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Autore: Fjorleif    19/08/2015    16 recensioni
STORIA INTERATTIVA// posti ancora disponibili //. I fatti sono ambientati durante la guerra dell'Anello e la trama investe talvolta le vicende di personaggi minori, pur mantenendo i punti salienti della storia.
Dal primo capitolo:
Che cosa rimaneva della pace che un tempo regnava in quelle terre verdeggianti e altere? Che cosa della superba magnificenza delle sconfinate praterie e delle immense distese d'erba?
Eppure Éomer ricordava un tempo non troppo remoto in cui qualsiasi Eorlingas poteva attraversare in sicurezza le terre del Mark, senza avvertire la minaccia degli Uruk proveniente da Ovest, o la presenza inquietante del Male che cresceva ad Est.
Dal quarto capitolo:
Ma ciò che più sarebbe mancato al suo cuore sarebbe stato il mare, instancabile moto delle sue passioni e infallibile rimedio per ogni male che affliggeva il suo animo. Dove avrebbe trovato la forza di prendere importanti decisioni e a chi avrebbe confidato ogni sua preoccupazione? Per tutta la vita si era rivolta ai profondi flutti blu ponendo loro i suoi interrogativi e ogni volta aveva ricevuto una risposta, sussurrata dal fragore delle onde, sagge consigliere e complici amiche.
-Namaarie.- Disse in un sussurro. -Il mio cuore dormirà finché non ti rivedrà ancora.-
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Eomer, Eowyn, Legolas, Lothirìel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Questa fiction vuole essere un esperimento "interattivo" per coinvolgere più possibile tutti quegli ammiratori dell'Universo di Tolkien che vorrebbero vedere sè stessi o un proprio personaggio inserito nella Terra di Mezzo e che interagisce con i personaggi presenti. Da lettrice, mi è sempre capitato di volermi immergere nel mondo di cui stavo leggendo e che mi appassionava e penso che ciascuno di noi debba avere la possibilità di far parte di ciò che gli piace. Per maggiori informazioni, dare un'occhiata all'introduzione nel capitolo I.


Premessa: Eilà, ma chi si rivede? E' forse Fjorleif quella che è tornata dopo sei mesi di assenza? Pare che sia proprio lei...
Questo bel (?) teatrino è per chiedervi scusa, a tutti voi che mi avete seguita e incoraggiata, per essermi assentata così a lungo. Mi dispiace immensamente, davvero, non lo dico per convenienza. Qualche giorno fa mi è capitato di rileggere le vostre recensioni e mi sono venite le lacrime agli occhi! Mi sono sentita meschina ad avervi abbandonato così, al secondo capitolo, e quindi mi sono messa sotto e ho scritto il terzo. Spero che possiate perdonarmi e riprendere a leggere la mia fiction. Ovviamente l'invito è rivolto anche a chi si imbatte per la prima volta in questo mio lavoro ed è incuriosito dalla trama o dal progetto. Spero, da oggi, di poter essere più costante. Un abbraccio a voi che deciderete di darmi una seconda possibilità!
Fjorleif



3. Il Gelo di Meduseld



Il sole era quasi tramontato quando i cavalieri giunsero ad Edoras. Dal lapideo porticato di Meduseld, che torreggiava sulla cittadella, una giovane donna dai lunghi capelli dorati fissava con impazienza la marcia degli uomini che da lontano si facevano innanzi, avvicinandosi al Palazzo d'Oro. 
Ogni giorno aveva insistentemente scrutato l'orizzonte, desiderando ardentemente che i suoi cari facessero ritorno al più presto, e ogni giorno il suo entusiasmo si era tramutato in vana speranza. Ora, finalmente, erano arrivati. Il cuore di Éowyn prese a battere all'impazzata e un sorriso colmo di gioia si dipinse sulla candida pelle. Scese a due a due i gradini della lunga scalinata di pietra, senza curarsi dell'etichetta che imponeva alle dame un comportamento, a suo parere, fin troppo affettato e, in men che non si dica, raggiunse la truppa, capeggiata dal cugino e dal fratello.
-Vi ho aspettati a lungo!- esclamò con le guance arrossate per la corsa.
Di recente la permanenza a Meduseld le era diventata gravosa e il palazzo, un tempo sede di gioia e serenità, sembrava stringersi attorno alla sua esile figura, quasi fosse una fredda e umida gabbia. Le giornate trascorrevano lente e cupe nel silenzio di una città ormai stremata dalle razzie e da un inverno troppo rigido che non accennava a cedere il passo alla primavera. La presenza dei parenti era l'unico motivo di sollievo per la bella Éowyn, che mal sopportava di essere lasciata sola, specialmente ora che il re, suo zio, si era rinchiuso in un tetro quanto angosciante silenzio.
-Ed eccoci, infine, a casa.- Rispose Théodred sorridendo affabilmente. Levò gli occhi chiari verso le arcate del palazzo, nell'intento di scovare qualcosa o qualcuno fra le colonne e i perticati dorati. Neanche un impercettibile movimento sarebbe sfuggito allo sguardo attento del principe, che scrutava attentamente i dintorni nel tentativo di intravedere una chioma rossa svolazzare da qualche parte nei pressi del cortile.
-Théodred! Théodred! Mi stai a sentire?- La domanda della cugina lo riportò alla realtà.
-Avanti, dagli tregua. Non vedi che sta cercando Brihtfyr?- Risuonò possente la voce di Éomer.
-Non c'è.- Rispose con naturalezza la bionda Éowyn. -Si è recata nel suo villaggio d'origine non più di cinque giorni fa. Pare che delle calamità abbiano colpito la sua famiglia.-
-Calamità? Che genere di calamità?- Domandò Théodred in tono incalzante. Senza rendersene conto, aveva afferrato saldamente le spalle minute della giovane donna ed ora le scuoteva con gentilezza nel tentativo di evincere informazioni più dettagliate.
-Non conosco la situazione precisa.- Ammise cupa, chinando mestamente il capo. Si sentiva tremendamente inadeguata: aveva atteso il ritorno dell'adorato cugino così a lungo ed ora che finalmente era giunto, non era neppure in grado di fornirgli le informazioni di cui necessitava. E dire che egli  provvedeva costantemente alla sicurezza di tutti loro mettendo la sua lama al servizio di Rohan e adesso che finalmente si era presentata l'occasione per Éowyn di restituire il favore, non aveva potuto assolvere nemmeno questo banalissimo compito.
Immediatamente provò una forte sensazione di disagio: da sempre si sforzava di essere d'aiuto, di dimostrare agli altri, e a sé stessa, di possedere una qualche utilità, ma da sempre, puntualmente, veniva smentita e i suoi intenti andavano in frantumi come un vetro troppo sottile costretto a sopportare il peso di fardelli eccessivamente gravosi. Esattamente così si sentiva la principessa di Edoras: un corpo fragile costretto ad addossarsi responsabilità troppo onerose per la sua giovane età e la sua acerba inesperienza, senza poter dimostrare al mondo il vero valore latente nel suo spirito audace e desideroso di una rivalsa.
-Éowyn, ti prego, sforzati di ricordare qualsiasi dettaglio in grado di donarmi delucidazioni.- Gli occhi luminosi di Théodred parevano quasi imploranti, mentre le pupille saettavano febbricitanti lungo i tratti immacolati della bionda dama, la cui bellezza ancora incorrotta dal tempo sfavillava alla luce dell'ultimo sole.
Ella annuì silenziosamente, cercando di raccogliere nella mente di fanciulla, già troppo appesantita dalle inquietudini che si celavano nel suo animo, ogni particolare che la rimandasse a quel giorno.
Brihtfyr era da tempo la sua dama di compagnia. Nata in una famiglia di umili origini aveva avuto la fortuna, o la sventura, di essere la figlia di un valoroso cavaliere del re, morto in battaglia quando la giovane aveva appena tredici anni. Per il valore dimostrato dal padre nei lunghi anni durante i quali aveva prestato servizio alla corona, a Brihtfyr era stato concesso il privilegio di entrare a corte come attendente della piccola principessa, di qualche anno più giovane, che aveva di recente perso i genitori. Le due erano cresciute insieme, maturando uno stretto legame di sincera amicizia, condividendo l'amore per la libertà, spesso negata alle rappresentanti del gentil sesso. Ma l'affetto per Éowyn non fu il solo ad insinuarsi nel cuore della giovane donna dalla chioma fulva: nel corso degli anni, infatti, anche il bel Théodred si era avvicinato alla dama dagli occhi color del cielo, attratto dal suo carattere curioso e testardo. Inutile dire che la personalità gentile e cavalleresca dell'erede al trono di Rohan, unita al suo coraggio e al suo spirito avventuroso, aveva ben presto fatto breccia nel petto della fanciulla Rohirrim. Il loro amore, sebbene fosse noto ai più, era scoraggiato da re Théoden il quale, pur nutrendo un sincero affetto per Brihtfyr e per il suo animo dolce e devoto, auspicava una nobile consorte per il suo unico figlio; in questo modo, Rohan si sarebbe guadagnata dei preziosi alleati, specialmente in quell'ora buia, col Male in agguato che bussava alle porte del mondo civile. Tuttavia, in più di un'occasione, Théodred aveva dimostrato di non ambire a nessun'altra sposa ed era ancora memore di quando, in una notte di luna piena, i due amanti si erano giurati amore eterno sotto le fronde di un salice mosse dal vento primaverile. Durante quell'incontro il loro sentimento fu suggellato per sempre da un'eterna promessa che nemmeno la morte avrebbe potuto scindere.
Éowyn sollevò i grigi occhi al cielo: il sole era ormai tramontato e delle piccole nubi rade solcavano il cielo ricco di sfumature che variavano dal blu, al porpora, fino al rosso dell'orizzonte.  
-É accaduto tutto una fredda mattina di qualche giorno fa.- Prese a dire. -Stavamo intrecciando le prime ghirlande con fiori e arbusti, quando abbiamo scorto una minuta figura in lontananza, che poco più tardi abbiamo scoperto essere la piccola sguattera che vive con la madre e i fratelli di Brihtfyr. I genitori della bimba erano dei loro lontani parenti, così, alla loro morte, la piccina è stata presa sotto la loro custodia.- La voce delicata della dama si interruppe per qualche istante, permettendole di riprendere fiato.
-Ad ogni modo, la piccola ci è corsa incontro; era stremata dal lungo viaggio e affannata per la fretta che aveva impiegato per giungere in tempo. Ha avvisato Brihtfyr che era stata sua madre a mandarla, poiché nella loro remota contea erano improvvisamente sorte delle difficoltà; tuttavia non è stata chiara, com'era prevedibile, dal momento che una bambina in così tenera età difficilmente comprende i problemi che caratterizzano la vita adulta, specialmente di questi tempi.-
Théodred prestò attenzione ad ogni singola parola della cugina, mentre una crescente preoccupazione si insinuava nel suo petto e nella sua mente.
-E se n'è andata da sola?- Domandò concitato.
-Non ha voluto scorta alcuna. Ha solo chiesto di poter avere un cavallo ed è partita il mattino stesso, insieme alla piccola attendente.- 
Il principe dalla chioma dorata sospirò, un grave peso gli opprimeva il petto: girovagare da soli per le praterie di Rohan era estremamente pericoloso di quei tempi, specialmente per una fanciulla disarmata. Senza aggiungere altro, prese a percorrere a passo deciso i gradini di pietra che conducevano all'ingresso del maestoso Palazzo d'Oro, l'armatura che risuonava ad ogni falcata emettendo un clangore metallico. 
-Dove vai, cugino?- Domandò la voce possente di Éomer, ancora fermo ai piedi della scalinata con la sorella. 
-Da mio padre. Ho intenzione di porgergli i miei omaggi e, successivamente, raggiungere Brihtfyr.-
-Ma siete appena arrivati!- Proruppe Éowyn senza potersi trattenere. A lungo aveva atteso di poter trascorrere del tempo con i suoi cari ed ora che, finalmente, ne aveva la possibilità, Théodred era già in procinto di ripartire.
Il bel Maresciallo levò gli occhi comprensivi sulla giovane donna. Era sinceramente dispiaciuto e affranto di non avere nemmeno un istante di tregua da condividere con le persone che amava, ma colei che era regina del suo cuore era lontana da lui, circondata da insidie.
- Éowyn …- sussurrò mentre le iridi della cugina si colmavano di lacrime calde, trattenute invano per lungo tempo.
-Verrò con te.- si intromise Éomer, pronto a seguire ovunque colui che considerava alla stregua di un fratello maggiore.
- Éomer, anche tu!- la voce affranta della giovane donna risuonò cristallina, facendosi, via via, sempre più straziante. Niente sarebbe stato più odioso che sopportare ancora la compagnia solitaria e inquietante di Grima. Almeno fino a pochi giorni prima c'era Brihtfyr, pensò. Almeno un tempo suo zio era sempre presente a confortarla.
-Potrai venire insieme a noi.- Esordì ad un tratto Théodred, impietosito dall'evidente turbamento della fanciulla.
-Ne sei certo?- Domandò Éomer titubante: temeva per le sorti della sua unica, amatissima sorella. Del resto, aveva sempre ritenuto che le donne non potessero avventurarsi da sole, andare a cavallo o, addirittura, come spesso farneticava Éowyn, maneggiare la spada. Il luogo più sicuro per una dama era fra le mura della sua casa, ben protetta dalle insidie esterne.
Il principe annuì con la sua solita pacatezza, che veniva meno soltanto in battaglia.
-Ormai tua sorella è una donna e, inoltre, ci siamo noi a difenderla da eventuali pericoli.-
Il volto della principessa si illuminò di una repentina gioia che solcò i bei lineamenti delicati ornandoli di maggior splendore. 
Il crepuscolo era ormai giunto e il sole si era definitivamente spento nel cielo freddo, di un blu intenso. L'aria pungente che soffiava da nord faceva agitare le foglie sulle fronde, facendole apparire come piccoli drappeggi danzanti. I tre avrebbero cavalcato nelle radure notturne: se il viaggio fosse stato propizio, sarebbero giunti nel luogo prestabilito entro due giorni.
Dopo aver reso omaggio al re e aver allestito qualche celere preparativo, la piccola comitiva partì, lasciandosi ben presto Edoras alle spalle, davanti a sé solo le distese immense d'erba, rese scure dalla notte gelida.



In conclusione: Ed eccoci giunti alla fine del nuovo capitolo. Come vi sembra? 
Riassumendo, abbiamo incontrato due nuovi personaggi, il primo, Eowyn, già introdotto dall'abile Tolkien nel "Signore degli Anelli", il secondo, Brihtfyr, suggeritomi da 
leila91 (mi perdonerete se non sono in grado di mettere un link che mandi alla sua pagina!) , la ragazza dolce e audace che ha fatto breccia nel cuore di Théodred. Non mi dilungo in chiacchiere, ma anzi, lascio a voi i commenti. Per chi me l'aveva chiesto nello scorso capitolo, Marian è il personaggio di evelyn80 (anche qui niente link, perdono!!!) che potete andare a cercare qui su EFP. Entrambe le autrici sono bravissime e vale proprio la pena di dare un'occhiatina! ;-)
A prestissimo (anche coi nuovi personaggi che, man mano, appariranno nel corso dei capitoli). Un bacione, Fjorleif.

   
 
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