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Autore: Vanisher    13/08/2015    3 recensioni
Dal capitolo 1 :
Matt mi guarda, confuso - Cos'è successo? -
Chiudo gli occhi, poggiando la nuca sulla porta chiusa dietro di me. Inspiro profondamente prima di parlare e dargli la "lieta notizia", un macigno sulla gola - Matt, da oggi in poi avremo un nuovo coinquilino -
Matt posa il suo sguardo sulla coperta azzurra, sul piccolo fagottino umano che ho tra le braccia.
Sospiro - Lidner voleva abbandonarlo - aggiungo, come se potesse servire da spiegazione. In effetti, è la spiegazione di ciò che è successo. E' la spiegazione del perché ho mandato il piano a puttane e ho ceduto.
- Capisco - Matt infila le mani nelle tasche dei jeans scuri e vecchi, sorridendomi comprensivo. Mi chiedo come faccia a sorridere in un momento come questo - Dopotutto, è pur sempre tuo figlio, Mello-.
__
E se Mello diventasse padre, a causa di un'errore?
Genere: Comico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Halle Lidner, L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 





Per il momento il letto di Mihael è composto da qualche cuscino e qualche coperta sistemati sul divano in modo che possa stare il più comodo possibile. Matt si è offerto di uscire per comprare dei pannolini puliti e dei vestiti nuovi, e magari un carrozzino o una culla vera e propria in cui sistemare i cuscini e le coperte. E anche qualche giocattolino del cazzo e qualche omogenizzato o qualcosa da mangiare. 
Io rimango a casa a controllare che Mihael non si cacci nei guai, anche se non sa ancora camminare e per ora non si è messo a frignare. Sembra essere un bambino tranquillo e pacato, ma non mi affretto a fare conclusioni sul carattere del bambino. Dopotutto, sono io suo padre. 
Lo metto a sedere sul divano, tra i cuscini e le coperte e io mi siedo sul tappeto di fronte a lui. Alla fine i suoi occhi, ho scoperto, sono proprio come i miei. Due lastre di ghiaccio freddo. Ma guardandoli mi rendo conto che nascondono della dolcezza, della tenerezza che non si adatta al suo aspetto fisico già da duro. Mihael è un ibrido, un incrocio tra me e Lidner. 
E' strano pensare che fino a nove mesi fa o poco più Mihael non esisteva. Non esisteva nemmeno nei miei pensieri o in quelli di Lidner, non era nei pensieri di nessuno, nessuno lo desiderava o lo voleva o pensava mai di volerlo. Eppure adesso è qui in questo schifo di mondo che giorno dopo giorno va a puttane. E' qui, con un padre che d'ora in poi dovrà prendersi cura di lui e una madre che voleva abbandonarlo. Chissà se Mihael conoscerà mai sua madre. La fatica che d'ora in poi dovrò fare con lui sarà doppia, dovrò essere sia una madre che un padre. Ma ho solo diciannove anni. Non sono pronto, forse non lo sarò mai.
Gli occhi di Mihael si soffermano su di me, sui miei vestiti di pelle nera. Come ne non mi riconoscesse e cercasse Lidner. La tua mamma non è qui, moccioso, sono io la tua mamma, da oggi in poi. Non riesco a sopportare quello sguardo su di me, mi fa solo incazzare.
- Che hai da guardare? - ringhio, guardandolo minaccioso.
Mihael non sembra spaventato o terrorizzato, nemmeno un po'. Solo confuso. Ma sulle sue labbra, improvvisamente, appare quello che dovrebbe essere un sorriso. Le sue labbra si curvano verso l'alto e i suoi occhi cominciano a brillare, mentre dalle sue labbra esce un verso acuto, come un gridolino allegro. Ma che ha da essere allegro? 
- Che hai da ridere, eh? - ringhio, alzandomi in piedi - Io non ho proprio niente da ridere perché quella che dovrebbe essere tua madre ti ha lasciato a me e io non so cosa farmene di un bambino! -
Mihael inclina leggermente la testa di lato, o forse è solo una mia impressione. Tanto lui non può capirmi, non può rispondere, non può maledirmi. Ed è la cosa che più mi fa incazzare, perché in questo momento vorrei solo qualcuno che mi mandasse affanculo, vorrei solo poter scatenare una rissa che mi faccia perdere la memoria. Potrei anche morire, cazzo.
Mi chino in avanti, guardando Mihael - Io non ti posso abbandonare nemmeno se lo volessi! - sibilo, ancora più minaccioso, anzi, incazzato - Non posso fare la stessa cosa che voleva fare quella li perchè io sono tuo padre, dannazione! -
- Mello! -
Improvvisamente due braccia mi afferrano da dietro e mi allontanano da Mihael. Matt è rientrato in casa e non l'avevo nemmeno sentito. Ha abbandonato tutte le cazzate che ha comprato accanto alla porta d'ingresso ed è corso a fermarmi prima che facessi qualche pazzia. Ha fatto bene, stavo per saltare addosso a Mihael.
- Calma, Mello - dice Matt cauto - Calmati -
Improvvisamente mi sento qualcosa di caldo bagnarmi la faccia. Lacrime. Io odio piangere, mi fa sentire così debole. Non devo piangere per delle cazzate del genere. Mi sento di merda, cazzo, io non lo volevo quel fottutissimo bambino.
Comincio a singhiozzare, dapprima sommessamente, poi sempre più forte e senza controllo. Matt mi fa voltare prendendomi per entrambe le spalle e mi abbraccia, stringendomi così forte che sento mancarmi il fiato. Vorrei impiccarmi, strozzarmi. Ma non posso, perché adesso la mia vita è collegata a quella di mio figlio.
- Non sono pronto - singhiozzo, la testa nascosta nella spalla di Matt che puzza di fumo - Non sono pronto -
- Nessuno lo era - sospira Matt - Ma non puoi lasciare marcire questo bambino, perché sai che ti peserebbe sulla coscienza. Perché sarai un buon padre -
- Un padre che spaccia droga e che ammazza le persone? Questo ti sembra l'esempio di un buon padre, Matt? - tiro su col naso.
Matt comincia ad accarezzarmi i capelli biondi con una mano, quel gesto mi tranquillizza molto - Tuo figlio imparerà ad amarti per quello che sei realmente e imparerà ad andare oltre il tuo sporco lavoro -
Comincio a fare dei respiri profondi. Rimaniamo per molto tempo in silenzio, abbracciati, Matt che mi accarezza i capelli con una mano e io che asciugo le lacrime sulla sua spalla, facendo dei respiri profondi per fermare le lacrime e calmarmi.
- Non ce la faccio - dico.
- Ce la farai - ribatte Matt - Devi farcela -
Mi volto a guardare Mihael, ancora seduto sul divano. Mi guarda ignaro di tutto, gli occhi piccoli e chiari quasi spalancati nel tentativo di capire che cosa stia succedendo. Chiudo gli occhi e torno a posare la testa sulla spalla di Matt, nella speranza che questo sia solo un orribile incubo.
Sento Matt sorridere - Ti assomiglia molto - dice.
- Spero solo che quando crescerà non diventerà un vigliacco come il padre - 
- Come la madre, vorrai dire - mi corregge Matt, tranquillo.
- Che c'entra Lidner, adesso? -
- E' lei la vigliacca, Mello - dice Matt, dandomi dei leggeri colpetti sulla spalla, come per confermare quanto ha appena detto - E' lei che voleva abbandonare suo figlio perché non era pronta. Tu l'hai accolto, controvoglia, ma l'hai accolto -
Sospiro - Ho fatto un'enorme cazzata, Matt -
- Perché dici questo? -
Scuoto il capo - Non c'è un preciso motivo. Hai presente quando hai il presentimento che hai fatto una cosa della quale poi ti pentirai? Ecco, io ho quel presentimento -
Matt ride. Dapprima è solo una risatina sommessa, poi diventa una risata incontrollata e piena di divertimento. Mi chiedo cosa ci trovi di divertente in questa situazione, dato che sono nella merda fino al collo e lui dovrà tirarmi fuori in qualche modo. Alzo il viso dalla sua spalla per guardarlo - Che cazzo hai da ridere? -
- Se Mihael diventerà la tua copia in miniatura, Mello, allora si che hai fatto una cazzata a metterlo al mondo - ride, è costretto ad alzare gli occhialini arancioni sulla fronte per asciugarsi qualche lacrime che gli esce fuori dagli occhi. Gli tirerei un pugno, ma adesso non ho la forza per farlo.
Invece di incazzarmi, come dovrei fare, sorrido anche io. Mi stacco da Matt e mi volto a guardare Mihael, che continua a guardarmi stranito e confuso, anche un po' offeso perchè non lo sto degnando della minima attenzione. Mi siedo accanto a lui e lo sollevo, per poi poggiarmelo sulle ginocchia. Mihael emette un gridolino, sembra contento.
Matt sorride - Sei già tutto tuo padre, Mihael -
- Se diventerà come me, allora diventerà anche un figo della miseria - alzo le spalle, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E lo è, in effetti.
- Spero che da Lidner prenda l'intelligenza di pensare prima di parlare - Matt si china in ginocchio sul tappeto, di fronte a Mihael. Il bambino allunga una piccola mano paffuta e Matt allunga un dito, in modo che Mihael possa afferrarlo. Infatti, Mihael lo afferra e comincia a giocarci.
Sorrido - Sono felice che sarai tu ad aiutarmi ad occuparmi di lui e non Lidner, Matt - gli confesso, mentre guardo Mihael che a fatica riesce a stringere con forza il dito di Matt. E' davvero piccolo, un soffio potrebbe portarselo via senza la minima fatica.
- Ci credo, io gli ho preso i pannolini - sbuffa Matt - E non dei pannolini qualsiasi -
Alzo un sopracciglio, perplesso - Che pannolini gli hai preso? -
- Quelli con l'elefantino grigio che spruzza acqua dalla proboscide! Sembravano teneri! -
- Facevi prima a prendergli quelli con Peppa Pig. Tutti i poppanti la amano-


Capitolo probabilmente corto, ma almeno spero comico hihihi, mi divertiva troppo immaginare una scena simile.
Allora, state tranquilli che Mello ed Halle non si metteranno insieme, ma mi dispiace deludervi che Mello è etero. Eh, si, rassegnatevi.

Ma suvvia, ce ne saranno delle belle!
   
 
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