Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Heart    23/08/2015    5 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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 XII

“Il patto con il diavolo”

 

 

 

 

 

“Dannazione non sono riuscito a proteggerla!” Urlò Eddy, mentre sbatteva un pugno sul muro.

Il sangue iniziò a scendere copioso. Come era possibile che fosse così debole? Credeva l'incontrario. Lui era nato per proteggerla, aiutarla. Alla fine non aveva combinato nulla.

-Non incolparti. La tua forza è solo la metà. Devi attendere, lei dovrà risvegliare i suoi poteri, allora ti potrai sentire determinato in questa causa.- Affermò un'ombra.

-Maestro Luna.- Disse il ragazzo inchinandosi al suo cospetto.

-Non sono un re da venerare, ma un tuo pari. Il nostro compito è di aiutarle nella loro dura lotta contro se stesse.- L'apostrofò con decisione.

-Voi siete stati creati a parte.- Lo interrumppe Eddy, sapendo bene la vera storia.

-Non cambia molto. Anche se sono nato da dentro di lei, io sono la sua parte più crudele. La sua oscurità fa paura anche a me. Le nostre signore hanno tanto potere da far tremare gli antichi.- Affermò, sguainando la spada. - Combatti!- Urlò, scagliandosi contro il ragazzo.

 

 

In un altro futuro un uomo camminava avanti e indietro. Non era solito preoccuparsi in quella maniera, forse solo per la sua consorte, ma da quando era diventato un genitore la sua ansia era cresciuta a dismisura.

-Stai calmo. Si risolverà tutto, amore.- Disse una voce femminile. Abbracciò con le sue esile braccia il collo del marito. Lui non la rifiutò e la strinse a sè. Il suo profumo gli provocava certi pensieri, ma doveva tenerli a bada. La loro bambina era in pericolo, e gli unici che la potevano aiutare erano loro.

-Il suo compleanno sta per arrivare e come tale l'eclissi. Lo so che ti spaventa, ma è il suo destino, come lo fu per tme. Io ho avuto poco tempo per assimilarlo, lei tutta la vita. Siamo una famiglia grande e forte, riusciremo a superare anche questo. Kaname andrà tutto bene.- La donna gli alzò il viso e poi lo baciò infondendogli la sua calma.

-Hai ragione piccola mia. Ma la paura di perderla è troppo forte.- Capitolò l'uomo, sconfitto. - Ho visto troppe volte il vostro potere, potrebbe perdere la vita per questo.- Ammise.

-Kaname. Io non lo permetterò. Loro non lo permetteranno, abbi fiducia in noi, non ti deluderemo.- Disse per poi scomparire, seguita dal marito.

 

}{

 

 

-E' tre giorni che dorme. Non è normale!- Obbiettò Inuyasha.

 

La loro amica Dafne non si era ancora risvegliata. Quella notte un grande potere si era risvegliato mettendo in allerta tutti.

Lo scontro era avvenuto poco distante dal palazzo, tutti i demoni erano accorsi, ma avevano trovato solo distruzione e macchie nere. Eddy era stato molto scaltro, aveva teletrasportato i due corpi incoscienti in una delle tante stanze del castello, purtroppo per lui era troppo debole, ed era precipitato in una stanza occupata. Inuyasha si era ritrovato con i tre svenuti e messi male. Aveva chiamato gli amici, facendo attenzione a non far trapelare nulla. Le due ragazze si erano prese cura della compagna, la sua carnagione era molto pallida e aveva diverse ferite sparpagliate sul corpo; invece Inuyasha e Miroku di Sesshomaru. Anche il principe era in condizioni pietose. Nessuno sapeva darsi delle spiegazioni, fino a che la sacerdotessa s'illuminò.

-Non è che Dafne e Sesshomaru si trovavano nella foresta nera? E' l'unica idea plausibile.- Annunciò allarmata. L'area era stata messa sotto sorveglianza, e nessuno riusciva a varcare la barriera del palazzo.

-Kagome può avere ragione. Meglio tacere per adesso, facciamo passare un poco di tempo, intanto aspettiamo il risveglio di Sesshomaru.- Disse Miroku. Gli amici annuirono.

Dentro il castello c'era parecchio caos, tutti si domandavano che fine avesse fatto il loro principe, la sua presenza veniva occultata.

Una donna, la grande madre era furiosa. Quella sera aveva avvertito la presenza del suo defunto compagno, ne era sicura. La sua voce autoritaria aveva riecheggiato per l'intera abitazione, era forte, chiara. Com'era possibile? Che quella ragazza fosse una strega? Nono poteva essere, se ne sarebbe accorta, era diverso il suo odore. Di sicuro stava mentendo a tutti, una grande attrice.

Chiuse gli occhi per rintracciare suo figlio Sesshomaru, madre e figlio avevano avuto sempre un legame speciale, del tutto normale. Lo trovò con grande sorpresa e si trovava al palazzo. Si recò nella sua stanza, ma la camera era intonsa. Perlustrò da cima infondo ogni minima stanzetta, fino a che rimasero solo quelle di quegli umani e del bastardo. Senza permesso aprì la porta rivelando il gruppo intorno a due corpi incoscienti. Il primo era il figlio, che dormiva profondamente e non solo ma anche quella ragazza perfida.

-Che diamine state combinando? Che cosa ci fa Sesshomaru in questa stanza indegna?-Gridò.

-Che cosa ci fa lei qua?, nessuno le ha dato il permesso!-Esclamò Inuyasha.

-Bastardo come osi parlarmi in questa maniera!-Disse adirata Seya.

-Bastardo lo va a dire qualcun altro, cagna depravata! Sono onorato di ciò che sono, e non si permetta a offendere i miei genitori per avermi fatto nascere!-Puntualizzò freddo, mentre il suo corpo virile si ergeva dinanzi alla donna.

-Non mi fai paura moscerino, anche se sei diventato un demone completo ho più esperienza di te.- Ammise trionfante.

Spostò con irruenza Kagome da parte per osservare il figlio, il viso era pallido, ma il suo respiro regolare. La sua armatura era messa da parte come le sue spade, anche se ne mancava una, ma diede poca importanza. Scuoto il figlio per farlo risvegliare, ma Miroku si oppose a quelle torture.

-La prego signora, suo figlio ha bisogno di riposo. Non vorrà la sua ira al suo risveglio?-Cercò di dire il monaco, ma la donna era convinta nel suo intento.

-Stai zitto bonzo! So cosa è giusto per mio figlio.- Protestò.

-A volte si sbaglia. I figli sono una responsabilità, tuttavia dobbiamo anche fidarci degli altri.- Disse all'improvviso una voce.

Tutti si voltarono per individuarla.

-Chi c'è?-Ringhiò la donna, ne aveva fin sui capelli di quella situazione, avrebbe bruciato il castello per sbarazzarsi di quelle creature immonde.

-Stia calma signora, non era mio volere farla infuriare. Mi dispiace se la mia bambina vi ha dato problemi, purtroppo non posso esserci sempre. -Si scusò la donna, pian piano una nuova presenza iniziò ad apparire.

La sua figura era evanescente, non si riconosceva i contorni del viso ne del suo aspetto. Sembrava un fantasma poiché non toccava il suolo. Si recò verso Dafne e le accarezzò la fronte dolcemente, sembrava una vera mamma, forse lo era davvero.

-Un fantasma?- Domandò Miroku impallidendo.

-No, caro. Purtroppo mio marito non mi fa allontanare da se, è molto protettivo.- Rise, per poi concentrarsi sulla sua bambina.

-Siete la madre di Dafne, giusto?-Chiese Kagome con un nodo alla gola. Quanto amore suscitava quei piccoli gesti. Di sicuro le due avevano un rapporto molto speciale.

-Grazie per esservi presi cura della mia bambina, a volte è una testa calda, ma è una ragazza con la testa sulle spalle. -Ammise, con gli occhi su Dafne. La sua mano era avvolta da una strana luce , sembrava un bagliore. La mano si appoggiò su diversi punti critici, dove si intravedevano le cicatrici. - Guarirà, ma ...- lasciò la frase a metà. Indirizzò il suo sguardo sulla demone e poi sul figlio.

-Ogni madre ha un legame speciale con il proprio figlio. Riusciamo sempre a perdonare, capisco la sua delusione, non sempre seguono i nostri consigli, ma abbia fiducia lui non si dimenticherà mai di lei.-

-Stai zitta! Non ho bisogno dei tuoi consigli. - Ringhiò scostando la sua mano.

-Immaginavo una sua reazione. Comunque farò risvegliare suo figlio, almeno avrà qualcuno su cui sfogarsi. Non le permetterò di usare mia figlia!-la Interruppe con forza.

La donna fantasma appoggiò la sua esile mano sulla fronte del demone, anche se Seya non era del tutto convinta, tuttavia non riuscì a fermarla. Sesshomaru aprì i suoi occhi e si alzò stranito.

-Che cosa succede? -Domandò interrogativo.

-Bentornato principino, finalmente. Questa cagna ci sta dando parecchie gatte da pelare; solo tu puoi farla allontanare.- Disse Inuyasha incrociando le braccia.

Il demone si sentiva disorientato, la confusione era tanta. Poco prima stava vagando per il limbo e un momento dopo era ritornato al presente. Un flash gli apparve in mente e collegò tutte le varie vicende di quella serata. Si fece raccontare a grande linee le varie scene per poi fissare la figura evanescente.

La ragazza che aveva salvato dormiva accanto a lui, la donna le accarezzava con affetto i lunghi capelli.

-Ho bisogno di silenzio, siete pregata di andar via. Domani mattina metteremo in atto il piano per la conquista dell'Est.- Annunciò Sesshomaru, cacciando educatamente la madre da lì.

La signora madre era indignata, da quando frequentava quel gruppo, suo figlio aveva perso il suo carattere freddo. Chiuse la porta con forza e se ne andò.

-Il potere scorre nelle tue vene, riuscirai nel tuo intento demone maggiore. Tutti voi ne avete uno custodito nel cuore, forse un giorno potrò aiutarvi a farlo emergere. Il mio tempo è scaduto buona fortuna ragazzi e stati attenti agli alberi.- E svanì.

 

-Agli alberi?-Domandò il piccolo Shippo senza capire il significato.

-Credo che sia un avvertimento. I territori dell'est sono circondati da foreste.- Rifletté Miroku.

Sesshomaru era pensieroso, quell'avvertimento… ne avrebbe preso come vantaggio. Avrebbe organizzato l'esercito, un piano eccezionale. Chiuse gli occhi e realizzò che le cose stavano procedendo in maniere diversa, lui non era fatto in quel modo, colpa di quella umana.

Quella donna era la madre di Dafne, chissà che cosa c'era nel giro.

 

 

 

 

La mattina giunse in fretta, Sesshomaru si preparò per la riunione e indossò solamente un kimono semplice. Si avviò versò la sala grande, ma prima deviò la sua destinazione per andar a vedere se la ragazza si fosse svegliata, mise una mano sulla maniglia, ma stranamente non si apriva. La lasciò e riprovò. Ma era uguale. Chiuse gli occhi per concentrarsi e notò che da dentro provenivano delle strane voci, come se fosse una litania.

-Ti prego di non disturbare.- Disse Eddy apparendo dietro le spalle del demone.

-E' casa mia.- Affermò calmo.

-Lo sappiamo, per questo ti diamo in cambio questo. – replicò il guardiano,porgendogli una pergamena.

Sesshomaru la fissò a lungo e infine la prese, la lesse e si stupì.

-E' un foglio magico. I miei superiori mi hanno chiesto di dartelo come segno di riconoscimento. Hai salvato la mia signora e ti debbono tanto. Il foglio ti può illustrare il piano dei tuoi nemici, fanne buon uso. Ah, solo tu lo puoi usare, come legittimo proprietario.- Affermò per poi scomparire.

 

Quella faccenda stava diventando sempre più intrigante e misteriosa. Adesso si usava far regali così preziosi, non perse tempo e la usò. Cercò di pronunciare, ma la sua mente fu più veloce e come aveva detto il ragazzo, nel foglio apparvero le vari spostamenti del nemico. Era sorprendente, ma nello stesso tempo spaventoso, tra poco sarebbero giunti al palazzo, come attacco a sorpresa. Non perse tempo. Ritornò in camera sua, indossò una nuova armatura e uscì in fretta. Arrivato nella sala grande, tutti si alzarono per dare rispetto al loro principe.

-Alzate le spade, il nemico ci sta attaccando. Noi saremo più furbi di loro.- Ordinò freddo.

Ad Inuyasha rizzarono i peli nella nuca, vedendo il fratello con quello sguardo assassino, faceva davvero paura.

-Ma come? Non sentiamo la loro presenza.- Dichiarò uno dei demoni.

-Stanno usando un incantesimo, non abbiamo molto tempo. Voi, arcieri! Vi sposterete sulle mura del castello. Voi altri sul confine e gli altri saranno con me. Nessuno e dico nessuno deve intrufolarsi dentro il castello!-Annunciò.

Nel silenzio del giuramento, gli animi si scatenarono.

Si posizionarono dove era stato loro ordinato.

 

-Kagome tu rimarrai qua con Miroku e Sango, non è opportuno che tu venga. Devi proteggere Dafne e i piccoli- Ammise Inuyasha. Suo fratello lo aveva convocato in battaglia, era un suo dovere.

-Ma Inuyasha, io...- iniziò a dire la sacerdotessa.

-Kagome, Inuyasha ha ragione. Nessuno si aspetterebbe due aure spirituali dentro la fortezza.- Aggiunse Sango, dando man forte all'amico.

Tutti furono d'accordo.

Il rombo dell'allarme si espanse nell'aria e iniziò la battaglia.

 

 

 

 

 

 

 

}{

 

Due forte aure proseguivano a cantare una strana litania.

Era incomprensibile, ma stava dando i suoi frutti. Dafne galleggiava nell'aria come fosse posseduta.

Altri paia di occhi la fissavano, sperando che il patto funzionasse.

Le loro aure erano concentrate su quelle due figure, che come da manuale stano convogliando energie.

L'uomo cedette alla stanchezza, riaprì gli occhi esausto, mentre notava che sua moglie era del tutto assente. Non sarebbe mai riuscito a starle dietro. Quel suo potere che la risucchiava, ma lei si teneva forte, stringeva i denti. Venne sostituito da uno dei suoi figli e si apprestò a lasciare il campo. I suoi bambini erano ormai cresciuti. Li ricordava ancora nella loro culla, mentre cercavano attenzioni. Il tempo passava troppo in fretta.

I suoi bambini con la sua amata stavano ripristinando l'equilibro della sua ultima figlia. Con pazienza ed energia alla fine terminarono.

Kaname tenne sua moglie tra le braccia, la donna era pallida come un fantasma. Le mani le tremavano per il troppo potere.

-Credo che basti. Oramai manca pochissimo, non avrà più bisogno di noi.-Disse, chiuse gli occhi e respirò a fondo.- Qua fuori galleggia aria di morte, la battaglia è iniziata, - poi si rivolse alla figlia dormiente.- Dafne svegliati i tuoi amici hanno bisogno di te.- Detto questo pian piano abbandonarono la stanza, era il momento che il destino si compisse.

 

 

}{

 

Il fuoco era divampato. Ogni combattente dava il suo meglio per vincere. Sembrava che fosse la fine, ma quello era solo un piccolo assaggio. Il generale delle truppe avversarie pareva non essere presente e questo lo notò Sesshomaru. Poteva essere un vantaggio, ma nello stesso tempo un pericolo. Di tutto si aspettava dalla parte nemica, e se ne rendeva conto. La sua spada distruggeva vite senza esitare, i suoi artigli riduceva corpi a pezzetti, la sua sete di potere sembrava che essere ciò che di più caro avesse.

All'altra lato, Inuyasha stava riscontrando dei problemi. Tessaiga non svolgeva il suo compito. Sembrava che anch'essa si fosse stancata di quel sbilanciamento tra potere.

-Dannazione che ti prende? Sei stanca?-Domandò Inuyasha stremato, ma riusciva ancora a combattere.

La spada tremò e poi ritornò al suo stato originale. Il giovane demone la rifoderò ed estrasse gli artigli. Sembrava tutto andare in rovina quando giunse Kagome, la sacerdotessa si sentiva impotente e nel vedere il suo amore scoraggiato gli andò vicino.

-Kagome che diamine ci fa qua? Ti avevo detto...-

-Inuyasha stai zitto! Sono abbastanza grande da prendere le mie decisione e poi sentivo qualcosa che non andava, fatti aiutare zuccone.- Rese la giovane, scagliando frecce. Era un grandissimo vantaggio avere quell'arco. Le frecce erano infinite, pur avendole tante le sue energie stavano esaurendo.

-Seshien non mi abbandonare-, mormorò la giovane. Un nuovo attacco fece vacillare i due, Inuyasha parò il colpo, ma ottenne solo l'effetto contrario. Il demone nemico urlò forte, facendo sì che il suo avversario perdesse stabilità e riuscì a farlo precipitare.

Inuyasha vide tutto a rallentatore, la sua bellissima Kagome cadeva nel vuoto, non perse tempo, non ci pensò due volte. Si gettò anche lui. Cercò in tutte le maniere di cambiare forma o di fare qualunque cosa che potesse salvarla, alla fine per chissà quale miracolo, riuscii a riprenderla e abbracciarla forte. Kagome non aveva più voce, la paura era tantissima, ma avere Inuyasha accanto a sé, la fece placare. Si aggrappò e chiuse gli occhi. Il burrone sembrava infinito.

 

 

La battaglia si stava prolungando per troppo tempo, Miroku e Sango non riuscivano più a muoversi. Si ritirarono in un angolo del castello per riprendere fiato. Quei maledetti sbucavano come funghi dal terreno, ormai le loro energie erano al collasso.

Sango per un attimo ebbe un capogiro, era da tutto il giorno che non metteva nulla nello stomaco e poi quello sforzo. Miroku le fu subito accanto, cingendole la vita sottile.

-Respira piano, Sango. Riprendi la concentrazione.- Bisbigliò amorevolmente, sedendosi al suolo con lei sopra le sue gambe. La giovane sembrava del tutto incosciente, ma pian piano si riprese.

-Sembra durare una vita. Anche gli altri stanno riscontrando delle difficoltà. Dov'è finita Kagome?- Disse allarmata.

-Sicuramente sarà con Inuyasha, con lui non corre nessun rischio.-

La ragazza acconsentì.

 

La notte si apprestava a giungere, ma nessuno voleva lasciare quel campo di battaglia. C'erano miglia di feriti e di morti, il castello era diventato un ospedale ambulante.

I due umani cercarono di aiutare nel migliore dei modi loro consentiti, ma sapevano dare poco, anche loro erano conciati male.

All'alba del secondo giorno, la battaglia terminò. L'ovest aveva la prima vittoria.

Sesshomaru sembrava trionfante, ma qualcosa lo disturbava, c'era qualcosa che non quadrava. Al suo appello mancavano la sacerdotessa e il fratello, non che fosse preoccupato, ma... non lo sapeva neppure lui.

Si guardò in giro. I suoi uomini erano a pezzi, se solo avesse avuto Tenseiga, la spada era sparita quella volta, nella foresta nera…

Si sedette e la stanchezza della battaglia lo sommerse. Chiuse giusto un attimo gli occhi per riaprirli, dinanzi a lui c'era una ragazza.

Finalmente si era risvegliata.

-Dafne!-Urlarono il monaco e la sterminatrice.

-Ciao.- Disse lei seria.

-Potevi azzardarti di contribuire...-, l'ammonì il demone.

-Scusatemi. Cercherò di dare il mio contributo la prossima volta.- Disse voltandosi verso la grande finestra. La natura le portava un odore strano, di pericolo. I due suoi amici non erano ritornati, di sicuro si erano persi.

-Vi aiuterò quando calerà la notte, adesso scusatemi ma vado a riposarmi.- Disse debolmente. Che diavolo le succedeva?

Non avendone avuto risposta, l'unica cosa che potevano fare era riposare.

Quando si sarebbero risvegliati avrebbero affrontato anche il mondo.

 

 

 

 

 

Buon Salve.

Come va?

Finalmente ci sono riuscita a concludere il capitolo, lo dico, è stato un parto. Sono un poco incerta sul finale orribile, ma credo di aver dato molte spiegazioni...si vedono nuove figure e ben presto se ne aggiungerà un'altra. Siete pregati di non tirarmi pomodori o uova, anche se so che me lo merito. Vi faccio nuovamente quel giochino. Perché Dafne non contribuisce alla ricerca di Kagome e Inuyasha? Motivo? Chi riuscirà ad indovinare, potrà chiedermi qualunque cosa. =P

Alla prossima.

Heart

  
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