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Autore: past_zonk    17/08/2015    2 recensioni
Aurikku! / Commovente / imho una delle migliori fanfiction di Final Fantasy di s-e-m-p-r-e!
C'è un gioco a cui giocano i bambini di Spira. Due o tre, o quattro, o cinque e persino sei si tengono per mano e camminano in circolo cantando questa piccola canzone.
Besaid Djose Kilika,
Bevelle Macalania,
Trova Sin a Zanarkand
Combattilo come Ohalland.
Poi cadono a terra, ridendo. Sanno che stanno emulando le morti degli invocatori e i loro guardiani? Credo lo realizzino solo da grandi. I giochi dei bambini celebrano il sacrificio e il martirio. I loro eroi muoiono sempre.
Benvenuto a casa, Auron. A Spira sei mancato.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Auron, Rikku
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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Soldier of Spira.

 


 

Auron:

 

Ci muovemmo verso la via Mi’ihen, lasciandoci Luca alle spalle – Yuna, così giovane e seria, la maga nera Lulu, il silenzioso Ronso, due giocatori di blitzball, e un guardiano leggendario a chiudere il corteo. Non ero sicuro di cosa fare con questo gruppo, queste persone. Era strano pensare che prima che tutto fosse finito avrei conosciuto ognuno di loro bene quanto Jecht, o Braska. Erano così giovani, persino il Ronso, e se il Piano fosse riuscito, sarebbero cresciuti, maturati e cambiati, e avrebbero ereditato un mondo molto diverso. Era l’inizio del nostro lungo viaggio insieme. Avremmo viaggiato su Spira in lungo e in largo, visto cose che pochi altri avevano visto, e avrebbero imparato delle verità che avrebbero ferito le loro anime.

 

E la mia anima?

 

Sacrificabile.



Besaid Djose Kilika

 




Auron:

 

La strada era affollata. Molti erano arrivati in città per vedere il campionato e ora stavano ritornando a casa. Non lontano dal limite vicino a Luca della strada c’è una statua di Lord Mi’ihen, fondatore della Milizia. C’era un vecchio uomo lì in piedi mentre ci avvicinavamo, un vecchio che conoscevo.

 

Si voltò e parlò al gruppo.

 

“Ah, invocatrice Yuna. Sono Maechen, uno scolare. Ho viaggiato a Spira per imparare del nostro passato.”

 

“Come state, signore?” disse Yuna con un piccolo inchino. “Potreste condividere la saggezza del passato per aiutarci nel nostro pellegrinaggio?”

 

“Oh, posso. Certamente, è il presente ad essere più interessante in questo momento. Questa è un’epoca strana, piena di storie, di Miliziani che lavorano al fianco di impazienti Al Bhed, di invocatori spariti sulla strada del pellegrinaggio, di leggende del passato che ritornano. Ma il passato oggi può tenere una lezione.”

 

Si voltò verso la statua.

 

“Questa è una statua di Lord Mi’ihen,” disse loro, e disse di come Mi’ihen avesse iniziato una legione ottocento anni fa per combattere i mostri, e persino Sin. Ma mentre la legione si faceva popolare, la Chiesa diventava nervosa e progettava di sopprimerli. Poi Lord Mi’ihen camminò questa strada, la sua strada, per Bevelle, per parlare con i maestri, ed essi lo ascoltarono, e accettarono la Milizia nella Chiesa.

 

Se conosci Bevelle, è facile leggere fra le righe. Bevelle è potere. Bevelle cerca di controllare tutti gli aspetti della vita di Spira. Prova attivamente di impedire l’ascesa di ogni fonte di autorità o influenza. Per esempio, marginalizzano gli Al Bhed perché si rifiutano di convertirsi a Yevon. (Marginalizzare è una parola carina, pulita, a confronto.) E anche perché gli Al Bhed vogliono introdurre l’uso diffuso delle macchine. La Chiesa respinge ciò perché potrebbe apportare dei cambiamenti nella società. Gli Al Bhed sono stati una spina nel fianco della Chiesa per lungo tempo, e la Chiesa cerca di tenerli un popolo di emancipati, reietti. Avete sentito le storie. Gli Al Bhed hanno rapito i bambini di Spira per crescerli come Al Bhed, o per usarli nei loro esperimenti con le macchine proibite, o per sacrificarli in rituali segreti dove adorano Sin. La Corte Grigia non ha neanche bisogno di incoraggiare le voci. Le persone le diffondono entusiasticamente già di loro. Certo, ciò è semplicemente il risultato indiretto dei metodi di Bevelle.

 

Ma se non può contenere qualcosa, allora Bevelle lo assorbe. Prendete i Ronso. I Ronso erano forti, e avevano magie potenti, ma vivevano al di fuori dell’influenza della Chiesa. Yevon non poteva permetterlo, quindi hanno introdotto l’adorazione di Yevon al Gagazet. Avevano solo pochi convertiti all’inizio, ma quei pochi furono onorati, retribuiti, portati nelle alte sfere di potere della Chiesa. Fu eletto un maestro Ronso. Allo stesso tempo una sottile campagna fu lanciata per spingere i leader dei Ronso a convertirsi a Yevon. Furono fatte vaghe minacce, cenni ad una guerra santa. Gli opponenti Ronso più accesi sparirono. Questo approccio da carota e bastone ebbe successo. Alla fine, l’intero popolo Ronso venne sotto il controllo dell’autorità della Chiesa. Il patto era chiaro, anche se mai detto: Accetta le regole della Chiesa e avrai una voce nella Chiesa. E sopravviverai. Più recentemente, e più palesemente, lo stesso patto era stato sancito con i Guado.

 

I Miliziani non erano il primo gruppo privato a formarsi per proteggere la gente di Spira, ma erano stati i più stimati. Le persone iniziarono a riferirsi a loro invece che alla Chiesa. Yevon non poteva permetterlo, e iniziò a stendere il terreno per mandare i guerrieri monaci fra di loro. Poi Mi’ihen offrì loro un pratico compromesso. Yevon è estremamente funzionale, così  i Miliziani hanno continuato ad esistere sotto la massima autorità della Chiesa. Il controllo vero della Chiesa sull’attuale organizzazione cambia coi tempi. Ci sono periodi in cui la Milizia è quasi indipendente, altri in cui è totalmente nelle mani della Chiesa. Prima che lasciassi Spira dieci anni fa, i Miliziani stavano spingendo per avere più controllo sulle proprie attività. Ci furono tensioni con la Chiesa. La situazione era … deteriorata negli anni prima che partissi per Zanarkand.

 

Bevelle dev’essere la sola fonte di protezione della gente di Spira, quindi deve controllare i Miliziani. Bevelle dev’essere l’unica speranza per la gente di Spira, quindi deve controllare gli invocatori attraverso il controllo dei templi, e altri metodi marci. Assorbono alti officiali e ogni individuo che si guadagni importanza o potere, legandoli alla Chiesa attraverso matrimoni combinati. Corrompono persino i propri preti. In realtà ci sono due chiese – una alta, una bassa. L’alta Chiesa a Bevelle offre un patto implicito a preti locali come Padre Mott sulla strada di Mi’ihen bassa. Se il prete locale non sfida la struttura del potere, Bevelle li lascerà soli a curare il proprio gregge, e li aiuterà persino con la protezione dai mostri, e con provviste, se il raccolto è scarso.

 

L’unica eccezione che Bevelle ammette nel completo controllo delle vite delle persone è Luca, e il blitzball. Hanno provato a controllare il blitzball all’inizio. Non volevano che le persone avessero altri eroi al di fuori della Chiesa.

 

Non ha… funzionato. Ora lasciano che le persone abbiano il loro amato sport senza alcuna interferenza. Bevelle non ha neanche un team. Ciò dà alla gente di Spira una sensazione di rilascio. E la Chiesa produce i suoi propri eroi per competere con i blitzer.

 

Abbiamo bisogno di un eroe, Auron. A queste persone sembri piacere, Auron. Sii un bravo ragazzo, Auron. Fai quello che ti diciamo.



Auron:

 

Un altro diavolo di cittadino, così pateticamente grato a Yuna per cercare di portare il Bonacciale, la ferma sulla strada per darle un regalo come se questo fosse una sorta di perverso compleanno, invece che una marcia funebre. Anche Braska ebbe regali. Non so quando sia iniziata la tradizione. Ricordo che allora pensai che fosse adeguato – le persone dovrebbero essere grate. Ora mi fa sentire male. E se Yuna sconfiggesse Sin e portasse il Bonacciale, loro farebbero una statua e offrirebbero offerte. E cosa degli invocatori che falliscono? Loro sono solo morti. Scusa tanto, nessuna statua per te.

 

Abbiamo bisogno di spazio.

 

Erano passati due giorni da il nostro incontro con Maechen, e stavamo marciando giù per la strada. Avevamo lasciato lo scolare e la statua dietro, a tenersi compagnia. Persino Maechen esaltò Yuna per quello che stava cercando di fare. Mi disse che cercava di “restare nel personaggio” mentre mi passò le risposte a certe domande che avevo fatto loro sulle condizioni del resto di Spira. Ma non pensavo a Maechen mentre camminavo, o alle condizioni locali, o persino alle malate, disgustose tradizioni. Stavo pensando ai miei compagni. Avevo avuto un paio di giorni ora per osservarli e formare dei giudizi preliminari. Mentre li seguivo mi trovai a studiarli uno ad uno, cercando di giudicare le loro debolezze e punti di forza. Dove avevano bisogno di essere sostenuti? Come potevano essere messi insieme per lavorare al meglio come gruppo? Quali dovrebbero essere le loro priorità di allenamento?

 

Yuna era sempre stata diligente nelle sue abitudini, nonostante la sua sconfitta con Belgemine. La donna ci aveva incontrati al lato della strada verso il secondo giorno e aveva sfidato Yuna. No, non è proprio così… Aveva offerto a Yuna una battaglia fra eoni, per aiutarla a prepararsi. Yuna era stata brava, ma aveva ovviamente meno esperienza della vecchia donna. Quindi ora so che Belgemine è un’invocatrice, e una che sarà di grande aiuto ad allenare Yuna. Lei non lo sa, ma io so persino dov’è la dimora nascosta di Belgemine. Penso ci sia molto di scoprire su di lei. Ha dei segreti.

 

Sono l’ultimo che si dovrebbe lamentare della gente coi segreti.

 

Il nostro gruppo si ferma ogni giorno un paio di ore a mezzogiorno per mangiare e allenarsi. Avevamo bisogno di continuare a muoverci se volevamo arrivare a Zanarkand vivi, ma avevamo anche bisogno di migliorare le nostre abilità. Yuna si era allenata molto per l’invocazione e le magie guaritrici, prima del pellegrinaggio, anche se avrebbe avuto bisogno di un po’ di guida. A volte si distraeva. Era comprensibile per una ragazza così giovane che cercava di accettare questo carico di responsabilità, ma non sapevo fino a che punto potevo permetterlo.

 

Era ovvio che la maga nera era affidabile. Poteva essere una distrazione a volte, specialmente per gli uomini. Dopo le battaglie si calava e ancheggiava da fianco a fianco. L’effetto è difficile da descrivere, ma sapeva esattamente cosa stava facendo. Comunque, potevo contare su di lei per gestire i bisogni giornalieri del gruppo, compilare tabelle e itinerari, gestire le finanze, far fronte ai problemi di provviste. Dimostrava una gran responsabilità in questo, ma avrebbe portato via tempo che le serviva per studiare le sue magie. Sapevo servivano ore di concentrazione per padroneggiare un nuovo incantesimo, e avevamo bisogno che facesse di più per mantenere le sue potenzialità. Avevamo bisogno che migliorasse di molto. Gliel’avrei spiegato, ma potevo già vedere che era un tipo che cercava di fare tutto perfettamente, e senza nessun aiuto. Avevo conosciuto giovani ufficiali come lei, nei monaci e nella Milizia. I nuovi comandanti con le loro prime responsabilità in quanto leadership fanno sempre gli stessi errori – pensano che niente possa essere fatto bene se non sono loro a farlo. Non c’era semplicemente abbastanza tempo per far fare tutto alla maga. Sarebbe finita col non dormire per far rientrare i tempi di studio extra. Avrei dovuto supervisionare e gestire parte del tutto.

 

Il Ronso si allenava religiosamente con le sue armi. Troppo. Avevo altri piani per lui. I Ronso sono forti, ma sono anche noti per le loro doti magiche. Avevo piani molto definiti per questo Ronso. L’avrei spiegato delicatamente. Forse una di queste notti, quando avremmo dovuto fare la guardia insieme.

 

Trovai il blitzer alquanto svogliato. Si allenava, ma capivo che io e lui non saremmo andati d’accordo su quanta pratica era abbastanza pratica. Ci sono un centinaio di modi per gestire questi tipi. Per esempio, pensai che forse la nostra maga avesse bisogno di un assistente per le provviste e il resto, visto che lui aveva così tanto tempo libero.

 

Poi c’era Tidus. Era giovane, veloce, appassionato, arrogante, talentuoso, intelligente, energetico, frivolo, persistente, e preoccupante. Il ragazzo aveva così tanto potenziale, ed eppure aveva bisogno di lezioni sul combattimento di base. Era bravo con la spada, ma al tempo gli avevo insegnato a combattere uomini. I mostri erano rari a Zanarkand. Aveva bisogno di distinguere mostri corazzati da mostri gelatinosi, e mille altre cose. Ma avrebbe imparato, e nel frattempo, portava una grande risorsa al gruppo.

 

Era il momento di dimostrarlo agli altri.

 

Era circa un’ora dopo che sentii odore di problemi. Persone avevano iniziato a correre verso di noi sulla strada. C’erano urla dall’alto. La solita cosa. C’erano mostri – quattro ondate. Corremmo per combatterli. Yuna cercò di mettersi in prima linea prima che io le feci rudemente segno di spostarsi dietro. Kimahri, Tidus ed io li fronteggiammo. Tidus alzò la sua arma, pronto a saltare in attacco, ma io lo fermai.

 

“Non attaccheremo,” dissi, “Correremo.”

 

“Cosa!” “Sir Auron!” “Stai scherzando, amico!” “Whoa!”

 

“Sì, correre.”

 

“Ma, Sir Auron–” iniziò Yuna.

 

“Non possiamo semplicemente correre dai mostri!” interruppe Lulu “Loro inseguono! Dovresti saperlo.”

 

“Non ci inseguiranno. Ora, Tidus. Resta dove sei. Kihmari, allontanati lentamente. Il resto di voi cominciate a distanziarvi.” Forse si stavano chiedendo se fossi sano, ma indietreggiarono, lasciando solo Tidus e me. “Tidus, comincerò a camminare all’indietro ora. Stai fermo finché te lo dico, poi muoviti via con attenzione.”

 

Feci un lento, attento passo indietro, poi un altro e i mostri ancora non seguivano, aspettavano lì nell’aria, guardando fisso il ragazzo e ora Tidus li stava fronteggiando da solo. Era spaventato, ma in controllo. Ero orgoglioso del ragazzo. Era padrone della sua paura, e non il contrario. Quando il resto di noi era abbastanza lontano, chiamai Tidus. Lui venne lentamente, e i mostri non seguirono. Aspettarono semplicemente dov’erano, guardandolo andare.

 

“Fantastico,” disse Yuna, mentre si avvicinava.

 

“Non capisco,” aggiunse Lulu, “I mostri seguono sempre e cacciano le loro vittime se possono.”

 

“Non seguiranno Tidus,” dissi loro. “Questa è un’abilità molto speciale che – per quanto ne so – nessun altro ha, e sarà utile in questo viaggio.”

 

“E certo, yah!”

 

“Dobbiamo ricominciare a muoverci. Diremo al prossimo gruppo di Miliziani di questo gruppo di mostri. È il genere di cose che amano fare.”

 

Nessuno era felice di lasciarsi i mostri dietro sulla strada, ma non obiettarono ad alta voce. Mentre riprendevamo il nostro viaggio, Tidus mi raggiunse dietro. Era tutto sudato.

 

“Eri davvero sicuro avrebbe funzionato, vecchio?”

 

“Sì.”

 

Ero sicuro, ragazzo. Non ti ricordi, ma l’ho testato, a Zanarkand. Camminando dietro al resto del gruppo l’avevo ricordato, e avevo sorriso un sorriso nascosto, piccolo e storto, mentre i ricordi ritornavano.

 

C’era una volta un uomo che aveva bisogno di un mostro per rispondere a una domanda. Un giorno gli giunse voce di un mostro nel parco. Le autorità gli lasciarono gestire la cosa, come avevano sempre fatto. Gli scommettitori si affrettarono a piazzare le scommesse, come avevano sempre fatto. Il mostro era corazzato e potente, esattamente quello che l’uomo voleva. Gli scommettitori valutarono che la battaglia sarebbe durata per la bravura dell’uomo al massimo sotto i sessanta secondi, ma andò avanti per più di un minuto, poi cinque, poi dieci. L’uomo evitò le cariche del mostro, ma i suoi colpi non penetravano la sua armatura. Il combattimento continuò fuori dal parco, nella strada, poi a sei isolati più ad ovest, a nord per dieci lunghi quartieri, creando un terribile traffico in ogni direzione. Finalmente l’uomo e il mostro si schiantarono nella finestra di una pizzeria Guado. I clienti corsero in ogni direzione. Un giovane ragazzo e una ragazza, tredici o quattordici, si alzarono, spalancando la bocca. L’uomo prese il ragazzo per la spalla, lo spinse in avanti, gli mise una spada in mano, e camminò via mormorando, “Punta.” Il mostro si lanciò sul ragazzo a bocca aperta, che riuscì a schivare l’attacco. “Corri,” suggerì l’uomo, appoggiandosi ad un muro lì vicino. Il ragazzo corse. “Prendi la ragazza,” aggiunse l’uomo. Il ragazzo afferrò la mano della ragazza e entrambi corsero. Il mostro non li seguì. Ora che aveva la risposta alla sua domanda, l’uomo si occupò del mostro e lasciò la pizzeria.

 

I primi  fogli legali gli furono presentati dopo sei ore. Gli scommettitori dichiararono che la battaglia era stata premeditata e rifiutavano di pagare. Furono denunciati a loro volta dai grandi vincitori, quelli che con il loro fiuto avevano rischiato scommettendo. La mattina dopo la pizzeria denunciava la città dicendo che non aveva fatto abbastanza per proteggere i cittadini da una minaccia pubblica. Migliaia di cittadini che erano rimasti nel traffico o erano semplicemente vicini alla scena denunciarono la città per stress emotivo. Gli scommettitori denunciarono il comune per aver fallito a regolare la battaglia. La città poi contro-denunciò gli scommettitori per la promozione di un evento di gioco d’azzardo senza i giusti permessi, e mandarono ogni tipo di ispettore nella pizzeria, iniziando a segnalare e targare migliaia di veicoli come “prove del caso.” La pizzeria denunciò gli scommettitori con l’accusa di aver provocato la battaglia, e anche varie branchie dei media, per averla incoraggiata. Gli scommettitori denunciarono la pizzeria per diffamazione e i media impazzirono per un po’ per difendersi e denunciare gli attacchi al diritto di parola.

 

Poi le cose si complicarono. Il mostro aveva lasciato cadere una strana sfera quando era morto. Il Collegio degli Invocatori aveva ottenuto la temporanea custodia della sfera per studiarla. Questo lanciò un nuovo round di denuncie da parte degli scommettitori, i comitati per i cittadini, la pizzeria, i vincitori della scommessa, il Collegio della Magia, la Vecchia Università, la Nuova Università, le autorità sportive, il Dipartimento di Parks, e un gruppo Al Bhed che cercava di dimostrare che la sfera era una vecchia reliquia del loro popolo e doveva essere cerimoniosamente riseppellita. Il mago oscuro che aveva in origine invocato il mostro si fece avanti chiedendo sia la sfera che i danni per la perdita di un amato – e innocuo – animale di famiglia. I talkshow diurni erano pieni di persone coinvolte. Per allora L’Ultima Sfera – un film basato sugli eventi – era stato girato e trasmesso con gran successo, dando il via a nuovi atti legali a carico della compagnia che l’aveva prodotto contro chi davvero deteneva i diritti della storia. Tutti furono ri-denunciati, inclusi i produttori di vari libri sui fatti, su come superare il trauma, sull’interpretazione religiosa dell’evento, su come creare nel tempo libero un piccolo business fruttuoso basato sull’accaduto. La pizzeria nel frattempo aveva riaperto come un ristorante a tema basato sull’attacco del mostro, con recite notturne e cibi dai nomi speciali. I clienti potevano scattare foto con gente vestita da mostro. La pizzeria fu citata in tribunale, lei denunciò in risposta, e offrì sconti speciali a chi avrebbe firmato sui documenti relativi al caso. Gli scommettitori si rivoltarono l’uno contro l’altro, ognuno pensando del prossimo che fosse una spia. Molte nuove facce sostituirono le vecchie, e furono rimpiazzate a loro volta. La disputa si ramificò nel restante sottobosco criminale e diede il via a guerriglie fra gang, portando a perdite di vite, danni a proprietà, e più azioni legali.

Processi criminali, civili, contrattuali, di proprietà intellettuale e familiari sbocciarono dall’attacco del mostro e stavano impegnando almeno un quarto di tutte le attività dei tribunali in città.

 

Ovviamente ognuno aveva anche denunciato l’uomo che aveva combattuto il mostro, ma lui rimase sostanzialmente intoccabile attraverso una combinazione di minacce, bustarelle, evasioni, estorsioni, furti, miti istigazioni e una politica basata  sul “solo contante” fino a che Sin non attaccò la città. A volte si sentiva in colpa riguardo il primo appuntamento del ragazzo.


 

Auron:

 

Incontrammo i Miliziani abbastanza presto, e dicemmo loro dei mostri. Loro dissero che avrebbero mandato una squadra per prendersene cura. I Miliziani erano densi sulla strada. La maggior parte di loro era giovane, e continuavano a lasciare indizi riguardanti una misteriosa operazione. Mentre gli altri si chiedevano cosa stesse succedendo, io sapevo tutti i dettagli dai miei collaboratori. Era stata una delle prime cose che m’avevano detto – i Miliziani e gli Al Bhed che lavorano insieme, con il tacito permesso della Chiesa.

 

Questo non è ciò che avevo in mente dodici anni fa.

 

La maggior parte dei Miliziani con i quali parlammo erano genuinamente sicuri della vittoria. Erano così certi di aver finalmente trovato un modo per sconfiggere Sin. Parlai con uno dei veterani, non era così sicuro della vittoria e sapeva che persino la vittoria sarebbe venuta ad un gran costo. Mi domandai se gli Al Bhed fossero altrettanto sicuri. Immagino che il loro entusiasmo sia lodevole. Una mentalità positiva e assoluta voglia di aggredire risanano molte carenze in un combattente. Ma la loro sicurezza operazionale – come direbbe Tidus – faceva schifo. Dall’altro lato, per chi stavano tenendo il segreto? La Chiesa sapeva già dell’Operazione Mi’ihen, e non è che dovevano preoccuparsi che Sin lo venisse a sapere. Immagino stessero solo tenendo le apparenze di sicurezza per abitudine. O forse per impedire che le menti dei giovani Miliziani andassero oltre la battaglia. Parlammo con due Miliziani di Besaid, vecchi amici di Yuna, la maga e il blitzer. Parlammo anche con dei Cavalieri Chocobo che sorvegliavano la strada. Non mi è mai interessato tanto della compagnia dei Cavalieri Chocobo. Li trovo abbastanza montati e senza humour.

 

Penso che il blitzer fosse ancora giù dalle ferite del gioco, quindi passammo la notte in un’agenzia di viaggio Al Bhed. Era di proprietà di Rin. Erano tutte di proprietà di Rin. Il mercante aveva le sue dita su molte torte di Spira. Il riposo sarebbe servito anche a Yuna e agli altri. Spesso la scelta è fra il fermarsi prima in una locanda, o spingere per altre ore fino a che fa buio. Passare una notte ogni tanto sotto un vero tetto può riprendere il gruppo per diversi giorni, e può spesso essere più utile di qualche miglia in più. Ci sono sempre dei compromessi nella vita.

 

Rin era all’agenzia. Gli parlai per poco. Avevo adesso incontrato tutti e tre i collaboratori del gruppo di Luca sulla via Mi’ihen. Mi chiesi se li avessi sempre trovati ovunque fossimo andati. Rin mi diede altri dettagli sull’operazione della Milizia e degli Al Bhed. Pensava come me che fosse un’idea malata, ma non era lui il leader degli Al Bhed, e io non ero il leader della Milizia, ed era troppo tardi per fare qualcosa ora.

 

Anni fa, uccisi il capo dei Miliziani.

 

Non so se ve l’ho detto.

 

L’avrò dimenticato.

 

Quella sera il tramonto era spettacolare. Uscimmo tutti fuori per guardarlo. Tidus e Yuna si sedettero a parlare per un po’. La loro relazione stava progredendo meglio di quanto avessi sperato. La maga nera lanciava frecciatine al blitzer, che accettava le sue sfuriate. Dovevo fare attenzione che la loro relazione complicata non divenisse una debolezza per il gruppo. Poi c’era il Ronso, silenzioso e guardingo. Senza una parola, era sempre dove c’era bisogno di lui. Nel crepuscolo, presi l’opportunità di parlargli. Ero in piedi al suo fianco, entrambi guardavamo il mare.

 

“Dieci anni fa,” dissi, “Ti ho incontrato fuori la città di Bevelle. Tossivo sangue, piangevo rimpianti, sanguinavo dolore, ridevo follemente; ti dissi la mia storia. Avevo promesso a Braska di portare sua figlia a Besaid. Di proteggerla. Non pensavo di potere mantenere quella promessa. Ti incontrai, e ti chiesi di prendere parte di quella responsabilità, di portare Yuna a Besaid. Facesti quello, e molto altro. Hai continuato a proteggere Yuna per dieci anni, mantenendo la mia promessa a Braska.

 

“Grazie.”

 

Lui si voltò, e i suoi occhi gatteschi mi guardarono. Rispose, semplicemente, “Era buona promessa. A Kimahri interessa Yuna.”

 

C’è un termine Ronso, che si traduce vagamente come Fratello-in-Onore. Estesi la mia mano verso la sua e lui la strinse per un attimo. Poi ci rigirammo verso il mare.


 

Auron:

 

Passammo una notte tranquilla all’agenzia. Il mattino seguente, mentre gli altri dormivano ancora, mi sedetti nell’area comune, a riflettere. La mia vita non è generalmente calma, ma è interrotta qualche volta da momenti calmi. Ne faccio tesoro.

 

Seduto al tavolo, i miei pensieri andavano ad una bambina che avevamo incontrato sulla strada, una giovane ragazza di nome Calli. Era con sua madre in uno di quei piccoli templi ai lati delle strade e Yuna si era fermata per parlare con loro. La bambina aveva forse dieci anni, gioiosa e innocente come qualsiasi bambino Spirano può essere. Aveva chiesto a Yuna se avesse portato il Bonacciale presto. Yuna le aveva assicurato che lo avrebbe fatto, e la ragazzina aveva cominciato a correre in giro, felice che l’invocatrice avrebbe presto portato la pace a Spira. Calli sapeva il prezzo della pace? Aveva pensato che la donna con cui stava parlando sarebbe morta se il Bonacciale fosse venuto?

 

Seduto al tavolo pensando ai bambini di Spira, i nostri piccoli feriti camminanti. Crescono sapendo che Sin può venire da un momento all’altro, dicono loro fin dalla nascita che la colpa è loro, perché non hanno amato Yevon abbastanza, perché non sono stati abbastanza umili, non abbastanza buoni.

 

C’è un gioco a cui giocano i bambini di Spira. Due o tre, o quattro, o cinque e persino sei si tengono per mano e camminano in circolo cantando questa piccola canzone.

 

Besaid Djose Kilika,

Bevelle Macalania,

Trova Sin a Zanarkand,

Combattilo come Ohalland.

 

Poi cadono a terra, ridendo. Sanno che stanno emulando le morti degli invocatori e i loro guardiani? Credo lo realizzino solo da grandi. I giochi dei bambini celebrano il sacrificio e il martirio. I loro eroi muoiono sempre.

 

Benvenuto a casa, Auron. A Spira sei mancato.

 

Qualcosa sta attaccando i chocobo.

 

 

 

Prossimo capitolo: La fine delle storie.



 
   
 
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