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Autore: tsubasa_rukia3    14/09/2015    0 recensioni
Dal testo: " Ancora non credeva a quello che aveva fatto, si massaggiò la testa esausta mentre Michel canticchiava contento all’esito positivo della loro strategia con gioia. Ho appena aiutato un Drago ad evadere dalla prigione! Se il Capo Villaggio lo scopre sono morta! Verrò esiliata, questo è sicuro! Aprì la bocca in un urlo di disperazione silenzioso, serrando la testa con le sue mani, rivolta al cielo. Ormai senza speranza si rivolse al suo nuovo padrone, < < Sapete dove ci troviamo? > >.
Mik si fermo di colpo e si girò un’espressione sicura.
< < Ovvio che no > > rispose con felicità.
Aiutatemiiiiiiiiiiiiii! Gridò disperata con la mente."
Avvertimento: il primo titolo della storia era: "I love my Dragon"
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Quando Dora si svegliò, volle immediamente morire per la repulsione che provava verso se stessa, il ricordo di quando era quasi esamine fu insopportabile per il suo orgoglio.
«Buongiorno, bocciolo di sole», canticchiò il generale. Le parve di sentire un filo di accidia.
«Buon giorno, raggio di luna», rispose inviperita, ma il tono fu leggermente smorzato dalla voce roca.
«Vedo che ti stai riprendendo», commentò falsamente contento.
«Beh, non posso certo rimanere ad occupare il vostro letto per l'eternità», controbatté con finto tono preoccupato.
«Sai, dovresti dimostrare la gratitudine in una maniera un po' meno contorta».
«E voi, mio caro sposo, dovete imparare ad essere più sincero con la vostra futura moglie», replicò con tono secco.
«Oh, allora non vi dispiacerà avere dei rapporti coniugali prima del tenpo», la stuzzicò.
«La cosa mi è totalmente indifferente», aggiunse con una scrollata di spalle.
«Oh, questo lo vedremo a tempo debito. Ciò che mi preme sapere ora è il motivo del vostro crollo.».
«Dovremmo evitare di parlare di argomenti sgradevoli...», propose con tono stanco.
«Non esistono argomenti sgradevoli», tagliò corto.
«Come volete», sospirò stancamente e prese un profondo respiro prima di parlare, «Quando prima di arrivare in Accademia, quasi un mese fa, quando ho incontrato quella strana ragazza.. Si è velocizzato un meccanismo che avevo già nel mio corpo. Praticamente, il mio corpo non ha più energie. Non riesco a trarre nutrimento dal cibo e nemmeno dalle piante. Ditemi, sapete di cosa è fatta l'aria? Ve lo dico io: di vita. Lo spirito, quella forza che usate per trasformarvi e che persino gli umani usano per gli incantesimi, viene metabolizzato dal nostro organismo dopo aver assorbito il respiro, così lo chiamano alcuni e in verità a molti nomi. Il mio corpo ha dei livelli troppo bassi di spirito, pertanto, automaticamente continua a immagazzinarne. Ma non si ferma, nemmeno quando è saturo e questo provoca danni. Secondo, Amira, se continuo in questo modo.... resisterò si e no altri dieci anni.», finì laconica, disinteressata della propria sorte.
«Chi è Amira?», domandò curioso.
«Mio caro, un segreto per un segreto», commentò criptica lasciando però intendere che per lei la conversazione era terminata.
Baltazar sospirò rassegnato e si decise a consegnarle l'involucro di tessuto che aveva trovato nella sua stanza.
«Questa sera dovete partecipare al ballo di inizio Accademia... Che tu lo voglia o meno, che tu sia in forze o meno. Ci vedremo lì, anche i generali sono costretti ad andarci....», sospirò stanco ricordandosi con ribrezzo che era stato lui per primo ad organizzare quel fastidioso evento.
Lasciò le proprie stanze mentre Dora, molto lentamente, apriva il tessuto a lei famigliare.
Dentro di esso una veste ricoperta di brillantini celesti giocava con le luci forti che venivano dall'unica finestra.
Una tunica color carne era circondata da disegni zaffiri che rappresentavano le onde dell'acqua, su di esse presenziavano le piccole pietre luminose, in vita, del tessuto celestino si diramava con tantissime strice volteggiando al minimo spostamento.
La memoria di Dora andò lontana da quella stanza e dal tempo in cui si trovò. 
E ben presto si apprestò a rivivere il suo primo anno nel regno dei Draghi.

~~~~~~~~~~~~~
N.d.a.:Prima di leggere da qui in avanti, ci consiglio di rileggervi i capitoli "La Concubina" e "Dora", per entrare meglio nello stato emotivo della nostra protagonista.

Il castello non era altro che un puntino dietro le loro schiene, mentre la sabbia le solleticava i piedi nudi. Finalmente poteva essere libera.
Col castello si lasciò dietro le morti indesiderate, le colpe da dimenticare, gli intrighi da accantonare e i misteri irrisolti che non voleva guardare.
L'alba lasciò il posto alla mattina e in poco tempo, il terreno che i suoi piedi divoravano diventò rovente.
La salamandra, alle sue spalle, continuò a sibillare indifferente del carico e della pazza giovane che superava il suo passo.
Quando il sole arrivò allo zenit, la piccola compagnia si trovò davanti alla cittadella imperiale.
Dora fu stupefatta e intimorita da quel caotico confuso di case, sembrò che qualcuno si fosse divertito a buttare alla rinfusa dei scatoloni e la gente avesse deciso di abitarli. Le vie strette e tortuose offrivano un temporaneo riparo dalla calugna del sole, pertanto alcuni mercanti ne aproffittarono per fare economia e sperando in qualche acquisto, sebbene a quell'ora le vie iniziassero a svuotarsi.
Dora guardò tutto con la meraviglia di un bambino, perfino i ratti le sembrarono interessanti: al posto del pelo possedevo squame bronzee irregolari e gli occhi cerulei mostrarono furbizia vivace, mentre la coda si arricciava per decidere che direzione prendere.
Ancora di più, l'attenzione fu verso i comuni passanti, perfino le loro espressioni annoiate e sofferenti parvero interessanti.
Notò il loro vestiario essere molto simile a quello della servitù a palazzo, con un'unica differenza: essi portavano una specie di lenzuolo colorato arrotolato sulle loro teste che si espandeva a coprire anche la schiena e le spalle.
Mentre Dora guardava tutto a bocca aperta sotto il mantello, la salamandra, ignorando il suo carico, si diresse verso una direzione agli altri sconosciuta.
Ob, la piccola volpe del deserto, mordicchiò con insistenza il bordo del mantello per ridestare la sua giovane padrona che era tutta intenta ad osservare i chilometri infiniti, che si legavano da finestra a finestra, di biancheria messa ad asciugare dimendicandosi così della loro prima meta. Solo l'animale da soma sembrò conoscere dove si trovasse il loro luogo d'arrivo.
Dora prese Ob e frettolosamente si mise dietro alla coppia di femmine, sotto lo sguardo irritato dei passanti per l'ingombrante creatura.
Claire parve annoiata e disinteressata a tutto ciò che la circondava, mentre Mora, silenziosamente, osservò tutto con una grande eccitazione.
Molti mercanti si avvicinarono offrendo affari, a loro detta, imperdibili, ma Dora era in grado di capire si e no tre parole. Rabuiandosi della sua incapacità a recepire più informazioni si sfogò coccolando il piccolo animale, sebbene il suo reale peso non si fu tramutato come l'aspetto.
Ben presto le viuzze si allargarono e allo stesso tempo si svuotarono.
Ad un certo punto, una piccola folla si trovò ammassata in mezzo ad un piccolo incrocio.
La folla, circondava un piccolo palcoscenico dove una draconiana, vestita di brillanti e tessuto vivace altellava in mezzo a dei cerchi infuocati.
Dora non lo seppe, ma quella fu la prima volta in cui vide una delle persone a lei più care: Belle.

Angolo autrice:
L'avevo detto che mettevo più suspance e meno mistero u.u
Chiedo perdonoma al momento ho il blocco dello scrittore e mi sa che prenderò una pausa da wattpad (come scrittrice) tesori mieinon potrei stare senza un bell libro da leggere *.*/
Non uccidetemi e buone vacanze ♥

P.s.: Come ben sapete sono più attiva su wattpad che su efp .-. Ma riprenderò i contatti anche su questo sito u.u Insomma, non sono stata brava lo ammetto e spero ancora che siate interessati a questa storia, non odiatemi T^T 
Baci da una colpevole Tsubasa Rukia, alias Volutta

 
  
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