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Autore: sihu    30/01/2009    8 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 30
PRESENTE PASSATO E FUTURO


La sala comune dei Grifondoro era immersa in un festoso clima natalizio, con ad ogni parete numerose decorazioni natalizie ma nonostante questo ai due ragazzi seduti davanti al camino appariva spenta e tetra, un po’ come il loro umore in quel momento.
“Non sembra nemmeno Natale, che tristezza.”
Mormorò Hermione più mogia del solito. Nemmeno il natale aveva migliorato il suo umore. Era passato qualche giorno dall’addio di Ron ma entrambi erano ancora a pezzi, un po’ come i malandrini erano tristi per la partenza di Peter. Lily aveva provato a tirare su tutti di morale ma non ci era riuscita molto bene, solo James sembrava stare un po’ meglio.
“Ricordi gli anni scorsi?”
Chiese Harry intristendosi ancora di più ricordando che anche lo scorso natale Ron li aveva lasciati soli, abbandonando la missione che avevano intrapreso insieme. L’anno prima lui ed Hermione si trovavano a Godric Hollow, il luogo dove tutto era iniziato ed era finito. In quel piccolo villaggio la sua vita era andata in pezzi, rivedere la sua vecchia casa in rovina era stato doloroso. Ricordava bene la sensazione di vuoto che aveva provato davanti a quelle rovine. Istantaneamente aveva cercato gli amici, alla sua destra aveva trovato la mano di Hermione ma alla sua sinistra non c’era nulla, Ron non era lì a sostenerlo in quel momento così delicato.
“Oh Harry.”
Disse Hermione, incapace di aggiungere altro. Il moro si riscosse da quei tristi ricordi e fisso il volto pallido della sua amica di sempre, doveva essere dura anche per lei.
“Mi dispiace Hermione, è stata colpa mia.”
Disse Harry a testa bassa, si sentiva colpevole. Anche l’anno prima si sentiva colpevole per la fuga di Ron. Possibile che riusciva sempre ad allontanare le persone a cui voleva bene?
“Non dire sciocchezze! Ron è un testone lo sai, e..”
Rispose Hermione bloccandosi improvvisamente, incapace di completare la frase. Non riusciva a definirlo. Il suo cuore e la sua mente stavano combattendo una feroce e silenziosa lotta per arrivare a stabilire cosa fosse esattamente Ron per lei.
“.. E lo ami?”
Completò lui per la ragazza, centrando il punto e facendo arrossire Hermione.
“Credo proprio di si.”
Annuì la ragazza, senza riuscire ad aggiungere altro. Il suo cuore batteva a mille al pensiero di quel testone. Qualcosa dentro di lei le diceva che non era ancora tutto finito, che Ron non poteva averli abbandonati così. Non doveva smettere di sperare.
“Che pensi di fare con Remus?”
Chiese Harry discreto, fissando Hermione intensamente.
“Lo ha capito anche lui, ora siamo amici.“
Spiegò Hermione soffermandosi sugli occhi di Harry. Da quando lo conosceva era abituata ai suoi occhi verdi, erano uno dei tanti dettagli di Harry che con il passare degli anni aveva preso ad ignorare. Ma quando erano arrivati lì Harry era stato costretto a farli diventare color nocciola, come quelli di suo padre. Per Hermione era strano vederlo con gli occhi scuri, ogni volta che lo fissava era come se ci fosse qualcosa fuori posto.
“Mi dispiace, sarai distrutta.”
Osservò Harry, pronto a consolare l‘amica passandole un braccio intorno alle spalle.
“A dire la verità sono più sconvolta per Ron. Alla fine io e Remus non stavamo insieme.” Voglio dire, non è come se mi avesse lasciato, no? E poi siamo rimasti in buonissimi rapporti.”
Raccontò Hermione sforzandosi di fare un sorriso. Harry la fissò per qualche istante e capì, senza bisogno che aggiungesse altro. La conosceva la sette anni e la loro amicizia con il passare del tempo si era rafforzata tanto da permettere loro di capirsi al volo senza troppe spiegazioni.
“Buon Natale a tutti.”
Disse Sirius in tono tetro scendendo le scale.
“Buon Natale anche a te Sirius, quanta allegria..”
Lo salutò Harry in risposta, cercando di ironizzare quella strana e triste situazione.
“Speriamo che i regali di Natale migliorino l’umore di tutti.”
Disse Hermione cercando di migliorare l’umore dei due ragazzi. Anche lei però, esattamente come Lily non ebbe fortuna. Nemmeno l’idea di mettersi a scartare i regali riuscì a strappare un sorriso a Sirius.
“Appunto, dove sono finiti tutti?”
Chiese Harry guardandosi intorno. Mancavano all’appello Lily, James e Remus. In tutta la casa di grifondoro erano rimasti solo loro sei, e nel castello c’erano solo altri cinque. Se non fosse stato per l’umore tetro dei ragazzi ci si sarebbe potuti divertire parecchio, il castello era praticamente nelle loro mani.
“Lily con James e Remus in bagno. Remus mi ha detto di voi, mi spiace. Stai bene?”
Si informò Sirius fissando Hermione. All’inizio quando Remus gli aveva detto quello che era successo si era arrabbiato non poco con la ragazza. Come si era permessa di fare soffrire così il suo amico Remus? Poi si era calmato. Remus lo aveva fatto ragionare, alla fine si vedeva lontano un miglio che lei era innamorata persa di Ron. Era stato bello ma non poteva durare, avrebbe dovuto capirlo subito. Inoltre Hermione era una ragazza intelligente e non voleva rovinare l‘amicizia che si era creata tra loro due. A Sirius era sembrato molto ridicolo che fosse stato Remus a calmare lui quando in teoria sarebbe dovuto succedere il contrario.
“Si, lo stavo dicendo anche a Stev. Penso sia meglio così. Piuttosto, Remus sta male?”
Chiese Hermione mordendosi nervosamente le labbra. Non riusciva a sopportare di fare soffrire una persona buona a generosa come Remus, non era giusto. Aveva già sofferto tantissimo nella sua vita e in futuro gli aspettavano altre terribili sofferenze a meno che lei ed Harry non si fossero fermati in quel tempo per cambiare quel futuro.
“È pensieroso ma dice che è meglio sia andata così perché se foste stati insieme avrebbe perso un’ottima amica.”
Rispose Sirius tranquillizzandola. Non avrebbe potuto sopportare l’idea di averlo illuso e ferito.
“Buon Natale! Si sta parlando di me?”
Chiese Remus raggiungendo gli amici vicino al camino. Sirius e Harry si guardarono colpevoli. Remus sorrise di quelle loro buffe espressioni, sembrano due bimbi colti sul fatto dalla mamma mentre rubavano la marmellata.
“Oh Remus!”
Esclamò Hermione arrossendo, spaventata all’idea di avere in qualche modo ferito nuovamente i suoi sentimenti.
“Tranquilla Hermione, va tutto bene. Tu piuttosto, ancora sconvolta per Ron? Io non ho proprio capito che gli è preso. E poi come ha fatto a tornare nella sua dimensione? Pensavo non si potesse.”
Chiese Remus, passando lo sguardo da Hermione a Stev. Non serbava rancore per Hermione, anzi. Era terribilmente triste per il modo in cui Ron era scappato via anche se in proposito si faceva molte domande. Tutta quella faccenda era molto misteriosa. Nella sua mente si rincorrevano mille teorie, una più stramba dell’altra ma che avevano tutte in comune il fatto che i ragazzi avessero nascosto loro qualcosa.
“Emh, è complicato.”
Iniziò Hermione senza sapere bene come continuare. Dannazione, che gli doveva dire? Per qualche secondo ebbe la sensazione di essere stata scoperta, anche se era impossibile. Cercò Harry con lo sguardo perché gli venisse in aiuto. d’accordo, Remus era molto intelligente ma non poteva avere scoperto il loro segreto. Era una cosa semplicemente impensabile.
“Hermione ti va un succo di zucca intanto che aspettiamo Lily e James?”
Propose Harry salvando la situazione e togliendo Hermione dall’impiccio di dover rispondere alle domande che Remus e Sirius stavano per fare.
“Si, sto proprio morendo di sete Stev. Scusateci, a dopo.”
Rispose Hermione precipitandosi fuori dalla sala comune cogliendo al volo l’occasione.
“Ciao ragazzi, dove scappavano quei due?”
Chiese James, raggiungendo gli amici con al suo fianco Lily.
“Sete improvvisa.”
Spiegò Sirius, per niente convinto. Quei due si erano inventati una scusa per sfuggire alle loro domande su Ron e non riusciva a capire perché. Hermione gli era sembrata terrorizzata non triste per l’abbandono dell’amico. Qualcosa non andava anche se non riusciva a capire cosa.
“Sete improvvisa? Non mi convince..”
Commentò Lily, sedendosi vicino a Remus che sembrava perso in chissà quali pensieri.
“Nemmeno a me, e non solo quello.”
Disse Remus pensieroso, riscuotendosi all’improvviso.
“Che stai dicendo Remus?”
Chiese James curioso, mettendosi comodo.
“Che per me c’è qualcosa sotto, solo non capisco cosa.”
Spiegò meglio Remus, riferendosi al comportamento di Stev e Hermione.
“Non ti seguo.”
Disse Sirius.
“Non avete notato niente di strano?”
Chiese Remus fissando gli amici.
“Onestamente No.”
Rispose Sirius cercando chi capire dove volesse arrivare Remus. D’accordo, il loro comportamento era strano e apparentemente non adatto alla situazione ma non aveva notato nulla di particolarmente strano.
“Beh Stev è a terra perché Ron è andato via..”
Iniziò Remus.
“È normale, è il suo migliore amico ed è tornato nella sua dimensione dopo aver detto cose orribili a Stev.”
Disse Sirius interrompendolo. Che stava dicendo Remus, quello era normale. Anche lui sarebbe stato così a terra se James avesse fatto una cosa del genere. Anche loro dopo tutto, non erano a terra per la scomparsa improvvisa di Peter? Ripensando a Peter si sentì in colpa. Lui sapeva perché se n’era andato ma con James e gli altri aveva fatto finta di nulla. Aveva deciso che avrebbe portato solo quel peso e che James non avrebbe mai saputo la verità. I sensi di colpa lo avrebbero fatto soffrire troppo e James non lo meritava, non ora che era finalmente felice con Lily.
“Aspetta, come ha fatto a tornare? Avevano detto che non si poteva.”
Osservò James ricordando improvvisamente quello che era successo qualche mese prima.
“Prima stranezza.”
Disse Remus guardando gli amici sempre più stupiti e increduli.
“La seconda?”
Chiese Lily, incuriosita da quel mistero.
“Come può essere il suo migliore amico?”
Buttò lì Remus senza staccare lo sguardo dai suoi tre amici.
“Hai ragione, è impossibile.”
Esclamò Lily, capendo improvvisamente dove voleva arrivare Remus.
“Che dici Lily, perché lo trovi strano?”
Chiese Sirius confuso, non capendo a che cosa si stessero riferendo Remus e Lily. Va bene che c’era qualcosa di strano in quella situazione ma non capiva come la stranezza potesse essere l’amicizia di Stev e Ron. Dopo tutto ognuno era libero di avere gli amici che voleva, e poi Ron non era nemmeno antipatico. Certo, il suo comportamento e la sua sparizione era decisamente strana ma nessuno poteva mettere in dubbio che fosse un buon amico. Teneva a Stev quanto lui teneva a James.
“Beh Stev è il gemello di James, giusto? Dice di provenire da una dimensione parallela dove le cose sono andate in modo diverso.”
Disse Lily, facendo il punto della situazione. Sperava che così i due ragazzi riuscissero a capire dove stava la stranezza.
“Giusto, in quella dimensione sono morto io e lui si è salvato. Cosa centra con Ron?”
Disse James, riflettendo ad alta voce.
“Come fate a non capire? L’unica cosa che rende diversi i due universi paralleli dovrebbe essere che li sei morto tu e qui è morto lui ma non è così.”
Spiegò meglio Remus, cominciando ad alterarsi. Sirius e James si fissarono senza capire per qualche istante, poi Sirius si illuminò.
“Ron ed Hermione.”
Esclamò all’improvviso Sirius capendo la situazione. Come aveva fatto a non notarlo prima?
“Centro!”
Rispose Remus, con un sorriso soddisfatto sul viso.
“Avete ragione, loro non esistono qui. In teoria dovrebbero esserci loro doppi.”
Notò James riflettendo su quel punto. Non aveva mai sentito parlare di Hermione Granger e Ronald Weasley prima di allora. Come potevano essere i migliori amici del suo gemello? In teoria dovevano essere Remus e Sirius, e poi c’era Lily. Nell’universo da cui proveniva Stev doveva essere innamorato di lei quando lui lo era della Lily di questa dimensione. Stev tutta via non aveva mai dimostrato di essere seriamente attratto da lei. Come avevo potuto non notare tutti questi dettagli.
“E il migliore amico di Stev dovrebbe essere Sirius non Ron..”
Concluse Lily, dando voce all’idea che frullava nella testa di tutti i presenti.
“Che confusione! Come te lo spieghi?”
Chiese Sirius guardando Remus. Era lui l’unico che poteva dare un senso a tutte quelle stranezze. L’unica spiegazione abbastanza logica era che nella dimensione da cui provenivano fosse successo qualcosa che nella loro non era successa, ad esempio che anche lui e Sirius fossero morti da piccoli ma era strano. Stev lo avrebbe detto, senza contare che sapeva troppe cose sia su di lui che su Sirius e Lily per non averli mai conosciuti.
“Non lo so, ma è strano.”
Ammise Remus, infastidito da non avere una risposta. Per la prima volta non aveva nemmeno un’idea di quale potesse essere la verità e non aveva nemmeno un’idea per scoprirlo.
“Teniamo gli occhi aperti.”
Concluse James cupo fissando dritto avanti a sè.
***
[fuori dalla sala comune]
“Per un pelo.”
Esclamò Hermione, cercando di riprendersi dallo stato di terrore in cui si trovava. Per qualche secondo aveva pensato che li avevano scoperti. Sarebbe stata la fine.
“Per poco non ci scoprivano. Dannazione Remus sospetta qualcosa.”
Osservò Harry stringendo i pugni. Era un problema se Remus pensava che qualcosa non andasse. Lo conosceva bene e non si sarebbe rassegnato facilmente.
“Dobbiamo stare attenti.”
Disse Hermione seria, non dovevano sottovalutare il problema. Quelli non erano ragazzi normali, erano i Malandrini, gli studenti più furbi e brillanti del loro tempo.
“Speriamo basti, conosci Remus..”
Disse Harry lasciando in sospeso la frase.
“Se pensa ci sia un mistero fa di tutto per scoprirlo.”
Concluse Hermione scuotendo la testa.
“Che devo dire di Ron?”
Chiese Harry dubbioso. Sapeva bene che prima o poi avrebbero fatto altre domande.
“Sii vago, di loro che ti fa male ripensare a quella discussione.”
Rispose Hermione in tono pratico. In fondo era vero, parlare di Ron era difficile per Harry e in questo modo gli altri avrebbero fatto poche domande. I malandrini non avrebbero mai infierito sapendo che Stev soffriva a ripensare a Ron. Inoltre l’unico modo per fare smettere Remus di farsi domande era convincerlo che non c’era nulla di strano sotto.
“E per il ritorno? Quello come lo spieghiamo.”
Chiese ancora Harry preoccupato. Se era un problema parlare del perché aveva discusso con Ron era un problema ancora più grosso spiegare come era riuscito a tornare a casa.
“Che non lo sappiamo e che ci ha pensato Silente.”
Disse Hermione dopo averci pensato un po’ su. Dopo tutto quella era la scusa perfetta, tutti conoscevano la bravura di Silente e la sua scarsa propensione a svelare i suoi misteri.
I ragazzi sospirarono e decisero di tornare nella sala comune, non era saggio far aspettare a lungo i malandrini. Si sarebbero solo insospettiti di più.
“Lily, James! Buon Natale.”
Salutò Harry rientrando nella sala comune alla vista dei suoi genitori. Improvvisamente realizzò che avrebbe passato il suo primo natale con i suoi genitori. Certo, ne aveva già passato uno ma era troppo piccolo per ricordarlo. In pensiero di quel giorno lo rese felice per la prima volta da quando Ron era tornato nel loro tempo.
“Ciao Hermione, trovato il tuo succo di zucca?”
Disse James con un sorriso furbo. Voleva mettere alla prova la ragazza.
“Succo di zucca? Ah  si, stavo proprio morendo di sete..”
Rispose la ragazza arrossendo violentemente.
“Apriamo i regali?”
Chiese Harry cercando di spostare il loro interesse verso i regali.
“Già non perdiamo altro tempo!”
Rispose Sirius, curioso di iniziare l’opera di scartamento. Harry ed Hermione sospirarono, almeno per il momento era andato tutto bene.
***
[in un altro tempo, molti anni dopo]
C’erano voluti pochi attimi per tornare nel suo tempo, in un batter d’occhio era tornato nella sala da cui erano partiti. Ron si sentiva fuori posto, ora più che mai non era convinto della sua decisione ma ormai era tardi. Qualcosa non andava, era troppo buio e non c’era traccia di anima viva. Il castello sembrava deserto, funereo. Forse erano tutti a casa per le vacanze natalizie e i professori erano nelle loro stanze. Ron non si fece troppe domande, buttò un po’ di metropolvere nel camino e in pochi secondi fu alla tana. Era natale, tutta la sua famiglia doveva essere lì. Anche casa sua era stranamente silenziosa, Ron si sentiva un estraneo. Casa sua era sempre stata rumorosa e allegra, cosa poteva essere successo? Senza parlare cominciò a vagare per le stanze alla ricerca di qualcuno, dove diamine si erano cacciati tutti quanti? Improvvisamente sentì dei rumori provenire dalla cucina. Man mano che si avvicinava notò anche una luce. Ron prese la bacchetta dalla tasca dei pantaloni ed entrò.
“Ron?”
Chiese Ginny fissando la figura che era appena entrata dalla porta. Ron abbassò la bacchetta e abbracciò la sorella. Era felice di rivederlo ma il suo volto nascondeva una tristezza infinita.
“Grazie al cielo stai bene, che è successo qui?”
Chiese Ron guardandosi intorno. Tutto era fuori posto, come se nessuno riordinasse da tempo. Che ne era stato di tutti quanti? Perché il giorno di natale non c’era nessuno ne alla tana ne al castello?
“C’è stato un grosso attentato. Sono tutti morti.”
Spiegò la ragazza cercando di mantenere il controllo. Due grosse lacrime gli scesero lungo le guance per quanto la ragazza si sforzasse di fermarle.
“Come?”
Chiese Ron impallidendo e sperando con tutte le sue forze di avere capito male. Il castello deserto, la tana cos’ silenziosa e lugubre.. Non poteva essere vero.
“Sono morti, tutti morti. Non si è salvato nessuno. Morti, capisci? Sono rimasta sola. Volevo raggiungervi ma non sapevo come fare.”
Spiegò Ginny mentre delle calde lacrime continuavano a bagnarle il viso. Li avevano presi di sorpresa, nessuno si aspettava un attacco del genere. Tutti pensavano che non ci fossero più mangiamorte e invece alcuni di loro si erano salvati e avevano attaccato il castello. I professori non sapevano cosa fare, non erano in grado di provvedere alla sicurezza degli studenti più piccoli così avevano chiamato chiunque potesse aiutarli, l’ordine della fenice, l’esercito di Silente. Tutti erano andati al castello ed erano caduti nella trappola. I mangiamorte avevano piazzato una bomba magica che esplodendo aveva distrutto ogni cosa e ogni vita.
“È terribile.”
Disse Ron, incapace di aggiungere altro. Non riusciva a crederci. I suoi fratelli, la sua famiglia, i suoi amici, tutti i professori erano morti. Non c’era più nessuno. Lui e Ginny erano soli al mondo.
“È tutta colpa loro. Dannato Harry e dannata Hermione.”
Disse ancora il rosso dopo lunghi attimi di silenzio, maledicendo gli amici. Era colpa loro, solamente colpa loro.
“Che centrano loro, scusa?”
Chiese Ginny, recuperando il suo autocontrollo. L’unica cosa che non le aveva fatto perdere la ragione era sapere che Harry, Ron ed Hermione erano salvi.
“Se noi fossimo rimasti qui non sarebbe successo nulla.”
Disse Ron lasciandosi cadere su una sedia con il volto nascosto tra le mani.
“No, se foste rimasti qui sareste morti anche voi. Erano tutti al castello perché era sotto attacco. Io ero nella stanza delle necessità per mettere al sicuro il piccolo Teddy. Mi sono salvata solo per quello.”
Spiegò Ginny appoggiando una mano sulla spalla del fratello. Sapeva che sarebbe stato difficile per lui, così come per Harry ed Hermione. Si sarebbero dati per sempre la colpa per essere i soli sopravvissuti, esattamente come faceva lei da quando c’era stato l’attacco.
“Come puoi difenderlo dopo quello che ha fatto?”
Chiese Ron, alzandosi improvvisamente. Era rosso in viso ed era furioso.
“Ron, perché parli così? Cosa è successo? Perché c’è l’hai così tanto con Harry?”
Chiese Ginny leggermente spaventata dalla rabbia del fratello. Perché stava incolpando Harry di quella tragedia? Lui non centrava nulla. Ginny era felice che Harry stesse bene, non si sarebbe potuta dare pace se fosse morto insieme agli altri. Non sarebbe riuscita a sopportarlo.
“Come fai a non odiarlo? Ti ha lasciata sola. Anche adesso lui non è qui.”
Urlò Ron buttando per terra tutto quello che c’era sul tavolo. Bicchieri, piatti e bottiglie si infransero cadendo al suolo. Ginny non si spaventò per quella reazione, anzi ritrovo la calma e la lucidità.
“Nemmeno tu dovresti essere qui, non così presto. Allora, che è successo?”
Chiese Ginny mettendosi seduta e indicando una sedia anche a Ron.
“È stata tutta colpa di Silente. Quel vecchio ha separato i tempi quando siamo arrivati in modo che le nostre azioni non influissero su questo tempo.”
Spiegò Ron guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa di commestibile. Che pessimo natale.
“Lo sapevo.”
Rispose Ginny lasciando Ron di stucco.
“Come lo sapevi?”
Chiese Ron stupito ed incredulo. Sapeva che c’era il rischio che rimanessero bloccati in un altro tempo ed era così tranquilla? Come poteva non odiare Harry per averla lasciata sola?
“La McGranitt aveva detto che Silente avrebbe fatto una cosa del genere per evitare distorsioni temporali.”
Spiego lei con una calma che lasciò Ron senza parole.
“Quando il portale si chiuderà i due tempi non saranno più in collegamento. Appena l’ho scoperto io sono voluto tornare ma Harry No. Diceva che c’era ancora tempo. È solo un bambino viziato che vuole stare con i suoi genitori.”
Riprese Ron con foga, tornando a prendersela con Harry. Aveva bisogno di dare la colpa a qualcuno per sfogarsi. In cuor suo sapeva che non era colpa di Harry e che se non fosse stato insieme ad Harry in un altro tempo sarebbe morto come tutti gli altri ma non gli importava.
“Tra quanto si sarebbe chiuso?”
Chiese Ginny perplessa.
“Qualche mese.”
Disse Ron dopo averci pensato un po’ su guardando dritta negli occhi la sorella.
“ Sei un idiota! Che fretta c’era? Ronald come hai potuto fare una cosa del genere al tuo migliore amico? Dopo tutto quello che lui ha fatto per te, tu gli volti le spalle a quel modo?”
Urlò Ginny furibonda perdendo completamente la calma. Come poteva suo fratello dare la colpa ad Harry, lui non centrava nulla. Anzi, se non fosse stato per Harry e la sua idea di tornare nel passato per studiare sarebbero morti anche loro tre e lei sarebbe rimasta completamente sola al mondo.
“Io, ero molto arrabbiato..”
Cercò di giustificarsi Ron, intimidito dalla reazione di Ginny.
“Non è una buona ragione.”
Rispose lei acida. Ron penso con un pizzico di amarezza che ricordava molto la loro mamma. Mai come in quel momento avrebbe voluto che fosse lì con loro. Rimpiangeva persino le sgridate e gli abbracci in pubblico. Per la prima volta riusciva a capire cosa provava Harry, ora anche lui era solo al mondo. Questo lo faceva sentire ancora più in colpa, rispetto a Harry lui era stato fortunato. Aveva potuto conoscere i suoi genitori e vivere con loro e con i suoi fratelli per molti anni. Harry invece era sempre stato solo e lui invece che stargli vicino lo aveva trattato male. Si era comportato da egoista ed era passato sopra i sentimenti di Harry.
“Ma lui non voleva tornare da te.”
Mormorò debolmente Ron, senza riuscire ad aggiungere altro.
“Sarebbe tornato prima della chiusura del passaggio e mi avremmo deciso insieme in quale tempo vivere, ne sono sicura.”
Rispose Ginny sicura. Amava moltissimo Harry ed era sicura che anche lui la amava e che sarebbe tornato da lei per prendere una decisione insieme.
“Come puoi pensare di vivere in un tempo diverso?”
Chiese Ron stupito. Come poteva pensare di vivere in un tempo diverso? La loro vita era lì. In quel tempo erano morti i loro genitori, qui erano nati, avevano studiato e avevano tutta la loro vita.
“Qui non abbiamo più nulla, l’ha possiamo ancora lottare per la nostra felicità.”
Disse Ginny decisa. Ron guardò il suo volto e lo vide segnato dalla stanchezza. Aveva ragione lei, in quel tempo avevano perso. Certo, avevano vinto la lotta contro il mago più potente e malvagio di tutti i tempi ma lui si era comunque portato via tutto. Nell’altro tempo avrebbero potuto ripartire da zero, lottare conoscendo già parte delle strategie del nemico e avrebbero potuto rivedere i loro cari. Sarebbe stato tutto perfetto a parte lei, in quel tempo l’aveva persa per sempre.
“L’ha non potremmo mai essere felici.“
Ammise Ron pensando a Hermione tra le braccia di Remus.
“Che altro è successo Ron. C’è dell’altro non è vero?”
Chiese Ginny, sicura si trattasse di Hermione. La ragazza era perdutamente innamorata di Ron già da un po’ così come Ron lo era di Hermione ma nessuno dei due lo ammetteva con se stesso. In quei mesi doveva essere successo qualcosa che doveva avere complicato le cose.
“Hermione, ha baciato Remus. È successo dopo che avevamo litigato.”
Spiego tristemente Ron aspettandosi un po’ di comprensione dalla sorella.
“Se l’hai trattata come hai fatto con Harry ha fatto bene.”
Rispose Ginny spiazzando completamente Ron.
“Ginny, come puoi difenderli?”
Chiese Ron sull’orlo di una crisi nervosa.
“Caro Ron, basta piangersi addosso. Ami Hermione, vuoi stare con lei? Allora chiedile scusa e lotta per il suo amore. Chiederai scusa anche a Harry perché lo hai trattato male. Non si meritava le tue parole.”
Disse decisa Ginny in piedi di fronte a Ron con le mani sui fianchi.
“Come faccio a chiedere loro scusa? Loro non sono in questo tempo, ricordi?”
Le ricordò Ron temendo la risposta della sorella.
“Infatti andremo noi nel loro tempo.”
Rispose lei come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
“Come, vuoi andare lì?”
Chiese Ron insicuro, era difficile prendere una decisione così su due piedi.
“Vuoi vivere in un mondo distrutto dove tutti quelli che hai conosciuto ed amato sono morti o vuoi provare a salvarli e vivere con loro?”
Chiese Ginny fissando intensamente Ron negli occhi. Ron la guardò senza parlare per qualche istante poi capì.
“Sono stato orgoglioso, testardo e mi sono comportato da idiota. Torniamo nel passato, ora!”
Disse deciso alzandosi in piedi e dirigendosi verso il camino. Dovevano tornare al castello e rientrare nel passaggio. Silente aveva detto che lo avrebbe lasciato aperto in caso ci avesse ripensato.
“Aspetta, dammi un po‘ di tempo..”
Disse Ginny inseguendolo infastidita. All’inizio sembrava non volesse tornare dagli altri ed ora aveva tutta quella fretta.
“Si può sapere che devi fare?”
Chiese Ron scuotendo la testa. Era possibile che le donne fossero sempre così lente? Ci aveva messo pochi secondi a prendere una decisione e ci avrebbe messo una vita per fare i bagagli.
“I bagagli, preparare Teddy e cercare la porta temporale..”
Cominciò ad elencare la rossa prima di essere interrotta da Ron.
“Teddy? La porta so io dove si trova tu fai i bagagli.”
Disse in tono sbrigativo.
“Harry è il suo padrino, e poi vivendo in quel tempo potrà conoscere i genitori.”
Cercò di spiegare lei ma fu nuovamente interrotta da Ron.
“Hai ragione ma cerca di sbrigarti.”
Disse prima di smaterializzarsi chissà dove. Ginny scosse la testa mormorando “uomini”.

ANGOLO DELL'AUTRICE + SCUSE UFFICIALI
ok, mi merito almeno un caziatone per avervi abbandonato lasciandovi in sospeso. non ho aggiornato per taaanto tempo, lo so e mi spiace davvero tanto. purtroppo ero presissima dagli esami e la storia era in un punto troppo critico per essere scritta di fretta. spero cmq con questo lungo capitolo di essermi fatta perdonare.
spero in ogni modo che leggerete ancora la mia storia e che mi lascerete cmq un commentino. grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qui.
TONKS17: grazie mille per il commento, caspita lo hai letto alle 2 di notte? mi sento un po' in colpa, spero che il giorno dopo almeno non avevi scuola. XD come vedi i malandrini se ne sono fatti una ragione e ora sono presi da altri misteri. ron invece è già tornato sulla buona strada, e non da solo. dal prossimo capitolo avremo a tutti gli effetti un personaggio in più! spero che questo capitolo ti sia piaciuto! grazie mille ancora.
FINLEYNA 4 EVER: grazie per il commento. spero che dopo questo capitolo ti sia passata la voglia di linciarmi XD mi sono fatta perdonare? 
LYRAPOTTER: grazie per il commento! povero ron, diciamo che la distruzione del magico trio mi serviva, almeno momentaneamente per recuperare Ginny. XD quanto a Sirius, si è già ripreso ed è terribilmente curioso di scoprire il segreto di Stev ed Hermione. XD Peter invece non manca a nessuno, soprattutto a me!
SMEMO92: grazie per il commento! quante domande a cui non posso dare una risposta, SIG & SOB! diciamo il tempo da cui vengono Harry, Ron ed Hermione è stato colpito da un attacco di mangiamorte e loro tre e Ginny (e il piccolo Teddy) sono gli unici superstiti. non aggiungo altro a parte che la decisione non sarà semplice.. XD
PICCOLA_PUFFOLA: grazie per il commento, beh diciamo che Ron non aveva una buona motivazione per prendersela con Harry . era arrabbiato e ha parlato senza pensare. io però avevo una buona ragione per spedirlo nel suo tempo, recuperare Ginny. a te la decisione se strangolarlo o no! XD
  
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