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Autore: Jules_Weasley    13/09/2015    7 recensioni
Siamo nel Post Seconda Guerra Magica, qualche anno dopo la caduta di Voldemort: Hermione, tornata da un viaggio di qualche mese, bussa al negozio del vecchio Ollivander, con una richiesta molto strana. La sua vita non è come la vorrebbe e la guerra le ha fatto realizzare che ha una sola possibilità di essere felice, e non la vuole sprecare facendo quello che è opportuno o che ci si aspetta da lei. Ora, di nuovo in Inghilterra, decide di virare la rotta ed imparare a creare qualcosa con le proprie mani le farà riscoprire le piccole grandi gioie dell'esistenza. In tutto ciò dovrà anche fare i conti con una vita sentimentale... movimentata. Che fine ha fatto Ron? E quale sarà il ruolo di Fred nella sua vita? E quale sarà quello di Malfoy? Questa storia sarà una Fremione o una Dramione? O semplicemente la storia di una ragazza che cerca il suo posto nel mondo? Queste sono le domande, la risposta è la storia...
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger, Olivander | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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CAPITOLO SETTE – Casa Lovegood



Hermione guardò Fred scomparire dal salotto di casa loro – perché quella casa ormai la sentiva anche un pochino sua.

Non lo era, certo, ma non poteva evitare di sentirsi protetta e al sicuro, lì dentro. E come si chiama il luogo in cui ci sentiamo protetti e sicuri, se non casa? Lei non avrebbe saputo definirla altrimenti – e di solito non era il tipo di persona a cui mancano i termini per esprimere un concetto.

Pensò a Frederick in quell'ambiente accogliente che era la Tana, con un allegro fuoco sempre scoppiettante e l'orologio che segnava le posizioni dei componenti della famiglia. Sorrise involontariamente, ricordando il tempo che aveva trascorso là. Stranamente, Ron era l'ultimo dei suoi pensieri (il che era bizzarro, considerato che era con lui che aveva passato quei giorni dalla famiglia Weasley).

Eppure, anzichè quella del proprio ex, l'unica immagine che le veniva alla mente era quella di Fred – tutte le volte che aveva lanciato Caccabombe in giro per casa, o che l'aveva presa in giro, o che le aveva nascosto i libri di Aritmanzia.

Era stata invitata da Molly via Gufo, ma non aveva ritenuto opportuno presentarsi. Oltretutto, quello era il giorno in cui Fred avrebbe annunciato il loro coinquilinato – come erano soliti chiamarlo nel tentativo di evitare la parola 'convivenza', che assumeva tutto un altro significato nelle menti di entrambi.

In un momento simile si sarebbe sentita di troppo: dovevano essere liberi di discutere senza la sua presenza. In fondo, lei non era più parte della famiglia.

Poteva quasi vederli, seduti al tavolo con la tovaglia fresca di bucato, le stoviglie pulite in attesa di essere riempite e i bicchieri del servizio buono. Chissà com'erano cresciuti Teddy e Victoire in quei sette mesi...

Si costrinse a smetterla di rimuginare su quelle immagini deprimenti e si alzò per andarsi a lavare e vestire.

Un impegno l'aveva preso sul serio, ma era solo per le tre di quel pomeriggio; e decise che, tanto per cambiare, avrebbe ingannato il tempo leggendo qualcosa.





Alle tre in punto, Hermione si Materializzò fuori dalla porta di una casetta allegra e dall'aria strampalata. Aveva forma simile a quella di un torrione ed era stata ricostruita, benché Hermione ricordasse fin troppo bene il giorno in cui l'aveva scorta per la prima volta. Lo stesso giorno in cui era esplosa, a dirla tutta.

Realizzò di trovarsi a un tiro di schioppo da Fred... cioè dalla Tana, si corresse mentalmente. Era appena oltre la collina dove abitavano i Weasley.

Aveva approfittato di quella domenica pomeriggio per far visita ad un'amica che non aveva ancora rivisto.Picchiò forte sull'uscio temendo che, stralunati com'erano, i padroni di casa non la udissero.

Una ragazza con un sorrisone e l'aria trasognata aprì la porta. I capelli biondi in disordine scendevano fino a metà della schiena, e apparivano simili alla criniera di un leone – ma Hermione di pettinature non poteva proprio parlare.

"Luna!" la salutò abbracciandola calorosamente. Luna Lovegood la accolse in casa senza smettere di sorriderle.

Un uomo dai capelli di un biondo sporco, piccolo e vestito in maniera alquanto stravagante – con un completo verde acido dalla foggia inusuale persino per un mago – si fece incontrò all'ospite e le tese la mano. Hermione la strinse cordialmente

"Salve, signor Lovegood!"

Il padre di Luna la fece accomodare su una poltrona e le chiese qualche informazione per poi lanciarsi nella descrizione minuziosa di animaletti strambi che, secondo lui, avevano sede alcuni in Francia e altri in Bulgaria (ed Hermione rimpianse di avergli rivelato i luoghi in cui si era recata).

A seguire, tenne una specie di conferenza sui ricciocorni schiattosi, dei quali ancora stava cercando, dopo anni, di dimostrare l'esistenza.

"Vuoi del tè?" chiese Luna allegra quando il padre fu uscito in giardino.

Hermione annuì, guardandolo dalla finestra piuttosto incuriosita: annaffiava le piante e le intratteneva con quello che aveva tutta l'aria di essere... un balletto?

"Stai fissando mio padre, vero?" era una domanda retorica, senza traccia di irritazione. Hermione distolse lo sguardo dal signor Lovegood e lo rivolse a Luna, capendo che le era mancata. Le erano mancati tutti i suoi amici, in quei mesi.

Le sopracciglia aggrottate in un'espressione di eterno stupore, l'aria spaesata e quella disarmante sincerità in ogni affermazione: quella era decisamente Luna.

"Cercavo di capire cosa stesse facendo" rispose sinceramente, ma senza tono di dileggio nella voce. Erano passati i tempi in cui cercava di far capire a Luna che le idee che suo padre riportava sul Cavillo erano del tutto strampalate e prive di fondamento.

"Oh" replicò la ragazza, trafficando con il bollitore. "Si prende cura delle Prugne Dirigibili*, ovviamente" spiegò con naturalezza. "So che può risultare bizzarro, ma loro" e lo disse come se si trattasse di persone, "hanno bisogno di svago, per maturare".

"Capisco". Annuì, fingendo di comprendere realmente il senso di inscenare un balletto davanti a delle Prugne.

In realtà no, non capiva. Ma del resto l'esperta era Luna: era diventata una naturalista di discreta fama, in quegli anni.

La padrona di casa verso altro tè nelle tazze e servì dei biscotti secchi, delle brioches di zucca e mise sul tavolo dei Calderotti.

"Ehm" borbottò Hermione, vedendo che Luna non accennava a parlare. "Come va con..." cercò disperatamente di ricordarsi il nome del ragazzo, "...Rolf?".

Luna si illuminò, ed Hermione tirò un sospiro di sollievo: evidentemente era quello il nome. Rolf Scamander era il ragazzo con cui Luna aveva appena iniziato a frequentarsi quando Hermione si era praticamente data alla macchia.

"Buffo che tu me lo chieda" fece un sorriso. "Ne parlavo ieri con Neville; ci siamo conosciuti grazie a lui, lo sai?". Hermione annuì, e le venne in mente che da quando era tornata non aveva ancora contattato Neville – era un'amica davvero orribile!

"Ci siamo conosciuti ad un seminario di Erbologia a cui ero andata con Neville" narrò, nonostante Hermione già ne fosse a conoscenza.

"Ginny dice che secondo lei siete la coppia perfetta" commentò.

"Suppongo di sì" confermò senza remore. "Lui è un Magizoologo; abbiamo le stesse passioni" aggiunse con una punta di orgoglio.

Hermione le sorrise, estremamente felice per lei. Era scontato che fosse un Magizoologo, essendo un discendente del famoso Newt Scamander, l'autore di Gli animali fantastici: dove trovarli.

Ad Hogwarts quel libro era stato la Bibbia di Hermione per quanto riguardava Cura Delle Creature Magiche, perlomeno finché Hagrid non aveva iniziato a fare incroci strani (tipo gli Schiopodi Sparacoda).

"Neville come se la passa?" chiese poi.

Per Luna, Neville era il corrispettivo di ciò che Harry era per Hermione, perciò era chiederle informazioni su di lui.

A quella domanda, l'espressione distesa e sognante della ragazza si accigliò lievemente ed Hermione si sentì in colpa ancora prima che parlasse.

"Dovresti chiederlo a lui" disse in tono di rimprovero. Non l'aveva detto con rabbia, ma proprio per questo si sentì ancora peggio. Farsi rimproverare da Luna non era decisamente tra le massime aspirazioni di Hermione.

"Sei sparita per mesi, spedendo lettere solo ad Harry. Ora torni e ti comporti come se niente fosse, quando entrambe sappiamo che non te ne sei andata a spasso per l'Europa in vacanza" il tono continuava a non essere risentito, ma lievemente deluso. "Credevo fossimo amiche".

A questa uscita Hermione, fino ad allora rimasta silente, dovette per forza controbattere.

"Io sono amica tua, Luna!*" protestò dolcemente.

Erano diverse, su questo non c'era dubbio, ma Hermione le voleva bene. Dopo tutto quello che aveva passato insieme agli amici – la guerra e tutto il resto – non poteva essere altrimenti. Probabilmente il loro rapporto era cambiato dal giorno dello scontro all'Ufficio Misteri, al quinto anno. Poi la Seconda Guerra Magica, e tutto quello che lei, Neville e Ginny avevano fatto a Hogwarts per tenere in vita l'ES*. Inoltre, Luna le era stata vicina dopo la fine della storia con Ron e il loro rapporto si era solidificato di più. E lei che faceva? Partiva e se ne stava per conto suo senza neanche mandare una cartolina.

"Ero certa che Harry vi avrebbe dato notizie..." si giustificò debolmente.

"Non è la stessa cosa, Hermione" aveva colto nel segno.

"Io..."

"E ora vieni qui e mi parli di Prugne Dirigibili – come se non sapessi che non sei minimamente interessata – anzichè raccontarmi qualcosa degli ultimi mesi. Non dico tutto, ma almeno una mezza verità" aggiunse, ed Hermione pensò che per quanto Luna potesse sembrare tocca a prima vista, alle volte era terribilmente perspicace e dolorosamente sincera.

"Oh, va bene" borbottò infine. "Non ero in vacanza come ho detto a tuo padre prima; volevo cambiare aria: avevo inziato ad essere insopportabile con tutti. Volevo stare da sola, ritrovarmi e capire cosa fare di me stessa" disse frettolosamente, come per liberarsi di un fardello.

Luna restava in silenzio, evidentemente aspettando qualche altra dichiarazione. La guardava distrattamente: sembrava quasi che il discorso non fosse rivolto a lei.

"Era dalla fine della guerra che volevo farlo" continuò, "ma rimandavo".

"E hai scoperto qualcosa in più su di te?".

"Non molto" e si mordicchiò un labbro. "Ma ho capito che il senso di soffocamento che sentivo dipende da me, non da ciò che mi circonda. L'inghilterra è casa mia, questo ora lo so: non c'è altro posto in cui voglio vivere". Luna le sorrise e la guardò comprensiva.

"E' già un passo avanti, no?" pigolò incoraggiante. Hermione le sorrise di rimando, annuendo. In effetti, più passavano i giorni, e più era convinta di aver fatto bene a tornare – ancora una volta, senza seguire un filo logico, il suo cervello le pose il volto di Fred Weasley davanti agli occhi.

"Luna mi ha detto che hai lasciato il lavoro al Ministero" osservò uno Xenophilius Lovegood piuttosto scarmigliato, rientrando in casa. Stringeva un baccello di Pugnacio* nella mano sanguinante, ma non sembrava esserne consapevole.

"E-ehm" balbettò lei, "s-sta sanguinando, signor Lovegood!" lo informò. Egli si guardò la mano e sembrò accorgersene solo in quel momento.

"Oh, non importa" si strinse nelle spalle. Poi si mise a trafficare con il baccello, totalmente incurante del sangue che colava.

"Ti interessa un lavoretto?" le chiese. Hermione guardò prima lui, girato di spalle, e poi Luna, senza comprendere.

"Papà, forse dovresti spiegarti meglio" disse Luna placidamente.

"Certo, certo!" farfugliò girandosi a guardarla. "Un mio amico editore vuole ristampare Le Fiabe Di Beda Il Bardo*; e gli serve una nuova traduzione" spiegò con calma. "Luna dice che sei niente male in Rune Antiche, e ho pensato di fargli il tuo nome" chiarì. "E' solo una traduzione, ma l'editore paga abbastanza bene".

Ad Hermione brillavano gli occhi per l'entusiasmo: adorava tradurre le Antiche Rune, e da molto tempo non ne aveva più occasione.

"Non so cosa dire..."

"Di' sì, naturalmente" suggerì Luna.

"Certo" confermò Hermione. "Grazie per aver pensato a me".

Era stupita, dal momento che non era mai stata troppo simpatica al padre di Luna – avevano divergenze di vedute su Ricciocorni Schiattosi e quant'altro. Xenophilius non apprezzava la sua chiusura mentale; la riteveva una ragazza limitata. Ma in fondo, a parte tentare di dare lei, Harry e Ron in pasto ai Mangiamorte*, era sempre stato gentile.

Bisogna anche specificare che Voldemort aveva preso in ostaggio Luna, l'unica gioia della sua vita, e la cosa poteva considerarsi un'attenuante.

Improvvisamente, Luna scosse la testa e si battè una mano sulla fronte.

"Che c'è?" chiese Hermione allarmata.

"Mi sono dimenticata che tra dieci minuti ho appuntamento con Rolf" disse in tono di scuse.

"Non importa" la tranquillizzò. "Possiamo continuare un'altra volta la nostra chiacchierata".

"Non sparirai di nuovo, vero?" chiese Luna, aggrottando le sopracciglia.

Hermione scosse la testa in segno di diniego e si voltò a fare un cenno di saluto al padre della ragazza, di nuovo assorto a contemplare il baccello di Pugnacio. Uscì da casa Lovegood sorridendo: in fin dei conti era stato un bel pomeriggio.

Aveva rivisto Luna, aveva chiarito con lei, e aveva anche ottenuto un lavoro grazie a Xenophilius Lovegood. Guardò di nuovo oltre la collina, chiedendosi cosa stessero facendo i Weasley.

Si Materializzò nell'appartamento, sperando di trovare Fred a casa, ma lui non c'era. Evidentemente era ancora alla Tana con gli altri. Peccato... avrebbe voluto raccontargli della traduzione, farsi prendere un po' in giro per essere sempre la solita So-Tutto-Io, e magari fingere di offendersi. L'appartamento in Diagon Alley le sembrava incredibilmente grande, senza qualcun altro – senza Fred.

Mangiò qualcosa per cena e andò dritta a letto, con un certo senso di vuoto a permearle lo stomaco – e non era mancanza di nutrimento.

Ad Hermione embrava strano anche solo da pensare, ma andare a dormire senza la buonanotte di Frederick Weasley non era la stessa cosa, ormai.





NOTE AL CAPITOLO*

1) Le Prugne Dirigibili sono fuori dalla casa dei Lovegood sia nel libro che nel fill, con il cartello che vieta di toccarle. Ho immaginato che per accudirle Lovegood facesse una delle sue cose strane, e mi è venuto in mente il fatto del balletto.

2) Pugnacio è una pianta che appare nel sesto libro e abbastanza pericolosa da maneggiare perché tenta di ingurgitarti una mano se sei interessato a estrarne il baccello.

3) Le Fiabe di Beda il Bardo nell'edizione del 2008 sono nella traduzione di Hermione Granger (o così c'è scritto sulla copertina delle mie). È ovvio che Hermione Granger non esiste, ma lasciamo stare. Ho pensato fosse il caso di far capire che Hermione è comunque sempre una gran secchiona amante dei libri.

4) La frase è la copia di quella che Harry dice a Luna all'inizio del sesto film. Luna prima dell'ES non aveva mai avuto amici, in quanto bollata da tutti come Lunatica (non so perché visto che secondo me è adorabile).

5) L' ES era – per chi non ricordi – l'Esercito di Silente che Harry aveva formato nel quinto libro per addestrare i ragazzi a combattere le Arti Oscure in maniera pratica (dato che la Umbridge non permetteva l'uso delle bacchette e Voldemort era appena risorto).

6) Nel settimo libro il padre di Luna tenta di 'vendere' il Golden Trio per ottenere in cambio il rilascio della figlia, prigioniera al Malfoy Manor.



ANGOLO AUTRICE


Salve gente!

Come avevo detto, nel capitolo compaiono due vecchi personaggi, ovvero Luna e suo padre. Ribadisco che mi sembra realistico che dopo mesi e mesi di distanza Hermione si degni almeno di andare a trovare i suoi amici (non può frequentare solo Ginny, Harry e Fred). Già le note sono sei, evito di rompere le scatole. A tutti i fan di Ollivander: nel prossimo capitolo lo ritroverete, tranquilli. Intanto mi serviva un po' di ristabilire i legami vecchi e di creare quelli nuovi (che è lo stesso motivo per cui Draco dovrà aspettare un altro po'). Vi prego, lasciatemi un commentino :D Prometto che aggiornerò presto, perché so che per ora i capitoli sono corti. Alla prossima!

Baci :*

Jules







  
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