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Autore: Ice_DP    14/09/2015    2 recensioni
.1 - Cucina - “Ma ti rendi conto di quanto questo posto faccia schifo?!”
Sanji era sull'orlo di una crisi di nervi, vedendo il suo santuario ridotto in quelle condizioni.
.2 - Spada - “Non ti fidi di me?” chiese, cercando di celare il suo misfatto.
“No”
“Fottiti”
.3 - Palestra - “Devi capire che questa casa non è un albergo, non puoi tornare all'ora che ti pare!”
Il verde rimase un attimo interdetto. Mica era in ritardo, quella sera.
.4 - Saké - “Marimo, stavolta mi hai fatto davvero incazzare!” sbraitava, facendo ondeggiare le buste bianche stracolme, che minacciavano di strapparsi da un momento all'altro.
.5 - Sigaretta - “La vuoi piantare di fare l'idiota o vuoi che ci pensi io?” gli si era rivolto minaccioso, ma Sanji sapeva benissimo che quella era più una provocazione che una vera e propria minaccia.
*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*

ANGOLO DELLA DEMENZA

Buongiorno gente! Anche io mi sono lanciata in questa avventura, e devo dire che mi sono davvero divertita un sacco a scrivere queste cinque flashfics con questi due come protagonisti. Sono anche loro i miei beniamini, e sicuramente mi fanno morire dal ridere, quando sono insieme e si insultano. Soprattutto quando si insultano!
Non ho molto da dire su questo capitolo, anche perché a mio parere è piuttosto semplice e senza complicanze. Spero che possiate aver gradito! 
Ci vediamo al prossimo capitolo, e grazie a chi è arrivato fino a qui! :)
Peace & Love!




d

Parola: Cucina



La sporcizia non è mai piaciuta a nessuno, ecco perché esistono gli spazzini


Ma ti rendi conto di quanto questo posto faccia schifo?!”
Sanji era sull'orlo di una crisi di nervi, vedendo il suo santuario ridotto in quelle condizioni. Aveva lasciato Zoro mezza giornata da solo; mezza. Non era un'eternità, e le persone normali non avrebbero combinato nulla di così catastrofico come aveva appena fatto lui.
Era incredibile. Indecente, a dirla tutta.

Guarda che casino, ma cosa ti passa in quella testaccia verde, eh?” masticava insulti tra i denti, Sanji, per non sputarli fuori come dardi velenosi.
Zoro sbuffò, per nulla infastidito né scalfito da quelle parole di rimprovero.
C'erano pezzi di cibo sparsi dappertutto, bocconi bruciati di un qualcosa non molto bene identificato, macchie sui fornelli e sugli sportelli, attrezzi e posate ovunque, pentole incrostate.
Insomma, un vero macello.

Ti è tanto difficile capire che se hai le mani sporche non ti devi appoggiare ai mobili, razza di idiota?”
Il cuoco guardava tutto quel casino con le lacrime agli occhi, stando quasi per scoppiare a piangere; gli feriva davvero l'anima uno spettacolo simile.

Ma cosa hai cercato di cucinare, si può sapere?” non se ne capacitava proprio. D'accordo non essere capaci nell'armeggiare ai fornelli, ma lui raggiungeva davvero livelli indicibili.
Il verde fece spallucce.

Il bollito...o almeno credo” fu la sua catatonica risposta, che non fece altro che far arrabbiare ancora di più Sanji, il quale non potendosi trattenere oltre, iniziò a sbraitare persino in aramaico.
Zoro continuava a non far caso a tutti quegli insulti, riuscendo però a cogliere parole come cretino, imbecille, totalmente incapace di sopravvivere da solo, guardando da un'altra parte con fare noncurante.

Mi stai ascoltando!?” uno stridio più acuto e fastidioso degli altri giunse alle sue orecchie.
Certo, idiota”
Cosa ho detto, allora?” sbuffò Sanji all'esasperazione, portandosi le mani ai fianchi con fare da casalinga molto infuriata.
Zoro non sapeva nemmeno di che argomento stessero parlando, e rimase in silenzio, pensando che potesse essere la soluzione migliore. Mai cosa fu più sbagliata.

Quindi?” picchiettò il piede per terra nervosamente, il biondo, accigliato più che mai.
La zazzera capì che da quella situazione non sarebbe mai uscito. Passò ai fatti, cosa che gli riusciva decisamente molto meglio.
Attirò il cuoco a sé, posandogli un casto bacio sulle labbra, mettendo fine a quelle urla isteriche.
Sanji, a malincuore ma nemmeno troppo, ricambiò il bacio.

Non basterà questo, sappi che dopo dovrai pulire tutto quanto” gli disse sulle labbra, strappandogli un sorriso che venne soffocato da un secondo bacio.
Effettivamente poche ore dopo Zoro, armato di scopa e paletta e vestito di tutto punto da perfetto spazzino, era intento a riparare i danni che aveva combinato quella mattina. Sanji, in un angolo, ridacchiava sommessamente, con fare diabolico.

Io l'avevo avvertito”.

   
 
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