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Autore: ___Page    01/09/2015    4 recensioni
-Che ne dite di questo?!- propone, appoggiando il giornale sul basso tavolino, aperto su una pubblicità che occupa due pagine e ritrae Aries, una delle top model in auge al momento, che pubblicizza dei gioielli, completamente nuda.
Nonostante sia senza veli la sua foto non ha niente di volgare, anzi è elegante e raffinata, le parti intime coperte dalla posa e dai capelli.
-Levy-chan…- comincio cauta.
-Juvia è confusa-
-Stai suggerendo di farci fotografare nude per guadagnare soldi?!- domanda Cana, accigliandosi -In che modo?!-
-Un calendario! Da vendere all’università! Ogni anno vengono fatti un sacco di soldi con questo genere di… ehm… “merce”!- afferma, esitando appena e facendomi sgranare gli occhi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La guardo ridere, divertito e affettuoso, seduta di fianco a me sulla spiaggia.
-Lo prenderai per il culo a vita vero?!- le domando, conoscendo già la risposta.
-Santo cielo ma li hai visti?! Davanti a tutti!!!- esclama, sgranando gli occhi -Povera Meldy!- scuote poi la testa, calmando le risate.
-Beh Erza ha avuto un pessimo tempismo non c’è che dire! Si fosse mossa cinque minuti prima Meldy avrebbe fatto finta di non conoscerlo, altro che confessare che è suo fratello a Rogue!- considero, tornando a puntare gli occhi sull’orizzonte.
Mi sento strano, stasera, nostalgico.
Non è da me ma non ho problemi a mostrarmi me stesso con mia cugina Ultear che sta ridendo di nuovo a pieni polmoni. Neanche mi accorgo quando smette di farlo e mi punta addosso uno sguardo indagatore, finché non mi chiama.
-E tu che hai Gray?-
Mi giro di scatto, colto alla sprovvista e sinceramente stupito, ricomponendomi subito.
-Niente- scrollo le spalle, la voce atona e subito Ul mi guarda scettica.
-Niente niente o niente come lo zio Silver quando deve sbrinare il frigo?!-
-Non ho mai capito perché odia così tanto farlo-
-Tu e lui siete abbastanza difficili da interpretare, sai?!-
Non è l’affermazione in sé, so di essere criptico. È il modo in cui lo dice, lascia sottintendere molto di più.
Mi acciglio e la scruto nell’ombra.
-Allora che hai?!- insiste e io assottiglio lo sguardo.
-Ul…- faccio per protestare.
-Non hai litigato con Natsu, non hai sfidato Cana a una gara di bevute e sei ancora vestito!- snocciola, lasciandomi interdetto.
Non posso negare che non sia un comportamento strano per me, di certo non con lei.
-E perché sei voluto venire qui? Ci stavamo divertendo alla festa!- prosegue, ricordandomi tanto Zia Ur quando da bimbo cercava di tirarmi fuori cosa mi turbasse e solo lei ci riusciva.
Deglutisco a vuoto, di fronte allo sguardo materno di mia cugina. Sì è vero, ci stavamo divertendo, nonostante Natsu sia scomparso nel nulla.
Ci stavamo divertendo un mondo, io e lei, a prendere in giro Gerard, a tenere d’occhio Meldy, a parlare del più e del meno, a sfuggire a Juvia…
Lo stomaco mi si contrae.
Sì, mi stavo divertendo finché non ho assistito a quella scena. A Lyon che le si accostava da dietro, fino a quasi ad aderire al suo corpo, che le scostava una ciocca di capelli per sussurrarle qualcosa all’orecchio, facendola arrossire, che la scortava fuori dal salone, per sparire con lei chissà dove.
Una fitta mi attraversa il petto e io chino il capo tra le gambe piegate e le braccia penzolanti, appoggiate alle ginocchia.
Chi voglio prendere in giro?! So benissimo dove sono spariti!
E non posso neppure biasimarla, non dopo il mio atteggiamento  costantemente indifferente, non dopo che anche stasera l’ho evitata come la peste, nonostante lei mi cercasse ancora, nonostante fosse bellissima.
Risollevo la testa di scatto.
Fermi tutti! Non l’ho pensato!
Sgrano gli occhi e trattengo il fiato per un attimo prima di ricadere nello sconforto.
Sì invece! Lo penso! Penso che sia davvero bellissima!
Ma cosa è successo?! Quando mi sono rammollito così?!
Quando mai ho pensato una cosa come che Juvia è bellissima ma lo sarebbe ancora di più tra le mie braccia?!
Ma quale che sia stato il momento in cui mi sono trasformato in una mammoletta, il punto è che lo penso davvero e ciò che provo è reale. 
Ma Juvia non è qui, no, lei è tra le braccia di qualcun altro, dove io ho contribuito a spingerla, da bravo coglione!
Stupido, stupido Gray! 
Prendo fiato per confessare tutto a Ul, perché è l’unica a cui posso dirlo e perché dentro non posso più tenermelo ma non faccio in tempo a parlare.
-Gray-sama?!-
Un brivido mi percorre la schiena, mentre raddrizzo di nuovo il collo e rimango immobile e pietrificato rivolto verso il mare.
Mi giro lentamente di lato ma non trovo nessuno al mio fianco.
Dove diavolo è sparita Ul?!
Quando diavolo è sparita Ul?!?!
-Gray-sama, Juvia ti stava cercando-
Deglutisco a vuoto, girandomi verso di lei, e trattengo il fiato.
Oh porca…
Sotto la luce della luna, per quanto scarsa e tenue, il suo vestito riverbera in modo impressionante e i suoi occhi brillano come non mai.
Mi sento un idiota ma non posso fare a meno di fissarla stordito, mentre il silenzio si addensa intorno a noi, rotto solo dallo sciabordio delle onde e dal frinire dei grilli.
La osservo arrischiare un paio di passi verso di me, sorridendo timida, gli occhi puntati a terra.
Che le prende? Perché non mi si getta addosso come sempre?!
Per una volta che sono qui che la aspetto a braccia aperte dannazione!
Cerco di mantenere la mia solita impassibilità mentre stringo la sabbia tra le mani, sentendo i granelli infilarsi sotto le unghie.
-Lyon-sama ha organizzato una bella festa, vero?!- accenna, tornando a guardarmi, quasi speranzosa, le guance appena arrossate e un moto di rabbia mi pervade -Juvia si chiedeva come mai fossi scappato via, visto che Gray-sama e Lyon-sama sono amici e…-
-A Lyon non sembra fregargli molto dei suoi invitati tranne uno a dire il vero- sibilo truce e omicida, non riuscendo più a contenermi.
Si acciglia, presa in contropiede dalla mia esplosione e mi osserva, lievemente preoccupata.
-Gray-sama sembra offeso…- comincia ma io non ce la faccio più.
So che è tutta colpa mia se siamo a questo punto, per aver fatto il duro, per non aver aperto gli occhi prima.
Per averla data per scontata. 
Ma fa troppo male e se sento anche solo un altro Gray-sama scoppio.
-Non sono offeso Juvia, voglio solo essere lasciato in pace, okay?! È da quando ci conosciamo che cerco di farti capire questo semplice concetto ma non sembra esserti chiaro quindi provo a dirtelo ancora una  volta: Lasciami.In.Pace!- butto fuori, furente, sconvolgendola.
Indietreggia scioccata, la bocca leggermente schiusa e gli occhi sgranati.
Sembra che le abbia tirato una sberla e in un attimo mi sento morire.
Ma cosa mi è preso?!
Quanto sono stronzo?!
Mi giro di scatto, non sopportando oltre il suo sguardo sofferente e pieno di lacrime, e mi passo pollice e indice sugli occhi, deglutendo a vuoto.
Cosa sto facendo?!
La percepisco chiaramente, immobile dietro di me, tremante, in attesa di chissà cosa.
Che io mi dia una svegliata forse.
Dai Gray! Porca miseria, riprenditi! È venuta a cercarti no?!
Dopo essere stata con Lyon…
Mi ritrovo a serrare i denti furente, con in corpo la voglia di spaccare qualcosa.
-Okay… Juvia ha capito…- la sua voce mi raggiunge, roca e malferma, pugnalandomi -In realtà Juvia ha sempre saputo di essere un peso… è dispiaciuta, è stata egoista e lo sa… è che a Juvia… a Juvia basta stare in compagnia di Gray-sama per essere felice ma è giusto che Gray-sama… se… se a Gray-sama da fastidio allora Juvia starà alla larga…- dice lentamente, e sento il suo dolore vibrare a ogni sillaba.
Il suo abito fruscia nella sabbia, avvisandomi che si è girata e sta per andarsene.
Non sento i suoi passi e mi coglie impreparato quando parla di nuovo, avvisandomi che è ancora qui.
-Lyon-sama si sbagliava… Lui ha detto di venirti a cercare perché era sicuro che avessi voglia di passare del tempo con Juvia… Juvia credeva che Lyon-sama e Gray-sama fossero buoni amici, per questo si è fidata…-
La sento deglutire a vuoto, mentre i miei occhi si sgranano all’inverosimile.
Questo… questo è quello che le ha detto?!
Non posso credere che Lyon… lui è così possessivo, lui…
O sono io?! Io che non ho capito un accidente di tutta questa storia?!
Io che mi sono convinto che tra loro ci fosse qualcosa, tanto era la paura di perderla?!
-Scusa Gray-sama…-
Tremo, immobile nella sabbia.
Tremo e sento il cuore pulsare veloce, troppo veloce.
Questa è la mia ultima occasione con lei, se non faccio qualcosa ora non avrò più nemmeno il coraggio di guardarla in faccia.
Dannazione Gray, muovi il culo!
La sabbia si solleva intorno a me, formando un polverone e io mi slancio in avanti rischiando di finire faccia a terra, incespicando.
La raggiungo in un paio di falcate e le afferro il polso, facendola voltare verso di me. Mi guarda sorpresa, le guance rigate di lacrime.
Sì, sono proprio un coglione.
Per tutto questo tempo, così certo che tanto non l’avrei mai persa, ho permesso alla paura di farla da padrona, scappando da quello che realmente sento per lei.
Ma ora, ora che è qui, non la lascio andare.
Non voglio più vedere questa sofferenza nei suoi occhi, mai più.
-Juvia io…- comincio, cercando le parole, senza troppo successo.
Oh, fanculo!
Me la tiro addosso e la bacio, sostenendola tra le mie braccia e contro il mio petto, e la sento pietrificarsi mentre le sue lacrime mi bagnano la pelle.
Devo resistere solo pochi istanti per sentirla finalmente rispondere. Si aggrappa ai baveri della mia camicia blu, mordendomi il labbro inferiore, cercandomi e mugugnando appena quando la mia lingua si intrufola nella sua bocca.
L’abbraccio per la vita e porto una mano sulla sua nuca per tenermela vicina, spostandomi ad asciugare con le labbra il suo viso e poi più giù, verso il suo collo.
Non mi trattengo dal morderla appena sotto la mandibola quando le sue dita affondano nei miei capelli e getta il capo all’indietro, persa e mia.
Le mie mani vagano su di lei, trovando lo spacco laterale del vestito e afferrandole la coscia a palmo pieno.
È così buona, così calda. Sa di mare, Juvia, è come un temporale estivo.
Il mio temporale estivo.
-G-gray-samah…- ansima e io capisco che mi sta chiamando e non solo invocando.
Mi stacco a fatica da lei che tiene ancora le mani tra i miei capelli e la guardo con urgenza e occhi lucidi di piacere.
Mi rimetto dritto e le poso una mano sulla guancia, facendo combaciare i nostri nasi.
-Juvia…-
-Lyon-sama mi ha dato questa prima…- mormora senza riuscire a staccare gli occhi dai miei, infilando la mano in una tasca ben nascosta tra le pieghe della gonna del suo abito.
Quando la estrae, sul suo palmo una piccola tessera che sembra fatta di rame brilla nella penombra.
Mi acciglio appena.
-È la chiave di una stanza…- spiega.
Torno a guardarla, incredulo giusto per un attimo.
E poi finalmente la vedo sorridere, quando il mio sguardo si accende di gioia e voglia di lei.
 

 
§

 
Scivolo rapido e silenzioso sulla morbida moquette del corridoio, a piedi scalzi.
Aggirarmi in boxer e basta per l’hotel non è una trovata geniale ma considerata la mia abitudine di spogliarmi ovunque e in presenza di chiunque non mi sento particolarmente a disagio. Tutto quello che mi importa è fare presto.
Voglio tornare da lei subito, non potevo perdere tempo a vestirmi e svestirmi ma ho davvero troppa sete e l’acqua è davvero troppo calda per i miei standard.
Solo un po’ di ghiaccio, intanto che ancora dorme e quando aprirà gli occhi io sarò lì accanto a lei.
Anzi, magari glieli farò aprire a modo mio.
Un fremito mi percorre nel ripensare alla notte appena trascorsa e la voglia di stringerla immediatamente di nuovo si fa strada prepotente in me.
Mi affretto verso il distributore del ghiaccio a metà del corridoio e mi ci posiziono davanti, studiandolo un istante per capire bene come funziona e dove devo posizionare il secchiello.
-Ma bene, guarda guarda, fiocco di neve-
Mi volto di scatto e sobbalzo appena, senza mostrarmi troppo sorpreso, nel mettere a fuoco Lyon, mezzo nudo anche lui.
-Tu che fai qui?- domando accigliandomi appena mentre lui solleva un sopracciglio.
-Potrei farti la stessa domanda- mi fa notare, ma dal suo sorrisetto capisco che mi sta prendendo per il culo.
La cosa, però, non mi tocca più di tanto. Niente e nessuno rovinerà l’effetto della mia notte con Juvia.
Torno a voltarmi verso il macchinario del ghiaccio, sperando di fare in fretta ma Lyon si sposta e si piega di lato per potermi guardare in faccia, appoggiandosi poi al muro con una spalla.
-Dormito bene?- domanda ancora e io comincio a sentire il nervoso pungere un po’ al centro del petto.
Mi impongo la calma, in fondo se Juvia mi aspetta calda e morbida nel letto della nostra stanza, lo devo solo a lui.
Dopotutto, è un vero amico.
Tentenno un attimo e mi volto verso di lui, per chiedergli come mai ha deciso di lasciarla a me.
-Ehi Gray! Ne prendi un po’ anche a me?-
Io e Lyon sgraniamo gli occhi e restiamo immobili qualche istante, prima di girarci verso il possessore della voce.
Anche lui vestito solo dei boxer, con un sorriso soddisfatto sulla faccia e il cestello del ghiaccio teso verso di me.
-Natsu?!- domando incredulo.
-Lucy dice che sta morendo di caldo!- si spiega come se nulla fosse e gli occhi mi cadono quasi fuori dalle orbite.
Natsu… e Lucy?!
Non so perché mi stupisco tanto, sarà che sono i miei migliori amici e non avevo mai pensato a loro in questo senso ma in fondo… perché no?
Sto per afferrare il secchiello di Natsu quando dei passi provenienti dal lato del corridoio che si piega a formare una elle attirano la mia attenzione.
Pochi attimi e anche Gerard spunta da dietro l’angolo, nelle nostre stesse condizioni ovviamente, e un sorriso tra l’ebete e il trasognato sulla faccia.
Si blocca quando ci mette a fuoco, chiaramente in imbarazzo.
-Oh! Ciao ragazzi…- saluta, portando poi una mano alla nuca, sfregandola appena.
Io e Natsu ci scambiamo un’occhiata eloquente, ghignando bastardi.
-Ehi Gerard!- lo saluta il mio migliore amico.
-Avrei detto che del ghiaccio si sarebbe occupata Erza- lo prendo in giro, incrociando le braccia al petto, mentre il mio secchiello finisce di riempirsi.
Lo scambio con quello di Natsu e lo faccio ripartire e intanto Gerard si avvicina, ignorandoci e sporgendosi verso Lyon.
-Gran bella festa!- gli dice, e Lyon fa un piccolo inchino con il capo, facendomi mandare gli occhi al cielo.
 Il solito strafottente!
Un piccolo bip mi avvisa che anche il cestello di Natsu è pieno e glielo tendo, lasciando spazio a Gerard ma rimanendo accanto a lui.
Lo vedo che mi scruta con la coda dell’occhio, prima di chinare il capo verso di me.
-Non la stai prendendo in giro, vero?!-
Sgrano gli occhi, preso in contropiede, e deglutisco a vuoto.
So che non è questo ciò che pensano di me i miei amici ma so che è questa l’immagine che potrei dare dopo tutti i mesi trascorsi a respingerla.
Faccio un secco cenno di diniego con la testa e lui sorride mentre anche il suo secchiello finisce di riempirsi.
Siamo pronti ad allontanarci ma due braccia possenti premono sulle nostre spalle tenendoci lì.
-Ehi, ehi, ehi wild boys! Come andiamo?!- domanda con la sua solita flemma Bacchus, spostando lo sguardo da me a Gerard -I vostri cuori hanno passato la notte a fremere o no?!-
-Io non mi sento più le gambe…- mormora Gerard.
-Ti serve del ghiaccio?- gli chiedo io senza rispondere alla sua domanda.
-Oh no! Sto andando giù al bar!- ci informa e noi lo squadriamo da capo a piedi, trovandolo nelle nostre condizioni.
Gerard strabuzza gli occhi.
-In boxer?!- gli domanda, quasi strozzandosi con la saliva.
Bacchus sorride ebete e io mi domando se non sia già ubriaco a quest’ora, rendendomi però conto che in effetti è sempre così.
-E che male c’è?!- domanda, prima di staccarsi da noi e salutarci con la mano mentre si allontana.
Lo fissiamo increduli qualche istante, poi è il turno di Gerard di congedarsi, mentre Natsu è già scappato da Lucy, lasciando me e Lyon nuovamente soli.
Il mio amico continua a osservarmi insistente.
-Allora dormito bene o no?!-
Sorrido, abbassando un attimo gli occhi e scuotendo il capo.
-Molto bene- mormoro alla fine, tornando poi a guardarlo -Grazie Lyon- aggiungo sincero e capisco che sa a cosa mi riferisco.
Senza aggiungere altro, mi avvio e lo supero in silenzio.
-Gray- mi chiama e io mi volto, interrogativo -Vedi di non farla soffrire!- mi ammonisce e io lo guardo atono, non degnandolo di una risposta e rimettendomi a camminare.
-Gray!- mi chiama ancora  e io sospiro appena prima di voltarmi ancora, fissandolo, in attesa -La ami?-
Sobbalzo dentro di me e lo stomaco mi fa una capriola, mentre esternamente resto impassibile e sostengo il suo sguardo.
Non so quanto tempo passa, se ore o pochi secondi, prima che io mi decida a sorridere eloquente.
Non lo dirò ad alta voce, quella frase solo una persona l’ha sentita questa notte e voglio che così le cose restino.
E quando anche Lyon sorride in risposta gli do per l’ultima volta le spalle, deciso a non farmi più fermare da niente e nessuno, deciso a correre da Juvia e svegliarla, per dirglielo ancora e ancora e ancora.
Finché avrò fiato in corpo. 
  
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