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Autore: giulji    13/08/2015    2 recensioni
*Storia corretta e rivisitata nei primi capitoli, in modo tale che adesso, anche a coloro che non hanno letto la saga di Hunger Games, risulti una lettura comprensibile*
Questa fanfiction, ambientata in un survivial game, avrà come protagonisti la maggior parte dei personaggi presi dalla saga dello zio Rick, ricollocati sotto forma di tributi/sacrifici.
Il tutto averrà attraverso più punti di vista (POV).
Chi sarà il vincitore finale ? Chi morirà durante i giochi ?
In che circostanze ? Quali saranno le alleanze ?
Dal testo :
"... Nonostante la sua enorme voglia di lasciarsi cadere tra le braccia di Morfeo, affogando in un sonno privo di memorie, che lo avrebbe momentaneamente esonerato dalle tenebre che gli offuscavano perennemente il cuore, Nico non era invece riuscito ad addormentarsi nemmeno per un ora di seguito e le occhiaia violacee che gli contornavano lo sguardo già corrucciato ne costituivano una prova.
Sapeva che quella mattinata, non rappresentava infatti, l'inizio di un giorno comune, bensì quella maledetta giornata portava con se la consapevolezza che di li a poche ore ci sarebbe stata la fatidica mietitura per il distretto 13 dello stato di Panem..."
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hazel Levesque, Leo Valdez, Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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                                   -A fine capitolo leggete le Nda, è importante!-
                                                                      ZOE

Zoe Nightshade quella mattina spalancò gli occhi con una fatica pazzesca.
Probabilmente il suo subconscio sapeva che appena avrebbe ripreso coscienza l'illusione della vita pacifica che si era creata da diverso tempo sarebbe completamente svanita, dando spazio ad una delle esperienze più terribili a cui l'uomo potesse mai esporsi.
Zoe era sempre stata una ragazza tenace e persistente, nella sua vita ultimamente erano successe una serie di cose assurde e terribili che fortunatamente ne avevano fortificato il carattere.
Probabilmente se fosse stata selezionata per gli Hunger Games un paio di annetti prima avrebbe già tentato il suicidio in qualsiasi maniera le era possibile, ma adesso non era più la Zoe di un tempo, e si sentiva determinata a combattere.
Questa ideologia,  non toglieva però il fatto che il suo umore fosse decisamente a terra e che Capitol City non avrebbe potuto scegliere momento peggiore per colpirla ed affondarla.
Era passato ancora troppo poco tempo da quando lei era stata cacciata di casa, le sue ferite non si erano ancora del tutto rimarginate da quando l'unica persona che lei avesse veramente amato nella sua vita l'avesse tradita brutalmente e poi l'avesse abbandonata.
La ragazza qualche anno prima aveva infatti mentito alla sua famiglia, sottraendogli una discreta quantità di denaro, per aiutare il ragazzo , Ercole,  di cui lei si fidava ciecamente.
Ercole le aveva spiegato che quei soldi gli sarebbero serviti per curare sua madre da una malattia estremamente nociva che la stava logorando giorno dopo giorno.
Così Zoe, che fino a quel momento aveva vissuto come una tranquilla e serena ragazzina comune, insieme alle sue sorelle e la sua apparentemente perfetta famigliola, si commosse a tal punto da provare ad offrire una mano a quest'individuo ricorrendo alla menzogna.
La sua condizione economica, non si poteva certo definire benestante o tanto meno ricca, però i suoi genitori lavoravano entrambi e quindi le somme che rientravano in casa erano sufficienti per coprire tutte le spese necessarie, perciò la ragazza credette di non star compiendo un così importante torto in proporzione al risultato che ne sarebbe derivato.
Questa situazione in cui Zoe ingannava la sua famiglia durò per qualche mese, poi i genitori si resero conto delle azioni della figlia e a quel punto non ci videro più dalla rabbia.
Cacciarono la piccola Zoe di casa, senza un minimo di tentennamento o dispiacere e gli intimarono di non farsi sentire più, cosa che la ragazza eseguì alla lettera.
Essa non si sarebbe mai aspettata una reazione simile da parte dei suoi parenti, che la trattarono nel peggiore dei modi senza donarle un minimo di tregua.
In quella situazione, senza luogo in cui tornare, privata di ogni cosa, la ragazza, con un minimo di speranza che le brillava ancora negli occhi, decise di chiedere aiuto al ragazzo per cui si era presa carico di tutte quelle conseguenze.
Lei fino a quel momento non lo accusava di niente, credeva che le colpe non fossero sue ed i suoi sentimenti per lui non erano mutati con il corso degli eventi.
Eppure quest'ultimo la schernì e la derise svelandogli una cruda verità.
Ossia il fatto che sua madre era già morta da tempo e che lui stava solo manipolandola per ottenere soldi facili senza troppa fatica.
Affermò che i suoi sentimenti per lei non erano mai esistiti e la cacciò via in malo modo, umiliandola terribilmente.
Dopo quel fatto la Nightshade perse la speranza verso il genere umano, in particolare maschile,  dentro di lei non c'era più quell'innocente bambina che giocava nei prati verdi con le sue amate sorelle, bensì un adulta che era entrata a contatto con lo schifo che la circondava, e che aveva intenzione di lottare per debellarlo, anche se in minima parte.
Le ci volle un po' di tempo per rimettere insieme i pezzi del suo cuore ormai infranto e per riuscire a voltare pagina, fortunatamente in suo soccorso venne una splendida ragazza, probabilmente la cacciatrice più famosa di tutto il distretto, che le offrì un posto dove vivere e l'aiutò a riemergere dalla profondità del suo abisso di tristezza.
Questa ragazza dopo averla sostenuta nei momenti più bui ed avergli offerto una casa, le propose pure un incarico per procurasi da vivere, un incarico molto spericolato e rischioso, ma pur sempre un lavoro.
Lei veniva dal distretto 7,  luogo d'estrazione di legname e carta, distretto in cui i boschi vantavano di essere i più estesi e sviluppati di tutta Panem.
Infatti anche la piccola Zoe, accettò quel lavoro illegale e divenne presto una cacciatrice, unendosi al gruppo di ragazze fuorilegge con a capo colei che l'aveva aiutata a riacquistare onore.
Esse erano una stretta  cerchia di cacciatrici che procuravano il bestiame in quei luoghi vietati e poi lo rivendevano in nero alle persone più facoltose del 7, così ottenendo il denaro necessario per mantenersi.
Zoe adesso si sentiva forte anche fisicamente, era un portento con l'arco e le frecce ed in più era discretamente brava con i pugnali, sapeva correre, arrampicarsi ed anche combattere a mani nude.
Sicuramente non avrebbe avuto problemi con il cibo una volta giunta nell'arena dal momento che cacciare il bestiame era la sua specialità, ma gli esseri umani non potevano considerarsi tali e  il solo pensiero di riuscire ad ammazzare una persona facilmente quanto riuscisse ad uccidere un animale selvatico le faceva orrore.
Il suo grande punto debole era la sfiducia, perciò era già sicura al cento per cento che non sarebbe stata in grado di creare alleanze con i tributi, anche se aveva conosciuto una ragazza, Thalia Grace, che le aveva quasi fatto cambiare idea.
Comunque smise di rimuginare sul suo passato e sulle sue intenzioni per il futuro e con la testa pesante e le gambe molli si diresse in sala pasto per fare colazione, un ultima volta.
Zoe stava ancora metabolizzando la questione che prevedeva che quel dì sarebbe dovuta partire insieme al suo compagno di distretto, Nakamura, un ragazzino decisamente instabile con cui non aveva la minimamente intenzione di allearsi, e tutto il resto dei partecipanti, verso il luogo dove si sarebbe svolto il famoso gioco della fame.
Nella stanza la sua troupe di preparatori la stava già aspettando, probabilmente erano svegli da molto più di lei a giudicare dall'aria attiva con cui discutevano .
Zoe si ricordò che quella mattina non avrebbe rivisto ne la sua esuberante presentatrice di distretto ne il suo sciatto mentore, in quanto si erano dovuti salutare per l'ultima volta il giorno prima, non che ne fosse particolarmente dispiaciuta, semplicemente le sembrava decisamente surreale trovarsi in quella situazione senza quelle due presenze.
Ingurgitò rapidamente qualche fetta di pane e prosciutto crudo e poi si diresse scortata dalla sua stilista  verso l'ascensore, lanciando un ultimo e veloce sguardo ad Ethan.
Sapeva che i tributi dovevano partire da soli, perciò era consapevole del fatto che quasi sicuramente non l'avrebbe più rivisto se non nell'arena, e di vederlo in quelle circostanze, avrebbe preferito farne a meno, quel ragazzo non era da sottovalutare, come d'altronde non lo era nessun altro in quel contesto.
Comunque lui le rivolse un sorriso sghembo prima che le ante dell'ascensore si chiudessero e lei ricambiò alzando la testa ed assumendo uno sguardo solenne, non doveva far trapelare alcun tipo di timore agli occhi del nemico, come cacciatrice sapeva perfettamente quanto fosse pericoloso l'odore della paura.
Amanda, la sua stilista, le stava estremamente simpatica, sembrava una tipa semplice ed onesta, non come tutti quegli esuberanti damerini che la circondavano da quando era partita a Capitol City, e per quanto le fosse possibile si era affezionata a lei ed in quel momento la sua presenza riusciva a trasmetterle della preziosissima calma.
Senza proferire parola si diressero entrambe verso la stanza di lancio, ossia nel luogo in cui sarebbe partita per i giochi.
Si trattava di una stanzetta cilindrica che non possedeva porte , bensì al centro di essa fosse situata la cabina ovoidale da cui si sarebbe imbarcata per raggiungere l'arena.
Al lato destro della stanza si trovava una piccola doccia trasparente e poco più avanti notò che i capi che avrebbe dovuto indossare per l'edizione erano appesi ordinatamente.
Si spogliò dei vestiti e si diresse sotto il getto dell'acqua fredda accompagnata da Amanda che nel frattempo cominciava ad aiutarla ad insaponare e snodare i lunghissimi capelli castani che le ricadevano sulla schiena.
Nonostante la temperatura dell'acqua fosse estremamente fredda, Zoe si ritrovò a pensare a quanto bella e strepitosa fosse la sensazione di fare la doccia, immaginando che molto probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe goduto di quell'opportunità.
Uscì presto dalla stretta struttura e venne subito avvolta da una vestaglia color crema da Amanda che subito dopo, senza perder tempo, iniziò ad asciugarla con il fhon.
Per un paio di minuti restarono a fissarsi direttamente negli occhi, con uno sguardo affranto.
Quel giorno la stilista che le era parsa così genuina nei giorni trascorsi, sembrava estremamente abbattuta, la frangetta nera le ricadeva in maniera scomposta sugli occhi, nascondendo la lucidità di questi ultimi.
Indossava una semplice vestaglia beige che le ricadeva fin sotto le ginocchia e sembrava donarle un aria piuttosto fragile, il colorito ispanico della sua pelle veniva messo in risalto dalla vicinanza con Zoe, che in quel momento messa a confronto con lei sembrava un vampiro, data la chiarezza disarmante della sua carnagione.
La stilista si affrettò a prendere gli indumenti che avrebbe dovuto indossare sul campo ed a farglieli indossare.
Quell'anno avevano scelto un aderente tuta nera che ricopriva le braccia e le gambe fino alla caviglia e dei pratici anfibi marroncini di gomma.
Sulla vita si trovava una spessa cintura, sempre di color marrone, che ricadeva sui fianchi in due grandi e capienti tasconi.
Amanda spiegò a Zoe che il materiale dell'indumento era permeabile e probabilmente resistente al fuoco e alle temperature fredde, in più appariva un materiale piuttosto elastico e quindi difficilmente propenso a strapparsi, la ragazza ringraziò mentalmente Amanda per le sue conoscenze nel vestiario, e cominciò a slegare gli arti per abituarsi a quel contatto pressante sulla pelle.
Rifletté sul fatto che tutto sommato non era per niente scomoda quella tuta, anzi era tanto agevole che a mala pena sentiva di indossarla, anche se questa nota per lei non era tanto positiva in quanto la facesse sentire letteralmente scoperta.
Poi Amanda cominciò a pettinarle la lunga chioma nocciola con estrema dolcezza, quasi con  fare materno, anche se la ragazza a mala pena si ricordava come fosse avere una madre.
Infine le depose sul capo il simbolo rappresentante il suo distretto quanto la sua persona, un cerchietto argentato, che si abbinava perfettamente alle sfumature dei suoi occhioni attenti,  che le contornava tutto il capo e che ricadeva sulla fronte con un piccolo ciondolo a forma di luna.
Quel portafortuna era molto simbolico per lei, in quanto la luna fosse sempre stato lo stemma del gruppo delle sue cacciatrici , alla stilista aveva rivelato anche questo piccolo particolare e lei ovviamente l'aveva ammonita del non dirlo in giro se non avesse voluto che i Pacificatori venissero a conoscenza delle illegalità commesse dalle sue amiche e le catturassero nel 7.
Zoe riteneva il suo portafortuna di gran lunga migliore di quelli degli altri.
Aveva notato Thalia portare un piccolo collare di metallo in cui sporgevano delle specie di borchie a forma di fulmine molto particolari, decisamente singolare, ma mai elegante quanto il suo.
Hazel invece sembrava possedere come tale, un braccialetto contornato da pietre preziose, probabilmente fasulle o dalla dubbia provenienza, nel polso sinistro, anch'esso molto grazioso seppur troppo colorato per Zoe.
Quel Nico invece portava un tetro anello con un teschio, riteneva la scelta piuttosto stramba ed esuberante, decisamente poco adatto alla ragazza, per non parlare di quello strano ragazzino messicano, Leo Valdez, che aveva notato, ultimamente, indossare  un enorme ciondolo pacchiano da sfavillanti colori e tonalità sull'arancione, una scelta piuttosto di cattivo gusto, eppure da come lo stringeva durante agli allenamenti ne sembrava piuttosto affezionato, anzi sembrava che fosse un vero e proprio tesoro per lui, non la raccontava giusta a parer suo,  chissà se la ragazza ne  avrebbe mai appreso il motivo.
Comunque, una volta che fu pronta, smise di rimuginare su queste cose superflue, mentre la sua stilista con uno strano arnese che somigliava ad una pinzatrice, le depose il cip di localizzazione che avrebbe permesso agli strateghi di rintracciarla in qualunque momento della giornata.
Inizialmente l'impatto con quell'aggeggio fece leggermente male ed anche in seguito Zoe riusciva a percepire quel corpo freddo ed estraneo che adesso risiedeva all'interno della sua carne.
Si massaggiò per qualche minuto il braccio dolorante e poi si sedette sulle poltroncine della stanza, in attesa che il suo nome venisse annunciato dagli altoparlanti situati nel soffitto. A quel punto sarebbe dovuta entrare nella cabina di atterraggio e poi.. secondo lei a quel che sarebbe avvenuto in seguito era meglio non pensarci.
Quei momenti d'attesa furono a dir poco strazianti per la ragazza, il suo cuore scalpitava nel petto e doveva mantenersi concentrata per evitare di tremare. Non si era neppure accorta di star stritolando la mano affusolata di Amanda che le teneva un braccio intorno alla spalla e ne accarezzava l'estremità cercando di infonderle serenità.
“Zoe, sei una ragazza fantastica, sei sveglia e resistente, ed io sono sicura che hai una buonissima potenzialità di farcela in quel campo di battaglia, quindi ora non pensare a cose negative, ma cerca di concentrarti e di prepararti a scattare nell'arena. Ormai sei giunta all'inizio di questa sfida, quindi combatti, soldato.” affermò muovendo i pugni Amanda, avendo notato che il suo silenzio carico di comprensione non era bastato a rasserenare la ragazza e tentando di infonderle comunque un minimo coraggio attraverso quelle parole.
Zoe dopo essersi irrigidita per qualche secondo, assaporando con tutta la sua forza di spirito e volontà quella frase che la incitava giustamente al stare sull'attenti, si sciolse leggermente e riacquisì, almeno in parte, una frazione di autocontrollo.
Poi sentì il suo nome risuonare con eco metallico all'interno di quel posto, in maniera estremamente ovattata e distante, constatò che il suo respirò si bloccò per qualche secondo.
Si alzò dalla poltrona e cominciò a camminare con passo strisciante fino al centro della stanza, con Amanda che la seguiva altrettanto ansiosa.
Poi mise piede nella piattaforma rettangolare formata da metallo lavorato della piccola e claustrofobica cabina di atterraggio.
Presto i vetri cominciarono a chiudersi salendo verso l'alto da tutti gli angoli e la lastra di ferro prese ad innalzarsi lentamente da terra.
Zoe rimase a fissare la figura di un Amanda che teneva uno sguardo tenace e si faceva sempre più piccola con l'avanzare verso l'alto della cabina. In seguito essa si bloccò bruscamente in superficie liberandosi dei vetri e facendo rimanere solo la piccola piattaforma grigiastra.
Tutt'intorno a lei erano disposti i 23 tributi, in una posizione rettangolare, ognuno ad una discreta distanza di vantaggio dall'altro.
Individuò presto Ethan, che risiedeva a poche piattaforme da lei, il ragazzo però non la notò intento a concentrare il suo sguardo su un punto poco distinto all'orizzonte.
Zoe seguì la traiettoria della fonte della sua attenzione e rapidamente individuò l'accatastamento di armi che risiedeva nella loro estrema destra.
Notò un paio di archi scintillare sotto la luce pressante del sole e si impuntò rapidamente verso quello che le sembrava più adatto per le sue dimensioni.
Il paesaggio che si stagliava attorno a lei sembrava abbastanza tropicale, anche se nella zona ovest sembrava aprirsi un bosco di aghifoglie,  non ebbe però il tempo ne l'opportunità di girarsi a scrutare la zona, ma in quei pochi frammenti di secondi capì comunque di trovarsi solo al centro esatto del campo di combattimento.
Grandi palme ed alberi da lei poco conosciuti contornavano il panorama ed ombreggiavano la zona, in lontananza le sembrò addirittura di udire il suono del mare.
L'ansia era palpabile in quel rettangolo intriso di panico e tutti quanti continuavano a fissarsi arrogantemente nel silenzio generale.
Ad un certo punto una voce annunciò da un altoparlante fuori dalla visuale dei tributi:-
“Tutti i partecipanti si preparino all'inizio della battaglia. Vi trovate al centro dell'arena, una volta che sentirete il suono dei gong potrete cominciare a muovervi. Felici giochi della fame e possa la fortuna essere sempre a vostro favore!” ci fu una piccola pausa di sospensione e poi si udirono degli scoppi sordi in lontananza. “Signore e signori, che i ventiduesimi Hunger Games abbiano inizio!”.
Zoe in quel momento neppure si accorse delle sue gambe che avevano già cominciato a sfrecciare in direzione dell'arco splendente che aveva puntato pochi istanti prima, mentre intorno e dentro di lei,  si scatenava finalmente l'istinto per  la fatidica guerra con in palio la tanto agognata sopravvivenza.



Nda: Bene, finalmente i tributi sono giunti nell'arena, quindi dal prossimo capitolo( non odiatemi per questo ^.^ ) comincerà ad avvenire il “massacro”.
Mi è venuta un idea, ma non sono sicura che vi possa interessare. Infatti proporrei, ovviamente solo a chiunque facesse piacere, di occupare il ruolo di sponsor e di mentore, ossia potreste darmi consigli tramite messaggio o recensione esponendo i vostri personaggi favoriti ed io in base al vostro giudizio cercherò di far sopravvivere i suddetti, il più a lungo possibile rispetto agli altri.
In pratica vorrei fare una selezione, un po' come quella dei reality show, dove il personaggio più votato vince, mentre il meno votato viene mandato a casa ( in questo caso muore.)
Ovviamente quelli che saranno favoriti avranno anche più punti di vista in cui io scriverò dalla loro prospettiva rispetto agli altri.
In più di mia iniziativa non inserirò nessuna  parte scritta in cui i mentori spediranno oggetti in aiuto dei tributi, perciò chiunque vedesse che qualche tributo si trova in condizioni particolarmente critiche, eventualmente può dirmi, con cosa andargli incontro e con che strumento aiutarli, scegliendo tra qualsiasi oggetto possibile (anche un oggetto superfluo: un arma piuttosto che una medicina, un cibo o magari un portafortuna... ), ed io successivamente vedrò di inserirlo.
Se non riceverò nessuna segnalazione particolare allora continuerò di testa mia.
Alla prossima <3
   
 
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