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Autore: _Daenerys Targaryen93_    06/08/2015    2 recensioni
Misa Amane è una bellissima ragazza, solare e sarcastica.
Dopo un test del quoziente intellettivo è stata spedita al Sakura College, una scuola specifica in cui sono tutti cervelloni.
Qui incontra Light Yagami e cerca di stringere amicizia ma ...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La lezione di storia medievale era terminata da poco.
Noi studenti ce ne stavamo seduti ai nostri posti a chiacchierare del più e del meno.
Avevo raccontato ad Himiko della mia visita in infermeria e di come ero fiera di aver zittito quell’antipatico di Light Yagami.
Se all’inizio volevo prestargli il mio quaderno di appunti, in quel momento preferivo che lo ingoiasse.
Himiko rise e mi offrì una caramella alla fragola, conosceva i miei gusti.
Presi la caramella e la osservai, sembrava una lingua.
Risi e feci la linguaccia alla mia amica, imitando quella buffa malformazione gommosa.
Poi la infilai in bocca, masticandola con gusto.
Afferrai gli appunti di letteratura inglese e li aprii su Shakespeare e ‘Romeo e Giulietta’.
<< Sei proprio fissata con Romeo e Giulietta, eh? >>,
<< Come non potrei? Questa storia ha tutto Himiko! Anche un grandissimo amore che tutti sognerebbero. >> dissi ad alta voce,
sentimmo una risata soffocata ma non badammo alla sua provenienza.
Himiko mi sorrise dolcemente:
<< Si, ma alla fine muoiono entrambi. No? >>,
<< Dettagli. Ma è anche quello che dimostra che il loro amore era unico, raro e forte. Non riuscire a vivere senza l’altro. Lo trovo troppo romantico. Lo leggerei fino allo sfinimento! >> affermai afferrando il libro di ‘Romeo e Giulietta’ e stringendolo al petto.
Di nuovo il rumore di una risata.
Vidi Himiko alzare un sopracciglio e indicare un punto più avanti di due banchi, alla mia desta.
Light Yagami se ne stava appoggiato allo schienale della sua sedia e mi stava fissando, sorridendo per giunta.
Io alzai un sopracciglio, con un’espressione infastidita che significava ‘E tu che vuoi?’.
Lui in tutta risposta fece spallucce, poi prese un libro e se lo strinse al petto imitandomi.
Io ed Himiko rimanemmo a bocca aperta e ci guardammo stupite.
Ad Himiko scappò un sorriso davanti a quella sceneggiata, e quando la guardai di traverso si scusò.
Mi stava prendendo in giro quel cretino!
In tutta risposta sorrisi al buffoncello e gli mandai due bacetti con la mano, mostrandogli infine il dito medio.
Lo vidi ridere, scuotere la testa e darmi le spalle.
Alzai gli occhi al cielo tornando ai miei appunti, cercando di ignorare lo sguardo malizioso con cui Himiko mi squadrava.
Mi coprii il volto con il quaderno, la mia amica si stava comportando in maniera inquietante.
Le chiesi gentilmente di smetterla.
<< Non ci riesco. >> mi rispose, << Cioè cavolo hai visto come ti punzecchia? >>
<< Si, l’ho notato. Ed è fastidioso. >>
<< Ah! Ti ha guardata di nuovo! >>.
Mi girai di nuovo a guardare Yagami per accertarmene, poi spostai l’attenzione su Himiko.
<< Ma se si sta facendo beatamente i fatti suoi. >>
<< Ti dico che ti ha dato un’occhiata veloce. >> insistette imbronciata.
Sbuffai dicendo che la cosa non mi interessava.
Lei mi contraddisse, affermando che altrimenti non mi sarei voltata a guardarlo a mia volta.
 
La campana suonò, Himiko mi disse che sarebbe andata a pranzo al chiosco con sua cugina Megumi.
Io volevo starmene un po’ per conto mio a rileggere ‘Romeo e Giulietta’.
Così mi diressi al melo in giardino.
Era un posto molto tranquillo, lontano da occhi indiscreti, grazie alle alte siepi.
Salii sull’albero e afferrai una mela.
Una volta scesa mi sedetti all’ombra a gambe incrociate.
Tenevo la mela rossa con una mano e il libro aperto con l’altra.
Alternavo il piacere di un morso a quello di divorare parola per parola di quell’opera magnifica.
Qualcuno mi strappò il libro dalle mani.
Protestai alzando gli occhi verso il rompiscatole di turno.
Light.
Di nuovo lui.
Rimasi a bocca aperta.
<< Ma che fai? Mi segui? >>,
lui continuò a sfogliare il libro distrattamente mormorando:
<< Non darti tutta questa importanza. Passavo per caso. >>
<< Sei tu che me ne dai, caro mio. Visto che ti diverti a punzecchiarmi. >>.
Alzò gli occhi dal libro facendo un mezzo sorriso malizioso.
Quel suo sguardo così profondo e quel sorrisetto mi fecero arrossire, tanto che guardai altrove per evitare il suo volto.
<< Ti ho conosciuto solo l’altro ieri e mi rompi le scatole. >>
<< Io? >> chiuse il libro, << Non potrei mai. >>.
<< E levati quell’espressione da cucciolo dalla faccia! Saresti credibile solo se fossi uno Yorkshire. >> sbuffai incrociando le braccia.
Sorrise soddisfatto, ma di cosa poi?
Tornò ad aprire il mio libro, che io chiesi indietro.
Mormorò ‘Oh, Romeo! Romeo!’ con teatralità, io mi passai una mano sul volto.
Tornò serio e mi chiese se fosse il mio libro preferito.
<< Si. E’ il mio preferito. >>,
<< Non ho potuto fare a meno di sentire il discorso che avete fatto tu e la tua amica. >>.
Alzai un sopracciglio, era ovvio che ci avesse sentite visto che mi aveva anche scimmiottata.  
<< A proposito, non è molto da signore mostrare il dito medio. Come sei scurrile. >>,
mi posai una mano sul petto e finsi un’espressione addolorata.
<< Ahimé! Che vergogna! Hai ragione. La prossima volta te li mostro entrambi, va bene? Medio destro e sinistro insieme. >>,
<< Ah si? >> si grattò il mento, continuava a sorridermi.
La cosa non mi dispiaceva affatto a dirla tutta, era ancora più bello quando sorrideva.
Scossi la testa per allontanare quel pensiero e risposi a Light sorridendo a mia volta.
<< Certo. Perché negarti la vista delle mie sublimi dita? >>.
Lo vidi mordicchiarsi il labbro inferiore e guardarmi dalla testa ai piedi, senza smettere di sorridere.
Il mio cuore mancò di un battito.
Ma cosa cavolo stava succedendo?
<< E così.. vuoi un amore da sogno come quello dei due protagonisti di questo libro? >> domandò all’improvviso, restituendomi ciò che era mio.
Io feci spallucce, poi annuii.
Chi non lo avrebbe voluto?
Solo che avrei preferito il lieto fine, spiegai.
Si passò la mano tra i capelli, poi mise le mani in tasca e si avvicinò a me.
Trattenni il fiato.
<< E se ti chiedessi di diventare la mia Giulietta, che mi risponderesti? >> chiese ad un centimetro dal mio volto.
Io arrossii violentemente ed iniziai a balbettare.
Avevo le gambe molli e il corpo semi paralizzato.
<< Io .. >> biascicai debolmente,
<< E se ti baciassi ora, cosa faresti? >>.
Rischiai l’infarto, sembrava che il cuore volesse uscirmi dal petto.
Baciarmi?
Perché voleva baciarmi?
Le mani iniziarono a sudarmi, il mio labbro inferiore a tremare.
<< Come trema la tua boccuccia. Vuoi che la fermi? Basta solo chiedere. >> soffiò dolcemente.
Fu come se il mio cervello si fosse disconnesso.
La mia mente si svuotò e contrariamente alla mia volontà, iniziò a farsi largo un solo ed unico pensiero.
Iniziai seriamente a desiderare che mi baciasse.
Non volevo più aspettare!
Volevo che posasse le sue labbra sulle mie senza troppe cerimonie.
Fece per avvicinarsi di più, io istintivamente chiusi gli occhi.
Avvertii improvvisamente un colpetto sul naso.
Aprii gli occhi e mi infuriai quando lo vidi piegarsi in due dalle risate.
Ma che brutto stronzo!
Mi fece l’occhiolino sorridendo.
<< Ma guarda un po’, avresti sul serio lasciato che ti baciassi? >> si grattò la testa e, mi guardò malizioso, << Aspetta … Tu volevi che lo facessi, eh? >>.
Strinsi i pugni, mi sentii come un ladro colto in flagrante.
<< Non dire assurdità! Questa è buona, ah! >> sbottai paonazza, << Non ti ho mai dato il permesso di baciarmi. Non te lo darei neanche se fossi l’unico ragazzo della scuola! >>,
<< Ma neanche hai opposto resistenza. Non hai provato a respingermi. >> osservò, leccandosi il labbro superiore.
<< Lo avrei fatto! >>.
<< Si certo come no. >> mormorò allontanandosi ridendo,
<< Semmai ci sarà una prossima volta, ti beccherai un calcio nei gioielli. >>.
Si voltò verso di me e mi guardò intensamente:
<< Sempre se il tuo desiderio di baciarmi non sarà tanto forte da impedirti di farmi del male. >>.
Quella frase mi zittii, e mi posai una mano sulla bocca.
Dovevo rispondergli, altrimenti avrebbe vinto lui.
Gli corsi dietro, lui sembrò sorpreso di vedermi.
Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l’orecchio, con uno sguardo di sfida.
<< Il problema non è se io desideri o no baciarti, perché saresti tu a prendere l’iniziativa. Quindi io mi preoccuperei più del tuo trovare le mie labbra irresistibili. >>.
Fece una smorfia di apprezzamento, io lo salutai con la mano e me ne andai soddisfatta per aver portato a casa un’altra vittoria.
Ero ancora agitata per l’accaduto, ma nulla di grave.
Un buon bagno avrebbe risolto tutto.
 
Era una serata tranquilla, avevo fatto un bagno e indossato una tuta e una canottiera bianca.
La adoravo, metteva in risalto il mio decolté e mandava in crisi Himiko che era abbastanza piatta.
Mi divertiva sentirla dire ‘dammi un po’ di roba.’ e altre battute simili, non lo diceva mai con cattiveria o per invidia ma semplicemente perché amava sdrammatizzare sulla sua situazione.
Ed era una delle cose per la quale la stimavo.
Avevo raccolto i capelli in uno chignon un po’ arruffato e me ne stavo seduta a gambe incrociate con il laptop di fronte.
Mi sistemai gli occhiali con un dito.
A causa della loro forma, quando li indossavo la mia amica mi chiamava Leonard, come il tizio di ‘The Big Bang Theory’.
Scossi la testa e risi ripensandoci.
La porta si aprì ed entrò Himiko euforica, seguita da Megumi, una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi.
Suo padre era giapponese, la madre scozzese ma aveva ereditato esclusivamente i tratti di quest’ultima.
Himiko corse a chiudere il mio laptop, io la guardai sorpresa chiedendole il perché di tale gesto.
Stavo studiando e lei mi aveva interrotta di sua spontanea volontà.
<< Basta studiare! Stasera si va giù al lago a fare il bagno. >>.
Mi colpii la tempia con l’indice chiedendole se non avesse qualche rotella fuori posto.
<< Oh, andiamo! Solo perché siamo circondati da cervelloni antipatici, non è detto che noi non possiamo infrangere qualche regola. >>.
Sospirai, chiedendo a Megumi se sua cugina avesse bevuto.
Lei in tutta risposta sorrise, scuotendo la testa.
<< Ci divertiremo, dai! >> si avvicinò a me con fare cospiratorio e mi sussurrò ammiccando, << Un uccellino mi ha detto che ci sarà anche Light! >>.
Sentendo quel nome, ricordai gli avvenimenti di quella mattina e arrossii violentemente,coprendomi il volto con le mani.
Non avevo ancora raccontato nulla ad Himiko, e non sapevo come farlo.
<< Che mi importa che ci sarà anche lui? Un motivo in più per non venire. >> sbuffai riaprendo il laptop, Himiko si sedette sul mio letto e lo richiuse.
<< Ma la smetti? >> protestai,
<< No! Alzati e vieni con noi. >>.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo, e annuii chiedendo almeno un po’ di tempo per sistemarmi.
Un po’ di sano divertimento non mi avrebbe di certo uccisa.
<< Ahaaa… vuoi farti bella, eh? Come mai? >>,
<< Ah, ma chi se ne frega! Vengo così! >> esclamai frustrata.

Nota dell'autrice: Rieccomi, col secondo capitolo. Anche se non sta riscuotendo successo, non mi arrendo ^_^. Sono ostinata a continuare.
Un bacio e ringrazio coloro che l'hanno almeno letta,
Daenerys
  
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