L come Limite
“Sono tornato!”. La porta si chiuse con uno scatto secco.
Matt sorrise appena dietro il fumo della sigaretta. [Silenzio].
“Matt?!”. La testa bionda di Mello fece capolino dalla porta socchiusa della cucina.
“Potevi aprirla la finestra, cazzo!”. Borbottò il biondo, attraversando la stanza con passi decisi e un po' rabbiosi, e spalancando la finestra per fare uscire il fumo, che si stava mangiando i contorni della stanza.
Lo sguardo di Matt venne catturato dalla piega del polso di Mello – appoggiato con noncuranza sul vetro un po' opaco della finestra – lo sguardo venne catturato dalla piega di quel polso, per poi scivolare piano su quella pelle forse un po' troppo pallida – brivido – inciampando sui rilievi azzurrini delle vene – la piega, la piega del polso – brivido – stava diventando pazzo – pazzo.
Dondolava appena sul limite della pazzia – pazzo pazzo pazzo – trattenuto quasi per miracolo dalla dolcezza di quella piega – appena accennata, appena.
“Che c'è?”. Lo sguardo interrogativo di Mello aveva i contorni netti di una realtà non più appannata dal fumo aspro.
“Niente”
“...Io vado a farmi una doccia”
“Ok”
Matt afferrò l'ennesima sigaretta con dita nervose – nello stesso preciso istante – preciso – in cui la porta del bagno si chiuse, l'accendino scattò – incredibile gesto esatto.
Aspirò la sigaretta fino a sentirsi esplodere i polmoni – era nervoso.
Anzi, era pazzo.
Fissando il legno scuro della porta, non poté fare a meno – davvero, lui ci provò a non farlo, ci provò! - non poté fare a meno di pensare a Mello – Mello che in quel momento si stava svestendo piano – non poté fare a meno di pensare alla nudità di Mello – Mello il suo migliore amico – amico – lo immaginò sfilarsi piano la maglietta – mentre la schiena si arcuava un poco – i capelli biondi un po' spettinati che accarezzano la piega morbida del collo – e pensò più volte il gesto meraviglioso di Mello di sfilarsi i jeans – piano – assaporò più volte la perfezione di quel gesto – fino a che non sentì lo scroscio dell'acqua – deglutì.
Era il limite della pazzia quello.
Nemmeno il sapore aspro della sigaretta poté distrarlo dal pensare che Mello era nella stanza accanto – pochi, pochissimi metri – sotto la doccia – nudo.
Mello – il suo migliore amico – il pensiero del corpo di Mello era ancora lì, nella sua testa – amico.
Decisamente c'era qualcosa che non andava in tutto quello.
Era il limite estremo della pazzia, quello – era lì, e pulsava appena – era il desiderio che gli stava mangiando le viscere – era il bruciore della sete – mentre l'acqua era proprio lì, accanto a lui – la sete quella vera, quella che uccideva – che uccideva la razionalità – la capacità di pensare – e Mello era proprio lì, accanto a lui – migliore amico.
Matt gemette piano – non andava per niente bene, no.
“Ho fatto! Ti serve il bagno?”. Mello si affacciò in cucina, coperto solo da un asciugamano legato in vita.
Matt si distrasse a seguire la scia di una goccia d'acqua sul petto di Mello – deglutì.
“Ehm, sì. Credo che farò una doccia anch'io”
“Ah. Mi dispiace dirtelo ma l'acqua calda è finita. Completamente”.
“Meglio”.
Matt optò per una ritirata strategica in bagno.
Non poteva continuare così.
Fine
Prima di tutto: scusate il ritardo.
Come seconda cosa vorrei dire: non mi uccidete se all'inizio avete immaginato che nel capitolo ci fosse qualcosa che poi non c'è stato! xD
(A questo proposito vorrei far presente, che una lemon - completa - non ci sarà, poiché la raccolta non ha il raiting rosso - se scriverò qualcosa di vm18, non la pubblicherò certo in questa raccolta).
A titolo informativo - visto che qualcuno me l'ha chiesto- la dichiarazione si troverà nella O - la sto scrivendo in questi giorni.
Ringrazio chi ha commentato la K, ovvero: _pEaCh_, kagchan, MellosBarOfChocolate, strana90, Soleya e Someone.
Grazie a tutti, ci vediamo alla M. <3