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Autore: Briseide12    29/08/2015    0 recensioni
Epoca giorni nostri, una ragazza come tante o quasi e origini di mitologia greca e nordica. L'utopia di una giustizia superiore, quello di cui sentiamo di aver bisogno oggi, dove troppe falsità, raccomandazioni e crudeltà ,ci impediscono di sognare.....
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16........ La lotta............. Minerva diffidava fin dall'inizio di questa nuova Valchiria, aveva deciso di acconsentire al fine di tenerla d'occhio, la scrutava mentre varcavano le porte dell' Olimpo e la vedeva chiaramente agitata, prova inequivocabile che mentiva, una vera Valchiria non prova mai paura. Atena rifletteva su come poteva uscirne da questa situazione, intanto sentiva che Minerva dubitava di lei, doveva conquistare la sua fiducia, per questo aveva bisogno di un nemico. Gli eroi dell' Olimpo erano stati allertati e guidati da Odisseo si prepararono ad affrontare la nuova minaccia, la strategia era semplice dovevano circondarla all'entrata di modo che le arpie avrebbero svolto con tranquillità il loro lavoro e se questo non l'avrebbe fermata, cosa secondo Odisseo impossibile, sarebbe intervenuto Ares. Quando Ares vide da lui arrivare correndo, l'astuto Odisseo, si chiese come fosse in realtà stolto il protetto di Atena ad addentrarsi nel suo regno, ma quando sentii che la nuova minaccia era Minerva che voleva distruggere l' Olimpo, pensò che lo stolto in realtà fosse lui. Finse di acconsentire al piano di Odisseo, ma il suo pensiero fisso era Minerva era viva e lui lo aveva saputo per ultimo, si congedò velocemente da Odisseo e con un urlo intriso di odio un solo nome pronunciò << Alexanderrrrrrrrrr >> , il servo traditore comparve reticente al cospetto di Ares temendo di morire. Ares lo guardò e disse << Bene, bene dopotutto il fato non ci è avverso, ma sapevi che Minerva è viva ? >> Alexander temeva per la sua vita cercò di fingere << No signore, l'ultima cosa che ricordo di lei e di averla vista morta riversa sul terreno >>. Ares soppesò le parole del suo servo e con profonda collera disse << Io sono il tuo padrone e tu dovresti fare di tutto per ottenere informazioni, penso che la lezione che ti ho impartito non è servita poi molto >> e con il proprio sguardo indicò il braccio che gli aveva reciso e con un solo ghigno prese la spada e veloce la puntò all' altro braccio, Alexander si preparò al colpo, ma Ares si trattenne e con sguardo gelido disse << Ho deciso, magnanimo come sono di risparmiarti, ma bada bene se mi tradirai troverò un altro modo per poter intercettare la dikè, ora il momento della prova giunge. Conosco bene Atena tanto da pensare che cercherà di riportare indietro la sua amata sorella, quindi sono certo che farà di tutto per impedire che la uccidano il tuo compito è aiutare Atena e nel momento in cui lei farà ritornare la dikè, tu la porterai da me. Chiaro >>. Alexander piegò il capo asserendo, ma dentro di lui sapeva solo che non voleva che Minerva cadesse di nuovo vittima di Ares a costo della sua stessa vita. << Divina Minerva qual'è la sua missione >> Atena cercava di farla parlare per vedere quanto fosse consapevole di quello che stava facendo, Minerva non la guardava neanche e fissando il suo obiettivo proferii un semplice << Vedrai >> . Gli eroi urlarono come un sol uomo e circondarono Minerva e la sua amica, non avevano previsto due nemici, comunque non avevano dubbi sulla riuscita del proprio piano. Odisseo parlò << Fermatevi oltre non potete proseguire, vi impediremo di raggiungere l' Olimpo >>, Minerva continuò a camminare anzi aumentò la propria andatura e con la mano pronta sulla lancia si preparò a combattere. I migliori guerrieri greci erano lì, oltre Odisseo c'era Achille, Eracle, Agamennone, Giasone tutti riuniti per fronteggiare un unico nemico. Minerva con in mano da un lato la lancia e nell'altra la spada si avventò sul primo dei guerrieri che la assalirono, Atena preoccupata per la sorte della sorella non riusciva a calmarsi, ma Minerva sembrava tranquilla nella situazione, era nata per quello. Con un sol colpo ferii Odisseo e Giasone e con la lancia trafisse Agamennone, Odisseo ferito alla gamba invocò la comparsa delle arpie. Il grido acuto delle Arpie si udii distintamente e con un fremere d'ali si ritrovarono a rivolgere gli artigli contro Minerva, ma qualcosa d'inaspettato accadde. Minerva guardò le arpie e disse << Sono lieta della vostra comparsa, nobili Arpie,come appartenente Norrena chiedo il vostro aiuto e la lancia di Odino in nome della mia buona fede, vi mostro >> a queste parole le arpie, asserirono e con elegante movimento di ali cambiarono fazione e si schierarono al fianco di Minerva. Odisseo era stravolto non poteva fare altro che invocare Ares, sapeva che fosse l'unico tra le divinità a non temere l'ra di Zeus. Atena guardava ammirata il procedere degli eventi e con molta facilità combatteva contro i guerrieri che ella stessa in passato aveva difeso. Solo Eracle fu tanto abile da riuscire a ferire Minerva sulla spalla destra al che rapida Atena le si affiancò, Minerva asserii << Non è nulla, continua a combattere è questo che fanno le valchirie prima di tutto il combattimento >>, ma Atena disse << E' il mio compito difenderla, lei è la nuova regina delle Valchirie >>, questo le permise di avvicinarsi e pulirle la ferita, mentre le Arpie combattevano per loro. Atena lesta prese la Libra e la utilizzò come spilla a cui legare lo straccio che tamponava la ferita .
   
 
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