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Autore: sihu    02/02/2009    6 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 31
RITORNI E SPIEGAZIONI
La stanza era buia e spoglia, Ron non riusciva ad abituarsi a quella vista. Non gli sembrava lo stesso castello in cui aveva passato sei anni. Dopo l’attentato la scuola era stata chiusa, i genitori erano sconvolti e preferivano tenersi stretti i loro figli che si erano salvati da quel disastro senza contare che tutti i professori avevano perso la vita nell’esplosione. Gli unici abitanti del castello erano rimasti i fantasmi, che vagavano con fare spettrale per i saloni mormorando storie senza tempo. Ron sospirò guardando lo stato di rovina a cui era ridotto il castello.
“Andiamo?”
Chiese Ron impaziente di andarsene. Ogni attimo era doloroso perché riportava alla luce vecchi ricordi. Gli occhi gli si velarono di lacrime silenziose.
“Sono pronta. Ma come si fa?”
Chiese a sua volta Ginny guardandosi intorno curiosa, destando Ron dai tristi pensieri che lo affliggevano. Si trovavano nell’ufficio del preside, era lì che c’era il passaggio. Alla pareti i ritratti dei vecchi presidi sonnecchiavano annoiati, da qualche mese a quella parte non c’era nessun attuale preside a cui dare consigli. Alcuni di loro si chiedevano se ci sarebbe mai stato un altro preside o se la scuola era definitivamente caduta in disgrazia.
“Dobbiamo solo attraversare questo portale e arriveremo nello studio di Silente.”
Spiegò Ron indicando dritto di fronte a sé. Ginny notò con stupore che quello che avevano di fronte era lo specchio delle brame.
“Allora andiamo.”
Disse Ginny decisa attraversando il passaggio. In pochi istanti furono trasportati molti anni indietro. Di fronte a loro il preside, Albus Silente stava mangiando beato un ghiacciolo al limone nel suo studio. Ancora una volta Ginny si stupì, il Silente che aveva di fronte era molto più giovane di quello che ricordava lei.
“Buongiorno Signor Weasley, non mi aspettavo tornasse così presto.”
Saluto il vecchio preside tranquillamente. Non sembrava affatto stupito, come se vedere arrivare dal nulla tre persone nel suo ufficio fosse la cosa più normale del mondo.
“Cosa?”
Chiese Ron confuso guardandosi intorno. La stanza in cui erano era molto diversa rispetto a quella da cui erano arrivati. Era viva. Ron sospirò e per la prima volta capì che Ginny aveva ragione. In quel mondo in male non era ancora stato sconfitto ma c’era ancora speranza. Si potevano ancora cambiare le cose.
“Immaginavo si sarebbe pentito e sarebbe tornato qui ma non la aspettavo così presto. Soprattutto la aspettavo solo. Chi sono questa deliziosa signorina e questo bel bambino?”
Chiese curioso Silente, fissando Ginny e Teddy con i suoi penetranti occhi azzurri.
“Sono sua sorella, il mio nome è Ginny Weasley. Lui invece è Ted.”
Si presentò Ginny, per nulla in soggezione. Silente fissò per qualche istante la ragazza per poi volgere il suo sguardo sul bambino che teneva tra le braccia. Chi poteva essere quel delizioso fagottino?
“Benvenuta Ginny, e benvenuto anche a te piccolino. Posso chiedere perché loro sono tornati con te?”
Chiese Silente guardando Ron, in attesa di risposte.
“Hanno deciso che staranno qui, Ginny può frequentare le lezioni con noi? Nel nostro tempo stava frequentando il settimo anno.”
Rispose Ron con una punta di nervosismo, evitando di fare riferimento a Teddy. Meno si sapeva su li lui in quel tempo e meglio era.
“Procederemo più tardi al suo smistamento anche se immagino sia una formalità. E il bambino? Non mi avete detto il suo cognome.”
Rispose il vecchio preside passando lo sguardo da Ron a Ginny. Silente sospettava che i ragazzi lo avessero fatto di proposito a non dirgli nulla del bimbo. Sospettava ci fosse qualche segreto che riguardasse il piccolo e qualcosa gli diceva che non sarebbe riuscito a scoprirlo facilmente.
“Ecco, vede..”
Balbettò Ron senza riuscire a completare la frase.
“Non possiamo dirglielo signore. I suoi genitori sono morti, non ha più nessun parente in vita. Gli è rimasto solo Harry Potter, il suo padrino.“
Concluse Ginny decisa, per nulla intimorita dal vecchio preside.
“Capisco, i suoi genitori stanno frequentando questa scuola e non volete che scoprano la vera identità del bambino. Bene, il bambino può rimanere qui al castello.”
Esclamò alla fine Silente guardando la ragazzina. Era terribilmente decisa e non avrebbe aggiunto altro. Gli ricordava Molly Prewet, chissà se erano parenti.
“Davvero? Dice sul serio, signore?”
Chiese Ron incredulo, non era da Silente mollare così facilmente.
“Certamente Ron. Se ne occuperà la signorina Ginny e sono sicura che Harry, o meglio Stev come lo chiamano qui, le darà una mano.”
Continuò Silente tranquillo, non voleva insistere. Evidentemente non era così importante sapere la vera identità del bambino.
“Certo, Harry adora il piccolo Teddy.”
Disse Ginny sorridente.
“Tuttavia avrete bisogno di una buona scusa per giustificare la presenza di Ginny e del bambino. Vi consiglio di pensarci bene su, penso che i malandrini sospettino già che ci sia qualcosa di strano sotto.”
Consigliò loro Silente dopo lo smistamento di Ginny. Il cappello l‘aveva messa in Grifondoro. Ginny e Ron si guardarono, poi ringraziarono il preside e uscirono.
Una volta usciti dall’ufficio di Silente i due ragazzi rimasero in silenzio. Ron teneva la testa fissa sul pavimento mentre Ginny si guardava intorno curiosa.
“È così strano qui.“
Esclamò Ginny, incredula. Era così strano pensare di essere nel passato ma ancora più strano era rivedere il castello risplendere al meglio, senza la rovina e la decadenza che avevano portato i mangiamorte.
“Già.”
Rispose Ron senza ascoltarla davvero, perso in mille pensieri. Mille domande si rincorrevano nella sua mente, una più strana dell’altra.
“Sei preoccupato?”
Chiese Ginny fissando il fratello. Era evidente che ci fosse qualcosa che non andava.
“Secondo te?”
Rispose Ron ironico.
“Su dai non è così difficile. Cerca di stare calmo e andrà tutto bene”
Cercò di incoraggiarlo Ginny. Riusciva a capire che per lui era difficile tornare sui suoi passi per colpa del suo orgoglio ma sapeva anche che fosse necessario. Ron aveva fatto degli errori e scappare da essi non avrebbe portato a nulla, doveva affrontare la realtà.
“Oh certo, devo solo affrontare il mio migliore amico e la ragazza di cui sono innamorato. Ma andrà tutto bene, in fondo mi odiano solo..”
Sbottò Ron mettendo il broncio.
“Beh, te la sei cercata. Sei stato uno stupido e hai agito senza pensare.”
Commentò Ginny con un sorriso.
“Senza contare che dobbiamo inventarci qualcosa per te e per Teddy.”
Ricordò Ron fissando il piccolo Teddy che dormiva beato tra le braccia di Ginny. Non bastava dover affrontare Harry ed Hermione, doveva anche giustificare la presenza di Teddy con i malandrini. Non sarebbe stato per nulla semplice.
“Questo potrebbe essere un problema. Decisamente non possiamo dire la verità, a Remus prenderebbe un colpo.”
Disse Ginny riflettendo sul problema.
“Allora, per quanto riguarda te diremo che sei mia sorella..”
Iniziò Ron, maledicendo il fatto che Hermione non fosse lì a dare una mano. Era lei la più intelligente del gruppo che riusciva sempre a trovare soluzioni per qualsiasi cosa. Ron era sicuro che se Hermione fosse stata lì avrebbe trovato al volo la risposta ai loro problemi.
“Wow, che fantasia.”
Lo prese in giro Ginny.
“E che sei voluta venire a tutti i costi con me perché sei la ragazza di Harry.”
Continuò Ron ignorando il commento della sorella.
“No, diremo che sono voluta venire perché sono molto affezionata a te.”
Lo corresse Ginny intristendosi improvvisamente dopo aver realizzato che avrebbe dovuto vedere Harry solo di nascosto.
“Che male c’è a dire che sei la ragazza di Harry? in fin dei conti è vero.”
Chiese Ron stupito, non capendo perché Ginny volesse mentire anche su quel punto.
“Loro credono che sia il gemello di James che viene da un’altra dimensione. Dovrebbe essere innamorato di Lily come James, no?”
Fece notare Ginny infastidita.
“Hai ragione, e per il piccolo?”
Chiese Ron cercando di trovare una soluzione. Quello era il punto più critico. Avevano bisogno di una scusa credibile.
“Fammi pensare, ci sono! Diremo loro che è mio figlio.”
Disse Ginny dopo averci pensato un po’ su.
“Cosa, sei impazzita? Hai solo diciassette anni.”
Esclamò Ron scandalizzato. Come poteva passare per la mente di Ginny un’idea del genere.
“Beh, Teddy non ha nemmeno un anno. È credibile, no?“
Rispose Ginny a mo’ di sfida. Era davvero buffa l’espressione di Ron, non riusciva a concepire come la sua sorellina potesse pensare di raccontare una cosa del genere. La verità era che Ron non aveva mai accettato il fatto che lei fosse cresciuta e continuava a vederla come una bambina.
“E come la metti con il padre? Che dirai se ti dovessero chiedere chi è?”
Chiese ancora Ron, per nulla d’accordo con l’idea della sorella.
“Che è scappato quando gli ho detto che ero incinta e che ho chiesto a Stev di fargli da padrino. Almeno in questo modo avrò una scusa per stare da sola con Harry.”
Rispose ancora Ginny decisa.
“Sei pazza.”
Commentò Ron scuotendo la testa.
“Hai qualche idea migliore?”
Chiese Ginny fissandolo dritto negli occhi. La storia era credibile e giustificava la presenza del bambino nel castello.
“Effettivamente No. Dobbiamo parlare con Harry ed Hermione prima di incontrare gli altri.”
Fece notare Ron preoccupato all’idea di affrontare i due amici.
“Perché?”
Chiese Ginny senza capire.
“Perché se Harry ti baciasse tutta la storia di copertura che abbiamo pensato andrebbe in fumo.”
Rispose Ron serio. Quella storia era troppo strana e complicata e avevano bisogno anche dell’aiuto di Harry ed Hermione perché i malandrini ci credessero.
“Giusto, ora sono in sala comune. Basterà aspettare che escano per scendere a pranzo, nascondersi dietro a quella colonna e fargli segno.”
Disse Ginny indicando il ritratto della signora grassa. Senza nemmeno accorgersi erano arrivati vicini alla sala comune dei serpeverde.
“Bene, aspettiamo.”
Rispose Ron nascondendosi dietro una colonna a pochi metri dalla sala comune dei grifondoro. Non dovettero aspettare molto che i sei ragazzi comparvero dal buco del ritratto.
“Cibo!”
Esclamò Sirius affamato con la lingua a penzoloni. Sembrava davvero un cane.
“Sentitelo, sembra uno che non mangia da settimane.”
Lo prese in giro Remus. A Ginny fece un effetto strano vedere Sirius e Remus così giovani e spensierati. Il peso degli anni e degli eventi non pesava ancora sui loro visi. A pochi  passi da loro c’erano Hermione ed Harry, il suo Harry. Gli era mancato così tanto. Resistette a fatica alla tentazione di saltargli tra le braccia e si concentro sul gruppo. Dietro di loro c’erano altri due ragazzi. Ginny sapeva bene chi erano, li aveva visti in molte foto ma rimase ugualmente sorpresa. Il ragazzo era la copia esatta di Harry con gli occhi scuri mentre la ragazza aveva gli stessi occhi verdi di Harry, dovevano essere Lily e James.
“Beh, sono ore che non mangio.”
Si lamentò Sirius cercando almeno la comprensione del suo migliore amico James.
“Ma se stamattina a colazione ti sei abbuffato!”
Rispose James unendosi a Remus nel prenderlo in giro.
“Senza contare i dolci che ti hanno regalato le ammiratrici..”
Fece eco Lily provocando una risata generale.
“Siete solo gelosi della mia linea.”
Commentò Sirius mettendo il broncio.
“Sono la, avanti..”
Disse Ginny tirando una gomitata a Ron che stava impalato senza fare o dire nulla. Ginny era certa che anche lui avesse visto i ragazzi uscire dalla sala comune.
“Cosa? Perché io?”
Chiese Ron agitato. Le mani iniziarono a sudargli e sentì la voce mancargli all’improvviso.
“Perché se vedono me gli prende un colpo! Muoviti, sii uomo.”
Rispose Ginny spingendolo leggermente. Era assurdo quanto fosse codardo in certe situazioni suo fratello.
“Va bene.”
Rispose Ron guardando male la sorella.
“Harry!”
Chiamò a bassa voce in modo che solo il ragazzo lo sentisse. Harry si guardò intorno senza capire. Gli sembrava di essere stato chiamato ma forse si sbagliava, in fondo solo Hermione sapeva che Harry era il suo vero nome. Cercò lo sguardo di Hermione per capire se anche lei avesse sentito quella voce.
“Che c’è Stev, tutto bene?”
Chiese Lily preoccupata dall’espressione confusa del ragazzo.
“Mi è sembrato di sentire una voce ma di sicuro mi sono sbagliato.”
Rispose Harry cercando di calmarsi.
“Una voce? Sicuro di stare bene?”
Chiese Hermione preoccupata. Il viso sconvolto dell’amica fece capire ad Harry che lei non aveva sentito nessuna voce.
“Certo Hermione.”
La tranquillizzò Harry con un occhiata.
“Hermione!”
Riprovò Ron.
“Hai sentito?”
Chiese Harry a mezza voce in modo che solo Hermione lo sentisse.
“Ora si.”
Rispose la ragazza spaventata. Chi poteva conoscere la vera identità di Harry? Harry si guardò intorno e alla fine lo vide.
“La colonna.. Ron..”
Disse Harry a mezza voce, senza riuscire ad aggiungere altro.
“Ragazzi che vi prende?”
Chiese James notando che i due ragazzi erano rimasti indietro.
“Non sto molto bene, andate avanti vi raggiungo dopo.”
Disse Harry fingendo di non stare bene.
“Sei sicuro? Non possiamo lasciarti solo se stai male.”
Fece notare Remus. Il ragazzo si chiese se stava davvero male o se era l’ennesimo mistero.
“Resto io, voi andate pure a mangiare. Sirius è così affamato.”
Rispose Hermione capendo al volo le intenzioni di Harry. Voleva parlare con Ron prima che i malandrini lo vedessero. I malandrini si guardarono, poi alzarono le spalle e andarono verso la sala grande. Il comportamento della ragazza convinse Remus che ci fosse altro sotto.
“Non trovate sia strano?”
Chiese Sirius guardando gli amici.
“Abbastanza..”
Concordò Lily.
“A me sembrava stesse davvero male.”
Rispose James. Remus invece non si pronunciò, continuò a camminare il silenzio chiedendosi quale fosse il dettaglio che gli sfuggiva e che non gli permetteva di capire il mistero di quei ragazzi.
***
[fuori dalla sala comune dei grifondoro]
“Che diamine ci fai nascosto come un ladro dietro una colonna? Pensavo ti facessimo schifo.”
Sbottò Harry non appena i malandrini furono abbastanza lontani preso da una strana rabbia dovuta all’avere di fronte il suo migliore amico. Lo aveva trattato da cani, gli aveva rinfacciato di tutto, era scappato, lo aveva fatto sentire in colpa e ora compariva dal nulla e rischiava di metterlo nei guai con i malandrini. Che voleva Ron da loro? Il proposito di prenderlo a calci come voleva fare qualche giorno prima gli passò per la mente ma fu bloccato dalla reazione di Hermione.
“Già, cosa altro vuoi da noi?”
Fece eco Hermione furiosa. Che Ron tornasse era la cosa che aveva sperato e che si era augurata per giorni ma trovarselo davanti le aveva fatto salire una gran rabbia.
“Io..”
Iniziò Ron diventando improvvisamente rosso. Si vergognava di se stesso, si sentiva un essere spregevole.
“Beh, allora? Sai che se ci vedono i malandrini dovremo dare non poche spiegazioni?”
Chiese Hermione scocciata.
“Appunto, dopo la tua sparizione sono diventati sospettosi.”
Continuò Harry per lei. Nella testa di Harry c’erano tanti sentimenti contrastanti. Era contento che Ron fosse tornato ma era ancora arrabbiato con lui. Aveva bisogno di un po’ di tempo e di sfogarsi con qualcuno prima che tra loro due tornasse tutto come prima.
“Scusate.”
Riuscì alla fine a dire Ron. Alla fine la parola scusate era uscita da sola dalla sua bocca, non era stato così difficile come Ron pensava. Tutta via Ron era cosciente che non sarebbe bastato così poco per farsi perdonare. Si era comportato come l’ultimo degli uomini e c’erano ancora molte cose che doveva spiegare ai suoi amici ma almeno il ghiaccio era rotto.
“Come?”
Chiese Harry senza capire. Aveva chiesto loro scusa. Erano davvero sicuri che quello che aveva davanti fosse Ron?
“Sono stato un idiota.”
Continuò Ron guardando intensamente il pavimento. Non aveva la forza di guardare negli occhi gli amici, sapeva di non meritare il loro perdono.
“Sono pienamente d’accordo con te.”
Rispose Hermione acida.
“Aspetta Hermione, io..”
Cercò di dire Ron ma fu subito bloccato da Hermione. Harry era troppo sconvolto e confuso per dire qualsiasi cosa.
“Tu niente, sei uno stupido.“
Disse Hermione decisa.
“Questo è innegabile ma penso sia meglio parlarne nella stanza delle necessità.”
Intervenne Ginny uscendo dalla colonna dietro alla quale si stava nascondendo. Hermione ed Harry riconobbero quella voce e si girarono di scatto verso la ragazza. Harry era incredulo. Ginny era lì, la sua Ginny era lì con lui.
“Ginny!”
Esclamò Hermione sorridendo prima di tornare a guardare Ron in cagnesco.
“Amore mio!”
Disse Ginny lasciando il piccolo Teddy a Ron e lanciandosi tra le braccia di Harry che ricambiò quell’abbraccio. Harry strinse forte a sé la sua ragazza, come se avesse paura di vederla svanire da un momento all’altro. Ginny era al settimo cielo, finalmente era di nuovo tra le braccia del suo Harry, si sentiva a casa. Le loro labbra si incontrarono e non si staccarono per lunghi istanti. Il mondo intorno a loro svanì, era insignificante.
“Mi sei mancata così tanto. Il tuo volto è triste, che è successo?”
Chiese Harry fissando il volto triste della ragazza che amava.
“Sono morti tutti.“
Fu l’unica cosa che Ginny riuscì a dire prima di scoppiare in lacrime nascondendo il viso nella spalla di Harry.
“Come?”
Chiese Hermione confusa passando lo sguardo da Ginny a Ron che continuava a fissare il pavimento con Teddy tra le braccia. Ron non rispose ma Hermione ed Harry notarono che anche lui stava piangendo.
“L’unica ragione che mi ha spinto ad andare avanti è stato sapere che tu stavi bene, oltre il piccolo Teddy a cui badare.”
Disse Ginny tra le lacrime cercando di nuovo le labbra di Harry. Il ragazzo non disse nulla, la strinse forte a sé.
“Teddy? Che ci fai lui qui.”
Chiese Hermione a Ron.
“Andiamo nella stanza delle necessità.”
Rispose lui alzando finalmente lo sguardo.

ANGOLO DELL'AUTRICE
vi ringrazio per l'affetto e per i commenti nonostante il mio mostruoso ritardo. grazie soprattutto per le 83 persone che hanno la mia storia tra i preferiti. vi assicuro che cercherò di essere più rapida per i prossimi capitoli.
nel frattempo grazie a chi ha commentato:
FYNLEYNA 4 EVER: grazie mille per il tuo commento, mi fa piacere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo. adesso che c'è anche ginny vedrai che ne succederanno delle belle! XD
PRINCESSMARAUDERS: non ti preoccupare, dovrei scusarmi io per il ritardo mostruoso con cui ho postato! XD diciamo che adesso le coppie ci sono quasi tutte ma i colpi di scena non sono mica finiti! XD
LYRAPOTTER: beh, effettivamente lo scorso capitolo è stata una strage. come hai visto ginny ha trovato un'idea tutta sua per spiegare teddy, ora bisognerà vedere come la prenderanno i malandrini. non credere che ron abbia già finito di scusarsi, nel prossimo capitolo si chiariranno del tutto.XD
SHIHO93: grazie per il commento, che ne pensi della spiegazione che ha trovato ginny? ci crederanno i malandrini? per il momento niente spiegazioni ai malandrini, devi aspettare il prossimo capitolo. per il momento ron ha capito di avere sbagliato, nel prossimo capitolo chiarirà con Harry ed Hermione. hai visto che vanno nella stanza delle necessità? ormai quella stanza è il loro rifugio.
SMEMO92:grazie dei commenti, nei prossimi capitoli vedrai ma ti dico solo che loro possono cambiare quel futuro se decidessero di rimanere li (non hanno ancora deciso..). non aggiungo altro..
PICCOLA_PUFFOLA: grazie mille per il commento, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
TONKS17: mi spiace per avere postato così in ritardo lo scorso capitolo, davvero.. chiedo perdono! meriterei io di essere linciata, altro che ron! diciamo che se lo scorso capitolo è complicato quelli che verranno lo saranno anche di più! XD spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

  
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