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Autore: StClaire    15/09/2015    5 recensioni
Maisie è la classica ragazza di diciassette anni. La sua vita si divide tra scuola e amiche, compiti e feste, famiglia e compagni e il ragazzo dei suoi sogni. La sua vita scorre tranquilla come al solito fino a che non le viene imposto di lasciare la sua camera per ospitare la prima figlia del compagno della madre, che ha le fattezze di un bellissimo ragazzo. Maisie, dopo una bugia di troppo, si ritroverà a chiedere ad Alexis "Alex" di tenerle il gioco e farle da fidanzato.
Da quel momento, tra disguidi, baci e ambigue relazioni, inizia per Maisie un'avventura che le scombussolerà più di quanto lei avrebbe mai potuto sospettare.
Dal testo:
«Devo chiederti scusa!», urlò Maisie improvvisamente.
Lei si girò «Scusa per cosa?», chiese Alexis curiosa, fermandosi sul vialetto di casa.
«Anch’io quando ci siamo scontrate all’aeroporto ti ho scambiato per un ragazzo!» disse Maisie tutto in un fiato.
«L’avevo capito», sorrise, e le fossette spuntarono insieme al sorriso, «Beh, almeno ti piacevo?»
La domanda spiazzò Maisie, ma la risposta usci da sola.
«Si!», forse lo disse con troppo entusiasmo, perché lei rise.
«Questo è l’importante», disse avviandosi verso casa.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 6

- 3rd Day -

*

 

Quel giorno Maisie si svegliò di botto, ansimando. Sentiva il proprio corpo in fiamme. Aveva fatto un sogno, ma non un sogno qualsiasi. Aveva sognato Alexis e su questo non c’era niente da ridire. Ma il sogno che aveva fatto lei era osceno! Il suo subconscio le giocava brutti scherzi, davvero di cattivo gusto. Non le era mai capitata una cosa del genere, e la cosa l’aveva sconvolta davvero tanto.
Fortunatamente, come ogni mattina, Alexis non era in tenda. In realtà Maisie non era neanche sicura che fosse ritornata quella notte. Magari era andata a dormire altrove, con i suoi amici, o con quell’ Emma. Aveva un’espressione sorpresa quando le aveva incontrate alla tenda. Come se volesse nascondere qualcosa. Che avessero una relazione, o qualcosa? Alexis le era sembrata troppo poco a suo agio l’altro giorno. L’idea le procurava un certo fastidio...
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della zip della tenda che si alzava.
«Ehi, buongiorno» esclamò Alexis entrando in tenda.
«B-buongiorno…» borbottò Maisie cercando di non arrossire. Il ricordo di quel sogno era ancora così vivido.
«Hai bevuto ieri sera?» domando Alexis all’improvviso, mentre le passava un caffè.
Maisie sussurrò un grazie, mettendosi a sedere composta. Si sentiva un po’ in imbarazzo. Indossava solo una maglia sopra un paio di slip neri e questa cosa non l’aiutava di certo a dimenticare ciò che aveva sognato.
«Un po’» ammise infine. Sì che aveva bevuto. Si era sentita talmente arrabbiata ieri che si era sfogata sulla birra, accompagnata ovviamente dai suoi amici. Forse era colpa dell’alcool, se aveva vagato tanto con la testa. Il suo io interiore doveva essere ubriaco.
Alexis rise.
«Da cosa si capisce?» chiese Maisie dopo un lungò sorso di caffè.
«Mmmmh… sia dal fatto che sono le 12.00 e adesso ti sei svegliata, come penso i tuoi amici, poiché non li ho visti, e sia dal fatto che stanotte sono entrata per dormire, sono inciampata, ti sono caduta addosso e tu per tutta risposta mi hai detto “Non voglio andare a scuola mamma…”» concluse scoppiando a ridere.
Maisie sputò metà del suo caffè «Dimmi che non è vero!» urlò mettendosi le mani in faccia. Si sentiva terribilmente in imbarazzo.
«Oh, invece è verissimo!» esclamò continuando a ridere Alexis.
Maisie si unì alla sua risata «Hai detto che sono le 12.00? È tardissimo!» esclamò.
Alexis alzò le spalle.
«Tanto oggi è l’ultimo giorno, finalmente! Non ce la faccio più» disse stendendosi e iniziando a trafficare con il cellulare.
Maisie continuò a bere il suo caffè.
«Mia e Jody volevano conoscere i tuoi amici» buttò lì «Hanno detto che se sono fighi come te glieli devi presentare.»
Alexis scoppiò a ridere.
«Beh, una di loro è Emma, ma non credo che loro siano interessate alle donne» iniziò Alexis continuando a scrivere qualcosa al cellulare. Maisie al solo sentire pronunciare quel nome si snervò «Uno è gay, Logan, quindi salta, forse Mark potrebbe soddisfare le loro esigenze. Ma poi che fanno, se lo passano?»
Maisie sorrise.
«No, Jody prende Mark e Mia si concentra su di te, no?»
«Ah giusto! Mi ero dimenticata della mia spasimante!» disse ridendo e posando il cellulare.
Maisie finì il suo caffè «Vado a farmi una doccia» disse cercando di indossare un pantalone con estrema difficoltà.
Alexis annuì «A dopo.»
«A dopo.» disse finalmente alzandosi e uscendo dalla tenda.
 
*
 
«Maisie! Ma che fine avevi fatto?» la voce di Mia la stonò. Aveva un mal di testa terribile.
«Mi sono svegliata tardissimo» rispose «E poi mi sono fermata a preparare le ultime cose per il ritorno»
«Già» esclamò Connor sorridendole «Che brutto che sia già finito.»
Maisie annuì.
Già, era brutto che fosse finito così presto. Dopo tutto era stato divertente. Aveva conosciuto meglio Connor, ma soprattutto aveva conosciuto Alexis. Nonostante tutto era stato un viaggio fruttuoso.
Passarono il resto della giornata insieme. Alexis era ancora in giro a sistemare le ultime cose, il festival sarebbe finito con l’ultimo concerto delle 22.00, ma il campeggio sarebbe rimasto aperto fino al pomeriggio seguente. Alex aveva però deciso di partire alla fine del concerto. Sembrava stremata e ansiosa di andarsene.
«Tutto ok?» domandò Maisie mentre Alexis liberava la cassaforte.
«Mmmmh» annuì lei semplicemente «Sono stanca» disse sbadigliando «In tre giorni avrò dormito più o meno, sei ore?»
«Ti do una mano» esclamò Maisie, e iniziò a piegare le sue cose «In effetti, tornavi sempre tardi in tenda.»
«Grazie» sussurrò Alexis «Eh si» continuò «Un po’ stavo in giro e un po’ aspettavo che si facesse un’ora decente per chiamare mia madre. Da quando sono qui, pretende che la chiami ogni giorno. Solo che da qui a Washington ci sono cinque ore di differenza. Quindi posso chiamare solo in alcuni orari» concluse. Aveva un’espressione malinconica.
«Ma tu sei inglese o americana?» le chiese Maisie.
«Ho il doppio passaporto, ma sono nata qui» sorrise «Mia madre è americana, così dopo il divorzio è voluta tornare lì, dalla sua famiglia»
Maisie annuì.
«Quindi, dimmi, ti è piaciuto? Era come te l’eri aspettato?» le chiese Alexis prima che Maisie potesse chiederle qualsiasi altra cosa.
Maisie alzò le spalle.
«Si, credo di si. Lo avrei vissuto con meno ansia se non ci fossero stati i miei compagni» disse ridendo.
«In effetti, le due tipe sono dei martelli» rise.
«Non dirmi che ci hanno provato ancora!» esclamò Maisie.
«In realtà no, sembravano più che altro interessate a tutta la mia vita» disse Alexis con aria pensierosa «Come se avessero intenzione di capire qualcosa.»
Maisie strabuzzò gli occhi. Che cosa avevano in mente quelle due?
«E con Connor?» domandò Alexis «Novità?»
Maisie cercò di non arrossire.
«Niente di che» disse imbarazzata «Forse al concerto ci ha provato un po’, tutto qui, era più vicino del dovuto» sentiva che stava arrossendo «Ma credo fosse terrorizzato che tu saltassi fuori in qualsiasi momento.»
Alexis rise.
«E gli hai dato corda?» chiese voltandosi.
«In che senso?» chiese Maisie fissandole la schiena.
«Quando si… avvicinava… tu ci stavi?» chiese Alexis evitando il suo sguardo.
Maisie ci pensò su.
«Non credo. Cioè, non ci ho fatto caso, ma non credo»
Alexis annuì e poi le sorrise.
«Sta per iniziare l’ultimo concerto» tamburellò le dita su una valigetta «È meglio che vada» aggiunse mettendosi la reflex a tracolla.
«Vengo con te» esclamò Maisie prendendo la felpa che aveva lasciato fuori dalla borsa.
«Non c’è bisogno. Non vuoi rimanere con i tuoi amici? Con Connor?» disse Alexis alzando un sopracciglio in modo canzonatorio.
Maisie alzò gli occhi al cielo.
«Mi credi? Non li sopporto più! Non vedo l’ora di tornare a casa!»
Alexis scoppiò a ridere «Andiamo?»
«Andiamo!»
 
*
«Non ci credo che è finito!» singhiozzò Mia. Era completamente ubriaca, Maisie la guardò con spavento. Ormai era notte inoltrata.
«Non sarebbe meglio portarla a dormire? Per domani mattina non ce la farà ad affrontare un viaggio in treno…» chiese a Jody.
La sua amica per risposta alzò le spalle.
«Credimi, ci ho provato. Ma è irremovibile.»
«Aaaaleeex!» gli occhi di Mia s’illuminarono.
«Ehi Mia, come va? Ti trovo in forma!» esclamò Alexis sedendosi affianco Maisie.
Maisie cercò di sopprimere una risata.
«Sei perfida» le sussurrò Maisie all’orecchio, ma Alexis in quel momento si stava voltando proprio verso di lei per dirle qualcosa, così le loro labbra si sfiorarono. Fu un attimo ma Maisie si sentì improvvisamente ardere.
Si guardarono per qualche secondo, Alex sembrava sorpresa.
«S-scusa» balbettò Maisie arrossendo vistosamente.
Alex le sorrise e poi spostò lo sguardo verso Mia che richiamava la loro attenzione.
«Ehi! Ehi! Io sono gelosa!» Mia iniziò a urlare impugnando la birra come se fosse un’arma «E poi Maisie perché non ci hai mai detto che in realtà…»
«Va bene! Va bene! È ora di andare a nanna Mia!» Jody scattò in piedi e prese la sua amica per il braccio, iniziandola a trascinare per tutto il campeggio, che si riempì delle sua urla ubriache.
«Ma che è successo?» chiese Alexis guardando allibita la scena e cercando di non scoppiare a ridere.
«Non ne ho proprio idea» disse Maisie, che con la testa era rimasta all’attimo prima. Aveva voglia di toccarsi le labbra.
«Voi tornate domani?» chiese Alexis a Connor e gli altri.
«Sì, con le due pazze. Si prospetta un ottimo viaggio. Spero solo che Mia non vomiti» esclamò Connor con aria afflitta.
«Dai! Che schifo!» urlò Maisie.
«Guarda che già è successo una volta!» disse Connor «Te lo giuro!» aggiunse sorridendo, vedendo lo sguardo incredulo di Maisie.
Maisie si voltò ridendo verso Alexis. Ma lei era assorta a guardare in modo strano Connor. Quasi in cagnesco. Poi Alexis si accorse di Maisie e le sorrise.
«Che dici, iniziamo a caricare la roba in macchina?»
Maisie annuì ma Alexis si era alzata prima che lei potesse aggiungere qualcosa. Salutarono velocemente i suoi amici e fecero ritorno alla tenda.
 
*
 
Finalmente la via di casa!
Maisie aveva sempre trovato rilassante viaggiare in macchina. Amava ammirare il paesaggio che scorreva veloce dal finestrino. Di solito dormiva, ma quella notte si sentiva più sveglia del solito.
«Quindi…» iniziò «Ti occupi anche di moda?» chiese Maisie. Voleva saperne il più possibile riguardo Emma. Aveva il sospetto di qualcosa, ma non riusciva a capire cosa!
«Non proprio. Non è un campo che mi interessa particolarmente… Finché si tratta di ritrattistica e paesaggistica sono felice… ma Fashion Photography, proprio…» lasciò la frase in sopseso, aspirando una gran quantità di fumo.
A Maisie piaceva l’odore del tabacco.
«…ma Emma me l’ha chiesto, ha un bello stile, e poi non ho potuto dirle di no.» riprese.
Maisie sgranò gli occhi. Che cosa significava?
«Ah. Beh… sembra avere gusto. Nel vestire intendo.»
«Si, credo di sì. Io non sono una gran modaiola, non saprei giudicare!» esclamò Alexis.
Maisie rise «A chi lo dici! Proprio non mi va, odio fare shopping, soprattutto con Mia e Jody!»
Alexis rise «Immagino!»
Maisie si sistemò meglio sul sedile.
«Si! Con loro è impossibile, sono capaci di provarsi l’intero negozio! Io odio provare i vestiti! Prima se li provano, poi devono specchiarsi, poi sfilare, poi pensare agli abbinamenti! È un incubo!»
Improvvisamente il telefono di Alexis iniziò a squillare. Lei lo prese senza staccare gli occhi dalla strada e rispose.
«Pronto?» Alexis ascoltò la voce dall’altra parte «Mmmmh» Maisie non riusciva a sentire niente «Sono in macchina, sto guidando» Ancora una pausa «Ti chiamo quando arrivo, tu fai attenzione, un bacio…» e attaccò il telefono.
Maisie evitò accuratamente di chiedere chi fosse. Non le sarebbe dovuto interessare, ma una mezza idea le era venuta.
«Quanto ci manca?» chiese tanto per dire qualcosa.
«Poco. Hai fame? Ci fermiamo da qualche parte?» chiese Alexis.
Maisie annuì. Non voleva tornare a casa. Le piaceva stare in compagnia di Alexis.
Si fermarono in un autogrill quasi deserto, acquistarono dei panini e si sedettero su alcuni sgabelli vicino a un tavolino rotondo.
«Non ho mai capito perché vendono tutti questi oggetti in autogrill» esclamò improvvisamente Alexis.
«In che senso?»
«Beh, se stai viaggiando in macchina, sei alla guida o meno, perché dovresti comprare un libro? Per esempio, io leggo tantissimo, ma mai in macchina. Sto male se leggo in macchina, è assurdo»
Aveva un’espressione serissima. A Maisie scappò una risata.
«Perché ridi?» le chiese Alexis da sopra la sua lattina di Coca-Cola.
«Mi sembra che quest’argomento ti stia a cuore» rispose ridendo.
«So che è una stronzata, ma ho un sacco di stronzate a cuore.» disse guardando nel vuoto, ma con sguardo assorto.
«Comunque…» continuò «Non assomigli molto a tua madre»
Maisie la guardò. Era una domanda che non si aspettava!
«No, in effetti no. Mia madre dice sempre che assomiglio a mio padre» rispose «Ho visto qualche sua foto, e un po’ è vero… Anche perché non me lo ricordo molto bene. Se ne è andato quando ero molto piccola, pensa che Alice doveva ancora nascere…» Maisie accennò un sorriso. Era un argomento che le metteva sempre soggezione.
«Non hai provato a contattarlo, o altro?» le chiese Alexis.
Maisie scosse la testa.
«Onestamente? No. Non mi va. L’unica cosa che ricordo di quel periodo, è che mia madre stava molto male. Piangeva in continuazione… A quel tempo non capivo, ma adesso… è brutto se ci penso…»
Alexis annuì, aveva l’espressione assorta.
Giustamente, anche Paddy se ne era andato via, quando aveva conosciuto sua madre. Era stata una stupida, avrebbe dovuto evitare l’argomento.
«Scusa…» borbottò Maisie imbarazzata.
Alexis alzò lo sguardo e la guardò stupita.
«Di cosa?»
«Beh, parlavo di quando mio padre se ne è andato… e.. beh… insomma…» Maisie si sentiva imbarazzatissima. Voleva aggiustare le cose e invece le sembrava solo di peggiorare la situazione.
«Ah!» Alexis sorrise. Aveva un bel sorriso. Quando sorrideva le si illuminavano gli occhi. Era sincera.
«Non preoccuparti, davvero. I miei erano comunque già “separati”, anche se vivevamo tutti quanti insieme. Il che non è una bella cosa, credimi. Sembrava di essere in gabbia…»
Maisie la guardò, sembrava serena. Non sapeva come facesse, per Maisie era sempre una ferita aperta.
«Mi sono sempre chiesta perché abbiano deciso di sposarsi, adesso… dopo tanti anni» chiese Maisie.
Alexis fece un altro sorso di Coca-cola.
«Credo che Paddy abbia ottenuto il divorzio da mia madre…»
Maisie annuì e la guardò. Lo aveva pronunciato come se quella cosa non le appartenesse.
«È veramente buio fuori» esclamò improvvisamente Alexis.
Ma aveva ragione, era davvero buio, così pulirono il tavolo sul quale si erano appoggiate e ripartirono.
 
*
 
Erano arrivate finalmente. Avevano percorso tutta la strada, dopo la sosta, senza fermarsi. Ormai era buio pesto, e le stelle splendevano sopra di loro.
Maisie aiutò Alexis a scaricare tutto il materiale. Iniziò a guardare la casa. Ecco, quella era la fine. La fine di quella che a Maisie era parsa un’avventura infinita. Era salva! La sua reputazione era salva, e tutto grazie ad Alexis. La guardò mentre continuava a scaricare la tenda dalla macchina.
Si ricordò improvvisamente del loro primo incontro. Mai avrebbe pensato che sarebbero arrivate a quello, a quel fine settimana, a tutta quella messa in scena. 
«Devo chiederti scusa!» urlò improvvisamente.
Lei si girò «Scusa per cosa?» chiese curiosa fermandosi sul vialetto di casa.
«Anch’io quando ci siamo scontrate all’aeroporto ti ho scambiato per un ragazzo!» lo disse tutto in un fiato. Ma sentiva il bisogno di confessare.
«L’avevo capito» sorrise, e le fossette spuntarono insieme al sorriso «Beh, almeno ti piacevo?»
La domanda la spiazzò.
Ma la risposta usci da sola.
«Si!» forse lo disse con troppo entusiasmo, perché lei rise.
«Questo è l’importante» disse avviandosi verso casa.
Maisie sorrise, ma le batteva forte il cuore.

 
Salve!
Ok, prima di tutto, vi ringrazio tutt* per aver letto, preferito, recensito, seguito e ricordato! E anche per avermi scritto! Davvero, mi avete stupito!
Ho un rapporto particolare con questo capitolo, un po' mi sa di passaggio, un po' non voglio correre troppo cone la storia!
Ma vi assicuro che dal prossimo capitolo (come testimonierà lo spoiler) finalmente succedere qualcosa!
Non vedo l'ora che arrivi la settimna prossima!!!
Grazie ancora di tutto!
StClaire

«Maisie? Maisie sei ancora nel bagno?» la voce di Jody filtrava attraverso la porta.
«Cinque minuti ed esco, sto aggiustando il trucco!» mentì. In realtà stava cercando di non rovinare il trucco con le sue stupide lacrime.
«Esci da quel bagno idiota! C’è Alex!»
«Che cosa?»
«Di fronte! Il locale di fronte! Esci subito razza di idiota!»
Non se lo fece ripetere due volte.


 
  
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