Shane
era lì.
Fermo.
Con le braccia tese davanti a se.
Col dito
sul grilletto, pronto a sparare.
Rick si girò lentamente.
Voleva
vedere se era davvero Shane.
Se era davvero lui che gli stava
puntando la pistola alle spalle.
Sperava che fosse solo un
estraneo, con la voce simile alla sua.
Ma, in cuor suo,
sapeva che ra davvero lui.
Quando Rick si girò completamente,
guardò Sahne dritto negli occhi, senza dire una parola.
Lo
sguardo di Shane era gelido, come una grotta di ghiaccio in
Antartide.
Sembrava che non fosse più in se.
Che avesse spento
la sua parte logica, razionale.
Avesse spento la sua parte
umana.
A guidarlo, ormai, erano solo la rabbia e il desiderio di
vendicarsi.
Rick, nella sua carriera da sceriffo, aveva lavorato
in molti casi di rapimento e, in quasi tutti i casi, era stato
obbligato a negoziare per liberare l'ostaggio.
Sapeva che doveva
parlare piano, usare un tono rassicurante e cercare di far ragionare
il pazzoide di turno.
Solo che questa volta, il pazzoide di turno,
era un ex polizziotto.
Non era certo che questa tecnica
funzionasse anche con lui, ma non aveva altra scelta.
Così,
cercando di farlo tornare in se, gli disse piano <<
Shane...ascoltami...posa quella pistola a terra...coraggio...va tutto
bene...siamo tutti amici qui >>.
Intanto, molto lentamente,
cercò di avvicinarsi a Shane.
Tutti avevano il fiato sospeso ed
osservavano impotenti la scena.
sperando che il tentativo di Rick
andasse a buion fine.
Purtroppo Shane sembrò non ascoltare
nemmeno una parola.
Con un tono ancora più rabbioso gli urlò
<<
Amici un cazzo! Io non butto proprio niente! Adesso zitto e vai a
sederti o ti faccio saltare la testa! >>.
Rick, camminadno
all'indietro, fece come ordinato.
Shane era mentalmente instabile
e Rick non voleva rischiare di farlo scoppiare.
Una volta giunto
accanto a Lori, prese Carl tra le braccia, cercando di
calmarlo.
Tutti
erano fermi e perfettamente immobili.
Cosa aveva intenzione
di fare Shane?
Perchè si stava comportando così?
Nessuno
sapeva rispondere a quelle domande.
Quello di cui erano certi era
una cosa: per il momento, dovevano assecondarlo e fare come
diceva.
Non sapevano come avrebbe potuto reagire di frobnte ad una
loro azione per contrastarlo.
Il silenzio era totale.
L'unico
rumore era lo scoppiettare vivace del fuoco.
Nessuno sapeva cosa
dire per cercare di calmare Shane, o almeno, convincerlo a mettere
giù quella pistola.
Finalmente, dopo un silenzio che sembrò
infinito, Carol prese coraggio e, con un tono calmo e affettuoso,
provò a parlargli << Shane...ascolta...qui
nessuno vuole farti
del male...faremo come ci dici...ma metti giù la
pistola...stiamo
calmi...>>.
Shane, visibilmente spazientito, puntò la
pistola direttamente su Carl.
Poi, con un tono davvero furioso, si
mise a gridare << Smettetela di dirmi di stare calmo! La
pistola è mia e ci faccio ciò che voglio!
Ficcatevelo in quelle
cazzo di teste o giuro che questo stupido bastardino finisce con una
pallottola tra gli occhi! >>.
Carol si zittì di colpo.
Carl
aveva le lacrime agli occhi.
Era terrorizzato e stava tremando
tra le braccia di Rick.
Tutti erano in completo silezio.
Nessuno
osava parlare, per paura che la minaccia di Shane potesse prendere
forma.
Emily stringeva i pugni.
Non poteva assistere a quella
scena senza fare niente.
Non riusciva a sopportare che Shane
potesse davvero prendersela con un bambino indifeso.
Aveva giurato
che avrebbe protetto Carl e non intendeva rinunciare a quellaa
promessa.
Istintivamente si alzò in piedi e urlò furiosa
<<
Shane adesso basta! Hai dimostarto quello che volevi ma adesso lascia
in pace Carl! >>.
Shane
smise di fissare Carl e portò il suo sguardo freddo su Emily.
Tutti
si voltarono verso di lei.
Preoccupati di come Sahne avrebbe
reagito a quelle sue parole.
Shane,
con gesto repentino, puntò la pistola dritta verso Emily.
Poi,
con un tono indecifrabile, le urlò contro <<
É solo colpa tua
se tutto qyuesto sta succedendo e non te ne rendi nemmeno conto! Da
quando sei arrivata tutto è andato a rotoli per me!
>>.
Con
passo svelto, Shane si
avvicinò
verso Emily.
Gli eraq praticamente di fronte, sempre con la
pistola puntata alla sua testa.
emily sosteneva il suo sguardo con
tdecisione e coraggio.
Non voleva e non poteva a vere paura di un
mostro del genere.
Poi, con un tono inaspettatamente calmo, urlò
agli altri membre del gruppo << Mi è venuta un
idea...facciamo
un bel gioco adesso! Emily si siede al centro e ognuno di voi dice
chi preferisce tra me e la piccola saputella qui! Se uno di voi non
risponde...Emily muore! >>.
Erano
tutti senza parole.
Shane aveva definitivamente perso la
testa.
Daryl, al limite della sopportazione, gli urlò
<<
Non faremo il tuo gioco del cazzo! Metti giù quella pistola
pazzoide
schizzato! >>.
Shane, infastidito, in tutta risposta gli
puntò la pistola contro.
Emily,
vedendo la scena proprio davanti a lei, ebbe un tuffo al cuore.
Il
suo unico pensiero, in quel momento, divenne proteggere Daryl.
E
sapeva bene che, l'unico modo che aveva per proteggerlo, era quello
di assecondare Shane.
Almeno avrebbe mantenuto la calma, senza
fare pazzie.
O almeno, era quello che Emily sperava.
Così,
senza pensarci due volte, Emily si mise tra i due e, con un tono
calmo e gentile, cercò di assecondare Shane <<
Va bene
Shane...hai vinto tu...faremo il tuo gioco...ma ti chiedo per favore
di restare calmo... e di smettere di puntare quella pistola verso
tutti...>>.
Shane
sembrò ascoltarla visto che, in quel momento,
abbassò la
piustola.
Poi
Emily si voltò verso Daryl.
Lo guardò dritto negli
occhi.
Cercava di avere uno sguardo fiducioso e coraggioso.
Ma,
quei suoi occhi azzurri con potevano nascondere la paura.
La paura
che provava nel profondo.
Non tanto per cosa sarebbe potutto
succedere a lei, ma la paura di non sapere cosa avrebbe potutto fare
Shane a Daryl, Rick, Carl o a tutti gli altri.
Doveva proteggerli
a qualsiasi costo.
Con un sorriso dolce, Emily gli disse <<
Daryl...va tutto bene...credimi...faremo come dice e così
sistemeremo tutto...>>.
Abbassando il volume della voce,
quasi sussurrando per non farsi sentire da Shane, Emily
continuò <<
So che vuoi spaccargli la faccia a pugni...credimi che vorrei farlo
anche io...ma questo non è il momento
migliore...è comunque armato
e questo gli dà un notevole vantaggio su di noi...dobbiamo
restare
calmi e assecondarlo o potrebbe uccidere qualcuno...non credo sia nel
pieno possesso delle sue facoltà...>>.
Quasi sul punto di
scoppiare a piangere, finì la frase
<< Ti amo
Daryl >>.
Daryl la guardò stupito.
Leggeva
chiaramente la paura nei suoi occhi.
Ma, nonostante tutto, era
disposta a mettersi in prima linea per la sua famiglia.
Era
consapevole che Shane, completamente fuori di se, avrebbe potuto
farle del male, addirittura ucciderla.
Eppure, stava combattendo
la sua paura per proteggerli tutti.
Era davvero la persona più
coraggiosa che Daryl avesse mai incontrato.
Cercando di
tranquillizzarla, Daryl la guardò deciso e le rispose
<< Ti
amo anche io Emily...fai attenzione...è completamente pazzo
>>.
Emily gli sorrise.
Con uno di quei sorrisi che ti
fanno perdere la testa.
I sorrisi che solo Emily sapeva fare.
Poi
si girò lentamente verso di Shane.
Lui, sempre tendendo in una
mano la sua pistola, la prese sottobraccio e si diresse verso
il
fuoco a passo svelto.
Daryl fece fatica a trattenersi dall'istinto
di alzarsi e gonfiarlo di botte.
L'unica cosa che riuscì a
fermarlo furono le parole di Emily, che gli rimbombavano nel
cervello.
Shane era completamente andato con la testa e, qualsiasi
tentativo di ostacolarlo avrebbe potuto portarlo a fare un gesto
estremo.
Una mossa falsa e qualcuno sarebbe morto.
Emily
si
sedette vicino al fuoco senza fiatare.
Tremava dalla paura.
Quella
paura che l'aveva completamente invasa.
Cercò di calmarsi facendo
dei respiri profondi.
Niente.
Con lo sguardo, allora, cercò il
suo Daryl.
Lui era l'unico che avrebbe potuto darle coraggio.
lo
trovò subito e, come per magia, iniziò a calmarsi.
Si ricordò
che quello che stava facendo era solo per tenere lui e tutti gli
altri al sicuro.
Si ricordò che avrebbe dato la vita per loro.
E
questo le diede quel coraggio che tanto le mancava in quel momento.
I
suoi peniseri furono interrotti dalle urla di Shane.
All'improvviso,
come lo sparo di poco fa, le sue urla squarciarono il silenzio
<<
Che il gioco abbia inizio!...Vediamo un po...chi può essere
il primo...ah si! Tu piccolo Carl! Forza dimmi se preferisci
il
tuo caro amico Shane o questa schifosa zoccoletta! >>.
Ormai
il suo tono calmo e glaciale era sparito.
Era sparito per
lasciare posto a delle urla esagerate e deliranti.
Daryl aveva
ragione.
Ormai Shane era completamente impazzito.
Nonostante
tutto quello che stava accadendo, una domanda aleggiava nella mente
di tutti.
Perchè?
Perchè Shane si stava comportando così?
Era
sempre stata una testa calda, ma come poteva arrivare a tanto?
Queste
domande non trovavano risposta.
Il motivo di quell'improvviso
comportamento era oscuro a tutti.
Cosa poteva averlo ridotto
così?
Cosa lo aveva provocato a tal punto?
Altre domande che
non trovavano una risposta logica.
Carl era ancora tra le braccia
di Rick.
Era terrorizzato e tremante.
Non aveva ancora
risposto alla domanda di shane e lui si stava visibilmente
spazientendo.
Rick sapeva che doveva fare quelcosa, per evitare di
far scattare Shane.
Così, guardando negli occhi suo figlio, Rick
cercò di calmarlo << Carl...devi ascoltarmi
attentamente
ok?...so che hai paura...abbiamo tutti paura...ma devi fare quello
che ti ha detto Shane...devi aiutare Emily, come lei ha aiutato te
nel bosco...devi essere coraggioso, lei ha bisogno di te
adesso
>>.
Carl
si girò verso Emily.
Rick aveva ragione.
doveva aiutarla a
qualsiasi costo.
lei aveva rischiato la sua vita per lui.
E lui
non poteva voltarsi dall'altra parte.
Era ora di resituirle il
favore.
Carl guardò Shane dritto negli occhi.
Con un tono
deciso, gli rispose << Io...scelgo
Emily....lei è dolce,
gentile, intelligente...lei non è solo un membro del gruppo
o una
mia amica, lei è come una sorella per me...ti voglio bene
Emily
>>.
Shane,
stupito dalla risposta di Carl, disse secco << Bene...uno
a
zero...adesso tocca a...Lori! Vediamo come va il punteggio!
>>.
Lori
non aveva bisogno neanche di un secondo per pensare a cosa dire.
Si
alzò in piedi con decisione.
Guardò Shane negli occhi e rispose
<< Io scelgo Emily...lei è sempre stata una
persona leale e
non ci minaccerebbe mai con una pistola come stai facendo
tu...>>.
Dopo aver parlato, si rimise seduta accanto a
Rick.
Shane, ancora più spazientito, urlò
<< E ora siamo a
due per Emily! Vediamo se riesco a recuperare...Glenn! Tocca a te
piccolo cazzone cinese! >>.
Finiì la frase e puntò la
pistola verso Maggie, quasi come a simboleggiare le conseguenza che
avrebbe avuto un suo rifiuto.
Glenn, d'istinto, abbracciò
Maggie.
Forse per proteggerla.
O forse per confortarla, visto
che si era messa a tremare.
Comunque non distolse mai lo sguardo
da Shane, per tenere d'occhio ogni sua mossa.
Pensò attentamente
a cosa dire.
Cosa le sue parole avrebbero potuto scatenare.
Era
molto combattuto.
Doveva mentire e rendere felice Shane o doveva
dire la verità?
Dopo un bel respitro profondo, con la voce un po
tremante, gli rispose << D'accordo Shane...ci ho pensato
tanto...ma io scelgo Emily...perchè lei fa parte di
questa
famiglia...ed è molto più leale con noi di quanto
tu non lo sia mai
stato >>.
Shane,
prima si grattò la testa con la pistola.
Stava raggiungendo il
limite della sopportazione.
O forse lo aveva appena superato.
Dopo
qualche minuto di silenzio totale, spaventando tutti presenti, si
mise a urlare << Va bene va bene! Tutti
amano Emily! Ma
che dolci!...adesso però continuiamo il nostro gioco...chi
fa questo
punto vince tutto cara mia...vediamo a chi chiedere...Daryl! Caro
vecchio amico Daryl...ora tocca a te! Stessa domanda...tu chi scegli
tra me e Emily?! >>.
Tutti si stupirono della scelta di
Shane.
Daryl lo aveva sempre odiato e non aveva mai fatto nulla
per nasconderlo.
Era davvero impazzito per scegliere proprio
lui.
Daryl non ebbe bisogno di pensarci nemmeno un secondo.
Si
alzò in piedi e, tenendo gli occhi fissi su Emily, gli
rispose con
un tono secco e deciso << Vorrei dire che sceglierei
Shane...magari servirebbe a salvarci tutti...ma non posso mentire ne
a voi ne a me stesso...sceglierei Emily sempre...lei è tutto
quello
che si può desiderare in una ragazza...è bella,
coraggiosa, leale,
simpatica ed è...è...è semplicemente
la ragazza più
fantastica che abbia mai incontrato...non riesco
più ad
immaginare la mia vita senza di lei...in pochissimo tempo ho imparato
a conoscerla, a capirla e...ad amarla...è la persona
più importante
della mia vita.. >>.
S'interruppe un attimo, mentre cercava
qualcosa nella tasca del suo gilet tutto logoro.
Poi, tirando
fuori una scatolina nera, continuò, guardando emily dritta
negli
occhi << Emily...credimi che avrei preferito fare questa
cosa
in un altro momento...in un luogo e in un modo speciale...magari con
delle rose, al tramonto...come in uno di quei film con Julia Roberts
che amavi guardare le domeniche mattina...avrei voluto chiedertelo in
un modo che non avresti più potuto
dimenticare...purtroppo,
però, devo cambiare i miei piani...visto che questo sembra
davvero
il momento perfetto...qui...davanti a tutta la mia famiglia...quindi,
se questo pazzo schizzato del cazzo non ci uccide tutti...voglio
farti una domanda...una domanda a cui spero di ricevere una risposta
positiva...>>.
Tutti
non smisero un attimo di guardare Daryl.
Il suo discorso era
davvero toccante, dolce e davvero sentito.
Uno di quei discorsi
che ti aspetti da chiunque, meno che da Daryl Dixon.
Emily lo
guardava senza distrarsi un solo secondo.
Lo ascoltava
rapita.
Nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe mai potuto
sentire pronunciare da lui parole più meravigliose di quelle.
Stava
quasi per mettersi a piangere dalla gioia.
Dopo un respiro
profondo,
Daryl
aprì di scatto quella scatoletta nera e tutti rimasero a
bocca
aperta.
dentro c'era un anello.
Piccolo e con i bordi in
argento, con un diamantino posto in cima.
Era
davvero splendido.
Con
la voce un po tremante, Daryl conintuò <<
Emily Howend, spero
che tu voglia rendermi l'uomo più felice del mondo...vuoi
sposarmi?
>>.
Tutti
trattennero il respiro.
Essuno si sarebbe mai aspettato una cosa
così da Daryl.
Emily era ferma immobile.
Stupita come non
mai.
Felice oltre ogni modo.
Non poteva crederci.
Voleva
sposarla.
Nonostante
vivessero in quel mondo.
Così oscuro e cattivo.
Nonostante
tutte le imprevidilità che la vita gli avrebbe riservato,
lui voleva
averla al suo fianco.
Per sempre.
Emily, con le lacrime che
minacciavano di uscire, rispose ancor prima di pensare <<
Si!
Certo Daryl! >>.
Daryl avrebbe voluto correrle incontro e
baciarla.
Baciarla come non aveva mai fatto.
Voleva
stringertla tra le sue bravccia e non la sciarla più.
Daryl non
aveva mai avuto veri momenti di felicità nella sua
vita, ma
quello fu di sicuro il più felice della sua vita.
Shane,
visibilmente spazientito e bben oltre il limite della sopportazione,
urlò << Adesso chiudete quelle cazzo di bocche
o le sparo un
colpo in testa! Zitti tutti! >>.
Emily
non ce la faceva più.
Non poteva sopportare oltre il
comportamento di Shane.
Non poteva permettergli di rovinare uno
dei momenti più belli della sua vita.
Si girò verso di lui, con
la pistola puntata davanti alla faccia, e con tono deciso gli chiese
<< Shane...perché ti comporti così?
>>.
Shane la
guardò stupito.
Sembrava che non potesse credere che gli avesse
fatto davvero quella domanda.
Come se lo stesse prendendo in giro.
Con gli occhi sgranati si mise a urlare furioso <<
Perché?!
Osi pure chiedermi perché faccio questo?! Te lo spiego io
cazzo!
Rick, il mio migliore amico, è venuto a dirmi che dovevo
andare via!
Dovevo allontanarmi perché vi stavo mettendo in pericolo!!
Io che ho
sempre dato tutto per voi bastardi! E questo è il
ringraziamento?! E
poi...la ciliegina sulla torta è stata quando Rick mi ha
detto che
tu, schifosa puttanella, restavi al mio posto! Capisci ora dove
è il
problema cazzo?!?! Sono stato tradito dalla mia famiglia!
Tutto
questo solo per colpa tua! >>.
Emily
sbarrò gli occhi incredula.
Lei.
Rick
aveva scelto lei.
Aveva
deciso di farla restare.
Emily si guirò subito verso di Rick.
I
loro occhi si incontrarono.
Aveva davvero scelto lei.
Si
sentiva una vera stupida per aver dubitato di lui, per aver dubitato
del fatto che avrebbe scelto Shane al suo posto.
E, allo stesso
tempo, nonostante la situazione di pericolo in cui si trovava, si
sentiva immensamente felice di sapere che l'avrebbe fatta restare.
Shane, in pieno delirio di onnipotenza, urlò ancora
più forte
<< La verità è che siete solo un
branco di patetici molluschi
senza spina dorsale! Siete degli schifosi traditori...ma posso
capirvi...adorate la faccia da angelo di questa puttanella...anche se
sono certo che non amereste così tanto Emily se
sapeste ciò
che so io! >>.
Tutti
fissarono Shane.
Dubbiosi e pensierosi.
Che cosa voleva dire
con quella frase?
Poi Shane, quasi cercando di rispondere a quei
dubbi, guardando Emily, disse due parole.
Due
parole che fecero gelare il sangue a Emily.
Due
parole che Emily non avrebbe più voluto sentire per il resto
della
sua vita.
<<Children’s
Home >>.
Emily
a quelle parole entrò in crisi totale.
Le lacrime iniziarono a
scorrere sul suo viso.
I singhiozzi iniziaro a farsi più forti e
frequenti.
Tremava terrorizzata.
Daryl guardò Emily
sconcertato.
Come poteva due parole ridurla così?
Shane,
urlando col sorriso, continuò la frase << Era
il suo vecchio
orfanotrofio...o almeno..quello che ne resta! Comunque tranquilli!
Adesso vi racconto io come è andata!
Questa
è una storia che parla di bambini, mostri e...di fuoco!
>>