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Autore: Ameliasvk    01/08/2015    5 recensioni
"In principio ci furono le fiamme."
Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidanzato che non ha nemmeno mai visto in volto. Accade però che durante la festa di fidanzamento, la ragazza viene a conoscenza della più orrenda delle verità. Chi sono le creature che popolano i suoi incubi? Cosa vogliono da lei... ma soprattutto, sono reali? Ma è proprio quando tutte le sue speranze crollarono in mille pezzi, che Amelie viene salvata da un misterioso ragazzo, il quale, subito dopo…
Genere: Dark, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molossis

_ Amelie_

I passi delle guardie risuonarono pesantemente nell'aria, mentre un miscuglio semiliquido di ghiaia e fanghiglia, scoppiettava come ciocchi di legna riarsa a contatto con le suole delle loro scarpe.
Strinsi forte il pugnale tra le dita, poi cercai di deglutire, invano.
La mia gola era secca, arida, scavata al suo interno da una dolorosa colata d'acido.
I rumori s'intensificarono.
Passo dopo passo, la presenza di quegli individui prese a gravare sulle nostre teste come una sentenza di morte.
E forse lo era.
Dopodiché, fumi di terrore presero a scorrermi nelle vene.
Era inevitabile.
E d'un tratto, loro erano lì... a pochi metri da noi.
<< Stanno arrivando!>> mormorò Lizzy, appiattendosi contro la parete rocciosa alle nostre spalle.
Immediatamente, feci altrettanto.
Non volevo farmi trovare impreparata.
Quindi serrai i pugni e chiusi gli occhi, fino a sentir male alla testa.
Se proprio dovevo morire, volevo farlo adeguatamente, con l'immagine di Miguel impressa a fuoco nella mia mente.
All'improvviso, però, mi sentii tirare.
Il mio povero cuore guizzò istantaneamente verso la gola, poi precipitò giù, troncandomi il respiro a metà.
Ma era solo Lizzy, che preoccupata dal tremolio spasmodico delle mie mani, si era affrettata a cingermele con forza.
<< Sta calma...>> sussurrò con un filo di voce, << Annulla del tutto le tue emozioni, almeno provaci: loro sono in grado di fiutare la tua paura.>>
Allora decisi di darmi un contegno, aprire i polmoni e respirare.
Sapevo che probabilmente sarebbe stato tutto inutile: quello non era altro che un disperato tentativo di passare inosservate, eppure... contro ogni logica, la nostra tattica si rivelò efficace.
Gli uomini erano soltanto in due, e ci passarono davanti senza degnarci di uno sguardo.
La cosa mi lasciò senza fiato, completamente sbigottita.
In quella fitta penombra, eravamo invisibili.
Persino ai loro occhi.
<< Maledizione! Che cosa ci fanno loro qui?>> imprecò d'un tratto Lizzy, non appena l'ultima guardia ebbe svoltato sul cunicolo di destra.
<< Che cosa?>> bisbigliai.
Non riuscivo a capire. Ma quando mi voltai a guardarla, stentai quasi a riconoscerla.
Era impallidita di botto: la sua pelle era talmente bianca e tirata, da sembrare cadaverica.
<< Lizzy...>> la spronai, << Che sta succedendo?>>
<< Hai v-visto i loro m-mantelli?>> balbettò in preda al panico.
Annuii con la testa.
Erano capi pesanti, all'apparenza costosi, di una sfavillante sfumatura color porpora.
<< E allora?>>
<< Beh, non credevo che avremmo incontrato proprio loro...>> continuò, << Oh, no. Avere a che fare con i Molossis, non rientrava affatto nei miei piani!>>
<< Che intendi dire? Non sono quelle le guardie di cui mi parlavi?>> la interrogai.
<< Magari lo fossero... ma no!>> scosse il capo.
Ero sinceramente preoccupata.
Sebbene la conoscessi da poco meno di ventiquattrore... non avevo mai visto la coraggiosa Lizzy con una simile espressione.
Pareva pietrificata dalla paura.
<< Cosa sano i Molossis?>>
Lizzy ridusse i suoi grandi occhi marroni a due fessure scure, mentre le sopracciglia si aggrottarono profondamente, fino a formare una sorta di "V" sulla fronte.
<< I cani da guardia del Consiglio: sono forti, senza pietà... duri a morire. Incredibilmente riservati. Di solito non frequentano mai queste parti. Sono relegati ai piani superiori.>> rispose.
Come, come, come?
La faccenda s'era fatta così intricata che la mia testa minacciava seriamente di scoppiare.
<< Ed ora che facciamo?>> domandai.
Avevo il cuore in tumulto.
Lei mi fissò intensamente, poi mi sorrise amabilmente.
<< Semplice, li seguiamo.>> replicò.
<< Che cosa?!>> forse avevo capito male...
<< Li seguiamo.>> ripeté, << Non sono mai scesa fin quaggiù, quindi non so da che parte si trovi effettivamente l'entrata del corridoio "T". >>
<< Vuoi dire...>> boccheggiai, << Che dovremmo seguirli per trovare la strada?>>
Lizzy fece un segno d'assenso col capo.
<< Tu sei pazza!>> le ringhiai contro.
<< Hai forse un'idea migliore?!>> disse fra i denti, risentita.
Avrei tanto voluto risponderle per le rime, la sua strafottenza m'irritava come poche cose nella vita... tuttavia, su quel punto, fui irrimediabilmente costretta a tacere.
Non sapevo niente dell'Ailthium, tantomeno di quelle diaboliche prigioni!
<< Va bene!>> borbottai.
Ma dentro mi sentivo di esplodere!
Com'era possibile una cosa del genere?
In che razza di situazione ci stavamo cacciando?
Quegli uomini erano pericolosi, dannazione!
Quanto tempo ci avrebbero impiegato a scoprirci?
E quanto per ucciderci?
Non osavo immaginarlo, eppure me lo sentivo.
Presto o tardi ci avremmo lasciato la pelle, poco ma sicuro!
<< Ed ora andiamo!>> mi spronò, trascinandomi per un braccio.
La seguii in silenzio, maledicendo ad ogni passo lei e le sue idee così brillanti.
<< Hanno preso il terzo cunicolo...>> biascicò, inoltrandosi nell'antro oscuro.
Era così buio, lì dentro, da non riuscire a vedere ad una spanna dal naso.
Tuttavia, la nostra personale dose di fortuna sembrava non averci abbandonato del tutto.
Difatti, ad una decina di metri di distanza, una flebile luce giallastra si accese nel nero più totale.
Erano loro, i Molossis!
<<
Avanti!>> mi sentii spintonare.
E fu proprio allora, che da fuggiasche ci tramutammo in inseguitrici.
Senza perder mai di vista il baluginio lontano delle loro torce, ci facemmo strada tra le rocce ed il fango, fino ad arrivare ad un corridoio più ampio e scosceso, che terminava esattamente in prossimità di un grosso portone.
Al di là di esso, solo il silenzio.
<< Eccoci arrivate!>> sentenziò lei, << Questa è l'entrata!>>
C'eravamo nascoste dietro un massiccio strato di pietra calcarea, e da lì, spiavamo i movimenti dei Molossis.
Però che strano...
Invece di entrare, i due energumeni si erano parati di fronte al portone, in attesa.
Di cosa?
Non avrei saputo dirlo.
Tenevano le gambe divaricate e le braccia posate sui fianchi.
Rigide, in quella che pretendeva d'essere una posa minacciosa.
" Ed ora?" mi chiesi.
Quegli uomini erano montagne: troppo grandi e grossi per poter essere alla nostra portata.
Ma non era solo una questione di mole.
Non del tutto, almeno
<< Sono armati fino ai denti...>> borbottò Lizzy, in apprensione.
E lo ero pure io.
C'erano spade, pugnali, pistole e fucili dalle svariate forme e misure... un intero armamentario ambulante, insomma! Eppure, Lizzy riuscì misteriosamente a non perdere del tutto la calma.
Ma come ci riusciva?
Io ero letteralmente immobilizzata dal terrore.
Poi, ricordai: lei non era come me.
Non lo era affatto.
Lavorava per l'Ailthium da chissà quanto tempo, proprio come Angus, Ryan e i mastodontici Molossis...
Era una di loro.
Una guerriera, una cacciatrice.
Sapeva badare a sé stessa: era in grado di difendersi, di combattere e mettersi in salvo.
Da sola, contando unicamente sulle proprie forze.
E per un istante, la invidiai come non mai.
Lei era tutto quello che non ero io, tutto quello che avrei voluto essere.
La guardai con rammarico, cercando in ogni modo di tirarmi su.
Lei restituì lo sguardo, poi si mosse in avanti.
Nel farlo, non produsse alcun rumore e munendosi della grazia d'un felino, continuò ad avanzare.
Voleva prenderlo di sorpresa, ma ci sarebbe riuscita?
Non osavo sperarlo.
Eppure riuscì a proseguire senza intoppi.
Fece altri due passi, oltrepassò la parete rocciosa, poi si fermò.
Uno dei Molossis girò il capo nella nostra direzione.
Oddio, Lizzy!
Incapace di guardare, chiusi gli occhi in preda al terrore.
Non volevo vederla morire... oh, no!
Non avrei retto un simile colpo!
Ma nessun rumore fendette l'aria, anzi.
Con mio sommo sollievo, ritrovai Lizzy sana e salva.
I Molossis non si erano resi conto di niente.
Grazie a Dio!
Lizzy avanzò nelle tenebre, quasi alla cieca, poi si voltò a fissarmi.
Il suo sguardo era acuto, penetrante, e dopo essersi appiattita contro l'ennesima parete, s'indicò l'occhio destro con l'indice, facendomi segno di prestare attenzione.
Dovevo tenermi pronta.
Annuii al suo cenno, dopodiché alzai in aria il pugnale nero che mi aveva dato, facendo sì che lo vedesse. 
Di tutta risposta, un sorrisetto beffardo le illuminò il viso.
Passarono alcuni secondi di stasi, finché dalle tasche esterne dei suoi pantaloni da uomo, estrasse una lucida monetina da un penny.
La vidi rigirarsela tra le dita, con fare nervoso.
Aveva la fronte imperlata di sudore e i capelli appiccicati alle tempie.
Ma come faceva a non crollare?
Le mie gambe tremavano a tal punto da impedirmi di stare in piedi.
Poi Lizzy emise un respiro profondo, e la scagliò lontano.
L'oggetto metallico andò a cozzare contro la superficie della grande porta alle spalle dei Molossis, per rotolare successivamente sul pavimento.
<< Chi va la?>> tuonò uno, scattando in avanti.
L'altro ghignò appena, stringendo con malcelata sicurezza una pistola tra le mani.
Eravamo spacciate!
Lo vidi sollevare l'arma fino all'altezza degli occhi, mirare al buio e fare fuoco.
<< Uscite fuori, o vi ammazzo sul serio!>> vociò, premendo nuovamente il grilletto.
Una, due, tre... troppe volte.
Sentii il riverbero degli spari bucarmi i timpani, le ossa, mentre spirali di fumo grigio fuoriuscivano lentamente dalla canna della sua pistola.
Per fortuna, né io né Lizzy fummo colpite.
Ma l'ultimo proiettile, per poco non mi ferì una gamba.
Il Molossis munito di pistola ci aveva individuato.
<< Come volete...>> latrò, ricaricando le munizioni.
Ma prima ancora che l'arma da fuoco potesse riprendere a sputare pallottole, un grido di battaglia ferì l'aria e Lizzy si lanciò all'attacco con il pugnale stretto in mano.
Era veloce.
Incredibilmente veloce.
I movimenti del suo corpo talmente celeri da risultare invisibili ad occhio umano.
Ma non era la sola a possedere una simile qualità.
Il Molossis con la rivoltella le si parò davanti, incominciando a sparare a raffica.
Lizzy schivò ogni colpo, facilmente, ingaggiando una mezza specie di danza scoordinata.
Era incredibile...
Riusciva a tenere testa ad un uomo tanto massiccio, per di più armato di pistola.
Un esaltante sentimento, un miscuglio malriuscito di speranza ed aspettativa, si fece strada nel mio cuore.
Sì.
Poteva farcela!
" Vai, Lizzy!"
Ma dov'era finito l'altro?
Mi voltai immediatamente in tutte le direzioni, i miei occhi che guizzavano impazziti da una parte all'altra.
Eppure, niente.
Non lo vedevo.
<< Ma tu guarda!>> esordì il buio, << Una ragazza!>>
Nell'udire quella voce roca, ebbi l'impressione di svenire.
"Eccolo qua! " pensai in preda al panico, "Mi ha trovata."
Ed ora?
Sentii la paura invadere ogni fibra del mio essere, scavarmi nel profondo, finché la nausea non fu tale che pensai di vomitare il mio stesso cuore.
Poi, fu molto peggio.
<< È giunta la tua ora...>> sentenziò la guardia.
Il suo sadico sorriso squarciò l'ombra più nera, allargandosi a dismisura.
Era ripugnante.
Allora strinsi il pugnale con ancora più forza, indietreggiando silenziosamente.
Desiderai con tutta me stessa che il terreno m'inghiottisse.
Ma non lo fece.
In un ultimo disperato tentativo, cercai con lo sguardo l'aiuto di Lizzy.
Tuttavia, non c'era più niente da fare: il Molossis l'aveva atterrata, puntandole il suo stesso pugnale alla gola.
"Perdonami!" sembravano dire i suoi occhi, mentre mi fissavano dall'altro capo del locale.
Quindi eravamo giunte alla fine?
Sospirai a fondo, avanzando d'un passo verso il mio aguzzino.
Che senso aveva scappare?
Avevo fallito, in tutto. 
Miguel... mi dispiace così tanto... 
L'uomo sogghignò divertito, protendendo le braccia verso di me, in direzione della mia gola.
Voleva strangolarmi.
E lo fece.
Ma prima che la pressione delle sue dita potesse diventare letale, un sibilo metallico mi sfiorò l'orecchio.
Poi il tumulto.
Le grosse mani del Molossis abbandonarono la presa, di botto, finché non vidi quest'ultimo accasciarsi come un corpo morto sul pavimento.
Mio Dio... 
Lui era morto, veramente!
Incapace di trattenermi... scoppiai a piangere, mentre una grande chiazza rossa, resa torbida dall'oscurità, si allargava intorno al corpo dell'uomo.
Al centro del suo petto, brillava l'impugnatura del mio pugnale nero.
Ero stata io?
Inorridita, mi fissai le mani sporche di sangue.
Ero davvero stata io? Non me ne capacitavo... com'era possibile?
Avevo appena ucciso un uomo... o forse no?
Mi voltai dall'altra parte, col cuore gonfio d'aspettativa. Magari era stata Lizzy... sì, non poteva essere altrimenti! Ma quando incontrai il suo sguardo, per poco non rimasi pietrificata. Il suo volto era bianco, pallido come uno straccio ei suoi occhi sbarrati mi guardavano con incredulità.
Oh, mio Dio!
<< Perché l'hai fatto?>> biascicò, alzandosi da terra.
Il corpo del suo giaceva ai suoi piedi, in un lago di sangue.
La gola trapassata da parte a parte.
Beh... anche lei, non ci era andata di certo leggera.
Feci per parlare, ma una folata di vento gelido mi paralizzò le ossa.
Non ce l'aveva con me.
I suoi occhi mi oltrepassavano.
C'era qualcun altro alle mie spalle.
Dopodiché un risolino acuto investì l'aria.
<< Ordini della mia Signora.>> proruppe dal nulla una vocetta fastidiosa.
Dov'è che l'avo già sentita?
Mi voltai istantaneamente, trovandomi faccia a faccia con un visetto smunto, pallido, e due inquietanti occhi grigio-azzurri.
Era la ragazzina al servizio di Cassandra.
<< S-sei...>> la voce mi morì in gola.
<< Sì.>> trillò, giocherellando con le mani.
<< Sono stata io.>>
Il sangue mi defluì dal cervello, dandomi le vertigini.
Ma bene, stavo impazzendo.
Non c'era ombra di dubbio.
<< Non dire assurdità...>> mormorai, << Sei soltanto una bambina! E i pugnali...>>
<< Irys ha usato la telecinesi.>> s'intromise Lizzy, raggiungendo il mio fianco.
Che cosa?
<< Telecinesi?>> bofonchiai.
La ragazzina, Irys, si strinse nelle spalle.
Come se spostare gli oggetti senza toccarli, fosse una cosa del tutto normale.
<< Non sono qui per parlare di me.>> disse, avvicinandosi d'un passo.
Lizzy s'irrigidì.
<< E per quale motivo allora?>>
Un lieve sorriso solcò le labbra di Irys, mentre il tintinnio della sua risata rimbombava da una parte all'altra.
<< Ordini della Signora.>> ripeté, << Ho il compito di scortarvi nei piani superiori. Vi aspetta nell'Arena.>>
<< L'Arena?>> chiesi.
Guizzai con lo sguardo in direzione di Lizzy, ma quello che trovai non mi piacque affatto.
Il suo viso era terreo, la sua espressione funerea.
Non prometteva niente di buono.
<< Vuol dire che non c'è più tempo? L'hanno già portato via?!>>
Irys ignorò completamente la mia domanda.
<< Da questa parte...>> sospirò.
<< Aspetta!>> la fermai, << Che cosa vuol dire?>>
I suoi occhi m'inchiodarono con uno sguardo glaciale.
<< La mia Signora vi sta aspettando.>> sussurrò con un filo di voce, << Il processo sta per iniziare.>> 

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Angolo dell'Autrice!
Salve salvino! *alla Ned Flanders* 
Stranamente, non vi ho fatto aspettare poi molto, dai... ma bando alle ciancie! 
Finalmente scopriamo cosa è successo ad Ame e Lizzy, che come preannunciato nel capitolo precedente, devono vedersela con i Molossis. Ovviamente nonostante ci provino con tutte le loro forze, gli energumeni vestiti di rosso sono fortissimi... ma! Ecco Irys, la bambina inquietante, la servetta di Cassy. Ve la ricordavate? Io scommetto di no XD 
Cmq la ragazzina non è brava solo a fare il lancio dei coltelli grazie alla telecinesi, no... è anche un tom tom coi fiocchi! Che porterà le due ragazze dritte dritte da Cassy! Siete pronte ad assistere a questo fantomatico Processo???
Io non vedo l'ora! 
Ed adesso, come sempre vi ringrazio per il supporto, per le recensioni e per le letture T.T Se sono arrivata fin qui è merito vostro! Grazieeeee
Farò il possibile per aggiornare entro sabato prossimo... se mi parte la mano, anche prima! Quindi boh, staremo a vedere! Un bacione
Rob

<3

 
   
 
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