Non se n'era mai dimenticata. Ma quella situazione la stava facendo diventare matta. "Mi dispiace di non aver potuto ancora avere un momento per stare con voi. Sono arrivata ieri sera tardi, e questa mattina sono stata occupata con un certo incontro," disse in tono di accusa, guardando Cid.

"Lo sappiamo," disse Edea. "Ma abbiamo cose importanti di cui discutere. Prendi il posto vuoto accanto a Seifer." Edea aveva messo strategicamente a sedere tutti quanti, lasciando Seifer alla sinistra di Quistis, e Squall alla sua destra, mentre lei e Cid le stavano di fronte.

Quistis si sedette sospettosa, fissando con disprezzo l'uomo con il soprabito accanto a lei, prima di focalizzare la sua attenzione su Edea, che ora stava osservando Cid con estrema serietà. Squall osservò l'esame a cui stava sottoponendo i presenti con interesse, mentre Seifer giocherellava con un filo scucito della manica.

"Volevamo che foste tutti presenti perché abbiamo qualcosa di importante da dire a Quistis, e pensiamo che sia meglio che abbia il vostro supporto," disse Edea.

Quistis rimase in silenzio.

Edea si girò verso di lei. "Come sai, dopo la tua ultima missione, ti abbiamo chiesto di tornare al Garden, due giorni fa. Te l'avremmo detto ieri, nel giorno del tuo compleanno, ma sei sparita per giocare coi mostri."

Il suo compleanno. Se n'era dimenticata. Evviva. Sono sopravvissuta per un altro anno, si congratulò da sola con sarcasmo. Non aveva mai detto agli altri la data del suo compleanno. Era un dettaglio poco importante, come il numero di scarpe che portava oppure il suo colore preferito. Perciò si sentì in colpa quando gli occupanti della stanza spostarono tutti il peso sulle sedie, a disagio. "Sentite, non ve l'avevo detto, perciò non mi aspettavo che lo sapeste. Diavolo, me n'ero dimenticata pure io."

"Beh, ma il fatto che loro non sapessero la data del tuo compleanno non è la ragione per cui ti abbiamo chiamata qui,"disse Cid. "Dal momento che ora hai ventun anni, sei una persona adulta. Non sei più sotto la custodia del Garden.

Quistis non aveva mai pensato a questo. L'avrebbero buttata fuori? Si trattava di questo? Ma era uno dei migliori SeeD!

"Ora, prima che tu dica altro sulla mia decisione di toglierti il tuo grado, Edea ed io volevamo farti sapere anche qualcos'altro," spiegò Cid.

Edea iniziò a parlare dolcemente. "Quistis, ora che hai ventun anni, sei anche entrata in possesso del tuo cognome e della tua fortuna, che fino ad ora è rimasta segretamente in nostro possesso per buone ragioni. Ora potrai conoscere il tuo passato, Quistis."

Quistis sembrava stupita. "Non sapevo che sapeste da dove venivo... non pensavo nemmeno che..."

"Ci sei stata affidata tempo fa, per proteggerti."

"Proteggermi?"

"Tuo padre, Killian Trabia, era un uomo molto importante e ricco, nonché uno dei miei migliori amici," disse Cid.

"Killian Trabia? È stato lui a fondere il Garden di Trabia," ricordò Selphie.

"Sì, quando Edea ebbe l'idea della SeeD, volevamo cominciare subito, ma ci mancavano i fondi per farlo. Killian e sua moglie June erano d'accordo con il nostro progetto, però, e fondarono il primo Garden, quello di Trabia, dove ho fatto per la prima volta da Preside," continuò Cid.

Edea proseguì. "Killian era anche il presidente di Galbadia. Lui e sua moglie governavano il paese nella pace più completa. Avevano una figlia, Quistis Trabia, una bellissima bambina, con i capelli di sua madre e gli occhi di suo padre."

"Ma Trabia è stato anche vittima di un colpo di stato quindici anni fa," disse Squall laconicamente.

"Sì, è stata opera del suo migliore amico, Vinzer Deling. Cercando di salvare sua figlia, June Trabia mi affidò Quistis, e mi chiese di tenerla al sicuro. Killian e June furono uccisi in un'esplosione all'interno del palazzo presidenziale alcuni giorni dopo. Fu detto che anche la bambina era morta nell'incidente, ma il suo corpo non fu mai trovato, così come i documenti che certificavano il possesso della sua ricchezza e delle sue terre, che fino ad oggi stanno aspettando di essere reclamati," concluse Edea.

La stanza rimase in silenzio.

Cid riprese, "tuo padre e tua madre erano brave persone, Quistis. Ti amavano molto, e ci hanno chiesto specificamente di tenerti nascosta la tua identità fino ai ventun anni, quando pensavano che il mondo sarebbe stato più sicuro e Vinzer Deling molto probabilmente senza più potere, che ora come ora è una condizione che si è avverata."

"Cosa c'è di così importante riguardo a Deling?" chiese Squall.

"A quel tempo, era importante per Deling trovare dei fondi. La sua campagna militare gli stava costando molto, e aveva bisogno di soldi e in fretta. Perciò premeva per una promessa che sua moglie ormai morta aveva fatto a June: far sposare Quistis con suo figlio," rispose Cid.

"Una bella dote..." rifletté Irvine.

Quistis era scioccata. Aveva una famiglia, e l'aveva persa di nuovo altrettanto velocemente. Persa per colpa di un unico uomo pazzo e malato.

"Possiamo saperne di più sulla promessa che si fecero le due madri?" chiese Rinoa.

"Era più un loro desiderio. Kayla era bella e buona, e una delle migliori amiche di June sin dai tempi della scuola. Il figlio di Deling e Quistis erano nati lo stesso giorno. Le loro madri dicevano sempre che era come se il destino avesse deciso che dovessero stare insieme. E speravano che un giorno i figli avrebbero imparato ad amarsi e si sarebbero sposati," rispose Edea.

"Che è successo al figlio?" chiese ancora Rinoa.

"Nonostante Kayla fosse bella, amorevole e gentile, suo marito non lo era affatto. L'aveva sposato perché costretta dalla famiglia, e, come si conveniva, aveva dato alla luce un erede. Dopodiché fu praticamente messa da parte, e morì di malattia." Edea si fermò. "Suo figlio l'adorava, e fu devastato dalla perdita. Vedete, suo padre non lo amava affatto, e solo..."

"Posso immaginare cosa voglia dire avere un padre come Vinzer Deling." Selphie rabbrividì. "Per forza suo figlio è scappato via."

"È scappato solo qualche giorno dopo la morte di sua madre. Aveva otto anni," disse Edea. "E non è ricomparso da allora."

Il silenzio era quasi assordante e la sorpresa permeava le menti di tutti gli occupanti della stanza. Dieci minuti prima, Quistis era Quistis, ma ora aveva un passato, e un'eredità che avrebbe condizionato il suo futuro.

Quistis fu la prima a rompere il silenzio. "Questo però non spiega perché non sono più una SeeD."

"Le ragioni per cui ti ho voluto licenziare non dipendono dalla tua eredità, e sono le stesse di Squall. Sono preoccupata. Lo siamo tutti. Hai bisogno di calmarti e rilassarti," disse Edea, con tono di preoccupazione.

"Perciò volete che vada in giro per il mondo a spendere i miei soldi? Non credo proprio."

"In verità ci sarebbe per te la possibilità di andare da qualche altra parte," disse Cid cautamente. "Il Garden di Trabia ha ottenuto due anni fa i fondi per la ricostruzione, ed è stato finalmente restaurato del tutto. Sarà aperto presto agli studenti. Il mio amico, Guy Vincent, il preside del Garden di Trabia, vorrebbe dimettersi prima del cambio; è ormai in là con gli anni e sente che sarebbe una perdita di tempo per lui imparare nuove cose, dal momento che comunque si ritirerebbe di qui a poco. Mi ha chiesto di raccomandare qualche buon SeeD per prendersi a carico il nuovo Garden di Trabia..."

"Preside?" chiese Quistis. "Senza offesa, Cid, ma penso di essere un po' troppo qualificata per starmene tutto il giorno seduta a sgridare gli studenti e ad ammonirli sul loro comportamento."

"Un preside fa ben più di questo," replicò Cid. "Puoi anche confiscare gli hot-dog sai," scherzò.

Quistis sorrise a malapena. Preside? "Sarebbe un onore, ma non sono sicura di poter accettare."

"Cosa ti rimane qui, Quistis?" le chiese Edea. "Non sei più una SeeD. Sei in pensione da noi, e non rivedremo la nostra decisione. Per come la vedo io, tutto quello che puoi fare qui ora è al massimo unirti al comitato della biblioteca..."

"Non mi unirò a quel fottuto comitato!" gridò con uno scatto di rabbia. "Senza offesa," aggiunse di malavoglia in direzione di Zell, riferendosi alla sua fidanzata.

"Nessun problema," rispose lui con uno sbuffo.

"Esattamente. Perciò cosa ti rimane?" incalzò Edea.

"Il mio fottuto denaro."

"E scommetto qualsiasi cosa che potrai stare al massimo due giorni prima di annoiarti," disse Rinoa. "Sei stata in ogni angolo del globo, Quistis. In che cosa spenderai i tuoi soldi?"

Quistis odiava essere sconfitta con la ragione. "Entrerò in un esercito. Sono sicura che l'esercito di Esthar o Galbadia non avranno problemi a prendermi."

"Non esserne troppo sicura. Laguna conosce gente influente..." ribatté Squall rigido e con fare risoluto.

Ogni sua scappatoia era bloccata, e Quistis sprofondò nel silenzio.

"Potrebbe sposare me," bofonchiò Seifer. Gli girava la testa. Era successo tutto così velocemente che aveva paura di perdersi...

Tutta la stanza si voltò verso il solo occupante che non aveva detto una sola parola sin da quando era arrivato. Si era limitato a rimanere seduto sulla sua sedia, rimanendo a fissare il legno lucido del tavolo, che rifletteva le luci del soffitto.

"Cosa?" chiese Quistis.

Incuriosito, Squall prese a riflettere sull'amico. Non aveva idea di cose diavolo gli fosse preso per proporre una simile idea, ma gli piaceva molto quell'idea. Nonostante ciò rimase in silenzio, dal momento che Quistis sembrava pronta a staccare la testa a morsi a chiunque si fosse azzardato a considerare anche solo una seconda volta quella nozione.

"Ti infili in questo posto, diventi tutto buono coi miei amici e ora ti aspetti che ti sposi, quando l'ultima volta che ti ho visto ero quasi incosciente?" chiese Quistis.

Lui fece una smorfia a quel ricordo. Sì, l'aveva quasi uccisa in quella battaglia. Rabbrividì, guardandosi le mani.

"Perché diavolo dovrei volerti sposare?" aggiunse Quistis con rabbia.

"Perché tua madre avrebbe voluto così," disse con franchezza, come fiero della sua uscita, alzando gli occhi verso quelli di lei. "Scusatemi, ma ora devo fare una lezione in classe," disse a tutti, con una frustrazione malamente celata.

La sua uscita fu assordante. Quistis cercò di riflettere sull'ultima frase, ma finì con il dire miseramente, "è un insegnante, adesso?"

Rinoa fu la prima a dirlo ad alta voce. "Seifer è il figlio di Deling," disse meravigliata.

"Kayla Almasy," bisbigliò Selphie. "Ha usato il cognome di sua madre. Non ho mai fatto il collegamento."

"Devo andare fuori a camminare," disse Quistis.

Edea prese la mano di Cid fra le sue, sperando che tutto si risolvesse per il meglio.

"Lo sapeva, vero?" chiese Squall ad Edea.

"Me ne resi conto quando si presentò alla mia porta tredici anni fa, chiedendomi un riparo dalla tempesta. Me ne resi conto quando vidi che non parlava con nessuno, e quando vidi che Quistis, solo Quistis, riuscì a convincerlo a farsi un bagno e a riposare un po'."

Era incazzata. Seriamente incassata. Più tardi, quel pomeriggio, le parole stavano girando in tondo, ancora e ancora, fino a quando divennero confuse, e tutto quello che voleva fare era sfogarsi di tutto. Diede un pugno alla borsa da pugilato con voglia di vendicarsi.

All'improvviso le veniva data un'enorme fortuna, e la gente si aspettava che diventasse il preside di una fottuta scuola e che sposasse un'idiota che per poco non l'ammazzava tre anni prima?

"Vaffanculo a tutto!" Picchiò ancora più forte.

"Non è proprio da signora, signorina Trabia. Forse dovrebbe considerare l'idea di prendere di nuovo lezioni."

Diede una calcio alla borsa quando sentì il suo nuovo nome, e guardò con un ringhio il nuovo arrivato. "Va' via, Almasy. Non voglio parlarti. Specialmente dopo la sceneggiata che hai appena fatto."

"Non sono venuto fino a qui per parlare." Si appoggiò sullo stipite della porta della palestra, poi entrò, togliendosi il cappotto, e avvicinandosi ai pesi. Ne prese due, e cominciò a sollevarli.

"Che diavolo stai facendo?"

"Faccio pesi, che altro?"

"Non mentre ci sono io. Sono venuta qui per stare da sola. Per pensare."

"Beh, di solito non mettiamo i nomi sulla porta e dichiariamo che la sala pesi è nostra," rispose lui.

Se era possibile picchiare ancora più forte il sacco, lei lo fece. "Dannazione!" Sottolineò la parola con altro colpo al sacco.

Cominciò a picchiare senza sosta finché non sentì una mano sulla spalla. Si girò e diede d'istinto un pugno, ma la sua mano fu fermata, e racchiusa in quelle più grandi di lui, che dopo aver fermato il colpo gliela strinsero dolcemente.

Perché diavolo le sue mani dovevano essere così fottutamente piccole? Si sentiva ridicola, una ragazzina che cercava di colpire un adulto, e perciò ritrasse la mano, rompendo subito il contatto.

"Ti farai male alle mani, così."

"Non mi interessa. Non importa. Non sono più una SeeD, e sono ricca, perciò non avrò più bisogno delle mani per fare qualcosa, comunque.. E nemmeno a te dovrebbe importare." Si odiò sentendo le lacrime che le bagnavano gli occhi, minacciando di cadere.

Sentì le sue braccia che la circondavano, e si irrigidì di colpo, spostandosi in un momento. "Lasciami in pace, Almasy."

Seifer si limitò ad osservarla. I suoi occhi era così... devastati. Non riusciva a dimenticarli. Quegli occhi ipnotizzanti. Quegli stessi occhi che lo avevano trattenuto dall'infliggerle il colpo finale tre anni prima, e lo avevano fatto lasciare la spada, disgustato di se stesso.

Vide lo sguardo negli occhi di lui. Era inquietante. Si scrollò di dosso le sue mani e si allontanò. Non capiva come avesse fatto, ma ora si sentiva molto più calma. Fece un grosso respiro. "Quando hai ottenuto la licenza d'insegnamento?" chiese, aprendo gli occhi, che ora erano più chiari, notò lui.

"Un anno fa, sei mesi dopo che sono diventato SeeD, sotto l'allenamento di Squall."

"Squall ha fatto questo? Per te?"

Seifer annuì.

"Io non l'avrei fatto."

"Peccato. Io avrei voluto studiare ancora con te," disse lui onestamente.

"Già Come sono fortunata. Risparmiatela per qualcun altro, Almasy. Non so nemmeno perché mi hai fatto quella domanda, ma la risposta è no, e sarà sempre no. Divertiti a sollevar pesi." Lo spostò di lato e uscì dalla porta.

Squall entrò un attimo dopo. "Hai avuto fortuna?"

Seifer rimase seduto, con lo sguardo fisso nel vuoto, pensieroso.

La domanda trovò risposta nel suo silenzio.

Squall si sedette accanto a lui. "Perché l'hai fatto, Seifer?"

"La Madre mi voleva lì per quello."

"Non dovevi."

"No, infatti."

"Non l'hai più vista prima di oggi..." notò Squall. "Volevo che tu la vedessi. Prima però dovevo trovare il momento giusto per dirle di te, ma era sempre fuori..."

"Sì."

"Se l'avesse saputo forse non si sarebbe comportata..."

"Da stronza?"

"Aggressivamente era la parola che stavo cercando," disse Squall rimproverandolo. "Cavolo, Seifer, le chiedi di sposarti e quattro ore dopo la chiami stronza?"

"Un matrimonio fatto in paradiso, o in diplomazia, comunque... " disse Seifer sarcasticamente.

"Ti conosco meglio di così. Ti è sempre piaciuto fare il cavaliere. La cosa più nobile. Sposarsi per qualunque motivo che non sia l'amore non è nobile."

"Rin?"

Squall aggrottò la fronte. "Merda, sì. Mi dispiace."

Seifer perdonò la temporanea modalità-Rinoa in cui era andato il suo amico. Dopo tutto, se fosse mai stato innamorato, probabilmente anche lui sarebbe morto dalla voglia di parlare della sua donna. "Comunque, penso che farebbe così anche se avesse saputo prima di me. Adesso le è tutto venuto addosso, ed è solo frustrata per tutto. Io le sto dando uno sfogo."

Squall lo guardò accigliato. "Vuoi dire che le hai chiesto di sposarti per farla arrabbiare con te?"

Seifer scrollò le spalle. "Sono sempre stato bravo a toccare la gente nel vivo."

"Dannazione, Seifer, e se accetta?"

"La conosci, pensi che accetterà?" Seifer si girò verso Squall.

Squall non sapeva dire qual'era la risposta che si aspettava da lui Seifer, perciò scrollò le spalle. "Non si sa mai con Quistis. Ultimamente è diventata imprevedibile."

"Ti dico io cosa succederà. Per una settimana circa terrà il broncio, e dopo aver capito che le cose non cambieranno, andrà al Garden di Trabia e lo guiderà come si deve."

"E tu?"

"Darà la colpa di tutto a me, e io rimarrò qui, a istruire gli studenti, facendo le solite cose."

"Insegnante Almasy, è pregato di recarsi dal Preside."

Seifer sospirò. "Non voglio parlare né con Cid né con Edea ora."

Squall lo sapeva. Si sarebbero solo arrabbiati. "Dirò loro che sei uscito."

"Grazie."

"Di niente. E Seifer?"

"Sì?"

"Non preoccuparti, non pensò che accetterà."

"Sì."

*****
Nota della traduttrice: salve a tutti. Questa storia era ferma da tantissimo tempo (ultimo aggiornamento nel 2006), e avendo trovato l'originale ho pensato che potesse essere una buona idea terminare la traduzione, considerato che è breve. La traduzione a questo punto è stata terminata, e penso di fare un aggiornamento ogni 10-15 giorni, per dare il tempo a tutti di conoscere la storia e di tornare a leggerla. Colgo l'occasione per fare presente che ho cercato se possibile di rintracciare la persona che se ne occupava (Giuditta), ma non c'era nessun link per contattarla e ho dovuto rivolgermi all'amministrazione. In caso la traduttrice stia leggendo, sono disposta a inserire il link al suo nome, mi basta solo saperlo^^
I primi due capitoli erano già stati tradotti, il primo da Erika e l'altro da Giuditta. In occasione dell'aggiornamento, i capitoli sono stati rivisti e ripubblicati da me. Le recensioni ricevute finora e quelle inviate d'ora in poi verranno tradotte a fine storia e inviate all'autrice originale. Grazie a tutti e alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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