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Autore: JustinBieber9894    18/08/2015    2 recensioni
-Tieni, ti ho preso del gelato al cioccolato.- Glielo porsi dolcemente, attendendo che lo prendesse. Sorrise, prendendolo delicatamente.-Grazie.- Le asciugai le lacrime sul viso, ricambiando il sorriso.-Chi ti ha fatto piangere tesoro?- Mormorai accarezzandole la guancia con il dorso della mano.
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-Io ero innamorata del ragazzo che giocava a fare la lotta con me appena svegli, che mi raccontava le storie sulle divinità greche, che mi baciava ed abbracciava ogni volta che mi vedeva. Io non ce la faccio più, o la droga o me!-
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-Ci hanno rapiti Justin, è colpa tua, della tua stupida indipendenza dalla droga!-
.*.*.*.*.*.**..***
Justin Drew Bieber ragazzo dal cuore d'oro e follemente innamorato di Talia, fà di tutto per conquistarla.
''Cuori e fiori''
Ma cosa accadrà quando le cose cominceranno a farsi difficili e lui ricorrerà alla droga? Talia rimarrà al suo fianco? Riuscirà ad aiutarlo ad uscire dalla dipendenza?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Shy.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

 

Controllavo la biblioteca ogni giorno, attendendo di vederla, almeno di sfuggita, ma questo non succedeva ed io stavo iniziando a preoccuparmi seriamente, fu per quel motivo che la settimana seguente afferrai per le spalle l’unico ragazzo con qui parlava ogni mattina e lo costrinsi a dirmi dov'era finita.

-I-io so che è in ospedale , ma non mi ha detto perché , però oggi viene dimessa, potresti andare a prenderla al mio posto- balbettò arrossendo leggermente.

Sbuffai, squadrandolo . Elliot era un ragazzo grassottello, con un innata passione per i fumetti e una grande reputazione da nerd sfigato.

-dammi l’indirizzo- borbottai tirando fuori il cellulare dalla tasca.

-m-ma la lezione inizia tra poco, non puoi usare il telefono-

-ascoltami bene elliot, se ora tu non mi dai quel cazzo di indirizzo io..- prima che potessi finire la mia minaccia prese la sua agenda, dettandomi il nome del ospedale.-eh... Eh vedi di non farle del male, chiaro?- con voce tremante mi puntò un dito contro , per poi tirare su gli occhiali e passarsi la mano tra i lunghi capelli neri-io ti ho avvisato-

Scoppiai in una grossa risata, per il suo inutile tentativo di risultare minaccioso.

Bene, ora non mi mancava che andare in ospedale a prenderla, raccontando che il suo amico non si era sentito bene.

Ma perché avrebbe mandato me? Beh, a quella risposta ci avrei pensato al momento.

Un grosso sorriso si espanse sul mio viso alla vista del mio angelo. Stava uscendo dall'ospedale, proprio come aveva detto il suo amico grassottello e tra le mani teneva un libro.

Si fermò su una panchina , accanto al posto in cui era appena stata, cominciando a guardarsi attorno nervosa.

Forse non era il momento giusto, forse dovevo aspettare ancora .

No, avevo già perso fin troppo tempo, volevo passare più tempo possibile con lei, non c'era più tempo .

Con passo deciso le fui di fronte in meno di pochi secondi .

Aggrottò la fronte, inumidendosi le labbra rosee. Deglutii, porgendole la mia mano -Justin- mi presentai osservando nei minimi particolari quegli occhi colorati di due colori diversi.

Mio dio, uno azzurro e l'altro marrone, la rendevano ancora più dolce di quanto non lo fosse già .

Arrossì , stringendo la mia mano per lasciarla subito dopo -Talia- mormorò dolcemente, regalandomi anche un timido sorriso.

Ricambiai, sedendomi accanto a lei.-Elliot non può venire a prenderti oggi, quindi sono venuto io, spero che per te non sia un problema - mi persi ad ammirarla mentre parlavo.

Talia portava i capelli corti, tagliati a caschetto in maniera perfetta , pochi centimetri sopra le spalle e biondi.

Di corporatura era minuta, alta 1,64, magra, ma con le curve al punto giusto, più o meno, cioè il seno non era poi un granché ma...

-Elliot non sta bene per caso? Aspetta, provo a chiamarlo e chiedergli se si sente meglio-

Le sfilai il telefono di mano, scuotendo la testa - ha chiesto chiaramente di non essere infastidito , ora è dall'infermiera , ti chiamerà lui più tardi .- per me era così facile mentire.

-ohw, okay , ma perché ha mandato proprio te? Non credevo vi conosceste- parlò a raffica , senza nemmeno rivolgermi uno sguardo , che non gli piacessi?

-mi sono offerto io, posso farti compagnia fino a casa.- Arrossì, abbassando lo sguardo.-Ehm...io, vedi..ecco..-

-Devi passare da qualche altra parte?-

-sì, ma non fa niente, torniamo a casa.- Si alzò, continuando a non guardarmi in faccia.-Non essere timida, andiamo dove devi andare.

- Alzò lo sguardo, sbattendo più volte le ciglia.-Hai presente il Frozen Yogurt?- Annuii, ricambiando il suo sorriso.

Scoppiai in una risata fragorosa, scuotendo la testa.-Mmh, tu che gusti prendi?- Sussurrai al suo orecchio, trattenendomi dal morderle il lobo.-No! Non devi prendere i gusti uguali ai miei, scegli i tuoi preferiti.- Dio, che voce dolce che aveva.-Allora prendo un frozen yogurt naturale al mango, con una copertura ai frutti di bosco e sopra ci voglio..-

-La granella alla nocciola!- Esclamò al mio posto, saltellando contenta. Risi di nuovo, mio dio, con lei era così semplice.-Allora li prendiamo?- Strinse la mia mano, sicuramente non lo aveva fatto apposta, era troppo timida per farlo, le risultava naturale. -Ti piace tanto il frozen yogurt vero?- Chiesi notando il luccichio nei suoi occhi mentre facevamo la fila.

Annuì, leccandosi le labbra.-A te non piace?- Alzò lo sguardo su di me...parendomi quasi dispiaciuta.-Certo che mi piace.-Mi affrettai a rispondere, nonostante non fosse la completa realtà.  Non mi piaceva molto il frozen yogurt preferivo di gran lunga il gelato normale.

-Io prendo un nutgel con la granella di nocciole. E per lui un frozen yogurt naturale al mango, con una copertura ai frutti di bosco e granella di nocciole.-

-Perfetto, sono otto dollari.- Feci per tirare fuori il portafogli, ma lei mi precedette, pagando per entrambi.

-Avrei dovuto pagare io.- Sibilai innervosito da quel suo gesto.- Fece spallucce.-Ormai ho già pagato.-

Sospirai, lasciandomi trascinare all’esterno del locale, tenendo stretta la mia coppetta.-Ti ridarò i soldi- Non sopportavo quando la gente spendeva soldi per me. Ne avevo già abbastanza di soldi.

-Non li voglio Justin, non fa niente, credo di potermi permettere otto dollari.- Ora sembrava quasi diversa, più sicura di sè.-Ci fermiamo al parco a mangiare e dopo a casa?- Chiesi cercando una scusa per passare più tempo con lei.

Annuì, impegnata a finire il suo yogurt, io il mio non lo avevo ancora iniziato.

-Perfetto…- Sorrisi, dirigendomi verso di esso.-Parlami un pò di te.- Mi stupii di quella sua proposta, allora gli interessavo.

-Uhm...allora, mi chiamo Justin Drew Bieber, ho 19 anni, frequento la tua stessa scuola e sono al terzo anno. Faccio schifo a scuola..come vedi sono stato bocciato ben tre volte alle superiori, ma quest’anno credo di potercela fare. Vivo coi miei genitori, ma ho intenzione di andarmene presto, come ogni adolescente. Partecipo ad ogni tipo di sport esistente al mondo e mi piace divertirmi la sera, in discoteca di solito. Ho una sorellina di dieci anni e un fratellino di 4. Credo di averti detto tutto, ora tocca a te.- Abbassai lo sguardo su di lei, che mi sorrise.-Quali sono le tue difficoltà a scuola?-

Ridacchiai, scuotendo la testa.-Matematica, scienze, geografia e faccio abbastanza schifo al corso di cucina.-

-Potrei darti una mano a recuperarle se vuoi. Sai sono abbastanza brava.-

-Aiutarmi in queste materie? Sul serio?- Chiesi porgendole il mio frozen yogurt, visto che aveva già finito il suo. Socchiuse le labbra, forse aspettando che la imboccassi. Lo feci, sporcandole di proposito il mento, così da poterla ripulire col pollice.

-Sì, mi piacerebbe molto.-

Parlammo per più di due ore, mi spiegò  che abitava da sola, in un appartamento abbastanza lontano dalla città. Non volle dirmi niente sulla sua famiglia, ma non insistetti, fino a quel momento era stata la giornata più bella di tutta la mia esistenza e per poco non piansi quando mi disse che doveva tornare a casa perchè si sarebbe alzata presto la mattina dopo.

 

-La vedo di buon umore signorino Bieber, ha finalmente parlato con la ragazza che le piace?- Sorrisi, a Jenesis, la nostra domestica.-Sì, siamo andati a mangiare un frozen yogurt e credo che usciremo ancora sà? Mi ha lasciato il numero. Credi che le debba dare la buonanotte?- Ero agitato, molto agitato, mentre continuavo a far dondolare Jaxon sulle mie ginocchia.

-Oh, credo che sarebbe molto dolce se le mandasse la buonanotte, sà, noi donne amiamo queste cose.- Jenesis aveva quarant’anni e lavorava con noi da venti. Per me era come una seconda madre.

-Non mi riterrà troppo appiccicoso?-

-Ma no, glielo assicuro, le dia la buonanotte.-

-Notte!- Esclamò Jaxon tirandomi i capelli. Risi, facendogli il solletico.

Ero così felice.

 
   
 
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