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Autore: Saralasse    08/08/2015    8 recensioni
[...]Le mani si serrarono più strette attorno al volante mentre fissava il cartello che dava il benvenuto a Magnolia.
Mancava dalla sua città da quasi dieci anni ormai, da quando aveva preso il diploma e si era iscritto all'università; era rimasto a lavorare a Crocus e non sarebbe tornato se il matrimonio di una cara amica non fosse stato imminente[...]
Buonasera! Ebbene sì, sono tornata con una one-shot ispirata all'ending della nuova serie dell'anime.
Spero avrete voglia di leggermi e perchè no, di dirmi cosa ne pensate ;)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non appena intravide il cartello che dava il benvenuto a Magnolia, il sorriso di Natsu si fece immediatamente più largo, tanto che pensò di avere un'espressione alquanto ebete in quel momento; non che gli importasse, felice com'era.

Cinque anni prima, quello stesso cartello gli aveva fatto credere di essere sulla strada per l'inferno, salvo poi scoprire che la felicità più perfetta lo aspettava nelle sembianze della sua Lucy. Lei si era scoperta innamorata di lui nel momento esatto in cui lo aveva rivisto, e avevano trascorso insieme una settimana meravigliosa che aveva permesso loro di rinsaldare i sentimenti che entrambi provavano con tanta forza da lasciarli storditi; e Natsu, impetuoso com'era sempre stato, le aveva chiesto di sposarlo la sera stessa del matrimonio di Lisanna, l'occasione che li aveva riuniti.

 

Gli sposi diedero inizio alle danze e ben presto tutte le coppie presenti li imitarono, riempiendo la sala di colori e risate. Natsu aveva letteralmente trascinato Lucy su una delle terrazze che si affacciavano sul giardino, mugugnando qualcosa sul fatto che avesse bisogno di parlarle in privato.

"Allora, di cosa volevi parlarmi con tanta urgenza?!", chiese lei, lievemente stizzita per non aver potuto ballare.

"Ecco... Non so da dove cominciare, Lu".

Lucy non poteva vedersi ma era sicura di essere impallidita: il giorno successivo alla loro gita al mare, Natsu era uscito prima che lei si svegliasse, lasciandole solo un biglietto ed era stato strano sin da quando era rientrato, quella sera. E il pensiero fisso di Lucy, di conseguenza, era che si fosse pentito di quello che c'era tra loro.

Si costrinse a sorridergli e gli prese la mano per incoraggiarlo. "Natsu puoi dirmi tutto, va bene?".

Natsu la guardò e assunse un'espressione risoluta mentre si piegava su un ginocchio davanti a lei e tirava fuori dalla tasca un anello. "So che stiamo insieme soltanto da pochi giorni e che per te è stato e sarà difficile superare le tue insicurezze; ma io ti amo e sono certo che tu sia la mia anima gemella. E so anche che ci sono ancora tante cose da sistemare e da decidere, e che inevitabilmente finiremo per passare attraverso delle difficoltà ma non esiste nessun'altra che vorrei al mio fianco, perciò... Lucy Heartfilia, vorresti diventare mia moglie?".

Lucy sbarrò gli occhi stupita, la bocca aperta in cerca d'aria mentre tentava di rispondere. Se non fosse stato così timoroso della sua risposta, Natsu l'avrebbe trovata adorabile.

"N-Natsu... Io... Sì! Certo che voglio sposarti, sì!".

Natsu si rialzò immediatamente e la prese fra le braccia, baciandola con impeto, mentre alle loro spalle esplodeva un coro di grida di giubilo: grazie evidentemente a qualche dote sovrannaturale - o alla grande capacità di non farsi mai gli affari propri - Cana si era accorta di quello che stava accadendo e aveva trascinato lì l'intero gruppo dei loro amici.

Natsu e Lucy si voltarono a guardarli ridendo, felici che ci fosse la loro famiglia ad assistere a quel momento così speciale per loro.

 

Natsu ridacchiò a quel ricordo, pensando come l'imbarazzo li avesse paralizzati nel momento in cui avevano sentito quelle urla, salvo poi rendersi conto che si trattava delle persone a cui volevano più bene nella vita.

Lui e Lucy si erano sposati un anno dopo, nella loro amata Magnolia ed erano andati a vivere nella vecchia casa dei genitori di lei. Natsu aveva temuto che potesse risvegliare in sua moglie dei ricordi dolorosi ma dopo i lavori di ristrutturazione - entrambi volevano una casa per una famiglia, non una specie di piccola reggia - la dimora aveva cambiato volto e Lucy gli aveva assicurato che pur sentendo la familiarità di quelle mura, la vedeva come una casa completamente nuova, solo per loro e per i figli che l'avrebbero riempita.

 

Imboccando il vialetto di casa, vide i giochi sparsi nel giardino e davanti alla porta del garage, dove avrebbe dovuto entrare, ma piuttosto che arrabbiarsi, scosse la testa ridacchiando: avrebbe trovato Lucy distrutta, poco ma sicuro.

Lázuli aveva appena due anni ma aveva già tutta l'energia di suo padre e l'intelligenza spiccata di sua madre. Ricordava la sua nascita come se fosse avvenuta appena il giorno prima, soprattutto ricordava gli insulti coloriti che Lucy gli aveva rivolto in sala parto, mentre tentava in maniera non troppo celata di frantumargli tutte le ossa della mano; però, ricordava benissimo anche la gioia immensa che aveva provato quando aveva visto quel fagottino rosa fra le braccia di sua moglie e la stessa sconfinata felicità riflessa sul viso della sua Lucy.

Scese dall'auto, ripromettendosi di tornare più tardi a parcheggiarla nel garage, e si diresse quasi di corsa alla porta d'ingresso: era stato via un paio di giorni per lavoro, e la sua famiglia gli era mancata troppo.

Non appena varcò l'ingresso, sentì lo scalpiccio di minuscoli piedini che precedeva la comparsa della piccola Lázuli e la sua bambina lo raggiunse più veloce che poté, ridendo quando lui la sollevò fra le braccia.

"Papa!", esclamò felice, adagiandosi completamente contro il torace del suo papà.

"Ciao Lázuli. Come stai?". Natsu le posò una mano sulla schiena, baciandole la testolina.

"Bebe. Maccato papa!".

"Anche tu mi sei mancata, bambolina".

"E la mamma non ti è mancata?".

Natsu alzò lo sguardo e incrociò quello di Lucy che lo osservava con un dolce sorriso; la raggiunse in due falcate e la strinse forte, sentendo le sue braccia cingerlo di rimando. Lei si sollevò sulle punte e gli sfiorò le labbra con le proprie, in un bacio lieve; non potevano permettersi molte effusioni quando c'era Lázuli, gelosa com'era di entrambi i genitori.

 

Più tardi, quando Lázuli fu tranquillamente addormentata nel suo lettino, i suoi genitori poterono ritirarsi nella loro stanza e prendersi un po' di tempo per loro; amavano alla follia la loro bambina ma era estenuante dover stare lontani in sua presenza.

Lucy si rannicchiò contro Natsu nel loro letto, la testa poggiata sul suo torace, e lui le cinse la schiena con un braccio.

"Sei passato a trovare i tuoi?".

"Sì. Mio padre ha chiamato con tutta quell'urgenza soltanto perché volevano dirmi che torneranno a vivere qui".

"Dici davvero? Ma è meraviglioso! E Wendy?".

Natsu scrollò lievemente le spalle. "Lei vuole restare a Crocus per il momento ma non vive più con i nostri genitori da un paio d'anni, quindi loro non vedono il motivo di restare nella capitale. Vogliono tornare a Magnolia e fare i nonni a tempo pieno!".

Lucy rise divertita, alzando il viso per poter guardare Natsu. "A proposito di questo... Avranno il loro bel da fare l'anno prossimo, a badare a due nipoti".

"Due? Ma come, Wendy non mi ha detto niente quando ci siamo visti!".

Lei sospirò lievemente, pizzicandogli la guancia. "Perché devi rendermi sempre tutto così difficile!".

"Ahia! Insomma, di che stai parlando, Lu?!".

"Uffa Natsu! Non è Wendy che aspetta un bambino, siamo noi! Lázuli avrà un fratellino o una sorellina".

Natsu sbarrò gli occhi e posò le mani sul viso di Lucy, guardandola fisso negli occhi. "Dici davvero? Aspettiamo un altro bambino?".

Lucy rise piano, abbracciandolo e tendendosi a baciarlo. "Sì, dico sul serio, presto sarai papà per la seconda volta".

Lui premette la fronte contro la sua, stringendola forte a sé. "Tu sei la donna più fantastica che potessi avere al mio fianco, Lucy".

"Guarda che i figli si fanno in due, non è tutto merito mio".

"A proposito di questo...". Natsu sfoggiò il suo sorriso più ferino, sovrastandola. "Mi sei mancata, mogliettina", disse sulle sue labbra un istante prima di baciarla.

Lucy lo abbracciò, intrecciando una mano fra i suoi capelli e proprio quando lui fece per afferrare il bordo della sua camicia da notte, lo strillo acuto di Lázuli riempì la stanza attraverso la trasmittente posata sul comodino.

"Ma porc...".

Natsu sbuffò accasciandosi su Lucy che invece sembrava trovare la cosa molto divertente. "Fatti forza Natsu, fra un anno a quest'ora il tempo a nostra disposizione sarà praticamente zero!", esclamò ridendo mentre lo spingeva via per alzarsi e andare da Lázuli.

Lui si passò una mano fra i capelli, sbuffando leggermente, ma tutto il suo disappunto svanì come fumo non appena Lucy tornò con la loro bambina fra le braccia: la piccola piangeva e farle tornare il sorriso divenne subito molto più importante che passare del tempo con la madre.

"Vieni da papà, Lázuli".

Lázuli gli tese immediatamente le braccia e Natsu la mise distesa sul suo torace, accarezzandole la schiena. "Non piangere, era solo un brutto sogno, ci sono papà e mamma con te".

Lucy si sdraiò al suo fianco, sfiorando con delicatezza i capelli di sua figlia. "Sorridi, bambolina", mormorò, chinandosi per baciarle il visino. Si accoccolò anche lei nell'abbraccio di suo marito, che l'aveva stretta col braccio libero e non ci volle molto perché entrambe si addormentassero tranquille.

Natsu rimase sveglio a guardarle per un po', ancora incredulo che tanta gioia fosse toccata proprio a lui; aveva sofferto per Lucy ma ormai erano talmente felici assieme che quel periodo sembrava appartenere a un'altra vita, non ricordava più neanche come fosse. Aveva lottato per vincere le insicurezze della sua donna, per farle capire che quello di stare insieme era il loro destino da sempre, e alla fine aveva vinto quella piccola battaglia, ottenendone la vita più bella che avesse sognato e che nel giro di poco lo sarebbe diventata ancora di più, con l'arrivo del loro secondogenito. Sorrise beato mentre scivolava nel sonno, immaginando che aspetto avrebbe avuto e come sarebbe stato avere a che fare con le loro due piccole pesti.

Ma quella è un'altra storia.

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Perdono, pietà, scusatemi tanto ç.ç

So di averci messo un secolo ad aggiornare ma ho avuto il mio da fare ad abbattere un blocco dello scrittore che non voleva proprio saperne di andarsene, mi dispiace T_T

In realtà non credevo di scrivere il capitolo conclusivo ma dopo il precedente mi sembrava di aver ormai scritto tutto quello che c'era da dire sui miei Natsu e Lucy, e per quanto il fluff mi piaccia, non mi piace che sia fine a se stesso; perciò dopo aver scritto e cancellato tre o quattro versioni diverse della conclusione della famigerata settimana che trovavo tutte ugualmente orrende, ho optato per un time-skip. Spero vi piaccia questa conclusione, personalmente apprezzo molto questo tipo di finali :P

Per quanto riguarda il nome della bambina: so che ormai tutte o quasi le versioni della piccola si chiamano Nashi ma oltre a trovarlo abbastanza bruttino come nome, nel corso delle mie ricerche da NaLuista schizoide sono incappata in diversi commenti di persone che sostengono che quella parola in giapponese significhi "niente", il che vorrebbe significare che il nostro beneamato trollmaster Mashima-sensei ci ha presi in giro tutti alla grande :D Per questo - e anche per ripagare il povero Natsu di quello che si era perso in quel caso :P - ho optato per lo stesso nome che avevo già dato alla loro bambina in un'altra mia fic :)

Detto questo, io vi ringrazio tantissimo, infinitamente, di essere stati/e sempre con me a spronarmi e incoraggiarmi con le vostre gentilissime recensioni, grazie, grazie e ancora grazie, siete fantastici/he!

Alla prossima <3

  
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