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Autore: LonelyWolf88    03/08/2015    4 recensioni
"Some people see scars, and it is wounding they remember. To me they are proof of the fact that there is healing."
La vita in cui erano abituati a vivere era andata.Quanto delle persone che avevano sempre pensato di essere era stato spazzato via insieme a questa? La storia di due anime danneggiate che scoprono che per poter andare avanti avranno bisogno di guardare indietro e di affrontare quelle cose che una volta ti tenevano stretto. Ambientata durante il periodo della terza stagione.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: Movieverse, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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echoes capitolo 5 Capitolo 5

Sara Daniele saluta il papà Pino: "Starai sempre lì a guardarmi le spalle"

“Perderai qualcuno senza il quale non riuscirai a vivere,il tuo cuore sarà fatto a pezzi e la cattiva notizia è che non ti riprenderai mai completamente dalla perdita di qualcuno che ami.
Ma c’è anche una buona notizia.
Loro vivranno per sempre nel tuo cuore spezzato.
E tu andrai avanti comunque.
Sarà come avere una gamba rotta che non andrà mai più perfettamente, e che continuerà a fare male quando farà freddo, ma riuscirai a danzare anche zoppicando”.

                                                                                   
                                                                                                    ¤ANNE LAMOTT¤




Carol ignorò i lamenti nervosi di Axel e si diresse verso il cancello della staccionata bianca di fronte a lei.Lo oltrepassò e proseguì attraverso un sentiero lastricato verso la parte anteriore della casa a due piani.Si fermò sulla veranda e guardò da vicino quello che aveva subito attirato la sua attenzione.Un passeggino doppio era abbandonato sulla veranda ,quelli che solitamente si utilizzavano per i gemelli.Carol osservò meglio il camper parcheggiato nel vialetto.C'erano alcune scatole abbandonate in prossimità del motore e sembrava quasi come se la famiglia che aveva vissuto qui fosse stata nel bel mezzo di un'evacuazione e non ci fosse mai riuscita.Carol infilò la pistola nella cintura dei suoi pantaloni e tirò fuori il coltello.Questa sembrava una buona occasione e non voleva rischiare di attirare qui degli zombie .Spinse la porta di ingresso già aperta.Carol entrò,lasciando che i suoi occhi si abituassero all'oscurità mentre con cautela avanzava lungo il corridoio.L'odore di carne in putrefazione la assalì istantaneamente ma ormai era talmente abituata che riuscì quasi ad ignorarlo.Continuando ad avanzare con il coltello stretto nella mano buona,Carol iniziò a perquisire la casa .Entrò nel soggiorno e dovette trattenere un conato.L'odore era orribile e capì immediatamente il perché.Dall'altro lato della stanza c'erano dei resti degli abiti abbinati appartenuti a dei bambini e il ronzio che proveniva da questi le suggerì che aveva appena trovato i resti dei gemellini di cui il passeggino aveva inizialmente catturato la sua attenzione.Carol cercò di allontanare il pensiero di quei poveri bambini  che morirono di fame solo per poi ritornare indietro come zombie senza avere alcuno scampo.Alla fine sarebbero marciti fino a che la morte gli avrebbe finalmente portati con se.Era un pensiero nauseante.

Un rumore alla sua sinistra la mise in guardia.Si irrigidì,stringendo più forte il coltello mentre vide uno zombie che cercava di uscire da un'altra porta.Metà del suo viso era praticamente mancante  e la carne strappata pendeva lungo il braccio.Era magra e inciampò su se stessa mettendosi tra i resti dei bambini e Carol.Jenner aveva detto loro che quando la malattia ti colpiva era finita,quando ti risvegliavi della persona che eri stato un tempo non rimaneva più niente.Carol guardò il cadavere della donna morta che avanzava verso di lei e non poté fare a meno di vederci una madre che cercava di proteggere i suoi figli,anche se questi erano morti già da molto tempo.Forse l'istinto di una madre non aveva a che fare con una parte del cervello,forse era un istinto così profondamente radicato nel cuore che anche la morte non avrebbe potuto toccarlo.Carol guardò la donna morta,il suo volto pieno di compassione mentre avanzava verso di lei.''Mi dispiace'' disse piano.Alzò il braccio e guidò il coltello dentro l'occhio della donna.Il sangue scuro e appiccicoso schizzo fuori dall'orbita  sulla mano di Carol e lungo il suo braccio mentre la donna crollava ai suoi piedi.Abbassò il coltello e lo pulì con circospezione su un divano lì vicino.

Carol sapeva di non avere il tempo di piangere per questa piccola famiglia.Erano già morti ormai.C'era un'altra famiglia a cui pensare,una viva,una che aveva ancora bisogno di lei.Uscì fuori dal soggiorno e continuò a esplorare,trovando la porta della cucina.Carol mise un piede dentro e si fermò. ''Mio dio..'' , sussurrò,spalancando gli occhi alla vista sorprendente.Vicino alla porta,che portava direttamente fuori lungo una stradina privata,c'erano scatoloni su scatoloni di rifornimenti e attrezzature per bambini,un set di culle da viaggio e diversi vestiti.Carol si affrettò e andò ad aprire la prima scatola e scoprì che era piena di latte in polvere,almeno 20 barattoli.La scatola accanto ne conteneva esattamente la stessa quantità .C'erano anche delle altre casse piene di cibo in scatola,bottiglie d'acqua e diversi lotti di alimenti deperibili che ormai erano ridotti a un misero liquame.Il cuore di Carol batteva forte,lacrime di sollievo pungevano i suoi occhi mentre guardava il contenuto di un'altra scatola e scoprì una fornitura di diversi pacchi di pannolini usa e getta,così come una grande quantità di pannolini in stoffa.Chiaramente queste persone avevano pensato di sopravvivere per parecchio tempo e anche se non era servito a niente per quanto li riguardava ,avrebbe fatto la differenza  per il gruppo e sulla possibilità di riuscire a mantenere in vita Judith nel futuro immediato.Carol chiuse gli occhi,la speranza che le colmava il cuore,''Ti ringrazio'' disse emozionandosi ''grazie Dio''.Era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva pregato.L'esperienza era troppo dolorosa dopo tutto quello che aveva perso ma adesso si sentiva come se fosse tornata a casa dopo un lungo periodo passato fuori al freddo.La sua fede era una parte importante della persona che era stata prima di tutto questo e non voleva abbandonare quella sua parte in questo nuovo mondo.

Carol si fece strada attraverso la cucina e ritornò al camper.Guardò verso la macchina e vide Axel agitarsi ancora sul sedile del conducente.Lo chiamò ''Vieni ad aiutarmi'' esortò ''Abbiamo fatto jackpot.Dobbiamo cominciare a riempire la macchina''

''Hai trovato qualcosa?'' chiese Axel con cautela

''Si'' disse Carol,senza riuscire a trattenere un sorriso.La sua mano si chiuse sulla maniglia del camper.''Muoviti e inizia a caricare la roba.Non riusciremo a portare via  tutto quanto in una volta sola,dovremmo tornare anche domani'' Guardò Axel venire verso di lei mentre apriva la porta del camper.Improvvisamente uno zombie saltò fuori da dietro la porta e si lanciò verso di lei.Caddero a terra ,il corpo maleodorante e decomposto sopra di lei mentre ringhiava e cercava di afferrarla per strapparle la carne.

''Carol!''

Udì il grido spaventato di Axel mentre cercava di levarselo di dosso. ''Non sparare!'' gridò di rimando,non era disposta a mettere a rischio la loro scoperta.Il vagante non era  mai stato un uomo massiccio e la fame lo aveva ulteriormente ridotto a una carcassa.Carol era riuscita a sollevare un ginocchio tra lei e lo zombie prima di crollare a terra,e utilizzo questo vantaggio per scrollarselo di dosso.Lo spinse via e  strisciò verso il coltello che era sfuggito alla sua presa.Lo afferrò con la mano sinistra,mentre con un ginocchio teneva a terra il cadavere e poi glielo infilò ripetutamente nel cranio.Il vagante smise rapidamente di lottare mentre Carol distruggeva il suo cervello con pratica precisione.

Axel era al suo fianco e fissava sconcertato lei e lo zombie.. ''Stai-stai bene?''

Carol si risollevò,il suo buonumore nemmeno sfiorato da quest'ultima uccisione. ''Sto benissimo'' il suo sorriso ritornò subito sulle sue labbra. ''Oggi è stata una giornata magnifica. Il sorriso divenne ancora più grande. ''Non vedo l'ora di portare tutta questa roba alla prigione.Sarà un grosso peso in meno per tutti quanti.'' Sfregò le  mani piene di sangue sul camper. ''Forza,iniziamo a caricare la roba''

''Umm,va bene'' disse Axel, ancora leggermente scioccato.

Quindici minuti più tardi avevano infilato quanto più erano riusciti a caricare in macchina ed erano pronti per tornare a casa.Carol spinse l'ultima scatola dietro il sedile posteriore. ''Torneremo a prendere il resto domani'' disse eccitata.

Axel era al suo fianco,controllando nervosamente la zona. ''Dovremmo iniziare ad andare.Penso di aver sentito un rumore'' .Proprio in quel momento un vagante apparve in fondo alla strada. ''Te lo avevo detto'' disse,leggermente preoccupato.Con gli occhi ancora piantati sullo zombie,chiuse con forza lo sportello.Sfortunatamente,visto che aveva ancora gli occhi puntati su di lui, non vide che Carol aveva ancora la mano all'interno.Sbatte con forza lo sportello sulla sua mano.

Carol trattenne un urlo di agonia quando lo sportello andò a sbattere sulla sua mano già ferita.Vide letteralmente le stelle dal dolore e i bendaggi si inzupparono velocemente con il suo stesso sangue.

''Oh cavolo!'' disse Axel colpito mentre guardava Carol stingersi forte la mano al petto

Carol combatté per non urlare dal dolore,non volendo dare allo zombie nulla su cui concentrarsi. ''Sali in macchina'' ansimò,mentre macchie rosse le si formarono davanti agli occhi.Axel esitò cercando di aiutarla ''Sali in macchina!'' scattò scrollandosi di dosso la sua mano.Axel rinunciò, e si affrettò ad avviare il motore mentre Carol si tirò su lentamente .Salì in macchina proprio mentre Axel metteva in moto.Si guardò la mano poggiata sul grembo e vide che le bende erano ormai impregnate. ''Sei proprio un idiota,vero?'' disse seccata

Axel le rivolse uno sguardo dispiaciuto mentre si allontanava dal marciapiede ''Scusami'' disse con una smorfia ''Non hai intenzione di dire a nessuno di questo piccolo incidente,vero? Te ne sarei davvero riconoscente se lo tenessi per te''

Carol roteò gli occhi,la mano che pulsava come non mai ''Ci scommetto che lo saresti''




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''Che c'è?Che cosa è successo?'' chiese un Glenn confuso mentre cercava ancora di trattenere Daryl che cercava di raggiungere Axel

''Carol non è tornata'' disse Rick mentre si sforzava a sua volta per trattenere Daryl

Il sogno ritornò prepotentemente alla sua mente , quello di trovare Carol ormai trasformata e si dimenò con ancora più forza.Voleva solo mettere le mani su Axel e fargliela pagare.

''Ma Carol è nel blocco C''  disse Glenn perplesso

Daryl non riuscì a metabolizzare le sue parole attraverso la cortina rossa di rabbia che gli annebbiava il cervello

''Carol è qui?'' ripeté Rick ''Ne sei sicuro?''

La risposta di Glenn non lasciò dubbi. ''Si,ci ho appena parlato''

La testa di Daryl stava girando,non fidandosi di quello che le sue orecchie avevano appena sentito mentre gli altri due uomini allentarono la loro presa su di lui

''Sta bene'' continuò Glenn ''Beh,se non contiamo la mano,ovviamente''

Daryl si scrollò dalla loro presa e si girò per fissare Glenn ''Carol è su al blocco C?'' Sputò fuori,volendo avere la certezza

''Si'' disse Glenn. Fece un gesto verso la prigione ''Puoi andare e vedere con i tuoi stessi occhi,se preferisci''

Un po della tensione abbandonò il corpo di Daryl mentre si asciugava la faccia con il braccio.Lei stava bene.Aveva voglia di vomitare

''Che cosa è successo alla sua mano?'' chiese Rick, continuando a tenere d'occhio Daryl ancora mezzo scioccato

''E' stato solo un incidente'' disse Axel flebilmente

Daryl si voltò di scatto e lo colpì con un pugno in pieno volto. Axel cadde all'indietro,privo di sensi.Daryl scosse la mano,il dolore di quel pugno andato a segno era il benvenuto

Rick si rassegnò ''Immagino che fosse inevitabile'' Si rivolse nuovamente a Glenn ''Come sta la mano di Carol?''

Glenn fece una smorfia ''Axel le ha sbattuto contro la portiera della macchina.Hershel la sta sistemando nuovamente''

''Mi prendi per il culo?'' disse Daryl incredulo

Glenn continuò rapidamente ''Ma hanno trovato un sacco di prodotti per bambini.Un sacco di latte in polvere e tantissimo altro ancora''

Rick sembrava sollevato ''Davvero?''

''Si,Carol ha avuto un intuizione e si è rivelata essere fortunata'' rispose Glenn

Rick sorrise ''Forse dovremo mandare Carol nelle spedizioni più spesso''

Daryl emise un grugnito e si voltò.Aveva bisogno di vedere personalmente che Carol stava bene.Si trattenne per non mettersi a correre,e si avviò verso la prigione,lasciando Glenn e Rick ad occuparsi del coglione.Si fece strada attraverso i corridoi del blocco fino a quando non arrivò nella zona dove si erano stabiliti.Le spalle di Daryl si rilassarono non appena  scorse Carol attraverso le sbarre del cancello che conduceva al dormitorio.Stava là,sorrideva e parlava con Beth e Hershel,e sembrava così tranquilla che quasi gli strappò il cuore fuori dal petto.Un ammasso di emozioni confuse lo colpirono tutte insieme,non per ultima la rabbia  alla vista di lei che era così felice mentre lui era morto almeno un centinaio di volte fuori in quel cortile.Hershel annuì e disse qualcosa, sorridendo a sua volta a Carol poi si diresse verso le scale,sorprendentemente agile sulle sue stampelle. Questo lasciò Carol sola con Beth che si stava occupando di una pila di roba da lavare.Doveva aver emesso qualche tipo di rumore perché Carol girò la testa e lo vide

''Daryl'' disse con eccitazione ''hai sentito?Abbiamo trovato un sacco di roba,specialmente per Judith''

Carol era raggiante,ma Daryl stava ancora cercando di riprendersi da quello che aveva appena provato fuori in cortile. ''Ho sentito'' attraversò il cancello e si fermò,in piedi tra le due donne.Lo sguardo di Daryl indagò lungo il corpo di Carol,dalle bende appena cambiate al sangue di zombie sui suoi pantaloni e sulla sua maglia. ''Sembra che tu abbia trovato anche qualcos'altro''

Carol guardò i suoi vestiti sporchi di sangue e si limitò a ridere mentre sollevava  nuovamente lo sguardo verso di lui ''Beh,si,puoi dirlo forte''

Daryl non era in vena di ridere ''Doveva essere una cosa tranquilla.Axel avrebbe dovuto badare a te''

''E' riuscito a non spararmi'' disse Carol ironicamente ''Penso che possa equivalere a una sorta di miracolo''

Il viso di Daryl si oscurò alla sua leggerezza

Carol scosse la testa verso di lui ''Non c'è bisogno di reagire in modo così eccessivo tutte le volte che mi succede qualcosa,Daryl'' disse con disinvoltura  ''Non è successo niente di che''


Il viso di Daryl si oscurò di rabbia mentre sembrava quasi che lei cercasse di scrollarselo di torno.Una vena iniziò a pulsare  forte sulla sua tempia ''Perché non ti fai prendere a pugni in faccia da quel coglione la prossima volta?'' disse aspramente ''Sembra che ti piaccia quando i ragazzi usano le maniere forti con te''

''Daryl!'' ansimò Beth,scioccata

Si girò di scatto e uscì dalla stanza,l'intero linguaggio del suo corpo irto di rabbia.Daryl si odiava per averle detto quelle cose,ma non sapeva come potersele rimangiare.Normalmente per lui Carol era un rifugio,ma tutto a un tratto si sentiva come se quel rifugio si fosse trasformato in una zona di guerra.Stava combattendo con delle emozioni a cui non riusciva nemmeno a dare un nome.Invece,provò soltanto a mettere distanza tra lui e la causa della sua confusione.




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''Daryl'' Carol gli urlò dietro,ma lui non si fermò,andò dritto per la sua strada.Guardò verso Beth che aveva ancora un'aria preoccupata ''Va tutto bene'' la rassicurò ''Daryl non intendeva dire niente con quelle parole''

''E' geloso'' osservò Beth mentre tornava al suo bucato

Carol guardò sorpresa verso di lei e sorrise.Era così ingenua a pensarla in questo modo ''No,non lo è tesoro''

Beth le scoccò un'occhiata ''Si invece,lo è''

''Daryl e io non siamo in quel modo..'' disse Carol gentilmente,cercando di spiegarsi

Beth fece spallucce. ''Tutto quello che so è che ogni volta che Daryl entra in una stanza,tu sei la prima persona che cerca''

Carol era scettica ''Non penso che sia vero,Beth''

''Ma lo è'' disse senza esitazione.Beth scosse la testa mentre guardava verso di lei ''Io non parlo molto e le persone spesso si dimenticano persino della mia presenza''

''Beth, sai che non è vero'' disse Carol rapidamente

''Si,lo è, ma non mi dispiace affatto'' disse con disinvoltura ''Significa che riesco a vedere delle cose riguardo alle persone che loro non sono nemmeno consapevoli di mostrare.Vuoi sapere perché penso che Daryl ti cerchi sempre per prima?''

Carol era un po agitata dalla piega che stava prendendo questa discussione.Non si aspettava questo livello di osservazione da una ragazza così giovane ''Perché?'' chiese esitante

''Perché  penso che tu serva a fargli capire che lui è finalmente arrivato a casa'' disse Beth allegramente ''Dovunque tu sei è la sua casa''

''Co-cosa ti fa dire questo,Beth'' disse Carol balbettando

''Vi ho visti insieme quando Sophia si era persa'' disse Beth con calma ''Avevate bisogno di qualcosa che potevate darvi solo a vicenda.Tu avevi bisogno della fede di Daryl per credere che avresti ritrovato Sophia e Daryl aveva bisogno di restituire una figlia a sua madre,aveva bisogno di riunire una famiglia che lui non ha mai avuto''

Le labbra di Carol tremarono ''Detto in questo modo,sembra che entrambi siamo stati una delusione per l'altro''

L'espressione di Beth si fece seria ''No,no,non l'avete fatto invece.La fede di Daryl ti ha aiutato a  superare tutto quello che è successo con Sophia e il tuo bisogno di averlo vicino ha dato a lui quella famiglia per cui ha combattuto fin dall'inizio.'' fece un triste sorriso ''Non era quello che stavate cercando,ma alla fine,forse era quello di cui entrambi avevate bisogno''

Gli occhi di Carol si riempirono di lacrime.Sfiorò il viso di Beth e le sorrise con dolcezza ''Tuo padre ha un sacco di cose per cui essere fiero di te,Beth.Sei un'eccezionale piccola donna''

Lei rise ''Non sono niente di speciale''

''No'' disse Carol con determinazione  ''Sei eccezionalmente speciale e molto preziosa''

Beth sorrise,arrossendo velatamente a quelle parole. ''In ogni modo,ecco come so che Daryl è geloso di te e Axel''

''Beth'' disse Carol con fermezza ''Non c'è mai stato e non ci sarà mai , un Axel e me''

''Ma sei andata con lui oggi'' le ricordò Beth

''Avevo le mie ragioni'' disse Carol piano,la voce che tremava

''Tutto quello che Daryl sa è che ha bisogno che lui sia la persona a cui tu ti rivolgi quando hai bisogno di qualcosa.Ha bisogno di sapere che tu lo consideri la tua casa così come tu lo sei per lui''  arricciò il naso ''Non credo che lui sappia bene che cosa sia una casa,forse è per questo che cerca di proteggerla così tanto'' Beth la guardò ''Che cerca di proteggere te''

Carol fece una smorfia di rammarico. Era così presa dalla sua scoperta giù in città che non aveva prestato veramente attenzione a nient'altro.Carol diede a Beth un piccolo sorriso. ''Farei meglio ad andare a cercarlo''

Beth annuì ''Non sarà andato molto lontano''

Carol sollevò un sopracciglio,sapendo che Daryl di questo passo avrebbe potuto essere già molto lontano ''Che cosa te lo fa pensare?''

''Perché anche se è arrabbiato con te , ti sta aspettando''

Carol scosse la testa alla ragazza bionda  ''Tornerò presto per organizzare le provviste.Non diventare più intelligente prima che io ritorni,ok?'' disse calorosamente.Beth sorrise  e annuì mentre Carol andava a cercare Daryl.Proprio come Beth aveva predetto,non ci mise molto a trovarlo.Era seduto nelle scale di metallo che portavano al loro blocco.La testa abbassata ,intento a affilare il suo coltello.Carol si avvicinò a lui ma non diede segno di essersene accorto,continuò semplicemente ad affilare il suo coltello,con l'espressione indurita  mentre era concentrato sul suo lavoro.Lei non si lasciò scoraggiare.Si avvicinò e si sedette sullo stesso gradino in cui lui era seduto.''Mi dispiace'' disse piano

Daryl non rispose  ne la considerò di uno sguardo

''Apprezzo il fatto che tu ti preoccupi per me,Daryl,e tu lo sai,ma oggi avevo bisogno solo di-''

Lui non le lasciò finire la frase .Si alzò di scatto ''Sono venuto fino a qui per stare in pace'' disse con freddezza ''Non per ascoltarti blaterare al mio orecchio'' . Iniziò a scendere le scale e ad allontanarsi

Carol non si mosse,fisso un punto dritto davanti a lei ''Oggi è il compleanno di Sophia''

Daryl si bloccò immediatamente su un gradino,le sue parole lo trattennero

Carol non si voltò,continuò soltanto a parlare. ''Oggi è il 21 giugno'' continuò con calma ''Sophia avrebbe compiuto tredici anni'' Carol sorrise con tristezza. ''La mia piccola bambina sarebbe diventata un'adolescente oggi''. Sentì Daryl voltarsi e tornare lentamente indietro verso di lei.Si fermò sul gradino dove lei era seduta e si mise a sedere un gradino più su.Le sue gambe  erano accanto a Carol,il calore del suo corpo sopra di lei.Si morse il labbro inferiore. ''Quando Glenn ci ha detto che giorno era oggi,sapevo che avrei dovuto-'' Carol fece una pausa e prese un respiro profondo. ''La ragione per cui sono voluta uscire insieme a Axel giù in città era perché avevo bisogno di stare con qualcuno che non aveva mai visto la mia bambina in quel modo''. Carol chiuse gli occhi quando il dolore minacciò di sopraffarla. ''Avevo bisogno di stare con qualcuno che non aveva quell'immagine di Sophia nella sua testa,il modo in cui era alla fine,quando Rick,quando Rick ha dovuto-to..'' Non riusciva a terminare la frase.

Sentì la mano di Daryl sulla sua spalla,stingerla forte. ''Va tutto bene'' .disse,con la voce roca per l'emozione.

''Mi dispiace non avertelo detto'' disse Carol con rammarico. ''Non sono riuscita a trovare le parole prima di adesso''

La mano di Daryl si mosse inquieta sulla sua spalla,chiaramente alle prese con il modo migliore per confortarla. ''Non importa'' disse Daryl,la voce densa di emozione ''Io sono..ah,sai..mi dispiace di averti detto quelle cose prima''  esitò ''Non intendevo dire le cose che ti ho detto''

Carol sorrise tristemente ''Lo so.''  Si  appoggiò al calore delle sue gambe,che odoravano di terra,di sangue e del sudore dovuto alla fatica del lavoro di tutta la giornata.Il suo odore le riempì le narici - così familiare,così sicuro.

''Daryl?''  disse il suo nome con un vago interrogativo dopo che erano rimasti per un po seduti in silenzio

''Si?''

Carol fissò un punto sulla cima delle scale. ''Pensi che io sia ancora una madre?'' il suo cuore si strinse mentre si lasciò sfuggire questa domanda.''Intendo,ho smesso di essere una moglie quando Ed è morto''. Cercò di trattenere una lacrima che trovò comunque il modo di sfuggirle.Disegnò una scia calda lungo il suo volto ma Carol non si preoccupò di cancellarla. ''Ho smesso di essere una madre perché Sophia è m-morta?'' Ancora adesso non riusciva a pronunciare quelle parole.

''Sarai sempre la mamma di quella piccola bambina'' disse Daryl. La sua voce non tradiva nessun dubbio,nessuna esitazione. ''La morte non cambierà mai il modo in cui tu l'hai sempre amata e il modo in cui lei ti amava''

La stretta intorno al suo cuore si alleggerì un po. ''Credi nel paradiso?''

Questa volta Daryl non rispose subito.''Penso che se questo Paradiso esiste,Sophia starà sicuramente lì ad aspettarti'' disse goffamente

''Io ci devo credere'' disse Carol semplicemente. ''Voglio credere che adesso Sophia sia al sicuro e in pace,voglio credere che Dio sia insieme a lei''

''Intendi lo stesso Dio che ha permesso che te la portassero via?'' Daryl sembrava arrabbiato adesso.

''Non dirlo-'' disse Carol con dolore. ''Dio ha un piano per tutte le cose''

''Quindi,pensi che questo sia un suo piano?'' Daryl fece un suono derisorio. ''Beh,cazzo,se è opera sua,è proprio un capolavoro''

''Una volta mi hai detto che ero un capolavoro'' disse Carol , ricordando la loro discussione subito dopo la morte di Sophia. ''Quindi eri sarcastico anche allora''

Lo sentì muoversi impercettibilmente contro la sua guancia. ''Hai passato tutta la tua vita a pregare.Che cosa hai guadagnato?Un coglione di marito che passava le sue giornate a farti del male e una bambina che ti è stata portata via.Qual'è il guadagno di credere in Dio?Che cosa ti ha mai dato Dio per tutte le tue preghiere?''

''Te'' disse Carol semplicemente.Girò la testa all'indietro e lo guardò negli occhi. ''Mi ha dato te.'' Carol poté vedere lo sguardo scioccato di Daryl nel sentire le sue parole.

Si accigliò,a disagio per essere stato soggetto di un tale importanza. ''Io non sono un premio.''

Carol sorrise,sapendo che Daryl continuava sempre a mettere in dubbio il suo valore. ''Si,lo sei.'' Lo corresse dolcemente.''Non c'è una sola persona nel nostro gruppo che non debba la sua vita a te,più di una volta''

Daryl distolse lo sguardo,muovendosi nervosamente. Quando riabbassò lo sguardo,fu per spostarsi sullo stesso gradino dove lei era seduta.Prese la mano bendata di Carol tra le sue,osservandola meglio. ''Quanti danni è riuscito a fare stavolta quel coglione?''

La sua mano stava ancora pulsando,ma Carol pensava che dirlo a Daryl non sarebbe stata una buona idea.Notò la pelle scheggiata sulle nocche della sua mano. ''Quanti danni hai fatto al coglione?'' rispose ironicamente

''Sopravvivrà'' grugnì Daryl ,come se non fosse entusiasta all'idea di questa prospettiva.

Carol lo guardò mentre disfava lentamente le bende che Hershel le aveva messo.Lei non si lamentò,sapendo che Daryl aveva bisogno di fare qualcosa in quel momento,così lo lasciò fare.Carol sapeva che avrebbe avuto delle difficoltà a capire l'importanza che lui aveva per lei,così lasciò che facesse qualcosa per cui distrarsi.Il sangue stava ancora colando dai punti freschi quando Daryl tirò indietro il pezzo di cotone che stava sopra.

La fronte di Daryl si corrugò per la preoccupazione. ''Di questo passo non guarirà più'' mormorò mentre esaminava l'ultimo danno causato da Axel.

Carol guardò la mano ancora sanguinante,rossa e gonfia per la ferita appena riaperta. ''Forse alcune ferite sono destinate a non guarire'' disse con calma. ''Forse si impara semplicemente a conviverci''

Gli occhi seri di Daryl incrociarono quelli di lei. ''Forse..'' disse con voce bassa e roca.Daryl guardò di nuovo la mano e riavvolse delicatamente la benda. ''Volevi restare da sola oggi''  disse bruscamente,facendo cenno di alzarsi. ''Ti lascio in pace''

Carol lo fermò afferrandolo per la gamba. ''Posso stare qui da sola con te'' disse piano.

Daryl esitò per un brevissimo momento e poi tornò a sedersi giù accanto a lei.Talmente vicini che si sfioravano,questa volta dalle spalle fino alle caviglie,Carol sapeva che cosa significava per Daryl lasciarla avvicinare così tanto a lui.Aveva sempre avuto uno spazio personale ben definito e raramente lasciava avvicinare qualcuno al suo interno.Carol era felice che questa fosse una di quelle volte.Tentò ulteriormente la sua fortuna e appoggiò la testa sulla sua spalla per prendere in prestito un po della sua forza,adesso che ne aveva bisogno.Daryl non si scostò come forse lei si aspettava.Invece poggiò il viso sulla sommità della sua testa.Nessuno dei due parlò,condivisero in silenzio i loro ricordi di Sophia su quelle scale,lasciando che la fine del mondo continuasse ad andare avanti senza di loro per alcuni istanti rubati.



                                                                                                   


                                                                              "Mi chiedo se questo è il modo in cui le persone si avvicinano ogni volta :
                                                                                   guariscono reciprocamente le loro ferite ; riparano le loro cicatrici."


                                                                                                                                 ¤Lauren Oliver¤
                                                                                                                                                                         
                                                                                                                                  PANDEMONIUM




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