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Autore: Sara_2001    05/09/2015    1 recensioni
Anabel Price detta Bel, occhi azzurri come l’oceano, capelli color nocciola, un fisico perfetto. Lei è sempre stata una ragazza solare ma una scoperta del padre le ruba quel sorriso che brilla sempre sulla sua faccia, tutti gli voltano le spalle, nessuno più la capisce, né la madre né i fratelli solo lui riesce a farla sorridere anche quando lei non ne ha voglia, solo lui riesce a consolarla con un abbraccio, lui, Tom Parker: occhi verdi, capelli neri e un fisico da paura è il playboy della scuola, anche lui ha un passato difficile alle spalle e insieme ad Anabel riesce a superarlo e finalmente a essere felice. Ma sarà così facile? oppure ci saranno ancora tanti ostacoli da superare? E soprattutto ce la faranno a superarli?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~“Ma perché? Perché ci tieni così tanto? Perché ci tieni così tanto ad essere mio amico?” chiedo con le mani sui fianchi fissandolo dritto negli occhi. Lui mi guarda inarcando un sopracciglio “che razza di domanda è? Io voglio essere tuo amico perché ci tengo” “ok ma perché? Fino a poco tempo fa non  ci rivolgevamo la parola e ora?” sospirando viene nella mia direzione “Bel, io non riesco a capirti, sul serio. Prima siamo amici e tutto va bene, poi il giorno dopo non vuoi rivolgermi la parola senza spiegarmi il motivo” “be’ questo giochetto l’hai iniziato tu. Mi tratti come se ti ho derubato, e dopo qualche secondo mi ritrovo contro un armadietto, con te addosso che mi stai per baciare. Ma poi ti scansi e te ne vai senza darmi nessuna spiegazione” “ti ho già detto che mi dispiace… allora è per questo che ce l’hai con me?” “no, è il tuo comportamento che mi confonde e di conseguenza mi fa saltare i nervi” “lo vedi? Non mi vuoi dire che cosa ti ho fatto per farti infuriare ma nello stesso tempo vuoi che mi corregga, come faccio se non lo so?” “ok, allora partiamo dal principio” “mi sembra la cosa più logica” “perché quella mattina eri arrabbiato e poi stavi per baciarmi?” alla mia domanda vedo che deglutisce a fatica “ero incazzato punto e basta. La storia del bacio è stato solo un impulso. Ma sai ho un cervello e non voglio usarti baciandoti quanto mi pare e piace solo perché ho gli ormoni a mille. Tu non lo meriti un trattamento così e se in qualche modo hai percepito il contrario nel mio comportamento sentendoti  usata ti chiedo scusa perché non era mia intenzione. Non voglia che tu mi veda così, io non voglio il tuo male anzi voglio che tu sia felice. E per qualsiasi cosa tu ce l’hai con me ti chiedo scusa, cercherò ti capirla e di non farla più” conclude chinando il capo. Non l’ho mai visto così e sinceramente mi sento tremendamente in colpa. Sono solo una stupida, ho esagerato e me la sono presa con lui senza una ragione valida “Tom” sentendosi chiamare alza lo sguardo “mi dispiace, a volte sono troppo impulsiva e non penso prima d’agire. Scusa io non volevo prendermela con te ma è uno dei miei difetti. Tendo a ingigantire le cose e prendermela più del dovuto… è la mia specialità” “non preoccuparti tutti hanno delle qualità e dei difetti. Guarda me” si indica.  “credo di essere l’unica persona che ha più difetti che pregi… sempre se li abbia” “perché ti sottovaluti?” chiedo. Sospira. “mi hai visto? Sono il solito stronzo da una ‘botta e via’ che non gli importa se le ragazze possano volere una storia seria, oppure piangere e pentirsi di essere venute a letto con me per il resto della vita. Sono quello che tutti temono per la sua forza, sono quello che non gli importa dei sentimenti degli altri. In poche parole sono un mostro… e sinceramente non so come fai a sopportare la mia compagnia” lo guardo a bocca aperta e scioccata dalle sue parole “Tom, tu non sei un mostro” fa un sorriso ironico “chi te l’assicura? Chi ti dice che tutto questo che sto facendo non è per quella scommessa, oppure per portarti a letto?” apro la bocca per rispondere ma la richiudo subito incapace di formulare una frase di senso compiuto. Cosa vuole dire con questo? “Non lo faresti” sussurro “chi te l’assicura?” questa volta non sono in grado di rispondere “lo vedi? Bel,  tutti mi credono un mostro senza cuore e privo di emozioni” “ma non lo sei, tu un cuore ce l’hai… E anche dei sentimenti” “te lo ripeto, come fai a saperlo?” “lo so perché se fosse il contrario non mi avresti supplicata a ritornare amici, e poi so che non vuoi portarmi a letto” “come fai a saperlo?” ops, ho parlato troppo “ehm, i-io lo so perché, perché l’hai detto tu che non vuoi usarmi” per un pelo non mi scopriva “già…” “Tom, tu  non sei cattivo, né un mostro senza cuore ed emozioni. Tu hai difetti come tutti i ragazzi di questo mondo, ma anche dei pregi. Non lo so perché con gli altri ti presenti da ‘bad boy’ ma con me ti comporti benissimo. Mi fai divertire, e sono contenta di essere tua amica. Fidati se ti comportassi così con tutti e non solo con me non sarei l’unica a pensarla così. Credo che l’unici essere umani che lo sanno sono io e gli idioti dei tuoi amici.” “davvero pensi questo?” annuisco... “comunque non ho risposto alla tua domanda di prima” aggiunge “quale?” chiedo confusa “a quella perché ci tengo ad essere tuo amico” “ok, allora rispondimi ora” “ci tengo perché sei speciale, diversa. È per questo che mi sono avvicinato a te. Mi incuriosivi, volevo vedere com’era Anabel Price” “e com’è?” “bellissima, sia dentro che fuori” sorrido abbassando lo sguardo imbarazza e cercando di nascondere le mie gote arrossate con i miei capelli. L’apertura improvvisa della porta - dov’ero appoggiata - mi spinge facendomi cadere tra le braccia di Tom, che prontamente mi prende. Alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi verdi, abbasso lo sguardo sulle sue labbra rosee. Solo ora capisco che sono molto vicine alle mie “oh, ragazzi ho forse interrotto qualcosa? Scusate ma il professore vi aspetta, potete sbaciucchiarvi più tardi” la voce squillante della mia amica Alis, mi allontano velocemente da Tom “non hai interrotto niente, sei tu che aprendo la porta - dove ero appoggiata io – mi hai spinto verso Tom. Comunque siamo rimasti chiusi dentro” spiego “si certo siete riamasti chiusi dentro, bella scusa ma non ci casco” “è la verità” questa volta a parlare è Tom “va be’ non importa, portiamo questo proiettore in classe che il professore si sta innervosendo” entrando nel ripostiglio lascia la porta pesante, che si chiude. Rivolgo uno sguardo fulmineo alla mia amica “che c’è?” chiede “come che c’è, ci hai chiusi dentro… questo è in incubo” “dai Bel non fare non fare la bambina” si volta e mette le mani sulla maniglia “guarda” abbassa la maniglia ma la porta non si apre “ma come è possibile?” “Alis, risparmia le forse tanto non si aprirà” sbuffa e si va a sedere per terra accanto a Tom, dopo pochi secondi prendo la saggia decisione di seguirli anch’io. “che facciamo?” chiede Alis “aspettiamo, che vogliamo fare? Un pigiama party?”. Dopo pochi minuti Tom mi dice “Bel, mi presteresti gli appunti di Biologia?” “perché tu non l’hai presi?” “no, allora me li presti?” “ok”
Rimaniamo lì fino alla fine dell’ora dove poco dopo ci venne a salvare il professore infuriato, inutile dire che ci mise in punizione facendoci rimanere a ripulire tutto il nostro corso e solo dopo aver finito abbiamo potuto andare a casa… ovvero dopo quasi due ore. I giorni passarono velocemente fino al 20 ottobre, ovvero il giorno del mio compleanno, Alis mi ha costretta ad andare a fare shopping comprandoci un vestito per la festa. Il mio è un vestito rosa antico senza spalline che scivola molto morbido sul mio corpo. Sotto al seno c’è un pezzo di  pizzo ricamato di rose color nero, e lo stesso pizzo mi faceva anche da bretella. Invece quello di Alis era color sabbia, mono spalla, anche esso scendeva morbido, e in vita aveva una fascia nera.
Al  vestito abbinai delle scarpe a sandalo poco alte, nere. Per i capelli decisi di ondulare solo le punte con la piastra. Il trucco abbastanza leggero. La festa iniziava alle otto e erano le  19:45 si sarebbe tenuta nel mio giardino, che era stato preparato dal mio bel fratellino. Per tutta la serata l’unica persona che si fece viva era Alis. Alle 23:00 dopo le consolazioni da parte di mio fratello e della mia amica stavo rincasando quando mi sentì chiamare. Mi volto e vedo Tom, con un pacchetto in mano. Mi avvicino. “che ci fai qui?” chiesi “sbaglio o oggi è il tuo compleanno?” “no, non sbagli però…” abbasso lo sguardo “però nessuno è vento alla festa perché quelle streghe di Donna e Alicia hanno fatto una festa anche loro in modo che nessuno veniva alla tua” dice “cosa?” “si” “e come mai tu sei qui?” chiedo.“perché non ci dovrei essere? Sei tu la festeggiata, non loro” “beh non vedo cosa bisogna festeggiare, non c’è nessuno” “io ci sono, e ti ho portato questo” mi porge il pacchetto “grazie… cos’è?” “aprilo e vedrai” scarto la carta e tra le mani mi ritrovo un libro. Ha una copertina lilla scuro, tutta ricamata, è bellissima.  Lo apro, sfoglio una pagina dopo l’altra ma sono tutte bianche (?). Gli rivolgo uno sguardo abbastanza confuso “so che tu ami scrivere, così ho pensato di regalarti un libro bianco dove tu potrai scrivere ciò che ti piace… spero che l’idea ti piaccia” gli sorrido “è uno tra i regali più belli che io abbia ricevuto, grazie” lo abbraccio.
“veramente ti piace?” dice quando sciogliamo l’abbraccio “si, lo adoro” mi sorride “ne sono contento, sono stato fino a poco fa a cercarlo” che dolce “Non c’era bisogno che cercassi in lungo e in largo, mi bastava anche…” “per il bisogno c’era invece.” “allora grazie… Ehm ora vado ci vediamo lunedì a scuola” “certo, buonanotte” “notte” gli do un bacio sulla guancia e poi vado in casa, lasciando mio fratello con Alis, ma non credo che a loro gli dispiaccia.
“Bel, tesoro” mi volto verso mia madre “si?” “mi dispiace per la festa” “non preoccuparti, non è colpa tua, ma di Alicia e Donna” “perché? Che hanno fatto?” “te lo racconto domani, ora vado a letto” mi volto ma lei mi blocca di nuovo “aspetta” “dimmi” “quel libro che hai in mano cos’è?” “il regalo di Tom” “Tom? È venuto anche lui?” “si” “posso vederlo?” “tieni” lo prende, e come me comincia sfogliarlo “ma ci sono solo pagine bianche” “lo so, sa che amo scrivere e mi ha regalato un libro che posso scrivere io” “è stato un pensiero carino da parte sua” “si, mamma ora io vado a letto, ho sonno, ci vediamo domani”. Riprendo il libro e vado in camera mia.
Poso il regalo di Tom sul letto e subito dopo mi tolgo le scarpe rimanendo scalza.  Prendo il mio pigiama celeste e vado in bagno.
Mi strucco e lavo i denti, mi metto il pigiama e spazzolo i capelli raccogliendoli in una coda morbida. Ritorno in camera e disfo il letto mettendomi sotto le coperte. Prendo il libro bianco ai piedi del letto e accarezzo la copertina. Chissà quanto gli è costato, una copertina simile è costosa. Il cellulare sul comodino vibra. Lo prendo e apro whatsapp.
“buonanotte Minnie” . Perché mi ha chiamata Minnie? Forse perché nel quaderno che gli ho dato c’erano dei disegni sui? Probabile... Penserà che sono una bambina. Va be’ che posso farci? Niente.
“buonanotte Mickey Mouse”
sorrido e poi rimetto in standby il cellulare.
Gli occhi si fanno sempre più pesanti fino a che non ce la faccio più a tenerli  aperti e chiudendoli mi addormento.

Angolo Autrice:
Salve a tutti lettori e lettrici. No ok ritorno seria. Cosa ne pensate della storia? Spero che vi piaccia. Vista l'ora me ne vado lasciandovi alla letturaUn bacio, alla prossima.
-Sara

 
   
 
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