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Autore: Ramo97    19/08/2015    2 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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Lo scherzo

Era passato quasi un mese da quando la scuola era iniziata e Teddy si stava divertendo un mondo. Riusciva bene in tutte le materie e i professori stavano iniziando a guardarlo con curiosità, più per il suo rendimento che per il fatto che era il figlio di due eroi di guerra. La prima lezione con Neville era stata piuttosto strana: erano entrati nella serra e non lo avevano trovato. I banchi erano sistemati in mezzo a piante di ogni tipo, mentre una lavagna a rotelle torreggiava di fronte a loro.
Appena si sedettero trovarono una carta delle Cioccorane appoggiata su ogni banco. Era quella di Hermione. Passarono pochi secondi, dove alcuni studenti esultavano perché mancava alla loro collezione e altri ancora sbuffavano perché ce l'avevano già, quando la voce di Neville arrivò da in fondo alla serra.
- Sapete chi è quella signorina sulla carta? - disse mentre avanzava a passo lento verso di loro.
- Hermione Granger - disse Baston, seduto nel banco a fianco a Teddy.
- Esatto. Sapete, forse qualcuno di voi sospetta che Erbologia sia una materia inutile, senza senso. "Che schifo piantare piante, è un lavoro da Babbani, non da maghi!". Bene, non c'è niente di più sbagliato di questo pensiero. Quella strega, con cui io ho avuto il piacere di studiare e combattere al suo fianco, senza l'Erbologia sarebbe ancora nella nostra infermeria, pietrificata da un basilisco. Grazie all'Erbologia la signorina Granger si è rivelata fondamentale prima nella lotta aperta contro Voldemort e in secondo luogo nella Resistenza clandestina e nella ricostruzione del Mondo Magico inglese. Io vi insegnerò la sottile arte del piantare piante, del riconoscere i loro effetti e le loro pericolosità. Io vi permetterò di conoscere come salvare vite con un paio di foglie.
Dopo due settimane, invece c'era stata la prima lezione di Volo. Lee Jordan era un insegnante fantastico. Oltre a essere molto giocoso e simpatico con gli studenti, era anche molto paziente e, alla fine della prima lezione, tutti erano riusciti a stare in aria per più di un minuto con la loro scopa. Teddy e Baston, insieme ai due Serpeverde, sapevano già volare e si erano tranquillamente messi a volare in tondo a tre metri da terra.  Baston a un certo punto si era anche messo a fare dei giri della morte a venti metri d'altezza, cosa che un professore normale avrebbe punito con una cinquantina di punti in meno per Tassorosso, ma il professor Jordan diede un cinque a Baston, poi una decina di punti e infine un occhiolino. A fine lezione, però, aveva chiamato da parte lui e Teddy. Perché? Non ne aveva idea.
- Questo è per voi - gli disse Jordan, dando loro un sacco nero - mi ha detto George di darvelo. Spero ne facciate buon uso. Lumacorno è un buon obbiettivo.
Teddy sbiancò e Baston fece finta di non aver capito di cosa diavolo stesse parlando.
- Ragazzi, sono dalla vostra - disse di nuovo il professore, sorridendo alla reazione dei due - lavoro a stretto contatto con i Weasley da anni. Secondo voi faccio come unico lavoro il professore? Che barba.
- C'è tutto quello che ho chiesto? - chiese timidamente Teddy.
- Tutto. Anche se io e George abbiamo messo a posto un paio di cose  nel vostro piano. Era un buon punto di partenza, ma la sicurezza in alcuni punti era un po' carente. Ecco qua, Teddy, George te lo ha riassunto in questa lettera. Mi raccomando, non fatevi beccare.
Teddy prese la lettera e annuì. Ecco come gli studenti stavano riuscendo a ottenere i prodotti Weasley anche con l'aumento dei controlli. Li portava dentro il professor Jordan dal negozio di Hogsmeade. Sorrise. Zio George era sempre geniale.
La lettera era stata studiata ossessivamente nei giorni a seguire, soprattutto dopo il primo incontro del Lumaclub. Una serata di gala dove Lumacorno aveva analizzato tutti gli invitati, cercando le loro potenzialità e il loro sbocco futuro. Alcuni erano stati cacciati, altri no. Sfortunatamente Teddy e Baston erano tra i secondi. Baston aveva colpito Lumacorno per le sue capacità a Quidditch, in quanto era diventato portiere titolare della squadra di Tassorosso non subendo neanche un gol, mentre Teddy era rimasto dentro per i suoi voti. Al prossimo incontro avrebbe partecipato anche Anne. Insomma, se lei avesse partecipato a quell'incontro probabilmente avrebbe evitato di definire quello che i due ragazzi stavano facendo in quel momento come  "uno stupido e demente giochino da ragazzini". Un linguaggio che per quello che lui l'aveva conosciuta non aveva mai usato prima d'ora. Non si era aspettato una reazione così da lei, con strilli e sbattimento di piedi. Ora girovagava da sola per il settimo piano, probabilmente a parlottare e a insultarli.
- Hai finito da quel lato? - chiese Baston , mettendo via il cacciavite nel sacco di pelle dove avevano nascosto tutto l'occorrente per il da farsi.
- Sì - rispose lui, stringendo l'ultimo bullone.
- Bene, forse è meglio se ci andiamo a nascondere.
La loro opera davanti a lui si ergeva perfetta. Lungo la scala dei sotterranei era stato aggiunto, in fondo, un gradino di legno colorato, che lo faceva sembrare assolutamente uguale agli altri. Dentro c'era tutto il ben di Dio che I Tiri Vispi Weasley potevano offrire.
- Secondo te funzionerà? - chiese Baston, osservando scettico lo scalino.
- Il gradino sarà azionato con il suo peso, quindi immagino che funzionerà.
- Ma perché lo stiamo facendo?
- Perché le Pasticche Vomitose sono troppo poco originali e ormai perfino mio nonno le riconoscerebbe.
Baston lo guardò stranito - Chi sei tu? E che hai fatto del mio amico?
Teddy scoppiò a ridere ma se lo chiese anche lui. Se prima di iniziare Hogwarts gli avessero detto che lui avrebbe fatto una cosa del genere, non avrebbe potuto pensare altro che fossero pazzi ma, probabilmente a causa del nuovo ambiente, dei nuovi amici e dell'insana presenza costante di suo zio George  (gli scriveva più lettere di quante gliene scrivesse sua nonna) si era un po' trasformato.
- Quindi siamo sicuri che non succederà niente se qualche innocente ci passa sopra?
- A meno che non pesi come Lumacorno sì, e immagino che debba ancora nascere la persona che riesca ad eguagliare quell'uomo in peso.
Baston rise e si osservò i vestiti. Era una divisa di Corvonero, come quella che indossava Teddy. Si erano travestiti per non farsi riconoscere: Baston aveva una parrucca di capelli rossi e un paio di grossi occhiali dalla montatura nera, mentre a Teddy era bastato diventare biondo e cambiare la forma di naso e bocca per non sembrare più lui.
- Potrei essere chiunque, pure Lumacorno.
- Che ficata essere un Metamorfmagus, quante ragazze puoi cuccare facendo sfoggio di quelle attività. Qual è il tuo vero colore di capelli?
- Il nero, come quello dei Black.
- Il blu ti sta meglio.
Teddy sorrise. Anche a lui il blu piaceva di più, il nero gli ricordava troppo Bellatrix, l'assassina di sua madre. Chissà se sua madre sarebbe stata contenta di lui per quello che stava facendo. Beh, forse lei sì, ma suo padre probabilmente gli avrebbe fatto una bella ramanzina. Sembravano una strana coppia quei due: suo padre, quello controllato e calmo, gentile e timido da un parte, mentre sua madre dall'altra, sgangherata, fuori dagli schemi, esuberante e felice. Gli sembrava sbagliato che entrambi fossero morti.
- John - disse Baston, usando il nome in codice che avevano stabilito - sta arrivando il tricheco. Teddy annuì e si nascosero dietro una parete.
Lumacorno scendeva tranquillo, con la pancia che rimbalzava e una camminata onduleggiante, facendo gradino. Quando arrivò all'ultimo esplose. Intorno a lui apparvero tante McGranitt in tutù che si misero a ballare,mentre un intonatissimo Vitious in tutina aderente nera cantava con grinta una canzone rock. Lumarcono per poco non prese un colpo e subito dopo le sue gambe iniziarono a muoversi da sole, mentre le varie McGranitt iniziarono a fare dei passaggi come il professore fosse una palla. In poco tempo fu coinvolto in un ballo sfrenato.
- Hey voi due - urlò tra un ansimare e un altro - fate smettere immediatamente questa orribile maledizione!
Baston lo guardò e gli fece una pernacchia, poi buttò per terra della polvere Buiopesto e tutto fu scuro.

*

Bartemius stava camminando lentamente lungo il corridoio del settimo piano. Amava stare in solitudine, soprattutto dopo i recenti avvenimenti. Tutti i ragazzi più anziani lo guardavano con sospetto, mentre i suoi coetanei lo guardavano con pena, a parte quel Baston, che sembrava detestarlo. Insomma, il più delle volte in quel posto si sentiva inutile e fuori luogo. L'unica persona che lo trattava come un amico era Eva, l'unica Serpeverde del suo anno. Dopo poco lei era stata inglobata nella massa, avendo scoperto che era la figlia adottiva di Roger Davies, e, anche se passava molto tempo con lui, c'erano dei lunghi spazi dove si trovava da solo. Si sedette per terra e aprì il libro di Difesa contro le Arti Oscure.
Dawlish non gli stava particolarmente simpatico, ma era un bravo professore. Non che le cose che aveva spiegato non le sapesse già, ma comunque una ripasso era meglio farlo. Posizioni base del duellante, mossa di schivata semplice e lancio di scintille come richiesta di aiuto. Tutta robetta da quattro soldi. Sapeva già farlo, Draco glielo aveva insegnato quando aveva poco più di tre anni. In casa sua usava la magia fin da bambino, visto che la Traccia indicava che incantesimi venivano svolti vicino ad un bambino e non se le faceva quello stesso bambino. Insomma, lui probabilmente avrebbe battuto a duello un qualsiasi ragazzo del quarto o quinto anno, senza particolari problemi. Ma comunque meglio ripassare, pur se era stato un servo dei Mangiamorte, Dawlish ora sembrava abbastanza contrario alla loro attività. E come al solito ci sarebbe andato di mezzo lui. In dieci minuti ripassò tutto e si mise a giocare con spruzzi di scintille colorate. Fu in quel momento che sentì quel rumore di passi. Alzò gli occhi e la vide. Anne Dursley, conosciuta in tutta la scuola come la "cugina di Harry Potter", si guardava intorno spaesata.
- Scusa - gli chiese titubante - tu sai uscire da questo dannato piano? Io non riesco a fare altro che perdermi. E' troppo grande questo castello.
Bartemius fece un timido sorriso - Certo. Devi girare a destra, poi a sinistra e poi di nuovo a destra.
Lei alzò il sopracciglio - Mi puoi accompagnare?
Lui arrossì. Era la prima volta che parlava con una Nata Babbana, non sapeva cosa dire e cosa fare. Magari avevano una diversa concezione dell'educazione, oppure non gradivano certi argomenti. I libri di Babbanologia che aveva letto non gli davano grandi spiegazioni sul suo comportarsi.
Chiuse il libro e annuì.
- Ti chiami Bartemius, giusto?
- Sì.
- Io sono Anne - disse allora la ragazza, porgendogli la mano. Lui gliela strinse, anche se lo aveva già fatto sul Lago di Hogwarts.
- Hai capito l'ultima lezione di Difesa contro le Arti Oscure? - gli chiese di nuovo lei, indicando il libro - io ho avuto alcune difficoltà a memorizzare le varie posizioni di duello.
- No, per me è stato abbastanza semplice invece. Sarà che ho una buona memoria.
- Noi due facciamo lezione insieme?
Bartemius ci pensò su e poi disse - Il venerdì alla prima ora, mi pare. Che ci fai senza gli altri due?
Si vergognò subito della domanda. Non erano affari suoi.
- Chi? Ted e Harry? - sbuffò lei - sono in giro a farsi espellere.
- In che senso?
- In quel senso - sbottò lei, alzando gli occhi al cielo e indicando all'orizzonte. Due Corvonero stavano correndo verso di loro, veloci come la luce. Quello rosso prese il polso di Anne e la trascinò con loro urlando - GAZZA!
La bionda si aggrappò a Bartemius che allora, suo malgrado, fu trascinato dietro quei due matti.
- Nella Stanza delle Necessità! - disse allora l'altro, un gracile ragazzo biondo.
Corsero a perdifiato contro un muro, quando, all'improvviso, spuntò una porta. Il biondino la aprì con una spallata e furono dentro.
La stanza era spoglia, con qualche comodo divano e un paio di letti. Su di questi erano poggiati due zaini.
- Siete due cretini! - urlò Anne quando furono dentro - ma cosa vi salta per la testa!?
- Idee geniali - disse il rosso, togliendosi gli occhiali e buttandoli sul letto. Il biondo rise.
- Voi siete scemi! Vi siete anche fatti beccare.
- Gazza ci ha individuato ma non ha ben capito cosa è successo. Siamo fuggiti prima che lui vedesse cosa è successo a Lumacorno. E poi avrà cent'anni, neanche a cavallo riuscirebbe a starci dietro - replicò il biondo. In poco tempo i capelli diventarono blu e i suoi lineamenti cambiarono. Era Ted Lupin. L'altro si tolse i capelli rossi e si rivelò essere Baston. Bartemius iniziò ad avere mal di testa: che ci facevano quei due vestiti da Corvonero? Che cosa c'entrava Lumacorno?
- Ma quello è il figlio del Mangiamorte? - disse ad un certo punto Baston, indicando insistentemente verso di lui. Ted e Anne lo fulminarono con gli occhi e lui sembrò capire, abbassando gli occhi.
- Scusalo, Bartemius - disse Anne, sbuffando - non è un genio nei rapporti sociali.
- Però sono un genio del Quidditch!
- Certamente non di umiltà - replicò allora Ted.
Bartemius annuì - Non fa niente, tanto è vero, mio padre era un Mangiamorte.
Era meglio non prendersela per una cosa del genere, soprattutto davanti al figlio di due eroi di guerra deceduti e di uno il cui padre era un amico di Harry Potter.
- Tranquillo, nessuno qui ti giudica - disse allora il Metamorfmagus, afferrando una mela da un tavolino e addentandola.
- Beh forse io un po' s... - disse Baston, ma un'occhiata torva degli altri due lo richiamò all'ordine - no, certamente, nessuno. Anzi, chiamami se ti succede. Lo concio io per le feste.
Bartemius si guardò intorno allibito. In che gabbia di matti era finito?
Anne parve capirlo - Genio Ted e Genio Baston... - iniziò a spiegare, ma fu interrotta dai due che alzarono la mano esclamando - Presente!
- ... sì bravi, siete simpatici. Dicevo, quei due tizi lì hanno voluto fare uno scherzo a Lumacorno. Non so bene il perché: credo che Baston lo abbia fatto perché insomma, guardalo, non ti aspetti tanto da lui.
- Hey, sono un ottimo giocatore di Quidditch!
- Sbaglio o l'hai già detto? - chiese allora Ted, con il lieve sorriso che Bartemius gli aveva sempre visto fare e non il ghigno che aveva quando era entrato.
- Uno o due volte - rispose l'amico.
- Comunque - continuò Anne - hanno avuto la magnifica idea di chiamare in causa lo zio di Teddy.
- George Weasley! - esultò Baston alzando le braccia al cielo.
- La smetti di interrompermi, Harry? - urlò allora Anne, dando uno schiaffetto all'amico.
- Quello del negozio di scherzi? - chiese allora Bartemius. In effetti non poteva che essere lui. I Weasley erano imparentati con Harry Potter e Ted era il suo figlioccio, quindi per forza doveva conoscerli.
- Esatto, lui. In un modo che non mi vogliono dire è riuscito a fare avere a loro due il materiale per fargli uno scherzo e soprattutto delle istruzioni per migliorarlo. In tutta questa faccenda non so cosa c'entri tu, Ted! Di solito sei il più calmo dei tre!
Ted alzò gli occhi verso di lei. Sembrava dispiaciuto.
- Non è nel mio stile, lo sai Anne. Ma capirai quando farai una di quelle dannate cene. Vederlo lanciato in aria da varie McGranitt in tutù come se fosse una pluffa è forse stata una delle scene più belle di tutta la mia vita.
Bartemius scoppiò a ridere, seguito da Baston e Ted. Anche Anne dovette trattenersi.
- Voi due siete due matti - commentò il moro.
- Quello che so per certo è che faranno diventare matta me - disse Anne.
E così iniziò la loro amicizia.

Salve a tutti,
Sono ritornato! Finalmente sono tornato con un capitolo con Teddy. Non ne sono convintissimo, ma è un capitolo che serve per i fini della storia. Adesso nascerà il rapporto tra Teddy e Bartemius.

Alla prossima,
Ramo97
  
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