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Autore: Nono23    19/08/2015    2 recensioni
Diario
[di-à-rio] s.m. (pl. -ri)
1 Registrazione quotidiana di ciò che accade: scrivere, tenere un d.; anche, titolo di opere letterarie che si configurano come un d.: “Diario di un curato di campagna” di G. Bernanos
Vi presento il diario 'segreto' del Principe del calcio! Ebbene sì, anche lui ne tiene uno. Il motivo? Eh, questo non ve lo dico! Trovate tutto nei capitoli! Il nostro caro Misugi ha una relazione col bel Portiere Karateka, quindi siete avvisati!!! Cosa mai potrebbe scrivere sul suo diario Jun? Beh, della sua infanzia, del suo amore, della sua vita, delle sue paure... tutto in chiave leggera e comica! Non mancheranno momenti fluff!
Buona lettura a tutti!!!
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Jun Misugi/Julian Ross
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Martedì 18 agosto 2015, Tokyo

Caro diario,
ritorno alla carica con… il primo ‘Ti amo’. Sì, sto cercando di diventare più diretto e di non perdermi troppo in chiacchere fasulle con te, perché, come sai, mi stai cortesemente sui co… siddetti. Sui cosiddetti. Sono una persona educata con un linguaggio verecondo*. Tanto per sottolineare le mie origini nobili…
Comunque, cominciamo, altrimenti mi mandi in fumo tutti i miei buoni propositi di essere immediato.
Dal pomeriggio in cui ci siamo messi assieme, ci siamo visti più o meno costantemente tutti i week-end. I miei genitori si sono accorti di questo cambiamento repentino in me, perciò una sera, a cena, mi hanno domandato:
<< Tesoro, perché non ci fai conoscere questo amico con cui esci?>> mia madre l’ha detto con naturalezza, ma in realtà ho distinto nella sua richiesta un mezzo ordine.
Ho dovuto fare un enorme sforzo per non strozzarmi con l’acqua che stavo bevendo. Ho acconsentito per presentarglielo quella domenica stessa. Entrambi si sono dimostrati entusiasti e quasi rilassati nel scoprire che fosse Ken il misterioso amico. Che credevano? Che frequentassi cattive compagnie? Mah, non gliel’ho mai chiesto…
È stato proprio durante uno di quei pomeriggi che Ken mi ha domandato quand’è il mio compleanno. Ho riso e gli ho detto che è il 23 giugno.
<< Potevi dirmelo prima! Ti avrei fatto gli auguri!>> la mia risata gli è risuonata nelle orecchie gioconda.
<< Beh, puoi sempre farmeli adesso! Non eri tu quello che diceva ‘Meglio tardi che mai’?>>
<< Beh… auguri in ritardo, allora.>> mi ha detto un po’ mogio.
<< C’è una cosa nella vita che ti piacerebbe fare o visitare? Non so, qualche posto in particolare…>> mi ha domandato dopo qualche secondo, come se si fosse ripreso del tutto. Ci ho pensato su per degli istanti lunghissimi, poi ho sorriso imbarazzato e ho ammesso:
<< Non sono mai stato al Luna Park… Mi piacerebbe vederlo per una volta nella vita.>>
<< Io ci sono stato una volta con i miei fratelli… E’ stato divertente!>> non ho dato molto peso a quelle parole, semplicemente le ho immagazzinate nella memoria.
Sono passate esattamente due settimane da quella conversazione. Ci siamo visti e sentiti come sempre. Un sabato si è presentato a casa mia molto presto, anche se fortunatamente i miei erano già usciti al lavoro.
<< Ehi, come siamo mattinieri!>>
<< A differenza di te, dormiglione!>> ha ridacchiato accennando al mio look. Mi sono dato un’occhiata e ho preso colore di botto. Accidenti, mi ero completamente scordato che ero in canottiera e boxer!
<< Cinque minuti e sono pronto! Lo giuro!>> mi sono involato sulle scale e poco dopo sono ridisceso vestito e profumato. Sì, lo ammetto, mi piace mettermi quattro gocce di colonia quando esco con Ken. Problemi?
Ci siamo incamminati per le strade affollate di Tokyo e quando stavo per svoltare a destra, dove ci rechiamo sempre in pasticceria, lui mi ha bloccato con la voce:
<< No, stavolta giriamo a sinistra!>> l’ho guardato incuriosito e lui mi ha sorriso furbo. Mi sono fidato e lasciato guidare. Quando ci siamo fermati, credo di non aver mai spalancato così tanto gli occhi.
<< M-M… C-C… S-S… Eh?>> okay, non ho mai balbettato così tanto nella mia vita e la mia faccia doveva essere molto comica, a giudicare dalla risata che si è fatto.
Ho guardato di nuovo l’insegna e ho sinceramente creduto di sognare. Ero al Luna Park! Ed è stato Ken a portarmi! In quel momento l’ho osservato con la bocca aperta e mi sono trattenuto a stento dall’abbracciarlo.
<< Beh? Non entri?>> mi ha domandato tirandomi per una mano. La prima attrazione è stato il tiro al bersaglio. Mi sono rivelato un ottimo tiratore. Forse sarà perché sono un calciatore. Dopo un’accanita sfida tra noi, in cui l’ho spuntata io, ho regalato il peluche a forma di gatto al mio accompagnatore. Secondo me è proprio azzeccato, il peluche. Cioè, Ken è Ken. Ribelle fino al midollo, elegante, astuto, sinuoso e coccoloso, quando vuole. Ed è proprio per questo che lo amo.
Amare. È un verbo così bello, quasi irraggiungibile. Non avrei mai pensato di innamorarmi così in fretta di qualcuno. In realtà non so neppure cosa significhi di preciso, amare. È solo un atto fisico di cui molti se ne vantano o qualcosa di più profondo? E io? Sino a che punto tengo a Wakashimatsu? Posso dire senza esitazioni di volerlo accanto a me in qualunque momento della mia vita? Sì. Posso dirlo.
Ken ha interrotto la mia scia di pensieri e io l’ho lasciata in sospeso. Sapevo che l’avrei ripresa più avanti. In quel momento dovevo solo lasciare libera la mente da qualunque riflessione e godermi al massimo quella giornata inaspettata!
Al tiro al bersaglio sono seguiti il martello, il tunnel della paura, la sala degli specchi e naturalmente le montagne russe. Abbiamo avuto giusto mezzoretta per pranzare che poi siamo partiti subito all’attacco delle numerose attrazioni presenti! Per ultimo, verso le 17.45, abbiamo lasciato la ruota panoramica. Abbiamo dovuto attendere un buon quarto d’ora in fila, ma ne è valsa davvero la pena. Le cabine erano a due posti, così siamo stati soli noi due. Ken sedeva tranquillo al suo posto di fronte a me, mentre io ero emozionatissimo e quasi non riuscivo a star seduto. Il paesaggio era meraviglioso, la luce aranciata che colorava il cielo estivo mi irradiava e mi scaldava il cuore. Non riuscivo a staccare gli occhi dal finestrino. Siamo arrivati al culmine dell’altezza della ruota quando mi sono ricordato che non ero solo in cabina. Il panorama, oltre che avermi incantato, mi ha fatto scordare di essere insieme al mio ragazzo e d’istinto ho iniziato a parlare:
<< Ken… non ci sono parole per descrivere la bellezza della natura vista da qua sopra. Il tramonto illumina e riscalda tutto con i suoi colori vivaci ma tenui. Lo so, è un controsenso, eppure è così. Però, c’è una cosa ancora più bella, ancora più strabiliante, ancora più sorprendente del panorama che si staglia ai nostri occhi. Beh, quella cosa… sei tu. Tu con il tuo sorriso appena accennato mi riscaldi dall’ultimo capello sino alla punta del piede. Non sono abituato a parlare così apertamente di ciò che provo, perciò sarò diretto. Ken… io ti amo. E ti ringrazio per questa giornata assolutamente indimenticabile.>> solo alle parole ‘Ti amo’ gli ho permesso di osservare il mio sguardo, poi l’ho riabbassato subito, interessandomi particolarmente ai piedi. Raramente mi vergogno o provo imbarazzo, però ammetto che in quell’occasione un lieve rossore mi ha imporporato le guance.
Ho sentito un mano posarsi sulla mia spalla, risalire fino alla testa e farmela voltare delicatamente. Ho incontrato subito le sue labbra incurvate verso l’alto, poco dopo il suo sguardo incredibilmente dolce. Alla fine ho messo a fuoco ogni singolo dettaglio del suo viso, ma è durato pochissimo. In un soffio mi ha letteralmente agguantato la bocca, regalandomi il bacio più tenero e passionale che ci fossimo mai scambiati. Ammetto che avrei voluto andare oltre, ma sapevo, me lo sentivo, che non era ancora pronto. Quando si è staccato, mi ha mormorato due delle frasi più belle che io abbia mai udito.
<< Il paesaggio senza di te è spento, incompleto, grigio. Anch’io ti amo, tantissimo.>> in quel momento sentivo un gran caldo, fortuna che eravamo quasi a terra e presto saremmo usciti da quello spazio minuscolo. Ero semplicemente quattro metri dal cielo e gli rubai un ultimo bacio prima di scendere definitivamente dalla ruota panoramica, teatro del nostro primo ‘Ti amo’. Sembra strano, ma durante il tragitto alla stazione, abbiamo sentito una melodia italiana provenire da un bar. La riconobbi immediatamente, perché è una delle canzoni preferite di mia madre. I miei genitori la scoprirono per il loro viaggio di nozze in Italia e se ne innamorarono subito. Non so di preciso cosa significhino le parole, ma di sicuro possono essere solo belle e d’amore. Credo, anzi, sono sicuro che fosse ‘Ti amo’ di un certo Umberto Tozzi. Ha un ritmo vivace e allegro. Mi è piaciuta sin dal primo ascolto e in quel momento mi è sembrata la perfetta colonna sonora della nostra giornata, oltre che della nostra storia, ovviamente.
Allora? Soddisfatto? Ho dissetato un po’ della tua sete di curiosità? Dopo tutto non sei così malaccio, se scrivendoti evochi questi meravigliosi ricordi lontani… ma ancora non mi piaci. Non del tutto.
A presto,
Jun Misugi."

Ripose il diario nel solito cassetto e si involò per le scale. Trovò Wakashimatsu seduto col giornale in mano.
<< Buongiorno amore!>>
<< Buongiorno Ken. Andiamo al Luna Park?>> lui lo fissò stupito da quell’insolita richiesta, ma come un fulmine gli attraversò il ricordo di loro due sulla ruota panoramica al tramonto.
<< Volentieri.>> acconsentì scorgendo nello sguardo vivace ma maturo di Jun lo stesso lampo che poco prima illuminò i suoi.


Note dell’autrice:
Ehilà boys&girls!
Innanzitutto mi dispiace moltissimo, ma a causa di vari avvenimenti non mi è più possibile aggiornare quotidianamente, come per i primi tre capitoli. Prometto che m’impegnerò a postare con un di regolarità, ma non avendocela scritta completa, mi risulterà piuttosto difficile. Ma è proprio quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare! XDXPXS!
Spero che questo capitolo possa piacervi e che vi trasmetta parte delle emozioni che ho provato io nel scriverlo. Non è proprio la solita dichiarazione, vero? Però è romantica uguale, no?
Dedico il capitolo a BJ e a gratia! Grazie di tutto ragazze!
Non credo di aver commesso errori catastrofici, altrimenti avvisatemi! Thanks to all, guys!
Alla prossima!
Nono23.

   
 
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