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Autore: Just a Shapeshifter    31/08/2015    2 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Sei in ritardo.”
“Buongiorno anche a te, dolcezza.”
La Iena ignorò lo sguardo infuocato dell'altra e si limitò ad entrare nel serio ma pur sempre lussuoso appartamento.
Una cosa buona l'aveva fatto quel reality allora, la fama era piovuta su ogni concorrente di ogni stagione ma, più di tutti sul cast originale, i primi ventidue. Si sa, la fama porta denaro e, se sai giostrartelo bene, molto denaro. Courtney tra denunce, cause, ricorsi e appelli ora ci navigava nei soldi, si aggiunga il fatto che lei stessa stava diventando avvocato e beh, le conclusioni si traggono da sole, quasi.
L'ispanica chiuse la porta e lo precedette verso una stanzetta in fondo al corridoio, piccola ma estremamente pulita ed ordinata. Le librerie in mogano che includevano al loro interno tomi su tomi di giurisprudenza inquietavano e non poco il malcapitato di turno, il tappeto color cioccolato e tramonto però rasserenava l'ambiente, rendendolo un poco più caldo e riportava alla mente la carnagione o i capelli dell'altra.
Scott oramai vi aveva fatto l'abitudine e, quella stanza ora sembrava più un luogo di piacere, che di affari anche se la Perfettina non mancava di riprenderlo ogni qualvolta il rosso si prendesse troppe libertà, tipo l'iniziare a giocare con documenti o curiosare carte non sue, il tutto accidentalmente.
Courtney spesso si domandava che cosa l'avesse spinta ad aiutare il rosso e Scott quanto ancora la castana l'avrebbe sopportato ma, alla fine forse la prima si sentiva in colpa per come l'aveva trattato durante una delle stagioni e il secondo si comportava così forse perché voleva attirare nuovamente la sua attenzione...
L'ispanica andò a sedersi sulla comoda sedia in similpelle e fece per prendere le carte che servivano per la causa di Scott quando l'altro la fermò.
“Non sono qui per questo, non oggi.” Courtney inarcò un sopracciglio.
“Prego?”
“Ma che prego e prego, senti qua ho delle chicche mica male.”
Il rosso ghignò e si spaparanzò sulla sedia al di la dello scrittoio, guardandola sogghignando.
“Di certo ti ricorderai di Duncan...”
“Non osare pronunciare quel nome in mia presenza.”
Tagliò corto lei, facendo divertire ancora di più Scott, che sghignazzò.
“Andiamo Court, non ti parlerò del solito Oh mio Dio ma perchè non tornate insieme? Oh, amavamo così tanto la Duncney e l'amiamo tutt'ora... eddai vi prego! delle solite fan, no. Voglio parlarti d'altro.”
“Altro tipo?”
“Oh, nulla.”
Scott alzò le spalle ed incrociò le braccia al petto, guardandola maliziosamente.
“Magari te lo dico dopo che ti sarai fatta perdonare...” Sogghignò tirando il labbro da un lato. “Il tuo letto sembra estremamente comodo, sai? E poi si, dovresti proprio farti perdonare per ciò che mi hai fatto nello stupido programma di Chris, disegnarmi una coda? Ma andiamo... scorretto, direi...” Courtney si accorse solo ora che il rosso non si trovava più sulla sedia davanti a lei ma era al suo fianco, poteva chiaramente sentire il respiro caldo della Iena sulla pelle. Che cosa accidenti era quel brivido che ora le affliggeva la colonna vertebrale?
Scott non le diede il tempo di pensare e la prese per i fianchi, un bacio sulla nuca per poi scivolare lungo la delicata linea che disegnava il mento, fino a quella labbra succulente. Bloccò con facilità la carezza ad alta velocità della ragazza dalla pelle ambrata ed unì le sue labbra con le proprie, sentendo di nuovo quel sapore dopo anni.
Courtney fece per protestare ma, appena avvertì la lingua del rosso picchiettare sulle proprie labbra mandò lontano l'orgoglio, ricambiando quel gesto con non poco gusto. Si fece alzare e prendere in braccio, l'enorme casa vuota non avrebbe interferito con i loro piani ed entrambi se ne compiacquero e, mentre Scott camminava senza eccessivi sforzi verso la stanza, la castana gli mordicchiava il labbro, facendolo sogghignare e sorridendo a sua volta in modo malizioso.

“Non ci credo.” L'ispanica si era appena messa l'intimo mentre Scott se ne stava sdraiato sul letto, facendogli da padrone.
“Beh, non credevi nemmeno che io riuscissi a portarti a letto, eppure i tuoi gemiti hanno parlato per te nell'ultima ora.” Scott ricevette un cuscino in faccia ma rise, sedendosi, la virilità ora a riposo coperta da un lenzuolo.
“Te l'ho detto, la tua vecchia e soprattutto cattiva e virile fiamma ora sta con il dolce chitarrista, credi a me.”
“Non è possibile... Duncan l'ho visto si con molte ragazze anzi, credo che l'intero mondo l'abbia visto con molte ragazze ma... ragazzi? E soprattutto Trent? Non si sopportavano allora, figurati adesso.”
“Senti tesoro, so ciò che ho visto e ciò che il tuo ex pensa, mi ha perfino affibbiato l'incarico di vedere se il cantautore cadrà ai miei piedi perché non si fida, oh oh, è cotto a puntino bella mia.”
Courtney ci pensò su, era impossibile che Duncan oh... il suo Duncan ora era gay? Scosse la testa e si infilò una comoda maglia, sovrappensiero, poi prese dei pantaloncini grigi dall'armadio, indossandoseli.
“No davvero, Duncan e Trent... non ci credo...”
“Bimba?”
“Che cosa vuoi?”
La ragazza diede una stilettata al rosso, riprendendosi; “E non chiamarmi bimba!”
“Come vuoi bambolina, comunque vai a vederti allo specchio per favore.”
“E perché dovrei ma-” Courtney si bloccò, sgranando gli occhi, non era da lei commettere un errore così grossolano.
“Si, quella è la mia maglia, dolcezza.” Sussurrò l'altro tornando a sdraiarsi nel letto con le mani dietro la testa ed un sogghigno stampato in faccia.

Duncan sgranò gli occhi, sorprendendosi di trovarla sugli scalini del proprio condominio. Era appena tornato dal suo turno in negozio, un sacco di persone bucate con metallo e una ragazza che voleva un patetico infinito sul polso, mezz'ora e aveva fatto tutto tra preparare la postazione, fare il tattoo, ripulire il tutto e mandare a fanculo quella ragazzina con le idee troppo conformiste, le sue idee erano chiare: i tatuaggi seri avevano le linee grosse... ma il lavoro era sempre lavoro, anche se ora come ora la cosa di primaria importanza era capire perchè fosse li.
“Hai sbagliato casa, principessa?” La vide sussultare e alzarsi di scatto, sistemandosi i pantaloni a pinocchietto e fissandolo.
“Si dava il caso che stessi proprio cercando te, nessuno mi ha risposto al citofono e co-”
“Così hai aspettato il mio ritorno, tutto chiaro principessa.”
Duncan alzò le spalle ed aprì il portone, facendole segno di seguirlo. Certo, non gli faceva tutto questo entusiasmo il fatto che Courtney fosse li e di certo non sapeva che cosa diamine volesse da lui... sapeva solo che voleva mangiarsi qualcosa, farsi una birra e andare a letto, il dopo sbornia del pomeriggio precedente non l'aveva ancora smaltito del tutto.
Aprì la porta di casa ma Scott non c'era, ah beh magari era a farsi i cazzi suoi, “Magari è con Trent.” Gli sussurrò un'insistente vocina nella mente, ma il punk scosse la testa e andò verso la cucina, accendendosi una sigaretta; se doveva sopportare Courtney, la nicotina sarebbe stata una fedelissima amica.
Si stappò una birra e la guardò, sogghignando. “A che cosa devo il piacere della tua visita? Le dieci di sera sono oltre il tuo coprifuoco o sbaglio?” La ragazza dalla pelle ambrata fece finta di non sentirlo e si prese tempo per guardarsi intorno... Duncan non poteva essere gay, no che non poteva. Non voleva nemmeno essere lì ma, vuoi curiosità, vuoi la promessa della Iena non aveva potuto rinunciare. Appena il Marcio le andò vicino gli sorrise sensualmente, alzando di poco le spalle.
“Volevo vederti, è forse un torto delinquente?”
“Credo di no ma sai, dopo i casini legali per Brittany, la storia con Gwen e tutte le altre...”
Alzò le spalle. “E' tutto decisamente sospetto, fino a una settimana fa nemmeno mi salutavi per strada, ora vieni fin sotto casa mia, addirittura mi aspetti come una scolaretta innamorata aspetta la sua cotta e ora... sei qui solo per vedermi?” Duncan rise, lasciandosi alle spalle una nuvola di fumo e buttandosi sul divano, fissandola.
“Non sono così idiota bella, che cosa vuoi da me?”
Il Marcio guardò la Perfettina curioso, lei guardò lui tirando il labbro da un lato... non poteva essere gay, Scott gli aveva tirato un brutto tiro.
“Okay, okay... mi chiedevo se ti andasse di uscire ancora insieme.”
“Uuh, un appuntamento, ci lanceremo ancora il cibo in faccia come i vecchi tempi?”
“Sono seria... anche uscire a bere qualcosa.”
Mormorò lei, avvicinandosi e sedendosi al suo fianco. “O anche ordinare una pizza e guardare quei programmi scadenti in tv...”
“Take away cinese?”
Chiese lui.
“Take away.” Rispose lei prendendo il telefono e chiamando.

Era passata la mezzanotte da un pezzo, alla fine l'orgoglio di Duncan aveva avuto la meglio sui sentimenti ed ora Courtney giaceva distesa al suo fianco, la testa sul suo petto ed il respiro regolare.
Duncan sospirò piano, non avevano fatto nulla di sconcio, eppure si sentiva in colpa. Che fosse a causa di ciò che una minuscola parte di lui gli sussurrava all'orecchio?
Trent non lo sentiva da prima del lavoro, se voleva gli scriveva il Saggio, non aveva mai fatto la patetica mossa di scrivere per primo alle ragazze, di certo non l'avrebbe fatto con lui.
Il sonno non veniva, così si allungò e prese le sigarette, il fidato zippo e il telefono, guardando l'ora: le 02:34. Male, decisamente male. Sbuffò e si mise una stecca tra le labbra, accendendola e aspirando la dolce nicotina. Il display si animò e lo sfondo sfumato di un teschio lasciò il posto all'icona dei messaggi, Trent salvato in rubrica, nessuna emoticon o altra stronzata.
Courtney dormiva profondamente, così con la sigaretta tra le labbra prese a leggere e rispondergli, sogghignando; era un classico, se tu non scrivevi, presto o tardi scriveva l'altra o, in questo caso l'altro.
Il fumo vorticava pigro nella stanza mal illuminata dall'iPhone del Marcio, ma quest'ultimo sorrideva mentre digitava.
La Perfettina si svegliò per colpa dell'acre odore ma non lo diede a vedere, semplicemente si limitava a spiarlo ogni tanto. Notò quei sorrisi ogni volta che scriveva, notò la sigaretta accesa che infestava l'aria pura e notò anche l'espressione rilassata sul volto di Duncan: inizialmente pensò a Gwen e l'ennesima fitta fece breccia in lei.
Poi, appena il moro si scostò per gettare il mozzicone nel posacenere e si alzò, lasciando il telefono sul cuscino di fianco a lei, la ragazza notò il nome sul display e lesse velocemente quelle ultime battute mentre il ragazzo guardava fuori dalla finestra, miracolosamente trattenne un singhiozzo di stupore:
“So che magari nemmeno te ne frega, però domani tieniti libero, così chiariamo”
“Come vuoi, passo a prenderti dopo il turno, fatti trovare giù alle otto e mezza di sera.”
“Okay e ehi...”
“Che cosa vuoi?”
“Davvero vuoi fare sul serio?”
“Chiedimelo di nuovo e giuro che ti mollo... dai fila a dormire Evans.”
“Allora buonanotte Dun. ❤ ”
“Fammi di nuovo un cuore e domani le prendi ;)
"Notte Trent.”
Courtney si girò appena in tempo e chiuse gli occhi, ma la mente correva in ogni direzione: che Scott avesse dunque ragione?


M's little nook:

Salve EFPniani, stasera vorrei omaggiarvi con il continuo di Cigarette anche se è il capitolo con meno Trencan dell'intera fanfiction.
Sarò breve: abbiamo uno Scott che si deve lavorare Trent e nel mentre si lavora anche Court.
Abbiamo una Courtney che non crede ala gayosità di Duncan e, ciliegina sulla torta, abbiamo un punk che non sa più che cosa gli piaccia. Banana o non banana? *ride*
Vado a finire di scrivere il nuoco capitolo di Animal I've Become, a tra poco o a domani :3

~M

  
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