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Autore: StClaire    08/09/2015    5 recensioni
Maisie è la classica ragazza di diciassette anni. La sua vita si divide tra scuola e amiche, compiti e feste, famiglia e compagni e il ragazzo dei suoi sogni. La sua vita scorre tranquilla come al solito fino a che non le viene imposto di lasciare la sua camera per ospitare la prima figlia del compagno della madre, che ha le fattezze di un bellissimo ragazzo. Maisie, dopo una bugia di troppo, si ritroverà a chiedere ad Alexis "Alex" di tenerle il gioco e farle da fidanzato.
Da quel momento, tra disguidi, baci e ambigue relazioni, inizia per Maisie un'avventura che le scombussolerà più di quanto lei avrebbe mai potuto sospettare.
Dal testo:
«Devo chiederti scusa!», urlò Maisie improvvisamente.
Lei si girò «Scusa per cosa?», chiese Alexis curiosa, fermandosi sul vialetto di casa.
«Anch’io quando ci siamo scontrate all’aeroporto ti ho scambiato per un ragazzo!» disse Maisie tutto in un fiato.
«L’avevo capito», sorrise, e le fossette spuntarono insieme al sorriso, «Beh, almeno ti piacevo?»
La domanda spiazzò Maisie, ma la risposta usci da sola.
«Si!», forse lo disse con troppo entusiasmo, perché lei rise.
«Questo è l’importante», disse avviandosi verso casa.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Capitolo 5 -

2nd Day

*


Erano andate a dormire tardissimo. Ma quando Maisie si svegliò, Alex non era nella tenda. Preparò le sue cose e si diressi verso le docce e fu lì che l’incontrò. Alex si stava vestendo, e al momento indossava solo uno dei suoi soliti jeans e un reggiseno, di quelli sportivi, che le fasciava il seno e stava indossando una t-shirt maschile che le nascondeva le forme. La schiena nuda era attraversata da un’unica linea nera d’inchiostro che partiva da sotto la nuca e arrivava alla fine della schiena.
Era il tatuaggio più strano che avesse mai visto.
«Ehi» disse a mo’ di saluto indossando la maglietta «Dormito bene?»
Maisie fece cenno di assenso con la testa «Onestamente? Credevo peggio. Non avevo mai dormito in tenda.»
«A volte la stanchezza aiuta a dormire» disse mentre raccoglieva i corti capelli bianchi in una coda. «Ieri è stato divertente comunque!» aggiunse.
Maisie le sorrise «Mi è sembrato di capire che Mia ci abbia provato con te» buttò lì, fingendo totale indifferenza per l’argomento. In realtà moriva dalla voglia di sapere.
Lei sbuffò alzando gli occhi al cielo «Beh, si. Piuttosto spudoratamente in effetti. Non vorrei insinuare dubbi…» iniziò «Ma non mi sembra comportamento da buona amica» disse mentre indossava una felpa grigia fumo «Se io e te fossimo amiche, non ci proverei con Connor. Non so se mi spiego.»
Maisie avvampò.
«Cosa c’entra Connor?» chiese nervosamente.
Alexis la guardò.
«Maisie, le capisco certe cose quando le vedo. Ieri ti cercava ogni cinque minuti, ti seguiva con lo sguardo e siete stati un’ora e più a parlare da soli. Mi sono sentita abbandonata!» disse ridendo.
Maisie sarebbe voluta sprofondare!
«Perché arrossisci? È una cosa del tutto normale! E poi è un bel ragazzo, quindi, divertiti» rise.
«Ma ieri ci ha viste insieme!» esclamò Maisie improvvisamente in panico. Non aveva pensato a quello. In realtà Connor a quel festival neanche doveva esserci.
Alex la guardò «Se c’è una cosa vera, è che in amore vince chi fugge.» esclamò in modo molto serio.
Maisie le sorrise, aveva capito dove Alexis voleva arrivare.
«Mi dispiace che Mia ti ronzi intorno.» disse per cambiare argomento.
Lei alzò le spalle «Perché lo fa?» chiese stiracchiandosi.
«Perché crede che io non possa mai…» come avrebbe potuto dirglielo? «Attirare un bel ragazzo come te!» sussurrò in preda all’imbarazzo.
Alexis scoppiò a ridere e Maisie arrossì ancora di più. Aveva una risata bellissima. Cercò di nascondere l’imbarazzo, così si voltò e iniziò a spogliarsi. Almeno così non poteva vederla arrossire!
«Ora vado!» esclamò improvvisamente Alexis raccogliendo velocemente le sue cose «Ci vediamo fuori!» e se ne andò lanciando un cenno di saluto con la mano. Maisie la guardò andare via di corsa, poi si buttò sotto la doccia.
 
*
 
Maisie uscì dalle docce ancora pensierosa. Dove era corsa Alexis? Uscì a posare le sue cose nella tenda e poi si avviò verso le altre piazzole. Iniziò a guardarsi intorno, si vedevano i residui della giornata precedente. Era ancora presto e molte tende erano ancora chiuse e occupate, molti dormivano ancora probabilmente. Maisie continuò a guardarsi intorno alla ricerca di Alex, ma di lei neanche l’ombra.
«Ehi Maisie!»
La voce di Connor la fece sobbalzare.
«Scusami! Non volevo spaventarti!» esclamò il ragazzo.
«No, scusami tu. Ero sovrappensiero»
«Uh, ho interrotto qualcosa?» chiese sorridendo. Il bianco dei denti contrastava perfettamente con lo scuro della carnagione. Più volte Maisie si era domandata se nel suo sangue scorresse qualcosa di esotico.
Maisie rise «No, niente di che, stavo cercando Alex»
«Ah, sì... Immagino» Connor sembrava in disappunto «Mi dispiace, non l’ho visto!»
Maisie alzò le spalle «Sarà in giro a lavorare». Si sentiva terribilmente in imbarazzo. Ripensò alle parole di Alexis, sul fatto che adesso che lei era “impegnata” Connor sembrava interessarsi a lei.
«Sai che oggi c’è il concerto degli Hearts?» domandò Connor improvvisamente.
Maisie sorrise, felice che quel momento d’imbarazzo fosse stato spezzato.
«Oh! Si ne avevo sentito parlare, ma non sapevo quando fosse! Tu ci vai?»
«Certo! Sono uno dei miei gruppi preferiti. Tu? Ci vieni?»
Maisie alzò le spalle.
«Credo di si, mi piacerebbe! A che ora è?»
«Alle 21.00. Che dici, ci andiamo insieme? John, Mia e Jody vanno da un’altra parte a sentire non so chi. Mi hanno lasciato solo!» disse ridendo.
Aveva un sorriso dolcissimo agli occhi di Maisie.
«È all’area 3…» iniziò Connor, ma fu interrotto dall’arrivo di Alex.
«Ehilà» disse ridendo.
Maisie arrossì, aveva capito che Alexis rideva perché c’era Connor.
«Che si dice?» chiese Alexis ancora con il sorriso sulle labbra.
«Oh, niente di che» iniziò Connor cercando di impostare la voce «Parlavamo del concerto degli Hearts stasera» concluse guardandosi intorno.
«Ah, si, gli Hearts! Non piacciono anche a te Maisie?» chiese Alexis.
Maisie la guardò sconvolta. Non avevano mai parlato dei loro interessi musicali.
«No?» chiese di nuovo Alexis, alzando un sopracciglio «Mi sembrava che mi avessi detto che ti piacessero».
Finalmente Maisie capì.
«Aaaah!» esclamò «Si, si, certo, molto!» esclamò annuendo fortemente con la testa.
Alexis si trattenne dal ridere. Connor spostava lo sguardo da Maisie e Alexis in continuazione.
«Quindi, ci andate stasera?» chiese nuovamente Alexis. Maisie avrebbe voluto ammazzarla.
Maisie e Connor si guardarono.
«Credo di si» balbettò Maisie.
«Ottimo, ottimo! Ci si vede in giro! Vado a lavorare!» disse Alexis voltando le spalle e allontanandosi.
«C-ciao» balbettò Connor «Sicuro che vada bene? Che per Alex vada bene?»
Maisie alzò le spalle.
«Certo, nessun problema!» sorrise.
Lui le sorrise di rimando «Raggiungiamo gli altri?»
Maisie annuì e s’incamminarono.
 
*
Maisie aveva visto Alexis solo un paio di volte quella giornata. Sembrava evitarla! Quando finalmente avevano avuto un minuto per loro, Maisie aveva cercato di offrirle il suo aiuto, ma lei si era limitata a farle qualche domanda su Connor. Ormai era già ora del concerto e voleva almeno avvisarla. Era stato carino da parte sua aiutarla con il suo compagno di classe, ma allo stesso tempo Maisie non si sentiva a suo agio, era venuta qua per aiutarla e alla fine era Alexis ad aiutare lei.
«Buh!»
Una voce la fece gridare. Si girò di scatto e si ritrovò Alexis che rideva a crepapelle appoggiata a un albero con la macchina fotografica a tracolla.
«Ehi! Mi hai fatto venire un infarto!» alcuni ragazzi le stavano guardando, aveva urlato e adesso si sentiva in imbarazzo.
«Scusami, avevi una faccia così assorta. A che pensavi?» chiese Alexis.
«Ti stavo cercando!»
Alexis alzò un sopracciglio «Mi cercavi? Perché?» chiese incrociando le braccia e appoggiandosi all’albero.
L’attenzione di Maisie fu attirata da un codino rosa che spuntava al polso, nella marea di braccialetti di Alexis. Non le sembrava il suo stile.
«Beh, mi sento in colpa! Avrei dovuto aiutarti in questi giorni e invece sei tu che aiuti me!» finì la frase abbassando il tono.
Alexis sorrise e le fossette tornarono sul suo viso.
«No problem, ho tutto sotto controllo, poi mi hanno raggiunto degli amici dell’accademia, quindi al massimo schiavizzerò loro» disse ridendo «Vai e divertiti. Così quando torneremo diremo che ti ho lasciato perché ero troppo geloso! No?» concluse ridendo.
Maisie rise.
«Grazie» disse poi semplicemente.
Alexis la guardò a lungo e Maisie iniziò a sentire le guance arrossire.
«Prego. Adesso vado» concluse sorridendo.
Maisie le sorrise di rimando e poi si allontanò verso il palco.
 
*
Il concerto era stato fantastico. Maisie si sentiva ancora un po’ stordita dalla baraonda di gente che l’aveva spinta. Connor aveva provato a proteggerla, beccandosi pure qualche gomitata, ma lui l’aveva sempre presa a ridere. Qualche volta, con la scusa della marea di persone che accalcavano il prato, Maisie l’aveva sentito molto, ma molto vicino, ma aveva cercato di non farci caso e di non arrossire.
«Raggiungiamo gli altri? Credo che anche il loro concerto sia finito!»
Connor annuì, ma sembrava un po’ deluso. Iniziarono a camminare verso l’area del ristoro, e, infatti, ritrovarono gli altri a uno degli stand delle birre.
«Ehi!» Mia urlò e sventolò una mano con così tanta enfasi che schizzava birra ovunque «Com’è andato il concerto?»
«Bene!» esclamò Maisie «Il vostro?»
«Una bomba!» urlò Mia ridendo. Doveva aver bevuto molto «Dov’è Alex?» chiese ghignando. Il che non era nulla di buono.
Maisie si aspettava quella domanda.
«Alcuni amici dell’accademia sono qui. Immagino che sia con loro in giro. Se i concerti per oggi sono terminati, ha finito di lavorare»
«Amici? Se sono fighi quanto lui deve presentarceli!» esclamò Jody.
Maisie alzò lo sguardo al cielo. Quelle due non si sarebbero mai arrese. Non vedeva l’ora che quella storia finisse.
«Vado a cercarlo» sbiascicò arrendendosi.
Questo era un altro problema. Come avrebbe fatto se i suoi amici e gli amici di Alexis si fossero incontrati? Di certo Alexis non aveva raccontato ai suoi amici del suo folle piano. Era in panico.
Maisie continuò a cercare Alexis in quel mare di gente. Le sembrava che ci fosse ancora più gente del giorno precedente. Continuò a guardarsi intorno inutilmente, così decise di tornare alla loro tenda.
Camminò velocemente, voleva avvisare Alexis di quella situazione imbarazzante. Magari i loro rispettivi amici non si sarebbero mai incontrati. Magari.
Una volta raggiunta la tenda si fermò di colpo. Dalla tenda stava uscendo una ragazza che Maisie pensava di aver già visto, seguita da Alexis.
«Ehi» disse Alexis fermandosi di colpo quando si accorse di Maisie.
«Ehi» ripeté Maisie. Non sapeva cos’altro dire.
La ragazza continuava a guardarla insistentemente. Finalmente Maisie si ricordò di lei. Era la ragazza che a scuola era in compagnia di Alexis. Maisie la guardò, era bellissima. Aveva gli occhi verdi che s’intonavano perfettamente con il nero corvino dei capelli raccolti in una treccia. Maisie sgranò gli occhi. Una fitta le attraversò il corpo. Ma non sapeva cose le stesse succedendo.
«Ciao!» esclamò la ragazza «Io sono Emma, tu devi essere Maisie!» disse avvicinandosi e porgendo la mano.
Maisie lanciò uno sguardo ad Alexis poi allungò la mano a stringere quella di Emma «Piacere» si limitò a dire. Non riusciva a staccare gli occhi da quella ragazza.
«Emma è una mia compagna di accademia» disse Alexis. Sembrava in imbarazzo.
Emma sorrise giocando con la punta della sua lunga treccia. Una treccia chiusa con un codino rosa.
«Ah. Studi anche tu fotografia?» chiese Maisie tanto per dire qualcosa. Continuava a fissare quel codino.
Lei sorrise. I suoi denti erano perfetti e bianchissimi, in un bellissimo contrasto con il rosso delle labbra.
«Oh, no. Io studio moda. Abbiamo solo un corso in comune con Fotografia»
«Già» aggiunse Alexis guardandosi intorno «Gli altri dove sono?»
«In giro a bere. Mi dispiace avervi interrotto, ero venuta a prendere una felpa» inventò al momento. Non voleva dire di essere venuta a cercare lei.
Alex non le sembrava a suo agio, quindi voleva andarsene il più velocemente da lì.
«Oh! Ma non preoccuparti!» esclamò Emma.
Alex la fulminò con uno sguardo.
«Stavamo parlando di un progetto per l’accademia» disse semplicemente Alex.
«Immagino che sia interessante» disse Maisie.
Emma guardò in direzione di Alexis «Molto. Devo preparare un book fotografico con dei vestiti creati da me e Alex si occuperà delle foto!» Emma sembrava confusa, ma entusiasta di parlare del progetto. A Maisie, invece, non interessava per niente. Voleva solo andarsene e cacciare quella strana sensazione dal suo corpo.
Maisie si sforzò di sorriderle. Quella ragazza era troppo perfetta. Si sentiva a disagio. Entrò in tenda e acchiappò la prima felpa che trovò e uscì velocemente.
«Io vado, raggiungo gli altri» disse.
«Ok, ci vediamo in giro» Alexis la guardò, ma Maisie evitò il suo sguardo.
«Ok. Ciao Emma, è stato un piacere» Maisie si voltò senza neanche aspettare una risposta e se ne andò a grandi passi con la felpa tra le braccia.

 
Ciao a tutt*!
Ecco il quinto capitolo! Ogni volta che devo pubblicare mi emoziono! Spero che la storia continui a piacervi!!!
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito, preferito, ricordato e seguito! Mi rendete felice!!!
Fortunatamente sto andando molto avanti con la storia, quindi non avrò ritardi con le pubblicazioni!
Adesso vi lascio al solito spoiler! 
Grazie ancora!

 

- E con Connor? - domandò Alexis - Novità? -
Maisie cercò di non arrossire.
- Niente di che - disse imbarazzata - Forse al concerto ci ha provato un po’, tutto qui, era più vicino del dovuto - sentiva che stava arrossendo - Ma credo fosse terrorizzato che tu saltassi fuori in qualsiasi momento -
Alexis rise.
- E gli hai dato corda? - chiese voltandosi.
- In che senso? -
- Quando si… avvicinava… tu ci stavi? - chiese Alexis evitando il suo sguardo.

  
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