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Autore: IsaMor    07/09/2015    9 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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CAPITOLO IX 

 

 

Il giorno che avrebbe per sempre cambiato la sua vita era giunto. Stiles si guardò allo specchio un'ultima volta, osservando come l'abito che aveva indossato al ballo quella sera oramai lontana, gli stesse bene. Non aveva riportato danni dall'aggressione nel vicolo e odorava solo di lavanderia. 

"Pronto?", domandò suo padre entrando in camera. 

John Stilinski era emozionato e non serviva un licantropo per capirlo. 

"Sì. Prontissimo."

"Allora andiamo. Non vorrai far aspettare ancora Derek."

"Mi ha aspettato tanto, non ci baderà se ritardo qualche minuto."

"Oggi lo noterà, credimi!", affermò sorridendo. 

Anche se si era prefissato di far penare il suo alpha, non resistette all'idea di arrivare in municipio puntuale per poterlo vedere.

Trovò quasi tutti all'esterno della struttura, in attesa del loro turno.

Derek gli apparve come una visione al centro del branco. Perfetto nel suo abito nero, lo stesso del ballo, con l'aggiunta di una cravatta che lo rendeva elegante e raffinato. La barba era sparita, lasciando che il viso apparisse più luminoso. 

"Ciao."

"Ciao. Pronto Stiles?"

"Sì."

Stavano ignorando tutti gli altri continuando a fissarsi negli occhi. 

"Stiles. Ci sei?", domandò Scott accorgendosi che l'amico era da tutt'altra parte con la mente.

"Sì?"

"Mi stavo preoccupando."

"Non devi più preoccuparti. Ora c'è Derek che lo farà al posto tuo."

"Il mio nuovo nipotino.", gli diede una stritolata Peter, appena arrivato con Lydia e la famiglia. 

"Peter molla! Non sono tuo nipote. Mollami."

Venne lasciato solo quando sentì il ringhio di Derek. 

Qualche minuto dopo furono fatti accomodare nella sala riunioni dove il giudice di pace stava preparando i documenti. 

Vennerò chiamati davanti al giudice una coppia per volta e dopo aver letto una serie di leggi, si scambiavano una promessa reciproca usando i loro veri nomi per intero. Finita la parte burocratica con le firme, si passava all'anello che simboleggiava quanto l'omega fosse prezioso per l'alpha, per poi scambiarsi un bacio e ricevere l'applauso delle altre coppie presenti. 

L'anello che Peter donò a Lydia era stupendo pensò Stiles, consapevole che lui non ne avrebbe avuto uno. Derek non aveva avuto tempo di comprarlo, forse in futuro lo avrebbe ricevuto anche lui. Gli bastava anche solo una fedina sottile per poter dire di essere importante e prezioso per il suo alpha, anche se già sapeva di esserlo. 

Una cosa che fece innervosire Stiles, fu la promessa che gli omega pronunciavano perché sapeva tanto di sottomissione. Non voleva pronunciarla. 

Derek senti l'odore del suo omega cambiare e si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli: "Va tutto bene?"

"La promessa, non voglio dire quelle parole.", sussurrò infastidito. 

"Stiles, non hanno nessuna importanza. Sono solo parole, il nostro rapporto sarà diverso. Se non ti va, non sei costretto a pronunciarle. Mi basta che tu dica che sei mio e io farò lo stesso."

Stiles sembrò aquietarsi. In fondo non erano importanti quelle parole tra di loro. Si dicevano di più quando stavano zitti che non quando parlavano. 

Arrivò il loro turno, erano gli ultimi del branco, e l'emozione si fece sentire in Stiles. Derek lo prese per mano tranquillizzandolo. 

Stiles stava imparando che il contatto con il suo alpha aveva effetti positivi su di lui.

Il giudice di pace lesse alcuni articoli sugli obblighi degli alpha nei confronti dei propri omega, come garantire una dimora, sicurezza durante il calore e prendersi cura economicamente della famiglia. L'omega prometteva di restare accanto al suo alpha e farsi guidare nelle scelte per il bene della famiglia e occuparsi dei bambini. 

L'uomo davanti a loro passò loro dei cartoncini con scritto ciò che tutti avevano letto, ma Derek li rifiutò.

Guardò Stiles e iniziò a parlare: "Io, Derek Hale mi lego a te M...", venne interrotto dal fastidioso stridiò di sedie di chi si era allungato in avanti per sentire il misterioso nome di Stiles.

Il loro capo branco li guardò con aria divertita, per poi tornare alla promessa: "Io, Derek Hale mi lego a te Stiles Stilinski da ora in poi e prometto di prendermi cura di te e dei nostri futuri figli."

Erano tutti tornati al loro posto, tranne lo sceriffo e Scott che conoscevano il suo vero nome, quindi erano rimasti seduti. 

Stiles era soddisfatto per quelle parole. Fu felice di ripeterle.

"Io, Stiles Stilinski mi lego a te Derek Hale da ora in poi e prometto di prendermi cura di te e dei nostri futuri figli."

Il giudice fece firmare ad entrambi dei documenti e poi si spostò, Stiles lo seguì istintivamente con lo sguardo. Quando tornò a guardare Derek vide l'anello. Derek sorrideva e teneva tra le dita un anello con un rubino rosso che pareva antico. 

"Questo era di mio nonno Sam. Il colore rosso simboleggia che sei l'omega di un capo branco. Ho pensato che tu più di tutti lo meritassi."

"Ora penserò sempre ai tuoi occhi." 

L'altro li fece brillare di rosso, sicuro che solo il branco potesse notarli, donando a Stiles una scarica d'eccitazione lungo la schiena.  

"Era questo che nascondevi ieri?", domandò, mentre vedeva l'anello scivolare sull'anulare sinistro. 

"Sì. Sia questo e sia l'anello di Peter erano nascosti nella vecchia casa Hale. Ti ho portato lì, anche per poterlo recuperare."

"È stupendo."

"Tuo padre ha tentato di offrirmi quello di tua madre la sera che ti sei ubriacato, ma ho temuto che fosse troppo penoso per te indossarlo."

"Sì, è vero. Non ci sarei riuscito.", fu felice di quella premura.

"Però, spero che ora non smetterai di perquisirmi?"

La domanda fece arrossire Stiles. L'unica salvezza venne dalla bocca di Peter che stanco di stare lì ad ascoltare troppe smancerie da parte dei due, quasi urlò: "E bacialo!"

I due si resero conto che si stavano attardando troppo e si scambiarono un bacio rapido. Avere del pubblico non piaceva a entrambi, poi se si mettevano a fare un tifo da stadio invece del solito applauso la cosa non aiutava.

Finalmente, poterono lasciare il municipio tutti felici. 

 

 

La festa a casa di Lydia, fu la piu bella che Beacon Hills avesse mai visto per delle semplici promesse di legame. 

C'erano pochi invitati, perlopiù parenti stretti delle coppie. Il fatto che alcuni avesserò pochi famigliari aveva facilitato l'invito di qualche amico, come Deaton.

"Alla fine ce l'avete fatta?", chiese alla coppia che stava litigando sul fatto che non fosse una buona idea bere dello champagne alle tre di pomeriggio. 

"Perche? Pensavi che non ci saremmo riusciti?", domandò Stiles con finta aria ingenua e riuscendo a buttate giù un sorso di pregiate bollicine. 

"Iniziavo a nutrire qualche dubbio, infatti ho perso cento dollari in una scommessa con Scott."

"Hai capito perché faceva tanto il Cupido l'altra sera!?", affermò Derek. 

"Beh, almeno ha scommesso sul cavallo vincente, da bravo amico.", scherzò fissando il compagno negli occhi verdi.

Deaton era sconvolto da come quei due passasserò dallo bisticciare allo scambiarsi sguardi languidi.

"Comunque, volevo darti il mio regalo di legame."

"Solo per me?", chiese Stiles.

"Credo che sia più comprensibile a te e anche meno pericoloso nelle tue mani."

Stiles prese il pacchetto che l'altro gli porse e lo aprì. Il contenuto si rivelò un vecchio libro scritto a mano.

"Un antico libro di... CUCINA!", urlò l'ultima parola, offeso per tale regalo. 

Deaton non si scompose: "Guarda dentro."

L'altro lo aprì e dopo qualche secondo capì cosa aveva tra le mani: il libro della cucina licantropesca. Erano scritte tutte le ricette per avere il controllo su un licantropo tramite il cibo e varie erbe.

Poteva controllare gli ormoni di Derek con qualche erba facilmente reperibile da usare sulla carne per mantenere sotto controllo la focosità del lupo durante la luna piena. Se non fosse stato scritto in latino l'avrebbe visto più utile tra le mani di Erica e Boyd.

"Perché lo regali a me?"

"Sì, perché a lui?", fece eco Derek infastidito dopo aver notato alcune immagini di erbe e fiori che non promettevano nulla di buono. 

"Sei il compagno del capo branco. È più utile a te e sono sicuro che lo userai per aiutare il resto del branco."

Stiles lo sfogliò meglio e capì che c'erano ricette anche per la cura di licantropi e cuccioli o per la salute di licantropi gravidi. Era davvero utile. 

"Grazie Deaton.", ringraziò soddisfatto, mentre si soffermava troppo sulle ricette afrodisiache. 

"Non ci pensare nemmeno!", sbuffò l'altro di fianco avendo riconosciuto qualche parola in latino.

"Magari tra una cinquantina d'anni tornano utili.", ammiccò.

"Se non ti avrò sbranato prima, ragazzino rompiscatole!", commentò quasi tra sè e sè.

"Dove sono finite le paroline dolci e i nomignoli come cucciolo?"

"Su di te non stanno bene."

"Lupastro acido!" 

Finserò di fare gli offesi, ma si vedeva chiaramente che stavano sorridendo sotto i baffi. 

Deaton li lasciò a battibeccare. 

Appena ci fu meno gente intorno a loro, ne approfittarono per baciarsi. 

Derek si fermò dopo qualche secondo, guardando il salone: "Questa casa sembra molto grande. Sono curioso di vedere le dimensioni dello sgabuzzino."

"Derek Hale! Non mi concederó a te in uno stanzino tra scope e stracci!", fece il finto offeso, incrociando le braccia.

"Non ti preoccupare, se preferisci ci aspetta un comodo letto dove ti potrai concedere a me senza problemi.", sussurrò nell'orecchio dell'omega facendolo avampare.

Non ebbe il tempo e il coraggio di ribattere perché Lydia li aveva afferrati e trascinati in giardino per il primo ballo. 

 

 

La giornata si era svolta tra balli, brindisi e buon cibo.

Stiles, dopo diversi balli un po' troppo scatenati per Derek, era stato costretto a sedersi dal suo alpha. Ora stava ammirando il suo anello al dito. 

"Se lo fissi ancora prenderà fuoco!", gli fece notare Erica. Stiles allungando il braccio per ammirarlo da più lontano, sibillò: "È il mio tessssoro."

Tutti scoppiarono a ridere tranne Derek.

Stiles notò la sua confusione: "Oh no! Tu non conosci Il signore degli anelli?! Come ho fatto a mettermi con te?", si mise una mano in fronte disperato. 

Scott intervenne: "Tranquillo, ora hai tutta la vita per farglielo conoscere. Con me ci sei riuscito in pochi anni."

Ripreserò a ridere. Derek più confuso che mai, affermò serio: "Perché ho l'impressione che io debba preoccuparmi?"

Stiles gli sorrise, con quel sorriso che non prometteva nulla di buono. 

L'altro non resistette a baciarlo.  

 

 

La serata terminò con l'ultimo brindisi alle due di notte. Sarebbe terminata più tardi, ma Peter voleva portare la sua omega a casa, visto che in quei mesi Lydia non si era lasciata toccare più di tanto dal lupo. Era arriva pure a usare il sorbo per tener lontano l'uomo dal suo letto, ma ora gli ormoni degli omega iniziavano a farsi sentire e non aveva assolutamente voglia di respingere il povero Peter. 

Scott e lo sceriffo si stavano attardando con Stiles nel dargli la buonanotte. Derek dopo aver preso una borsa con le ultime cose di Stiles dalla macchina dello sceriffo, scalpitava impaziente. 

All'ultimo buonanotte con abbraccio da parte del padre, manco si fosse arruolato al fronte, afferrò Stiles, diede la buonanotte e lo prese in braccio. 

"Lasciami! Non sono una sposina!"

Lo lasciò solo per aprirgli la portiera della Camaro. 

"Sei un rude?", si lagnò.

"Ti porto in braccio e sarei un rude? Quando ti butterò sul letto, cosa sarò?", disse seducente. 

Stiles rabbrividì per l'eccitazione, ma una volta notato a chi stava offrendo un passaggio suo padre, si sciolse sul sedile. 

"Forza papà!", tifò.

"Cosa?"

"Vedi, sta riaccompagnando Melissa. Con un po' di fortuna ora che non ha più Scott per casa, andrà maggiormente in calore e papà non è uno stupido. Non ci metterà molto a farsi avanti"

"Meglio così. Non darà il tormento a me. Credo, sia un po' preoccupato per la tua incolumità questa notte."

"Perché? Tu non mi farai nulla di male. Vero?"

L'altro tirò fuori il suo ghigno divertito migliore, costringendo Stiles a deglutire. 

Fecero il resto del viaggio in silenzio. 

Stranamente il loft appariva più caldo e accogliente del solito, la mano di Lydia il giorno prima si sentiva.

Seguì Derek e la propria borsa in camera loro.

Sul letto notò delle lenzuola nuove, diverse da quelle del giorno prima. Sospettó che le avesse messe Derek quella mattina. 

"Lato destro o lato sinistro?", si riscosse alla voce dell'alpha. 

Non aveva capito la domanda, visto che aveva uno sguardo confuso. 

"Quale lato del letto preferisci? Per me è indifferente."

"Sinistro."

"Ok. Vado a fare una doccia nell'altro bagno, tu fa' con comodo in quest'altro."

Lasciò la borsa di Stiles su una sedia e prese un pigiama da un cassetto. 

Stiles rimase solo e decise di fare lo stesso. Aprì il borsone e afferrò il caricabatterie del cellulare che sistemò sul comò e dopo tirò fuori il classico pigiama da prima notte con un alpha, compratogli dallo sceriffo il giorno prima, e si chiuse in bagno.

Quando uscì trovò Derek che lo guardò da capo a piedi e ritorno. Sembrava volesse ridere o commentare sarcastico, ma si trattenne. 

"Forza, parla!", gli intimò Stiles. 

"Carino quel pigiama."

"È un regalo di mio padre e so bene che vorresti fare delle battute."

"Ora capisci cosa intendevo quando ti ho detto che tuo padre è preoccupato per stanotte?", era piu una constatazione che non una domanda. 

"Tutti gli omega maschi usano questo pigiama la prima notte, anche Danny ne ha uno uguale."

"Solo che quello di Danny a quest'ora è a brandelli sul pavimento della camera da letto. Deve essere sfuggito a tuo padre che posso ridurre quel pezzo di stoffa in coriandoli." 

"Ma non lo farai."

"Non lo farò. Riesci almeno a respirare con tutti quei bottoncini chiusi fin sotto al mento?" 

"Sì!"

"Guarda che puoi sbottonarlo o mettere una maglietta come ho fatto io."

"No, lo terrò. L'ultima volta che ho lasciato il collo scoperto, hai dato di matto. Meglio tenerlo così."

"Però così conciato assomigli... No niente.", si trattenne. 

"A cosa assomiglio?", sfidò il lupo a continuare.

"Sei vestito di nero e la camicia pare una abito talare con tutti quei bottoncini. Non te la prendere, ma sembri un prete."

"No che non me la prendo, infatti me ne vado a letto e sto nel mio lato del letto a proseguire con il mio voto di castità."

"Te la sei presa?"

"Chi io? Quando mai lupastro!"

Spense le luci, tanto al lupo con la sua vista notturna non servivano e si infilò sotto le lenzuola. 

Poco dopo il letto si mosse, ma invece di sentire Derek dal suo lato del letto, lo senti dal proprio, mentre si stringeva alla sua schiena con tutto il peso del suo corpo. 

"Cosa fai sourwolf? Avevi detto che andava bene se stavo io a sinistra."

"Sì, ma non avevo specificato che sarei stato a destra."

"Sei pesante. Levati dalla mia schiena."

"Devi abituarti al mio peso, visto che ti starò addosso per tutto il calore. Sei stato tu a dirmi che volevi un alpha che stesse sopra di te."

"L'ho detto, ma così è troppo fastidioso e poi sei caldo e sto già sudando."

"Puoi levarti questo, così stai più fresco.", fece passando un dito all'interno del colletto del pigiama di Stiles. 

Il cuore del ragazzo stava galoppando dal nervosismo. 

"Credo che lo terrò."

"Stai sudando. Credo che questo pigiama sia stato disegnato da un palombaro. Rischi di soffocarci. Toglilo.", quasi piagnucolò sull'ultima parola. 

"Invece, perché non ti sposti tu?"

"Io devo starti sempre addosso, quindi abituati." 

"No."

"Ok, farò da me!"

Derek iniziò a sbottonare il colletto con una mano, ispirando il calore che veniva sprigionato da esso. 

L'odore che proveniva dal collo di Stiles divenne subito più intenso e inebriante. Derek desiderava affondare i denti in quella carne delicata, ma non era sicuro che fosse una buona idea: "Stiles ti va di fare l'amore?"

Sentì l'umano reagire colto dal panico. 

"Tranquillo. Io non ho fretta, però mi piacerebbe che accadesse prima del calore."

"Questa sera sono un po' stanco e non ne ho voglia. Colpa degli ormoni."

"Va bene, però levati questa roba di dosso! Dove hai messo il tuo solito pigiama?", chiese alzandosi dal letto e accendendo una luce.  

Stiles si sollevò: "Nel secondo tiretto. La maglietta con la stella di Capitan America.", indicò. 

Derek sorrise: "La prima volta che ci siamo incontrati avevi questa."

"Sì e tu mi hai minacciato."

"Ho fatto bene, altrimenti tu non ti saresti infilato di soppiatto nella mia vita."

Gli lanciò la maglietta aspettando da lontano che se la cambiasse. Voleva gordersi lo spettacolo, evitando di perdere il controllo. 

"E vedi come è andata a finire."

Stiles si sbottonò la cammicia troppo lentamente perché l'altro non facesse pensieri osceni.

Quando finalmente finirono i bottoni, Derek poté ammirare il petto pallido costellato da nei dell'omega. Sembrava volerlo divorare con gli occhi e Stiles lo sentiva. Sentiva ogni parte del corpo su cui il licantropo posava gli occhi bruciare e il collo più di tutti.

Per il licantropo quel collo era troppo candido e voleva rimediare, ma non poteva e non voleva forzare Stiles a fare qualcosa che chiaramente non era pronto a fare.

Una volta infilato la maglietta, tornò a stendersi nel letto e Derek lo imitò tornando al suo posto e cioè appiccicato alla schiena dell'omega.

"Starai davvero tutta la notte così vicino?"

"Sì.", sussurrò all'orecchio. 

Stiles sorrise contento.

"Buonanotte sourwolf."

"Buonanotte ragazzino."

 

 

Qualche ora dopo, Stiles si svegliò con una sensazione umida sul collo. Il pensiero corse immediatamente alla possibilità che un mostro viscido fosse entrato in camera, però quando avvertì una sorta di solletico che dal collo saliva alla nuca gli sorse un dubbio. 

"Derek?", sussurrò. 

"Mhhh.", rispose più addormentato che sveglio. 

"Per caso, mi stai leccando."

"No.", si affrettò a rispondere nel momento in cui la sensazione sparì. 

"Tu mi stavi leccando la nuca e il collo, non negare!"

"Te lo sarai sognato. Io non faccio di queste cose."

"Come no. Ho i capelli bagnati della tua saliva. Non credevo che ti piacesse fare il cagnolino affettuoso a letto."

"Smettila e rimettiti a dormire."

"Così tu potrai tornare a leccarmi?"

"Non essere ridicolo.", sbuffò. 

"Domani ti compro un osso di gomma. Non vorrei che peggiorassi e decidessi di mordicchiare il mio braccio o i mobili." 

"Dormi.", sospirò affranto. 

Stiles si lasciò stringere meglio dall'abbraccio del suo lupo e si assopì.

Durante la notte quella sensazione tornò a tratti. Sembrava che l'altro si svegliasse ogni volta che si accorgeva del suo comportamento. 

Quando Stiles si svegliò nuovamente, erano già le dieci di mattina. Derek non era a suo fianco e la cosa gli dispiacquè.

Lo trovò a fare sollevamenti nella grande stanza principale.

"Buongiorno."

Derek notò subito che era infastidito e deluso.

"Buongiorno, di nuovo."

"Perché di nuovo?"

"Perché la prima volta che te lo detto mi hai dato un calcio e fatto ustionare con il caffè che ti avevo portato a letto."

"Davvero?"

"Sì, davvero. E non ti dico dove mi hai colpito quando ho tentato di darti il bacio del buongiorno."

"Ops..."

Stiles arrossì, poi si rese conto che oltre a parlare, Derek aveva continuato a macinare sollevamenti ad una sbarra con indosso solo i pantaloni del pigiama.

Lo osservò per diversi secondi. Il corpo del licantropo era un insieme di muscoli ben allenati senza essere esageratamente pompati. Il sudore imperlava tutto il torace e il viso. 

Stiles non poté trattenere l'eccitazione a tale visione. 

"Finalmente."

"Cosa?"

"Finalmente, sei eccitato. Gli ormoni stanno cambiando, dev'essere per l'avvicinarsi del calore."

Stiles, per sicurezza aveva buttato un occhio per controllare che non ci fossero erezioni in corso sotto il sottile pigiama. Derek doveva aver annusato l'aria per capirlo. 

"Questa sera ci sarà da divertirsi.", affermò malizioso mentre scendeva dalla sbarra e si avvicinava elegantemente o era meglio dire eroticamente al suo omega.

Lo abbraccio tirandoselo addosso e Stiles già rosso per prima, era praticamente una statua.

Si riscosse sentendo la maglietta impegnarsi del sudore dell'altro: "Allontanati, sei tutto sudato!"

"Stasera non ti lamenterai del mio sudore."

Tenendolo stretto, posò un lungo bacio sulle labbra sconvolte di Stiles. Dopo un po' l'altro si lasciò andare e si scambiarono un bacio come si deve.

Le ginocchia dell'omega tremaronò tanto che non poté far altro che buttare le braccia sulle spalle di Derek e stringersi a lui, godendo del suo profumo da alpha più intenso.

"Stiles, hai un odore più buono del solito."

"Anche tu."

"Vado a farmi una doccia. La colazione è sul tavolo, dobbiamo uscire."

"Perché?", mugulò Stiles cercando di nuovo le sue labbra. 

"Se restiamo qui, ci saltiamo addosso. E poi, quando andrai in calore resteremo in casa a lungo ed è meglio approfittare per prendere un po' d'aria adesso."

"Ok.", sospirò, cercando di non piagnucolare per continuare con i baci.

 

Mezzogiorno arrivò subito e Stiles aveva voglia di vedere qualcuno del branco per passare un po' il tempo. 

Mandò un messaggio a tutti e mezz'ora dopo erano ad una tavola calda per pranzare. 

Qualcuno, come Danny risentiva ancora della nottata di sesso selvaggio, mentre qualcun altro come Lydia era il massimo della dolcezza con il suo alpha. 

L'avvicinarsi del calore stava spingendo gli omega a cercare il contatto con un alpha. Ecco perché stavano ben attenti a non separarsi dai loro compagni.

Derek era il più appiccicoso di tutti. Non si spostava dal fianco di Stiles neanche per un istante, visto che l'omega iniziava a essere notato sempre più. Gli alpha più giovani dal canto loro restavano al fianco dei loro omega per evitare di sentirsi attratti da altri omega vicini al calore. Quel periodo a ridosso del calore vero e proprio era sempre così, infatti lo sceriffo era super impegnato per via di qualche divergenza o tentativo da parte degli alpha di avvicinarsi ad un omega prossimo al primo calore.

Il primo calore era sempre il più intenso e stordente, la citta era già in pieno fermento per l'odore di ormoni omega nell'aria.  

Convennerò tutti che era una buona idea restare a casa da quel momento in poi, fin dopo il calore e il legame.

Gli unici che sarebberò usciti di casa per controllare che tutto procedesse bene sarebberò stati Derek e Peter. I due erano abituati ad aver a che fare con quel tipo di odore.

Salutato il branco, Stiles volle passare a trovare suo padre in centrale. 

Aveva preso dell'insalata e un hamburger vegetariano sapendo bene che il padre aveva il vizio di ritardare il pranzo in quel periodo e in seguito abbuffarsi di alimenti poco sani per le sue arterie.  

Scoprì che suo padre aveva già pranzato con un'insalata di pasta. La cosa gli parve strana, infatti indagando scopri che era stata Melissa a portagli il pranzo prima di andare al lavoro.

Fu felice di sapere che tra i due iniziasse ad esserci qualcosa di più profondo dell'amicizia. 

Derek fu costretto a trascinare via Stiles dalle braccia dello sceriffo. Quei due erano troppo affezionati l'uno all'altro, tenerli lontani per una buona settimana sarebbe stata un'impresa. 

 

 

Tornati a casa dopo una lunga passeggiata, Stiles iniziò a essere incerto su come potersi sentire utile. 

Voleva cucinare, ma l'altro non sembrava fidarsi visto che aveva fatto cadere un paio di padelle ancora prima di iniziare. La verita era che Derek lo fissava in continuazione e gli riusciva difficile fare una qualsiasi cosa senza combinare disastri. 

Alla fine fu Derek a preparare due bistecche al sangue con patate. 

"Mangia."

"E che non è abbastanza cotta."

"È al sangue, ti fa bene. Così avrai più energie."

"Energie, per cosa?"

"Te lo spiego dopo.", affermò sornione. 

Guardarono un film e Stiles si ritrovò stretto dalle braccia di Derek a scambiarsi baci dolci e delicati.

L'ora di andare a letto arrivò presto.

Stiles evitò di usare il pigiama della sera prima e ne usò uno più accessibile. 

Una volta pronto si mise sotto le lenzuola. Derek uscì dal bagno qualche minuto dopo e lo raggiunse lasciando accesa solo una lampada. Si sistemò a ridosso della schiena di Stiles e dopo aver avvertito il battito eccitato del suo omega, decise che era arrivato il momento.

Stiles sentì la mano di Derek scivolare sotto la maglietta e il suo naso solleticare il collo. 

L'alpha si prese tutto il tempo per annusare i profumi che il corpo dell'altro produceva a ogni sua carezza. Era davvero pronto. 

Il desiderio di Derek di affondare in quel corpo caldo e candido era impellente, ma si trattenne dal lasciargli segni sul collo se non lievi succhiotti. Avrebbe segnato quel collo durante il calore, ora era presto e quasi inutile, tranne per il senso di appartenenza che desiderava far provare all'altro. 

Accompagnò i movimenti di Stiles per farlo stendere e potersi accomodare su di lui stretto dalle sue braccia. 

La maglietta dell'omega era stata sollevata dall'altro che non perse tempo a togliere anche la sua, per poter godere del contatto pelle con pelle.

Tornò a tortura il collo e le labbra di Stiles, per poi scendere al petto e all'addome. 

Stiles cercava di respirare, ma gli sembrava che l'aria non fosse mai abbastanza. 

Ogni tocco di Derek era scolvolgente per lui e sospettava che il lungo periodo di ormoni fuori posto, ora si facesse sentire.

Lasciò che il suo alpha facesse tutto ciò che voleva con il suo corpo. Sentiva di essere in buone mani e sarebbe stato tutto dolce e sconvolgente. Ben presto la maglietta scomparve anche dal suo corpo e le mani dell'uomo vagarono esperte sul suo fisico snello. 

"Stiles, ti ho desiderato cosi tanto. Non posso credere che staremo insieme per sempre."

"Non ti sbarazzerai mai più di me, sourwolf.", sussurrò dolce guardando gli occhi verdi del suo compagno.

Le labbra tornarono ad unirsi e le mani di entrambi si feceró più audaci. 

Si preserò tutto il tempo che serviva per sfilarsi il resto degli indumenti.

"Derek, io... io...", cercò di parlare, ma non sapeva come dirlo e le mani di Derek che toccavano e stringevano non aiutavano. 

"Cosa Stiles?", si fermò dal tormentarlo piacevolmente. 

"Io non sono molto pratico. Farò sicuramente qualcosa di sbagliato."

"Ehi, guarda che non c'è nulla che puoi sbagliare. Lasciati andare e fidati di me."

"Mi fido sempre di te."

Sorriserò entrambi.

Dopo aver fatto rilassare abbastanza il suo compagno, Derek cercò il lubrificante nel comodino. Sapeva che ci sarebbe voluto tempo per preparare l'altro e non fargli male, non era bagnato come sarebbe stato durante il calore. 

"Spero che ti abbiano spiegato cosa ti fara il lupo cattivo adesso?", scherzò beccandosi uno schiaffo sul braccio da uno Stiles allegro e più rilassato. 

"Danny, parla tanto. Non puoi sapere quante cose ha raccontato su lui e Isaac."

"Meglio così. Vedi di non prendere esempio, però."

Le dita di Derek iniziarono a prepararlo. E Stiles sembrò perfettamente rilassato.

Quando fu pronto, Derek non riuscì a trattenere le parole prima di penetrarlo: "Ti amo."

"Anche io, sourwolf, ma ora datti una mossa."

L'alpha non aspettava altro e si spinse in lui provocandogli un gemito di fastidioso. Il fastidio non durò a lungo perché Stiles si contorceva dal piacere sotto di lui.

Il rapporto durò molto e fu lento.

In più di un'occasione il collo di Stiles era sembrato invitante, ma doveva aspettare.

Era strano ma in alcuni momenti sembrava che le loro menti fossero in comunicazione tra loro. Sapevano come muoversi e cosa fare per aumentare il piacere del compagno. 

Derek sospettó che il loro legame fosse già così forte da farli sentire un tutt'uno. 

Le spinte del licantropo divennerò più veloci, certo che fosse il desiderio di Stiles. Il suo omega si agitava eccitato e fuori controllo sotto di lui. Era la visione più bella di tutta la sua vita, il viso rosso e sconvolto dal piacere che chiedeva sempre di più. 

In un crescendo di sensazioni, battiti, odori Derek non resistette più e subito dopo aver sentito il suo omega raggiungere il piacere, lo fece anche lui sentendosi più stretto nel corpo di Stiles. Era una sensazione famigliare, che aveva provato solo in un'altra occasione, ma che aveva preferito rimuovere dai suoi ricordi. Il nodo, quello che l'avrebbe imprigionato in Stiles durante il calore, si era leggermente ingrossato donandogli un piacere incontrollato. 

Si lasciò cadere sull'esile corpo dell'altro e ancora perso afferrò tra i denti la pelle del collo che copriva la ghiandola ormonale da omega e la morse. 

Stiles urlò e quasi si senti svenire avvertendo una bruciante sensazione venire dal lato del suo collo. 

Erano ancora troppo stanchi, tremanti e sconvolti per il sesso, per capire cosa fosse appena accaduto.

Si erano legati fuori dal calore anche se solo lievemente. 

Non era un problema, ma solo più doloroso per Stiles. 

Qualche minuto dopo fu Stiles a parlate: "Derek, siamo legati?" sussurrò. 

"Sì. Però dovremo farlo meglio durante il calore."

"Fa male.", ammise senza farne un peso.

"Scusa."

"Mi piace questa sensazione. Ora sono solo tuo.", sorrise sulla spalla sudata di Derek che nel frattempo leccava il collo per alleviare il fastidio. 

Stiles non gli fece notare il comportamento da cagnolino.

Si sentiva rilassato, pervaso da uno strano calore e felice. Felice di essere un omega e di godere di quella sensazione di appartenenza e protezione che sentiva provenire dal suo alpha. 

Era stata la prima volta per lui e non si sarebbe mai pentito o dimenticato di ogni singolo istante, neanche di quelli dolorosi. 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Finalmente! Mica è stato facile scrivere questa scena di sesso. Volevo evitare di ripetere scene dell'altra storia. Fatemi sapere cosa ne pensate e se il rating va bene? 

Da ora in poi ci daranno dentro come conigli o lupi... quanto si accoppiano i lupi? Dubbi esistenziali.

Per un po' sarò occupata con un Contest e non so se riesco a pubblicare presto. 

Precisazione, il libro di cucina non è lo stesso della raccolta di flash fiction, ma i danni saranno simili in futuro.

Grazie per tutte le recensioni. 

A presto, Francesca.

♡♡♡♡♡♡♡

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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